Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2117 del 28 luglio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2117/XII - Reiezione della mozione: "Revoca dell'incarico affidato ad un ex Parlamentare e individuazione di una rosa di professionisti per la presidenza della C.V.A.".

Président - Nous reprenons nos travaux, je rappelle que nous discutions conjointement les deux motions dont aux points n° 34 et n° 40 et que les motions ont déjà été illustrées. J'ouvre la discussion générale.

La parole au Conseiller Rini.

Rini (GM) - Eviterò di ripetervi quanto già evidenziato da altri colleghi e mi limito ad alcune brevi riflessioni. Alcuni Assessori, come pure lo stesso Capo dell'Esecutivo, hanno ribadito a più riprese di essere in ostaggio dei Consiglieri, credo che gli stessi siano in realtà ostaggio di personaggi esterni a questo Consiglio. Non voglio fare nomi, credo che ognuno di voi sappia più o meno a chi mi riferisco...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

... non sai? Va bene. Come ho avuto modo di dire, troppe persone sono sotto tutela e, se vogliono mantenere il loro posto, devono obbedire. Non sarebbe forse meglio che ognuno potesse svolgere il proprio ruolo senza condizionamenti? La degenerazione del sistema politico purtroppo ha portato alla guida della "CVA" Augusto Rollandin, scelta non ancora digerita e difficilmente digeribile dalla maggioranza della popolazione e, come ha fatto notare anche il Capogruppo e Presidente dell'"Union", inopportuna, come peraltro anche già evidenziato dal collega Sandri e questo al di là delle capacità indiscusse dello stesso Rollandin. Gli elettori avevano dato dei forti, fortissimi e chiari segnali nel mese di aprile e credo forse anche proprio per combattere certi metodi, metodi che non sono affatto cambiati. Voglio pensare male, ma qualcuno dall'esterno, come al solito, ha avuto la solita "imbeccata", altrimenti questa scelta non sarebbe avvenuta o almeno non sarebbe avvenuta in questo momento, perciò, se le mozioni verranno messe in votazione, annuncio che voterò favorevolmente.

Vorrei ancora far notare al Presidente della Regione che questo semplicissimo intervento, come quelli che ho sempre fatto in quest'aula, è stato redatto dal sottoscritto che, non avendo purtroppo la laurea, in modo semplice cerca di esternare, con tutti i limiti che potrebbe avere un bambino della V elementare, quanto effettivamente succede e quanto lei, Presidente, con tanto di lauree non riesce a capire...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... non lo dico io, non lo so questo. Lei, Presidente, è in ostaggio, se può ancora farlo, cerchi di ribellarsi a certe imposizioni e se non riuscirà a farlo, potrà andare incontro alla fine che ha fatto l'asino di Buridano: è morto nella simpatica leggenda che lei ci ha raccontato, perché non sapeva scegliere se bere o mangiare, eppure aveva da bere e aveva da mangiare; al contrario lei è nelle condizioni di dover mangiare quando ha sete e di dover bere quando ha fame. L'agonia forse sarà un po' più lunga, ma per il bene suo e della Giunta, di questo Consiglio, ma soprattutto della Valle d'Aosta cerchi di ribellarsi a questi sistemi e vedrà che tutto sarà più facile per tutti.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Qui non vi sono pubblici ministeri e neppure avvocati difensori. In un altro scenario ricorderei come in molti, oggi critici, siano stati attorno a tavoli politici con Rollandin, magari ben lieti della sua eventuale candidatura nel caso in cui fosse stata accettata la loro, senza imbarazzi, mentre oggi scopro che erano silenti perché carichi di rabbie antiche, oppure erano dei soldatini, definiti anche "rollandiniani" nella vulgata e nel lessico politico. Fa piacere, uno cambia esercito, ma resta sempre soldatino.

