Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2107 del 27 luglio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2107/XII - Disegno di legge: "Nuove disposizioni in materia di ripartizione, assegnazione e immissione in consumo dei contingenti di alcool, birra, zucchero e loro derivati in esenzione fiscale di cui alla legge 3 agosto 1949, n. 623 (Concessione alla Valle d'Aosta dell'esenzione fiscale per determinate merci e contingenti)".

CAPO I

DISPOSIZIONI GENERALI

Articolo 1

(Oggetto)

1. La presente legge disciplina le modalità di ripartizione e di assegnazione ai soggetti che importano, fabbricano o commercializzano in Valle d'Aosta i contingenti di alcool, birra, zucchero e loro derivati in esenzione fiscale di cui alla legge 3 agosto 1949, n. 623 (Concessione alla Valle d'Aosta dell'esenzione fiscale per determinate merci e contingenti), e definisce criteri e modalità per l'immissione in consumo e la vendita dei predetti generi contingentati.

Articolo 2

(Definizioni)

1. Ai fini della presente legge, si intende per:

a) alcool: lo spirito, i liquori e le acquaviti, compresi gli spiriti ottenuti nel territorio regionale dalla distillazione per usi familiari in piccoli alambicchi, destinati agli impieghi elencati all'articolo 13;

b) ripartizione: la suddivisione dei contingenti in diverse tipologie di impiego;

c) assegnazione: l'attribuzione ai soggetti di cui all'articolo 1 di una quota di contingente, determinata con le modalità stabilite dall'articolo 6;

d) fabbricazione: l'ottenimento, al termine di un determinato processo produttivo, di un prodotto finito contenente alcool, birra o zucchero in esenzione fiscale;

e) importazione: l'effettivo ingresso nel territorio regionale dei quantitativi di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale o, per le imprese titolari di deposito fiscale, il trasferimento dei prodotti finiti nel magazzino libero;

f) immissione in consumo: la vendita tra operatori economici operanti nel territorio regionale di alcool, birra e zucchero e loro derivati, fabbricati o importati in esenzione fiscale, la loro cessione al consumatore finale ed il consumo, in ambito familiare, di spiriti ottenuti dalla distillazione di vinacce e altra frutta autoctona;

g) imprese importatrici autorizzate alla fabbricazione: gli operatori economici con sede legale e domicilio fiscale nel territorio regionale che importano alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale da utilizzare nei processi produttivi, titolari delle licenze e delle autorizzazioni previste dalla normativa vigente;

h) imprese importatrici autorizzate alla commercializzazione: gli operatori economici con domicilio fiscale e sede operativa nel territorio regionale che importano alcool, birra e zucchero da immettere in consumo direttamente o tramite grossisti, dettaglianti ed equiparati, titolari delle licenze e delle autorizzazioni previste dalla normativa vigente;

i) imprese autorizzate alla trasformazione di vinacce in acquavite: gli operatori economici con sede legale e domicilio fiscale nel territorio regionale titolari di licenza di esercizio e vendita di prodotti ottenuti dalla distillazione di vinacce autoctone e altra frutta autoctona;

j) grossisti e dettaglianti: gli operatori economici che acquistano alcool, birra e zucchero e loro derivati in esenzione fiscale dalle imprese di cui alle lettere g), h) ed i), al fine di rivenderli. Ad essi sono equiparati i soggetti che acquistano alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale per utilizzarli nel processo produttivo e cederli, successivamente, ad imprese della distribuzione;

k) piccoli distillatori: le persone fisiche residenti nel territorio regionale, titolari di una licenza di esercizio per la distillazione in alambicchi di vinacce autoctone e altra frutta autoctona per uso familiare;

l) vinacce e frutta autoctoni: vinacce e frutta provenienti da coltivazioni in Valle d'Aosta.

Articolo 3

(Rapporti tra l'Amministrazione regionale, l'Agenzia delle dogane e le imprese importatrici)

1. I rapporti tra l'Amministrazione regionale, l'Agenzia delle dogane e le imprese importatrici sono disciplinati da apposite convenzioni, di durata triennale, approvate con deliberazione della Giunta regionale.

2. L'impiego di alcool in esenzione fiscale da parte dei piccoli distillatori e delle imprese autorizzate alla trasformazione di vinacce in acquavite è disciplinato con apposita deliberazione della Giunta regionale.

3. In caso di mancata approvazione di una nuova convenzione alla scadenza, si intende tacitamente rinnovata la convenzione in essere per un ulteriore triennio.

Articolo 4

(Banca dati)

1. La struttura regionale competente in materia di generi contingentati, di seguito denominata struttura competente, per le finalità di cui alla presente legge, gestisce la banca dati informatica dei soggetti interessati dal sistema. A tal fine, le imprese importatrici, i grossisti e i soggetti ad essi equiparati che immettono in consumo alcool, birra, zucchero e loro derivati in esenzione fiscale devono essere registrati nella banca dati mediante sistemi di autenticazione.

2. Per l'acquisizione dei dati relativi all'immissione in consumo di alcool, birra, zucchero e loro derivati in esenzione fiscale, le imprese importatrici e i grossisti devono comunicare alla struttura competente, per via informatica, i quantitativi ed i relativi prezzi unitari dei predetti generi importati, fabbricati ed immessi in consumo in esenzione fiscale.

3. Le modalità e le caratteristiche del collegamento alla banca dati sono definite nelle convenzioni di cui all'articolo 3, comma 1.

CAPO II

IMPORTAZIONE DEI CONTINGENTI DI ALCOOL, BIRRA E ZUCCHERO IN ESENZIONE FISCALE

Articolo 5

(Soggetti importatori)

1. I contingenti di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale sono ripartiti tra i seguenti soggetti:

a) imprese importatrici autorizzate alla commercializzazione;

b) imprese importatrici autorizzate alla fabbricazione.

Articolo 6

(Assegnazione dei generi contingentati)

1. L'assegnazione dei contingenti di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale è disposta dalla struttura competente a favore dei soggetti di cui all'articolo 5 che, a tal fine, devono presentare domanda per essere registrati nella banca dati di cui all'articolo 4 quali soggetti autorizzati; la struttura competente provvede, inoltre, ad assegnare ai predetti soggetti una prima quota, di seguito denominata fido, pari al 50 percento dei quantitativi immessi in consumo nell'anno precedente.

2. In caso di primo insediamento, il fido è determinato in misura fissa, nell'ammontare stabilito con deliberazione della Giunta regionale.

3. L'ammontare del fido è reintegrato con successive assegnazioni sulla base dell'immissione in consumo di alcool, birra e zucchero e loro derivati in esenzione fiscale.

4. Al fine di evitare eventuali fenomeni di accaparramento, la Giunta regionale può determinare, con propria deliberazione, i quantitativi massimi di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale assegnabili a ciascun soggetto autorizzato.

Articolo 7

(Importazione)

1. L'importazione di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale avviene a mezzo di buoni di prelievo rilasciati dalla struttura competente entro i limiti del fido.

2. I buoni di prelievo, convalidati dal dirigente della struttura competente o da un funzionario delegato, devono essere immediatamente trasmessi all'impresa importatrice e al competente ufficio dell'Agenzia delle dogane e controfirmati dal direttore dello stesso ufficio o da un suo delegato.

3. I buoni di prelievo hanno una validità non superiore a quattro mesi dalla data di emissione.

4. Ai fini della gestione contabile del fido, ogni importazione di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale deve essere comunicata, entro due giorni lavorativi, alla struttura competente, mediante l'invio degli estremi della documentazione di scorta delle merci; il mancato o il ritardato invio determina la sospensione del fido.

5. È vietata la cessione, a qualsiasi titolo, dei buoni di prelievo.

6. Le imprese importatrici e quelle di cui all'articolo 2, comma 1, lettera i), devono versare una tassa regionale sui quantitativi di alcool, birra e zucchero importati in esenzione fiscale, il cui ammontare, nella misura massima del 15 percento del valore dell'esenzione fiscale per ciascuna tipologia di genere contingentato, e le cui modalità di riscossione sono stabiliti con deliberazione della Giunta regionale.

7. In caso di mancato versamento della tassa regionale, le imprese debitrici sono sospese dall'importazione e dalla vendita di alcool, birra e zucchero e loro derivati in esenzione fiscale.

Articolo 8

(Immissione in consumo)

1. Ai fini dell'immissione in consumo di alcool, birra, zucchero e loro derivati importati in esenzione fiscale, le imprese importatrici devono comunicare alla struttura competente, per il tramite della banca dati di cui all'articolo 4, la tipologia, i quantitativi, i destinatari ed i prezzi unitari dei prodotti ceduti in esenzione fiscale.

2. All'atto dell'immissione in consumo da parte delle imprese importatrici, la struttura competente, al fine del reintegro del fido assegnato, valuta la congruità dei dati forniti rispetto ai criteri stabiliti con la deliberazione di cui all'articolo 6, comma 4.

3. La comunicazione, da parte delle imprese importatrici, di dati discordanti rispetto alle quantità immesse in consumo comporta il mancato reintegro, totale o parziale, del fido, fatta salva, in ogni caso, l'applicazione delle sanzioni di cui all'articolo 25.

4. Una volta effettuata l'immissione in consumo da parte delle imprese importatrici, l'ulteriore cessione ad altri operatori economici di alcool, birra, zucchero e loro derivati in esenzione fiscale da parte dei grossisti e dei soggetti ad essi equiparati è subordinata ai medesimi adempimenti di cui al comma 1.

Articolo 9

(Vendita al dettaglio)

1. L'alcool, la birra, lo zucchero e i loro derivati in esenzione fiscale sono posti in vendita libera e devono essere consumati nel territorio regionale.

2. I dettaglianti sono tenuti ad esporre i prezzi praticati al pubblico per le merci da vendere in esenzione fiscale, differenziandoli dal prezzo delle medesime merci vendute senza il beneficio dell'esenzione fiscale.

3. Con deliberazione della Giunta regionale, sono definite le condizioni per la fruizione delle agevolazioni fiscali da parte dei consumatori finali.

4. I dettaglianti sono tenuti ad applicare prezzi di vendita conformi alle condizioni stabilite ai sensi del comma 3.

Articolo 10

(Responsabilità)

1. Le imprese importatrici e i grossisti sono responsabili delle modalità d'acquisto, del trasporto e della corretta conservazione dei contingenti di alcool, birra, zucchero e loro derivati in esenzione fiscale.

2. I soggetti di cui all'articolo 2, comma 1, lettere g), i) e k), sono inoltre tenuti a garantire la qualità di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale, impiegati nel processo produttivo, e l'osservanza delle disposizioni vigenti in materia di igiene degli alimenti.

3. Per le finalità di cui al presente articolo, la struttura competente è autorizzata ad effettuare verifiche, anche a campione, sulla qualità dei prodotti importati o immessi in consumo.

Articolo 11

(Garanzie)

1. Le imprese importatrici devono prestare, a garanzia del pagamento delle imposte relative alle rimanenze, escluse quelle dei depositi fiscali, di alcool, birra, zucchero e loro derivati in esenzione fiscale, nei casi di mancata utilizzazione secondo quanto stabilito dall'articolo 21, comma 2, atto di fideiussione bancaria, escutibile a prima richiesta, a beneficio dell'Agenzia delle dogane.

2. A garanzia del pagamento della tassa regionale di cui all'articolo 7, comma 6, le imprese importatrici e quelle di cui all'articolo 2, comma 1, lettera i), devono inoltre depositare, presso la struttura competente, atto di fideiussione bancaria, escutibile a prima richiesta.

3. La durata e l'ammontare delle fideiussioni di cui ai commi 1 e 2 sono stabiliti con deliberazione della Giunta regionale, in misura in ogni caso non inferiore al valore delle imposte e della tassa regionale dovute sui medesimi generi importati.

4. Nel caso in cui le fideiussioni di cui ai commi 1 e 2 non siano prestate o rinnovate, le imprese importatrici sono escluse dalle assegnazioni di cui all'articolo 6, sino all'acquisizione della garanzia fideiussoria.

CAPO III

ALCOOL

Articolo 12

(Soggetti assegnatari)

1. Il contingente di alcool in esenzione fiscale è assegnato:

a) ad imprese importatrici autorizzate alla fabbricazione;

b) ad imprese importatrici autorizzate alla commercializzazione;

c) ad imprese autorizzate alla trasformazione di vinacce in acquavite e altra frutta autoctona;

d) a piccoli distillatori.

Articolo 13

(Ripartizione del contingente di alcool)

1. Il contingente di alcool in esenzione fiscale può essere destinato ai seguenti impieghi:

a) fabbricazione di bevande spiritose, intendendosi per fabbricazione l'insieme delle operazioni di cui all'articolo 1, paragrafo 3, del regolamento n. 1576/89/CEE del Consiglio del 29 maggio 1989, relativo alla definizione, alla designazione e alla presentazione delle bevande spiritose;

b) fabbricazione di bevande alcoliche ottenute con l'utilizzo di piante officinali;

c) importazione di alcool con gradazione minima di 95 gradi destinato come tale alla commercializzazione;

d) importazione di alcool incorporato nelle bevande spiritose di cui al regolamento (CEE) n. 1576/89, destinato alle imprese per la commercializzazione nel territorio regionale del prodotto finito;

e) produzione di acquavite di vinaccia e altra frutta autoctona da parte delle imprese di cui all'articolo 2, comma 1, lettera i);

f) produzione di acquavite di vinaccia e altra frutta autoctona da parte di piccoli distillatori per uso familiare.

2. La fabbricazione effettuata presso terzi aventi sede legale ed operativa nel territorio regionale, commissionata da imprese assegnatarie ai sensi del comma 1, lettere a) e b), deve essere conteggiata esclusivamente a titolo di assegnazione all'impresa committente.

3. Con deliberazione della Giunta regionale, sono definiti i criteri e le modalità di ripartizione del contingente di alcool in esenzione fiscale tra i diversi impieghi, nonché le tipologie di prodotti rientranti nel contingente medesimo, secondo le disponibilità dello stesso.

Articolo 14

(Contrassegni)

1. Ai fini dell'immissione in consumo, le confezioni di prodotti derivati dall'impiego di alcool ai sensi dell'articolo 13, comma 1, lettere a), b), c), d) ed e), devono essere contrassegnate con apposite fascette di colori differenziati, indicanti l'anno di produzione e recanti la dicitura: "Esente da accise o diritti doganali per la vendita e il consumo in Valle d'Aosta".

2. Le fascette devono essere contabilizzate ed applicate secondo la normativa vigente per i contrassegni sui prodotti alcolici nazionali.

3. Le fascette sono fornite dalla struttura competente; la struttura competente provvede inoltre alla contabilità di carico e scarico dei contrassegni per ciascuna impresa assegnataria richiedente.

CAPO IV

BIRRA

Articolo 15

(Soggetti assegnatari)

1. Il contingente di birra in esenzione fiscale è assegnato:

a) ad imprese importatrici autorizzate alla fabbricazione;

b) ad imprese importatrici autorizzate alla commercializzazione.

Articolo 16

(Ripartizione del contingente di birra)

1. Il contingente di birra in esenzione fiscale può essere destinato ai seguenti impieghi:

a) fabbricazione e successivo confezionamento in bottiglie, lattine e fusti metallici;

b) commercializzazione nel territorio regionale del prodotto finito.

2. Con deliberazione della Giunta regionale, sono definiti i criteri e le modalità di ripartizione del contingente annuo di birra in esenzione fiscale tra le diverse tipologie di impiego, secondo le disponibilità dello stesso.

Articolo 17

(Contrassegni)

1. Ai fini dell'immissione in consumo, la birra impiegata ai sensi dell'articolo 16 deve essere contrassegnata, progressivamente, anno per anno, con la dicitura: "Esente da accise o diritti doganali per la vendita e il consumo in Valle d'Aosta", apposta:

a) per le bottiglie e le lattine, sui tappi o mediante applicazione di etichette adesive inamovibili;

b) per i fusti metallici, mediante applicazione di capsula monouso sullo spinone e dicitura ad inchiostro.

CAPO V

ZUCCHERO

Articolo 18

(Soggetti assegnatari)

1. Il contingente di zucchero in esenzione fiscale è assegnato:

a) ad imprese importatrici autorizzate alla fabbricazione;

b) ad imprese importatrici autorizzate alla commercializzazione.

Articolo 19

(Ripartizione del contingente di zucchero)

1. Il contingente di zucchero in esenzione fiscale può essere destinato ai seguenti impieghi:

a) utilizzazione nel processo produttivo;

b) commercializzazione nel territorio regionale di zucchero e prodotti finiti, da esso derivati.

2. Con deliberazione della Giunta regionale, sono definiti i criteri e le modalità di ripartizione del contingente annuo di zucchero in esenzione fiscale tra le diverse tipologie di impiego, secondo le disponibilità dello stesso.

3. La Giunta regionale può inoltre definire, con propria deliberazione, i prezzi massimi di vendita dello zucchero in esenzione fiscale.

Articolo 20

(Contrassegni)

1. Ai fini dell'immissione in consumo, lo zucchero e le confezioni di prodotti finiti derivati dall'impiego di zucchero ai sensi dell'articolo 19 devono essere contrassegnati, progressivamente, anno per anno, con la dicitura: "Esente da accise o diritti doganali per la vendita e il consumo in Valle d'Aosta".

CAPO VI

SITUAZIONI CONTABILI

Articolo 21

(Chiusura di fine anno dei generi contingentati destinati alla fabbricazione)

1. Al termine di ogni esercizio annuale, la struttura competente comunica all'Agenzia delle dogane e alle imprese importatrici autorizzate alla fabbricazione una situazione contabile dalla quale deve risultare il saldo tra i quantitativi di alcool, birra e zucchero importati in esenzione fiscale e i corrispondenti quantitativi fabbricati.

2. Qualora il saldo di cui al comma 1 evidenzi quantitativi importati in esenzione fiscale e non utilizzati nel processo produttivo, la struttura competente comunica gli squilibri contabili relativi ai debiti di imposta all'Agenzia delle dogane affinché essa possa provvedere a richiederne la copertura.

