Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2152 del 21 settembre 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2152/XII - Modifica della deliberazione di Giunta concernente l'applicazione della legge regionale per lo sviluppo delle imprese industriali ed artigiane. (Approvazione di mozione - Ritiro di altra mozione)

Mozione

Ricordata la legge regionale n. 6 del 31/3/2006, che prevede contributi in conto capitale e in conto interessi alle imprese industriali e artigiane della Valle d'Aosta;

Preso atto dello sbilanciamento tra richieste, molto numerose, per i contributi in conto capitale, rispetto a quelle per conto interessi che ha portato, negli anni, al continuo ricorso agli assestamenti di bilancio per la loro copertura finanziaria;

Ribadita la necessità di sostenere la più importante, diffusa e vitale attività economica, quella degli artigiani, soprattutto ai fini dell'acquisizione di mezzi funzionali alla loro attività specifica;

Il Consiglio regionale

Impegna

l'Assessore competente ad assumere un provvedimento legislativo che:

1) preveda un contributo in conto capitale del 30% per l'acquisto di beni strumentali inerenti alla specifica attività dell'artigiano;

2) riduca la possibilità di finanziamento di autoveicoli e di autocarri al solo finanziamento in conto interessi, salvo un contributo in conto capitale del 20% per autoveicoli e autocarri ad alto contenuto ecologico come i veicoli a gas, elettrici o ibridi.

F.to: Sandri - Ferraris

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, La Torre, per mozione d'ordine.

La Torre (FA) - Volevo chiedere, visto che gli argomenti sono gli stessi, se era possibile trattare le mozioni nn. 33 e 37 insieme... con una sospensione per vedere se è possibile trovare fra i proponenti un testo su cui trovare un accordo.

Presidente - Possiamo tentare un ragionamento di questo genere?

Il Consiglio è sospeso per 10 minuti.

Si dà atto che il Consiglio è sospeso dalle ore 16,20 alle ore 16,36.

Presidente - Riprendiamo i lavori. Mi pare di intendere che c'è la possibilità di fare una discussione congiunta dei punti nn. 33 e 37 all'ordine del giorno; do lettura della mozione n. 37:

Mozione

Richiamata la legge regionale 31 marzo 2003, n. 6 recante "Interventi regionali per lo sviluppo delle imprese industriali ed artigiane";

Richiamate le proprie deliberazioni, recanti approvazioni delle disposizioni applicative della legge regionale 31 marzo 2003, n. 6, e successive modificazioni ed integrazioni e, in particolare, la propria deliberazione n. 1618 in data 1° giugno 2006, con la quale sono state approvate delle discriminanti relative al settore di attività e alla tipologia di investimento ai fini della concessione dei contributi in conto capitale previsti dall'articolo 18 della l.r. 6/2003, privilegiando le imprese operanti in comparti innovativi, nonché le imprese attive in settori tradizionali ma con progetti di investimento innovativi: in seguito a tale deliberazione, le imprese industriali ed artigiane non in possesso dei suddetti requisiti non possono più accedere ai contributi in conto capitale;

Preso atto che la sostanziale modificazione delle disposizioni attuative della l.r. 6/2003 introdotta con la deliberazione n. 1618 del 1° giugno 2006 ha fatto venir meno le aspettative di numerose imprese industriali ed artigiane, che potrebbero aver effettuato investimenti produttivi confidando, in base alla normativa previgente, in sovvenzioni a fondo perduto a parziale copertura di tali spese;

Considerato che si è ritenuto opportuno, con la deliberazione n. 2042 del 14 luglio 2006, di applicare in via transitoria la normativa previgente al 2 giugno 2006 alle domande di agevolazione ai sensi dell'articolo 18 della l.r. n. 6/2003 presentate entro il 31 agosto 2006 ed aventi ad oggetto spese per investimenti produttivi interamente sostenute entro il 30 giugno 2006 e documentate da fatture o documenti equipollenti emessi entro la stessa data;