Sono abbastanza imbarazzato di rispondere... non vedo il Consigliere Sandri... ah, il Consigliere è deambulante... perché il collega Sandri nell'utilizzare l'articolo 104, comma 3... ha illustrato la mozione da lui presentata, inserendo - lo dico con un certo imbarazzo al Presidente del Consiglio - una questione non presente nella stessa. Io risponderò volentieri, trovo tuttavia che, dal punto di vista formale, siamo di fronte a una questione irrituale, nel senso che il collega Sandri ha scritto la mozione scrivendo alcune cose, poi in quest'aula ne ha chieste altre, cioè ha inserito "ad abundantiam" una serie di questioni concernenti - e su queste prime questioni mi dilungherò brevemente - l'eventuale legittimità e l'eventuale applicabilità della legge n. 11/1997.

Ora, vorrei dire da questo punto di vista che il parere che gli uffici, in particolare il Dipartimento legislativo e legale, Servizio del contenzioso amministrativo, hanno reso su mia richiesta dice che alla nomina del Presidente di "CVA" non è applicabile la disciplina di cui alla legge n. 11/1997. Se anche la legge fosse stata applicabile, per quel che riguarda l'articolo 6, comma 2, lettera g), citato dal Consigliere Sandri, dice testualmente una parte di questo parere laddove ci si occupa del tema della lite pendente penale, civile o amministrativa:

"pronunciandosi su una disposizione analoga in materia di cause di ineleggibilità e incompatibilità alle cariche di Consigliere regionale, comunale e provinciale, la Corte di Cassazione ha ritenuto che i giudizi dinanzi alla Corte dei Conti non possono considerarsi liti pendenti con l'ente pubblico, motivo di incompatibilità, in quanto in tali giudizi che hanno carattere inquisitorio e sindacatorio il soggetto sottoposto a procedimento e l'ente pubblico non sono parti formalmente in conflitto (sentenza Cassazione civile n. 10421/1992) al contrario di quanto avviene nei procedimenti civili, amministrativi e penali in caso di costituzione di parte civile dell'ente pubblico".

Ora, essendo laureato, non vorrei usare il "latinorum" o usare gli aspetti meramente giuridici essendo il tema politico. Sarei abbastanza incuriosito di capire, anche nel caso di approvazione di questa mozione, quali sarebbero le eventuali conseguenze. Per adesso mi occupo dell'"aspetto Rollandin", successivamente mi occuperò dell'"aspetto Collé", uniti in un insolito destino dovuto al fatto di essere degli ex Parlamentari, per cui due storie molto diverse le une dalle altre, nella logica comprensibile della polemica politica sono diventate un tutt'uno, per cui la logica è quella di dire: "questi 2 sono trombati, quindi dobbiamo seguire e dare una continuità di controllo a cosa questi 2 esseri umani faranno dopo". Avendo fatto 4 legislature a Roma, potrei raccontare i destini di singoli Parlamentari di diverse forze politiche nelle epoche successive al loro mandato parlamentare. Potrei scrivere l'Enciclopedia britannica di alcuni incarichi verdi, gialli, rossi, blu, di tutti i "colori"...

È chiaro che la parte impegnativa, dove si dice "a revocare gli incarichi..." non credo che potremmo essere nelle condizioni di revocare l'incarico né del Dott. Rollandin, né dell'ex Deputato Collé - si dice: "anche attraverso l'invito alle dimissioni volontarie" -. Vi è poi una parte dove si dice "se il Dott. Rollandin resta", essendo, come dite voi, una specie di avanzo di galera, è evidente che la "CVA" deve essere posta in una specie di rete di protezione per continuare a monitorare l'andamento di questa società, cose che, ai sensi del Codice civile, lasciano piuttosto perplessi.