3. A decorrere dal 31 dicembre 2007, le imprese importatrici autorizzate alla fabbricazione devono immettere in consumo le merci fabbricate mediante l'impiego di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale non oltre il 30 aprile dell'anno successivo a quello di avvenuta fabbricazione; l'immissione in consumo in esenzione fiscale, decorso tale termine, comporta la riduzione dell'assegnazione nella misura minima del 20 percento. La mancata immissione in consumo entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello di avvenuta fabbricazione comporta la riduzione del fido spettante per l'anno successivo nella misura del 50 percento.

Articolo 22

(Chiusura di fine anno dei generi contingentati destinati alla commercializzazione)

1. Al termine di ogni esercizio annuale, la struttura competente comunica all'Agenzia delle dogane e alle imprese importatrici una situazione contabile dalla quale deve risultare il saldo tra le merci importate in esenzione fiscale e i corrispondenti quantitativi venduti.

2. A decorrere dal 31 dicembre 2007, al fine di smaltire le rimanenze di magazzino, le imprese importatrici autorizzate alla commercializzazione devono immettere in consumo in esenzione fiscale tali rimanenze non oltre il 30 aprile dell'anno successivo a quello di avvenuta importazione; l'immissione in consumo in esenzione fiscale, decorso tale termine, comporta la riduzione dell'assegnazione nella misura minima del 20 percento. La mancata immissione in consumo entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello di avvenuta importazione comporta la riduzione del fido spettante per l'anno successivo nella misura del 50 percento.

Articolo 23

(Crediti di imposta)

1. Le imprese importatrici non possono immettere in consumo quantitativi di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale superiori rispetto alle quantità dei medesimi generi importati o fabbricati in corso d'anno.

2. Al fine di evitare l'insorgere di crediti di imposta, la struttura competente, mediante la banca dati di cui all'articolo 4, inibisce l'immissione in consumo di quantitativi di alcool, birra e zucchero e loro derivati in esenzione fiscale superiori alle importazioni o fabbricazioni.

CAPO VII

CONTROLLI E SANZIONI

Articolo 24

(Personale addetto e modalità di effettuazione dei controlli)

1. Il personale dipendente della struttura competente, appartenente a categorie non inferiori alla C, designato con provvedimento del dirigente responsabile, effettua, anche mediante la collaborazione di soggetti esterni, le ispezioni e i controlli atti a verificare il rispetto delle disposizioni di cui alla presente legge, provvedendo, se del caso, ad accertare le violazioni di cui all'articolo 25. Delle ispezioni è redatto processo verbale.

2. Per le finalità di cui al comma 1, il personale autorizzato può accedere liberamente alle sedi amministrative, agli stabilimenti o alle sedi operative degli operatori economici di cui alla presente legge, prendere visione della documentazione inerente ai prezzi praticati dal momento dell'importazione o fabbricazione fino alla vendita al consumatore finale e richiedere, se del caso, gli elementi necessari a determinare i costi di produzione.

Articolo 25

(Sanzioni, sospensione e revoca del fido)

1. L'omessa comunicazione dei dati necessari al funzionamento della banca dati di cui all'articolo 4 comporta l'applicazione della sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 200 a euro 1.000.

2. La violazione delle disposizioni di cui all'articolo 8, relative all'immissione in consumo, comporta l'applicazione della sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 150 a euro 1.000.

3. I dettaglianti che violino le disposizioni di cui all'articolo 9, commi 2 e 4, sono assoggettati alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 200 a euro 1.000.

4. Le imprese importatrici che non rispettino le ripartizioni tra le diverse tipologie di impiego determinate ai sensi degli articoli 13, 16 e 19 sono assoggettate alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 250 a euro 1.000.

5. Le imprese importatrici che violino l'obbligo di contrassegnare i prodotti da immettere in consumo secondo le modalità stabilite dagli articoli 14, 17 e 20 sono assoggettate alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 500 a euro 3.000.

6. L'impedimento o gli ostacoli comunque posti alle ispezioni e ai controlli effettuati ai sensi dell'articolo 24 comportano l'applicazione della sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 500 a euro 3.000.

7. Nel caso di reiterazione delle violazioni di cui ai commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6, le relative sanzioni sono raddoppiate.

8. Nel caso in cui sia accertata una delle violazioni di cui ai commi 1, 2, 4, 5 e 6, il dirigente della struttura competente dispone nei confronti delle imprese importatrici la sospensione del fido, per un periodo da uno a tre mesi, in relazione alla gravità dell'infrazione.

9. In caso di commissione di un'ulteriore violazione di cui ai commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6 nei tre anni successivi alla contestazione della precedente, fatta salva l'applicazione delle relative sanzioni pecuniarie, la Giunta regionale dispone, con propria deliberazione, la revoca del fido alle imprese importatrici o l'inibizione dalle vendite in esenzione fiscale per gli altri operatori economici. La revoca del fido o l'inibizione dalle vendite comporta, inoltre, la revoca dell'accesso alla banca dati di cui all'articolo 4.

Articolo 26

(Applicazione delle sanzioni)

1. Le sanzioni pecuniarie di cui all'articolo 25, commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6, sono irrogate con le modalità stabilite dalla legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale).

CAPO VIII

DISPOSIZIONI FINANZIARIE, FINALI E TRANSITORIE

Articolo 27

(Disposizioni finanziarie)

1. L'onere derivante dall'applicazione degli articoli 4, 14, 17 e 20 della presente legge è determinato in euro 248.000 per l'anno 2006, in euro 8.000 per l'anno 2007 e in annui euro 44.000 a decorrere dall'anno 2008.

2. L'onere di cui al comma 1 trova copertura nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 2006 e di quello pluriennale per il triennio 2006/2008 negli obiettivi programmatici 1.3.1. (Funzionamento dei servizi regionali) e 2.1.5. (Programmi di informatizzazione di interesse regionale).

3. Al finanziamento dell'onere di cui al comma 1 si provvede mediante l'utilizzo degli stanziamenti iscritti nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 2006 e di quello pluriennale per il triennio 2006/2008:

a) per l'anno 2006, per euro 240.000 nell'obiettivo programmatico 2.1.5 al capitolo 21880 (Progetti e sperimentazioni in ambito informatico e telematico) e per euro 8.000 nell'obiettivo programmatico 1.3.1. al capitolo 20470 (Spese di funzionamento corrente degli uffici, comprese le funzioni camerali ed i servizi contingentamento (comprende interventi rilevanti ai fini I.V.A.));

b) per l'anno 2007, per euro 8.000 nell'obiettivo programmatico 1.3.1. al capitolo 20470 (Spese di funzionamento corrente degli uffici, comprese le funzioni camerali ed i servizi contingentamento (comprende interventi rilevanti ai fini I.V.A.));

c) per l'anno 2008, per euro 36.000 nell'obiettivo programmatico 1.3.1. al capitolo 20481 (Spese di manutenzione e gestione del sistema informativo regionale) e per euro 8.000 nell'obiettivo programmatico 1.3.1. al capitolo 20470 (Spese di funzionamento corrente degli uffici, comprese le funzioni camerali ed i servizi contingentamento (comprende interventi rilevanti ai fini I.V.A.)).

4. I proventi della tassa regionale prevista all'articolo 7, comma 6, sono introitati sul capitolo 400 (Diritto regionale sull'esenzione fiscale di alcuni generi contingentati) dello stato di previsione dell'entrata del bilancio della Regione.

5. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.

Articolo 28

(Abrogazioni)

1. Il titolo IV del regolamento regionale 29 gennaio 1973 (Norme per l'applicazione della legge 3 agosto 1949, n. 623 e successive modificazioni concernente l'immissione in consumo in Valle d'Aosta di determinati contingenti annui di generi e di merci in esenzione fiscale) è abrogato.

2. Sono altresì abrogate le disposizioni di cui al regolam. reg. 29 gennaio 1973 incompatibili con le disposizioni di cui alla presente legge.

Articolo 29

(Disposizioni transitorie)

1. Fino al 31 dicembre 2006, la ripartizione, l'assegnazione e l'immissione in consumo di alcool, birra, zucchero e loro derivati in esenzione fiscale continuano ad essere disciplinate dal regolam. reg. 29 gennaio 1973.

2. Alla data del 31 dicembre 2006, le situazioni di squilibrio contabile risultanti dalla differenza tra i quantitativi di contingente importato e i buoni versati costituenti un debito d'imposta sono segnalate all'Agenzia delle dogane, affinché essa possa provvedere a richiederne la copertura; gli eventuali crediti d'imposta in essere alla medesima data non sono riconosciuti dall'Amministrazione regionale.

3. Le situazioni di squilibrio tra le quantità di contingente importato e i buoni versati dalle imprese non operative in Valle d'Aosta nei cinque anni antecedenti la data di entrata in vigore della presente legge sono da considerare non suscettibili di ripianamento, intendendo per imprese non operative quelle che abbiano cessato di svolgere la loro attività nel territorio regionale o non risultino aver registrato operazioni contabili relative ai generi di cui alla presente legge.

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi, per questione pregiudiziale.

Lattanzi (CdL) - Per questione pregiudiziale, articolo 61 del Regolamento interno. Vorrei chiedere al Consiglio di ritirare questo provvedimento e di rimandarlo alle Commissioni per le seguenti argomentazioni di buon senso. Chi ha "vissuto" l'analisi di tale provvedimento sa che è un provvedimento molto contrastato dagli operatori che dovranno seguire queste norme, perché purtroppo il dialogo su tale provvedimento... non so se non vi è stata la volontà, io credo che non vi sia stata nemmeno la comprensione, il tempo di comprendersi. È un provvedimento che mette in difficoltà le aziende, quindi riteniamo sia opportuno ascoltarle ancora e vedere di trovare un momento di confronto con gli uffici, perché le motivazioni che sono in relazione a questo provvedimento... che lo ritengono opportuno... si parla di una necessità di normare le procedure per quanto riguarda l'utilizzo, il consumo di contingenti in Valle. Il problema è che la relazione non dice quello che è nei fatti, cioè che questa legge si rende necessaria perché purtroppo sembra che vi siano dei malfunzionamenti: da un lato, nell'utilizzo di questi contingenti da parte di alcuni imprenditori; dall'altro, per una serie di mancanze e di controlli da parte dell'Ente regionale. Crediamo allora che sia giusto procedere alla valutazione e alla rideterminazione di processi di controllo, di verifiche per un più corretto utilizzo di questi contingenti da parte di chi deve utilizzare tali opportunità fiscali, ma crediamo che un provvedimento delicato come questo non possa avvenire in aula con un confronto così duro e contrapposto fra gli uffici e gli utenti che dovranno utilizzare tali norme. Aggiungo un'altra argomentazione: vi sono alcuni passaggi di tipo finanziario che sono delicati, non pienamente condivisi da molti della Commissione, sebbene abbia espresso un voto favorevole sul provvedimento, per cui credo che sia cosa di buon senso - mi sembra che l'Assessore avesse dato anche questa disponibilità, se il Consiglio lo riteneva opportuno, di fare un approfondimento ulteriore -, visto che non vi sono urgenze, perché è un provvedimento che dovrebbe iniziare dal 1° gennaio, prenderci il tempo necessario per riproporlo alla prima adunanza consiliare di settembre, ma con un momento di confronto che sia costruttivo e utile. Sento che c'è una contrapposizione dannosa per l'Amministrazione regionale e per gli utenti di tale legge, quindi chiedo al Consiglio se può valutare questa opportunità.

Presidente - Collega, la ringrazio per la pacatezza con cui ha esposto questa richiesta, io mi rimetto al Consiglio, uno a favore e uno contro.

La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, La Torre.

La Torre (FA) - Ringrazio anch'io il collega per la pacatezza, ma la mia risposta deve essere una risposta di chi è tenuto ad amministrare, soprattutto di dare le risposte non agli utenti, ma ai cittadini. Questa è una legge che si rivolge ai cittadini e non è un provvedimento che assolutamente può tenere conto di pressioni esterne, che, pur nella correttezza della loro posizione, vanno a ritardare - perché questo accadrebbe se dovessimo accettare la sua osservazione - anche in maniera consistente, perché nella legge è richiesta per la sua applicazione una serie di atti - non ultime applicazioni di "software" e anche applicazioni con le imprese - che comportano un periodo di 4-5 mesi. Se oggi non prendessimo questa decisione, causeremmo un doppio danno: un danno ai cittadini, che non si vedrebbero riconoscere il loro diritto imprescindibile di poter godere del beneficio sulle accise, e di questo stiamo parlando: garantire ai cittadini di vedersi riconosciuto un diritto; dall'altra parte anche un diritto lobbistico da parte di aziende che producono e importano questi prodotti, che deve essere valutato, rispettato, ma che non può essere anteposto davanti al diritto del cittadino. Ritardare questo provvedimento di legge quindi vorrebbe dire impedire ai cittadini di utilizzare il beneficio che gli compete, per questo sono contrario al rinvio di tale legge; dopodiché è il Consiglio che deciderà, il rispetto dei cittadini è un dovere di tutto il Consiglio, quindi non ho la pretesa di voler essere l'unico difensore dei cittadini.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Per esprimere il favore al rinvio richiesto dal collega Lattanzi in merito a una questione che ha importanti e delicati risvolti, giustamente anche per i consumatori, ma anche per gli operatori del settore, quindi chiediamo che la questione venga rinviata alla Commissione competente.

Presidente - Pongo in votazione la questione pregiudiziale avanzata dal collega Lattanzi, chi vota sì" è favorevole al rinvio in Commissione, chi vota "no" è contrario al rinvio:

Consiglieri presenti e votanti: 32

Favorevoli: 8

Contrari: 24

Il Consiglio non approva.

Presidente - La relazione viene illustrata dal Consigliere Cesal in sostituzione del Consigliere Viérin Laurent - oggi nominato Assessore - che era stato designato relatore di tale disegno di legge.

La parola al Consigliere Cesal.

Cesal (UV) - Merci Monsieur Le Président.

"Le présent projet de loi régionale vise à structurer les modalités de répartition et d'attribution des contingents d'alcool, de bière et de sucre en exemption fiscale et à fixer les critères de mise sur le marché desdits produits, ainsi que leurs modalités d'achat par les consommateurs. Ce texte entend donc établir de nouvelles règles pour la gestion des contingents d'alcool, de bière et de sucre, qui reposait jusqu'à présent sur le règlement régional du 29 janvier 1973 et passait par le système des tickets réunis en carnets personnels et distribués chaque année par les Communes.

C'est un projet de loi qui entend parvenir aux fins suivantes:

- remplacer le système des carnets de tickets distribués chaque année par les Communes, qui ne permet plus l'utilisation du contingent de produits en exemption puisque aujourd'hui près de la moitié de la population ne se présente plus aux bureaux communaux pour retirer ledit carnet. Cette évolution est notamment due au fait que la valeur économique desdits tickets est extrêmement réduite et que le consommateur qui présente des tickets d'alcool, de bière et de sucre à un détaillant ne bénéficie pas de la valeur totale de l'exemption fiscale. Pour remédier à cette situation le présent projet de loi propose une réglementation très innovante des contingents d'alcool, de bière et de sucre qui, grâce à la mise en place d'un système informatique, donne la possibilité de gérer toutes les phases du processus, de l'importation à la mise sur le marché desdits produits, en passant par leur transformation;

- permettre à l'Administration régionale d'assurer le suivi des prix des produits contingentés, afin que le citoyen puisse bénéficier directement des avantages liés à la commercialisation de certains produits en exemption fiscale: les prix pratiqués par les détaillants lors de la vente pourront ainsi être aisément contrôlés et il sera par conséquent possible de vérifier de façon claire et immédiate l'avantage économique réel dérivant de l'exemption;

- autoriser les entreprises importatrices habilitées à fabriquer et à commercialiser certains biens à utiliser les contingents d'alcool, de bière et de sucre en exemption fiscale dans la mesure où cela est compatible avec les besoins de la population locale et en proportion de leurs ventes sur le territoire;

- alléger les procédures de contrôle des entreprises en abolissant l'obligation de la tenue des registres papier pour introduire un système informatique grâce auquel il sera possible de vérifier de manière plus ponctuelle et rapide les mouvements des produits contingentés, ce qui contribuera également à simplifier la tâche desdites entreprises.

Un système donc moderne et l'introduction d' un nouveau système dont la mise en place est prévue pour le 1er janvier 2007.

Signé Viérin Laurent.

Président - Je vous rappelle qu'il y a 5 amendements de l'Assesseur La Torre qui ont été présentés, dont vous disposez du texte. Je déclare ouverte la discussion générale...

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

Président - Je n'ai aucune difficulté.

La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, La Torre.

La Torre (FA) - Innanzitutto ringrazio il collega Cesal che si è prestato a fare da relatore e apprezzo il suo intervento. Ringrazio anche i Consiglieri, e non le forze politiche, che comprendono il senso di questa legge, quindi hanno voluto votare contro il rinvio. Chi ha votato contro non lo ringrazio, perché non condivido e credo che il mio intervento precedente abbia espresso con chiarezza la mia posizione, quindi non mi sento di dovervi ringraziare.

Gli emendamenti che adesso presento sono proprio il frutto di un lungo ed estenuante lavoro che non parte neanche da questo ultimo anno, cioè dal periodo in cui sono in attività come Assessore, ma da molto più indietro, oserei dire da un anno a questa parte, un lungo ed estenuante lavoro del nostro Assessorato prima attraverso l'Assessore Ferraris e conseguentemente con il mio supporto, che non solo ha visto numerosissime riunioni, incontri con i produttori, ma già viene a valle di tutta una serie di deliberazioni e di atti successivi che hanno sempre cercato di recepire le istanze dei produttori e degli importatori. Anche questi emendamenti sono il frutto del recepimento delle istanze e dei "desiderata" di questi importatori e di questi produttori, quindi gli emendamenti non sono frutto dell'Assessore, ma sono le richieste provenienti dai produttori. Gli emendamenti sono: "al comma 2 dell'articolo 4 del disegno di legge regionale n. 112 dopo la parola "fabbricati" la parola "ed" è sostituita dalle seguenti: "e, settimanalmente, di quelli"", fa riferimento alla gestione dei dati; "al comma 1 dell'articolo 7 del disegno di legge regionale n. 112 le parole "L'importazione" sono sostituite dalle seguenti: "L'assegnazione""; "al comma 3 dell'articolo 21 del disegno di legge regionale n. 112 la data "30 aprile" è sostituita dalla seguente: "30 settembre""; "al comma 2 dell'articolo 22 del disegno di legge n. 112 la data "30 aprile" è sostituita dalla seguente: "30 settembre""; "al comma 1 dell'articolo 23 del disegno di legge regionale n. 112 sono aggiunte, infine, le seguenti parole: "fatto salvo quanto previsto dal comma 3 dell'articolo 21 e dal comma 2 dell'articolo 22".".