Rilevato che numerose imprese industriali e artigiane hanno effettuato, come altre, investimenti produttivi nel primo semestre 2006 ma non hanno potuto presentare la relativa domanda agli uffici regionali preposti entro la data del 31 agosto 2006 fissata dalla deliberazione di Giunta n. 2042 del 14 luglio 2006, in quanto nell'anno 2005 tali soggetti avevano presentato la domanda nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre;

tutto ciò premesso

Il Consiglio regionale

Impegna

la Giunta regionale a modificare la propria deliberazione n. 2042 del 14 luglio 2006 e precisamente la data di accettazione delle domande di agevolazione, in via transitoria rispetto alla normativa previgente, ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale n. 6/2003, fissandola al 31/12/2006.

F.to: Viérin Marco - Comé - Lanièce - Stacchetti

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - La mozione è piuttosto semplice, è scaturita da notevoli perplessità che emergono nel mondo della piccola impresa, particolarmente dell'artigianato sulle modifiche che sono state apportate recentemente in materia di finanziamenti nell'acquisto di beni strumentali. È vero che i contributi in conto capitale probabilmente sono stati sovradimensionati, mentre quelli in conto interessi sono stati sottoutilizzati, però è opportuno che si rifletta sul fatto che il contributo in conto capitale è quasi indispensabile fino a una certa soglia economica, perché fare un mutuo per importi di 10-20-30mila euro è più costoso che non il guadagno finanziario che si può dare all'artigiano o all'imprenditore e il 30% è una soglia di contributo sufficientemente alto per essere utile, però non esageratamente per promuovere acquisti di beni strumentali, anche se non propriamente utili all'attività specifica dell'artigiano. Pensavamo che si poteva continuare in questa esperienza dei contributi in conto capitale, soprattutto per gli artigiani e fino a una certa soglia; dall'altra parte, per quanto riguarda l'acquisto di autoveicoli e di autocarri, su cui in passato vi sono stati non dico degli abusi, ma una certa leggerezza nella richiesta di investire soldi in questi strumenti, trovare la possibilità di prevedere delle contribuzioni soprattutto per quando tali strumenti di lavoro - i veicoli e gli autocarri - abbiano determinate caratteristiche ecologiche come l'alimentazione a gas elettrica o ibrida.

Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Sarò breve, la sospensione è servita per trovare un'intesa, ma per cominciare a parlare in senso preciso di cosa si tratta. La situazione della modifica alla legge n. 6 - la conosciamo tutti - ha creato qualche problema, soprattutto ha creato dei problemi a chi, non sapendo ancora in primavera che questa legge veniva modificata, ha fatto i propri investimenti nella primavera e quindi dal 1° gennaio al 2 giugno. La Giunta poi, con deliberazione n. 2042 del 14 luglio, ha prorogato l'accettazione delle domande per l'anno in corso con la vecchia legge, da fare entro il 3 agosto. È nato un problema che è ben specificato nella mozione: "Rilevato che numerose imprese industriali e artigiane hanno effettuato, come altre, investimenti produttivi nel primo semestre 2006 ma non hanno potuto presentare la relativa domanda agli uffici regionali preposti entro la data del 31 agosto 2006 fissata dalla deliberazione di Giunta n. 2042 del 14 luglio 2006, in quanto nell'anno 2005 tali soggetti avevano presentato la domanda nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre". Questo perché c'è stata l'interpretazione per il passato e anche per il presente secondo cui coloro che avevano fatto investimenti per la loro azienda, che fosse artigianale o industriale, negli ultimi 4 mesi del 2005, non essendo trascorsi 265 giorni, anche se nell'esercizio in questione hanno fatto investimenti nel primo semestre, non potranno, se non verrà accolta la nostra proposta, avere le contribuzioni che al momento dell'investimento sapevano che avrebbero potuto avere. È chiaro che queste imprese - circa 30 o 50 - rischiano di mettere in difficoltà il proprio bilancio 2006. In accordo con l'Assessore, abbiamo presentato solo un emendamento all'"Impegna", che prevede che vengano eliminate le parole: "in via transitoria rispetto alla normativa previgente", in modo da non fare confusione. L'emendamento è stato distribuito, credo che si possa votare il testo emendato.

