Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2115 del 28 luglio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2115/XII - Approvazione della mozione: "Piena solidarietà al Santo Padre ospite della Valle d'Aosta".

Mozione

Constatato che nell'adunanza del Consiglio regionale in data 12 e 13 luglio c.a. un esponente del Gruppo Arcobaleno, richiamando un malinteso principio di pluralismo culturale, ha usato parole poco felici, accompagnate da comparazioni del tutto fuorvianti, nei confronti di Sua Santità Benedetto XVI, attualmente gradito ospite a Les Combes di Introd;

Considerato che il termine di paragone usato per dimostrare una presunta discriminazione di trattamento ("... accoglienza calorosa a Papa Benedetto XVI e diniego, in tempi recenti, all'esponente islamista Tariq Ramadan, ad intervenire ad un convegno presso l'Università della Valle d'Aosta..."), è del tutto fuori luogo in quanto l'intellettuale in questione è sospetto, a giudizio di illustri personalità come ad esempio l'ex ministro francese Bernard Kouchner e il saggista Bernard Henry Lévy, di indiscutibile, anche se talvolta abilmente dissimulata, propensione all'antisemitismo;

Rilevato che Tariq Ramadan si batte per affermare in occidente l'identità musulmana intesa come unica, vera ed autentica fonte di universalità;

Tutto ciò premesso

Il Consiglio regionale

Impegna

La Giunta regionale a ribadire la piena e viva soddisfazione per la presenza in Valle d'Aosta di Sua Santità Benedetto XVI e a deplorare il comportamento di chi tenta di affermare in modo irriverente il rispetto del principio di pluralismo culturale.

F.to: Viérin Marco - Lanièce - Comé - Stacchetti

Presidente - Come annunciato, i punti nn. 36, 37 e 38 sono rinviati al prossimo Consiglio, pertanto verranno iscritti d'ufficio dalla Presidenza all'ordine del giorno.

La parola al Vicepresidente Lanièce.

Lanièce (SA) - Il gruppo "Stella Alpina" ha presentato questa mozione per due motivi: anzitutto per rinnovare al Papa Benedetto XVI la più viva soddisfazione per la sua presenza fra le nostre montagne per la seconda volta. Dobbiamo infatti esternare al Papa la più viva gratitudine per aver voluto continuare a prediligere la nostra terra come luogo di soggiorno estivo sulla scia del compianto Papa Giovanni II. In tutto il mondo, grazie ai soggiorni estivi del Papa, la Valle d'Aosta diventa nel mese di luglio il podio della voce della cristianità; inoltre tutto il mondo conosce grazie alla presenza del Sommo Pontefice la Regione, in particolar modo la località di Les Combes di Introd, quindi è anche una grande promozione dell'immagine della nostra Regione.

Con questa mozione vogliamo in secondo luogo deplorare il comportamento di un collega di questa assise, il collega Bortot, che, richiamando un malinteso principio di pluralismo culturale, ha usato nello scorso Consiglio parole poco felici, accompagnate da comparazioni del tutto fuorvianti, nei confronti di Sua Santità. Infatti il collega Bortot, parlando di un'iniziativa riguardante l'Università, chiamando il Papa "Signor Ratzinger" per ben 2 volte ha confrontato l'accoglienza calorosa espressa nei suoi confronti dalla popolazione e dagli amministratori pubblici della nostra Regione al diniego espresso invece nei confronti di Tariq Ramadan, un docente universitario che, come ha detto in quest'aula il Presidente Caveri rispondendo a una recente iniziativa, è una persona controversa, un personaggio "sui generis", che è criticato per il suo modo di pensare. Riteniamo sia deplorevole paragonare Ramadan al Papa, espressione massima della cristianità sulla terra, una persona che con la sua presenza onora il nostro territorio, e che rappresenta per tutto il mondo cattolico la figura più importante; è vero che ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee, ma non deve né offendere né mancare di rispetto alle idee e ai valori altrui! Quello che vogliamo evidenziare è che non si può fare questo paragone, perché è un paragone azzardatissimo e fuori luogo. Mi auguro che il collega Bortot accetti tale rimbrotto, perché non si può paragonare il Papa a Tariq Ramadan. Questo è il contenuto, la motivazione per cui "Stella Alpina" ha voluto presentare tale mozione, con la quale vogliamo ribadire la piena e viva soddisfazione della nostra Regione per la presenza in Valle del Sommo Pontefice e deplorare il comportamento del collega per questa affermazione; occorre far sì che vi sia maggior rispetto soprattutto per dei personaggi così importanti, al di là delle ideologie e delle credenze, com'è Papa Benedetto XVI, anche perché non solo ci onora della sua presenza, ma per l'alto contenuto morale ed etico delle sue parole non solo per noi credenti, ma anche per tutto il mondo. È un personaggio importantissimo a cui si deve il massimo rispetto e non si può paragonarlo a personaggi discutibili come Ramadan, come ha evidenziato lo stesso Presidente Caveri, quando ha spiegato le motivazioni per le quali al docente Ramandan è stato negato di intervenire all'Università della Valle d'Aosta.