La relazione che segue gli emendamenti recita:

"Il primo emendamento determina in una settimana il periodo di tempo utile per caricare sul sistema informativo i dati relativi all'immissione in consumo di merci in esenzione fiscale. La modificazione introdotta col secondo emendamento consente uno snellimento della procedura, in quanto il buono di prelievo verrà rilasciato solo contestualmente ad assegnazioni di fido. Le modificazioni introdotte col terzo e con il quarto emendamento consentono alle imprese di immettere in consumo le merci fabbricate o importate nell'anno precedente fino al 30 settembre dell'anno successivo, senza penalizzazioni. Il quinto emendamento si limita a richiamare la possibilità, prevista negli articoli 21 e 22, che i produttori e gli importatori di merci in esenzione fiscale immettano in consumo i generi, prodotti o introdotti nell'anno precedente, fino al 30 settembre dell'anno successivo, senza penalizzazioni".

Queste sono le richieste che ci sono pervenute attraverso incontri successivi; fra l'altro, attraverso incontri non solo con la Commissione, ma anche con l'Assessorato ci sono stati anche degli impegni verbali e delle altre possibili migliorie che verranno valutate nel corso dell'applicazione. Questo per correttezza, anche se non risulta negli emendamenti, vi sono stati alcuni impegni verbali in alcune possibili migliorie su delle deliberazioni di attuazione successive, che saranno portate all'attenzione della Giunta e che recepiranno nel corso dell'applicazione di questa nuova legge possibili miglioramenti che dovessero essere necessari, anche perché la legge rinvia ad una serie di deliberazioni attuative e di regolamenti, perché, essendo uno strumento nuovo, sarà regolato man mano che esso verrà applicato.

(interruzione del Consigliere Vicquéry, fuori microfono)

Presidente - Collega Vicquéry, è stata fatta questa verifica con gli uffici legislativi, il titolo è corretto così come menzionato. Dichiaro aperta la discussione generale.

La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (UV) - È stata una settimana lunga, pesante, difficile, sgradevole: parlo di questa legge e di tutti gli sforzi che sono stati fatti per cercare di ovviare a una serie di problemi che tale provvedimento crea agli operatori del settore, che non sono esattamente o totalmente compresi dalla struttura dell'Assessorato. Intanto vorrei fare una dichiarazione di voto "ex post", cioè prima ho votato a favore del fatto che questa legge fosse discussa oggi, perché la mia posizione è ritenuta e viene ad arte considerata in conflitto di interessi per evidenti motivi, per cui votando nel modo che va contro tali interessi almeno sgombriamo il campo da questo dubbio.

La questione del contingente, in particolare quello che rimane: lo zucchero e l'alcool, perché la benzina è trattata a parte e lo sapete, è un po' come la questione del nucleare, cioè è una "roba" sulla quale tutti "di pancia" hanno un'opinione precisa - "sì" o "no" -, però non sanno di cosa stanno parlando. Chi ha visto le foto di qualche bambino bruciato nel 1945 o gli esperimenti della seconda metà degli anni '40 e non capisce... siccome ogni tecnologia che non capiamo è indistinguibile dalla magia... allora è contro, oppure sa... perché ci sono problemi sul costo del petrolio, è a favore, ma nessuno in realtà sa di cosa sta parlando, per cui o è contro, o è a favore, "di pancia", magari con dei buoni motivi, ma lui non li conosce i motivi, perché non sa di cosa sta parlando. Qui, purtroppo, molte persone davanti a un problema così complesso non hanno gli strumenti per poter conoscere il problema, perché la materia è molto complessa, perché vi sono possibilità di manipolazione delle informazioni, vi sono leggende metropolitane, vi sono verità che non si vogliono dire, insomma vi sono delle cose complicate.

Vorrei intanto parlare della correttezza intellettuale di dichiarazioni del tipo: "se non discutiamo di questa legge oggi, la popolazione perde il contingente", è falso: se non discutiamo di questa legge oggi, la popolazione continua a prendere il contingente come lo ha perso con la legge attuale, perché oggi c'è una legge con la quale viene utilizzato il contingente, tutte le vostre mamme, mogli o sorelle quando vanno a fare la spesa con il "carnet" dei buoni questo gli viene scalato e quella cifra comunque entra nelle loro disponibilità e non entra nelle disponibilità dei ladroni che vengono da Roma. Che poi sia sempre a fronte del fatto che comprano lo zucchero o comprano alcool... questo è un altro discorso, ma sta di fatto che la legge c'è, il contingente viene distribuito e utilizzato. Se non si fa questa legge, quindi si continua con la vecchia, a meno che la frase "se non facciamo questa legge non c'è più il contingente" non voglia dire che si verifichi un'impossibilità di altro genere, che non osiamo neanche immaginare, cioè che le procedure per far funzionare la legge attualmente in vigore non si inceppino perché la struttura si mette di traverso, allora stiamo facendo una legge perché la struttura di un Assessorato dice: "o fai la legge, o non firmiamo le deliberazioni", sono sicuro che non è così, però non si capisce; se oggi non discutiamo questa legge, siamo gli stessi di prima... ma adesso parliamone. Ho passato una settimana a far la "navetta" e avevamo trovato una serie di emendamenti che rendevano accettabile la cosa, con grande disponibilità personale da parte dell'Assessore La Torre, che ringrazio.

Rimanevano 2 punti: uno riguardante l'articolo 4 e l'altro una questione legata all'articolo 21 e a quello che concerne le sanzioni. La risposta, come l'Assessore ha detto, è che su quanto è stato eccepito di residuale sull'articolo 4 c'è l'impegno dell'Assessore a fare in modo che il regolamento non vada nel senso che è temuto, e poi spiegherò, e sull'altra la risposta è stata negativa. Questo ci porterà a discutere un documento in cui gli emendamenti bisogna presentarli la sera prima o la mattina alle 8,30, altrimenti... ma è giusto, per carità!

Qual è quindi alla fine la vera materia del contendere? Da un lato si dice che la gestione del contingente con la normativa attuale, con il modo con cui si è mosso il commercio o hanno imparato a muoversi i produttori, i grossisti non funziona più, per cui è necessario controllare meglio. Su questo nessuno ha nulla da dire, anzi i controlli potrebbero essere fatti ancora in modo più preciso, a condizione che non diventino dei costi insostenibili tali da far sparire i prodotti in esenzione dal mercato. Pensate che oggi su 45mila quintali di zucchero in esenzione ne vengono esitati sul mercato 17mila; vuol dire che gli altri 28mila nessuno va a comprarli perché non è più conveniente, quindi il contingente dello zucchero vale già quasi più... zero. C'è ancora un certo valore sul singolo litro, perché sul litro di alcool il valore della tassa che è sostituita dall'accisa è piuttosto elevato, anche se perfino nell'alcool il contingente viene utilizzato oggi all'80%, non viene usato totalmente a fronte di 200mila litri anidri, cioè di alcool puro a 100° ne sono 178mila quelli che... vuol dire che anche lì non c'è mercato per venderli tutti. Se fossi convinto dalla lettura di questo disegno di legge che i controlli alla fine sono precisi, ineludibili, allora direi: "andiamo con la mannaia", ma io penso che rischiamo di andare a mettere una serie di "lacci" dove comunque è sempre possibile fare delle irregolarità, quindi abbiamo solo messo un carico in più a fronte di un vantaggio che non vedo quale sia.

Cosa lamentano gli operatori del settore? Lamentano il fatto che su gran parte delle loro obiezioni è stato detto: "ma no, vedi che è così, è scritto in un altro modo, ma poi facciamo... ", la legge dovrebbe dire chiaramente come stanno le cose, in modo che poi non si presti a timori, sicuramente ingiustificati, per gli operatori del settore di trovarsi davanti a un'applicazione di una norma che, non essendo chiara dall'inizio, poi può essere applicata nel modo più flessibile o nel modo più rigido, nel modo più utile o nel modo più costoso per le aziende. Ho la sensazione che dei problemi delle aziende non si sia tenuto sufficientemente conto. Per il resto, sul fatto che la legge vada fatta, siamo tutti d'accordo, sono gli operatori stessi che hanno chiesto che fosse fatta la legge, quindi non è che non vogliono che sia fatta. Hanno fatto una serie di richieste e l'obiezione costante e puntuale a queste richieste è sempre stata: "questo rende impossibile il controllo", se ne deduce che lasciandola il controllo è ferreo, preciso... vedremo.

Président - La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Ho le idee abbastanza chiare del perché abbiamo voluto che questa legge andasse avanti con la procedura, è sicuramente un passo avanti, sarà sicuramente migliorabile. Volevo però rassicurare il collega Ottoz che il fatto di Chernobyl, i bambini che ha citato sono stati solo un rafforzamento del fatto che siamo contrari al nucleare. Nel 1976 ero a Capalbio Montalto di Castro contro una costruzione a centrale nucleare, nel 1977 ero a Creys-Malville sul Rodano contro una centrale nucleare, negli anni successivi sono stato a Trino Vercellese contro le centrali nucleari...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... no, perché abbiamo impedito che venissero fatte e vi spiego anche il perché: noi non vogliamo le centrali nucleari perché c'è un problema sismico, vi è stata un'alluvione e a Trino Vercellese le scorie hanno rischiato di finire nel Po. Vi è un problema di smaltimento di scorie e vi è una guerra aperta fra Germania e Francia su chi deve smaltire le scorie; vi è un problema di scorte dell'uranio, di militarizzazione del territorio, di riscaldamento dell'acqua, che deve essere immessa nel fiume...

Presidente - ... collega, la inviterei, poiché l'esempio mi sembra preso molto da lontano, a tornare sull'argomento...

Bortot (Arc-VA) - ... ho la coscienza di essere un ignorante, ma non di esserlo di più di quello che reputo di esserlo; comunque ho finito. Sono chiari i motivi per cui siamo contro il nucleare, uno poi può condividere o meno, ma non banalizzare il problema, tutto lì, anche perché, siccome consumiamo incredibilmente energia, prima di costruire centrali potremmo anche "mettere mano" a un risparmio energetico, spegnere qualche lampadina, comunque non stiamo parlando di risparmio energetico.

Sull'alcool e lo zucchero nel 1979 ho fatto un anno il Presidente della "Coinop", Cooperativa iniziativa operaia, 11mila soci, ho fatto una bella esperienza con la birreria "Heineken", ci siamo permessi di chiedergli della birra in esenzione fiscale e questa birreria, finanziata già allora con denaro pubblico, ci ha "mandato a quel paese". Il sottoscritto è venuto negli uffici regionali dell'esenzione fiscale, ha litigato per farsi assegnare un quantitativo di birra in esenzione fiscale ed è andato a farsela produrre dalla "Splugen" a Varese con la fascetta "in esenzione fiscale", quindi volete che vada avanti sul caffè e sullo zucchero o qualche piccolo monopolista...? Bon, fermiamoci qui.

Président - La parole au Conseiller Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Sto per fare una domanda in più all'Assessore in discussione generale. Volevo chiedere se si possono sapere in maniera più dettagliata i vantaggi futuri ai consumatori con la legge fatta in questa maniera.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Questa è una legge che per certi versi era attesa da molto, o perlomeno una legge su tale argomento la si attendeva da molto tempo. Mi ricordo che il suo predecessore, l'Assessore Ferraris, già per tutta la scorsa legislatura aveva investito parecchio e quando dico "investito parecchio" intendo aveva speso parecchie risorse in consulenze, che erano finalizzate a ridisegnare completamente la gestione del settore dei beni di consumo in esenzione.

Tale legge affronta solo una parte di una problematica ben più ampia. Mi ricordo che in passato avevamo più volte posto il problema dei costi amministrativi della gestione di questo servizio e quei costi amministrativi erano ripartiti fra i costi diretti che sostengono l'Amministrazione attraverso le sue strutture e la stampa delle tessere e i Comuni che hanno l'onere della distribuzione, al di là degli ulteriori costi della resocontazione, del ritiro e quant'altro delle tesserine cartacee. Noi ci saremmo aspettati dopo 5 anni - tanto ha lavorato l'Assessore Ferraris su questo argomento - che la legge affrontasse in maniera compiuta l'intera problematica, invece ci rendiamo conto che tale legge sembra essere dettata soprattutto da una preoccupazione ed è una preoccupazione - non vorrei fare la pubblicità ad un libro che ho scritto io - del fuori controllo, nel senso che abbiamo la sensazione che qui l'unica preoccupazione sia all'interno degli uffici, ovvero che gli uffici abbiano capito che questo sistema non poteva più essere gestito e che gestirlo ancora così poteva comportare una serie di riflessi che potevano scivolare dall'amministrativo forse ad altre branche del diritto più dolorose. Se così è, Assessore La Torre, lei non deve "lanciare il sasso e nascondere la mano", perciò, oltre ad illustrare questi emendamenti monosillabici della lettera e del punto e virgola, lei dovrebbe dire:

"questa è la situazione, questo è un primo disegno di legge, perché ci troviamo a gestire un'emergenza, perché dopo domani rischiamo che la Guardia di finanza, piuttosto che la Procura della Repubblica, piuttosto che la Corte dei Conti, piuttosto che non so chi, ci pongano un certo problema; di conseguenza, con tale legge dobbiamo sanare una questione amministrativa, contabile, di contabilizzazione di queste partite, dobbiamo mettere ordine a monte. Il disegno però è un disegno più ampio, perché nei miei cassetti..." - che sono poi i suoi - "... ci sono tanti progetti pagati fior di centinaia di milioni di vecchie lire e poi di 100.000 euro a botta, un disegno che nel giro di 6 mesi, un anno, a fine legislatura porterò alla valutazione dell'aula".

Questo ci saremmo aspettati, invece questo lei non lo ha detto e non è emerso né in Commissione, né nella relazione letta dal collega Cesal, né dalla sua breve introduzione. Vorremmo allora capire prima che si chiuda la discussione generale qual è l'entità dei problemi che girano attorno a questa vicenda, altrimenti ci sembra di essere all'Assemblea del condominio, dove c'è l'amministratore furbo che cerca di portare a sanatoria la deliberazione condominiale. Pensiamo che questa Assemblea debba avere un coinvolgimento diverso, soprattutto per quei problemi per i quali lei chiede la copertura dell'Assemblea, perché, se lei viene qui oggi con un disegno di legge, è perché ha bisogno di una copertura di un certo tipo e non riesce più a gestire certi problemi con atti amministrativi che può fare lei a livello di Giunta. Allora, Assessore, la invitiamo a fare un quadro chiaro e onesto delle problematiche, evidenziandoci anche le prospettive oltre questa legge, altrimenti il dibattito è un dibattito falsato e, se è un dibattito falsato, reputiamo che vi sia qualcuno che debba nascondere qualcosa. Se invece non c'è nessuno che deve nascondere nulla e il problema è esterno a questa Amministrazione, penso che qualcuno la verità debba raccontarla.

Président - La parole au Vice-président Lanièce.

Lanièce (SA) - La "Stella Alpina" ha appoggiato la richiesta del gruppo "La Casa delle Libertà" di rinviare questo provvedimento a settembre, per meglio comprendere le finalità di tale progetto di legge, che partono da un principio condivisibile: quello di superare il sistema dei bollini contenuti nelle tessere distribuite tramite i Comuni. Ricordo che il sottoscritto, a nome del gruppo, in tempi passati aveva presentato delle iniziative in questo Consiglio, l'ex Assessore Ferraris può testimoniarlo, in cui si chiedeva a gran voce di sostituire questo sistema obsoleto e ormai superato con un sistema informatico, facendo anche delle proposte; ricordo che la Regione aveva dato l'incarico a "Finaosta" nel lontano 2000 (al costo di 84 milioni) per individuare delle soluzioni, mentre noi avevamo prospettato la possibilità di utilizzare la "Carte Vallée" per poter sostituire questo sistema cartaceo, ormai superato, visto che nelle tasche del cittadino c'era un risparmio, calcolato oggi - facendo riferimento a chi aveva il buono alcool - sui 7 euro circa a persona. A fronte di quella richiesta ci fu detto che i costi sarebbero stati superiori. Prima questione da sollevare: il sottoscritto allora aveva lanciato una proposta e che l'Assessore Ferraris aveva condiviso, di sostituire, tramite sistema informatico, la tessera dei bollini, idea che però venne lasciata da parte perché ritenuto eccessivo il costo. Se però andiamo a vedere all'articolo 27 della legge oggi in discussione, l'onere attuativo di questi provvedimenti è pari a 248mila euro per un sistema informatico sembrerebbe tramite "web". Vorremmo sapere allora se questo è un costo di mercato e come si giustifica anche in vista delle disposizioni che stanno nascendo a livello nazionale. La prima osservazione quindi è per sottolineare che l'analisi costi-benefici è stata fatta solo per la proposta fatta da me e non per questa che è oggi inserita nel disegno di legge; questo è uno dei "rilievi" a cui non abbiamo avuto risposta nella Commissione competente.

