Oggetto del Consiglio n. 2151 del 21 settembre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2151/XII - Impegno a predisporre una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori di realizzazione della ferrovia Charemoz/Cogne e un sommario "Business Plan". (Ritiro di mozione)
Président - Je rappelle que nous étions en discussion générale de la motion dont au point n° 32 de l'ordre du jour. Il y a un amendement qui vient d'être présenté par M. Sandri, qui récite:
Emendamento
Il punto 3 è soppresso.
La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Qualche piccola parola a commento della presentazione dell'emendamento in cui diciamo che prendiamo atto degli impegni presi dall'Assessore, che stamani ha voluto approfonditamente affrontare il problema. Propongo di togliere il punto n. 3 della parte impegnativa e mantengo i punti n. 1 e n. 2. Occorre però fare qualche piccola valutazione su quanto è stato detto, perché l'Assessore ha fatto delle conclusioni condivisibili, ma nelle premesse ha fatto troppo il politico, perché è vero che i dati che dice lui portano alla cifra di 33,985 milioni di euro, che sono già 34, ma si riferiscono esclusivamente ai lavori e all'acquisto del materiale rotabile. Si è dimenticato l'acquisto del terreno, l'acquisto delle infrastrutture, tutti i lavori di ripristino fatti durante l'alluvione e soprattutto si è dimenticato che i soldi non si possono sommare per quello che sono, ma bisogna attualizzarli per il dato storico a cui si riferiscono, per cui nella tabella che lei mi ha fatto inviare i 249,9 milioni del 1993 non possono essere considerati anche in euro di oggi, perché dal 1993 ad oggi l'inflazione ha comportato un aumento di circa 40% del valore dell'euro, quindi bisogna attualizzare tutti questi conti. Credo che la cifra non la conosca nessuno, ma è molto più vicina alla cifra che ho ricostruito io rispetto a quella che ha proposto lei, proprio perché lei ha dimenticato questi 3 fattori fondamentali.
Il secondo punto di cui bisogna tener conto è che ci sono dietro questa vicenda 2 considerazioni da fare... mi fa piacere che abbia accettato di arrivare a relazionare sul "business plan"... la prima è togliere questo mito del trenino di Pila/Cogne, innanzitutto perché è molto poco un treno... è una cosa assolutamente fuori da ogni logica e da ogni esperienza, perché è poco più che un giocattolino e soprattutto perché oggi si ritrova, dopo 25 anni, a non rispondere ad alcuna delle motivazioni per cui era nata. La seconda cosa è che ci troviamo di fronte a un problema molto rilevante rispetto non solo agli sprechi che sono stati fatti, ma agli sprechi che potremmo andare a fare. Già lei mi ha illuminato sul fatto che da un "résumé" molto sintetico che ha messo in opera si pensa che la gestione nei primi anni possa anche sforare di quasi 2 miliardi di lire di passivo all'anno. Mi chiedo allora se non sia meglio pensare a favorire trasporti di tipo diverso fra Cogne e Pila, magari anche con l'elicottero e vedere se la cosa costa meno o di più.
Al di là delle battute, la motivazione principale per cui questa mozione è stata presentata, per cui accetto il consiglio dell'Assessore di togliere il terzo punto e invito la maggioranza ad approvare tale mozione, è che a me è dispiaciuto constatare che un'intera classe politica - ma in questa classe politica dicevo che l'"Union Valdôtaine" non ha avuto un ruolo così determinante in tale fatto negativo - ha perso un sacco di tempo e sprecato un sacco di soldi in una cosiddetta "ferrovia" che, se avesse utilizzato quei soldi e quell'impegno nell'altra ferrovia, quella di Aosta/Torino, non saremmo alle notizie di oggi per cui non solo il doppio binario per il quale non si trovano i 25 milioni di euro... molto meno di quello che abbiamo speso per il trenino di Cogne..., ma non si farà neppure il famoso peduncolo di montanaro, perché non ci sono i soldi neanche per quello!
