Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2116 del 28 luglio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2116/XII - Illustrazione delle mozioni: "Determinazioni in ordine a incarichi affidati agli ex Parlamentari della Valle d'Aosta." e "Richiesta alla Finaosta di individuare una rosa di professionisti per la presidenza della C.V.A.".

Mozione

Ricordato che con la scomparsa il 29 dicembre 2005 del Dottor Francesco Guerrieri è risultata vacante la posizione di Presidente della C.V.A. S.p.a. e che il 28 giugno 2006, su indicazione della Giunta regionale, il Consiglio di Amministrazione di Finaosta, a maggioranza, ha indicato come Presidente della controllata elettrica il Dottor Augusto Rollandin, sino alla scadenza del mandato prevista per il 31 dicembre 2006;

Preso atto delle perplessità emerse nella popolazione e in molte forze politiche, tra cui l'Union Valdôtaine, sull'opportunità di tale nomina sia per la personalità scelta, sia per le modalità con cui è stata scelta e sia per la brevità dell'incarico, che poteva essere positivamente svolto da uno dei Consiglieri già presenti nella Società e già a conoscenza delle dinamiche interne all'azienda;

Constatato che l'attuale governo regionale, sostenuto da una maggioranza composta dall'Union Valdôtaine, dalla Stella Alpina e dalla Fédération Autonomiste, ha evidenziato anche in questa occasione una scarsa attenzione alla richiesta di rinnovamento, di trasparenza e di correttezza emersa con forza dal voto popolare del 9-10 aprile scorso;

Tenuto conto che tale scelta ripete, in peggio, le stesse modalità e i contenuti dell'imposizione da parte della Giunta regionale alla Casinò S.p.a. di affidare all'ex deputato Ivo Collé un incarico fiduciario nella capitale italiana, incarico effettivamente realizzato per decisione del Presidente della Società che gestisce la Casa da Gioco di Saint-Vincent, all'insaputa del Consiglio di Amministrazione;

Preoccupato perché nella decisione di nominare Presidente della C.V.A. S.p.a. l'ex senatore Rollandin non si è fatto alcun cenno né alle politiche di consolidamento e di sviluppo di tale società, né alle politiche di utilizzo dei 48 milioni di Euro di utile registrato nel 2005, né infine degli altri 225 milioni di Euro di liquidità parcheggiati in prodotti finanziari;

Il Consiglio regionale

Impegna

la Giunta regionale:

1) a revocare gli incarichi affidati al Dottor Augusto Rollandin e a Ivo Collé, anche attraverso l'invito alle dimissioni volontarie;

2) a fornire alla C.V.A. precise indicazioni in merito alle politiche societarie che deve perseguire, all'utilizzo degli utili e delle riserve e alla modalità di gestione, che deve essere improntata alla più stretta osservanza della correttezza e dell'efficacia e alla rigida osservazione delle prescrizioni del Collegio sindacale e di una società di revisione iscritta all'albo CONSOB;

3) a relazionare alla Commissione competente ogni tre mesi in merito all'attività della C.V.A. S.p.a., sia per quanto riguarda il fatturato, che la gestione del personale e delle risorse produttive e finanziarie.

F.to: Sandri

Mozione

Vista la decisione della Giunta regionale di indicare Augusto Rollandin come Presidente di un'importante Società pubblica, quale la Compagnia Valdostana delle Acque;

Ricordato che proprio pochi mesi fa, dal voto del 9 e 10 aprile, sono emersi un messaggio chiaro ed inequivocabile di condanna dei metodi e dei comportamenti dettati da logiche di spartizione di potere e una richiesta di cambiamento proprio nei metodi di fare politica;

Considerato che con questa nomina viene disattesa in modo macroscopico la volontà popolare espressasi nelle recente competizione elettorale;

Ritenendo necessario, data l'importanza strategica che riveste la CVA per lo sviluppo economico della Valle d'Aosta, che si affidi tale azienda a chi possiede le necessarie competenze per non disperdere il patrimonio di alto livello raggiunto finora dall'azienda in questi anni;

Il Consiglio regionale

Chiede

alla Giunta regionale:

1) di rivedere tale nomina;

2) di chiedere alla Finaosta di individuare una rosa di professionisti tra cui scegliere un altro Presidente della CVA.