Président - La parole à la Conseillère Charles Teresa.

Charles (UV) - Simplement pour affirmer que je voterai pour cette motion.

La fois passée, il y a 15 jours, j'avais déjà exprimé à M. Bortot en privé mon embarras pour son manière de s'exprimer - moi souvent j'ai l'habitude de le dire en privé, c'est-à-dire de dire exactement ce que je pense - et cela pas uniquement pour des raisons religieuses. Pour celles-là aussi, mais je veux ici parler en laïque en affirmant que ses comparaisons ont été franchement intenables. En plus je veux dire que je ne m'aimerais pas entendre dire, par exemple, pour le Président de la République, il Signor Napolitano, parce que j'y verrais un tel dénigrement, un sarcasme mal placé et par conséquent le langage utilisé par M. Bortot doit être stigmatisé. Il faut dire, je le regrette vraiment parce que j'avais beaucoup de sympathie pour lui, qu'il n'a pas été seulement de mauvais goût, mais il s'agit d'une grossièreté intolérable qui ne fait point honneur à notre Conseil.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Volevo star zitto e non alzare i toni. Il Sig. Ramadan è una persona fisica quanto il Signor Ratzinger Papa. Paragonare il Presidente della Repubblica al Papa, Signor Ratzinger...

(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

... ho diritto di rispondere, ci mancherebbe altro che lasciassi passare queste cose, sarebbe un'indecenza! Sapete cosa ha affermato "L'Osservatore romano" a proposito delle cellule staminali l'altro giorno? Guardi, avevo preparato degli appunti e li avevo messi via. Leggo: "macabro mercimonio", cioè l'idea che qualcuno sulle cellule staminali... i diritti delle persone di pensarla in modo diverso diventa questa cosa scritta virgolettata e io dovrei stare zitto? Io cioè non sono figlio del Dio che voi dovreste riconoscere? Questa non è la Curia, questo è il Consiglio regionale della Valle d'Aosta e non è ancora, per fortuna, a sovranità limitata, dove la Curia decide che cosa e come e quando dobbiamo parlare, deliberare e decidere, per essere molto chiari e adesso vado avanti e arrivo fino in fondo.

Seconda cosa: fare delle affermazioni come fa il Papa, non voglio offendere la vostra suscettibilità, ma non gli riconosco alcun potere spirituale sulle mie convinzioni. Me lo permettete? Cosa c'è di offensivo a chiamare Signor Ratzinger il Papa? Il Signor Ramadan, che voi pensate sia un delinquente e che non avete lasciato entrare in Valle d'Aosta, è un docente universitario consulente dell'Unione europea. Voi pensate... perché poi avete strumentalizzato la cosa, perché, se andate a prendere i verbali, c'è scritto: "facendo le debite proporzioni". Penso allora che le persone abbiano gli stessi diritti, salvo poi qualcuno concedere dei privilegi a qualcun altro... non si sa bene per quali motivi, tanto per essere chiari. Non facciamo i paragoni sul terrorismo, perché quando ci sono delle persone che vogliono imporre le loro convinzioni ad altri e pensare che sia... volete parlare dell'infallibilità del Papa, parliamo di quello, la decretata Dio o la decretata gli uomini che gestiscono...

Presidente - ... collega Bortot, però io...

Bortot (Arc-VA) - ... che cosa? Mi spieghi cosa sto facendo...

