Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1931 del 11 maggio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 1931/XII - Relazione annuale al Consiglio regionale sull'andamento della gestione della "Casinò de la Vallée S.p.a.", ai sensi dell'articolo 8, legge regionale 30 novembre 2001, n. 36, recante: "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent". (Discussione generale)

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Divideremo in due gli interventi, nel senso che il sottoscritto farà una breve introduzione di illustrazione e di presentazione, ma devo dire che in questo caso, come tutti i bilanci, il bilancio di esercizio si presenta da solo, quindi le mie saranno delle annotazioni più di ordine politico, mentre nelle repliche su aspetti più propriamente tecnici sarà l'Assessore Marguerettaz a rispondere.

Rispetto a questo bilancio al 31 dicembre 2005, come molto correttamente viene svolto all'interno della relazione, si disegna in termini assai realistici la situazione interna alla "Casinò S.p.A." e soprattutto si disegna in termini assai realistici una situazione di contrazione e di difficoltà che vive la "Casinò S.p.A." e certamente può essere consolatorio - seppure in termini relativi, ma è comunque un dato di fatto - come questa situazione debba essere inquadrata in un anno particolarmente negativo per le case da gioco italiane. Avremo occasione di discutere in maniera più approfondita quando presenteremo questa mozione sulle linee guida per il futuro, ma è indubbio che si potrebbe a lungo disquisire sul fatto se questa crisi delle case da gioco sia dovuta a motivi di difficoltà economiche contingenti particolarmente gravi in quell'area del nord-ovest, in particolare il Piemonte, su cui orbita Saint-Vincent, le ricadute indubbie derivanti dalle norme antifumo, le difficoltà che derivano anche dalla tipologia dei giochi che la casa da gioco propone, anche se il 2005 sembra essere un anno di "snodo", in cui al tradizionale emergere di una salita dei giochi americani si contrappone una crisi anche dei giochi americani rispetto invece a quei giochi tradizionali che sono una delle caratteristiche della Casa da gioco di Saint-Vincent. Tutto questo nel frattempo è stato oggetto di studio approfondito delle diverse istanze: lo studio "KPMG", lo studio improvvidamente finito sui giornali della "TBridge", che dimostrano come la principale criticità esistente sia quella di una casa da gioco dimensionata anche in termini occupazionali per periodi diversi dai periodi di crisi come quello attuale. Per cui questo bilancio disegna in maniera chiara come vi sia la necessità di un rilancio della casa da gioco sotto diversi profili, ma che a questo rilancio si debba affiancare anche in termini "crudi" una sorta di riordino della struttura dell'azienda, non solo sull'onda della novità di un nuovo "CdA", ma più in generale in una contrattazione con il sindacato che consenta di affrontare il nodo degli esuberi rispetto al dimensionamento del Casinò. Tenete conto che sul numero complessivo dei lavoratori ci sono circa 60 lavoratori che usufruiscono dei "bonus" pensionistici, quindi non è un numero di poco conto.

All'interno del bilancio si schematizza l'insieme dell'andamento del mercato, quindi un'analisi del mercato in termini comparativi, l'andamento della gestione - ricavi, costi, investimenti -, gli aspetti più propriamente organizzativi comprendendo questi anche le relazioni sindacali e gli aspetti legali (come sapete, purtroppo la "GS", ma in questo caso la gestione della S.p.A., con un concatenamento storico e temporale è avvolta da una rete molto fitta di contenziosi che sono uno degli elementi sui quali bisogna riflettere). Tutto ciò si riverbera sul bilancio di esercizio, sull'insieme dei conti e l'insieme delle difficoltà che vengono presentate, compresa quella evoluzione prevedibile della gestione della S.p.A. che oggi è alla nostra attenzione e nelle prossime settimane verrà all'attenzione del Consiglio con un documento dalle caratteristiche fortemente politiche, visto che l'azionista pubblico deve fissare alcune linee direttrici che sono inoppugnabili.

Queste erano le poche cose che volevo dire. Siamo di fronte ad una relazione di una quarantina di pagine che anche con toni molto meno retorici di altri esercizi "affonda il coltello" con notevole profondità, mettendo in rilievo i punti forti e i punti negativi. È chiaro che, oltre a tutto quello che è qui riassunto non solo nella freddezza delle cifre o nel tecnicismo della relazione del Collegio sindacale e a tutto quello che è qui opportunamente riportato - compresa la necessità che è emersa di interventi finanziari da parte dell'Amministrazione regionale, tenendo conto dell'andamento negativo della gestione -, credo si debba però, per rappresentare storicamente gli avvenimenti degli ultimi mesi, tenere conto anche del fatto che oggi siamo in una fase di approfondimento e il rilancio per fortuna è oggi il tema caldo rispetto al quale ci confrontiamo.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz, pour l'intégration du rapport.

Marguerettaz (UV) - Solo alcune riflessioni. Credo che questo argomento sia stato già ampiamente dibattuto, perché ricordo a tutti che, nel corso del dibattito per l'adozione con legge regionale 4 novembre 2005 del provvedimento per il ripianamento delle perdite nel corso dell'esercizio 2005, abbiamo avuto modo di affrontare con cognizione di causa l'andamento dell'esercizio 2005 e di analizzare quali potevano essere le cause di tale situazione. Rispetto a questo volevo dare al Consiglio alcuni dati invece relativamente al 2006, perché tali analisi hanno un significato anche in termini prospettici. Nel 2006 abbiamo dei dati che non sono eclatanti, ma che hanno un significato; siccome anche la stampa periodicamente pubblica, ogni decade... ultimamente non ne ho viste più, credo che le pubblichi solo quando ci sono i dati negativi... abbiamo una situazione a fine aprile che vede un incremento di introiti - ripeto: niente di stravagante - del 3,73%. Se andiamo a vedere mese per mese, salvo il mese di gennaio che è stato particolarmente sfortunato nell'essere paragonato al gennaio 2005, che è stato il mese dei "record", tutti gli altri mesi hanno evidenziato delle "performance" positive, quindi abbiamo un 3,73% complessivamente, per 1.547.000 euro in più. È chiaro che il mio tono non è un tono trionfalistico, perché il problema esiste anche nell'ambito delle presenze, che via via diminuiscono, ma credo si debbano apprezzare tutte le attività che vengono fatte per arginare una crisi. Questo discorso è ancor più interessante se questo ragionamento lo facciamo guardando le "performance" delle altre case da gioco, perché Campione d'Italia, che a volte è stato preso a riferimento, in questo primo trimestre perde il 5,44%, Sanremo è su un pareggio, ma tendente alla perdita, abbiamo al contrario Venezia che sta andando molto bene. Questo per dire che il nostro Casinò cerca di fare di tutto per reagire all'interno di una crisi molto più ampia e questo discorso deve essere fatto cercando di mettere a frutto tutte le intelligenze, tutte le risorse e tutte le energie a disposizione non per demonizzare o demolire, ma per costruire. La creazione di un gruppo di lavoro, che al suo interno ha tutte le varie componenti che possono in qualche modo contribuire - la comunità locale, la Regione, la finanziaria regionale -, consente di mettere in ordine una serie di idee e poi avviare quel corretto confronto con le maestranze e le organizzazioni sindacali, al fine di trovare una "ricetta" per il bene della Valle d'Aosta e non per Tizio o Caio.