Tornerò in conclusione su questa questione, ma intanto vorrei dire, per quel che riguarda Ivo Collé, che in un incontro organizzato a Venezia sabato 8 luglio i 4 casinò italiani hanno concordato di riprendere quelle attività istituzionali che erano languenti - la cosiddetta "Federgioco" - decidendo tutti e 4 di attivare un coordinamento permanente fra le case da gioco per dare attuazione ad una serie di attività comuni, prima fra tutte il gioco "on line". In tale contesto - questa è una nota che ci è stata fornita dall'Avvocato Moreno Martini, Presidente della società - i soci di "Federgioco" hanno deciso di nominare Ivo Collé Segretario operativo, con il compito di coordinare le attività che l'associazione dovrà svolgere a Roma per il conseguimento di obiettivi importanti per la futura attività delle case da gioco. Con ciò viene a completarsi il programma di ridare impulso a "Federgioco" con una persona che conosce i meccanismi della casa da gioco e anche quei meccanismi parlamentari che potranno risultare utili, essendo il destino delle case da gioco legato anche alle discussioni che avverranno di nuovo in questa legislatura per quel che riguarda la legislazione attorno al gioco di azzardo. Aggiunge la nota che Collé continuerà a collaborare part-time con il "Casinò de la Vallée", segno evidente che la persona è stata presa in carico dai 4 casinò, quindi il famoso discorso di essere esclusivamente del "Casinò de la Vallée" è venuto meno con questo accordo.

Tornando al merito della mozione, devo ripetere qui - perché l'ho già fatto in quest'aula, ma capisco che, quando esistono dei "cavalli di battaglia" forti, impressionistici per il proprio elettorato, per titillare l'attenzione dell'opinione pubblica lo si fa - con estrema e sintetica brevità che, non essendoci quei problemi che sono stati preliminarmente posti dal collega Sandri, ritengo che la scelta di Augusto Rollandin ai vertici di "CVA" sia giustificata da tutta una serie di ragioni che qui ho detto: di competenza, di conoscenza delle questioni e anche di una necessità. Il Consigliere Sandri chiedeva come mai non si è aspettato la fine dell'anno. La sostituzione aveva, ai sensi del Codice civile, una tempistica obbligatoria, perché purtroppo la scomparsa del Dott. Guerrieri non aveva successivamente sortito nient'altro che l'affidamento di una serie di incarichi precedentemente da lui esercitati nella figura del Dott. Trisoldi come Consigliere delegato, ma i tempi erano scaduti e l'assemblea doveva nominare il nuovo Presidente. È del tutto evidente che sul punto potremmo passare l'intera giornata e io potrei dire quelli che ritengo essere gli elementi giustificativi di questa scelta o, se vogliamo, di tali scelte, anche se la scelta di Collé è stata una scelta aziendale di proposta che il Casinò ha fatto alle altre case da gioco, ma non credo che riuscirei a convincere in particolare il collega Sandri, ma anche la collega Squarzino della bontà della scelta. La scelta quindi viene assunta da noi pur in quel clima di riflessione che abbiamo visto esserci stato e che ha portato ad una discussione preventiva con una serie di soggetti, alcuni dei quali oggi colpiti da improvvisa perdita di memoria.

Ritengo che questo tema sia un tema politico rilevante, ma che adoperarlo ancora per mesi come una specie di "cavallo di Troia" per veicolare in realtà delle problematiche che sono estranee alla vicenda in sé, ma fanno legittimamente parte dei giochi della politica... credo che bene si faccia questa sera a discuterne ancora, poi si tratta di prendere atto che una discussione si è svolta ripetutamente e in tanti luoghi e su tali medesime tematiche conseguentemente prendere atto degli avvenimenti. Respingo però il tono così virulento che trovo inaspettato da parte di chi ha convissuto anche con il ritorno appieno in politica del Dott. Rollandin.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri, per fatto personale.

Sandri (GV-DS-PSE) - Per fatto personale, chiedo al Presidente Caveri di scusarsi sul fatto di aver attribuito al sottoscritto o alla collega Squarzino l'espressione "avanzo di galera". È un comportamento che trovo inqualificabile e spero che il Presidente ne prenda atto.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Ho detto "una specie di avanzo di galera", è sufficiente rileggere i resoconti, visto che normalmente peso molto le parole avrò detto: "descritto come una specie di avanzo di galera". Devo dire che, se lei va a rileggere il suo intervento, collega Sandri, vedrà che lei non è andato molto per il sottile. Non credo quindi sia un fatto personale, perché io non ho offeso lei, se ho travisato le sue parole, me ne scuso, ma resto convinto che la forza molto violenta della sua posizione fosse comunque degna di considerare quella persona che dovrebbe essere attorniata da tutta quella serie di controlli che lei individua ai punti nn. 2 e 3, per cui, se sono stato offensivo, me ne scuso, ma non volevo esserlo.

