Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2039 del 12 luglio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2039/XII - Privatizzazione della Casa da gioco di Saint-Vincent. (Interrogazione)

Interrogazione

Premesso che:

? sia l'Assessore alle società partecipate sia il Presidente della Regione hanno recentemente fatto propria la tesi da sempre sostenuta dal gruppo CdL di procedere ad una privatizzazione della gestione del Casinò di Saint-Vincent;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

il Presidente della Regione e l'Assessore alle società partecipate per conoscere:

1) se hanno già politicamente definito azioni o percorsi concreti per addivenire alla privatizzazione del Casinò;

2) se la privatizzazione è condivisa dalle altre forze della coalizione e se rientra nel programma di legislatura.

F.to: Frassy - Tibaldi

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Nell'interrogazione si fa una premessa in cui si indicano alcune affermazioni fatte dal sottoscritto e dal Presidente Caveri in merito alla privatizzazione della gestione del Casinò.

Fatta tale premessa, vengono poste queste 2 domande: "se hanno già politicamente definito azioni o percorsi concreti per addivenire alla privatizzazione del Casinò"; "se la privatizzazione è condivisa dalle altre forze della coalizione e se rientra nel programma di legislatura". Partendo dalla seconda, il programma di legislatura è quello che è stato discusso e proposto in quest'aula e in quel programma tale tipo di discorso non è contemplato, perché in questo momento è stato avviato un confronto di tipo politico anche in virtù di questi scenari che possono delinearsi. Mi spiego: oggi siamo in una fase di trattativa per l'acquisizione del "Grand Hôtel Billia", che dà sviluppi sufficientemente positivi; ci sono ancora delle incognite e dei nodi per cui non diamo per scontato nulla, ma nello stesso tempo un certo percorso che è passato attraverso la "GS" e la "Casinò S.p.a." e forse la rottura dell'accerchiamento può portarci ad immaginare degli scenari diversi.

Dal punto di vista politico, ho potuto dare questo tipo di contributo in un'assemblea politica del mio movimento, quindi non sono legittimato, né conosco l'orientamento delle altre forze politiche: questo tipo di discorso ovviamente ha la necessità di avere un dibattito e un confronto, quindi, facendo parte di un movimento, mi confronterò democraticamente con tutti gli organi politici per trovare un momento di sintesi. Con tali scenari la mia posizione personale va nella direzione di approfondire ed analizzare la gestione in forma privata... questo cosa significa? Significa che per arrivare a questa meta dovranno essere messe in chiaro alcune cose e queste cose sono, da un lato, evitare che un gestore privato massimizzi il profitto a discapito di tutto il comprensorio e delle politiche che stiamo facendo. Quando parliamo di difficoltà nel conto economico del casinò... se vi fosse un gestore privato probabilmente la risolverebbe velocemente mettendo in cassa integrazione e in mobilità metà del personale, in questo modo i conti passerebbero dal colore rosso al nero. Così come l'impatto sociale, sappiamo che il casinò è un luogo di svago e di divertimento, ma è anche un luogo dove viene esercitata un'attività che, se esercitata fuori dal casinò, è illegale: mi riferisco al gioco di azzardo. Ecco perché credo che nel percorso che immagino di privatizzazione questo aspetto debba essere guardato con grande lucidità e anche lì dovranno essere introdotti dei criteri e dei paletti affinché il contesto di Saint-Vincent non diventi una "terra di nessuno", ma diventi un luogo dove nell'esercizio della casa da gioco vi sia un vivere civile che salvaguarda gli interessi della pubblica amministrazione; ecco perché questo tipo di discorso deve essere affrontato con grande serenità, non con un approccio ideologico: la privatizzazione è un bene, la privatizzazione è un male, ma cercando di "mettere nero su bianco" e cercando di valutare tutte le possibilità.