Abbiamo quindi una situazione che è per difficoltà, per criticità del settore sotto gli occhi di tutti; abbiamo un obbligo che ci porta a dare un'accelerata agli investimenti che vogliamo fare, quindi dopo quasi un decennio di non popolazione della nuova sala giochi con l'accesso di viale Piemonte, abbiamo come obbligo quello di costruire questo salone polivalente, abbiamo la necessità di dare una risposta nell'ambito della ristorazione vicino alla sala giochi. Probabilmente dal punto di vista dell'"entertainment" dobbiamo verificare la possibilità che a Saint-Vincent vi sia di nuovo un "night club", vi siano delle offerte turistiche adeguate al Casinò ed eventualmente le attività. È chiaro che in collegamento con questo abbiamo l'operazione di eventuale acquisto del "Grand Hôtel Billia", che è un altro tassello che dobbiamo risolvere.

Rispetto al bilancio 2005, ampiamente conosciuto da parte dei Consiglieri, sia per il bilancio che vi è stato trasmesso, sia per la discussione che abbiamo fatto a novembre 2005, ormai a tre quarti di esercizio attuato vi sono alcuni dati che possono essere guardati con una certa positività per l'andamento degli introiti, altri dati che poi ritroverete - che sono i dati a cui accennava il Presidente - relativi al personale. I dati relativi al personale: al di là delle persone che hanno i "bonus", la forza lavoro del Casinò si sta "asciugando", quindi, rispetto agli anni passati, abbiamo 17 persone in meno e altre 16 persone andranno in pensione nei prossimi mesi, quindi via via c'è un percorso che porta ad un automatico contenimento. È chiaro che da questo punto di vista dobbiamo fare attenzione: non è che di per sé il pensionamento è il "toccasana", perché rischiamo magari di trovarci dei settori che sono poi carenti, perché se è vero che facciamo dei discorsi complessivi, dobbiamo poi fare anche dei discorsi particolari. Non è sufficiente pensare al numero totale quindi, perché dobbiamo obbligatoriamente salvaguardare le aree di produzione e far sì che non manchino le professionalità nelle aree di produzione; per far questo con le forze sindacali dovremo mettere in piedi un discorso quadro che permetta di attuare una certa mobilità, ma tenendo in conto i diritti acquisiti delle varie persone e cercando di attuare questa mobilità senza ledere gli interessi legittimi dei vari lavoratori, ma senza la mobilità rischiamo di avere una struttura molto rigida, anche se numericamente le persone stanno scendendo. Gli argomenti su cui lavorare sono tanti, credo e spero di avere il contributo del Consiglio per poter interloquire correttamente con tutti gli attori interessati.

Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.

La parola al Consigliere Praduroux.

Praduroux (UV) - La Commissione consiliare "Sviluppo economico", che presiedo, si è occupata a più riprese degli aspetti legati alla gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent. In concomitanza con l'esame della relazione annuale sulla gestione per il 2005 ritengo quindi di dover "consegnare" a questa Assemblea alcune considerazioni in merito. Rispetto alla precedente analisi che riguardava il 2004, alcuni fattori determinanti per la ripresa dell'attività delle case da gioco in Italia non sono variati, anzi hanno marcato una tendenza verso un ulteriore ribasso di quelle condizioni che costituiscono la base per poter migliorare i dati finali di gestione. Da un esame della relazione emerge infatti un quadro non confortante, ma che non rappresenta una novità e che tocca alla stessa maniera le case da gioco italiane. È una situazione che non promette di mutare in tempi brevi e con la quale dovremo abituarci al confronto come dato di fatto per modulare interventi e soluzioni pratiche che permettano di fronteggiare questa realtà delle cose. In questo anno trascorso abbiamo registrato fatti nuovi e interventi anche onerosi che hanno consentito di mantenere inalterato il capitale sociale della società che gestisce la casa da gioco. È stata poi rinnovata quasi per intero la composizione del "CdA". L'attenzione verso i passaggi che ora seguiranno è massima e richiede l'impegno costante di tutti coloro che sono chiamati ad amministrare e a controllare le azioni da mettere in campo per fronteggiare il permanere delle condizioni che hanno determinato lo stato di debolezza della casa da gioco. Tra i passi significativi che sono stati attuati in questi mesi ritengo siano da sottolineare gli incontri che sono stati promossi in Valle d'Aosta dal Presidente della Regione con gli esponenti delle case da gioco italiane per fare il punto sulla situazione di crisi del settore. Confronto costruttivo, che ha riunito le professionalità più elevate che sono incaricate di gestire il settore delle case da gioco e che ha prodotto un risultato pratico a livello tecnico, con la creazione di un tavolo di lavoro, ma anche i risultati sul livello politico con la sollecitazione di provvedimenti legislativi che intervengano a ridurre i pesanti effetti economici della flessione che in modo comune è stata registrata. Gli scenari su cui operare non sono solo quelli nazionali, ma anche su scala europea per ottenere condizioni favorevoli ad un miglioramento delle prospettive di lavoro future.

