Oggetto del Consiglio n. 2172 del 5 ottobre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2172/XII - Istituzione di corsi di sartoria. (Interrogazione)
Interrogazione
Premesso che la Giunta regionale ha recentemente approvato l'istituzione di corsi di sartoria, impegnando la cospicua somma di 345mila euro e affidandone la realizzazione al Progetto Formazione s.c.a.r.l.;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore delegato per sapere:
1) se tale iniziativa si rivolge prevalentemente alle casalinghe oppure se è preordinata alla formazione di manodopera da destinare a qualche distretto industriale tessile o, ancora, se è previsto - nel prossimo futuro - l'insediamento di iniziative imprenditoriali simili nella nostra regione;
2) quanti sono i docenti impiegati e quali sono i loro requisiti professionali;
3) quali ragioni hanno impedito l'effettuazione di una procedura ad evidenza pubblica per la selezione del soggetto formatore.
F.to: Tibaldi - Frassy
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, La Torre.
La Torre (FA) - Nel rispetto della vostra interpellanza vi ho preparato anche una risposta scritta, perché possa restare agli atti tutto quello che ci diciamo oggi.
Su questo argomento - che è più leggero del precedente - possiamo confrontarci con serietà, nel senso che c'è un ruolo evidente della Regione in questo corso di formazione che organizziamo da parecchi anni. Innanzitutto un ruolo che prevede un coinvolgimento di numerose persone (230) su tutto il territorio, tanto che questo corso di formazione gestito anche dal progetto formazione, quindi dal nostro organo preposto, si svolge al territorio impegnando in 10 Comuni tutte le attività legate alla formazione sartoriale. Qual è la valenza di questo tipo di impegno? Non è solo una valenza di formazione professionale, ma ha un'ulteriore valenza sociale in quanto promuove un'aggregazione sul territorio fra diverse persone e, non ultimo, un aspetto economico, perché questo può permettere a una serie di persone - che in questi corsi si cimentano - di crearsi quel sostegno economico per le loro famiglie che in questo momento è molto importante.
Per entrare nel pieno delle domande che avete fatto, alla 1a domanda le rispondo subito con chiarezza che la Regione ha sempre attribuito ai corsi professionali per sarte, oltre una grande importanza come fattore di aggregazione sociale, anche una valenza economica, in quanto i medesimi, oltre ad aiutare le famiglie a mantenere in equilibrio il proprio bilancio, consentono l'esercizio professionale dell'attività. Fra i casi di corsiste che abbiano avviato un'attività al termine del proprio percorso è possibile ricordarne alcune: nel caso specifico, per quanto concerne la città di Aosta, 2 corsiste hanno avviato un'attività concernente la professione sartoriale; nella zona di Hône e Pont-Saint-Martin 2 allieve stanno portando avanti progetti imprenditoriali realizzabili grazie alle conoscenze acquisite durante la formazione; la Valtournenche ha visto l'insegnamento di un'attività avviata da una corsista interessata a praticare tale professione; 6 allieve stanno svolgendo l'attività in vari Comuni della Valle e inoltre vi sono corsiste che hanno trovato impiego in alcune imprese. Fra queste si ricorda: la Cooperativa "Lou Dzeut" di Champorcher, la Cooperativa "Lo Drap" di Valgrisenche, l'Ospedale regionale per ciò che concerne il guardaroba, poi negozi di tappezzerie, boutiques e altro... qualche esito dunque c'è stato.
Per quanto riguarda la 2a domanda, ho predisposto un elenco preciso, se vuole glielo leggo, altrimenti glielo fornisco nella risposta scritta. Sintetizzando, gli insegnanti previsti sono in numero di 10, poi troverà le competenze, i loro ruoli e dove lavorano.
Per quel che riguarda la 3a domanda, abbiamo predisposto questa risposta:
"Con deliberazione di Giunta n. 850/2006 è stata richiesta alla Direzione dell'Agenzia regionale del lavoro la predisposizione di un'apposita scheda intervento, che è stata inserita nell'invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del Fondo sociale europeo, Obiettivo 3, e dal Fondo regionale dedicato alle attività di formazione nell'ambito dei mestieri artigianali per l'anno 2006, approvato con deliberazione di Giunta n° 1551/2006. Poiché, tuttavia, in relazione all'invito sopraccitato per la successiva valutazione dei progetti pervenuti, è stata presentata - a valere sull'asse "F", misura "F1", oggetto: "Corsi di qualificazione e specializzazione per sarte" - un'unica offerta che non è stata ritenuta appropriata dal nucleo di valutazione dei progetti, in quanto non rispettava appieno i requisiti previsti dal sistema di gestione informativo del Sispol, per via delle caratteristiche peculiari del corso, articolazione su 10 sedi, esame finale unico, tempo di lavoro degli insegnanti superiore al numero di ore di corso... di conseguenza, l'Assessorato alle attività produttive ha deciso di attuare l'iniziativa mediante procedura negoziata, senza la pubblicazione di un bando di gara, articolo 57 del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 185, pertanto con nota protocollo... sono stati invitati a presentare un'offerta gli enti progetto-formazione, Consorzio confartigianato formazione Piemonte Valle d'Aosta e Consorzio per tecnologie e innovazione, scelti fra i soggetti accreditati come strutture atte a realizzare interventi di formazione continua e permanente, con provvedimento dirigenziale n. 5135 in data 26 settembre 2003. La Commissione aggiudicatrice si è riunita in data 12 settembre 2006 e ha valutato l'unica offerta pervenuta presentata dal progetto-formazione, attribuendole complessivamente 54 punti su 100. Conseguentemente la Commissione ha proposto l'affidamento dell'iniziativa al progetto-formazione e la Giunta, con deliberazione n. 2679 del 15 settembre 2006, ha affidato la realizzazione del summenzionato progetto a quest'ultimo.".
