Oggetto del Consiglio n. 1926 del 11 maggio 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 1926/XII - Rischi di conflitti di competenze nella gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent. (Interrogazione)
Interrogazione
Premesso:
- che nel febbraio scorso è stato rinnovato il consiglio di amministrazione della Casinò S.p.A., con la sostituzione di quattro dei cinque componenti precedenti;
- che nei giorni scorsi si è insediata la task force costituita dalla Giunta regionale "per il consolidamento e il rilancio della Casa da gioco di Saint-Vincent";
- che la task force è composta in netta prevalenza da soggetti politici o comunque dirigenti dell'apparato regionale a fronte di una rappresentanza marginale dell'amministrazione della Casa da gioco;
- che la task force riassume, di fatto, funzioni e compiti normalmente svolti dall'organo amministrativo di qualunque società;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Presidente della Regione e/o l'Assessore delegato per sapere:
1) se non si pone il rischio di confusione, contraddizione e/o conflitto di competenze tra la task force e il cda della Casinò S.p.A.;
2) se l'istituzione della task force si è resa necessaria per intensificare il controllo politico sull'operato del nuovo cda;
3) se l'insediamento della task force è il preludio alla riduzione del numero dei componenti del cda o comunque dei loro compensi, visto il notevole affievolimento - se non la vanificazione - del ruolo dell'organo amministrativo.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
Président - La parole au Président de la Région, Caveri.
Caveri (UV) - Approfitto dell'interrogazione che è stata posta, anche se devo dire che da un certo punto di vista sarebbe sufficiente la lettura della deliberazione che ha dato vita alla cosiddetta "task force", per meglio precisare, perché l'interrogante si pone una serie di questioni sul rischio di confusione, contraddizione, conflitto di competenze, oltre che se questa "task force" si individui come una sorta di luogo di censura dell'operatività o dell'operato del "CdA". Naturalmente poi c'è un tema politico che è stato trattato in altre occasioni, cioè l'eventuale riduzione dell'organo amministrativo dell'attuale "Casinò S.p.A.". Abbiamo già detto che questo è un tema sul quale si può discutere, ma questo prescinde dalla risposta puntuale su tale questione della "task force".
La "task force" era stata prevista nell'ultimo programma di legislatura presentato dalla nuova maggioranza regionale. Si tratta di un'esigenza e di una riflessione di cui mi sento responsabile perché ritengo, avendo ormai accumulato una grande pratica di problemi di rapporti fra noi e la "Casinò S.p.A.", che esistano una serie di ragioni buone che hanno portato alla nascita di questa struttura.
Non ci occupiamo nella "task force" - che è una realtà bicefala avendo una parte più propriamente politica e un'altra più propriamente tecnica - della gestione della "Casinò S.p.A.", che compete esclusivamente al "CdA", anche se siamo di fronte a una società pubblica, perché non è che i membri della "CdA" rappresentino degli azionisti astratti, per cui come ad esempio in "Mediobanca" uno rappresenta il gruppo "X", l'altro il gruppo "Z" e si discute in maniera astratta. Qui invece esiste una logica di vincolo di mandato, perché non si può pensare che i membri del "CdA" decidano delle cose in una società pubblica che siano in contraddizione con le scelte che l'azionista fa, perché, fino a prova contraria, i membri di un "CdA" rispondono all'azionista e qui l'azionista al 99% è la Regione e all'1% il Comune di Saint-Vincent. Tuttavia, le S.p.A. sono le S.p.A. e la Regione è la Regione. La "task force" è stata creata principalmente per procedere ad un'analisi della situazione delle case da gioco italiane, in particolare della nostra casa da gioco, del suo inserimento nel tessuto economico e sociale della Regione e anche dell'interdipendenza fra casa da gioco, enti locali e Amministrazione regionale. In particolare, abbiamo diversi tipi di aspetti: aspetti turistico-promozionali, giuridico-legali, infrastrutturali, di urbanizzazione. Abbiamo dei problemi di appalti, di chi deve gestire le proprietà, abbiamo dei problemi informatici. La logica insomma era che o si trovava un tavolo nel quale, in una logica di conferenza dei servizi, si potessero analizzare dei temi comuni a cavallo fra la S.p.A. e l'Amministrazione regionale o dei problemi interni all'Amministrazione regionale, che consentissero alla fine di ottenere una maggiore attrattività della casa da gioco, la sua integrazione nell'economia turistica di Saint-Vincent e della Regione. Non credo che sveliamo un segreto di Stato nel dire che, per esempio, uno dei temi con l'Assessore Pastoret che abbiamo discusso una delle ultime volte che abbiamo incontrato il Comune di Saint-Vincent è la questione del tiro all'elica, una vecchissima questione per adesso disattesa. Il superamento del vecchio tiro al piccione che ha una sua attrattività, o - altro tema rimarchevole - capire dal punto di vista del patrimonio regionale tutta una serie di questioni molto datate che riguardano la titolarità di alcune parti della casa da gioco. Personalmente rispetto alle prime riunioni che abbiamo avuto sono soddisfatto, perché ha consentito ai diversi servizi della Regione di confrontarsi su delle tematiche comuni, ha consentito di interagire con il Presidente della S.p.A., naturalmente senza pensare che questo nostro lavoro sia un tentativo di mettere eccessivamente il "naso" nella gestione ordinaria della S.p.A..