Se la Valle d'Aosta si impegnasse d'ora in avanti sulla ferrovia, quella vera - non il giocattolino che è mancato nella storia personale di qualcuno -, quella che collega Aosta con Torino e che ci consente di avere un legame forte con una realtà viva com'è il capoluogo piemontese, forse il destino e lo sviluppo della nostra Regione potrebbero cambiare! Sicuramente lo sviluppo della nostra Regione non cambierà se si apre o se non si apre il trenino di Cogne. Cominciamo a dire, con serenità, che il trenino di Cogne si potrebbe anche non aprire, che è un'ipotesi possibile. Spero che alla fine delle discussioni che faremo in Commissione, del "business plan" che l'Assessore porterà, questa ipotesi possa finalmente essere fra quelle plausibili.
Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Pastoret.
Pastoret (UV) - La confusione sotto il "cielo" è grande e mi pare che anche in questo Consiglio non abbiamo un modo troppo chiaro di procedere; lo dico perché stamani il collega Sandri voleva ritirare questa iniziativa sulla base dell'impegno che avevo preso a venire in Commissione, un impegno che non ho alcun problema a mantenere, mentre ora si presenta un emendamento chiedendo di sopprimere il punto n. 3, che fa parte dell'iniziativa che era stata presentata, per chiedere di andare al voto su questa mozione... con l'intento di modificare quello che avevo preannunciato come l'atteggiamento da parte della maggioranza: di astensione. Mi va tutto bene, a parte il fatto che vorrei spendere una parola sulla logica matematica dell'attualizzazione che non mi appartiene, ma credo che andare a votare tale mozione con questo punto n. 3 modificato potrebbe anche avere una sua logica se il contenuto che è esplicitato in tutte le premesse non fosse di un certo genere e non portasse poi a delle conclusioni che si troverebbero monche nell'eliminazione del terzo punto, ma declinate con una prolusione che indicherebbe un'ipotetica volontà di seguire la strada che il collega Sandri ci indicava al punto n. 3, tenuto anche conto che questi dati che ci sono qui, pur con tutta la buona volontà del collega Sandri, non sono esatti. Cito un dato per tutti: la legge regionale n. 9/1999 portava un'indicazione di spesa di 8 miliardi e non di 16 miliardi di lire, ma a parte questo, seppure mi sbagliassi, credo sia bene tornare su tale discussione partendo da un presupposto di dati che possano essere condivisi: è questa la ragione per cui l'emendamento non mi convince... nel caso fosse soppresso tale punto, di andare ad un voto di accoglimento di tale mozione... per cui mantengo la mia proposta di astensione su questa iniziativa.
Président - La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Prendiamo atto della dichiarazione dell'Assessore, della sua astensione e di questo impegno, che peraltro aveva già anticipato, in termini di disponibilità politica a relazionare.
Vorrei partire dalla lettura di un capoverso di tale mozione per introdurre la nostra posizione. Sull'ultimo "sottolineato": "Sottolineata la necessità di fare tesoro del clamoroso errore di valutazione collettivo, che ha interessato tutte le forze politiche per oltre 25 anni...", questa è disonestà politica, perché non è vero che è stato un errore collettivo di tutte le forze politiche: è stata una scelta politica di una maggioranza di cui il Consigliere Sandri ha fatto parte fino a qualche mese fa! Onestà intellettuale vorrebbe che dopo che per 14 anni i "Democratici di Sinistra" hanno sostenuto questo progetto in Giunta, in maggioranza, stanziando tutti i miliardi che lui dice essere stati buttati, facessero un "mea culpa": "abbiamo sbagliato e adesso chiediamo al Consiglio di rivedere quell'errore". Perché noi c'eravamo, caro Consigliere Sandri, quando il Presidente Viérin Dino spingeva questa soluzione e quando noi chiedevamo il "business plan" di gestione, dicendo che spendere 70-80 miliardi per costruire quella roba era una follia, perché sotto l'aspetto dell'impatto turistico era insignificante e sotto l'aspetto dei costi era devastante. Se poi la scelta era quella di fare investimenti per utilizzare quella galleria come via di fuga, di sicurezza della popolazione di Cogne, perché la strada di Cogne è particolarmente disagiata, questo era tutto un altro ragionamento, ma che rientrava nella serie degli investimenti della protezione civile della popolazione. Per 14 anni voi dei "Democratici di Sinistra" avete sostenuto questo sforzo, quindi credo che questa mozione sia incompatibile con la vostra posizione, a meno che voi non facciate un pubblico "mea culpa".