Presidente - La parola alla Consigliera Viérin Adriana.

Viérin A. (UV) - La nomination de M. Rollandin à la présidence de "CVA" a été - je l'ai déjà dit maintes fois - pour le moins inopportune et ce sûrement pas en considération des capacités et des compétences du personnage en question, celles-ci n'ont jamais été mises en question ni de ma part, ni de la part des autres. Celle-ci a été une décision inopportune du point de vue politique et celui-ci est évidemment mon point de vue, mais également le point de vue d'une grande partie du groupe de l'"Union Valdôtaine", y compris celui du Président du mouvement. Le Gouvernement par ailleurs n'était pas unanime et - mais cela c'est un racontar de bar - quelqu'un n'était pas d'accord même s'il était d'accord, on ne sait plus, mais ceci n'est pas important... par ailleurs, les considérations et les suggestions du groupe ont été très rarement prises en considération par "les gros bonnets"; ce qui à mon avis est important, ce qui devrait être important pour nous tous est de faire des choix qui soient compris, appréciés par la population valdôtaine, celui-ci ne l'est pas. On continue à perdre du consensus, le gouffre qui sépare le Palais de la population s'agrandit de jour en jour. La seule donnée positive, parce qu'il y en a une, c'est qu'enfin un tabou est tombé et je le salue vivement: le tabou était que ceux qui avaient pendant plusieurs années dépensé leurs meilleures énergies à administrer la chose publique ne sont plus considérés comme des lépreux à enfermer dans une tour jusqu'à leur mort. Malheureusement le tabou est tombé quand est arrivé le moment de caser une certaine personne... et ceci les gens vraiment n'arrivent pas à le comprendre.

Ce n'est pas la première fois que j'exprime mon amertume et mon désarroi vis-à-vis d'un choix inopportun et politiquement myope, mais pour ne pas mettre en difficulté le Président et Chef de groupe, Cesal, auquel je suis liée par une sincère amitié et une réelle estime, j'annonce que je ne participerai pas à la votation de cette motion avec un espoir: que dans le futur les choses puissent changer et que l'on décide enfin de modifier définitivement un système et des méthodes qui ne font sûrement pas grandir notre popularité et qui ne nous font pas mériter l'appréciation du peuple valdôtain vis-à-vis de la classe politique qui siège dans cette Assemblée.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - L'argomento è sicuramente stimolante, il tema affrontato da queste 2 mozioni è "ghiotto" dal punto di vista della discussione politica o la polemica politica.

