Oggetto del Consiglio n. 2043 del 12 luglio 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2043/XII - Eliminazioni nella pubblica amministrazione di posizioni di monopolio nell'ambito dei sistemi operativi informatici. (Interpellanza)
Interpellanza
Ricordato il quasi monopolio di Microsoft nel software installato negli elaboratori elettronici personali in dotazione ad amministrazioni pubbliche, imprese e privati di tutto il mondo, soprattutto in materia di programmi di sistema, tipo serie Windows, o nei pacchetti di produttività d'ufficio, con il programma Office tanto da aver provocato numerosi interventi dell'Unione europea contro tale abuso di posizione, che in parte hanno portato alla condanna di Microsoft ed in parte sono ancora in attesa di giudizio alla Corte europea;
Preso atto che nel libero mondo dei programmi sorgenti liberi si possono provare ottimi sistemi operativi, come Linux, oppure programmi di produttività d'ufficio altrettanto performanti, come Open Office, che sono diffusamente adottati anche nel nostro Paese da imprenditori privati e pubbliche amministrazioni;
Constatato che il costo delle licenze non solo è molto per la nostra amministrazione regionale, per l'elevato numero di licenze attive, ma tende di anno in anno ad aumentare, mentre l'utilizzo dei programmi open source sarebbe sostanzialmente gratuito e quindi l'ampio risparmio economico sarebbe ridotto solo nei primi tempi di adozione dei programmi free ware per la necessità di formazione del personale che li utilizza, anche perché vi sono ampie similitudini con i programmi Microsoft;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Governo regionale per conoscere:
1) se sia comunque intenzione di operare un censimento per conoscere i sistemi operativi utilizzati nell'amministrazione e negli enti da essa dipendenti, nonché i principali pacchetti operativi utilizzati;
2) se vi sia l'intenzione di operare dei tagli nei costi dell'informatizzazione propria e dagli enti ad essa dipendenti, utilizzando i programmi open source;
3) se si voglia comunque operare in sintonia con le norme comunitarie che proibiscono le posizioni di privilegio e quindi comunque indirizzare le proprie scelte in tema informatico verso differenti produttori di software, sia nel caso di sistemi operativi che di applicativi generalisti.
F.to: Ferraris - Sandri
Président - La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - L'illustrazione è abbastanza semplice: partiamo da una serie di valutazioni che sono state fatte un po' da tutti coloro che utilizzano questi strumenti informatici nuovi, cioè che esiste uno strapotere di "Microsoft", tant'è vero che il suo Presidente si è perfino permesso di dire: "sono talmente ricco che smetto di fare il Presidente di "Microsoft" e mi do alla beneficenza!"... e ci si rivolge verso strumenti che sono alternativi. Il più famoso è il sistema informativo "Linux", che è stato inventato da un ragazzetto di un'università finlandese, oppure un altro strumento è "Open Office", che è stato prodotto dalla rete e che viene aggiornato da società, ma sempre mantenendo queste caratteristiche di programmi di utilità generalista assolutamente disponibili gratuitamente sulla rete. Questo tipo di impostazione non solo recepisce quello che è un profondo valore in cui crede la Comunità europea: quello della libera concorrenza e libera circolazione delle merci e dei prodotti dell'intelligenza all'interno della Comunità, senza posizioni di predominio, tant'è vero che l'Unione europea più volte si è rivolta alle istituzioni politiche per chiedere ed ottenere la condanna di "Microsoft" da questo punto di vista.
Esiste un secondo tema che è quello dei costi; ovviamente, non dovendo pagare a "Microsoft" le sue salatissime "royalties", è possibile fare dei grossi risparmi. Si voleva capire quindi se c'era una coscienza di che tipo di "software" esiste nell'Amministrazione regionale, perché abbiamo anche qualche dubbio che vi sia un po' di confusione, probabilmente a furia di arrivi in tempi diversi... probabilmente non abbiamo gli stessi sistemi operativi o gli stessi programmi... secondo: se c'è l'intenzione di andare in tale direzione, quindi avere un'informatizzazione a costi decisamente inferiori e comunque di differenziare per quanto più possibile, in un'ottica di ottimizzazione, i fornitori in modo da contrastare queste posizioni dominanti che attualmente esistono.
Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - In relazione all'interpellanza in oggetto, si ritiene doveroso richiamare alcune osservazioni di inquadramento generale sul tema "Open Source" già in parte esposte nella risposta all'interpellanza del 9 novembre 2005 del collega Lanièce. Il costo di un prodotto è costituito da svariati elementi, di cui il costo della licenza è una parte. Se si considera il ciclo di vita di un prodotto, si rileva che i costi di gestione e di manutenzione dello stesso tendono a superare nel tempo il costo di acquisto e questo sia nel caso ci si trovi di fronte a un prodotto sottoposto a "royalties", sia per un prodotto "Open Source" nominalmente gratuito. I fattori di costo che vengono analizzati sono molteplici: a titolo di esempio si evidenzia l'installazione del prodotto, la compatibilità con i sistemi operativi in uso, la necessità di formare il personale sull'utilizzo del prodotto, la riconversione degli archivi e delle applicazioni esistenti, la gestione della sicurezza. Gli studi di mercato indicano che nel caso di aziende dotate di sistemi informatici complessi e con un numero elevato di utenti, come è il caso dell'Amministrazione regionale, il costo di acquisto di una licenza d'uso costituisce circa il 10% del costo globale del sistema. Se l'attrattiva del "software Open Source" risiede nei contenuti costi di acquisto delle licenze ed aggiornamento delle stesse - in taluni casi gratuiti -, la scelta della loro introduzione in realtà va vista valutando un ulteriore importantissimo aspetto: la garanzia della continuità del "business", cioè che il sistema informatico sia in grado di poter evolvere anche in presenza di mutate scelte tecnologiche di base e di variate logiche di "business" che nel tempo possono presentarsi. Volendo cercare dei riferimenti sulle scelte fatte da altre organizzazioni in campo mondiale, ragionando in termini di penetrazione di prodotto, mentre è significativa la presenza di "software Open Source" nel settore dei "server" con grandi tassi di crescita è sostanzialmente poco significativa quella nel settore dei "personal computer" con ritmi di crescita modesti, localizzati per lo più nel settore domestico. È lecito quindi affermare che ben poche amministrazioni pubbliche utilizzano oggi prodotti "Open Source" installati sui "personal computer" dei funzionari ed in particolare la "suite Open Office". Per completezza informativa va altresì detto che, così come riportato in occasione della precedente interrogazione, test effettuati dai tecnici del DSI sulla "suite Open Office" versione "2.0" hanno dato esito favorevole evidenziando una buona affidabilità del prodotto.