Ho già sottolineato in precedenti interventi l'importanza che la casa da gioco ha sotto il profilo economico in quanto risorsa rilevante per il nostro piccolo "sistema Valle d'Aosta": non solo una risorsa in termini produttivi ed economici, ma anche per il patrimonio aziendale di professionalità che le risorse umane impiegate sono in grado di esprimere. Non dobbiamo sottovalutare questo che, proprio nei momenti di difficoltà, si traduce in un capitale essenziale per interpretare l'evoluzione del mercato e i gusti della clientela e per valorizzare le esperienze esistenti in vista di soluzioni adeguate per stare al passo con i tempi e con la concorrenza. Non vanno poi dimenticati gli investimenti finora effettuati per rilanciare la posizione della Casa da gioco di Saint-Vincent e la sua capacità di attrarre clientela anche con approcci diversi rispetto a quanto fatto finora per intercettare le nuove categorie di giocatori. È in questa direzione che si deve proseguire, per creare nella casa da gioco un polo di svago, di divertimento e di tempo libero che affianchi al momento del gioco altre situazioni appetibili per una clientela che oggi risulta distratta da offerte accattivanti, provenienti da aree limitrofe al bacino di utenza della nostra casa da gioco. In questo senso un'altra attività, che risulta oggi quanto mai indispensabile rispetto al recente passato, è quella del monitoraggio della clientela e delle tendenze per ottenere un quadro aggiornato in maniera costante rispetto alla situazione dei gusti e delle preferenze manifestate dai giocatori e dai loro accompagnatori, per modulare un'offerta globale capace di soddisfare le esigenze sempre mutevoli e soggette alle novità presenti di continuo sul mercato.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - La relazione proposta dal Presidente rientra nel novero di quelle consuete rassegne che si fanno in questa occasione. Non siamo chiamati ad approvare propriamente un bilancio della "Casinò S.p.A.", siamo chiamati ad ascoltare una relazione e ad esprimere i nostri punti di vista. Oggi il Presidente ci ha riproposto l'elenco delle difficoltà di mercato delle case da gioco che avevamo ascoltato già un anno fa; ci ha riproposto una sorta di rassegna di cause congiunturali che sono individuate nelle solite norme antifumo e antiriciclaggio; ci ha riproposto l'atteso rilancio della casa da gioco con l'ausilio dell'Assessore Marguerettaz, che ha rafforzato dicendo "mal comune mezzo gaudio", quindi possiamo piangere, ma con la panoramica sulle altre case da gioco condividiamo le lacrime con gli altri. Crediamo che in un anno qualcosa sia cambiato, non nel senso auspicato da noi, ma abbiamo avuto un anno costellato da diversi eventi che bene o male portano la firma di un insieme di decisioni politiche che la Giunta ha adottato. Vi sono innanzitutto alcuni studi che la Giunta ha commissionato e che sono stati ricordati: lo studio "KPMG" sul mercato delle case da gioco per avere i grandi orizzonti di quello che ci succede intorno e di quello che succede in casa nostra; lo studio "TBridge", che ha approfondito i carichi di lavoro, il Presidente Caveri ha detto che improvvidamente è finito sui giornali, noi diciamo che anche noi avremmo preferito vederlo prima, perché anche noi lo abbiamo appreso dai giornali, ma c'è anche una libertà di informazione e di conseguenza abbiamo appreso le risultanze di questo studio e ora ci piacerebbe conoscere anche le risultanze delle analisi e delle scelte che pensano di fare i politici che sono al governo sulla base di tali studi. Questi studi hanno bypassato completamente quelle che potevano essere delle decisioni e degli approfondimenti da parte del "CdA" in carica, 5 Consiglieri di Amministrazione con evidenti capacità e titoli per poter fare analisi di questo tipo, o perlomeno fare delle proposte, non hanno fatto né le prime, né le seconde, quindi sono stati bypassati da consulenti esterni sulla base di scelte politiche commissionate dalla Giunta.

Abbiamo visto di recente che un "CdA" è stato completamente cambiato, tranne una persona, di conseguenza c'è stato il riconoscimento da parte della Giunta di aver sbagliato nello scegliere le persone. È il riconoscimento di un fallimento, ne prendiamo atto, naturalmente non lo possono sottolineare coloro che lo hanno nominato, lo sottolineiamo noi: un "CdA" sfiduciato, un "CdA" sostituito. Abbiamo avuto anche un'altra novità: la "task force" - di cui abbiamo parlato poc'anzi -, si è creato un organismo politico "a latere", ma noi diciamo sopra il "CdA", che ha delle funzioni strategiche, ma anche funzioni di ordinaria Amministrazione, perché questa formula bicefala del tavolo tecnico e del tavolo di indirizzo vede il Presidente della Regione e la parte politica con il suo apparato burocratico interferire pesantemente con le scelte aziendali della casa da gioco. Crediamo vi sia un grave affievolimento del ruolo aziendale e decisionale del "CdA", crediamo che si sia commissariato questo organismo a favore di una decisione più prettamente politica, al fine di spostare i tasselli del mosaico a proprio uso e consumo. D'altronde un altro risultato lo abbiamo visto, ed è il quinto, anche questo molto recente: per gestire i rapporti con Roma è stato scelto un ex Deputato, al quale vengono affidati alloggio ed ufficio, ci piacerebbe sapere con quali funzioni e con quali obiettivi e quali risultati si attendono da questa interlocuzione romana che dovrà gestire il Sig. Collé. C'è un filo conduttore, un'unica strategia, ci pare, ed è una strategia di basso profilo. È una strategia di proliferazione di consulenze e di incarichi, è una strategia ben distante da quegli interventi strategici di cui spesso "ci si riempie la bocca" in quest'aula da parte di chi amministra, che dovrebbe invece rilanciare la casa da gioco.

Una volta analizzato il mercato, capito quali sono le cause congiunturali e strutturali, una volta individuato che c'è un sovradimensionamento occupazionale presso la casa da gioco, una volta cacciati i 4 su 5 precedenti amministratori perché non funzionavano secondo i desideri politici, una volta individuata la "task force" con la super Presidenza del Presidente Caveri, una volta riallacciati i rapporti con Roma per relazioni particolari che non ci sono note, vorremmo capire cosa c'è oltre, al di là di consulenze ed incarichi, quindi di sistemazione di tasselli. Da un lato ci viene detto dall'Assessore Marguerettaz che si vuole "orizzontalizzare" la dirigenza, dall'altro vediamo che si verticalizza il potere. Assessore, lei è stato in questi anni depauperato dalle sue funzioni, per cui si passa dal super Assessore Marguerettaz al super Presidente Caveri. In materia di casa da gioco c'è stato uno spostamento dell'asse politico: Marguerettaz non è più super Assessore, funziona da coadiutore delle normali relazioni in materia di casa da gioco, ma l'accentramento di poteri attraverso le deleghe politiche che abbiamo visto riformulate con la nuova maggioranza sono tutte nelle mani del Presidente. Possiamo capire che devono essere sedate delle risse interne al vostro partito e naturalmente devono essere riposizionati certi equilibri a livello della nuova maggioranza, ma ci rendiamo conto che questa verticalizzazione è pericolosa. Il Presidente Caveri sa bene che verticalizzare, o meglio accentrare il potere, vuol dire anche accentrare delle responsabilità. Immaginiamo quindi che, se ci sarà un fallimento anche di questa formula gestionale, di questo percorso strategico, speriamo che, come ha fatto l'Assessore Charles stamani, anche il Presidente Caveri sia pronto "a fare le valige" se non riesce a conseguire gli obiettivi previsti, perché l'accentramento di poteri equivale ad accentramento di responsabilità...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... tutti abbiamo "le valigie pronte", però lei, Presidente, sa bene che qui ha accumulato un insieme di funzioni che normalmente non apparterebbero al Presidente della Regione. Lei ha fatto una scelta politica, che è condivisa immagino dalla sua maggioranza; di conseguenza, deve essere pronto a fare quello che hanno fatto i 4 Consiglieri di Amministrazione, perché non so se ci sarà questa fiducia in eterno sulla base dei risultati che noi le auguriamo esserci, perché, oltre che per lei, ci saranno anche per il Casinò e per le casse della Regione in particolare, sulle quali ci soffermiamo dopo. Questo è il dato politico principale: oggi c'è una verticalizzazione del potere che non può essere assolutamente ignorata. È un'interferenza che passa dal livello informale dell'azionista di riferimento Regione che può dare degli "input" strategici per lo sviluppo e per il rilancio prima dello sviluppo, al livello istituzionale. Oggi abbiamo addirittura un organismo, la "task force", che fa un pronto intervento quando ci sono delle situazioni di eccezionalità, ma naturalmente ha poteri ampi; allora a poteri ampi chiediamo responsabilità altrettanto ampia, questa equazione, Presidente, non se la dimentichi, perché gliela ricorderemo non solo oggi, ma anche in futuro. Ci auguriamo che anche i colleghi e gli Assessori che partecipano a questo dibattito ne facciano buona memoria.

