Oggetto del Consiglio n. 2128 del 20 settembre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2128/XII - Condanna della Casinò S.p.a. al risarcimento dell'ex Responsabile del personale per illegittimo licenziamento. (Interrogazione)
Interrogazione
Venuti a conoscenza che la Casinò S.p.a. è stata condannata a risarcire 412.250, 62€ al Dott. Paolo Pirami, già responsabile del personale di tale azienda, per illegittimo licenziamento;
Evidenziato che responsabile di tale comportamento è stato il Consiglio di amministrazione formato dal Presidente Luigi Puddu e dai Consiglieri Chatel, Cilea, Martinet e Parini, responsabile anche dell'allontanamento di Roberto Trentaz, costato oltre 1.200.000€, senza che questi provvedimenti abbiano migliorato i risultati economici e finanziari della Casa da gioco;
Constatato che anche il Consiglio di amministrazione attuale, formato dal Presidente Moreno Martini e dai Consiglieri, Chatel, Conca, Stesuri e Zandano, condivide le scelte del precedente Consiglio, avendo dichiarato, attraverso le parole del suo Presidente, la volontà di impugnare la sentenza poiché "il fatto di fondo è che la situazione all'epoca dei fatti era poco salubre", giustificando quindi il provvedimento cassato dal Tribunale;
Valutata la necessità della massima trasparenza degli attuali amministratori e degli attuali dirigenti della Casinò S.p.a., in merito a possibili pendenze civili o penali;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
la Giunta regionale per conoscere:
1) quali siano stati i vantaggi in termini di risultati economici, finanziari e di presenze dell'allontanamento del Dott. Pirami e di Roberto Trentaz;
2) quali siano state le indicazioni dell'azionista al Consiglio di amministrazione sui due argomenti in oggetto e cioè l'allontanamento del Capo del personale e del Direttore della Casa da gioco e chi rappresentò l'Amministrazione regionale nelle assemblee o negli incontri in cui tali indicazioni furono fornite al Cda della Casinò S.p.a.;
3) se tra gli amministratori e i dirigenti della Casinò S.p.a. vi siano persone con pendenze giudiziarie civili o penali per fatti collegati alle attività del gioco del Casinò di Saint-Vincent o di altri Casinò italiani.
F.to: Sandri
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - In questa interrogazione si ricordano alcuni fatti, ma principalmente due: da un lato, l'allontanamento del Dott. Pirami; dall'altro, si parla di allontanamento del Sig. Trentaz. Le cose non sono esattamente sullo stesso piano, perché, per quanto attiene il Dott. Pirami, vi è stato un licenziamento; per quanto attiene il Sig. Trentaz, vi è stato un accordo fra il Sig. Trentaz e la società per la cessazione del rapporto di lavoro, quindi sono due cose diverse.
Per quanto attiene la prima domanda, credo non si possa parlare di risultati economico-finanziari per il licenziamento del Dott. Pirami; era un atto dovuto, nel senso che, a prescindere dalle valutazioni di tipo giuridico, la funzione del Capo del personale come il Dott. Pirami è quella di assistere e sostenere l'azienda al fine di permettere alla stessa di stare in una situazione di legalità, quindi il suo incarico dirigenziale è quello di permettere l'adempimento puntuale di tutta una serie di obblighi. Non ho avuto ancora la possibilità di leggere gli atti e le motivazioni della sentenza, che peraltro è stata appellata, ma sicuramente rilevo alcune considerazioni che a buon senso mi portano a valutare positivamente l'operato del precedente "CdA" e dell'attuale in merito al licenziamento per giusta causa e questo perché, come vedremo nel bilancio relativo al 2006, abbiamo circa 500 milioni all'anno di vecchie lire che sono dei "benefits" che percepivano i dirigenti, la cui buona parte era veramente incassata dal Dott. Pirami stesso, che sfuggivano a tutte le imposizioni e a tutti i trattamenti fiscali. Nel corso degli anni sono centinaia di milioni, di cui il Dott. Pirami beneficiava senza pagare le imposte e questa è una cosa diversa rispetto al fatto che li percepisse legittimamente o illegittimamente, ovvero con una decisione di un organo superiore oppure no. Il fatto di averli percepiti e di non averli assoggettati ad imposizione fiscale credo sia uno dei compiti principali del Direttore del personale... o comunque a lui addossare la responsabilità rispetto a una serie di errori e cose non corrette... quando qualcuno si permette di incassare centinaia di milioni all'anno senza pagare le imposte... credo sia questo anche l'indirizzo dell'attuale Governo che intende combattere l'evasione fiscale, questa è evasione fiscale! Quando si incassano 150 milioni all'anno senza pagare le imposte, si fa una cosa che deve essere censurata, soprattutto se fatta dal Capo del personale che, oltre a sbagliare, è un pessimo esempio per tutta l'azienda. Credo che il licenziamento sia una cosa corretta, dopodiché apriremo un altro aspetto: tale evasione fiscale, oltre ad aver permesso a questa persona di avere di più - non avendo pagato le imposte e avendo beneficiato di certe prebende -, comporterà delle sanzioni e rispetto a questo credo che ci dovremo porre il problema su chi graveranno tali sanzioni, perché capite che 150 milioni all'anno di reddito non dichiarato e di imposte non versate portano ad interessi e a sanzioni. Da quello che mi risulta, ma potremo verificare... se il collega Sandri è interessato, ci faremo dare la documentazione da "GS", ma credo che "GS" abbia promosso un'azione di rivalsa nei confronti del Dott. Pirami per tutto quanto non pagato. Ecco perché non parlerei di vantaggi economici, ma di un atto dovuto, mentre per l'accordo che si è prodotto tra la società e il Sig. Trentaz anch'esso è da ricondurre a un nuovo modello di gestione che era facoltà del "CdA" e che dovrà essere valutato nel tempo.