F.to: Squarzino Secondina - Bortot - Venturella

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Affronterò questa mozione in 3 tempi. Il primo tempo è un tempo tecnico, mentre ci saranno poi 2 tempi politici. Il primo tempo è un tempo tecnico, perché dopo la deposizione di questa mozione, il 30 giugno scorso, ho potuto ottenere della documentazione e approfondire un tema: quello dell'incompatibilità in particolare della nomina dell'ex Senatore Augusto Rollandin a Consigliere di amministrazione della "CVA S.p.a.", che diventa un punto preminente e preventivo rispetto alla discussione della mozione. Il ragionamento per cui si pensa che non vi sia la possibilità che Augusto Rollandin possa svolgere le funzioni che in questo momento sta svolgendo è dettato dal fatto, come riferimento legislativo primo, della legge n. 11/1997, laddove si dice che questa legge disciplina i criteri e le procedure per le nomine e le designazioni di competenza della Regione per incarichi in società, enti, istituti, fondazioni e associazioni, nonché in altri organismi pubblici e privati in base a leggi, regolamenti, statuti e convenzioni. All'articolo 6, comma 2, lettera g) è previsto che coloro che abbiano una lite pendente penale, civile o amministrativa nei confronti della Regione e dell'organismo interessato alla nomina siano incompatibili con questo tipo di incarico. Non vi è dubbio che la "CVA" sia una di quelle società che rientrano in quelle di pertinenza dell'articolo 1, cioè enti e società di competenza della Regione in base a leggi, in particolare in base a 2 leggi: la prima è la n. 34/2000, dove all'articolo 2 si dice che, per il conseguimento delle affinità dell'articolo 1, cioè la partecipazione in società di produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica, la Giunta regionale è autorizzata ad acquisire quote di partecipazione anche totalitaria, si aggiunge al secondo comma che la Regione provvede all'acquisizione delle quote di partecipazione conferendo apposito mandato a "Finaosta". La rappresentanza della Regione, per legge della Regione, quindi viene data a "Finaosta". "Finaosta" è una società partecipata regionale a maggioranza, che prevede all'articolo 6 questo tipo di interventi, cioè interventi che sono realizzati per incarichi conferiti dalla Regione. Non esiste quindi alcun dubbio che l'incarico di Consigliere di amministrazione di "CVA" affidato al Dott. Rollandin sia un incarico che è stato determinato dalla Giunta regionale e che rientra, anche se non nei criteri di scelta, nei criteri di incompatibilità della legge n. 11/1997.

Quale sarebbe il motivo dell'incompatibilità, visto che la catena di responsabilità è stata chiarita, cioè il "CdA" di "Finaosta", su incarico della Regione, ha scelto su indicazione della Giunta una determinata persona che la rappresentasse, non rappresentasse "Finaosta" in sé stessa, ma in quanto "Finaosta" svolgeva per incarico speciale la rappresentanza della Regione? Il dato di incompatibilità è relativo al fatto che, con ordinanza n. 2/1998 della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Valle d'Aosta, è stata dichiarata la pignorabilità dell'assegno vitalizio nei limiti di un quinto di cui il soggetto gode da qualche tempo. Abbiamo quindi un sequestro cautelare che dimostra che esiste una lite pendente e solo fin quando questa lite pendente non sarà definita non è possibile che vi sia questa compatibilità con l'incarico in essere. Questo dal punto di vista tecnico. Credo che questo non debba essere sottoposto ad alcun tipo di valutazione politica, è una questione tecnica importante e credo che debba essere alla base di una riflessione su tale sistema degli incarichi e degli affidamenti. È evidente che dobbiamo rivedere tutta questa legislazione per chiarificare i vari passaggi, non si vorrebbe che vi fosse un'interpretazione per cui il fatto che vi sia un incarico non diretto, ma attraverso l'affidamento a "Finaosta" consenta di fare le nomine come si vuole e questo potrebbe essere comprensibile dal punto di vista politico rispetto all'atteggiamento fiduciario... ma che così si vogliano evitare i requisiti di trasparenza e di correttezza previsti dalla normativa n. 11/1997. Credo si debbano differenziare questi due temi e avere chiaro che tutto ciò può valere per quanto riguarda la discrezionalità della scelta, ma non per quanto riguarda le attribuzioni e i requisiti richiesti in termini di affidabilità. Parlo di questo, ma quando si vanno a vedere i requisiti dell'articolo 6 si vede che si parla di cose molto importanti, perché, oltre le cause pendenti, esistono anche i conflitti di interesse e altre cose del genere.