(commenti dai banchi del Consiglio)

... ma perché avete questo problema di dover fare a tutti i costi il difensore del Papa, che è in grado benissimo, con tutta la struttura della Chiesa che ha attorno, di difendersi da solo? Avete paura di che cosa? Spiegatemelo. Perché questo problema crea tanta suscettibilità o non è strumentalizzato? Spero che la mozione "Stella Alpina" sia strumentale; sì o no? Siete convinti di quello che avete fatto? Allora dico solo menomale che siamo nel 2006, se fossimo in altri periodi della storia, non avreste fatto la mozione, avreste già acceso il fuoco! Mi dispiace che siete convinti di questa cosa. Finisco con un bel "de profundis". Nessuno qui si ricorda di Don Lutte, Don Lutte è un prete belga che è venuto in Val d'Aosta 40 anni fa al "Milleluci", con il quale ci siamo trovati d'accordo a fare un sacco di cose che voi non ci siete a fare e non vi ho mai visti da nessuna parte...

(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

... quello è uno dei primi, aspetta Consigliere Frassy, la persona che frequento più ultimamente - sono stato criticato perché vado troppo in giro per l'Europa, sono stato ad Atene al Social Forum - è Don Dell'Olio, oltre a Don Zanotelli, che conosco da vecchia data, e con loro assieme ad un sacco di credenti, di tutte le religioni, stiamo facendo un sacco di cose e voi non vi ho mai visti da nessuna parte per fare...

(proteste dai banchi del Consiglio)

Presidente - ... colleghi, abbiate l'educazione di rispettare un collega che sta intervenendo, anche se esprime opinioni sulle quali non siete d'accordo...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

... allora, se provoca, lei avrà tempo e possibilità di replicare, chiedo l'educazione di consentire al collega di svolgere i ragionamenti che è libero di fare.

Bortot (Arc-VA) - ... termino nel dire che tale provocazione - che accetto come provocazione e non come convinzione, altrimenti sarebbe molto grave questa censura nei miei confronti e delle cose che ho detto, l'accetto come provocazione e strumentalizzazione - non inciderà tanto così all'interno del gruppo "Arcobaleno" o delle cose che faccio quotidianamente insieme a tanti credenti. Per il rispetto che quelle persone credenti, anche se in modo diverso da voi, danno al sottoscritto, vorrei fare una piccola tavola rotonda, tutti assieme, e vediamo che anche le cose che ha detto la Signora Charles... non c'è niente di... il Papa è una persona umana, se non sono convinto dell'infallibilità del Papa, perché è stata decretata dalle persone che gestiscono il verbo della "cattolicesima" Chiesa, se non ci credo, non posso "prendere per oro scontato" tutto quello che dice e fa. Fin qui siamo d'accordo. Dove voi intervenite è che io, considerandolo una persona umana fallibile, mi permetto in piena coscienza di fare dei paragoni che voi non accettate e come faccio io ad accettare le critiche al diritto di esprimermi? Potete non essere d'accordo su quello che esprimo, ma non potete intervenire per dirmi di parlare... e strumentalizzare quello che ho detto.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - L'intervento è molto breve, solo per annunciare la non partecipazione al voto del gruppo dei "Democratici di Sinistra", perché riteniamo che questa discussione abbia dimostrato come si sia fatta una grossa confusione fra il pubblico e il privato. Se qualcuno in quest'aula si sente offeso dalle parole di qualcun altro, è giusto che lo faccia presente all'Ufficio di Presidenza del Consiglio, vi sono tanti strumenti per esprimere il disagio per le affermazioni di qualcuno, non gli strumenti utilizzati in quest'aula in modo roboante, che ricorda piuttosto i mercati generali, piuttosto che un'istituzione come quella della Valle d'Aosta. L'aver voluto trasformare questo tipo di giusta replica invece in una mozione credo sia stato qualcosa di strumentale che non possiamo condividere. Il rispetto è per tutte le opinioni e deve essere totale e ovviamente anche il diritto di non sentirsi offesi: sono due diritti che devono essere tutelati dalla Presidenza del Consiglio, cosa che ha sempre fatto e credo che fosse quello l'ambito a cui rapportarsi.