Sicuramente i primi ad aver evidenziato una certa distonia su queste nomine sono stati forse gli stessi colleghi dell'"Union Valdôtaine". Mi sembra che il primo commento pubblico di perplessità sia venuto non tanto dal collega Cesal, ma dal Presidente dell'"Union" Cesal, perciò questo è già un dato politicamente significativo rispetto alla vicenda che oggi su stimolo dei "Democratici di Sinistra" e dei "Verdi" ci apprestiamo a discutere. Purtroppo non è la prima volta che ciò accade, purtroppo non è un caso isolato. Ci domandiamo allora se il metro dell'etica e della morale politica è il metro che decidono nell'ambito delle faide interne all'"Union", o se è un metodo che può essere più oggettivo, perché non siamo ad inizio legislatura e molti di noi non sono nemmeno alla prima legislatura, ma abbiamo avuto casi similari sui quali il silenzio era tombale e anche quei colleghi dei banchi dell'"Union" che oggi hanno scoperto l'etica della politica non avevano "battuto ciglio", perché in quel periodo l'"Union" aveva forse una coesione di fondo maggiore. Siamo sicuri che il metro della morale e dell'etica in politica stia scritto nello statuto dell'"Union" o negli umori dell'"Union"? Perché quando un certo Signore - e qui non è offensivo... -, quando un ex Sindaco non è stato candidato a Cogne ed è stato poi indicato alla presidenza del "Centro Sviluppo" non ci trovavamo nella stessa situazione? Non mi sembra che dai banchi dell'"Union" qualcuno abbia eccepito alcunché, nonostante questo problema fosse stato posto a margine di una serie di dibattiti riguardavanti "Centro Sviluppo". Quando nella scorsa legislatura qualcuno ha scritto e poi ha approvato la legge dell'Università della Valle d'Aosta e ha deciso che quella Università, contrariamente a tutte le altre università statali, per non parlare di quelle libere - come sarebbe la pretesa dell'Università della Valle d'Aosta -, fosse sotto il diretto controllo politico, in quanto il Presidente di quel "CdA" della libera Università della Valle d'Aosta doveva coincidere nella persona del Presidente della Regione, non era anche questo un atto di arroganza politica? Eppure nessuno allora ha eccepito alcunché. La stessa cosa è successa per il Forte di Bard, per la presidenza della fondazione e per la nomina di Consiglieri regionali come Consiglieri del Forte di Bard. Cosa dire poi della nomina dei professionisti che viene fatta settimanalmente dalle deliberazioni di Giunta? Quanti sono i professionisti che la Giunta nomina e che hanno legami di parentela più o meno stretta, parentela in alcuni casi dissimulata attraverso il meccanismo dell'associazione professionale? Nessuno dai banchi dell'"Union" ha mai eccepito alcunché. Colleghi dell'"Union", siamo stufi di partecipare da spettatori a una faida interna al vostro movimento che sta ammazzando la Valle d'Aosta, questa è la verità! La verità di fondo è che voi da troppo tempo avete preso in ostaggio non solo la Valle d'Aosta, la sua economia, la sua società, ma anche le sue istituzioni! Abbiamo dovuto aspettare, e il risultato - mi dispiace per il collega Viérin Laurent - non è stato sicuramente esaltante, un compromesso che ha regalato solo 19 voti al neo Assessore Laurent Viérin, al quale auguro molta fortuna perché ne avrà bisogno, ma ne avrà bisogno perché è la maggioranza che non c'è più.

Oggi allora dobbiamo venire qui a fare i giudici dell'etica e della morale, che l'"Union" scopre essere mancante in questa Regione? Pensiamo che, se vogliamo fare qualcosa di serio e di credibile, lo dobbiamo fare a 360 gradi. Forse dovremmo ricordarci anche di quello che hanno fatto taluni di voi quando erano nell'Esecutivo: mi riferisco anche a situazioni che hanno portato a dimissioni di Assessori che stavano in Giunta e anche a forze politiche che da poco hanno scoperto la vispolemica dell'opposizione, ma che fino a ieri sono state in maggioranza, hanno partecipato a tale meccanismo di gestione e prima queste incompatibilità non c'erano! Queste norme di legge, collega Sandri, non erano scritte? Mi sembra che le norme di legge che tu hai voluto citare siano datate. Nel 2001, come mi suggeriscono i miei colleghi, alle elezioni politiche, caro Consigliere Sandri, chi avete votato al Senato? Avete rinunciato a presentare una candidatura al Senato per sostenere la candidatura del Senatore Rollandin e mi sembra che il 2001 sia successivo a quei "buchi", come tu li chiamavi, che c'erano sul sito della Regione. Non vogliamo allora prestarci al gioco di essere i vostri soldatini, noi non siamo soldati di nessun esercito! Abbiamo la nostra dignità politica, la nostra etica politica, abbiamo il convincimento che la politica debba passare attraverso dei ragionamenti diversi rispetto a quelli che vengono fatti in aula, ma non con "il gioco delle tre carte", per cui Rollandin una volta è il demone e una volta è l'alleato fedele. Vorremmo che vi fosse chiarezza da parte anche di quei colleghi che oggi hanno voluto imitare le gesta di quel Catone che passò alla storia come il censore.

