Oggetto del Consiglio n. 2165 del 5 ottobre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2165/XII - Centri di controllo per specie di ungulati previsti dal Piano faunistico-venatorio vigente. (Interrogazione)
Interrogazione
Ricordato che il Piano regionale Faunistico-Venatorio 2001-2006 auspica, per alcune specie di ungulati, una più omogenea distribuzione territoriale dei popolamenti esistenti, l'aumento delle rispettive densità biotiche e l'ottenimento di una struttura di popolazione più equilibrata;
Rilevato che tra le proposte operative si avanza quella dell'istituzione di centri di controllo nei quali, oltre a far affluire tutti i capi abbattuti, si dovrebbero eseguire i rilievi biometrici e sanitari sui capi prelevati;
Ravvisata l'opportunità di conoscere quali provvedimenti sono stati adottati in tal senso;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
L'Assessore competente per conoscere:
1) il numero di centri di controllo istituiti dall'approvazione del Piano;
2) con quali modalità e da chi vengono eseguiti i rilievi;
3) se sono pervenute osservazioni dal mondo venatorio, su quali aspetti, ed eventualmente quali atti sono stati adottati di conseguenza.
F.to: Venturella
Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.
Isabellon (UV) - Il "numero di centri di controllo istituiti dall'approvazione del piano"... chiede la prima domanda; il Piano regionale faunistico-venatorio 2001-2006 nei criteri generali di gestione degli ungulati recita: "Tutti i capi abbattuti devono essere presentati presso appositi centri di controllo, ad esempio le stazioni forestali, dove una persona esperta procederà alla stima dell'età, alla valutazione di costituzione e di condizione, al rilievo del peso totalmente eviscerato e dell'eventuale lattazione, in particolare sulle femmine di 2 anni compiuti e, se del caso, all'accertamento di condizioni che giustifichino la qualifica di tiro meritorio": questo è quanto è attualmente previsto nel Piano faunistico-venatorio in vigore. La suddetta impostazione trae origine dal fatto che, da sempre, le stazioni forestali in Valle d'Aosta costituiscono una struttura di riferimento sul territorio in campo faunistico per i cacciatori, ma anche in tutti gli altri settori di attività della Forestale, dalla Silvicoltura alla Protezione civile, facendo degli esempi. Per questo motivo, nell'ultima legge regionale che disciplina il funzionamento del Corpo forestale, la legge regionale n. 12/2002, è stato disposto che il personale forestale assegnato alle stazioni forestali stabilisca la propria residenza nell'ambito della giurisdizione forestale di competenza e assuma il domicilio presso gli appositi edifici di proprietà dell'Amministrazione regionale, al fine di garantire l'efficienza della continuità del servizio e di favorire il radicamento territoriale del Corpo. Si ricorda che a fronte di tali obblighi al personale forestale assegnato alle stazioni forestali le unità immobiliari sono concesse in forma gratuita.
Fatte queste premesse, si comunica che, attualmente, tutte le 16 stazioni forestali presenti sul territorio regionale funzionano come centri di controllo dei capi di fauna selvatica abbattuti in stagione di caccia, in quanto ai sensi del calendario venatorio 2006-2007 - articolo 3 dello stesso - i capi abbattuti interi ed eviscerati devono essere recapitati presso la stazione forestale nel cui territorio è avvenuto l'abbattimento, entro 36 ore dallo stesso, per l'effettuazione dei controlli faunistici. A tale scopo le stazioni forestali sono dotate di adeguati locali, attrezzature e strumentazione per poter effettuare i controlli faunistici previsti.
In merito al punto 2, attualmente i controlli sono effettuati dal personale forestale a ciò specificatamente preparato mediante corsi di formazione svoltisi con regolarità a partire dal 1994. I controlli effettuati dai forestali sono quelli previsti dal Piano regionale faunistico-venatorio: stima dell'età, valutazione di costituzione e di condizione, rilievo del peso totalmente eviscerato ed eventuale lattazione, sempre con il discorso dei 2 anni. Ai sensi del calendario venatorio, in caso di assenza del personale presso la stazione forestale, il capo abbattuto deve essere tenuto a disposizione per i controlli intero ed eviscerato per le 24 ore successive alla segnalazione dell'abbattimento. In questo caso sarà il personale forestale a recarsi presso l'abitazione del cacciatore per l'effettuazione dei controlli. Per quanto attiene ai controlli sanitari, essi sono svolti dal personale veterinario dell'USL o dell'Istituto zooprofilattico con modalità differenti a seconda della specie. Nel caso del cinghiale sono i veterinari dell'USL a recarsi presso le stazioni forestali o presso le abitazioni dei cacciatori per effettuare i prelievi necessari, mentre per le altre specie, di norma, i campioni sono raccolti dai cacciatori e inoltrati direttamente o per il tramite delle stazioni forestali all'Istituto zooprofilattico per gli esami del caso.