Visto che a conquistare le pagine dei giornali siete bravi, dovreste essere altrettanto bravi, prima di presentare una mozione di questo tipo, a fare una conferenza stampa e dire: "abbiamo fatto un'attenta analisi, abbiamo sperperato decine di miliardi, ce ne assumiamo la responsabilità politica, cioè la condividiamo con chi in quegli anni portava avanti quel progetto", perché dire tutte le forze politiche è disonesto nei confronti di chi, come noi e molti altri in questo Consiglio, si è battuto perché prima di mettere i miliardi si venisse qui con un "business plan" non tanto sulla costruzione, ma sulla futura gestione, che è noto a tutti è un costo. Se si vuole utilizzare quel trenino per sostenere il turismo fra Cogne e Pila, è di 3-4 milioni di euro, perché nel momento in cui si mette in azione quella struttura... già sappiamo perché un "business plan" è stato presentato, mi ricordo che il Presidente Viérin presentò un "business plan" di costi di gestione dell'utilizzo del trenino di Cogne e si parlava all'epoca di 2-3 milioni di euro; è il motivo per cui è ancora fermo! A questo fra l'altro si sono aggiunti anche altri motivi: ricordo Caveri che da Assessore al turismo ci informò che c'erano delle problematiche legate a trovare i locomotori di quel particolare piccolo trenino perché la società che li produceva era fallita. Me le ricordo queste cose, perché noi, caro Consigliere Sandri, non c'eravamo qui a battagliare per non fare quell'investimento senza una chiara destinazione d'uso con un chiaro "business plan" d'impatto di costi di gestione, con una chiara scelta politica! Adesso vedere presentata questa mozione in maniera così strumentale... posso condividere la necessità di "rimetterci la testa sopra", ma non può venire dai banchi dei "Democratici di Sinistra" la lezione di moralità, di correttezza delle scelte politiche quando voi avete condiviso i disastri fino a ieri! E questa cosa ve la portate ancora avanti per qualche anno, purtroppo per voi, ma non si possono cancellare 14 anni di maggioranza in 4 mesi di acquisita "verginità" per voi e per quelli di "Renouveau Valdôtain" che ieri erano Presidenti di Giunta, Presidenti di Consiglio, "Vallée d'Aoste Vive" e oggi vengono qui a fare i santi moralizzatori della politica valdostana; scusate, ma questa cosa non è accettabile! Il "business plan", caro Giovanni, c'è già; è sufficiente che dai banchi della maggioranza si vada in qualche cassetto, ce lo aveva già anticipato il Presidente Viérin Dino e c'è già ed è proprio il motivo per cui questa cosa non decolla. È un debito di gestione, è inutilizzabile, oltre al fatto che con una portata di 150 persone/ora, se ci sono 300 persone che vogliono andare a Pila, devono fare 2 ore di coda!
Considerate queste premesse così strumentali, non voteremo tale mozione: questo non significa che non vogliamo il "business plan", quest'ultimo c'è già, è infilato nei cassetti della Giunta. Quella è stata una delle grandi opere inutilizzate che si portano dietro la maggioranza, l'"Union Valdôtaine" e i "Democratici di Sinistra", che hanno governato questa Regione con disastri e sprecato danaro per 14 anni.
Président - La parole au Conseiller Comé.
Comé (SA) - Alcune riflessioni sulla mozione presentata dal collega Sandri. Riconosco al collega una sua correttezza, anche perché ha voluto "mettere le mani avanti", altrimenti non poteva presentare questa mozione; quindi ritengo anch'io che, al di là del gruppo "La Casa delle Libertà", tutte le altre forze politiche di questo Consiglio abbiano dato un loro contributo affinché questo trenino fosse finanziato e più volte integrato con degli impegni finanziari cospicui. Oggi però il Consigliere Sandri, a conclusione di questo iter durato 25 anni, chiede di presentare un "business plan"; il Consigliere Lattanzi prima diceva che lo aveva chiesto già nell'altra legislatura... ebbene, mi sono preso i resoconti e devo dire che già nel 1993-1994 il nostro gruppo, che allora non si chiamava "Stella Alpina" - alcuni rappresentanti oggi siedono qui, in Consiglio -, chiedeva all'allora Assessore Riccarand di presentare un prospetto delle spese di gestione prima di andare ad integrare con altri interventi finanziari per coprire le spese che aumentano in maniera esponenziale.