La seconda cosa è che ci è sembrato che la discussione fatta nella Commissione consiliare competente sia stata un po' affrettata perché solo in 3 sedute abbiamo dato il parere visto anche che in sede di Commissione abbiamo avuto da parte delle imprese produttrici degli emendamenti precisi e puntuali su tutto il testo. Ovviamente molte risposte date a tali richieste ci sono sembrate non chiare e anche questo è uno dei motivi per cui posticipare la discussione a settembre avrebbe potuto permettere un maggior confronto; tale legge va a ricadere in modo particolare sulle imprese e sui consumatori ma, come diceva giustamente il collega Ottoz, i consumatori fino a ieri avevano un sistema che è ancora vigente. Fra l'altro, qui abbiamo scritto che si abroga un regolamento del lontano 1973, quindi, se si è aspettato un po' di tempo, si poteva aspettare ancora 6 mesi, cioè non è che vi fosse questa urgenza! Secondo me era molto più importante invece cercare di concertare il più possibile, anche perché alla fine le richieste principali delle imprese vertevano soprattutto sull'articolo 4, dove è previsto un maggior onere di costo per le stesse imprese; giustamente l'Assessore quando ha presentato in Commissione il testo ha detto:

"siamo convinti che la legge sia difficile e complessa perché tocca degli argomenti delicati come quello delle accise, che non soddisferà i grossisti e che comporterà una serie di difficoltà applicative, di costi non indifferenti, che sarà necessario costruire dei programmi insieme al DSI o ad altri partner, forse "INVA", che dovranno poi gestire la parte attuativa che i nostri uffici avranno difficoltà ad applicare".

L'Assessore quindi dice che vi sono delle grosse difficoltà, ora le difficoltà sono emerse e di colpo sembra che non esistano più. Fra l'altro, l'Assessore diceva: "vogliamo che la partecipazione a questo disegno sia di tutti, altrimenti lo ritiriamo immediatamente". Voglio sottolineare le parole dell'Assessore di fronte a quello che è emerso in questi giorni sugli organi di informazione; mi sembra che mai vi sia stato un tale posizionamento... ma non per difendere degli interessi particolari, ma solo per chiedere miglioramenti al testo, perché alla fine secondo me si tratta di andare ad intervenire su un articolo, in modo particolare, per dire: "evitiamo di trasformare una legge, che parte da un principio validissimo e cioè quello di abolire un sistema vecchio e di garantire un diritto del consumatore, in un incremento di costi per le imprese... col rischio che le stesse imprese rinuncino all'esenzione". Alla fine allora qui si parla di un diritto virtuale perché, se in prodotto in esenzione non c'è nel dettagliante, non c'è sugli scaffali, a cosa serve tutto questo? Per questo è necessario un piccolo sforzo, cercando di emendare quella parte del testo che dà più problemi, facendo sì che questo onere di costo non ricada sulle imprese, ma si concretizzi nella possibilità di prelevare in via telematica i dati che servono alla famosa banca dati.

Il collega Ottoz ha detto che in merito sono stati presi accordi verbali, ma allora perché non dichiararli pubblicamente con un emendamento in cui si dica: "verrà inserito un regolamento al cui interno si parlerà di...". Lo sappiamo "verba volant, scripta manent" e allora scriviamole le cose, altrimenti uno pensa chissà quando verrà attuato. È un esempio per dire che bastava questo per far sì che il gruppo "Stella Alpina" desse l'"okay" alla discussione, perché c'era un segnale di voler dialogare con le parti interessate. Non entro nel merito della difesa degli interessi, cioè non sono contro la difesa dei consumatori ma, se il bene non è sugli scaffali, mi dovete spiegare voi qual è il diritto che potrà esercitare il consumatore valdostano.

Mi sembra che ci sia una sorta di chiusura di fronte a un provvedimento sul quale, vista la disponibilità al dialogo delle imprese e anche quella detta all'inizio della discussione in Commissione dall'Assessore, si poteva benissimo trovare una quadra. Purtroppo, non sappiamo per quali motivi, ma mi sembra che l'Assessore si sia trasformato da un Assessore politico a un Assessore tecnico: è stata messa in evidenza la parte tecnica, mentre in politica è importante dialogare, confrontarsi e soprattutto quando c'è solo un punto, che è il punto focale, trovare con una mediazione... attraverso una proposta scritta... la possibilità di accontentare tutti e di realizzare il fine di questa legge, che era quello di permettere che il diritto del consumatore venga esercitato, ma non in modo virtuale, ma concreto. Questo è l'aspetto principale e noi vorremmo anche capire qual è la ripercussione dei costi, il vantaggio effettivo del consumatore, se questa richiesta fatta dalla "Stella Alpina" e dai colleghi di "Forza Italia" non verrà concretizzata. Queste sono le motivazioni che hanno portato la "Stella Alpina" a chiedere un rinvio del testo, perché pensiamo che sia opportuno, visto che ci riconosciamo nella finalità per cui era nata, anche perché io stesso l'avevo sostenuta con iniziative singole, che questo sistema venga superato nella concretezza, altrimenti, se si crea un "muro contro muro" con le imprese che producono i beni in esenzione e queste fanno un passo indietro, non so quale sia il risultato positivo. Questa è un'azione non politica, secondo me. Ben venga questo provvedimento, ma che si porti a casa un risultato positivo per tutti, tenuto anche conto che il costo previsto non è indifferente; quindi vorremmo avere delle delucidazioni in merito a questa somma prevista all'articolo 27 che è eccessiva, di cui vorremmo avere maggior chiarimento. Queste sono alcune considerazioni e mi auguro che durante il dibattito si riesca a capire meglio la posizione del Governo, altrimenti la posizione e il voto di "Stella Alpina" saranno conseguenti.

Président - D'autres collègues qui s'inscrivent dans le débat? Je ferme la discussion générale.

La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Sarà l'Assessore La Torre nelle sue responsabilità a riprendere i punti più propriamente tecnici.

Mi sono sforzato, in collaborazione con l'Assessore, con la collaborazione del collega Ottoz e direi anche con l'ausilio tecnico del Dott. Moussanet, di trovare delle soluzioni che contemperassero delle esigenze molto diverse. Questo è un tema molto datato, alcuni dei presenti, in particolare l'ex Assessore Piero Ferraris, conoscono molto bene la materia. Quella che sortisce è una legge molto tecnica, fra l'altro nota da molto tempo nei diversi passaggi democratici e nessuno ha accelerato in maniera parossistica l'approvazione di questo provvedimento, che ha scelto un modello nuovo che va a sostituire un modello precedente che aveva degli aspetti che dovevano essere perfezionati. Possiamo quindi dire che questo è un tentativo lungamente studiato di trovare una soluzione. Naturalmente l'attuale modello, come tutti i modelli, non è il "non plus ultra": mi riferisco ad alcuni dei dubbi che le aziende hanno manifestato addirittura comprando una pagina a pagamento su "La Stampa", cosa che dà il segno dell'esistenza di forti interessi, perché non credo che diversamente avrebbero scelto, oltre all'invio ormai ordinario di una posta elettronica, l'acquisto di un'intera pagina. Ci rendiamo conto quindi che vi sono dei legittimi interessi e anche dei rischi che vengono adombrati, sapendo che, per fortuna, se vi fossero alcuni di questi aspetti, che secondo l'analisi tecnica da parte nostra non esistono, mentre da parte loro si insiste sul fatto che non capiamo alcune questioni che loro invece intravedono con grande sicurezza. Se così fosse, non avremmo nessuna remora a tornare su alcuni aspetti del modello che qui oggi si propone, che per diventare operativo ha bisogno di essere approvato entro l'estate, altrimenti il nuovo modello non sarebbe operativo a partire dal mese di gennaio. È vero, come ricordava il collega Ottoz, che non saremmo di fronte a un "horror vacui", cioè avremmo comunque una modellistica, ma sarebbe una modellistica che da molti anni e da più parti è stata ritenuta superata e da modificare. Allora serietà vuole che per modificare una modellistica di questo genere si debba cominciare dal 1° gennaio di un certo anno. Quindi, di fatto, se noi non avessimo approvato in tempo utile questa legge, ci saremmo trovati ad applicarla dal 1° gennaio 2008 con una serie di difficoltà.

La questione dei prodotti in esenzione fiscale è molto complessa, intrinsecamente legata con lo Statuto di autonomia, collegata cioè alla scelta che venne fatta a partire dalla considerazione della mancata applicazione dell'articolo 14 dello Statuto concernente la zona franca, in quanto da allora si sono creati questi prodotti in esenzione fiscale che nel tempo hanno assunto, rispetto alle aspettative che in passato c'erano, una connotazione molto diversa. Abbiamo da una parte una famiglia di beni, quelli contenuti in questa legge: zucchero, alcool, caffè, birra, che alla fine sono stati interpretati a vantaggio delle imprese più che a vantaggio dei cittadini. Dall'altra, abbiamo una famiglia di beni in esenzione fiscale - benzina e gasolio - che hanno finito per essere qualcosa di più favorevole per le famiglie e meno per le imprese, anche se per molto tempo alcune imprese hanno avuto questo tipo di vantaggio.

Cosa è cambiato nello scenario rispetto agli anni passati? È cambiato che sempre più nel momento in cui andiamo a toccare questa materia ci troviamo di fronte a un interrogativo che ci dobbiamo porre e tale interrogativo è stato posto in particolare al Prof. Carlo Baldi, consulente della Regione in materia di concorrenza, ovvero: se oggi tocchiamo con una legge questa materia, riteniamo che le scelte che operiamo siano o meno corrette rispetto agli aiuti di Stato e al rischio che qualcuno ci possa rimproverare che i beni che noi diamo e che finiscono in aziende possano essere configurati come distorsioni della concorrenza e come degli aiuti di Stato? Questo ci dobbiamo chiedere. Apprezzo allora le preoccupazioni che la Regione abbia degli uffici "occhiuti", che finiscono per seguire l'andamento del prodotto e dei prezzi con una tracciabilità del prezzo. Tra l'altro, tracciabilità soggetta a un'assoluta riservatezza da parte degli uffici, cioè la paura che oggi vengano trasferiti in via informatica dei dati e questi diventino pubblici... capisco che sia una preoccupazione che le imprese possono avere, ma sia chiaro che gli uffici sono tenuti ad elementi di segretezza e di riservatezza. Nel momento in cui abbiamo chiesto al Prof. Baldi come si fa a fare in modo di non dover notificare tale legge, non tanto per evitare l'"emersione" di queste cose presso l'Unione europea, quanto perché una cosa del genere comporterebbe lunghi tempi, la risposta è stata: "non c'è problema, ci sono altri casi in Europa, ma deve essere chiaro in che maniera i vantaggi si trasferiscono sul consumatore". Devo dire che nelle prime bozze di questa legge l'articolato era peggiore, perché prefigurava addirittura delle soluzioni "bottiglia per bottiglia", cioè delle soluzioni che non avrebbero potuto essere portate fino alla fine.

Sorvolo qui la questione della benzina, perché anche quella rientra in qualcosa che è sempre sotto osservazione da parte dell'Unione europea. Alcuni anni fa abbiamo riottenuto la deroga per poter avere questo prodotto in esenzione fiscale, ma anche su questo sia chiaro che non possiamo pensare che possa essere una "roba" normale: abbiamo i buoni benzina, ce li avremo da qui al 2047, perché i prodotti in esenzione fiscale di cui parliamo e anche la benzina sono sempre sotto osservazione per quanto riguarda i quantitativi, come vengono gestiti, se vi è turbativa del mercato, per essere certi che la parte di accisa che va all'Unione europea sia sufficiente a coprire quella parte di accisa che ormai deve andare ad alimentare i costi della macchina comunitaria. Quindi, quando ci muoviamo qui e "appare specie" alle imprese questo meccanismo non lo facciamo per il divertimento un po' sadico del funzionario di turno, in questo caso il Dott. Moussanet - a cui mancano fra l'altro 2 anni per andare in pensione, quindi potrebbe godersi questi ultimi 2 anni senza dover esercitare un qualche gusto sadico -, la verità è che dobbiamo "montare" questi meccanismi per essere sicuri di poter rispondere eventualmente alle accuse di una distorsione della concorrenza.

Nel lungo dialogo che abbiamo avuto con il collega Ottoz, il quale sono molti anni che è via dalla propria azienda produttrice, quindi la sua battaglia è una battaglia tecnica e di comprensione che nulla ha a che fare con gli interessi eventuali che poteva avere fino al 1981, per cui non c'è un conflitto di interesse, ho capito la preoccupazione del collega Ottoz e anche la preoccupazione di quelli che hanno comprato l'annuncio, in particolare il rischio che potrebbe configurarsi rispetto a un mancato consumo di prodotti di origine valdostana se le complicazioni burocratiche rendessero complicata la vita alla grande distribuzione. Qui allora voglio confermare che tutte le preoccupazioni fino a dove sarà possibile saranno fugate nei regolamenti e nelle deliberazioni applicative di questa legge. Se poi vedessimo che quegli elementi di preoccupazione che oggi sembrano angosciare alcuni produttori, che si prefigurano degli scenari che noi non vediamo, se fin dall'inizio dell'applicazione verificassimo che questi elementi di preoccupazione sono fondati, credo che saremmo i primi a tornare su alcuni aspetti e migliorare il meccanismo e il modello. Credo quindi si debba riportare la discussione ai termini reali, che sono quelli di avere un tentativo di migliorare la situazione. Naturalmente nessuno di noi è così presuntuoso da pensare che una macchina nuova automaticamente funzioni, si tratta eventualmente in corso d'opera di migliorarne il funzionamento.

Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, La Torre.

La Torre (FA) - Il Presidente Caveri ha inquadrato con estrema chiarezza la questione che trattiamo e ha dato un senso anche al lavoro che è stato portato avanti prima di me dall'Assessore Ferraris, dagli uffici e che oggi sto cercando di completare con voi. Certamente, come è stato detto, non certo per vessare delle aziende, non certo per creare dei problemi a qualcuno, ma solo perché c'è un senso di responsabilità, che è stato ben definito dal Presidente, che ci impone di procedere in un percorso che è da tempo dibattuto. Non è quindi un percorso che oggi viene qui improvvisato e viene portato alla vostra attenzione per distrarvi o per creare delle tensioni, al contrario; non è una legge politica, si applica un "apporto" amministrativo molto chiaro, è una legge che, se volete, possiamo anche ricostruire insieme, prendendo spunto dalle cose che avete detto.

È stato detto da tutti qui dentro che questa legge occorre, bene; è stato detto che è indispensabile superare la gestione attraverso i bollini, perché è una gestione datata, non più funzionante, sappiamo cosa succede all'interno dei Comuni, tutti voi conoscete Sindaci e Consiglieri comunali che si lamentano che non riescono più a gestire, i cittadini non vanno più a prendere le tessere, non funziona più, anche su questo siamo d'accordo. È stato detto che c'è un principio fondamentale su cui tutti siamo d'accordo: quello della tutela del cittadino. La Regione non produce né vende alcol, non produce né vende zucchero, non produce né vende birra, non ha alcun interesse a vessare le aziende, quindi vuol fare delle leggi che vanno in questo senso, a tutela di un diritto del cittadino che trae origine, come è stato ricordato dal Presidente, nella legge del 3 agosto 1949, un diritto che veniva riconosciuto alla Valle d'Aosta, forse in compensazione della mancata attuazione del regime di zona franca, ma che riconosceva in una precisa serie di accise che ci venivano riconosciute un diritto del cittadino valdostano. Questo è un elemento non da poco, come è stato ben inquadrato in un quadro europeo di confronto, su cui ci dobbiamo soffermare per un attimo; dobbiamo essere i più fedeli e attenti custodi di tale diritto, perché non è la questione del centesimo o dei 10 centesimi, ma è la questione di tale principio della tutela del diritto del cittadino valdostano di vedersi riconosciute queste accise, che non sono solo sull'alcool, ma sono anche sulla benzina e sul fatto che il cittadino valdostano possa riconoscere questo suo diritto attraverso una trasparenza che si possa leggere in un prezzo, che si possa leggere nella fase in cui questi prodotti arrivano al consumo.

Ebbene, se siamo d'accordo, come è stato detto da tutti, che la legge occorre, se ci rendiamo conto che di questo argomento si sta parlando da molto tempo, se accettiamo il concetto che devono essere superati i bollini, se riconosciamo il diritto del cittadino come elemento base di questa legge, allora vi invito a leggere tutto quello che resta della legge, perché non resta altro: resta semplicemente la tracciabilità del prodotto. È solo attraverso una tracciabilità del prodotto che possiamo garantire che tutte le fasi siano riconosciute, lette nel rapporto corretto nei confronti dell'UTIF e nei confronti dello Stato, nel rapporto corretto nei confronti dell'ente che deve erogare i contingenti, nel rapporto corretto nei confronti dei produttori, dei grossisti, degli importatori, dei dettaglianti e tutto questo come può avvenire nel 2006 se non attraverso una fase informatica? Perché in questa legge l'elemento così dirompente è l'introduzione della fase informatica. Io mi chiedo se nel 2006 dobbiamo restare ancora a comunicazioni cartacee, nel senso che non mi sembra che stiamo introducendo con il discorso informatico una cosa così stravolgente! I principi li condividiamo tutti, su questo mi sembra possiamo anche non tornarci, cos'è che introduce questa legge? La tracciabilità attraverso un percorso informatico e la leggibilità del prezzo, cioè che si possa leggere che il cittadino possa vedere questa bottiglia costa 3 euro in meno perché è in accise e lo zucchero costa 47 centesimi in meno perché è in accise. Questa è la legge. Le motivazioni che ci vengono portate dall'esterno, da produttori e da grossisti sono anche legittime; chiedono: "quanto ci costa a noi aiutarvi a fare questo?". Bene, già oggi con un decreto che era stato preso nel 1995, parte di queste accise sono riconosciute ai produttori, ai grossisti, agli importatori a compensazione delle spese che hanno, già le abbiamo riconosciute, vi do il numero se volete - 2445 -, già lo abbiamo fatto nel 1995 e oggi continueremo a farlo. Bisogna solo determinare se questo aspetto informatico, se questa tracciabilità ha un costo e che costo ha e se tale costo diventa quantificabile anche su una base dei costi di chi giustamente deve subirlo questo costo, dobbiamo anche saperlo però, oppure lo determineremo noi se non ci si vorrà dare i costi, comunque siamo pronti a riconoscerlo, come è scritto nella legge, con dei regolamenti attuativi che dovrà prendere la Giunta.