Venendo ai numeri, i numeri non sono indubbiamente positivi, perché il bilancio vede un risultato netto chiudersi con 5,9 milioni di euro di perdita. È un risultato che è stato causato da un calo vertiginoso delle presenze e di conseguenza gli introiti, cali che non abbiamo "pruriti" a negarlo si sono verificati anche in altre case da gioco, ma è un calo che ha una sua incidenza che è superiore per quanto riguarda gli ingressi alle altre case da gioco. La capacità di attrazione del Casinò, l'appetibilità per quanto riguarda la clientela quindi è inferiore rispetto alle altre case da gioco. Al di là del dato negativo di 5,9 milioni di euro sul bilancio di esercizio 2005, l'aspetto che più ci preoccupa è questo declino che ha innescato il Casinò e che si protrae dal 2001 in avanti. È un declino preoccupante, perché, se guardiamo le contribuzioni della Regione - anche in termini di contributi in conto esercizio - alla casa da gioco per realizzare le manifestazioni - mi sono fatto uno schemino sulla base dei dati di bilancio ufficiali forniti dal "CdA" del Casinò e da "GS" prima -, la quota netta della Regione passa da 76,5 milioni di euro del 2001 a 51,5 milioni di euro del 2005, quindi è un crollo del 35% in soli 5 anni. Questo è un dato che immagino l'Assessore avrà valutato. Abbiamo qualche dubbio che la "task force" sia in grado di risollevare questi numeri da tale discendenza che hanno imboccato dal 2001 ad oggi e i 5,9 milioni di euro sono anche condizionati da tutto un insieme di elementi che il Collegio sindacale evidenzia con una "penna" critica nella relazione che accompagna il bilancio. Il Collegio sindacale ribadisce una serie di criticità che aveva già evidenziato nella scorsa gestione e invita ad approfondire la conoscenza e la vigilanza sull'assetto organizzativo della società, quindi invita non solo il "CdA", ma anche, immagino, il Presidente Caveri e la sua "task force". Bisogna riformulare l'organigramma aziendale, sebbene abbia avuto un'ulteriore evoluzione nel 2005, alla faccia del contenimento delle spese e della razionalizzazione dell'organico, del riassetto nelle varie aree produttive dei dipendenti e della loro rioccupazione...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... ma come cosa dico? C'è scritto nella relazione del Collegio sindacale, non deve leggere solo la prima parte del documento, Assessore! C'è fra l'altro una simpatica relazione della "KPMG", che, oltre ad essere consulente fiduciario, fa anche da revisore dei conti. Sono pagati per fare i consulenti o i revisori dei conti? Ci piacerebbe che vi fosse anche qui un po' più di imparzialità nell'analisi dei bilanci, perché non si può, da un lato, dargli 144 mila euro per fare l'analisi dei mercati e, dall'altro, commissionargli la revisione del bilancio: è naturale che sia positiva da parte della "KPMG", non avevamo dubbi! Il Collegio sindacale però fa le sottolineature in blu e in rosso alla vostra attenzione e vi chiede di riformulare l'organigramma aziendale, sebbene abbia avuto un'ulteriore evoluzione. C'è stato anche uno studio "TBridge", oltre a questo studio quali decisioni pensate di adottare? Il Collegio poi ribadisce che devono essere ancora definite tutto un insieme di procedure fondamentali, che sono le casse e i relativi flussi di denaro - perché di "sofferenza" abbiamo parlato a più riprese -, l'esercizio del gioco, l'erogazione delle ospitalità che continua a rimanere un punto interrogativo, l'attività dei reparti manutentivi e l'attività degli uffici tecnici. Il Collegio poi rinnova delle preoccupazioni per le modalità, i tempi e i ritardi nell'adeguamento della struttura organizzativa e segnala di adottare alcune procedure contabili che tuttora non sono state adottate. Vi sono poi altre scelte che in questo anno che è trascorso, al di là di quelle consulenze di cui parlavo all'inizio, sono rimaste irrisolte... i rapporti contrattuali con i "porteurs", fra l'altro oggetto di una risoluzione approvata all'unanimità da questo Consiglio per andare ad una rinegoziazione dei rapporti con i "porteurs", cioè i procacciatori di clienti per la casa da gioco... ma non si è ancora fatto. Ancora: le procedure di inventariazione sono state avviate, ma non sono state completate, ne abbiamo parlato con due interrogazioni da parte del nostro gruppo; ci sono alcuni cespiti di cui non si conosce dove sia la collocazione, sono stati acquistati, ma non si sa dove sono stati collocati. Forse nell'ex tiro a volo di cui parlava prima il Presidente Caveri, che è diventata una discarica a cielo aperto di beni che sono stati acquistati da poco e accantonati lì. Vi è poi il capitolo "sofferenze", che ci fa veramente "soffrire": ad oggi non sono stati effettuati significativi recuperi, le sofferenze rimangono tali. Da qui il suggerimento rivolto agli azionisti - Regione e Comune - circa l'opportunità di valutare ogni ulteriore possibilità atta al recupero degli stessi.