Ritengo che questo "business plan", che è già stato presentato dal Presidente Viérin, sia tuttavia oggi in forte ritardo, anche perché tale opera è nella sua fase conclusiva e assolutamente non siamo d'accordo soprattutto sul punto n. 3, dove si dice di sospendere ogni iniziativa, perché non avrebbe senso. Oggi l'opera è conclusa, manca una finestra, cioè significherebbe rinunciare a tutto quando siamo alla conclusione dei lavori e poi l'Assessore ha ricordato tutti gli accordi contrattuali che sono in essere, quindi il nostro gruppo non darà voto favorevole alla mozione.
Président - La parole au Conseiller Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Il contenuto di questa mozione, nella cui parte impegnativa si chiede alla Giunta di relazionare entro 2 mesi alla Commissione competente, ricalca fedelmente ciò che da anni tutte le forze politiche hanno richiesto alle varie Giunte che si sono succedute riguardo i ritardi dei lavori della tramvia Pila/Cogne. È un impegno che l'Assessore ha preso, anche i suoi predecessori lo avevano fatto. Ricordo che sul primo punto e sul secondo punto dell'impegnativa, se il collega Sandri fosse stato presente in Commissione quando è stato portato il progetto definitivo, forse le risposte le avrebbe avuto direttamente.
Non condividiamo lo spirito, il contenuto, l'obiettivo di questa mozione che non abbiamo capito, perché crediamo che in montagna, se dovessimo basare tutti gli interventi per la difesa della montagna su una questione meramente di beneficio finanziario, non dovremmo più fare nulla, non ci dovremmo muovere, perché sappiamo che esistono delle opere che possono essere classificate di pubblica utilità o di prevenzione, soccorso o protezione civile che hanno solo costi di gestione. Faccio un esempio concreto: le strade di Pila, quella che da Pont-Suaz collega Pila e la strada che dall'abitato di Gressan arriva fino a Chacot, abbiamo anche una funivia: la funivia Aosta/Pila... secondo questo criterio si dovrebbe chiudere almeno una strada e una funivia, perché le vie di comunicazione ci sono già, quindi anche questo concetto espresso nella mozione mi pare alquanto lacunoso.
Per quanto riguarda il contenuto della mozione, dove si dice che non si è realizzata alcuna valorizzazione della miniera di Cogne, questo lo avevamo detto anche in Commissione, è chiaro che ad un esame parziale della storia della tramvia, soprattutto nei suoi scopi, balzano agli occhi dell'osservatore solo 2 obiettivi: quello di rompere l'isolamento degli abitanti di Cogne - che giustamente in alcuni casi può essere stato superato - e quello di costruire una via di comunicazione fra il Comprensorio sciistico di Pila e quello di Cogne, ma quello che abbiamo detto in Commissione, su cui hanno convenuto quasi tutti i Commissari, è che il trenino di Cogne può essere parte fondamentale di un percorso turistico-culturale che non riguarda solo la porzione Pila/Acque Fredde/Charemoz, assolutamente no! Ricordo che con il Presidente della Commissione avevamo fatto un esempio pratico: durante i mesi di non occupazione turistica e di non funzionamento degli impianti esiste un turismo scolastico che percorre quel tratto con il pullman - se ne può vedere una media di 12-13 pullman solo a Valnontey -, esiste un bacino di utenza di turismo, attenzione, un turismo particolare, che non è il turista che è concentrato nelle vacanze estive o nelle settimane bianche, ma un turismo che è diluito nel tempo e che potrebbe essere una soluzione al problema della ricettività alberghiera, della convenienza di tenere aperti ristoranti e alberghi anche durante i cosiddetti "mesi di bassa stagione". Questo turismo scolastico potrebbe essere attratto da un pacchetto turistico culturale naturalistico che prevede quanto segue: il pullman si ferma nella piazza della funivia, prende la funivia, fa il pezzo di trenino storico in cui si vive tutta la storia della miniera e della società nazionale "Cogne" e arriva a Cogne, visita il Museo minerario e il villaggio e poi compie l'escursione, o quello che vogliamo.