È stato ben detto dal Presidente che questa sarà una legge che si adatterà, essendo una legge nuova non siamo così presuntuosi, per di più una legge tecnica anche complessa ma, come ho detto anche in Commissione - per inciso fra l'altro in Commissione è stato anche votato all'unanimità dalle forze di maggioranza, quindi lo dico solo per inciso senza nessuna informazione di altro genere -, questo costo verrà riconosciuto. Non c'è scritto nella legge che non riconosceremo eventuali costi che avranno i produttori, diventa difficile forse preventivarli prima, noi un'idea ce l'abbiamo, siamo convinti che all'interno di questo processo di modernizzazione, che parte dalla tutela del diritto dei cittadini valdostani di vedersi riconosciuto uno sconto sulle accise, potremo anche tutelare i diritti delle imprese valdostane, che contribuiranno ad aiutarci a fare in modo che i cittadini valdostani quando andranno a comprare lo zucchero nei vari supermercati possano verificare di volta in volta il modesto, piccolo, grande o medio vantaggio che gli deriva da questo diritto sacrosanto. Questo chiediamo con tale legge.

Certamente non possiamo essere contenti delle degenerazioni che sono avvenute dal 1973 ad oggi e che sono note a tutti, dal commercio dei bollini al fatto che si cambiano i bollini con qualcosa della spesa, che sono degenerazioni, sono "aborti" di un'interpretazione corretta e trasparente che deve essere il diritto del cittadino, perché il bollino non può essere una merce di scambio. Lo è diventata, niente di grave, ma non è più possibile mantenere un sistema di questo tipo. Lo abbiamo detto tutti, ce lo stiamo ridicendo, stiamo cercando di capirci perché sembra che io voglia mettere in condizioni voi di essere in contrapposizione, non è così; io non sono qui per convincerci, l'ho detto anche in Commissione, io non voglio convincere qualcuno. Questa non è una legge che va a vantaggio della Giunta, non voglio convincere una parte di questo Consiglio, questa non è una legge che sostiene uno o l'altro, questa è una legge che riprende le cose che ci siamo detti: la tutela del cittadino, del suo diritto piccolo o grande che sia, la tutela delle imprese, ed è scritto, con il riconoscimento dei costi che ne deriveranno, però la legge introduce qualche innovazione: la comunicazione informatica. Se nel 2006 si pensa che introdurre la comunicazione informatica sia un elemento che possa sconvolgere delle situazioni, mi preoccupo, perché nel 2006 dovrebbe essere considerato normale che le comunicazioni informatiche siano la normalità della trasmissione dei dati, tant'è vero che negli emendamenti che avete visto e che sono stati chiesti dalle aziende è stato chiesto un lasso di tempo settimanale, anziché giornaliero, perché hanno accettato implicitamente il concetto... ma questo d'altronde è normale perché chi non lavora con il computer oggi dice: "no, tutti i giorni no, perché magari tutti i giorni mi diventa complesso, basta una volta la settimana", e questo è stato accettato. È chiaro che uscire da un sistema ed entrare in un altro... uno è abituato, sa il suo metodo, tutto funziona in un certo modo, vorrà dire che si deve fare la contabilità di chiusura, questo può essere un problema perché io al 31 dicembre 2006 devo fare una contabilità di chiusura, quindi devo andare a fare gli aggiornamenti, gli equilibri, vedere se devo avere o devo dare, quindi comporta una fase di piccole difficoltà e l'ho detto.

È una legge che, proprio perché tratta argomenti... di un rapporto chiaro nei confronti di enti statali, deve essere molto severa, non si può su leggi amministrative di questo tipo lasciare spazio all'interpretazione, quindi diventa una legge molto tecnica e alcuni passaggi io stesso ho dovuto leggerli molte volte, perché avevo difficoltà a capire. Ha ragione il Consigliere Ottoz: sono argomenti molto tecnici, legati a specificità che non tutti conoscono, io non sapevo neanche cos'era l'alcool anidrico, poi ho scoperto cos'è l'alcool anidrico, ma ciò non toglie che il senso amministrativo di questa legge sia molto chiaro e non è vero che non è rispettoso, semplicemente, come tutte le cose nuove, crea quella diffidenza e quella preoccupazione di chi, abituato da sempre a muoversi in un certo modo, si trova a doversi rapportare rispetto a una novità. Io credo, ed è qui il senso della responsabilità di Governo, che dobbiamo uscire tornando ad essere quello che la gente ci chiede di essere: amministratori! Possibilmente quando si può e quando non ci si scontra sui principi e sui valori politici la gente ci chiede di essere amministratori, di avere il coraggio di fare delle scelte, di tutelare i cittadini nel piccolo quotidiano, perché se il latte costa troppo caro, evidentemente i cittadini si lamentano e poi vengono fuori le questioni su altri argomenti, questo ci si chiede! Ognuno poi nei momenti in cui si confronta su argomenti politici ha tutti i diritti di far valere le sue ragioni, ma è come sull'energia: come ci si fa a scontrare sull'energia! Come faccio a scontrarmi con il Consigliere Bortot sull'energia? Vogliamo dire che l'energia alternativa è qualcosa di sbagliato? No. Vogliamo dire che i diritti dei cittadini sono una cosa che non dobbiamo rispettare? No. È talmente semplice e banale, poi lo posso capire che la legge può essere fatta in 100 modi diversi, 101 o 120 e forse quando l'hai fatta nel centoventesimo modo diverso, ce ne sono altrettanti, ma la legge deve essere fatta e lo abbiamo detto tutti! Ecco perché prima ho chiesto non questa forzatura... vi chiedo anche scusa di avervi forzato con il mio intervento in cui è stato chiesto il voto contrario, ma sento la necessità di confrontarmi su tale argomento e di poter far capire come tale legge amministrativa e tecnica sia a tutela del cittadino e non sia contro le aziende; queste ultime, come ha ben spiegato il Presidente, avranno modo di far valere i loro diritti, i loro diritti saranno ascoltati, avranno modo di portare le modifiche che riterranno opportune e che riterrà opportuno l'Amministrazione di accogliere, tenendo conto che questa applicazione sarà un'applicazione nuova e avrà inizio, solo se la votiamo oggi, a partire dal 1° gennaio 2007.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Annunciando il voto favorevole al provvedimento di legge da tutto il gruppo e soprattutto affinché sia votato oggi e sia mandato alle stampe sul bollettino, pensavamo di fare una piccola dichiarazione, perché è abbastanza interessante questo fatto: che su un problema riguardante 840mila euro si sia sviluppato un dibattito politico estremamente complicato, sofisticato per certi versi, ma che spesso potrebbe essere sintomatico di tematiche politiche ben più rilevanti, perché 840mila euro non spiegherebbero come mai "Stella Alpina", "La Casa delle Libertà", eccetera, si sono così spese su tale tema. Mi permetterei di dire anzitutto che è ovvio e rientra nella libertà di fare quello che si vuole - "La Casa delle Libertà" il nome indica proprio quello - e anche di essere molto sospettosi su dei controlli fiscali. È una politica che porta avanti la Destra, ne prendiamo atto, credo che da questo punto di vista si debba perseguire invece non una rigida, burocratica e staliniana burocrazia, ma che le regole siano rispettate e vi sono oggi evoluzioni tali anche nei rapporti con l'Europa che non ci consentono di fare "sbavature" di alcun tipo. Non credo che "La Casa delle Libertà" voglia incentivare l'elusione fiscale o altri problemi di questo genere!

Per quanto riguarda la "Stella Alpina", il problema è duplice: da un lato, mi sembra vi sia una volontà di difendere una situazione attuale, dice infatti: "visto che non si possono fare delle cose diverse, andiamo avanti con il metodo di adesso magari solo modernizzandolo, per cui dalla carta straccia passare alla carta magnetica", questo in sintesi, mi sembra di capire. Qui però vi sono due problematiche che emergono: la prima è che "Stella Alpina" cerca di non affrontare il tema fondamentale, cercando di guardare solo la parte dei consumatori, invece dobbiamo capire come vogliamo rapportarci ai produttori. Il messaggio che noi vogliamo mandare a questo riguardo lo dirò verso la fine, ma d'altra parte è abbastanza interessante e buffo che vi sia stato un passaggio politico così importante dalla Commissione all'aula, per cui in Commissione votano a favore e in aula cosa votino lo si vedrà. Cosa è successo nel frattempo? Abbiate pazienza, evidentemente il mancato arrivo dell'Assessorato può essere che abbia influenzato la vostra posizione; può essere un pensar male ma, come diceva Andreotti, "a pensar male spesso si fa peccato, ma non ci si sbaglia".

Due osservazioni più generali su questo tema: la prima è secondo me un'osservazione di tristezza, tutto questo discorso che stiamo facendo parte da una situazione brutta, triste, drammatica, che è quella della guerra: questa è l'èvoluzione finale delle carte annonarie, di quando non c'era da mangiare! Ma noi vogliamo stare lì a difendere i 7 euro di tutta questa "roba", quando ciò ci ricorda uno dei periodi peggiori dell'Italia e di qualunque altro Paese che ha dovuto utilizzare carte annonarie. Non credo sia bello pensare che questo sia qualcosa di cui farsi vanto, allora vediamo come uscire da tale situazione. Pensare di andare con il bollino a chiedere lo zucchero, anche se poi il bollino è diventato la "smart card" o qualunque altra cosa credo sia qualcosa di umiliante per noi. Ritengo sia il momento anche di dire basta a tutto questo e forse di pensare in termini più moderni e di qui a tale punto due questioni rispetto ai consumatori e rispetto alle imprese: rispetto ai consumatori, credo che alla fine questa cosa di dire ai consumatori: "bevete alcol, bevete birra, fatevi di zucchero...", eccetera, non so se per la salute sia il massimo, potrebbe essere anche interessante attribuire alla Valle d'Aosta la stesse accise regionali in questo caso che ci sono allo Stato, mantenere tali prodotti allo stesso prezzo che hanno a Carema, piuttosto che a Quincinetto e i soldi ricavati da queste accise ridarli ai cittadini in termini di servizi, abbassando i ticket sanitari, piuttosto che facendo altri tipi di servizi, credo che questo migliorerebbe sicuramente lo stato di salute. Dal punto di vista delle imprese, non so se qualcuno qui ha qualche conoscenza diretta di imprese di questo genere, ma che vi siano delle imprese che perdono del loro tempo, investono i soldi in pubblicità sulla stampa, non per l'innovazione, per far prodotti innovativi, per rendersi competitivi nel mondo globale, per rendersi maggiormente esportatori, ma per difendere le carte annonarie la trovo una questione di miopia politica, di politica economica, industriale ed impresaria. Credo che tutti insieme dobbiamo, al posto di incentivare questo tipo di atteggiamenti da parte degli imprenditori, aiutarli a capire che difendere tali posizioni significa la propria rovina, perché le aziende che ragionano nella difesa di questi diritti sono aziende destinate a fallire e a chiudere. Penso allora sia meglio che queste aziende si mettano in rete, facciano attività di ricerca, facciano sviluppo, affrontino i problemi della commercializzazione moderna e si rendano competitive. In questo senso credo che il Governo regionale, ma mi permettete di difendere un poco l'ex Assessore Ferraris... stanno cercando di lavorare perché la Valle d'Aosta non è quella dello "status quo", o della libertà di fare quello che si vuole, ma è la Valle d'Aosta che vuole progredire.

Président - La parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - Devo dire che intervenire dopo il compagno Sandri non è facile, perché, come sempre, con la sua abilità e il suo genio mescola cose intelligenti a provocazioni politiche che nulla hanno a che vedere con il dibattito, alla fine del suo intervento dovrebbe votare contro questa legge alla luce di quello che ha detto, perché è esattamente il contrario di quello che tale provvedimento andrà a produrre... "la libertà di mercato, gli imprenditori che devono decidersi di fare gli imprenditori... basta con queste accise, basta con questi bollini, basta con queste agevolazioni, dobbiamo entrare nel mercato...", vota contro, Giovanni, abbiamo già risolto il problema!

Colgo però uno spunto che il collega Sandri ha dato, nel senso che ha "messo in bocca" a noi delle posizioni su questa legge che noi non abbiamo neanche potuto esprimere, perché credo di poter ricordare che il nostro intervento in Commissione, in questo Consiglio si è incentrato su due temi: il primo è l'ignoranza esistente su questo tema, e il dibattito di oggi lo ha confermato, inoltre ha ragione il collega Ottoz quando dice: "non si conoscono le cose e se ne vuole discutere". Io per primo mi sono alzato e ho detto: "guardate, forse è utile che ci "prendiamo" un rinvio per approfondire una tematica...", che, scusami Consigliere Bortot, ma essere contro il nucleare non vuol dire... capire un tubo di nucleare! Non è che uno si prende la laurea perché va a fare le proteste! Di nucleare tu ne capisci quanto me, anche se sei andato là con le bandiere. Non so se oggi il nucleare fa bene o fa male, ma di certo non è andando a protestare che uno dice di essere un esperto in nucleare. Anche il dibattito di oggi su questa legge... e qui condivido la battuta del Consigliere Sandri, stranamente una leggina da 800mila euro solleva un dibattito che neanche la legge sui 90 milioni di euro del "Billia" di ieri ha sollevato, siamo stati in pochi ieri ad intervenire su quella legge, c'è stato un silenzio, c'erano tutti fuori i "periscopi", ma nessuno parlava su quella legge! Avevamo chiesto prima di tutto un approfondimento per capire meglio, perché lo scontro ha creato confusione "in primis" nei Consiglieri delle Commissioni e lo stesso Consigliere Ottoz, che è stato quello che più di tutti se n'è occupato per competenza e non per interessi, lo confermo, ci ha messo a disposizione anche la sua antica esperienza di imprenditore in quel settore, per poter dire alla fine, se ci prendevamo ancora un mese, agli utenti non succedeva nulla. Su questo tema, Assessore La Torre, che in questo momento sta parlando con l'ex Assessore Ferraris, il quale ha osservato un silenzio "assordante" in tutto tale dibattito... visto che ci ha lavorato per 5 anni, forse l'ex Assessore Ferraris poteva parlare prima invece di parlare sottovoce adesso!

Dicevo che anche il Consigliere più esperto di noi su questa tematica aveva condiviso la necessità di dialogare ancora, lo stesso Presidente ha fatto un intervento sotto certi aspetti illuminante, perché ha ricordato come su tale questione siano legate le questioni di autonomia importanti, che credo a maggior ragione avrebbero dovuto essere esplicitate in sede di Commissione, dove invece non ne abbiamo mai parlato! Mai si è parlato del rischio che l'autonomia incorrerebbe se l'Europa ci fa i conti, i calcoli, mai si è parlato di questo! Io ho sentito 2 temi: il Dirigente Moussanet che faceva la legge perché voleva controllare di più e meglio, perché l'Assessorato non era più in condizioni di... e poi gli imprenditori "imbufaliti" perché vedevano nell'articolo 4 di questa legge un costo che secondo loro gli impedirebbe di continuare ad utilizzare quelle accise, di conseguenza, addirittura far venire meno quel prodotto, che lei dice essere un diritto e che io sono d'accordo un diritto non è, perché lei ieri un diritto sugli "Euro 0" lo ha tolto "tout court", esattamente quando ha ritenuto esserci un elemento più importante che fa venir meno quel diritto alle accise. Sugli "Euro 0" lei ieri non ha avuto alcun problema a togliere quel diritto dei Valdostani all'accise, invece qui lei si preoccupa che l'utente... ma guardi che non c'è un utente solo uno che abbia fatto una manifestazione davanti al Palazzo regionale per dire: "noi utenti vogliamo questa legge"! Ho visto quelli delle API con gli "Euro 0", quelli li ho visti incavolati perché un diritto di accise gli veniva tolto, ma non ho visto un solo compratore di alcool o genere alimentare, compreso lo zucchero, che sia venuto qui a dirci: "vogliamo questa legge perché noi abbiamo un diritto che è messo in pericolo"! Lei li ha visti, sono venuti da lei in Assessorato? Noi ne abbiamo visti. Abbiamo visto solo i dirigenti e abbiamo visto lei nella prima fase abbastanza spaesato, perché anche in Commissione addirittura si era sbilanciato a dire: "se ritenete che vi sia bisogno di un approfondimento, sono disponibile, perché mi rendo conto che questa legge ha bisogno di un approfondimento". Una consapevolezza che poi si è fatta più importante nell'intervento di oggi, dove abbiamo visto un altro Assessore pienamente consapevole, forse l'approfondimento lo ha convinto della bontà di questo provvedimento, che noi non abbiamo giudicato né positivo, né negativo. Non abbiamo avuto neanche l'opportunità di approfondire tale tema, perché, mentre al Presidente della Regione è chiaro il quadro generale, mentre al funzionario dell'Assessorato è chiaro il quadro tecnico, mentre lei si è trovato un po' come noi nella fase iniziale, un po' spaesato, e poi sempre più all'interno di questa operazione, io oggi non sono in grado - e sfido qualunque altro Consigliere, escluso il Consigliere Ottoz - di capire quale sarà l'impatto di tale legge sui generi e sulle opportunità per gli utenti, i famigerati utenti che lei ha citato. Non sono in grado, perché, se leggo il giornale e leggo la legge e metto le preoccupazioni insieme all'aspetto tecnico, mi viene anche il dubbio che questo provvedimento affossi definitivamente quel diritto che lei ha tanto voluto tutelare.