Vi sono poi due tempi politici: il primo tempo politico è un tempo che deve farci capire di cosa stiamo parlando. Qui stiamo parlando di due realtà di peso estremamente diverso, ma entrambe interessanti dal punto di vista della valutazione politica. La prima riguarda il Casinò di Saint-Vincent, che negli anni ha tenuto una presenza a Roma per cercare di capire se si poteva fare della promozione turistica, se si potevano attirare dei giocatori o fare del coordinamento - in ambiente europeo questo è previsto regolarmente, si chiama attività di "lobby" - insieme ad altri casinò per regolamentare l'apertura di nuovi casinò e altri incarichi del genere. Tre anni fa questo ufficio è stato chiuso per evidente inutilità, la prima inutilità fra l'altro è che l'iniziativa portata avanti da Confcommercio di coordinare i 4 casinò non ha portato ad alcun tipo di risultato, in quanto i Casinò di Campione, Venezia e San Remo se ne vanno per i fatti loro e la cosiddetta "Assocasinò" è l'Associazione del Casinò di Saint-Vincent e non esiste alcuna iniziativa conosciuta che testimonia una qualche attività di questa cosa. Questo ufficio venne chiuso 3 anni fa nell'ambito di una riduzione dei costi e si tenta di riaprirlo per trovare un posto esclusivamente per piazzare l'ex Deputato Ivo Collé. Diciamo che non è stato il primo tentativo, vi sono stati una serie di passaggi per trovare il modo di piazzare nella capitale italiana uno spazio che potesse poi essere utilizzato. Questo è un passaggio molto piccolo, un passaggio più rilevante invece è "CVA".

Abbiamo prima citato la legge n. 34/2000 con cui si fa l'investimento di acquisire le centrali idroelettriche dell'"ENEL" e il ramo di azienda di produzione, nonché di partecipare a poco meno del 50% all'attività di distribuzione di energia elettrica. A partire dal 2000 ad oggi la "CVA" è diventata una realtà importante, è un'azienda fortemente in attivo, ha dimensioni rilevanti, produce molti utili - nel 2005 48 milioni di utili - e in tutti questi anni è riuscita a mettere da parte 273 milioni di euro liquidi. La gestione di tutto questo "ben di Dio" è difficile, tanto che è stata affidata per anni al Dott. Guerrieri, recentemente scomparso, che ha svolto il suo compito con capacità. È talmente importante la "CVA" che di questo "ben di Dio" non vi sono tracce nell'attività della Giunta regionale. Credo che, nel momento in cui si porta per qualche motivo l'attenzione su questa realtà, ci si debba render conto che ci troviamo di fronte a qualcosa di molto grosso, che può essere una grande occasione di sviluppo per la Valle, ma che deve essere riportata sotto il controllo della Regione. Tutto questo "ben di Dio" può essere devoluto al rafforzamento della società, all'acquisizione di nuove società nello stesso settore, oppure potrebbe essere restituito in quanto dividendo alla Regione per promuovere altri tipi di investimento nel settore economico o altri livelli di stato sociale.

Dicevo 273 milioni di euro, si tratta di una cifra importante di cui non si conosce bene l'utilizzo; ovviamente sono parcheggiati in qualche strumento finanziario, di cui però sarebbe interessante capire chi sono i mediatori e dove sono stati posizionati questi interventi. Sarebbe interessante sapere se questi soldi comunque rimangono nel sistema bancario valdostano, e quindi possono sostenere la possibilità delle banche di essere vicine ai consumatori e agli imprenditori valdostani, o se sono posizionati in un sistema bancario di fuori Valle, che utilizza questa abbondante liquidità per sostenere altre realtà. Sarebbe anche interessante mettere a fuoco il fatto che è una realtà in cui esiste un gradimento di funzionamento da parte delle maestranze molto alto, perché è una delle poche società che si può permettere nei confronti dei propri dipendenti un alto livello di presenza e di sostegno a partire dai telefonini fino all'arredamento degli uffici.