Piccola osservazione finale: non si chiamava Don Lutte, ma generalmente viene chiamato Père Lutte.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Come avete potuto vedere, convivono all'interno del gruppo "Arcobaleno" e lavorano attorno ad un progetto politico comune delle persone provenienti da esperienze culturali diverse e che sono portatrici di opinioni e sensibilità diverse su una serie di temi importanti, dal lavoro all'ambiente. Sensibilità e punti di vista diversi che attengono anche ai temi che fanno appello alla coscienza personale di ciascuno di noi, fra cui le scelte religiose o le scelte etiche. Consideriamo questa diversità una ricchezza, perché siamo convinti che dal dialogo profondo e dal confronto sincero, anche con toni duri - ciascuno ha il suo modo di esprimersi -, con le diverse istanze personali si possa costruire pian piano un atteggiamento di rispetto del pluralismo culturale, da cui possono nascere comportamenti capaci di individuare strumenti che poi serviranno in contesti sempre più multiculturali. Adesso noi qui esprimiamo sensibilità diverse, con modalità che non ci piacciono l'un l'altro, ma nella società normale queste cose capitano e sempre più nella società del futuro, ma anche in Valle d'Aosta, come in Europa e nel mondo, si dovranno confrontare culture e sensibilità diverse se andiamo verso una società plurietnica e pluriculturale. Bisogna imparare tutti quanti ad individuare tali strumenti, che sono strumenti di comportamenti anche per governare questa società del futuro. All'interno di questa differenza, nel rispetto delle singole posizioni, si colloca come ha ricordato ora il collega Sandri, quello che è un fatto privato: il fatto religioso, c'è chi lo accetta, ci si riconosce e questo ha tutto il diritto di essere riconosciuto, rispettato nella sua scelta religiosa, qualunque essa sia, purché non si ponga contro le regole democratiche. C'è anche chi non accetta per sé un tipo di religione precisa, si riconosce non religioso; il Cardinal Martini ha istituito più di 20 anni fa a Milano la cattedra per i non credenti proprio per questo dialogo. Perché dobbiamo avere paura di tali differenze? Sono una ricchezza, ripeto, per cui chi non si riconosce in questi singoli aspetti religiosi ha diritto ad essere riconosciuto nel suo diritto.

Tutti abbiamo chiara la consapevolezza che l'ambito civile, l'ambito politico ha una sua dignità e autonomia che sono diverse da quelle private. C'è una laicità dello Stato che è in dialogo continuo e non subalterno con tutti i valori dell'ambito religioso, soprattutto su temi su cui c'è una ricerca continua, perché nessuno, al di là di affermazione di valori, ha le risposte in tasca. Ciascuno quindi esprime le sue opinioni e io credo sia importante ricordare in che anno siamo: nel 2006; molte volte leggendo la storia della Valle d'Aosta le streghe e via dicendo... mi dico che, se fossi vissuta nel 1600, probabilmente su quei roghi avrei potuto andarci anch'io...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... non Giovanna d'Arco, assolutamente no! Come le streghe normali... perché capisco che quando uno esprime atteggiamenti che non sono in un certo qual modo lineari... ebbene, allora si usava un metodo, oggi, per fortuna, la democrazia consente di utilizzare la dialettica o le mozioni. Ciascuno esprime le proprie opinioni e talvolta con un po' di enfasi e in modo colorito, come sappiamo è solito fare il collega Bortot.

Noi, come gruppo "Arcobaleno", ribadiamo il nostro rispetto per la Chiesa e per la sua funzione di richiamo ai valori e nel contempo ribadiamo la libertà di coscienza di ogni singola persona. Nulla in contrario di fronte al fatto che il Papa venga in Valle d'Aosta, riteniamo questa una ricchezza per la Valle, ma nulla in contrario anche all'attenzione verso tutti i valori del multiculturalismo. Pensiamo anche noi che tale mozione, per i toni che ha assunto, sia strumentale, lo stesso collega Lanièce lo ha detto che è partito da un'espressione poco felice, un intervento "a braccio", quindi ha riconosciuto... e in questo gli riconosciamo l'onestà intellettuale di dire: "guardate, sono partito da un'espressione poco felice e da un intervento "a braccio" per fare questa mozione" e, considerando strumentale tale mozione, se la stessa non verrà ritirata, non parteciperemo al voto.