Ho poi un'altra preoccupazione e gliela esprimo in maniera molto palese. Sull'articolo 4 vengono toccati 2 aspetti: la tracciabilità e la banca dati per gestire la tracciabilità. Sulla banca dati non abbiamo alcun problema, anzi siamo in ritardo di 5 anni sull'informatizzazione di certi processi, che dovrebbero portare il risparmio dei costi e l'efficienza. Ho l'impressione che però questo aspetto, legato all'articolo 27, presenti un'incoerenza: come è possibile che l'applicazione di un sistema informatico faccia venire fuori mezzo miliardo di euro di costi per un sistema di gestione di un applicativo - un costo che, secondo la mia impressione, perché di informatica su qualcosa ho avuto modo di confrontarmi, è un costo esagerato -? Secondo aspetto: la tracciabilità di cui il Presidente ci ha voluto garantire l'assoluta segretezza implica un aspetto delicato ed è per quello che lo ha sottolineato il Presidente della Regione, perché la tracciabilità significa dire alle aziende che devono dichiarare il prezzo di acquisto delle materie prime, la loro qualità, i processi di aggregazione del prodotto, fino alla costruzione finale del prezzo. Sul fatto che gli imprenditori debbano dichiarare l'acquisto delle materie prime, i processi di costruzione del prezzo quindi si entra in un terreno molto delicato e lei lo dovrebbe sapere come imprenditore, perché, quando lei partecipa alle gare di appalto, costruisce il prezzo della sua offerta in base al prezzo che ritiene più opportuno per la sua azienda; entrare su questo terreno, cioè il fatto che gli imprenditori debbano dichiarare all'amministrazione pubblica con la garanzia del Presidente che assicura che questi dati resteranno assolutamente segreti... ma di segreto non vi sono più neanche le telefonate che faccio a mia moglie in questo Paese, soprattutto quando si parla di "files" digitali che si muovono sulle reti cosa c'è di segreto! Sollevo una preoccupazione, cioè ma la volontà giusta, corretta e anche comprensibile di verificare la costruzione del prezzo è un diritto dell'amministrazione pubblica? È un diritto dell'amministrazione pubblica sapere come viene costruito il prezzo? La risposta sarà: "sì, se l'imprenditore vuole le accise", ma è l'imprenditore che vuole le accise o è un'opportunità che abbiamo in virtù della nostra autonomia? Per queste motivazioni quindi rimango abbastanza perplesso, nonostante abbia ascoltato con molto interesse cose che non avevamo ancora approfondito, ed erano il motivo della nostra richiesta di approfondimento.

Termino con una perplessità, che diventerà poi un'interpellanza, sul fatto che una delle motivazioni - forse una delle più nascoste, ma forse più vera - è che questo sistema aveva delle falle e aveva evidenziato alcune degenerazioni. L'ho sentito dire in Commissione, lo abbiamo sentito dire qui fra le righe, allora anticipo un'interpellanza perché voglio capire come funziona tale sistema, cioè il regolamento attuale, qual è l'urgenza, qual è la preoccupazione, perché questo non è emerso. È emersa la necessità di informatizzare il servizio, siamo nel 2000, i bollini, le tessere, abbiamo parlato dell'autonomia, del diritto alle accise dei Valdostani, ho l'impressione che il vero problema che spinge l'Amministrazione a correre al riparo su questa situazione non sia emersa così come il mio collega Frassy abbia richiesto, per cui anticipiamo che il nostro gruppo presenterà un'interpellanza il primo Consiglio di settembre, dove vogliamo sapere in questi ultimi 5-10 anni come ha funzionato il sistema, dove sono queste degenerazioni, qual è la motivazione d'urgenza, cosa non ha funzionato nei controlli dell'Amministrazione regionale. Perché, se c'è qualcuno che ha fatto il furbo con le accise, lo vogliamo sapere e vogliamo sapere anche chi lo controllava, altrimenti non capiamo questa urgenza. Qualcuno ha detto che occorrono 4-5 mesi per rodare il sistema che partirà il 1° gennaio, ma per un sistema informatico non c'è bisogno di mettere la scuola guida, lo usano tutti i giorni tutte le nostre impiegate degli Assessorati!

Esprimiamo il nostro voto di astensione, perché non siamo contrari a questo provvedimento, abbiamo qualche perplessità che quelle cose che voi avete promesso poi sarete disponibili a farle, perché sentiamo che il bisogno di tale legge non è quello che è stato esplicitato in quest'aula e la preoccupazione del collega Ottoz ne è una conferma.

Président - La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Mi scappa un po' da ridere, il Consigliere Lattanzi continua a non capire e non capisco perché io non dovrei non capire perché lui non capisce...

(risate in Assemblea)

... poi parlerò anche più seriamente, ma ora vi faccio 3 indovinelli, il primo è: perché c'è quasi esclusivamente una marca di zucchero in vendita in Valle d'Aosta?

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

... invece io lo so, ma non te lo dico. Secondo indovinello: perché la grammatura delle confezioni di caffè di alcune aziende in Valle è diversa da quella nazionale? Lo so, ma non ve lo dico. Terzo indovinello, questo è un po' più serio: mi spiegate perché uno dei problemi più grossi è di impedire che gli agriturismi vendano la loro acquavite?

Veniamo alle cose serie. Peccato che il Consigliere Cesal sia andato via, perché non vorrei che si montasse la testa pensando che noi vogliamo sostituire la "Stella Alpina" in maggioranza, non è così. È chiaro? Perché ho visto sorrisi, compiacimenti e ho detto: qui comincio a preoccuparmi, l'Assessore La Torre tutti i giorni mi paga il caffè, ci siamo visti anche alle 15,00, per fortuna c'erano altri testimoni insomma... seriamente, noi abbiamo approvato e votato perché l'iter della legge andasse avanti oggi, però ci fermiamo qui perché la responsabilità politica di questa legge è della maggioranza.

Seconda questione: sono quasi interamente d'accordo con tutto quello che ha detto il Vicepresidente Lanièce, salvo sulle conclusioni. Lui sostiene che la legge è complessa, per questo motivo va rinviata; questo vorrebbe dire che o noi facciamo quello che dicono gli imprenditori, e qui la vostra sensibilità e l'attenzione nei confronti degli imprenditori spero sia altrettanta quando parleremo dei lavoratori, quindi o questa complessità viene eliminata accogliendo determinate osservazioni o proposte degli imprenditori, oppure non capisco perché questa complessità non ce la ritroveremo di fronte a settembre. La differenza allora sta nel fatto che noi siamo perché la legge vada avanti, abbia un periodo di rodaggio, vi siano le opportune modifiche sentendo tutti, ma nessuno ha detto che era sostenibile il sistema che è andato avanti per questi 50 anni finora. In sostanza, ben venga la legge, la maggioranza se ne assuma la responsabilità, viene verificata in corso d'opera e noi - e voi a seconda delle sensibilità delle diverse categorie sociali - controlleremo, verificheremo, presenteremo emendamenti. In questo senso dichiariamo la nostra astensione sull'articolato e sulla legge.

Président - La parole au Conseiller Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Intanto vorrei rassicurare il Consigliere Bortot su due aspetti: il primo più simpatico, nel senso che i 3 indovinelli tutti abbiamo capito che rimarranno tali e quali anche domani, con l'approvazione di questa legge, quindi li potrà riproporre fra una settimana o il 21 settembre, per dire che questa legge non elimina certi indovinelli.

Secondo aspetto: il collega Bortot avrà capito che noi siamo proprio dalla parte dei diritti dei cittadini, ma di tutti i cittadini, e la dimostrazione è che ho posto una domanda all'Assessore La Torre che è la stessa che ho posto in Commissione e che non ha avuto ancora risposta, perché, se ci sono delle convenienze a favore di alcuni cittadini, uno me le elenchi.

Il grosso discorso... e arrivo a rispondere al Consigliere Sandri per correttezza, altrimenti sarebbe come deviare da un percorso troppo facile, forse il Consigliere Sandri dovrebbe venire di più in Commissione perché avrebbe saputo che la "Stella Alpina" si è astenuta su alcuni articoli e poi ha votato il disegno di legge per poter costruire un ragionamento e oggi su una richiesta fatta che è pervenuta a tutti, perché le richieste di rinviare al prossimo Consiglio o di un mese per meglio approfondire un argomento sono sempre state accettate al 90%, ora qualcun altro tenta di fare la politica su queste cose, da 800mila-900mila euro annui. Inoltre sulla chiusura dell'intervento del Consigliere Sandri... ci dispiace che in questi 10 anni di responsabilità di quell'Assessorato non si sia scelta la strada che lui ha indicato poco fa, ma si sia speso un miliardo di lire fra una cosa e l'altra per scegliere questa strada. Non credo che l'Assessore La Torre abbia potuto farla tutta in 3 mesi questa strada; quindi non è che si può fare il gioco dei furbi, giocando con un giocattolo qui, un altro là e uno dietro la porta!

È sulla difesa dei consumatori che vogliamo puntare, come diceva il Consigliere Bortot. Tanto per essere chiari, come abbiamo detto in Commissione, credo che qualche utente - il Consigliere Lattanzi ha detto che non ha visto nessuno qui a protestare - purtroppo verrà qui a protestare nel 2007 o, se non l'utente, le associazioni dei consumatori, perché rischiano di non trovare più nessun bene contingentato sui banchi dei negozi e dei supermercati, perché questa legge riduce di circa un 30% la convenienza del cittadino valdostano sui beni contingentati. Basta prendere qualche esempio sull'articolato: se prendiamo l'articolo 7, comma 6... punto i) dove dal 2% si è passati a un massimo del 15% e giustamente il dirigente ci ha spiegato in Commissione che questo sarebbe solo per la birra o alcuni tipi di beni contingentati, perché è la Giunta che poi deve indicare la definizione di quella tassa; io ho posto la domanda: quella tassa chi la paga? Se il produttore produce per vendere a 10 e la tassa deve pagarla, è chiaro che vende a 11,5, quindi chi paga quella percentuale non è né il produttore, né la Regione, ma è il cittadino consumatore che si direbbe a parole che si vuole difendere. È molto chiaro questo, me lo ha confermato anche il Dott. Moussanet a verbale, correttissimo.

Dall'altra parte ancora c'è il discorso della banca dati, qui si dice: "le aziende hanno un po' di costi, poverine, glieli rimborsiamo". Se un'azienda poi rispetto all'esenzione fra tutto ha 100mila euro di costi, noi glieli rimborsiamo; allora che valore avrà questa esenzione per i Valdostani? In più, tanto per essere chiari, già oggi dai dati che abbiamo: 45.000 quintali di zucchero venduti 17.000 in esenzione, 2 milioni di litri di birra venduti 195.000... vuol dire un litro e mezzo di birra ogni Valdostano all'anno; se andiamo a vedere, credo non sia questo il consumo all'anno. Vuol dire che le aziende già oggi non hanno più la convenienza di mettere sul banco dei prodotti in esenzione sui quali i Valdostani possano pagare di meno, e non sono cifre piccole sulla birra, sono 600 delle vecchie lire ogni litro, sono 0,31 euro al litro. Il rischio è che nessuno produca più in esenzione, perché vi è il costo dell'etichetta in più, vi è il costo della burocrazia, vi è il costo che devi impostare gli scaffali giusti ecc., allora chi produrrà se non gli conviene questi prodotti in esenzione? La birra "Heineken" non lo fa già più, da quello che mi risulta e non sono pazzi, sicuramente fanno i conti meglio di noi amministratori pubblici. Ci sarà un motivo! Cosa succederà allora? Ed è qui la nostra preoccupazione, che abbiamo voluto portare anche in questo Consiglio, mentre il Consigliere Sandri gioca alla politica. Rischieremo forse in un prossimo futuro di vederci sì un diritto che vogliamo e da salvaguardare, ma che non produrrà niente per la gente, un diritto virtuale che già oggi è mezzo virtuale.

Credo allora, per essere onesti, che si è voluto progredire con questa velocità in tale votazione solo per volersi "parare il deretano"; il ragionamento è che si può fare questo, ma bisogna essere chiari, e non venire qui e dire che si deve impostare un nuovo sistema di procedura e quindi dobbiamo per forza farlo! Noi non accettiamo che per fare questo si vengano a dire delle falsità, cioè andiamo a migliorare e garantire maggiormente il diritto dei cittadini, in tale passaggio questo certamente non c'è, perché c'è "nero su bianco". È per questo allora che noi, proprio come abbiamo fatto in Commissione, ci siamo astenuti sugli articoli che abbiamo citato prima: il 27 e il 4, ci asterremo per aspettare quelli che saranno gli effetti di tale legge, perché il Presidente Caveri ha definito questa una legge molto tecnica, e qui concordiamo tutti, ma non concordiamo sull'eccellente e da farsi. Ci deve essere la tracciabilità del prodotto, qui il Consigliere Lattanzi ha detto alcune questioni molto delicate che il Presidente ha riconosciuto, poi, se sorgeranno dei problemi, si tornerà indietro, nel senso che si "rimetterà mano": questo in sintesi il concetto dell'intervento del Presidente Caveri, ma la questione è che qui si dovrà perlomeno dire le cose come stanno.

Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, La Torre.

La Torre (FA) - Ha ragione, le devo una risposta e spero che questa risposta possa aiutarla e favorire la sua onestà intellettuale che lei ha così ben espresso nel suo intervento. Lei ha detto che questa legge, se verrà applicata, ridurrà del 30% i vantaggi che i cittadini valdostani hanno sulle accise, giusto? Bene. Io allora le devo una risposta, perché lei non può pensare - giustamente forse ha ragione il Consigliere Ottoz non l'ho informata, quindi voglio aiutarla, sperando che poi, quando le chiarisco bene le cose, la sua onestà intellettuale si verifichi nel voto - che noi non abbiamo fatto quanto meno qualche riflessione. Il 12 giugno... e parliamo di quello che nella legge c'è adesso, non del 30% che peggiorerà quando applicheremo questa... quindi non quella che verrà, quella peggiorerà del 30%, guardiamo oggi con questa legge, con i vostri produttori, con le loro richieste cosa succede, il 12 giugno abbiamo fatto una piccola verifica sullo zucchero, prendendo tutti i supermercati, tutti i prodotti, tutti i prezzi. Le leggo, per correttezza di "privacy", solo le conclusioni di quello che dice l'ufficio dopo questa verifica del 12 giugno: "da quanto sopra, emergono sostanzialmente 3 situazioni tipiche..." - quindi mi sto già preoccupando perché se peggiora del 30% ... - "... la prima: vendita di zucchero contingentato con o senza bollino a prezzi maggiori rispetto a quanto indicato dall'Amministrazione regionale con circolare assessorile e in caso l'esercente dichiara di non accettare i bollini, pur vendendo zucchero in esenzione fiscale; la seconda: vendita di zucchero nazionale a prezzo libero, ma comunque non sensibilmente diverso quando non inferiore a quello contingentato..." - cioè costa meno quello non contingentato, oggi con questa legge che c'è - "... la cui media si attesta sulla vendita di zucchero nazionale a prezzo libero, ma riconoscendo tuttavia un minimo valore, determinato in modo più o meno arbitrario, del bollino che viene ritirato". È chiaro che non conviene vendere il bene contingentato quando lo puoi vendere a prezzo pieno, ma perché devo vendere una bottiglia a 3 euro in meno quando la posso vendere a prezzo pieno? Se si verificherà quello che dice lei, che costerà il 30% in più, allora avremo con questa legge, ma io dico che non è così e glielo sto dimostrando... non solo che lo zucchero già oggi in Valle d'Aosta con tale legge costa di più rispetto a Torino, ma costerà ancora il 30% in più, quindi costerà il 35% in più rispetto a Torino. È questo il diritto che stiamo tutelando dei nostri cittadini? Oggi pagano lo zucchero con i bollini come a Torino con questa legge che lei non vuole cambiare!

Presidente - La parola al Consigliere Cesal.

Cesal (UV) - Devo dire che rimango sempre più stupito della permeabilità che ha anche questo Consiglio alle pressioni delle "lobbies" esterne. Sono molto stupito perché mi rendo conto che anche forze politiche che pretendono di poter cambiare, innovare, andare avanti in un determinato senso poi, al momento in cui devono prendere delle decisioni e assumersi delle responsabilità, non hanno il coraggio di procedere nella direzione che indicano come principi irrinunciabili della loro azione politica. Intanto devo tranquillizzare l'amico Bortot, cioè non ho alcuna intenzione di cambiare partner politico o sostegno con "La Casa delle Libertà", il risultato sarebbe lo stesso, nel senso che vi astenete voi e si astiene "Stella Alpina", ma loro sono in 4, voi siete in 3, quindi al limite ci guadagniamo ancora a rimanere con loro. Quello che voglio dire è che, secondo il mio punto di vista, partiamo dal presupposto che dobbiamo difendere i consumatori e anche chi deve difendere i consumatori deve avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, non si può dire: "noi siamo d'accordo, ma la responsabilità politica è vostra", ma, Consigliere Bortot, siamo seri! Siete per la difesa dei consumatori? Bene, ditelo!

Ho partecipato ai lavori in Commissione, ho seguito attentamente, anche perché ero obbligato ad esserci, perché come Presidente ho seguito anche attentamente. Non capivo e non sapevo neanche all'inizio perché era arrivata in I Commissione questa norma, mi è stato spiegato: perché si tratta di un'accise. È arrivata in Commissione, il collega Lattanzi non c'era, oggi ha delle preoccupazioni, ma mi pare che non vi fosse nella I Commissione, oggi ha espresso delle perplessità. Ho seguito molto attentamente la discussione, mi sono fatto delle idee, ho in certi casi verificato la disponibilità da parte dell'Assessorato a recepire determinati suggerimenti e determinate richieste provenienti da parte del mondo imprenditoriale, in altri casi ho ritenuto accettabili determinate altre richieste che venivano in qualche modo respinte, perché mi sembravano logiche, avevano dei riferimenti e delle norme precise, quindi non erano così delle indicazioni "campate per aria". Mi sono quindi fatto la mia idea, mi rendo conto che è impopolare, può darsi, soprattutto perché vi sono una decina di imprenditori che hanno sottoscritto una protesta che va in questa direzione, ma credo sia utile per un amministratore assumersi le proprie responsabilità, valutare secondo coscienza. Qui cosa diciamo? Diciamo che ci sarebbe la preoccupazione di non trovare più i beni contingentati sullo scaffale del negozio, ma quelli che non vanno a ritirare le tessere oggi usufruiscono di questo beneficio? Siamo nella stessa identica situazione, quindi ragazzi... ma abbiamo il coraggio però di valutare queste cose prima di prendere delle posizioni che vanno in direzione opposta, al limite ci troveremo nella peggiore delle ipotesi nella stessa situazione attuale!

