Oggetto del Consiglio n. 2075 del 26 luglio 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2075/XII - Modalità di messa in liquidazione di Centro Sviluppo S.p.a. (Interrogazione)
Interrogazione
Premesso che Finaosta S.p.a., maggior azionista di Centro Sviluppo S.p.a., a seguito di input politico ha avviato le procedure per la messa in liquidazione della società controllata;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Presidente della Regione e l'Assessore alle società partecipate per conoscere le modalità e i tempi di liquidazione di Centro Sviluppo S.p.a. con particolare riferimento ai beni, ai dipendenti, ai servizi erogati e ai progetti in corso.
F.to: Frassy - Lattanzi - Tibaldi
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Con l'interrogazione si chiede di conoscere modalità e tempi di liquidazione del "Centro Sviluppo" con particolare riferimento ai beni, ai dipendenti, ai servizi erogati e ai progetti in corso. "Finaosta" ha avviato le procedure, ma in realtà le procedure sono di liquidazione, sono ovviamente una competenza dell'assemblea, quindi il 18 luglio 2006 l'assemblea ha deliberato all'unanimità la messa in liquidazione della società e nominato quale liquidatore il Dott. Marchiando. Ricordo a tutti che la composizione del capitale sociale è suddivisa in numerosi azionisti, vero è che "Finaosta" ha la parte più importante, ma è presente tutta una serie di soci di minoranza che rappresentano quasi tutto il sistema bancario valdostano e tutte le principali associazioni degli operatori economici (commercianti, artigiani, industriali). All'assemblea ha partecipato più del 98% dei soci e la deliberazione è stata adottata all'unanimità.
Come lei sa, la fase successiva della liquidazione ha due momenti: il primo si concluderà il 2 agosto, data in cui il "CdA" è chiamato a deliberare ai sensi dell'articolo 2487 bis, comma 3, del Codice civile e in particolare dovrà dare un rendiconto sulla gestione relativa al periodo successivo all'ultimo bilancio approvato (dal 1° gennaio 2006 fino alla data di messa in liquidazione). A questo punto sarà cura del liquidatore far sì che la società proceda ad una veloce e puntuale rendicontazione dei progetti in essere, sia nei confronti della Regione che con l'Unione europea, così come alla chiusura dei progetti in corso che hanno mediamente una durata ancora di alcuni mesi. Sono ovviamente al vaglio le alternative di collocamento del personale occupato a tempo indeterminato presso la società ed è possibile che nella maggior parte dei casi si possa procedere con il conferimento di rami di azienda, sussistendo una forte identificazione delle diverse attività con il personale impiegato. I tempi di liquidazione saranno stimabili successivamente ad una completa analisi da parte del liquidatore delle passività e delle attività aziendali. In una conferenza ho indicato come obiettivo - però, ripeto, è un auspicio più che una previsione - la conclusione della messa in liquidazione con il 2006, in modo da avere per l'esercizio 2007 una nuova razionalizzazione e dei nuovi contesti di riferimento.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - La mia replica si basa anzitutto su una perplessità, Assessore. La sua risposta è stata lacunosa quanto lo è stata forse l'attività di "Centro Sviluppo", perché dopo aver ricordato le questioni che ponevamo nell'interrogazione si è dimenticato di darci risposta. Noi le chiedevamo particolare riferimento ai beni e di beni non si è parlato, le domandavamo particolare riferimento ai servizi erogati e dei servizi erogati non ne ha parlato, si è limitato a fare due brevi cenni ai dipendenti e ai progetti in corso.
Noi esprimiamo un plauso e una preoccupazione: il plauso è che finalmente si chiude "Centro Sviluppo", che è stato per anni l'evidenza di un fallimento politico-amministrativo, nonché l'esempio forse più deleterio di come la politica in Valle d'Aosta possa lottizzare incarichi e posti di lavoro. È stata un'esperienza che non ha colto nel segno rispetto alle intuizioni poste al momento dell'istituzione di "Centro Sviluppo", ma poi nel prosieguo degli anni questo organismo è riuscito addirittura ad andare in concorrenza con le imprese valdostane - ne abbiamo parlato in quest'aula qualche tempo fa -, facendo delle "joint ventures" con delle società di fuori valle e concorrendo ad appalti pubblici contro imprese valdostane. Sicuramente perciò "Centro Sviluppo" è riuscito a fare tutto e il contrario di tutto, ma non ha portato grande valore aggiunto all'economia valdostana.
In tema di liquidazione, Assessore - e lei in particolare -, abbiamo una discreta esperienza non professionale, ma politica, perché parlare di liquidazione in questa legislatura vuol dire associare all'immagine della liquidazione la vicenda del casinò per quanto riguarda "GS", ossia il periodo della Gestione straordinaria. Penso allora che si debba evitare di ripercorrere una serie di errori che ci hanno portato alla liquidazione di "GS" e fra questi errori sicuramente c'è stata la scelta infausta per "GS" di non aver ipotizzato quello che si dice in gergo conferimento di azienda. Su "Centro Sviluppo S.p.a.", Assessore, lei ha fatto un timido cenno quando ha detto di non escludere la possibilità di conferire i rami di azienda; mi domando se non sarebbe stato più saggio maturare a livello politico una scelta con un quadro più chiaro che portasse ad evitare la messa in liquidazione e a procedere direttamente con il conferimento dei vari rami di azienda a quei soggetti che ritenete abbiano l'interesse o la sinergia a portare a compimento i progetti o i servizi erogati.
Riteniamo positivo il fatto che la previsione di liquidazione sia in tempi brevi, il problema è che è una previsione a 6 mesi non siamo così certi che questa previsione possa concretizzarsi; così come tante altre previsioni non si sono concretizzate, abbiamo seri dubbi che anche questa si possa concretizzare. A maggior ragione, Assessore, se la previsione si concretizzerà, ed è una previsione a breve - 6 mesi -, sarebbe stato più utile, dal punto di vista delle economie di gestione, procedere direttamente al conferimento dei rami di azienda. Non riusciamo a capire quale sia la logica di fare una breve liquidazione.
Ci sarebbe piaciuto - ci torneremo - avere notizie su quale sarà il destino dei beni e dei servizi erogati; ci sembra di aver capito che nel frattempo i dipendenti rimangano ad espletare attività che per il momento continuano ad essere portate avanti, ovviamente entro il limite della fase di liquidazione che comporta che non debbano essere intraprese attività nuove e sul presupposto che i progetti in corso hanno durata di alcuni mesi sarebbe opportuno capire cosa accadrà del personale dipendente se il conferimento di azienda si protrarrà su tempi successivi. Il rischio cioè è che vi sia uno sfasamento fra le procedure amministrative e contabili rispetto alle esigenze di far quadrare dei bilanci per una s.p.a., seppure in liquidazione.
Il problema del personale dipendente nella "GS" non c'era, perché quel personale era funzionale alla prosecuzione dell'attività della casa da gioco, perciò è transitato tutto nei ruoli della s.p.a.. Evidenziamo invece che in questo caso bisogna fare attenzione, perché, finché non viene definita la liquidazione o finché non viene definito il conferimento dei rami di azienda, c'è il forte rischio che una parte di questo personale debba essere licenziata e messa in strada. Noi l'abbiamo avvisata in tempi non sospetti e auspichiamo che questo incastro, tempi delle procedure con l'esigenza dei rapporti di lavoro, possa trovare un equo contemperamento...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... era una preoccupazione che meritava un'illustrazione ampia.