Il quadro non è molto idilliaco, poi non so se il Collegio sindacale per prudenza nei rapporti diplomatico-politici che ha con il "CdA" e con gli amministratori regionali ha iscritto tutte le criticità o ne ha tralasciate qualcuna. A noi risulta che inizialmente il Collegio sindacale si sarebbe quasi rifiutato di firmare la relazione, perché mancava la rappresentazione di alcuni elementi di negatività in merito ad imposte anticipate. Non sappiamo se sia vero, ma ci risulta così e magari su questo il Presidente e l'Assessore potranno essere più espliciti. La volontà di non firmare sarebbe poi rientrata perché il Presidente Caveri ha promesso con tanto di lettera scritta di rivedere il disciplinare e le quote di ripartizione fra la casa da gioco e la Regione; per l'ennesima volta si andrebbe a riequilibrare i rapporti contabili fra il Casinò e la Regione, perché ancora una volta i conti non tornano. Ci spiacerebbe che i sindaci avessero messo un elemento così importante e ci spiacerebbe conoscere successivamente che quanto si apprende per i classici corridoi del Palazzo fosse poi confermato dalla realtà. C'è un impegno politico a rimodificare il disciplinare, Presidente Caveri?

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... ecco un impegno politico che è stato da lei assunto con lettera scritta prima che venisse firmato dal Collegio sindacale questo bilancio al 31 dicembre 2005? Possiamo avere il diritto in quanto membri azionisti di quel 99% anche noi di sapere se c'è un accordo in tal senso o dobbiamo essere tenuti all'oscuro e poi lo sapremo grazie ai giornalisti, come abbiamo scoperto lo studio "TBridge"? Questa è una domanda che legittimamente poniamo all'attenzione dell'Amministrazione regionale, in particolare del Presidente, che sarebbe protagonista di questo impegno politico di cui siamo venuti a conoscenza.

Vi sono poi altri impegni che non si sono realizzati: uno fondamentale è la mozione di indirizzo che ci è stata promessa tempo fa, alla luce degli studi effettuati e degli organigrammi rimodulati nel "CdA", nella "task force"... lei oggi avrebbe dovuto arrivare con una mozione di indirizzo, lo aveva promesso entro aprile, il mese di aprile è spirato!

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... io le potrei riproporre le sue dichiarazioni! Addirittura nel momento in cui veniva presentata la nuova maggioranza tutta autonomista ha detto: "entro aprile la "questione Casinò" avrà un indirizzo, perché è nostro dovere proporre un indirizzo per il rilancio della casa da gioco". C'è la descrizione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2005 per questa seduta consiliare, abbiamo pensato: stai a vedere che il Presidente Caveri ci fa la bella sorpresa di arrivare con la mozione di indirizzo e ci dice: "ho fatto la "task force", mi sono accentrato i poteri, ho fatto fare gli studi, ho sistemato l'ex Deputato a Roma, però ho la mozione di indirizzo". La mozione di indirizzo purtroppo non c'è, ci sono le criticità che vengono reiterate dal Collegio sindacale, ci sono le argomentazioni che vengono riproposte dal Presidente Caveri e dall'Assessore Marguerettaz in questa consueta rassegna annuale, però ci manca l'indirizzo, ci manca la scelta! È inutile accentrarsi i poteri per poi non scegliere, non abbiamo bisogno di amministratori che non scelgono, abbiamo bisogno di amministratori che abbiano la capacità e la potestà di scegliere! Ancora una volta manca, questo è un tassello vuoto!

Presidente, prima complice il tempo non ho potuto concludere una piccola riflessione sulla "task force". Mi pare che alcune scelte che quell'organismo vuole portare avanti non siano molto condivise dal "CdA", in particolare l'ampliamento dell'area giochi americani vede una nota critica da parte di uno dei Consiglieri del "CdA", non uno qualunque, ma l'unico che se ne intende della casa da gioco! Perché gli altri sono figure professionali autorevoli e rispettabili, ma dei 5 l'unico che ha la conoscenza dei giochi del Casinò ha detto: "è sbagliato, oggi i giochi americani occupano una superficie di 1.600 metri quadri, il piano prevede una superficie quasi quattro volte superiore, l'idea è quella di un casinò di massa, un progetto pensato quando gli ingressi erano circa 800 mila, oggi non superano i 600 mila; che speranze ci sono che le presenze aumentino? I presupposti sono dunque errati"...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... leggo "La Stampa", visto che è da lì che apprendiamo le informazioni, quindi sono documenti ufficiali! Le critiche poi si estendono all'ingresso sotterraneo, un garage sotto un brutto condominio che venne acquistato a suo tempo dalla Regione al costo di qualche miliardo. Il piano di sviluppo, di cui abbiamo parlato a più riprese, è stato cassato in 4 dei 6 punti previsti, ci piacerebbe sapere dei due punti mantenuti cosa si sta facendo. Il piano aziendale o di ristrutturazione industriale è oggetto di interlocuzione con i sindacati, ma non sappiamo se siete addivenuti ad una definizione o no. Vedete quindi che c'è tanta "carne al fuoco", talmente tanta che il fuoco si sta spegnendo. Allora, Presidente e Assessore, abbiate il buon gusto di darci qualche informazione in più, di dirci cosa volete fare, di non limitarci alla lettura dei giornali e periodici locali per apprendere informazioni che sono di capitale importanza. Le chiederemo di darci risposta anche su quel capitolo del Collegio sindacale, che per noi rimane un "rebus" e che penso anche i nostri colleghi Consiglieri vorranno sapere, se cioè la posta in bilancio delle imposte anticipate è stata dimagrita ad "hoc" sulla base di un suo impegno scritto di rivedere le quote nella ripartizione del futuro disciplinare.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Il mio intervento è come Capogruppo, non potevamo non dire nulla su questo atto importante. Basta leggere l'"incipit" della relazione per capire subito che siamo di fronte a un bilancio disastroso. La perdita di esercizio ammonta quasi a 6 milioni di euro, inoltre, come se gli amministratori volessero farci capire che siamo di fronte a una situazione in continua discesa, si ricorda che l'unico mese in attivo del 2005 è stato il mese di gennaio, perché da febbraio si è iniziato a registrare un risultato negativo e tale risultato ha continuato a crescere in corso d'anno con costante progressione. Abbiamo ascoltato i dati relativi alla timida ripresa del 2006, ma su questi dati ci riserviamo di intervenire o di valutarli quando avremo il bilancio del 2006 intero. Nella relazione, ma anche lo stesso Assessore continua a dire che è una situazione generale che accomuna tutti i casinò, purtroppo in Valle la situazione sembra essere ancora più grave, nella relazione si dice: "siamo di fronte alla peggiore "performance" da parte del Casinò in termini di presenza rispetto agli altri casinò italiani: meno il 6,5%, per un totale di 45 mila presenze in meno". È vero, come ricordava l'Assessore, che gli altri casinò "non navigano in buone acque" neanche loro. Esistono - e ce lo ripetono ad ogni piè sospinto - degli studi che dimostrano come alcuni fattori strutturali incidano negativamente sul gioco. Siamo un po' perplessi, ma prendiamo atto dei risultati di questi studi, per cui le cause di incidenza negativa sulle case da gioco dipendono in parte dalla legge contro il fumo, dal diffondersi del gioco "on line", dal diffondersi di giochi elettronici e "slot machines" dappertutto, dall'apertura di nuovi casinò anche vicino a noi, a fronte del perdurare del numero dei giocatori, della crisi economica in atto che rende meno disponibili grandi risorse per il gioco. Noi capiamo che su tali eventi è difficile intervenire come Giunta, ma certamente questi eventi richiedono di ripensare alle modalità del gioco di azzardo, a ripensare alla propria attività e magari a ridimensionare attese e attività del Casinò.