Vi è un discorso di tracciabilità dei prezzi, ha ragione il Consigliere Lattanzi: uno non è neanche più tranquillo quando parla con la propria moglie, perché probabilmente tutti ti ascoltano, ma vi sono delle leggi sulla "privacy", vi sono delle leggi che tutelano questi dati, non credo siano dati che verranno mandati all'Assessorato e poi verranno distribuiti in Piazza della Repubblica a tutti quelli che passano in maniera che ne possano essere al corrente. Un minimo di fiducia... si cambia un sistema che era obsoleto, risalente a dei tempi andati, come diceva giustamente il Consigliere Sandri prima, cerchiamo di andare verso l'innovazione, oltretutto si contribuisce anche economicamente a sostenere le aziende che procedono ad innovare, procedono a cambiare, procedono ad utilizzare dei mezzi più adeguati e dei sistemi più moderni, per cui mi sembra che anche le opposizioni che sono state portate in quest'aula siano molto deboli. Ho la sensazione che non si abbia il coraggio di assumere una decisione, perché si va contro gli interessi di qualcuno; nessuno intende penalizzare nessuno, ma assumiamoci almeno le nostre responsabilità e diciamo fino in fondo quello che pensiamo, siamo qui per decidere e siamo qui per garantire a tutti il mantenimento dei giusti diritti: da un lato, i consumatori; dall'altro, anche gli imprenditori, per cui assumiamoci le nostre responsabilità, siamo anche pagati per questo!

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Era un intervento che non avevamo programmato come gruppo, perché pensavamo di aver espresso in maniera chiara, con gli interventi in discussione generale, la posizione che il nostro gruppo teneva su questo provvedimento. Devo dire però che, alla luce di alcuni interventi successivi, forse è il caso di fare qualche ulteriore precisazione, perché o siamo stati fraintesi, o qualcuno ha voluto travisare il senso delle parole espresse dagli interventi fatti dal nostro gruppo. Il nostro sarà un voto di astensione, come abbiamo già comunicato, ma ci rifiutiamo nella maniera più categorica di essere individuati come coloro che devono tutelare delle "lobbies", Assessore o Consigliere Cesal, a parte il fatto che queste "lobbies", se poi andiamo a vedere chi votano, forse ci rendiamo conto che sono "lobbies" più vicine alla maggioranza, perlomeno per il loro posizionamento del passato recente, se "lobbies" sono.

Il nostro discorso non nasce su questa legge e penso che il collega Ferraris - che è stato silente su tale argomento e che forse avrebbe potuto contribuire a dissipare una serie di dubbi, perché ben conosce la materia e l'ha affrontata lungamente durante la scorsa legislatura - potrebbe forse spendere una parola a chiarimento dell'azione politica del nostro gruppo su questa materia. Diciamo solo che tale disegno di legge è insufficiente e non affronta in maniera complessiva il problema dei bollini e mi domando se erano questi gli intendimenti dell'Assessore Ferraris quando parlava di ridisegnare completamente la normativa del settore.

Mi fa anche strano l'intervento fatto dal collega Sandri, perché lui fino a qualche tempo fa stava in maggioranza; di conseguenza, le sue suggestioni, in gran parte condivisibili, potevano trovare spazio in un disegno di legge, piuttosto che in un intervento estemporaneo, dove ha fatto più "folclore" che analisi politica o economico-finanziaria come lui l'ha definita.

Quello che ci stupisce invece, Assessore, è stata l'informativa e le dichiarazioni che lei ha fatto poc'anzi, perché, se quanto lei ha detto in aula non è frutto di fantasia, penso che lei debba tornare in Commissione, a prescindere dal fatto che questo disegno venga votato oggi, e deve dare delle spiegazioni su quello che sta accadendo e che non è accaduto, perché quello che lei ha comunicato all'aula è gravissimo, perché vuol dire che vi sono degli imprenditori che hanno massimizzato il beneficio fiscale dei generi in esenzione senza consentire al cittadino utente finale consumatore di avere quello che è il ritorno che a norma di legge dovrebbe spettare anche, e io dico soprattutto, al cittadino consumatore. Noi allora oggi andiamo ad abrogare una parte di un regolamento datato: il regolamento del 1973; in quel regolamento probabilmente vi erano anche dei meccanismi per poter procedere ai controlli o comunque nell'insieme delle norme che regolamentano questa materia vi erano delle procedure per effettuare i controlli. Le anticipiamo perciò che, al di là dell'interpellanza già preannunciata dal collega Lattanzi, chiederemo al Presidente della Commissione l'audizione sua e dei responsabili dell'Assessorato per capire qual è la situazione, perché quanto sta emergendo è molto più grave di quello che non avessimo ipotizzato, nel senso che avevamo ipotizzato che questa legge serviva a mantenere sotto controllo la situazione e devo dire, come ho detto nel mio primo intervento, che invece la situazione è fuori controllo. Se la situazione è fuori controllo, penso che gli uffici debbano procedere a dei confronti di quelli che hanno effettuato delle operazioni illegittime, o forse addirittura illecite, ma su questo ci va la trasparenza, nel senso che sono questioni che devono essere comunicate.

I costi: i costi di questa operazione noi li ricaviamo dall'articolo 27 delle disposizioni finanziarie, sono 248mila euro per il 2006 e poi somme minori: 8mila per il 2007 e 44mila a decorrere dal 2008 e riteniamo dunque che questo sia il costo a regime dell'applicazione di tale legge. Sull'informatizzazione, Assessore La Torre, questa Regione spende cifre da capogiro, a tali cifre da capogiro si va ad aggiungere anche la previsione di questo nuovo sistema informativo. Anche qui sarebbe auspicabile che l'Assessore Marguerettaz, che mi sembra abbia sempre la delega alle questioni inerenti l'informatizzazione, facesse un punto delle procedure in uso nell'Amministrazione regionale, perché un conto è informatizzare da zero un ufficio, un conto è implementare con il "software" una struttura, un'Amministrazione che dovrebbe essere non al punto di partenza. Riteniamo che 248mila euro per partire e 44mila euro a regime siano cifre non propriamente indifferenti e sono cifre che non sono esaustive del problema, perché, se vogliamo superare la gestione cartacea, penso che il "software" avrà bisogno di ulteriori implementazioni. Ecco perché diciamo che questa legge è intempestiva, perché, se fosse stata pensata in maniera globale - e i presupposti c'erano, Assessore, è dal 2000 che "Finaosta" viene pagata per studiare queste problematiche -, probabilmente con dei costi poco superiori avremmo avuto un "software unico di gestione; invece il rischio abbastanza evidente è che da qui a 6 mesi, a 2 anni, o quanto sarà, vi sarà un altro "software" che dovrà partire "ex novo" per gestire l'altra faccia della problematica di questo settore ossia dei generi in esenzione fiscale.

Sia chiaro perciò il problema della "lobby" è l'ultimo dei problemi che a noi può interessare, probabilmente chi ha parlato di "lobbies" è chi è abituato a trattare con le "lobbies". Prendiamo atto che questa legge, che possiamo riassumere - e capita anche a livello parlamentare di riassumerla con il nome di chi l'ha seguita da vicino - come la "legge Ottoz", perché ci sembra di capire, Presidente, che questa sia la "legge Ottoz"... come questa sia una legge inadeguata...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... lo ha detto lei, Presidente, che questa legge è stata portata avanti con i consigli preziosi del collega Ottoz, prendiamo atto che la "legge Ottoz" è una legge inadeguata e diciamo di più, Assessore: lei non può venire qui e dire che gli emendamenti sono stati concordati, perché noi non facciamo "lobby" con nessuno, però abbiamo capacità di rapportarci con gli interlocutori. A noi non risulta che questi emendamenti siano stati concordati con chicchessia, probabilmente sono una sua sintesi poco felice e poco esaustiva delle osservazioni ben più articolate delle categorie produttive: questo per chiamare le cose con il proprio nome, affinché ve ne sia anche contezza nella comunicazione che lei ha dato all'aula.

Ribadiamo perciò un voto di astensione per un provvedimento che sicuramente è inadeguato rispetto alle tante problematiche che qui emergono. Se le problematiche che qui non sono emerse sono quelle che hanno fatto scattare questa rigida regolamentazione, sarebbe stato forse più corretto che gli uffici con provvedimenti dirigenziali, o la Giunta con un atto amministrativo, avessero adottato quei provvedimenti dovuti nei confronti di quegli imprenditori che abbiano in passato abusato della normativa che oggi abbiamo la pretesa in parte di andare a sostituire. Sarebbe stato molto più semplice, molto più onesto e forse anche più funzionale, perché ci avrebbe consentito di arrivare su questo argomento con una legge più esaustiva.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (UV) - Ringrazio il collega Frassy che mi attribuisce la paternità o la copaternità di una legge della quale non voglio avere assolutamente alcuna paternità.

Devo dire che si sta facendo nel dibattito un po' di confusione, tutti peraltro con lodevoli intenzioni, in quanto il dibattito diventa quello in cui chi critica la legge è a favore della "lobby" dei produttori, o meglio... oppure pretende di essere a favore dei consumatori, mentre i veri difensori dei consumatori sono quelli che sono a favore, ma si asterranno... e alcuni commenti anche un po' velenosetti del Consigliere Sandri, che si poteva anche risparmiare.

Vorrei però fare alcune considerazioni, perché l'unica posizione chiara è stata quella del Presidente Caveri, che ha spiegato quali sono i motivi per cui è necessario adottare questa legge. Chiaramente gli imprenditori non sono popolari, questo lo sappiamo, poi fa parte del gioco delle parti, non c'è alcun problema, però dobbiamo fare molta attenzione quando esaminiamo la situazione che ad esempio l'Assessore dice essere stata riscontrata in occasione di controlli il 12 giugno sullo zucchero, perché le conclusioni non sono a mio avviso quelle che l'Assessore dà per naturale conseguenza di quanto riscontrato nei controlli. È stato detto: "perché vendere il proprio contingentato quando è meglio vendere a prezzo pieno quell'altro?". Il problema è che in Valle d'Aosta gli idraulici costano più cari che a Torino, io l'ho spiegato in Commissione, gli elettricisti, l'insalata costano più cari che a Torino, poi dipende dal tipo di insalata perché la cicoria ancora... ma il... costa carissimo, la vigilanza costa più cara che a Torino, tutto costa più caro che a Torino e a Torino forse costa un po' di più che a Milano. Non si capisce quindi per quale motivo dovrebbe lo zucchero, che è come il pane e come il caffè, che è un bene di prima necessità, se a Torino costa meno e oggi ad Aosta si può trovare forse nella grande distribuzione a quotazioni più vicine a quelle di Torino... per quale motivo se l'acquisto dello zucchero all'estero è addirittura più costoso di quello che lo vendono a Torino in un supermercato, non facciamo nomi... a che titolo in esenzione dovrebbe costare meno? È per questo alla fine che si esitano 17.000 quintali su 45.000 di assegnazione, ossia non è il prezzo finale di vendita che dice se l'imprenditore è stato disonesto o no, potrebbe anche essere disonesto un imprenditore che ha un prezzo di vendita più basso degli altri, perché le vie dell'imprenditore sono infinite, ma non è il prezzo finale che ci dice "s'il y a quelque chose qui cloche", non è così, perché dipende a quanto si compra, poi si applica la tassa, ma se il prodotto nazionalizzato lo trovo già sul mercato a meno, vendo quello, non vado a vendere l'altro che mi costa di più e devo anche gestirmi... nel caso il bollino che vogliamo giustamente eliminare. Attenzione quindi a non prendere come elemento di riferimento il prezzo, per questo è corretta l'impostazione della tracciabilità, perché mi dovrebbe permettere di vedere che sulla catena dei passaggi e del processo di produzione e di commercializzazione non vi siano dei fenomeni di accaparramento o eccesso di ricarico, ma è nostro compito verificare che i commercianti non ricarichino eccessivamente? Dovrebbe essere il consumatore... il prezzo finale che fa scegliere e che provoca la selezione sugli imprenditori, sui commercianti, sui grossisti, eccetera. Questa della tracciabilità quindi... se da un lato va messa in opera correttamente in modo da rispondere puntualmente alle richieste da eventualmente soddisfare in sede di controlli europei, perché non ci sia tolto il contingente, quello che provoca dei dubbi è che la tracciabilità sia una cosa... noi abbiamo la tracciabilità nel nostro Paese tipicamente sugli alimentari per motivi sanitari ed è giusto, perché c'è il problema della mucca pazza, c'è il problema di sapere da che parte arrivano gli animali, da che allevamento, c'è il problema dell'aviaria, c'è il problema su altri prodotti dei pesticidi, piuttosto che del tipo di sostanze proibite utilizzate, c'è il problema tanto caro al Consigliere Bortot degli OGM, ci sono tutti questi problemi: lì il motivo è sanitario, tutela della salute. Non mi sembra che esistano in Italia esempi di tracciabilità per sapere che prezzi fa Rini o che ricarico applica Dina Squarzino; questo è il tema che introduce un cambio di qualità nel tipo di controllo. Non ha mai funzionato il calmiere e noi vogliamo pretendere di inventarlo per di più con la tracciabilità? Questo è un problema, la tracciabilità deve funzionare per tutta la trafila tecnica, non deve dare l'impressione che la gente non possa liberamente operare sul mercato.

Condivido quello che ha detto il Consigliere Sandri sul fatto che i bollini sembrano le tessere annonarie del tempo di guerra, sono una cosa triste che io ero troppo piccolo per ricordare; devo dire anche che la cosa più triste non è questa, ma la cosa più triste è che i bollini sono quelli che ci hanno "ficcato sulla schiena" nel 1949 per non darci la zona franca, questa è la verità! Non sono quindi un rimasuglio della guerra o della fame, i bollini sono il contentino, sono quello che si dà al mendicante e che lo Stato ci ha dato nel 1949 per non darci la zona franca, perché potremmo aprire un dibattito su come sarebbe la Valle d'Aosta se vi fosse la zona franca!

Ringrazio il Consigliere Bortot perché ci ha riproposto il tema degli "enigmi della Sfinge", ci eserciteremo; non esiste una "lobby" dei non controlli, Consigliere Sandri, qui il problema è che nessuno degli emendamenti che sono stati richiesti sono emendamenti che tendono a sopprimere o a rendere meno trasparenti dei controlli, ma sono emendamenti che servono a diminuire i costi senza diminuire la qualità dei controlli. Faccio un esempio: la legge dice all'articolo 4 che trasmettono per via informatica e in Commissione è stato spiegato che sarà una "roba" che deve essere obbligatoriamente via "web" (attenzione che "web" vuol dire ragnatela, quindi vorremmo evitare di rimanere invischiati, ma comunque useremo il "web"). Cosa chiedono allora gli imprenditori? Chiedono: se io faccio 100 o 1.000 fatture al mese di 10 righe, non farmi scrivere 10.000 righe di fattura sul "web"; io modifico a spese mie il "software" di fatturazione che mi produce un "file excel" e una volta la settimana trasmetto un "file" via "e-mail" all'amministrazione che si farà fare da chi progetta il "software" un programma che fa l'"input" automatico da "file". Il formato di questo "file excel" lo stabilisce l'Amministrazione e lo comunica alle imprese, però non si è voluto scrivere. Ringrazio peraltro l'Assessore che ha preso impegno ieri mattina alle 8,30 di far sì che il regolamento applicativo sia chiaro, perché adesso parliamo di una legge di cui si capisce poco, ma del regolamento si rischia di capire meno e gli imprenditori hanno semplicemente chiesto di essere sicuri che siano scritte le cose chiare qui, che non salti fuori che il regolamento si inventa delle cose che qui ci stanno o non ci stanno a seconda della buona volontà del momento. Non cambia il controllo, però devo avere una signorina che batte 10.000 volte una riga sul computer nel "web", con le linee che ci sono e in Valle d'Aosta non dappertutto esiste l'"ADSL", quando posso "sparare" in un colpo, una volta a settimana o una volta al giorno, un "file"; li controllo io stesso, i dati sono gli stessi, anche perché i controlli su queste cose vengono fatti regolarmente dall'Agenzia delle dogane, dalla Guardia di finanza, eccetera.

L'altra cosa che hanno chiesto gli imprenditori che manca qui, perché tutto il resto è stato recepito grazie alla buona volontà del Presidente Caveri e dell'Assessore, è questa... all'articolo 21 c'è scritto: "qualora il saldo di cui al comma 1 evidenzi quantitativi importati in esenzione fiscale e non utilizzati nel processo produttivo, la struttura competente comunica gli squilibri contabili... all'Agenzia delle dogane". Se i prodotti sono stati importati in esenzione fanno parte del contingente, quindi non c'è elusione del contingente, se però si sono prodotti 20 pacchi di zucchero in più o "tot" bottiglie in più per gli sfridi, perché il grado non è 40, ma è 39,7 e in un controllo questo si evidenzia, che si paghi 10 volte la tassa regionale, perché se viene comunicato, cosa succede? Che l'Agenzia delle dogane deve nazionalizzare il prodotto, perché non ha diritto all'esenzione, ha già la sua scelta regionale che è messa con la colla indelebile al "vinavil", rimette la fascetta "nazionale", oppure ha un prodotto nazionale che non puoi vendere fuori perché ha la fascetta... viene fuori un casino e quindi dicono: "ci mettano una sanzione". Detto questo, termino di parlare, dovete aver pazienza perché abbiamo detto un sacco di cose inutili, la tassa...

Presidente - ... collega Ottoz, se lei continua, le tolgo la parola. Lei può intervenire su tutti gli articoli, sull'articolo 1 ha 10 minuti, sugli emendamenti ha 10 minuti, se aveva tutte queste dichiarazioni, interveniva nel dibattito generale! Ho un Regolamento che voglio far rispettare, porti pazienza!

La parola al Vicepresidente Lanièce.