L'esperienza che sto facendo all'interno del Governo regionale e gli elementi che emergono via via mi fanno propendere a un percorso positivo... che nei prossimi anni immagini un certo tipo di percorso... ricordo comunque che questo tentativo non è un tentativo che ci siamo inventati, già anni or sono è stato lanciato un bando per l'individuazione di un soggetto privato, che ci ha incanalato verso un contenzioso che chissà quando verrà risolto: ecco perché, pur guardando positivamente a tale privatizzazione, dico che questa deve essere oggetto di un sereno confronto. Ci sono tempi e modi e, secondo me, sono venuti i tempi per fare questo tipo di passaggio; dico al gruppo "La Casa delle Libertà" di evitare ragionamenti di primogenitura, perché questo è un ragionamento che è sul tavolo, che dobbiamo cercare di affrontare per dargli una soluzione.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - La risposta non ci soddisfa assolutamente, anzi, se dobbiamo essere sinceri, ci preoccupa profondamente, perché la risposta che lei ci ha fornito su un argomento serio, noto e dibattuto è la risposta che avremmo potuto acquisire nella classica chiacchierata da bar sport. Su un argomento del genere non può dire che sono posizioni personali le sue e che magari... personali sono le posizioni del Presidente della Regione Caveri, perché sarebbe il caso che questa maggioranza, se ancora esiste, e questo Esecutivo che resiste...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... sì, ma nella nostra premessa sono citate due posizioni: la sua e quella del Presidente della Regione; ora, non siete due turisti per caso che potete parlare di come vorreste vedere la Valle d'Aosta e magari il casinò nella Valle d'Aosta. Quando il Presidente Caveri va nel dettaglio e dice che l'appalto deve essere mondiale, e non so a quale figura giuridica facesse riferimento -poi avrà la bontà di spiegarlo forse in IV Commissione -, è il Presidente della Regione che parla! Quando lei, Assessore, va al Congresso dell'"Union", è l'Assessore che ha la delega alle partecipazioni e parla di una materia che rientra nelle sue deleghe! Quando poi lei cerca di sminuire dicendo: "tutto sommato è una posizione personale, dobbiamo verificarla nel movimento, nella maggioranza", vuol dire che ha "lanciato un sasso e poi ha ritirato la mano".

Io le faccio notare che le poche analisi politiche della sua risposta si sintetizzano nella paura che vi sia una massimizzazione dei profitti a discapito dei livelli occupazionali. Le dico che questa è una falsa preoccupazione, perché le questioni dei livelli occupazionali non sono la causa della crisi del casinò, ma sono l'effetto della crisi del casinò. Questo non lo diciamo solo noi, ma lo dice uno dei componenti del "CdA", che mi sembra sia l'unico ad avere degli elementi di attendibilità dovuti al fatto che ha sempre frequentato gli ambienti delle case da gioco. Mi riferisco al Consigliere Conca, che dice: "il Casinò di Saint-Vincent vive una situazione di crisi che è essenzialmente sua e non è una questione da legarsi al mercato da gioco del casinò".

Assessore, lei dice la "GS"... la "GS" era forse una scelta obbligata quando è stata inventata, perché eravamo di fronte a un contenzioso che avrebbe potuto creare più di un qualche problema nella gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent. Il problema successivo è che qualcuno si è innamorato della "GS" e ha gestito a lungo e oltre ogni termine logico, che probabilmente era stato ipotizzato all'inizio della "GS", e, nel momento in cui si è deciso di porre fine alla "GS" - che peraltro rimane in vita attraverso la sua fase di liquidazione -, si è costituita una s.p.a. che, di fatto, era il prolungamento della gestione pubblica, perché la s.p.a. è una società totalmente a capitale pubblico e partecipata al 99% dalla Regione Valle d'Aosta.

Noi ci aspettavamo che la sua risposta fosse una risposta che anticipasse un percorso politico, e non un passo indietro e una smentita di affermazioni che probabilmente lei ha fatto per conquistare una certa platea congressuale all'interno del suo movimento, o affermazioni che il Presidente Caveri ha fatto solo per riempire quello spazio mediatico che quotidianamente riesce ad occupare, spesso partecipando a manifestazioni, spesso tagliando nastri, di tanto in tanto facendo delle uscite ad effetto, ma sono uscite ad effetto che non portano risultati, che non portano chiarezze e non contribuiscono a risolvere nodi importanti della politica valdostana! Lei, Assessore, è sempre sorridente, peccato che non siano altrettanto sorridenti i componenti di quel "CdA" che avete nominato! Nomina politica, nomina fiduciaria che in parte è stata commissariata con l'invenzione della "task force", avete adesso tirato in questa "task force" personaggi importanti di quella imprenditoria privata italiana e noi ci aspettavamo che questo fosse l'elemento di snodo, nel senso che la scelta di portare nella "task force" personaggi che fanno la storia dell'imprenditoria italiana fosse il segnale per un'imminente privatizzazione delle quote della s.p.a.. Prendiamo atto invece che forse è frutto del caso, è frutto di conoscenze personali, di frequentazioni personali che comportano lo scambio di soggiorni marini con soggiorni montani e quant'altro e che il casinò è solo un "accidenti" per consolidare queste frequentazioni di tipo più amicale che non di tipo manageriale finalizzate alla privatizzazione. Ribadiamo perciò insoddisfazione per la sua risposta, ma soprattutto sottolineiamo una grossa preoccupazione perché la vostra Giunta anche sulla vicenda del casinò "vive alla giornata", vive di grandi "boutades" che alla fine non hanno concretezza amministrativa e men che meno convincimento politico!