Terzo punto: di chi stiamo parlando? Anche qui bisogna fare due divisioni: da un lato, stiamo parlando dell'ex Deputato, che è stato scelto attraverso strade non sempre comprensibili della politica, ma evidentemente con corresponsabilità dell'attuale Presidente Caveri e della maggioranza che lo sostiene, per ricoprire questo importante e inutile posto a Roma, le motivazioni sono che, essendo stato Deputato, aveva grandi conoscenze nel settore; d'altro lato, ci si deve rendere conto che all'interno del Casinò, se proprio questa doveva essere una scelta utile all'azienda, c'erano delle professionalità più alte che potevano permettere di avere una più efficace presenza in materia.

Abbiamo poi Augusto Rollandin nominato rappresentante di "Finaosta" per conto della Regione nel "CdA" della "CVA", che è il grande assente in quest'aula e un po' il protagonista di questa situazione e lo dico a pieno titolo, cioè che manca in quest'aula il grande assente, perché è palesemente un suo desiderio quello di rientrare in quest'aula. Faccio una piccola divagazione, importante però per capire come siamo arrivati a questa situazione. Nel momento in cui lui aveva già dichiarato la propria disponibilità alla ricandidatura a Senatore nel novembre 2005, quando eravamo alle soglie della campagna elettorale, il Senatore Rollandin manda una "lettre réhabilitation" datata 21 febbraio 2006, ore 16,26, pubblicata sul sito da cui ho tratto questi dati, in cui dice: "je suis susceptible d'être candidat aux élections régionales aussi". Vi è quindi una ricandidatura molto chiara rispetto a questo Consiglio che voleva essere portata avanti. Abbiamo una personalità molto grande della Valle d'Aosta, che ritiene di avere i titoli per essere presente in quest'aula, ma in questa aula non c'è. Credo che ci si possono raccontare molte storie, perfino negare le evidenze, ma è difficile andare avanti nella correttezza quando non si prende atto della realtà. Rileggendo nel sito, ho trovato il curriculum così come il Senatore lo ripropone alla rete: VIIa legislatura, eletto nella lista dell'"Union Valdôtaine" dal 19 luglio 1978 al 20 luglio 1983; VIIIa legislatura dal 21 luglio 1983 al 26 luglio 1988; IXa legislatura dal 27 luglio 1988 al 9 dicembre 1992 come Assessore. Ora dal 9 dicembre 1992 al 29 giugno 1993 c'è un vuoto, cosa è successo in quei mesi? Xa legislatura eletto Consigliere dal 30 giugno 1993 al 12 dicembre 1994, poi di nuovo il vuoto: cosa è successo il 12 dicembre 1994 e nei tempi successivi? Di nuovo rieletto il 30 giugno 1998 fino all'11 novembre 1998 e di nuovo il vuoto. Credo che se qualcuno si dimentica di ciò che è successo, noi non possiamo dimenticarlo. Non si vuole fare un processo alla persona, ma non si può dimenticare una condanna a 16 mesi di reclusione per turbativa d'asta sul problema del compattatore di Brissogne, condanna che è stata definita nel 1994. Ci troviamo allora di fronte, al di là della volontà di molti - perfino della persona di cui stiamo parlando - di voler dimenticare questi fatti, di fronte a dei fatti che sono esistiti e che esistono e che non possono essere dimenticati. Si sta parlando non di reati, ma di un tradimento nei confronti della fiducia che ogni politico deve avere per poter sedere con rispetto nel posto di Presidente della Regione, di Assessore o di Consigliere regionale, ma non tradimento rispetto a chissà che: tradimento rispetto all'istituzione che era chiamato a rappresentare e questa è la cosa grave! E non si può cercare di rimuoverla cancellando con il bianchetto i passaggi del 1992, del 1994 e del 1998; questo rimane nella coscienza dei Valdostani ed è talmente tanto rimasto che il 9 e 10 aprile lo hanno detto con chiarezza: non si vuole e non si deve dimenticare! Questo non significa colpevolizzare nessuno o "fare di tutta l'erba un fascio"; personalmente non sono d'accordo che si interpreti il voto del 9 e 10 aprile come un voto contro un movimento politico; è stato un voto contro la dimenticanza ed è stato un voto contro un modo di operare ed è stato un voto contro un tradimento della Regione Valle d'Aosta! Non possiamo che condividere una frase che il Consigliere Rollandin ha scritto nel suo sito il 14 aprile 2006 alle 10,38 del mattino, 4 giorni dopo i risultati delle ultime politiche:

"évidemment quelque chose n'a pas fonctionné comme nous aurions voulu et je suis convaincu qu'il y a une série de raisons qui expliquent ce vote négatif. Nous devons les examiner dans les détails avec humilité et détermination en nous confrontant avec tous sans crainte de l'autocritique". Non si può che condividere questo passaggio ma, proprio perché si devono affrontare tutte queste cose "a viso aperto", non ci si può portare di fronte all'argomento di tale nomina senza ricordare i passaggi precedenti. Esiste una motivazione per cui si è arrivati a questa nomina senza farci una riflessione troppo ampia, non solo non ascoltando il voto del 9 e 10 aprile, ma passando sopra con non dico cinismo, ma quanto meno superficialità a un concetto fondamentale. Lo dico con le parole di Luciano Violante:

"il rispetto delle regole da parte di chi esercita per scelta del popolo responsabilità politiche non è un cascame giacobino, è il presupposto della coesione civile di un paese, di una comunità, ciò che unifica governati e governanti in un rapporto di fiducia reciproca e nel proprio paese; invece vi sono classi politiche che concepiscono il proprio potere come fondato esclusivamente sul consenso elettorale e non anche sul rispetto delle regole giuridiche e deontologiche che vincolano tutti gli altri cittadini".

Non possiamo dimenticare che esistono gli stessi doveri e gli stessi diritti per chi abita in via Saint-Martin de Corléans, piuttosto che a Fontainemore e per chi vive l'esperienza di essere un rappresentante della Regione in quest'aula. Di fronte a questi temi allora non possiamo dimenticare un tradimento e non possiamo mettere chi ha tradito a gestire i soldi di chi è stato tradito, proprio le stesse identiche persone, la stessa identica posizione. Dobbiamo cominciare a guardare questi temi con chiarezza ponendoci un obiettivo principale: quello che occorre liberare la Valle d'Aosta da questi metodi e da queste concezioni. Dobbiamo liberare la Valle d'Aosta dalla tendenza a dimenticare, non dobbiamo dimenticare questi fatti non per una forma di "revanchisme" sulle persone che li hanno commessi, ma perché qui stiamo parlando di questioni pubbliche e, dal punto di vista pubblico, non è possibile restituire dignità, spazi e possibilità di operare a chi non solo ha tradito la propria Regione, ma non ha mai avuto la capacità di affrontare tale tema, di riconoscere il torto e di capire che doveva comportarsi in modo diverso. Questo inverno nel grande dibattito che ha preceduto la costituzione degli schieramenti elettorali Parfait Jans in uno dei suoi giornali invitava Augusto Rollandin "à se retirer dans son hameau pour passer ses vieux jours avec sa conscience". È forse un'immagine forte, ma credo sia l'unica immagine che testimonia come questa Regione ha bisogno di liberarsi di questo peso, ha bisogno di liberarsi del fattore "Erre", ma ha bisogno soprattutto di liberarsi del XX secolo. Questi sono temi che ci ricordano come il XX secolo per fortuna si sia chiuso e noi dobbiamo andare nel XXI con altre persone, con un altro stile e con un'altra capacità.