Lanièce (SA) - Solo per fare alcune precisazioni e per dichiarare il voto di astensione. Ho sentito alcuni interventi, in modo particolare quello del collega Sandri, che mi hanno lasciato molto perplesso. La "Stella Alpina" non è qui per difendere nessuna "lobby": la "Stella Alpina" è qui per analizzare attentamente, come compete a tutti i Consiglieri, questo disegno di legge, approfondirlo ed evidenziare, anche se si è in maggioranza, eventuali criticità. La nostra responsabilità è quella di affrontare i problemi e di evidenziare alcune situazioni magari dove vi sono diversi dubbi, anche perché le domande fatte dal sottoscritto e dal collega Lattanzi non hanno avuto risposta. Avevamo chiesto: "qual è il beneficio diretto che verrà al consumatore?". Non ci è stata data risposta. "Come vengono giustificati questi 248mila euro?". Non ci è stata data risposta. Questi 2 esempi dimostrano come di fronte a questo provvedimento, pur riconoscendo - dispiace che il collega Sandri non abbia ascoltato - la validità del principio di superare i problemi... io, a differenza di lei, ho presentato 3 interpellanze per superare tali problemi, e quindi c'è un dato di fatto, "nero su bianco", mentre il suo partito ha gestito per 14 anni l'Assessorato e il primo a portare avanti questo problema è l'Assessore La Torre, che non appartiene ai "Democratici di Sinistra", tanto per dire... noi siamo quindi per il superamento di tale sistema, ma vogliamo capire se il sistema posto in essere sia corretto, anche perché, di fronte alle rimostranze di tutte le aziende, che hanno addirittura acquistato una pagina su un giornale per dire che le cose non andavano bene, sarebbe opportuno pensare che forse c'è qualcosa da migliorare: questo non vuol dire dare a priori ragione a loro, ma occorre maggior dialogo, è questo il motivo per cui avevamo sollecitato di aspettare un attimo e ricercare una convergenza, anche perché le richieste fatte dagli altri colleghi sono richieste oggettive, chiediamo solo di discutere e approfondire meglio. La stessa dichiarazione che ha fatto il collega Ottoz: "sarà previsto in un futuro regolamento", ma chi lo ha visto di noi Consiglieri? Come fa uno a votare su delle promesse? Perché non è stato messo nei vari emendamenti e cioè che verrà fatto un regolamento dove verrà inserita questa modalità...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... se c'era in legge, allora nessuno protestava. Si parlava del fatto che c'è la via telematica? No... il costo operativo di caricare i dati è di competenza dell'Assessorato o delle imprese? Diciamoci allora la verità: questo è un provvedimento che rischia di aumentare i costi per le imprese e per questo hanno protestato, ma ciò non vuol dire andare contro i consumatori, caro collega Bortot, ci mancherebbe! Noi siamo per difendere un diritto, ma che sia un diritto vero, non virtuale, perché, se i beni non sono negli scaffali, mi spieghi lei come viene esercitato tale diritto! Lo stesso collega Cesal diceva in Commissione: "condivido il fatto che il beneficio deve arrivare al cittadino ma, se per fare questo dobbiamo creare un percorso che ha degli oneri eccessivi, c'è qualcosa che non quadra". Questo vuol dire che c'era tutta un'aspettativa, che purtroppo tali problemi non sono stati risolti, quindi politicamente parlando è giusto affrontare un dibattito; l'intervento che ha fatto il Presidente Caveri poteva essere effettuato in Commissione e avrebbe rasserenato meglio gli animi! Vi sono poi altri problemi: a una testuale domanda fatta in Commissione: "si può affermare che con questa legge ci saranno più persone che acquisteranno più beni in esenzione?" risponde l'Assessore: "no, però ci saranno persone che potranno esercitare un loro diritto", ma, di fronte a una risposta del genere, uno si chiede il perché.

A questo punto ecco le perplessità che vogliamo ribadire, ma non per difendere nessuna "lobby", ma in quanto Consiglieri regionali - per affrontare un disegno di legge e per capire bene cosa votiamo e, se allora c'è un problema, rimandiamolo come si sono rimandate tante cose per poterlo legiferare meglio per tutti: per gli imprenditori e per i consumatori; altrimenti, se i consumatori non possono esercitare il diritto, mi spiegate dov'è questa grande operazione a difesa del loro diritto? E ancora oggi nessuno sa qual è il beneficio del singolo consumatore tanto difeso da tutti, anche da noi; a questa domanda non ci avete risposto. Perché 248mila per un sistema informatico? Spiegateci come si arriva a questa cifra, chi lo fa? Anche poi l'affermazione che questo disegno di legge è stato fatto probabilmente perché c'erano dei problemi con i produttori mi sembra una dichiarazione sibillina in merito alla quale vogliamo capire di più. Si parla dello zucchero, ma in Commissione è stato affermato che dal 1° gennaio 2008 non si potrà più comprare zucchero sul mercato estero europeo, quindi farà la fine del caffè, problema risolto anche questo! Capite che qui c'è qualcosa che non quadra e perciò noi volevamo solo avere delle dichiarazioni che ci permettessero di capire meglio il disegno di legge. Questa è la motivazione per cui ancora oggi noi, di fronte a tale dibattito, che non ci ha fornito delle certezze, ci dovremo astenere, pur riconoscendo la validità; siamo per il superamento di questo sistema, lo abbiamo pure chiesto, ma se quello che viene prospettato non è chiaro... si parla di un regolamento, bene, quando vedremo il regolamento potremo dire che finalmente abbiamo capito, ma perché non ce lo avete spiegato adesso, cosa vi costa? Cosa costava rinviarlo a settembre? È dal 1973 che aspettiamo questo e adesso di colpo si cambia tutto quanto! Vi è allora qualcosa che non quadra, e se non volete dircelo, noi ci asterremo.

Presidente - Altri colleghi per dichiarazione di voto? Se non ho altri interventi, passo all'esame dell'articolato nel nuovo testo predisposto dalla I Commissione.

Pongo in votazione l'articolo 1:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 2:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 3:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 4 vi è l'emendamento n. 1 dell'Assessore La Torre, di cui do lettura:

Emendamento

Al comma 2 dell'articolo 4 del disegno di legge regionale n. 112 dopo la parola "fabbricati" la parola "ed" è sostituita dalle seguenti: "e, settimanalmente, di quelli".

La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Sull'articolo 4 qualche considerazione va fatta perché questo articolo è l'"ossatura" di tale disegno di legge. Con l'articolo 4 sembrerebbe che si innovi in maniera significativa alle procedure, che probabilmente non comportavano una banca dati, procedure che erano diverse, ma procedure che esistevano. Assessore La Torre, lei deve essere consapevole, nel momento in cui affronta questa materia, che la banca dati che viene istituita dall'articolo 4 è una procedura che innova procedure precedenti; allora vorrei che lei fosse consapevole che nel regolamento regionale datato 29 gennaio 1973, che perciò dovrebbe essere un regolamento applicato, conosciuto e quant'altro, si dicevano alcune cose importanti che avrebbero dovuto ovviare ai problemi che lei ha evidenziato. Articolo 1, la facoltà anche forse non più opportuna nel 2006, però poteva servire ad evitare quelle situazioni: l'Amministrazione regionale può stabilire i prezzi massimi di vendita dei generi contingentati. Ora voi mi dite: "andiamo ad intervenire sul libero mercato?", ma potevamo semplicemente considerare che i generi contingentati non potessero superare la media delle rilevazioni fatte dall'ISTAT, piuttosto che da altri uffici, relativamente a quei beni. Nell'articolo 5 si parla di controlli dell'Amministrazione regionale, perciò anche in assenza di quella banca dati ci dovevano essere dei controlli.

Domando allora a lei, Assessore, ma lo domanderei anche al collega Ferraris, che ha fatto l'Assessore di lungo corso, che ne è stato della norma contenuta in questo regolamento e in particolare all'articolo 20. L'articolo 20 dice: "i rivenditori..." - di conseguenza i dettaglianti - "... di generi contingentati devono..." - non "possono" - "... esporre al pubblico i cartellini dei prezzi, indicando per ciascun genere... i prezzi praticati per la vendita con tessera e senza tessera". Questo passaggio del regolamento obbligatorio, ma non applicato - e io invito l'Assessore a farlo applicare da domani mattina, perché i regolamenti dal momento in cui esistono o vengono abrogati, o vengono fatti applicare - risolverebbe una serie di problemi sulla tracciabilità, sui quali in maniera dotta e condivisibile si è dilungato il collega Ottoz ed eviterebbe i problemi che lei ha evidenziato, perché è evidente che, se decido di comprarmi una "t-shirt" in un grande magazzino o nell'emporio di una grande firma, so qual è il prezzo e decido se andarmi a comprare la "t-shirt" nel grande magazzino, piuttosto che nell'emporio di una grande firma. La stessa cosa potrebbe avvenire con i generi contingentati: so che in quell'esercizio commerciale il genere contingentato ha quel prezzo, il genere medesimo fuori esenzione ne ha un altro e faccio la mia scelta, nel senso che, quando io consumatore vado a fare la spesa, molte volte vado a fare la spesa sul presupposto della qualità dei prodotti che trovo in un esercizio commerciale, ma anche sul presupposto di quelle che sono, a parità di qualità, le condizioni finali che vengono praticate. Questa è una norma regolamentare importante che, al di là della banca dati che viene introdotta dall'articolo 4, servirebbe e mi auguro che da domani serva a superare tale equivoco, perché molte volte il consumatore va a comprare lo zucchero in esenzione e lei dice: "bene, Assessore, lo paga in certi esercizi commerciali più di quanto non lo paghi fuori dai confini regionali, dove non c'è la norma dell'esenzione fiscale e questo non va bene"; perciò dicevo che l'articolo 4 introduce delle procedure e vedremo come funzioneranno, ma la cosa importante è che le procedure devono essere fatte rispettare. L'articolo 20 del regolamento del 1973 allora da domani mattina va fatto rispettare!

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (UV) - Intanto per ringraziare per la disponibilità per gli altri emendamenti accolti, su quello concernente la sostituzione della parola "ed" con le parole: "e, settimanalmente, di quelli" in particolare per prendere atto dell'impegno dell'Assessore che la frase "comunicazione per via informatica" permetterà la trasmissione di "file" siano essi via "web", o via "e-mail", però di "file" e non la necessità di imputare manualmente le singole fatture prodotte durante la settimana riguardanti articoli in esenzione fiscale. Voterò favorevolmente per l'articolo, prendendo atto dell'impegno dell'Assessore.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 27

Astenuti: 6 (Bortot, Frassy, Lattanzi, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 4 nel testo così emendato:

Articolo 4

(Banca dati)

1. La struttura regionale competente in materia di generi contingentati, di seguito denominata struttura competente, per le finalità di cui alla presente legge, gestisce la banca dati informatica dei soggetti interessati dal sistema. A tal fine, le imprese importatrici, i grossisti e i soggetti ad essi equiparati che immettono in consumo alcool, birra, zucchero e loro derivati in esenzione fiscale devono essere registrati nella banca dati mediante sistemi di autenticazione.

2. Per l'acquisizione dei dati relativi all'immissione in consumo di alcool, birra, zucchero e loro derivati in esenzione fiscale, le imprese importatrici e i grossisti devono comunicare alla struttura competente, per via informatica, i quantitativi ed i relativi prezzi unitari dei predetti generi importati, fabbricati e, settimanalmente, di quelli immessi in consumo in esenzione fiscale.

3. Le modalità e le caratteristiche del collegamento alla banca dati sono definite nelle convenzioni di cui all'articolo 3, comma 1.

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 5:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 6:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 7 vi è l'emendamento n. 2 dell'Assessore La Torre, di cui do lettura:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 7 del disegno di legge regionale n. 112 le parole "L'importazione" sono sostituite dalle seguenti: "L'assegnazione".

Lo pongo in votazione:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 28

Astenuti: 6 (Bortot, Frassy, Lattanzi, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 7 nel testo così emendato:

Articolo 7

(Importazione)

1. L'assegnazione di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale avviene a mezzo di buoni di prelievo rilasciati dalla struttura competente entro i limiti del fido.

2. I buoni di prelievo, convalidati dal dirigente della struttura competente o da un funzionario delegato, devono essere immediatamente trasmessi all'impresa importatrice e al competente ufficio dell'Agenzia delle dogane e controfirmati dal direttore dello stesso ufficio o da un suo delegato.

3. I buoni di prelievo hanno una validità non superiore a quattro mesi dalla data di emissione.

4. Ai fini della gestione contabile del fido, ogni importazione di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale deve essere comunicata, entro due giorni lavorativi, alla struttura competente, mediante l'invio degli estremi della documentazione di scorta delle merci; il mancato o il ritardato invio determina la sospensione del fido.

5. È vietata la cessione, a qualsiasi titolo, dei buoni di prelievo.

6. Le imprese importatrici e quelle di cui all'articolo 2, comma 1, lettera i), devono versare una tassa regionale sui quantitativi di alcool, birra e zucchero importati in esenzione fiscale, il cui ammontare, nella misura massima del 15 percento del valore dell'esenzione fiscale per ciascuna tipologia di genere contingentato, e le cui modalità di riscossione sono stabiliti con deliberazione della Giunta regionale.

7. In caso di mancato versamento della tassa regionale, le imprese debitrici sono sospese dall'importazione e dalla vendita di alcool, birra e zucchero e loro derivati in esenzione fiscale.

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 8:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 9:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 10:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 11:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 12:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 13:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 14:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 15:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 16:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 17:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 18:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 19:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 20:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 21 vi è l'emendamento n. 3 dell'Assessore La Torre, di cui do lettura:

Emendamento

Al comma 3 dell'articolo 21 del disegno di legge regionale n. 112 la data "30 aprile" è sostituita dalla seguente: "30 settembre".

La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (UV) - Solo per spiegare quello che prima non si è potuto spiegare, cioè che qui la richiesta era quella di trasformare in sanzione amministrativa anche pesante l'eccedenza, per evitare di ingenerare un processo che in pratica i produttori non saprebbero come risolvere, sì, pagare la tassa relativa all'Agenzia delle dogane, ma senza poi la possibilità di poter gestire i pochi prodotti in eccedenza. Questo quindi è un emendamento che di nuovo non toccava i controlli, perché è una situazione risultante ex controlli, quindi non minava i controlli, ma permetteva di "ficcare" i produttori nel caso di eccedenza in una situazione senza via di uscita dato che ad "impossibilia nemo tenetur".

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 27

Astenuti: 6 (Bortot, Frassy, Lattanzi, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 21 nel testo così emendato:

Articolo 21

(Chiusura di fine anno dei generi contingentati destinati alla fabbricazione)

1. Al termine di ogni esercizio annuale, la struttura competente comunica all'Agenzia delle dogane e alle imprese importatrici autorizzate alla fabbricazione una situazione contabile dalla quale deve risultare il saldo tra i quantitativi di alcool, birra e zucchero importati in esenzione fiscale e i corrispondenti quantitativi fabbricati.

2. Qualora il saldo di cui al comma 1 evidenzi quantitativi importati in esenzione fiscale e non utilizzati nel processo produttivo, la struttura competente comunica gli squilibri contabili relativi ai debiti di imposta all'Agenzia delle dogane affinché essa possa provvedere a richiederne la copertura.

3. A decorrere dal 31 dicembre 2007, le imprese importatrici autorizzate alla fabbricazione devono immettere in consumo le merci fabbricate mediante l'impiego di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale non oltre il 30 settembre dell'anno successivo a quello di avvenuta fabbricazione; l'immissione in consumo in esenzione fiscale, decorso tale termine, comporta la riduzione dell'assegnazione nella misura minima del 20 percento. La mancata immissione in consumo entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello di avvenuta fabbricazione comporta la riduzione del fido spettante per l'anno successivo nella misura del 50 percento.

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 22

Astenuti: 11 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 22 vi è l'emendamento n. 4 dell'Assessore La Torre, di cui do lettura:

Emendamento

Al comma 2 dell'articolo 22 del disegno di legge n. 112 la data "30 aprile" è sostituita dalla seguente: "30 settembre".

Lo pongo in votazione:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 27

Astenuti: 6 (Bortot, Frassy, Lattanzi, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 22 nel testo così emendato:

Articolo 22

(Chiusura di fine anno dei generi contingentati destinati alla commercializzazione)

1. Al termine di ogni esercizio annuale, la struttura competente comunica all'Agenzia delle dogane e alle imprese importatrici una situazione contabile dalla quale deve risultare il saldo tra le merci importate in esenzione fiscale e i corrispondenti quantitativi venduti.

2. A decorrere dal 31 dicembre 2007, al fine di smaltire le rimanenze di magazzino, le imprese importatrici autorizzate alla commercializzazione devono immettere in consumo in esenzione fiscale tali rimanenze non oltre il 30 settembre dell'anno successivo a quello di avvenuta importazione; l'immissione in consumo in esenzione fiscale, decorso tale termine, comporta la riduzione dell'assegnazione nella misura minima del 20 percento. La mancata immissione in consumo entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello di avvenuta importazione comporta la riduzione del fido spettante per l'anno successivo nella misura del 50 percento.

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 23 vi è l'emendamento n. 5 dell'Assessore La Torre, di cui do lettura:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 23 del disegno di legge regionale n. 112 sono aggiunte, infine, le seguenti parole: "fatto salvo quanto previsto dal comma 3 dell'articolo 21 e dal comma 2 dell'articolo 22".

Lo pongo in votazione:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 27

Astenuti: 6 (Bortot, Frassy, Lattanzi, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 23 nel testo così emendato:

Articolo 23

(Crediti di imposta)

1. Le imprese importatrici non possono immettere in consumo quantitativi di alcool, birra e zucchero in esenzione fiscale superiori rispetto alle quantità dei medesimi generi importati o fabbricati in corso d'anno, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 21, comma 3, e dall'articolo 22, comma 2.

2. Al fine di evitare l'insorgere di crediti di imposta, la struttura competente, mediante la banca dati di cui all'articolo 4, inibisce l'immissione in consumo di quantitativi di alcool, birra e zucchero e loro derivati in esenzione fiscale superiori alle importazioni o fabbricazioni.

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 24:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 25:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 26:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 27:

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 26

Favorevoli: 23

Contrari: 3

Astenuti: 7 (Bortot, Comé, Lanièce, Squarzino Secondina, Stacchetti, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 28:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 29:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione la legge nel suo complesso:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 10 (Bortot, Comé, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Squarzino Secondina, Stacchetti, Tibaldi, Venturella, Viérin Marco)

Il Consiglio approva.