Si dà atto che dalle ore 11,51 presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Credo che qui anche le Sinistre debbano decidersi, è troppo comodo dire gli uni e gli altri non partecipiamo al voto, perché, quando abbiamo dibattuto tantissime risoluzioni per tantissimi argomenti che avevano per il nostro gruppo un rilievo e un'importanza diversa, siamo stati qui, abbiamo preso le nostre posizioni e abbiamo anche votato l'iscrizione delle risoluzioni. Detto questo, non vogliamo essere i difensori di nessuno, come qualcuno dei colleghi ha sostenuto, ma vogliamo mettere in discussione il paragone che è stato fatto, perché nell'intervento è stato ribadito che lei ha posto la discriminazione di comportamento che la pubblica amministrazione, tramite l'Università, ha avuto verso il Papa rispetto a un certo Sig. Ramadan; questo è il punto e qui cade anche la tesi del Consigliere Sandri. Su questo giustamente lei ha sollevato in quell'intervento la discriminazione della politica, per quello che non abbiamo potuto fare alcuna istanza all'Ufficio di Presidenza o a qualcun altro, perché la politica si gioca qui.

Noi possiamo accettare, per rispondere anche alla collega Squarzino, le opinioni di ciascuno e quindi la libertà di coscienza; ben venga, ma allora anche voi dovete rispettare il nostro pensiero su questo e il pensiero nostro è che non si può fare un ragionamento di discriminazione di comportamento della politica per non aver voluto accogliere questo Sig. Ramadan rispetto all'accoglienza data al Santo Padre in tutti questi anni. Vi voglio ricordare che non è la "Stella Alpina" o la politica valdostana, o altro, ma i giornali di tutto il mondo si sono espressi su questa persona che lei dice essere stata discriminata rispetto all'accoglienza fatta al Santo Padre, e riporto qui 3 o 4 questioni. Questa persona è il portavoce delle correnti le più dure dell'Islam europeo, è uno che ha i legami con i militanti di "Al-Quaida" in Francia, negli Usa e in altri Paesi europei; questi Paesi non gli hanno accordato il visto di entrata! Invece al Santo Padre perfino Cuba gli ha concesso il visto di entrata! Il Sig. Ramadan ha dichiarato più volte che la sua logica non è quella di integrare i Mussulmani, ma al contrario è l'occidente che si deve adeguare alla cultura islamica. Parlare allora di discriminazione di comportamento per l'accoglienza riservata al Santo Padre rispetto a quella avuta da questa persona credo non sia proprio il caso. È paradossale per noi fare un paragone con il Santo Padre e, anziché placare il dibattito sui temi più delicati, mettere alla pari quelli che tendono ad estremizzarli. Riteniamo che il tendere ad estremizzare i dibattiti sui temi più accesi in questo momento nel nostro mondo non sia la cosa migliore e anche qui credo che sia il Santo Padre che ha preceduto Benedetto XVI, sia Benedetto XVI stesso non abbiano mai fatto affermazioni che vanno in questo senso. Noi vogliamo che non si giochi sulla forma, ma si punti essenzialmente alla sostanza ed è sulla sostanza che abbiamo voluto presentare questa mozione, quindi chiediamo ai colleghi di votarla in maniera convinta.

Si dà atto che dalle ore 11,55 riassume la Presidenza il Presidente Perron.

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - Non vi voglio negare il grande imbarazzo e il sentimento di amarezza che mi accompagna nell'intervenire in questo dibattito, perché sento alcuni principi e valori che ci dovrebbero unire utilizzati in maniera molto strumentale. Voglio mettere tutta la mia disponibilità di liberale convinto nell'ascoltare le motivazioni del collega Bortot e di chi lo difende; faccio più fatica ad accettare il falso attendismo di chi si nasconde dietro il non voto per non politicamente evidenziare le proprie differenze. Trovo più corretto quello che ha detto la collega Squarzino, che ha difeso una pluralità di sentimenti diversi, con grande difficoltà, ne ho percepito anche la difficoltà emotiva nel sostenere che ci sono certi temi su cui vale la pena più che di sbraitare, di riflettere con grande serenità.