Se si calcola solamente il fatto che ci saranno 150, o 300, o 320 turisti - come diceva l'Ing. Devoti - che possono viaggiare in un'ora avanti e indietro, è chiaro che ciò che dice il Consigliere Sandri è parzialmente accettabile, ma se si guarda in prospettiva senza pensare alla mera economicità dell'investimento, alle "palanche", ma si guarda ad uno sviluppo turistico e al beneficio che potrebbe avere il comparto turistico alberghiero e non solo, anche le attività indotte, forse la tramvia Pila/Cogne non è da gettare, anzi è un'opportunità da cogliere. In questa prospettiva, dato che credo che il collega Sandri non abbia più intenzione di ritirare la mozione, non ho capito se la ritira o la emenda... non lo sa, collega Sandri? Se ha presentato l'emendamento, vuol dire che la mozione non viene ritirata e il nostro gruppo si asterrà. Una notazione personale: avrei, invece, tanta voglia di votare contro!
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Penso che la volontà di collaborare per dare un'inversione di tendenza alla percezione collettiva su questo tema debba partire un po' da tutti. Allora faccio questa proposta se l'Assessore è d'accordo: se c'è la disponibilità oltre a quello su cui si impegnato, cioè relazionare sull'avanzamento dell'opera, anche di relazionare su tutti i costi pregressi in modo da avere un terreno comune da cui partire per le varie valutazioni che le forze politiche potranno dare, sono disponibile al ritiro della mozione.
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.
Pastoret (UV) - Je remercie le collègue Sandri pour être arrivé à cette conclusion. Aucune difficulté à venir en Commission pour relater sur les 2 points de la motion que j'avais déjà retenus ce matin et aussi pour faire un approfondissement sur les coûts et sur tout ce qui a été fait et sur les travaux qui ont été réalisés. Je suis disponible à relater en Commission sur les coûts et sur le "business plan", qui existe déjà, mais pour remettre à l'attention de la Commission tous les éléments liés aux coûts de fonctionnement aussi et pas seulement ceux d'investissement.
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Ha detto bene il collega Sandri quando ha esordito dicendo che questa definizione di trenino somigliava a un giocattolino e penso che il collega abbia voluto giocare prima di pranzo e abbia finito il suo "divertissement" dopo pranzo. Anche perché è difficile capire quale sia la logica di un documento sul quale pensavamo che il collega Sandri avesse fatto approfondimenti, che peraltro erano sintetizzati nelle premesse della mozione, invece adesso scopriamo che si accontenta dell'impegno dell'Assessore Pastoret, ultimo arrivato su questa vicenda, a relazionare su quei costi pregressi che avrebbe dovuto conoscere il collega Sandri nell'intervista che ha rilasciato alla stampa. Sarebbe importante che l'informazione locale, più che dare ampio spazio ai dati di retrospettiva, desse ampio spazio all'incoerenza di un'azione politica, perché abbiamo perso più di qualche mezz'ora per discutere del niente. La vicenda del trenino è una vicenda nota, dibattuta quasi in maniera monotona in questo Consiglio, perché il gruppo "Arcobaleno" ogni mese e mezzo chiedeva lo "stato dell'arte", perché nelle Commissioni ogni 6 mesi c'era modo di approfondirlo, allora dov'è la novità? Si parlava di gioco, ma a me viene in mente anche la barzelletta dei matti che decidono la fuga dal manicomio, hanno 10 muri da superare, arrivano al nono muro esausti e dicono: "basta, torniamo indietro". Il modo in cui è stata impostata la mozione fa venire in mente questa storiella. Prendiamo perciò atto che la mozione viene ritirata, non abbiamo la possibilità di applicare l'articolo 107, ma ci piacerebbe applicarlo in questo caso, ma non è stato un modo serio per apportare elementi propositivi e ulteriori rispetto a una vicenda; anzi devo dire che il collega Sandri - fra l'altro, è sintomatico che questa mozione abbia una sola firma, perché su un argomento così importante il gruppo dei "Democratici di Sinistra" ha ritenuto di non seguire tale impostazione - si è incanalato su quella strada poco seria che ci ha portato per 25 anni a buttare via più di 70 miliardi. Penso che il trenino sia su un binario morto, mi auguro che l'azione politica del collega Sandri possa mettersi su un binario di opposizione che porti degli elementi propositivi, perché questa non è né un'opposizione di controllo, né un'opposizione propositiva. È stato un gioco, probabilmente sul tema del trenino ben si prestava.
Président - La motion est donc retirée.
Il Consiglio prende atto del ritiro della mozione.