Fatta questa introduzione, cerchiamo di dare una risposta ai tre quesiti. Per il primo si precisa che il Dipartimento Servizi informativi, conformemente all'articolo 22 della legge regionale n. 12, mantiene costantemente aggiornato l'inventario dei beni informatici, di conseguenza è nota e disponibile a richiesta la consistenza dei sistemi operativi utilizzati nell'Amministrazione, nonché quella di tutti i pacchetti operativi utilizzati e acquistati dal Dipartimento stesso.
Riguardo al secondo quesito, si evidenzia la costante azione del Dipartimento volta ad operare riduzioni nelle spese correnti legate all'"ICT"; tale logica contempla anche l'utilizzo di prodotti di tipo "Open Source" laddove tale scelta sia perseguibile nella garanzia della continuità di "business". In relazione a questo si porta a conoscenza dell'importante investimento effettuato dalla Regione nel riposizionare su piattaforme "Open Source" i sistemi informativi della contabilità finanziaria, degli invalidi civili e dell'agricoltura e zootecnia, passando dall'attuale piattaforma proprietaria "IBM - VSE" a una piattaforma "Open Source" basata su ambiente "Linux". Tale scelta permetterà un contenimento dei costi di gestione dell'ordine del 30% annuo al netto degli investimenti di migrazione.
Infine, per quanto attiene il terzo quesito, il Dipartimento conforma la propria azione nel massimo rispetto delle normative vigenti comunitarie e nazionali e anche di quelle citate nell'interpellanza. Tale azione è stata condotta in largo anticipo rispetto alle suddette normative, in quanto già in fase di impianto di sistema informativo regionale sono state scelte, mantenute ed evolute soluzioni tecnologiche di produttori diversi da "Microsoft". Si citano le soluzioni "Novel" attualmente declinate in logica "Open Source" per i "file" e i "printer server", in alternativa al prodotto "Windows 2003 server", e "IBM" per la posta elettronica in alternativa alla soluzione "Microsoft Exchange". Si ribadisce la necessità di valutare in ogni caso il costo globale dell'introduzione di un prodotto all'interno di un sistema informatico; questo aspetto è richiamato dalla direttiva del 19 dicembre 2003 sullo sviluppo ed utilizzazione dei programmi informatici da parte delle pubbliche amministrazioni.
Concluderei, sperando di aver dato una risposta, con una proposta al collega Sandri. Sulla base di queste note appare chiaro che l'assioma "Open Source"-codice gratuito è un po' fuorviante, non solo, ma appare evidente che l'"Open Source" analizzato compiutamente nelle sue diverse segmentazioni presenta una complessità tale da meritare un approfondimento specifico. Al fine di fornire il giusto livello di informazione si propone un incontro di inquadramento da richiedere insieme al Dipartimento Sistema informatico della Regione, da effettuarsi in sede diversa e in data da definire. Alla luce dei test tecnici effettuati, che evidenziando un buon livello di affidabilità raggiunto dalla "suite Open Office 2.0", considerata la sensibilità dimostrata dal Consiglio regionale - come testimoniano le due interpellanze che nel tempo sono state presentate -, si propone una fase sperimentale finalizzata all'ottenimento di valutazioni ergonomiche - mi rivolgo anche al Presidente del Consiglio - di facilità d'uso e di "effort" formativo, da effettuarsi sui componenti del Consiglio e sotto il coordinamento del DSI per l'applicazione di questi prodotti "Open Source".
Président - La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Apprezzo le parole dell'Assessore, anche se "scherza con il fuoco" e con il fuoco ci si brucia, nel senso che tutto carino quello che è stato detto, mi sembra che vi sia intanto una presa di coscienza di questo problema, si è evidenziato un risparmio di oltre il 30%, ma credo si sia sottaciuto un dato da cui noi - mi riferisco anche al collega Lanièce - partiamo: che grazie al Presidente del Consiglio e alla Presidenza del Consiglio noi Consiglieri già questo lo facciamo, perché tale interpellanza viene fuori dal fatto che noi già da mesi abbiamo avuto a disposizione da parte del Servizio informatico della Presidenza del Consiglio questo tipo di strumenti, abbiamo scoperto che è molto più affidabile del "Word processor" di "Microsoft", nel senso che, quando si va a fare la correzione ortografica, con "Word" ti si impianta il computer, con "Open Office" mai, quindi abbiamo già testimoniato questo. Le rinvio quindi la provocazione dicendo che forse, se la Giunta fosse stata a livello del Consiglio, non saremmo arrivati a questa interpellanza. Prendo atto che state recuperando il tempo perso e non posso che felicitarmi della cosa. Infine la ringrazio per la fornitura di quella relazione-inventario di quanto c'è.