In merito al punto 3, possiamo dire quanto segue: le suddette modalità di attuazione dei controlli faunistici sono state ovviamente sempre concordate con il personale forestale, con i cacciatori e con le competenti strutture veterinarie. In questi mesi l'Amministrazione regionale sta predisponendo la revisione del Piano regionale faunistico-venatorio e, a questo scopo, ha istituito un'apposita Commissione incaricata di esaminare la bozza tecnica del documento e di fornire le eventuali osservazioni in merito. Possiamo comunicare che tale Commissione, che ricomprende qualificati rappresentanti delle associazioni agricole, ambientaliste e venatorie e del Corpo forestale della Valle d'Aosta, ha già provveduto a fornire numerosi e interessanti contributi negli incontri svoltisi quest'estate. A titolo di informazione sono già stati effettuati 7 incontri. Per quanto attiene nello specifico ai centri di controllo, la Commissione ha ribadito la loro importanza, suggerito di continuare a prevedere che gli stessi trovino la loro collocazione presso le stazioni forestali, suggerito di integrare la figura del forestale con altri soggetti disponibili, in possesso di adeguata preparazione e possibilmente a titolo volontario: ad esempio, cacciatori esperti, studenti universitari, tesisti o borsisti...
Presidente - La parola al Consigliere Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Risposta secca e semplice che dice: "ogni stazione forestale è anche centro di controllo faunistico". Assessore, non so lei a quale Corpo forestale si vuole riferire, ad un'altra Provincia o ad un'altra Regione, in Canada, non so... ma io, da quel che so, fino a pochi mesi fa non esistevano in ogni stazione forestale locali adatti e si assisteva, in ogni stazione forestale, alla figura nuova, tutta valdostana, del "forestale ambulante", nel senso che dopo l'abbattimento del capo i cacciatori hanno un bel po' di ore a loro disposizione e mettono la cartolina in queste 36 ore a disposizione, naturalmente per evitare di farlo controllare direttamente nelle stazioni e quindi fuori orario di servizio, quindi il forestale o la sera stessa o la mattina dopo è obbligato a girare in tutte le valli, in tutte le case dei cacciatori che hanno depositato la loro cartolina. Questo dato poi verrà divulgato, cioè la Regione ha provveduto ad istituire centri di controllo faunistici in tutte le stazioni forestali e questo è un dato nuovo.
Esistono, sì, in ogni stazione forestale dei forestali che hanno seguito corsi dell'Ufficio fauna, che hanno fatto dei corsi di approfondimento, vi sono centri di controllo come quelli che mi pare l'Ufficio fauna visitò un paio di anni fa, l'Ufficio fauna con tutti i suoi esperti - sia il Direttore responsabile, sia i funzionari - visitò dei centri di controllo faunistici, quelli sì, veri centri di controllo faunistici, ma non se ne fece niente.
Credo allora che la norma vada cambiata e di questo ci prenderemo carico, perché sul serio la stazione forestale deve essere il centro di controllo e che non si assista più alla figura del forestale ambulante che gira in tutta la Valle, di casa in casa, per controllare il cervo, l'ungulato, il grande ungulato o quello che può essere e che innanzitutto siano istituiti dei centri di controllo degni di tale nome.
Sull'integrazione del personale forestale con altre persone esperte, è giusto, i tecnici faunistici, quelli che hanno fatto i corsi, gli studenti universitari, i cacciatori esperti, va bene; ma l'incipit "possibilmente volontari"... come possibilmente volontari? Sicuramente volontari, Assessore! Abbiamo speso mezzi per formare i forestali nella gestione della fauna e credo che sia quanto mai opportuno che ciò che è al di fuori dell'esercizio della funzione del personale forestale sia fatto in maniera volontaria!
Si dà atto che dalle ore 11,18 presiede il Vicepresidente Lanièce.