Vedi, collega Bortot, che sei il protagonista di questa mozione - ti si è riconosciuto uno spazio straordinario, se era questo quello che volevi ottenere... -, qui tu hai citato due aspetti: quello della libertà, della tolleranza, della comprensione, ma io ti dico con grande serenità perché credo che tu sia un pacifista convinto che non c'è niente di più detonante di un falso pacifismo. Quando tu, per difendere i concetti di libertà, esprimi dei giudizi che toccano delle sensibilità umane di altre persone che credono in cose in cui tu non credi, tu inneschi la violenza. Bisogna stare molto attenti ad utilizzare la libertà, perché la libertà è un bene prezioso che va però utilizzato rispettando la libertà degli altri. Quando tu poni sullo stesso piano il Santo Padre, che per noi è una figura importante, al di là della sua infallibilità, e qui sei entrato in argomento che persino i Cattolici credenti non hanno sviscerato in maniera approfondita... ma, quando tocchi temi che per gli altri sono l'anima, tu vai a toccare delle sensibilità, quindi questo credo che non sia rispetto. Credo sia giusto che tu possa valutare il Sig. Ramadan e il Santo Padre sullo stesso piano e forse è anche giusto che lo esprima, ma devi farlo con la consapevolezza che inneschi una reazione sentimentale di grande violenza, perché vai a toccare cose su cui le persone costruiscono tutta la loro vita. Ti chiedo allora, in funzione di quel principio di libertà, di onestà, di rispetto per i quali tu dici di batterti, di utilizzare termini più rispettosi delle sensibilità degli altri.

Per quanto riguarda la mozione, di primo acchito anch'io ho fatto fatica ad accettarla, perché è uno strumento che potrebbe essere discutibile, ma è l'unico strumento che ci permette in maniera democratica di esprimere a maggioranza o a minoranza un pensiero condiviso. Il merito della "Stella Alpina" è di aver detto: "su questo esprimiamo un rammarico, un sentimento di rifiuto di quel tuo giudizio, lo poniamo all'aula e vediamo quanti esprimono questo giudizio". La mozione è uno strumento democratico, devi fartene una ragione, devi accettare anche la critica di chi non condivide le tue idee dal momento che tu sostieni di volerti battere per queste cose. Forse lo strumento della mozione potrebbe essere discutibile, però non credo sia giusto, Consigliere Sandri, nasconderti dietro questa cosa, sul fatto che, siccome questo è lo strumento, avremmo dovuto farlo ognuno individualmente, altrimenti ci sarebbe stata la maggioranza di questo Consiglio dal Presidente del Consiglio, oppure la richiesta di mozione d'ordine per fatto personale, ognuno di noi e tutti quelli che voteranno la mozione avrebbero espresso lo stesso parere. Non cambia tanto lo strumento, bastava fare un fatto personale e ognuno di noi oggi avrebbe potuto intervenire e dire la stessa cosa che diciamo con un unico documento che "Stella Alpina" ha voluto proporre al Consiglio. Grande attenzione quindi, perché in nome del pacifismo stanno scoppiando le più grandi e terribili guerre di questa civiltà.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Intanto una precisazione è d'obbligo: nessuno ha impedito al Sig. Tariq Ramadan di venire in Valle d'Aosta, anche perché, per fortuna, nessuno potrebbe farlo. Il Consiglio dell'Università all'unanimità ha invece deciso che il Sig. Tariq Ramadan non sarebbe stato accolto volentieri in un dibattito organizzato e sponsorizzato economicamente dall'Università della Valle d'Aosta - per cui se il Sig. Tariq Ramadan vuole venire qui sotto a fare una conferenza, è liberissimo di farlo - per il profilo della persona, che viene brevemente rievocato da parte, fra l'altro, di personalità di Sinistra come Bernard Henry Lévy, che è una delle persone che più ha scritto sul Sig. Tariq Ramadan - ma non è questo il tema odierno - e che ha sottolineato l'insita vicinanza con il mondo del terrorismo islamico di tale persona. Mi immagino cosa sarebbe capitato se in questo Consiglio vi fosse stata una mancanza di educazione nei confronti di un'alta personalità dell'Islam: saremmo finiti sulle prime pagine dei giornali, forse il Consigliere regionale sarebbe stato inseguito da una "fatwa", cioè questa cosa che ogni Islamico deve seguire fino alla morte fisica eventuale della persona che si è resa colpevole di questo. La Valle d'Aosta in questi anni si è distinta per una serie di manifestazioni, che hanno dimostrato la grande apertura culturale di questa Regione a tutte le religioni, senza distinzioni, dagli Indiani d'America al Dalai Lama, delle forme animistiche africane, insomma tutto quello che si avvicina alla fede è stato qui rappresentato. Credo però che la laicità, perché è indubbio che questo Consiglio è un'istituzione laica, non è quella deriva laicistica che talvolta può sfociare in considerazioni poco educate. Credo che in fondo quella considerazione che la collega Charles ha fatto è che ciascuno può essere colpito da certe espressioni e quel "Signor Ratzinger", caro amico Sandro, non aveva una neutralità, non era il "Monsieur Ratzinger" o il "Mister Ratzinger" del francese e dell'inglese, ma in quel "Signor Ratzinger" c'era un giudizio di valore. Almeno per chi come me non ha mai portato la propria fede religiosa nella politica - perché ritengo che questo faccia parte della sfera intima di ciascuno di noi rispetto magari a chi ritiene che questo debba far parte della parte pubblica - votare tale documento non significa affatto la condanna di una certa persona, ma si tratta solo della considerazione che la presenza di Benedetto XVI, come potrebbe essere qualunque altra personalità di qualunque altra religione, è un arricchimento per la nostra Valle.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot, per il secondo intervento.