Président - J'ai compris qu'il n'y a pas un texte commun, dans le sens que la motion n° 33, présentée par les Conseillers Sandri et Ferraris, est retirée, tandis qu'il y a des amendements à la motion dont au point n° 37 de l'ordre du jour; je donne lecture de l'amendement des Conseillers Viérin Marco, Lanièce, Stacchetti et Comé à la motion par leur présentée:

Emendamento

Togliere nella parte "impegna" le seguenti parole:

"... in via transitoria rispetto alla normativa previgente...".

Je donne lecture de l'amendement des Conseillers Sandri et Ferraris à la motion n° 37:

Emendamento

Nuovo punto n. 2:

"2) prevede un contributo in conto capitale, per l'acquisto di beni strumentali, sino ad un ammontare, economicamente sostenibile, al di là del quale intervengono i contributi in conto interessi.".

La discussion générale est ouverte.

La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Il nostro gruppo voterà questa mozione anche così come emendata, perché c'è una straordinaria similitudine nelle premesse con delle osservazioni e delle considerazioni che il nostro gruppo propose già all'Assessore nel mese di luglio. L'Assessore La Torre si ricorderà che sulla "rivoluzione copernicana" nel settore degli aiuti economici alle piccole imprese le abbiamo già fatto alcune sottolineature qualche mese fa. La mozione nella sua "impalcatura" può essere accettata, quindi ribadisco il nostro voto favorevole.

Volevo solo fare alcune considerazioni su quello che è il "new deal" che lei ha aperto in questa stagione valdostana di aiuti che vengono meno. Sto utilizzando dei termini che sono troppo importanti, dovrei utilizzarli al contrario, non vorrei che si montasse troppo la testa...

Nella famosa deliberazione n. 1618: quella che ha stoppato i contributi alle piccole imprese se non ci sono determinati progetti innovativi, si fa riferimento a uno studio effettuato da un gruppo di lavoro per la ricognizione dell'efficacia dei regimi regionali di aiuto alle imprese, uno studio che è stato compiuto nel periodo 2000-2004, in questo quadriennio, del quale mi ha fornito copia ne corso dell'estate e la ringrazio... dove però questo studio viene preso a pretesto per dire: "viste le risultanze di questo gruppo di lavoro, c'è stata una limitata incidenza sull'effettivo sviluppo del tessuto produttivo valdostano, di conseguenza i contributi in conto capitale dobbiamo comprimerli"; questo è il ragionamento che sta alla base del punto d) della deliberazione che ho citato e che voi avete preso come elemento fondante. Ho letto lo studio, mi sono sottolineato alcuni passaggi, devo dire che l'economia valdostana, in particolare la piccola economia, che è un pilastro della nostra economia regionale, ha fatto più volte ricorso all'aiuto pubblico, tanto che se lei ha letto il documento che stiamo citando, la frequenza con cui gli imprenditori valdostani hanno fatto ricorso agli aiuti regionali è veramente elevata. Qui c'è una classificazione per tipologia di impresa, per entità dell'aiuto, ma sta di fatto che sono stati abituati ad avere un determinato rapporto con la pubblica amministrazione e quindi una determinata attenzione. I contributi a fondo perduto sono cresciuti in maniera costante in questo periodo, passando dai 3,5 milioni di euro del 2000 a quasi 20 milioni del 2004. Mi chiedo allora come si possa dire che c'è stata tale limitata incidenza sull'effettivo sviluppo del tessuto produttivo valdostano da parte di questo strumento che è il contributo. L'imprenditore valdostano privilegia questa forma di aiuto rispetto al finanziamento, tanto che c'è stata una diminuzione del ricorso ai mutui agevolati negli ultimi anni, proprio perché si preferisce la forma del contributo in conto capitale; di conseguenza, mi sembra che vi sia una certa contraddizione con quanto sostenuto a suffragio della deliberazione che avete introdotto: questa è la disamina e le valutazioni che abbiamo fatto leggendo tale studio, peraltro molto interessante.