Ci sono però due elementi che caratterizzano il Casinò della Valle: da un lato, la presenza di un numero di personale spropositato rispetto alle esigenze del Casinò stesso, sappiamo che in Casinò simili come Mendrisio e Lugano lavora circa un terzo del personale di quello che lavora alla casa da gioco, il bilancio parla di 820 dipendenti più 4 dirigenti; dall'altro, l'assenza di innovazione, di progettualità. Rispetto a questi due elementi critici non ci pare vi siano spiragli a breve termine. Rispetto al personale, il problema si sarebbe dovuto affrontare da tempo, il Casinò è sempre stato un "serbatoio" utilizzato dal politico che in quel momento aveva in mano la leva del potere del Casinò per dare lavoro ai propri amici e non sono certamente delle politiche di efficacia e di efficienza del servizio che hanno fatto lievitare il personale che lavora al Casinò fino ad oltre 800 unità. Occorre affrontare il problema, anche adesso in tempi brevi, se non si vuole veder raddoppiare le perdite che la Regione deve poi ripianare. Pare vi sia da parte del Governo una volontà di affrontare la questione lavorando sulla mobilità, vedremo come si vuole effettivamente incidere. Rispetto all'innovazione, non possiamo dire di trovarci di fronte a piani di sviluppo, questi sono stati accantonati e non possiamo neanche pensare seriamente che ripristinare un'area a verde, ristrutturare una sala giochi e costruire un'altra sala siano strumenti per rilanciare il Casinò ed invertire la tendenza. Questo bilancio descrive una situazione allarmante, quasi prefallimentare; se fosse una società privata che deve fare i conti con le sue sole risorse, sarebbe già fallita, ma qui no, perché dietro c'è la Regione, che provvede a ripianare le perdite e a ricostituire il capitale sociale - ben 5 milioni di euro nel 2005 -, ci chiediamo quanto dovrà ancora sborsare nel 2006 e via dicendo.

Di fronte a questa situazione disastrosa il socio di maggioranza, il Governo regionale, nelle persone del suo Presidente ed Assessore, ha provveduto a cambiare il "CdA". Il collega Curtaz aveva indicato che erano persone giuste, ma al posto sbagliato, ma temo che anche i nuovi amministratori siano al posto sbagliato, perché l'azionista non sa bene qual è il posto del Casinò, non sa bene quale Casinò vuole. Sì, c'è questa "task force" che deve mettere insieme delle idee, ma per fare cosa, con quale progetto? Si continua "a navigare a vista", si continua a cambiare le persone pensando di risolvere i problemi, ma si continua a sfuggire alla domanda di fondo: vogliamo un Casinò in Valle d'Aosta? Che Casinò vogliamo? Quale Casinò è meno dannoso alla Valle? Sappiamo che il Casinò è comunque una bisca, è il gioco di azzardo legalizzato, ma è sempre un gioco di azzardo che si prefigge di creare ricchezza sfruttando il vizio del gioco. Questa è una realtà, non è per fare la moralista, ma questo è un dato di fatto e credo sia difficile spiegare in base a quali valori, sociali, comunitari, morali, valori che diciamo essere il fondamento di ogni comunità e della nostra comunità... offriamo ai giovani come prospettiva di tutta una vita professionale quella di lavorare in una bisca, in un Casinò. Le inchieste che di volta in volta la Regione fa sui giovani e sulle loro condizioni indicano sempre come dato preoccupante il fatto che nell'aspirazione dei giovani di questa Regione ci sia un posto al Casinò o un posto in Regione. Sappiamo inoltre che avere un Casinò in Valle vuol dire avere un luogo in cui si ricicla il denaro sporco...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... è vero! E non credo che questo sia un indice di benessere o di qualità della vita, utilizzato da chi predispone classifiche di località sulla base di tali parametri. Seppur sapendo tutto questo, si vuole continuare a mantenere un Casinò in Valle perché comunque è fonte di ricchezza, allora si scelga quale Casinò si adatta oggi alla nostra Valle e si predisponga un piano aziendale serio, che forse non è di sviluppo, ma di ragionevole e realistico ridimensionamento.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Farò solo due considerazioni generali sulla situazione della gestione della casa da gioco, non entro nel dibattito "crisi sì - crisi no", non entro nella definizione di quanto sono gli assetti economici e di prospettiva della casa da gioco, però non si può non tener conto di un arenarsi di una linea politica che avevamo condiviso e che era stata condivisa dalla stragrande maggioranza del Consiglio. Si era andati alla costituzione della "Casinò S.p.A." proprio per distanziare la politica dalla gestione del Casinò, non una privatizzazione nel senso di dare la gestione ai privati, ma una privatizzazione nel senso di gestione privatistica, efficiente, autonoma, responsabile di questa importante risorsa della Regione. Non possiamo non prendere atto a distanza di 3 anni che tale privatizzazione non solo non è andata avanti, ma è tornata indietro; 3 "CdA" in 3 anni, quasi come i 3 Governi di questa legislatura... la "task force"... c'è un ritorno praticamente totale della gestione economica del Casinò in mano alla politica, questo non va bene. Siamo arrivati in pratica a disquisizione da "CdA" in quest'aula: "facciamo questo, facciamo quell'altro", non ho gli strumenti per capire se l'Assessore Marguerettaz quando fa una serie di proposte faccia delle proposte sensate o meno, ma mi sembra che il livello di quelle proposte sia da Consigliere di "CdA", sia da revisore dei conti, che forse era la sua originaria professione, piuttosto che da politico. Una riflessione che chiedo allora a questo Consiglio di fare è se la scelta di fare la "Casinò S.p.A." è ancora valida nel profondo del suo contenuto, cioè di poter dire: "la casa da gioco ha la sua autonomia funzionale, ha i suoi progetti, ha i suoi obiettivi, ha il suo modo di operare; al "CdA" viene dato in mano un progetto, si vedrà dopo 3 anni alla sua scadenza se questo progetto sarà stato realizzato o meno". Tutto questo non è successo! Siamo convinti che quella scelta era giusta, ci dispiace dover constatare questa "deriva" e credo non sia da auspicare un ulteriore peggioramento di confusione su tale tema, quindi proviamo a vedere se esiste la strada di tornare alla privatizzazione, all'autonomia, alla capacità di differenziare il politico dall'amministrativo...