Président - La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Mi rifaccio alla sceneggiata di stamani, a cui ho contributo e un po' sono rammaricato, vorrei chiedere ai colleghi la stessa coerenza con la quale hanno giudicato con veemenza e travisando le cose che ho detto: con la stessa coerenza, non aggiungo altro, giudichino il provvedimento di nomina del Signor Rollandin a Presidente della "CVA", qui c'è di mezzo la vostra coscienza e la prossima volta che vi permetterete di travisare quello che dice un Consigliere per fare i giochini della politica sui credenti state tranquilli che non starò zitto, ma vi starò a guardare su questa votazione uno per uno.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Chiedo un attimo di sospensione prima di chiudere la discussione generale, perché vorrei verificare con il gruppo che ha presentato l'altra mozione se è possibile unificare le 2 mozioni.

Presidente - Nessuna difficoltà. Il Consiglio è sospeso per 10 minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,43 alle ore 19,04.

Presidente - Riprendono i lavori. Vi è un testo congiunto degli oggetti nn. 34 e 40 che porta la firma dei colleghi Sandri e Squarzino Secondina.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Credo che il dato importante della discussione, come sempre, dovrebbe essere quello di ascoltarsi. Abbiamo ascoltato l'intervento che ha fatto il Presidente Caveri, e, al di là di qualche espressione non gradita, abbiamo preso atto che, seppure in ritardo, perché l'8 luglio è successivo alla nomina di Collé in quel di Roma, si è però avviato un procedimento di attivazione della "Federgioco", che dovrebbe avere un qualche spazio per il futuro, così come ci si era proposti qualche anno fa. Prendendo atto di questa osservazione e tenendo conto che la mozione che aveva presentato il gruppo "Arcobaleno" centrava maggiormente l'attenzione sulla "CVA", abbiamo determinato un testo in cui si evidenzia il problema della "CVA" anche per i collegamenti rispetto al futuro... cioè al controllo di gestione... e a riferire in Commissione in merito a questa attività.

Il secondo dato che emerge dalla sintesi di queste 2 mozioni è che abbiamo precisato il meccanismo con cui chiediamo l'impegno alla Giunta per revocare l'incarico affidato al Dott. Rollandin e per individuare una rosa di professionisti... cioè di chiederlo a chi dalla Regione è incaricato di fare questo: "Finaosta".

Il primo punto quindi viene modificato in: "a chiedere alla Finaosta la revoca...", eccetera, visto che "Finaosta" rappresenta la Regione nell'Assemblea degli azionisti di "CVA", quindi come azionista assoluto di "CVA" può chiedere in qualunque momento la costituzione dell'assemblea e la revoca degli eletti.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (UV) - Sono arrivato in ritardo e mi scuso, ma non abbastanza in ritardo da non assistere con un certo divertito stupore a tentativi di ricostruzione di "verginità" che più che in quest'aula sarebbero di casa in cliniche di Casablanca o di Rio; purtroppo dal proprio passato non si può divorziare, siamo tutti schiavi del nostro passato.

Credo che l'operazione del collega Sandri e della collega Squarzino sia un'operazione abile per il tempo e l'argomento, soprattutto è stata molto apprezzabile per la sintesi, la chiarezza e in parte condivisibile l'esposizione del Consigliere Frassy. Abile anche perché il tema lo permette, perché il tema pone un quesito retorico, un quesito a risposta obbligata, quelli in cui ti dicono: "se non sei d'accordo, significa che sei anche tu... se sei d'accordo, vuol dire che sei bravo". Vi sono però dei momenti nella vita politica in cui un voto a favore o contro non rappresenta tanto solo la propria posizione in ordine al merito della questione "posta sul tappeto", ma un rappresentante dei Valdostani in questo Consiglio deve considerare con ancora più attenzione del solito le conseguenze della posizione che va ad esprimere, cioè le conseguenze finali eventuali del risultato del voto finale. Non ritengo che oggi votando ci andremo ad esprimere sul merito, cioè sul contenuto della mozione, perché, se così fosse, non sarebbe difficile condividerne gran parte; reputo invece che sia in gioco - qui sta l'abilità della presentazione strumentale di questo documento - o si voglia mettere alla prova la stabilità della Giunta, quindi il governo della Regione. La posta in gioco vera quindi non è Rollandin alla "CVA", personalmente la penso esattamente come il Consigliere Cesal, l'ho detto al gruppo dell'"Union" e l'ho detto qui, ma non è questo il problema: qui è in gioco la fiducia alla Giunta, basta saperlo. Di fronte a questo, al di là della mia opinione personale che ho espresso abbastanza chiaramente in tale intervento, su quello che è il quesito del documento sento odore di trappola, sento odore di tombino aperto sotto il tappeto, pertanto voterò nel senso che va verso la fiducia e la stabilità di questa Giunta: questo perché non voglio che la Valle d'Aosta rischi "salti nel buio" in un momento in cui il quadro regionale - per i motivi che tutti sappiamo -, il quadro nazionale e il quadro internazionale ci fanno pensare che non sia opportuno portare avanti delle operazioni avventurose, quale che sia il contenuto che viene posto sul tavolo e dal quale non dobbiamo lasciarci ingannare.