Seconda considerazione: speriamo che da parte della Giunta vi sia veramente attenzione a questo comparto produttivo. Lei ha dei rapporti primari con i responsabili delle associazioni: parlo in particolare delle imprese artigiane o di altri comparti, non so, il commercio o il turismo, per quanto riguarda le relazioni pubblico-privato e quindi gli strumenti normativi da applicare, da migliorare in relazione allo sviluppo valdostano, lei saprà anche che la sua scelta del 1° giugno ha creato non poco disappunto in seno alla categoria degli artigiani, disappunto che le abbiamo sottolineato e le ribadiamo ancora adesso, perché a luglio ci disse che già aveva una risposta pronta per le categorie degli artigiani, ovvero che attraverso altri meccanismi finanziari si sarebbero soddisfatte le numerose richieste che tuttora pervengono a sostegno degli investimenti di questa categoria.

Per ora abbiamo sentito delle parole, auspichiamo che l'approvazione di questa mozione sia di ulteriore stimolo per voi dell'Esecutivo per cercare di migliorare e mantenere i sostegni allo sviluppo, non certamente l'assistenzialismo, perché le formule di assistenzialismo sono improduttive e dannose per l'economia. Sono state purtroppo replicate a più riprese nel comparto industriale e gli effetti nefasti li viviamo ancora in questi giorni, la "Tecdis" di Châtillon ne è forse l'ultimo esempio, tuttavia auspichiamo che a questa mozione e alle sue parole corrispondano poi delle effettive azioni.

Ribadiamo il nostro voto favorevole e sorveglieremo su una corretta e completa applicazione di quanto avete ora dichiarato in questo documento.

Président - S'il n'y a pas d'autres collègues qui souhaitent intervenir, je ferme la discussion générale.

La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, La Torre.

La Torre (FA) - Voglio anzitutto ringraziare il Consiglio e in particolare i proponenti delle mozioni, ma anche chi è intervenuto, perché credo che per qualche verso stiamo trovando un metodo di lavoro. Un metodo di lavoro che è quello che sto cercando, cioè evidentemente, avendo la responsabilità amministrativa di compiere delle scelte, cerco di indirizzarle e farle esponendomi anche probabilmente con delle scelte a volte comunicate non bene, esponendomi anche alle critiche, però quello che mi interessa è aprire un confronto su dei temi.

Sia dalle premesse della mozione n. 33, scritte molto bene - d'altronde do atto all'Assessore Ferraris che mi ha preceduto di avere comunque operato lo studio e di avere operato in tal senso per monitorare costantemente la situazione -, sia dal vostro intervento si evince che si avverte la necessità di modernizzare le disposizioni attuative della legge n. 6. Addirittura bisognerebbe avere la capacità di pensare a una modernizzazione della legge n. 6, non solo delle disposizioni attuative; modernizzare la legge n. 6 però vuol dire sottometterla alla normativa europea e a tutte le autorizzazioni. Ciò detto, comprendendo che il principio su cui ci stiamo muovendo non è un principio per andare a ridurre i contributi agli artigiani, ma è di darglieli in un altro modo, perché la mia intenzione non è quella che, se ho speso quest'anno 7 milioni di euro di contributi, devo darne di meno: li devo dare in un modo tale che loro ne beneficino e possano creare quel valore aggiunto al PIL e che possano creare tutta una serie di successive azioni di volano. Ecco che, per esempio, le proposte che vengono nella mozione n. 33 sono delle proposte che diventa difficile accettarle o respingerle, perché comunque contribuiscono a un dibattito. La mozione n. 33 è ritirata, è vero, ma sto citando quello che ho letto, il dibattito era comune e devo dare risposta anche a chi è intervenuto. Dicevo che sono delle proposte che entrano su un tavolo di concertazione per quelle che devono essere le nuove disposizioni di sostegno delle categorie degli artigiani.

Mi è stato riconosciuto che si stanno indirizzando fondi per l'innovazione. Abbiamo detto che qui dobbiamo fare delle scelte molto chiare, che vanno verso le nanotecnologie e verso i settori innovativi, che possono provocare uno "spin-off"; dobbiamo creare attrazione verso queste cose, lo dobbiamo fare con i soldi che abbiamo, non possiamo fabbricare i soldi, quindi dobbiamo cercare di distribuire le risorse nel modo migliore.