La seconda considerazione riguarda un tema specifico: quello dell'incarico al dipendente Collé. Mi spiace parlare di una questione personale, ma mi sembra che questo incarico sia l'esempio drammatico della confusione fra politica ed economia. Non so se a qualcuno può passare per la mente una spiegazione diversa da quella di un pagamento per il sacrificio di non essere stato ricandidato a Deputato, sacrificio poi non così grosso, perché non sarebbe lo stesso riuscito ad arrivarci visti i risultati elettorali. Credo però che questo ritorno alla "Casinò S.p.A." come dipendente poteva essere valorizzato in un modo più etico e non avvalorare le piacevolezze della vita romana che ha goduto in questi 5 anni con un ufficio di cui non si capisce né l'utilità, né l'obiettivo, anche perché - è interessante questo coordinamento dell'attività regionale - nel frattempo "Air Vallée" ha sospeso i voli con Roma. Vorrei capire come gli eventuali giocatori romani che venissero contattati da questo nuovo Ufficio "marketing" potrebbero arrivare ad Aosta. Probabilmente con il treno della Chivasso-Aosta, sperando che non si fermi a qualche passaggio a livello.

Mi fermo qui, penso che non vi sia bisogno di altro per far capire che è importante ripartire con il confronto e l'approfondimento, ma soprattutto con uno stile che non vedo più in questo Consiglio.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Solo per annunciare la presentazione di una risoluzione sull'argomento.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Brevemente, credo vi sia la necessità di alcune risposte puntuali, anche se devo dire la verità qui viene rispettata la ritualità e quindi le cose dette probabilmente da una parte e dall'altra non hanno il carattere di novità. Credo che le varie posizioni si ripetano nel tempo, così come il pensiero a nome del gruppo "Arcobaleno" di vedere il Casinò come un male, definito probabilmente come un male necessario, ma questo la dice lunga di quale può essere l'atteggiamento di una forza politica che non vede il Casinò come un'impresa, ma come un qualcosa che in teoria è da combattere o da chiudere, un posto dove c'è peccato, un posto dove c'è delinquenza, riciclaggio. Mi associo al Presidente nell'invitarlo ad andare presso la Procura della Repubblica a denunciare qualora lei sia a conoscenza di queste cose, perché è corretto che vi sia un certo tipo di atteggiamento; d'altra parte lei ha anche delle responsabilità, come eletto, quindi la invito ad andare velocemente in Procura a denunciare quanto dice, dopodiché i giudizi di tipo morale sono altri, insomma glielo andrà a spiegare poi ai dipendenti che sono dei cultori del vizio o degli strumenti del vizio.

Rispetto ai dati che sono stati indicati, quelli sì meritano probabilmente delle riflessioni più precise. Invito il collega Tibaldi a leggersi tutti i documenti e a combinare la lettura del Collegio sindacale con la nota integrativa, dove si dice che il piano di riformulazione dell'organigramma aziendale, sebbene abbia avuto un ulteriore incremento ed evoluzione, rimane ancora parziale e da completare. Si capisce benissimo che quel tipo di ragionamento è un ragionamento che viene fatto per i dirigenti, che dal 2004 al 2005 sono aumentati di un'unità. Se lei prende la nota integrativa a pagina 39, lei potrà capire molto bene che 841 dipendenti, che erano i dipendenti del 2004, sono diventati 824 alla fine del 2005, quindi i dipendenti sono diminuiti di 17 unità. Ad oggi i dipendenti, collega Squarzino, sono 808, cioè sono diminuiti di ulteriori 16 unità. Non capisco allora qual è il ragionamento che mi ha fatto quando dice che i politici utilizzano il Casinò per fare assunzioni; se è questo il ragionamento, utilizziamo il Casinò per fare diminuzioni! Dal 2004 ad oggi già numericamente sono 33 - 16 più 17 -, in più ho detto nelle premesse che ci sono altri esodi che porteranno alla fine dell'anno ad un numero di dipendenti decisamente al di sotto degli 800; quindi almeno dare atto dei numeri, che non sono interpretabili, sono numeri...

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)

... da questo punto di vista, abbiamo una lenta, ma progressiva diminuzione, quindi collega Tibaldi il discorso è che l'organigramma è inteso come sicuramente struttura dirigenziale ma, dal punto di vista assoluto, almeno diamo retta... parlando di Casinò è chiaro che parliamo di presenze nel Casinò ma, se oggi siamo un po' onesti, andiamo a prendere le presenze turistiche, abbiamo discusso di questo discorso e abbiamo visto una diminuzione importante di presenze turistiche. Essendo che diminuiscono in determinati settori, secondo voi il Casinò è "sparato sulla luna", o è all'interno di un contesto dove vi è un certo tipo di crisi congiunturale? Oppure, se parliamo di Casinò, parliamo di una cosa che non ha nulla a che fare? Con questo non dico che non è preoccupante, attenzione!, dico che dobbiamo fare di tutto per far sì che questa cosa possa avere una risposta e una reazione da parte nostra, ma non è che si possa dire: "tutto sta andando bene... il Casinò sta andando male...", perché mi pare non sia così. Mi pare che il quadro di riferimento regionale, nazionale, europeo sia di un certo tipo, quindi non facciamo troppo gli speculatori dal punto di vista politico su determinate questioni.

L'altra cosa che mi pare sia da contestare dal punto di vista del metodo è quando si dice che qui "si naviga a vista". Collega Squarzino, è esattamente l'opposto! Lo sforzo è quello di avere dei dati e dei documenti di riferimento proprio per non "navigare a vista", quindi l'analisi della "TBridge" commissionata dalla casa da gioco e l'analisi fatta dalla "KPMG" per quanto attiene la parte regionale servono per dare dei riferimenti e dei punti di raccordo rispetto a un argomento che non va trattato, giustamente, come "navigazione a vista", ma stiamo facendo l'esatto opposto! Che si voglia travisare la realtà dal punto di vista politico posso anche capirlo, ma che si vada oltre la soglia di tolleranza devo dire che mi dispiace un po'.

Collega Sandri, dal punto di vista della tolleranza credo che tutti sappiano come lei abbia avuto nel tempo dei riferimenti puntuali nel Casinò, delle persone che in tempi non sospetti - "GS", prima versione Casinò - abbiano dimostrato di avere dei riferimenti politici molto stretti, quindi abbia pazienza...