Presidente - Posso chiudere la discussione generale? La discussione generale è chiusa.

La parola al Consigliere Frassy, per dichiarazione di voto.

Frassy (CdL) - Per le motivazioni che sono state da me espresse prima e che sono state rafforzate dal ragionamento fatto dal collega Ottoz non parteciperemo a questa votazione; riteniamo infatti che non vi siano dei presupposti logici rispetto al percorso che il collega Sandri aveva voluto "radiografare" nelle premesse.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri, per dichiarazione di voto.

Sandri (GV-DS-PSE) - Questo dibattito un po' a "spezzettoni" che abbiamo vissuto questo pomeriggio e in parte questa mattina è molto interessante e produttivo. Si sono chiarite molte cose, molte cose sono balzate in evidenza.

Mi permetto prima di tutto di fare un'osservazione sul metodo e sul contenuto. Parecchi di coloro che sono intervenuti e parecchi di coloro che non sono intervenuti, o che sono assenti in quest'aula, non so se a caso o meno - assenze che valuteremo con una certa calma nei prossimi giorni -, testimoniano un imbarazzo politico importante, un imbarazzo politico in qualche caso grave e non posso che prendere atto di questo imbarazzo: l'imbarazzo di chi si aggrappa a frasi come: "io non sono tanto d'accordo, ma devo dare stabilità a questa Giunta", quando questa stessa persona entrando in questo Consiglio aveva espresso la propria indipendenza di giudizio da tutto e da tutti. L'imbarazzo di chi come nella Destra si appresta a votare per il rafforzamento della Giunta; abbiamo appena sentito come condividano le motivazioni del collega Ottoz sul fatto che bisogna dare stabilità al quadro politico regionale, quindi la Destra si associa nella maggioranza attuale dando una "stampella". Non so se è una "stampella" tutta alla Giunta, o solo a una parte, o alla figura di Rollandin che aleggia su una parte della Giunta, ma prendiamo atto di questo dato.

È evidente che nessuno è perfetto, nel 2001 la "Gauche Valdôtaine" fece un atto di coraggio portando la candidatura del Consigliere Fiou contro la candidatura scelta dall'allora coalizione che portava l'accordo in maggioranza, tant'è che non facemmo parte di quella coalizione, non prendemmo un soldo del Deputato e del Senatore di quella legislatura, ma fu un atto già di presa di coscienza, una presa di coscienza che nei 5 anni successivi è andata consolidandosi. Il problema che se anche si fanno degli errori... non perseverare... il problema per qualcun altro - e la Destra lo ha dimostrato stasera - è che le forze occulte della Valle d'Aosta nella Destra ci sono "a piene mani" e loro non hanno minimamente alcuna difficoltà ad essere parte di questi poteri occulti e di quella zona politica che intende comunque difendere i poteri forti.

Di tutto il resto del ragionamento che è stato fatto dal Presidente e anche da qualcun altro c'è un dato da evidenziare: il dato è che non si possono mettere sullo stesso piano nomine di professionisti, scelte politiche di qualunque genere e questioni fondamentali come la trasparenza e soprattutto come la fedeltà. Chi ha tradito la Valle d'Aosta non ha fatto un atto fantasioso, ma ha fatto un attacco a questa istituzione e non possono bastare 10 o 20 anni, soprattutto quando non c'è stato alcun atto di pentimento di quella determinata situazione e non c'è stato alcun ravvedimento di quella situazione. Questo è un dato inoppugnabile che fa di questo caso un caso diverso da tutti gli altri.