Ringrazio i proponenti della mozione n. 33 che l'hanno ritirata con quell'emendamento che a me pare un emendamento significativo, perché anche quello è un suggerimento che va in una logica, perché abbiamo costituito pochi giorni fa, in accordo con gli artigiani, un tavolo di lavoro, ma sulla base di cosa? Sulla base di comune comprensione che questo sistema, così come sta funzionando, è stato superato dagli eventi. È vero - ha detto bene il Consigliere Tibaldi prima - purtroppo ci siamo abituati tutti ad avere un certo metodo di lavoro che però oggi, come ci stiamo rendendo conto su tante cose, anche sull'energia, non funziona più. Dobbiamo avere questa capacità veloce di attivarci e qui faccio presente una cosa, lei ha detto: "ha parlato, ha parlato"... io vorrei far presente che noi, il 1° giugno, abbiamo sospeso... ma poi abbiamo riaperto fino al 15 luglio... gli artigiani in questo momento non hanno i contributi dal 15 luglio al 15 settembre... sono 2 mesi che gli artigiani non hanno i contributi! Con il tavolo di concertazione che abbiamo aperto con gli artigiani, a cui ha partecipato anche "Finaosta" - e stiamo introducendo una serie di opportunità che sono molto piaciute alle categorie artigiane (ad esempio, il non esserci più le garanzie o andare a fare delle valutazioni su altri aspetti) -, ci siamo dati una data, attenzione, non una data significativa "entro il", ma abbiamo detto qualcosa di più e l'ho voluto scrivere io: abbiamo detto che le disposizioni attuative, quelle che dovrebbero essere innovative, entrano in vigore a partire dal 1° gennaio 2007, dopodiché il tavolo non viene chiuso, ma prosegue nel suo lavoro, per occuparsi di una revisione organica della normativa della legge n. 6 dei finanziamenti regionali. Per questo dico che le politiche industriali a volte si dispiegano anche nell'arco di 5 anni, adesso siamo in 2 mesi di carenza... siamo già ad un tavolo di concertazione, però a me quello che interessava è che passasse questo concetto: che bisogna avere una flessibilità. Abbiamo avuto un sistema, questo sistema non durerà per tutta la vita. È arrivato il momento di cambiarlo? Cambiamolo, bisogna avere il coraggio di innovare, poi io non ho la "bacchetta magica"!

Se voi avete delle suggestioni, sono pronto a recepirle, perché la prima cosa che ci siamo resi conto noi stessi parlando... è vero il conto interessi, ma non ha senso di andare ad aprire un mutuo per una cifra inferiore... per dire ai 10mila euro, perché costa di più aprire il finanziamento! Ecco che anche lì andremo ad individuare una fascia di fondo perso, lo deciderà il tavolo o gli artigiani stessi insieme all'Amministrazione e poi andremo ad intervenire; ecco che invece andremo a dare degli "spin-off" per i giovani, andremo a mettere dei progetti che, se uno dopo un certo periodo di tempo ha creato un posto di lavoro, magari ottiene un premio; insomma lo costruiremo insieme. Io vi ringrazio, credo fortemente che ci dobbiamo mettere tutti insieme a modernizzare questa Regione, ad innovare, perché, quando ci accusano che il sistema è statico, bisogna avere il coraggio di iniziare da qualche parte, bisogna esporsi in qualche modo, è questo che io sto facendo.