Bortot (Arc-VA) - Sono contento dei toni usati dal collega Lattanzi. Non ho bisogno di essere tollerato per esprimere le mie idee. Non ho voluto offendere nessuno, tanto meno il milione di credenti del mondo intero. Sulle sensibilità poi... quotidianamente noi atei laici siamo soggetti a una criminalizzazione delle dichiarazioni della Chiesa cattolica, vi faccio poi solo due esempi. Quando la Chiesa cattolica celebra messa a Porta Pia... la laicità e la democrazia in questo Paese è nata con la presa di Porta Pia, se no non saremmo in democrazia. Il potere temporale su una parte dell'Italia dalla parte della Chiesa è finito con la Breccia di Porta Pia; se qualcuno all'interno della Chiesa ha di queste nostalgie e quindi non di ammazzare la democrazia, ma limitarla, mi trova contro e le affermazioni della Chiesa su questo argomento sono quasi quotidiane. Quando la Chiesa cattolica santifica Balaguer in Spagna, offende tutti i democratici del mondo. L'Arcivescovo Balaguer era a fianco di Franco, di Mussolini, di Hitler per affossare la Repubblica spagnola nata dalle elezioni democratiche. Voi pensate che un laico come me non stia attento a queste cose? Chi offende chi quindi? Quali sono le sensibilità? Possiamo avere sensibilità diverse, collega, però le sue sensibilità, che io rispetto, le pretendo nei miei confronti su quello che dico e in modo reciproco, altrimenti si rischiano due livelli di sensibilità: noi dobbiamo stare attenti a quello che diciamo, mentre alla Chiesa è permesso tutto quello che ritiene più opportuno, partendo da un concetto di infallibilità e non ripercorrerò certo qui 1.500 anni di storia e di quello che l'infallibilità della Chiesa ha procurato in termini di massacri! La Chiesa non è solo questo, la Chiesa è valori, rispetto, pacifismo. Al Consigliere Lattanzi dico di preferire il verbalismo mio e di milioni di altre persone sul pacifismo che il rumore delle armi che voi permettete! Non per questo vi do dei guerrafondai, cioè criticate il mio pacifismo e il mio verbalismo che potrebbe suscitare incomprensioni, ma in Iraq e nel mondo tuonano le armi! Non sto lì a dirvi che siete complici di coloro che fanno tuonare le armi con il vostro silenzio, dico solo che io non la penso come voi, ma se addirittura il fatto di non pensarla come voi, di essere schierato in un campo pacifista "tout court"... addirittura devo essere messo sotto processo ed essere tollerato per le cose che dico, non avere riconosciuta pari dignità in quanto persona e Consigliere eletto, eh no! Mi capite cosa intendo?