Abbiamo visto oggi "arrampicarsi sui vetri" dei ragionamenti per cercare di uscire da una realtà che incombe qui dentro e incombe qui dentro qualcuno che è proprietario del cuore, del cervello, della volontà di molti che sono in quest'aula e lo vedremo quanto nella votazione, perché questa non è una votazione rispetto al Governo regionale o rispetto alla "CVA", ha ragione in questo il collega Ottoz, ma è una votazione per sapere chi è libero qui dentro e chi non lo è. Se volete che nel 2008 questo Consiglio cominci una nuova legislatura, libero da questi condizionamenti, oggi avete l'occasione di votare per la libertà della Valle d'Aosta e per la libertà di voi stessi. Non so quante altre volte ci saranno di queste occasioni da qui al 2008, ve ne saranno di sicuro e noi come Sinistra faremo in modo che ve ne siano ancora, ma di certo non perdete questa occasione per liberare voi stessi e liberando voi stessi - parafrasando una frase di Marx - libererete tutta la Valle d'Aosta.

Presidente - Pongo in votazione il nuovo testo concordato, che recita:

Mozione

Ricordato che con la scomparsa il 29 dicembre 2005 del Dottor Francesco Guerrieri è risultata vacante la posizione di Presidente della C.V.A. S.p.a. e che il 28 giugno 2006, su indicazione della Giunta regionale, il Consiglio di Amministrazione di Finaosta, a maggioranza, ha indicato come Presidente della controllata elettrica il Dottor Augusto Rollandin, sino alla scadenza del mandato prevista per il 31 dicembre 2006;

Preso atto delle perplessità emerse nella popolazione e in molte forze politiche, tra cui l'Union Valdôtaine, sull'opportunità di tale nomina sia per la personalità scelta, sia per le modalità con cui è stata scelta e sia per la brevità dell'incarico, che poteva essere positivamente svolto da uno dei consiglieri già presenti nella Società e già a conoscenza delle dinamiche interne all'azienda;

Constatato che l'attuale governo regionale, ha disatteso anche in questa occasione la richiesta di rinnovamento, di trasparenza e di correttezza emersa con forza dal voto popolare del 9-10 aprile scorso;

Preoccupato perché nella decisione di nominare Presidente della C.V.A. S.p.a. l'ex senatore Rollandin non si è fatto alcun cenno né alle politiche di consolidamento e di sviluppo di tale società, né alle politiche di utilizzo dei 48 milioni di Euro di utile registrato nel 2005, né infine degli altri 225 milioni di Euro di liquidità parcheggiati in prodotti finanziari;

Ritenendo necessario, data l'importanza strategica che riveste la C.V.A. per lo sviluppo economico della Valle d'Aosta, che si affidi tale azienda a chi possiede le necessarie competenze per non disperdere il patrimonio di alto livello raggiunto dall'azienda in questi anni;

Il Consiglio regionale

Impegna

la Giunta regionale:

1) a chiedere a Finaosta la revoca dell'incarico affidato al Dottor Augusto Rollandin e l'individuazione di una rosa di professionisti tra cui scegliere il presidente di C.V.A.;

2) a fornire alla C.V.A. precise indicazioni in merito alle politiche societarie che deve perseguire, all'utilizzo degli utili e delle riserve e alla modalità di gestione, che deve essere improntata alla più stretta osservanza della correttezza e dell'efficacia e alla rigida osservazione delle prescrizioni del Collegio sindacale e di una società di revisione iscritta all'albo CONSOB;

3) a relazionare alla commissione competente ogni tre mesi in merito all'attività della C.V.A. S.p.a., sia per quanto riguarda il fatturato, che la gestione del personale e delle risorse produttive e finanziarie.

F.to: Sandri - Squarzino Secondina

Consiglieri presenti: 28

Votanti: 24

Favorevoli: 7

Contrari: 17

Astenuti: 4 (Comé, Lanièce, Stacchetti, Viérin Marco)

Il Consiglio non approva.