(interruzione del Consigliere Sandri, fuori microfono)

... ma sì permaneva anche in modo stabile a Saint-Vincent, quindi conosceva anche molto bene la situazione. La invito a mantenere una soglia di decenza, altrimenti si passa nell'indecenza, dopodiché andremo a vedere tutte le cose, ma non ci sto a sentire delle lezioni! Se lei correttamente fa delle proposte, lei è anche persona capace e intelligente da poter dare un contributo, quindi se abbiamo una "governance" diversa, se il progetto della "task force" e questo tentativo di raccogliere delle cose li vedete come un'ingerenza... secondo noi no, ma siamo disposti a ragionarci, ma rimaniamo nella decenza, perché al di là scadiamo... e facciamo un difetto alle intelligenze di tutti i Consiglieri.

Per quanto attiene l'altro argomento, che è stato probabilmente equivocato, questo attiene ad una lettera che è stata trasmessa alla "Casinò", a cui si riferiva il collega Tibaldi rispetto a una leggenda metropolitana che ha evocato in relazione alla modifica del disciplinare e alla modifica del riparto. È una lettera a firma congiunta del sottoscritto e del Presidente - gliene do una copia, ma adesso gliela leggo - che abbiamo inviato su sollecitazione della "Casinò". Solo per spiegarle, poi le leggo la lettera ma, nel momento in cui c'è una società che ha una perdita, correttamente il Collegio sindacale si pone il problema: questa società continuerà la sua attività nel tempo, oppure queste perdite portano ad una chiusura della società, volontaria o fallimentare? Se questo quadro di riferimento ci porta alla chiusura, la collocazione di imposte differite nel bilancio non ha significato, perché diciamo che oggi abbiamo anticipato delle imposte, ma la vita della società non sarà una vita così lunga da permettere il recupero delle imposte che oggi abbiamo anticipato; quindi per uno strano meccanismo del nostro fisco paghiamo oggi delle imposte su delle manifestazioni reddituali che avremo in futuro e civilisticamente è così. Anche lì, Consigliere Sandri, mi permetta, delle imposte differite devo parlarne da commercialista, però poi posso fare anche diversamente, ma rispondo ad una sollecitazione, non voglio essere sgarbato, però il Collegio sindacale e la società di revisione chiedono: "questa società voi intendete tenerla in piedi?". Giustamente da parte di un Consigliere è stato fatto un ragionamento per dire: "guardate, i proventi della Regione da 70 milioni sono passati a 51 milioni, ma 51 milioni sono 51 milioni"; quindi secondo lei la Regione autonoma può permettersi un sacrificio di 50 milioni nel bilancio regionale, perché chiude la "Casinò S.p.A."? La risposta mi pare elementare: non possiamo permetterci che il Casinò chiuda; al di là dei 1.000 posti di lavoro, anche dal semplice punto di vista del bilancio abbiamo tutto l'interesse a far sì che questa società continui, perché non sarà più "la gallina dalle uova d'oro", ma è sempre un'azienda che produce valore aggiunto. Fatta questa premessa, leggo la lettera:

"abbiamo ricevuto la vostra del 13 c.m. in merito alle perplessità sorte in capo a codesto organo amministrativo e agli organi di controllo della "Casinò" nel predisporre il bilancio il 31 dicembre 2005 ed in proposito diamo atto della pertinenza del vostro interesse a conoscere le determinazioni della Regione Valle d'Aosta in ordine alla continuità dell'attività aziendale della società che amministrate. Come è noto, l'attività della casa da gioco è funzionale ad una significativa voce di entrata del bilancio regionale, che ad oggi e in prospettiva si ritiene manterrà la sua rilevanza, nonostante la crisi strutturale in atto che sta interessando tutto il settore delle case da gioco. Pertanto è interesse della Regione Valle d'Aosta sostenere sotto ogni profilo l'attività della "Casinò S.p.A." in quanto la medesima investe una funzione strategica per le finanze regionali. A tal proposito si vogliono ricordare gli ultimi provvedimenti adottati a sostegno dell'attività sociale..." - glieli leggo, ma sono cose che lei conosce molto bene - "... interventi su capitale di euro 1,5 milione per copertura perdite 2003 adottato dall'assemblea il 16 maggio 2005; intervento sul capitale di euro 4 milioni per copertura perdite intermedie 2005 adottato dall'assemblea del 28 novembre 2005; previsione in finanziaria regionale per il 2006 di uno stanziamento di euro 4,95 milioni da utilizzarsi a fronte di ulteriori interventi sul capitale; mandato del 2 settembre 2005 della Giunta regionale a "Finaosta" di realizzare uno studio finalizzato all'analisi dell'attuale congiuntura del settore delle case da gioco; incontro a Saint-Vincent nell'ottobre 2005, su iniziativa della Presidenza della Regione, dei vari esponenti di tutte le case da gioco italiane, al fine di esaminare le cause della crisi del settore e formulare azioni comuni di risposta; approvazione, con deliberazione del Consiglio del 13 luglio 2005, delle prime due fasi del piano di sviluppo, che prevede come primi adempimenti la realizzazione dell'area a verde posta sul lato est della casa da gioco e l'ultimazione della nuova sala giochi con l'ingresso da viale Piemonte. Si precisa infine che con l'anno 2006 è previsto che le parti verifichino la necessità di aggiornamento attraverso le conseguenti modifiche delle disposizioni del disciplinare che regola l'attività della casa da gioco. Tale adempimento rappresenta un'importante opportunità sia per la Regione, sia per la "Casino de la Vallée" al fine di mantenere e supportare prospettive di continuità aziendale".

Credo, collega Tibaldi, che la lettera sia molto chiara. In questa lettera non si parla assolutamente di revisioni di percentuali: si parla della revisione del disciplinare che lo stesso disciplinare indica nel primo articolo come scadenza istituzionale per la revisione, cioè ogni 3 anni, quindi siamo in quel momento proprio nel caso specifico per poter revisionare il disciplinare. A questo punto le dico che siamo nella condizione di garantire la società circa la continuità dell'attività e non in una situazione di rettifica "tout court" delle percentuali; ecco che correttamente il Collegio sindacale ha posto questo problema: "ritenete che l'attività debba continuare?". Abbiamo risposto "sì", abbiamo elencato a riprova qual è il comportamento dell'Amministrazione regionale, pertanto credo vi siano tutti gli elementi per fare le valutazioni. Se ritiene, le faccio avere copia della comunicazione che fa venir meno tutta una serie di "boatos".

Presidente - Mi pare giudizioso sospendere i lavori per riprenderli, visto che abbiamo ancora due risoluzioni da esaminare, nonché una legge, alle 15,30 del pomeriggio. La seduta è sospesa e riprenderà alle 15,30.

La seduta è tolta.

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La seduta termina alle ore 13,06.