Abbassiamo allora i toni, sono d'accordo, ho precisato che vi farò avere i verbali. Quando ho paragonato il Signor Ramadan al Signor Ratzinger è scritto a verbale "con le debite proporzioni", è lì che è stata strumentalizzata la questione! So benissimo che differenza passa fra il Capo spirituale dei Cattolici di tutto il mondo e un Signor docente che dice le cose che ha affermato il Presidente Caveri, ma, se vogliamo che le culture e le religioni comunichino, queste persone bisogna sentirle, non chiudere la porta in faccia, altrimenti si fa il lavoretto che sta facendo la Signora Fallaci: creare odio, seminare odio, guerre di civiltà. Le abbiamo viste 1.000 anni fa quelle Crociate, l'odio... è chiaro? Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Non voglio aggiungere molto di più, perché mi sembra che la mozione sia stata molto chiara, l'intervento del Presidente e del collega Lattanzi siano stati chiarissimi. Interpreto questa mozione come un invito ad un maggiore rispetto che lei in quella occasione sicuramente per una foga verbale non ha osservato. Sul fatto che lei ci faccia una lezione di storia, mi permetta, questa non è una curia, ha ragione, sono profondamente convinto che i partiti debbano essere laici, questa non è una curia, ma non è neanche un'Assemblea di "Rifondazione Comunista" in cui lei ci possa ricordare tutti i problemi della storia. Fra l'altro, mi permetta, sull'infallibilità che lei la cita in modo non corretto, mai nessuno in ambito ecclesiastico ha riconosciuto al Santo Padre l'infallibilità su questioni contingenti. L'infallibilità del Santo Padre è tutta in un altro settore, quindi mi sembra che lei abbia fatto un po' di confusione. Si può poi parlare di roghi, ma si può parlare anche di "Gulag", di campi di concentramento, ma non vorrei rientrare sicuramente in questo.

La mancanza di rispetto è stata proprio nell'usare questi toni verso una persona a cui molti dedicano un altro tipo di rispetto, una persona che ha innalzato una voce e dei toni sul rispetto della dignità delle persone e sulla pace che andava al di sopra di un singolo credente. Mi sono permesso di intervenire quindi, perché, se apriamo certi argomenti della storia, la storia va ripensata e riscritta, per cui ce n'è da dire, ma non solo in un settore, se si vuole essere obiettivi e questa può anche essere l'occasione. Certo che la sua definizione di ateo o laico andrebbe rivista, perché mi sembra una contraddizione di termini; comunque voterò la mozione perché è un invito non solo su questo argomento, ma su tutti gli argomenti a rispettare maggiormente le persone di cui si parla.

Président - La parole à la Conseillère Viérin Adriana.

Viérin A. (UV) - J'avoue mon total embarras, cela fait 1 heure et demie, 2 heures qu'on discute autour d'un argument de taille, d'ailleurs je pourrais proposer au Président du Conseil de faire une séance extraordinaire complètement dédiée au respect des religions, à l'œcuménisme et à la laïcité de la politique; le Congrès de l'"Union Valdôtaine" a essayé, mais il n'y ait pas parvenu. Pardon si je retourne toujours au Congrès de l'"Union Valdôtaine", mais c'était une boutade naturellement... J'avoue donc mon total embarras et un peu de honte aussi pour le temps qu'on arrive à perdre ici sur des arguments importants, mais légèrement prétextueux en ce moment et je me réfère à mon dernière intervention dans cette salle le Conseil dernier quand je sollicitais la classe politique valdôtaine, dont on fait partie tous à différents degrés, de travailler pour donner des réponses à cette société, à nos électeurs, qui ne sont pas seulement nos électeurs, mais qui sont ceux qui attendent de nous des choses concrètes. Franchement on n'est pas en train de faire une excellente figure ce matin; heureusement il n'y pas de public, il n'y a jamais de public parce que...

(interruption de M. Tibaldi, hors micro)

... mais sur l'œcuménisme on peut y revenir, M. Tibaldi, Jean Paul II qui a été un Pape éclairé, pendant 3 fois de suite, il a réuni à Assisi 41 religions, dont les shamans sibériens, donc je ne manquais pas de respect au Pape qui a précédé l'actuel. Je demanderais simplement de conclure cette discussion un peu tordue et sans issue et j'annonce mon abstention sur cette motion.

Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco, per secondo intervento.

Viérin M. (SA) - Solo per dire che comunque, collega Viérin Adriana, riteniamo per niente tempo perso o iniziativa pretestuosa, altrimenti potremmo elencarle il 90% di iniziative dibattute qui e sostenute da lei, che sono più pretestuose di questa.

Président - D'autres collègues? Je ferme la discussion générale.

Je soumets au vote la motion:

Conseillers présents: 26

Votants: 25

Pour: 25

Abstentions: 1 (Viérin Adriana)

Le Conseil approuve.