La mozione chiede tre cose: la prima è quella che questa nomina ha evidenziato una mancanza di dirigenza rispetto alla "CVA", bisogna che su tale tema di cosa fare di questo "ben di Dio" che "CVA" produce si apra un dibattito nella maggioranza e poi in Consiglio e si prendano delle decisioni. Non solo, bisogna che si mettano in atto tutte quelle procedure di stretta osservazione della correttezza, dell'efficacia e delle prescrizioni del collegio sindacale che consentano una garanzia dal punto di vista societario. Si auspica che una società di revisione che sia iscritta all'Albo della Consob possa certificare quel tipo di lavoro.

Secondo punto: credo che su questi temi si debba dare atto al Consiglio di un monitoraggio in merito al fatturato, alle assunzioni, alla gestione del personale, all'utilizzo delle risorse produttive e all'utilizzo delle risorse finanziarie. Il tema centrale è quello in cui, per le motivazioni che ho detto prima, perché non si può andare avanti pensando che nulla sia passato in questi anni, che condanne di anni fa siano "passate nel dimenticatoio", che atteggiamenti che sono stati pesantemente puniti dal popolo valdostano con il sistema elettorale debbano scomparire dalla nostra Regione. Dobbiamo chiedere pertanto alla Giunta di revocare gli incarichi affidati al Dott. Rollandin e di fare in modo, con gli stessi canali che ha utilizzato per l'andata, di utilizzarli anche al ritorno, in modo che questo porti alla risoluzione del problema della rappresentanza a Roma del Casinò attraverso Confcommercio per Ivo Collé e, se questo non lo ritengono un passo formalmente praticabile in prima istanza, che passino prima attraverso la pratica di chiedere a questi Signori le dimissioni.

Termino con un ragionamento di tristezza. Il Dott. Guerrieri è deceduto negli ultimi giorni dell'anno scorso, la presidenza della "CVA" scade il 31 dicembre 2006, credo che la tempistica della scelta sia la dimostrazione dell'inopportunità di tale scelta. Non posso che concludere questo intervento richiamando le parole del Presidente dell'"Union Valdôtaine", Cesal, che citava proprio questa frase: "abbiamo qualche perplessità sull'opportunità politica e soprattutto una questione di tempi, visto che usciamo da un congresso che ha trovato un equilibrio difficile e ora questa vicenda potrebbe rimettere tutto in discussione". Credo che il Congresso dell'"Union Valdôtaine" come il congresso di tanti altri partiti dopo l'"uragano" del 9 e 10 aprile, sia un congresso "en continu", l'impegno deve essere di tutti noi di mandare dei segni alla Valle d'Aosta che il XX secolo con tutte le sue brutte cose, il secolo breve viene chiuso e si parte verso il XXI secolo liberi da impacci, da impicci, da controlli e da fardelli troppo pesanti.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina, per illustrare la sua mozione.

Squarzino (Arc-VA) - Il collega Sandri ha posto una serie di temi importanti, fra cui quello dell'aspetto tecnico su cui noi non abbiamo puntato la nostra attenzione, però crediamo che sia necessario fare un approfondimento su quali sono i requisiti necessari per essere nominati in enti pubblici, quindi chiederemo anche noi un impegno in tal senso al Governo. Con la nostra mozione affrontiamo un tema eminentemente politico, come politica è stata la lettura data, come è emerso negli organi di stampa, appena dopo la nomina. Leggo dai settimanali di luglio, c'è un comunicato stampa da parte della "Gauche Valdôtaine", che dice:

"il metodo di far politica dell'attuale maggioranza che sostiene la "Giunta Caveri" non è cambiato, ogni decisione è finalizzata alla spartizione del potere fra un sempre più ristretto gruppo di persone che all'interno del "mouvement" cercano nuovi equilibri. È evidente che all'interno dell'"Union" poco o nulla importa della volontà dei cittadini, tutto continua come prima con gli stessi metodi e la stessa arroganza".

Le stesse cose diceva il gruppo "Arcobaleno": "nessun rinnovamento nell'"Union Valdôtaine", si è rafforzato un gruppo di potere che considera le risorse della Comunità valdostana una questione molto lontana da quello che dovrebbe essere un bene comune"; ancora: "nomine che dovrebbero essere decise sulla base di criteri di competenza sono invece decise su criteri di spartizione, lottizzazione, occupazione, decisi dai partiti della maggioranza di Governo..." e via dicendo.