Non solo dico che l'emendamento proposto dai colleghi Ferraris e Sandri è accettabile, dico anche che ci era sfuggito quel principio di equità che ha fatto notare il collega Viérin, non avevamo focalizzato bene il fatto che persone, che avevano le fatture entro il 30 giugno, ma che non avevano potuto presentarle perché il termine della domanda richiede che passino 365 giorni, rimangono esposti; sarebbe stato scorretto rispetto a quelli a cui invece abbiamo concesso di presentarle fino al 15 luglio. È una scorrettezza che non deve essere fatta, quindi la mozione emendata con l'emendamento proposto dagli altri... la mozione presentata dal collega Viérin è accoglibile anche per un principio di equità, lo ringrazio perché a noi questa cosa era sfuggita. Quello di andare a recepire queste domande in più che abbiamo accettato, visto che finanziariamente non avevamo più la capienza all'interno dei capitoli e il capitolo era già stato sovvenzionato nel successivo finanziamento di amministrazione, è un grosso problema che però abbiamo risolto, perché ci siamo presi l'impegno, per correttezza nei confronti di chi ha presentato le domande, di recepire all'interno del secondo assestamento di bilancio questi soldi per andare a garantire agli artigiani che hanno fatto degli investimenti che gli possano essere pagati, in modo che non vi sia alcuna incertezza su un cammino che dobbiamo intraprendere insieme. Propongo alla maggioranza di accettare la mozione n. 37 con l'emendamento proposto dai Consiglieri Sandri e Ferraris.

Presidente - Collega Sandri, se lei è d'accordo, laddove si dice: "impegna la Giunta", la Presidenza provvederà ad effettuare una correzione formale: invece di "prevede", "a prevedere"... concorda? Grazie.

Se non vi sono altri interventi, pongo in votazione la mozione nel testo così emendato:

Mozione

Richiamata la legge regionale 31 marzo 2003, n. 6 recante "Interventi regionali per lo sviluppo delle imprese industriali ed artigiane";

Richiamate le proprie deliberazioni, recanti approvazioni delle disposizioni applicative della legge regionale 31 marzo 2003, n. 6, e successive modificazioni ed integrazioni e, in particolare, la propria deliberazione n. 1618 in data 1° giugno 2006, con la quale sono state approvate delle discriminanti relative al settore di attività e alla tipologia di investimento ai fini della concessione dei contributi in conto capitale previsti dall'articolo 18 della l.r. 6/2003, privilegiando le imprese operanti in comparti innovativi, nonché le imprese attive in settori tradizionali ma con progetti di investimento innovativi: in seguito a tale deliberazione, le imprese industriali ed artigiane non in possesso dei suddetti requisiti non possono più accedere ai contributi in conto capitale;

Preso atto che la sostanziale modificazione delle disposizioni attuative della l.r. 6/2003 introdotta con la deliberazione n. 1618 del 1° giugno 2006 ha fatto venir meno le aspettative di numerose imprese industriali ed artigiane, che potrebbero aver effettuato investimenti produttivi confidando, in base alla normativa previgente, in sovvenzioni a fondo perduto a parziale copertura di tali spese;

Considerato che si è ritenuto opportuno, con la deliberazione n. 2042 del 14 luglio 2006, di applicare in via transitoria la normativa previgente al 2 giugno 2006 alle domande di agevolazione ai sensi dell'articolo 18 della l.r. 6/2003 presentate entro il 31 agosto 2006 ed aventi ad oggetto spese per investimenti produttivi interamente sostenute entro il 30 giugno 2006 e documentate da fatture o documenti equipollenti emessi entro la stessa data;

Rilevato che numerose imprese industriali e artigiane hanno effettuato, come altre, investimenti produttivi nel primo semestre 2006 ma non hanno potuto presentare la relativa domanda agli uffici regionali preposti entro la data del 31 agosto 2006 fissata dalla delibera di Giunta n. 2042 del 14 luglio 2006, in quanto nell'anno 2005 tali soggetti avevano presentato la domanda nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre;

tutto ciò premesso

Il Consiglio regionale

Impegna

la Giunta regionale:

1) a modificare la propria delibera n. 2042 del 14 luglio 2006 e precisamente la data di accettazione delle domande di agevolazione, ai sensi dell'art. 18 della legge regionale n. 6/2003, fissandola al 31/12/2006;

2) a prevedere un contributo in conto capitale, per l'acquisto di beni strumentali, sino ad un ammontare, economicamente sostenibile, al di là del quale intervengono i contributi in conto interessi.

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.