Questo è tutto, le consegno i dati.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Con una straordinaria puntualità, ogni anno, in questo periodo, la Giunta si prodiga nell'istituzione di corsi di questo tipo e, dopo diversi esercizi annuali che abbiamo constatato questa riproposizione, ci siamo permessi di fare questa interrogazione, perché ci sono alcuni aspetti che ci incuriosiscono.
Primo aspetto: la somma cospicua che viene investita in questa direzione... sono 345mila euro per un'attività che viene riproposta da parecchi anni da "Projet formation"; di conseguenza stiamo formando in quantità industriale delle sarte sul territorio valdostano. La prima domanda che abbiamo posto è quella che abbiamo scritto: dove vanno a finire tutte queste sarte? O le casalinghe valdostane hanno una propensione per la sartoria che è al di sopra della media, perché non sapevamo che le donne valdostane, le mogli, le fidanzate, le signore anziane hanno tutta questa volontà di imparare taglio e cucito, oppure, in maniera più costruttiva, pensiamo "per chi" formiamo queste sarte... forse per qualche distretto tessile italiano? Faccio notare che il vicino Biellese sta soffrendo della concorrenza dei Cinesi che, ormai, ci stanno espropriando di questa attività... oppure l'Assessore, ancor più lungimirante - pensiamo noi - progetta di insediare in Valle un'attività tessile, ma abbiamo pensato troppo in grande; purtroppo così non è, perché ci aspettavamo dall'Assessore una risposta di questo tipo: nella moribonda "Tecdis" di Châtillon ci sarà prossimamente un polo tessile come era in passato... invece no!
Assessore, ci dobbiamo accontentare di queste risposte che lei ci fornisce in forma scritta - la ringraziamo per questo -, ma che sono insoddisfacenti, perché con tutti questi soldi nella nostra Regione si potevano formare degli stilisti! Se lei pensa 350mila euro quest'anno per formare 230 sarte - peraltro partecipazione prevista, perché non è detto che siano 230! - con delle voci di costo per l'insegnamento che sono di 215mila euro, pensiamo che ci sono delle persone qualificate ad insegnare, e la cosa ci fa piacere, ma sono corsi che fino a qualche anno fa venivano organizzati dalle pro-loco, da sarte specializzate nel territorio! Lo dico perché sono di Châtillon, non sono un cittadino come molti di voi, vivo una realtà paesana e lì la pro-loco è particolarmente attiva finché un'istituzione come la Regione la scavalcava inserendo 345mila euro a disposizione di una iniziativa di questo tipo!
Assessore, su questo argomento che lei forse ha svilito all'inizio definendolo "leggero" ci torneremo. Qual è il ruolo di questa iniziativa? Lei ha detto: "hanno anche un ruolo sociale"... sì, ma il ruolo sociale è di gran lunga preponderante rispetto a quello professionale ed economico, perché se lei ci dice che ad Aosta 2 corsiste hanno intrapreso un'attività in proprio, a Hône forse ce n'è una, a Valtournenche ne è prevista un'altra, stiamo mettendo delle bandierine cercando di ostentare dei risultati che sono irrisori! La funzione economica e professionale di questi corsi potremmo quantificarla, arrotondando per eccesso, all'1%... il 99% è un ruolo sociale, il ruolo di aggregazione, conviviale, che questi corsi possono promuovere!
Crediamo sia doveroso, da parte di una Giunta regionale, che vengano valutate con attenzione queste cose. Le faccio un esempio: c'è una somma congrua, 345mila euro, che viene stanziata per l'affitto dei locali, a Châtillon vengono concessi gratuitamente i locali, come immagino in tanti altri Comuni! Allora l'iniziativa è lodevole se promossa da una pro-loco, diventa curioso - uso un eufemismo - se promossa con questo dispendio di energie e di risorse da una Regione! Vi invitiamo a riconsiderare certe iniziative; pensiamo che le risorse della nostra comunità possano essere proficuamente indirizzate verso altri obiettivi, che sono più bisognosi di attenzione e di serietà da parte di chi amministra la nostra Regione.