La nomina di Augusto Rollandin a Presidente della "CVA" è venuta dopo un congresso in cui lo stesso Rollandin aveva dichiarato di mettersi da parte, di non candidarsi alla carica di Presidente del movimento. È venuta questa nomina in modo improvviso, tanto che lo stesso Presidente del movimento è stato colto di sorpresa e l'ha giudicata inopportuna, fatta in un momento sbagliato, che rischia di mettere in discussione l'equilibrio precario che si era raggiunto. Lo stesso Presidente del movimento quindi esprime perplessità sui metodi e sui tempi adottati per giungere a questa decisione. Una decisione presa con un metodo ancora una volta discutibile, che non tiene conto delle scelte della popolazione. Il 9 e 10 aprile Rollandin è stato bocciato dall'elettorato e con lui è stato bocciato un certo modo di fare politica. È come se gli elettori avessero detto "basta" con chi ha governato con arroganza, secondo logiche di spartizione di potere, chi ha sempre pensato che fosse possibile, e ha praticato, la commistione continua fra politica e economia. L'elettorato ha chiesto un cambiamento nel modo di gestire la cosa pubblica ma, questa è la gravità che sottolineiamo, questo Governo regionale ha agito come se non ci fossero state le elezioni. Si ha l'impressione che il Governo regionale continui a pensare come se nulla fosse successo e in questo modo illudendosi di cancellare quello che è avvenuto con la scelta di una persona, fatta non in base alle sue competenze, ma sulla base di una carriera politica lunga, una carriera politica che è finita, perché gli elettori hanno detto: "basta"! Non credo valga ancora il detto "politico trombato, politico premiato", non penso che qui alberghi questo tipo di comportamento. Sta di fatto che una persona che non brilla per competenze, che non ha una specifica conoscenza dei settori in cui operano le aziende della "CVA", come ha ricordato nel suo comunicato la CGIL, questa persona è stata scelta. Una persona che ha maturato una condanna definitiva per aver abusato del ruolo di pubblico amministratore, tanto che è stato considerato ineleggibile al Governo di questa Regione, tanto che non può sedersi ai banchi di questo Consiglio. Eppure a tale persona, che ha nella sua carriera politica e amministrativa dimostrato di utilizzare il suo ruolo di amministratore per arricchirsi - solo ieri abbiamo ricordato come vi sia stata la condanna da parte della Corte dei Conti, per cui l'ex Senatore Rollandin è stato condannato a risarcire alla Regione Valle d'Aosta 960mila euro -, a tale persona che nel suo lavoro di amministratore ha commesso questa serie di reati viene affidato un gioiello economico della nostra Valle, un gioiello che fattura oltre 170 milioni di euro, che ha degli utili che superano i 50 milioni di euro, che paradossalmente ha una grande possibilità di operare con appalti, con assunzioni, con favoritismi per mantenere un potere enorme all'interno di questa Valle. Non pensiamo che con questa nomina si voglia risolvere la disoccupazione esistente in Valle; credo che "CVA" si meriti, dopo un Presidente tecnico e professionalmente capace, un Presidente altrettanto capace e non un Presidente politico. Chiediamo quindi che venga rivista questa nomina, che si punti sulla professionalità, che si individui un percorso trasparente, che vi siano delle indicazioni chiare di professionalità da parte di "Finaosta"... e all'interno di queste si possa scegliere, ma devono essere indicati con chiarezza quali sono i criteri di professionalità richiesti, perché ci rifiutiamo di pensare che la Valle d'Aosta voglia continuare a riciclare politici corrotti e voglia affidare un gioiello come la "CVA" in mano a chi ha dimostrato la sua capacità di arricchirsi a spese della pubblica amministrazione proprio amministrando un ente pubblico.

Presidente - Sospendiamo l'esame di questi 2 punti, il Consiglio è riconvocato alle ore 18,00.

La seduta è tolta.

---

La séance se termine à 13 heures 02.