Per quanto attiene il secondo quesito, ovviamente sull'allontanamento e licenziamento del Capo del personale questo è un argomento che non rientra nelle competenze dell'Assemblea, né dell'azionista, è un'attività che è stata fatta dal "CdA" nella sua autonomia, mentre riguardo all'accordo con il Sig. Trentaz ricordo che questo fu l'argomento di un'Assemblea a cui ho partecipato, dove non tanto sull'accordo, ma sulla riorganizzazione fu presentata una proposta dal "CdA" che fu accolta con una presa d'atto da parte dell'Assemblea e che poi ha generato quegli accordi di natura economica che hanno permesso l'incontro delle volontà del Direttore Trentaz e della casa da gioco.
Ultimo quesito: la risposta che mi perviene dalla casa da gioco è che non vi sono pendenze civili o penali con dirigenti o amministratori.
Si dà atto che dalle ore 12,14 riassume la Presidenza il Presidente Perron.
Président - La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Diciamo che questa è la più vergognosa risposta ad un'interrogazione da molto tempo a questa parte in questo Consiglio. Credo che qualcuno pagherà di questo e sarà sicuramente l'Assessore, anche se non so in che termini, né quando. Prima di tutto perché non risponde: è furbino questo Assessore, riesce a parlare di tutto meno che dare la risposta alle cose che si chiedono. Le motivazioni del Dott. Pirami sono così importanti che un giudice le ha ritenute tardive e insussistenti, quindi quello che ha detto lei è tardivo ed insussistente, esattamente come l'atteggiamento del "CdA" della casa da gioco, ma lei non ci ha risposto sui risultati economici finanziari e di presenze del Casinò dopo questi cambiamenti per il fatto che doveva dire che fanno schifo tali dati! Che da quando sono successi questi fatti il Casinò va ancora peggio! E che da quando lei parlava "salvificamente" qui dentro che sarebbe arrivato da nuovo Assessore e avrebbe risolto la situazione, facendo cambiamenti nel "CdA", non so quanti ne ha cambiati, credo siamo già a 3-4, riuscendo a battere i Governi che si sono succeduti in questo Consiglio... adesso le cose vanno sempre peggio! L'unica cosa che funziona al Casinò sono le mance, ma tutto il resto "va a ramengo"! Credo che lei abbia dato la dimostrazione, non rispondendo, che questa è la realtà e che lei è uno struzzo che non la vuol guardare e non sono stati né i cambiamenti dei "CdA", né il licenziamento del Dott. Pirami, né l'allontanamento di Trentaz che hanno portato i cambiamenti che lei ha desiderato. I motivi per cui lei ha fatto i cambiamenti li scopriremo fra qualche anno, non sono certo quelli dell'efficienza o del rilancio, ma soprattutto è grave che lei non abbia riferito al Consiglio della condanna che il "CdA" precedente ha avuto per la questione del Dott. Pirami. È una doppia condanna: primo, perché il licenziamento era tardivo e insussistente; secondo, perché quando hanno resistito in giudizio contro il licenziamento non hanno messo nel bilancio le poste per pagare nel caso avessero perso, per cui abbiamo un bilancio del 2005 senza poste a riserva per poter pagare il danno che abbiamo fatto al Dott. Pirami e al quale il giudice ci ha condannato. Vorrei anche sapere se nel 2006 metteremo le poste per il ricorso o, se per far vedere che i bilanci sono accettabili, "andiamo" anche su queste cose. Tutti sanno... e lei che è commercialista perché deve sempre confondere il pubblico con il privato... ce lo ricorda ad ogni piè sospinto, oggi no, ma non so bene per quale motivo, sa che il buon padre di famiglia dovrebbe mettere da parte le poste... poiché lei è sempre stato il protagonista di tutte le assemblee del Casinò, di tutti gli incontri precedenti per far andare in una certa direzione la politica del Casinò, sa benissimo che è da lei che sono partiti gli ordini perché non si mettessero queste poste, perché il bilancio doveva venir fuori "bello"... complimenti! Oggi abbiamo una condanna e non abbiamo i soldi per pagarla! Credo che la questione di responsabilità debba essere posta non nei confronti del Dott. Pirami o anche nei confronti del Dott. Pirami, questo non mi interessa, ma deve essere messa nei confronti di quegli amministratori che hanno fatto questo errore, di non mettere una posta, come era loro dovere e, dato che fra tali amministratori ce n'è uno che oggi fa l'Amministratore delegato, credo che il minimo che questa persona potrebbe fare è di rassegnare ieri le dimissioni, non oggi.
Secondo punto: mi dispiace dover tener conto che lei è come quegli che tirano le pietre e nascondono la mano, era la mia una domanda retorica perché la Valle d'Aosta sa bene che è lei il responsabile di tutto questo, la risposta non l'ha data lei, la do io.
Sul terzo punto spero che quello che lei ha detto - fidandosi del "CdA" - che non c'è alcun procedimento penale e civile sia vero. Lei si fida di quello, ma la responsabilità non è di quei Signori, è la sua che si affida a quello. Lei si prende la responsabilità oggi di dire, sulla base di testimonianze che si è cercato lei e che a me non interessano, che non c'è nessun amministratore che ha procedimenti penali in alcun tribunale d'Italia, né in quello di Sanremo, né in altri. Vedremo nelle prossime settimane.