Un primo lavoro che uscirà dalla "task force" è la definizione del documento che porteremo in Consiglio regionale riguardante le linee di indirizzo della casa da gioco - nell'ultima riunione abbiamo cominciato a discutere su un'eventuale bozza da portare in una delle prossime riunioni del Consiglio regionale - e, dal punto di vista tecnico, lì si potranno discutere dei temi che prima o poi verranno "al pettine", fra questi il più noto è quello del disciplinare che deve passare in Consiglio. Esaminare i vari scenari possibili quindi, sapendo anche che vi sono stati degli approfondimenti di tipo tecnico discutibili, come tutti gli approfondimenti di tipo tecnico, ma abbiamo due studi: uno della "KPMG" e uno della "TBridge", oltre ad un approfondimento recente dell'"Eurisco", che non abbiamo ancora visto, dopodiché o troviamo in questa sede un modo per risolvere alcuni elementi di criticità e di complessità, oppure non vedo altre sedi se non quella di riunioni informali. Io credo invece nella scelta di avere una sede formale come la "task force" prevista nel programma di governo per istituzionalizzare un dialogo interservizi e per avere tra i diversi Assessori uno scambio di opinioni su temi importanti. Ci si era trovati in passato a discutere di questioni specifiche della "Casinò S.p.A.", che nulla avevano a che fare con le manifestazioni, all'interno del Comitato delle manifestazioni, che era l'unico strumento esplicitamente previsto e che finiva per essere un luogo dove si discutevano temi che non avevano invece nulla a che fare con le manifestazioni in sé. Certo, il quadro è noto ed è quello di una stagnazione del settore di gioco. È lievissima la ripresa che in questo momento si sta registrando al Casinò ma, rispetto alle difficoltà del passato, qualunque segno positivo anche flebile fa piacere.
Posso dire in conclusione che il ruolo dell'organo amministrativo della "Casinò S.p.A." non è affievolito dall'attività della "task force", anzi ci auguriamo che molte idee frizzanti vengano dal "CdA" anche alla Regione su temi che sono di competenza della Regione (pensiamo a tutta la questione delle strutture esterne, un argomento che è in capo a noi e ai Comuni viciniori alla casa da gioco). Gli interventi che dovranno essere posti in essere comportano un impegno da parte di tutti gli amministratori che sono coinvolti: pensiamo a una serie di vicende urbanistiche che vedono la necessità che Regione e Comune interagiscano in maniera molto efficace, perché la stessa applicazione del piano di sviluppo porta alla necessità di risolvere tutta una serie di problemi con la commissione edilizia e con le norme che sono in capo al Comune di Saint-Vincent. La logica quindi è quella della programmazione degli interventi per quanto di competenza, quindi sono sicuro che il lavoro concreto che la "task force" continuerà nei prossimi mesi dimostrerà che l'idea di avere una sorta di conferenza dei servizi è una buona idea.
Si dà atto che dalle ore 10,17 alle ore 10,25 presiede il Vicepresidente Lanièce.
Président - La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Il termine "task force" è un'accezione del linguaggio militare che evoca il ricorso a questo organo d'azione e di decisione in momenti di emergenza, di difficoltà, di criticità; è una sorta di pronto intervento che viene creato ad "hoc" per far fronte a situazioni eccezionali. Noi siamo consapevoli che la situazione, quella della casa da gioco, sia di criticità e lo è da tempo, non lo è solo da qualche mese o, meglio, da quando avete pensato di creare questo organismo. È singolare che si crei un organismo tipo questo all'indomani del rinnovo del "CdA", che è stato pressoché completamente revocato: 4 componenti su 5 sono stati sostituiti, di conseguenza si è data fiducia da parte dell'organo politico, che rappresenta l'azionista, a 4 nuove persone che dovrebbero provvedere al rilancio della casa da gioco. Questa è la prima osservazione che facciamo, ovvero sembra quasi che nel nuovo "CdA" voi non riponiate quella fiducia necessaria che un azionista dovrebbe riporre invece in coloro che indica quali futuri vertici aziendali.
Presidente Caveri, abbiamo letto la deliberazione n. 862/2006, che ha istituito la "task force" ed è proprio per questo che abbiamo proposto l'interrogazione, perché quella deliberazione cita in un passaggio delle premesse la reale natura di questo organismo che lei ha ricordato essere bicefalo. Si legge:
"Ritiene, vista l'importanza della casa da gioco, che sia opportuno ed efficace strutturare la "task force" in due momenti tra loro correlati: uno più propriamente politico e di indirizzo, deputato alle scelte strategiche; l'altro più propriamente tecnico ed operativo, deputato a favorire la realizzazione degli obiettivi e a garantire efficacia, efficienza ed economicità dei processi".
Sono funzioni queste che rientrano normalmente in capo a qualsiasi organismo amministrativo aziendale. È vero, la S.p.A. è a controllo totalmente pubblico, ma è altrettanto vero che il controllo propriamente pubblico avviene attraverso il Consiglio e la Giunta regionale, ai sensi della legge istitutiva della "Casinò S.p.A." e naturalmente attraverso tutti quei livelli più o meno informali che sono gli stessi azionisti: il Comune di Saint-Vincent, la Regione, coloro che operano sul territorio o che hanno rapporti più o meno immediati con la casa da gioco. Desta stupore che il "tavolo di indirizzo", che è l'organo strategico della "task force", veda come composizione il Presidente della Regione, cioè lei, 3 Assessori di questa Giunta -rispettivamente al bilancio, al territorio e al turismo -, il Sindaco del Comune di Saint-Vincent, il Presidente di "Finaosta", quindi tutte personalità dell'apparato politico burocratico, e solo il Presidente del "CdA" della "Casinò S.p.A.", ovvero su 7 membri solo uno rappresenta l'azienda, gli altri sono organi politici o di emanazione politica. Lo stesso vale per il gruppo tecnico, dove c'è un insieme di dirigenti o super dirigenti regionali che compongono questo organismo, ai quali si unisce un solo dirigente della "Casinò S.p.A." indicato dalla società. A nostro avviso, questa "task force" ha il sapore di un commissariamento politico della casa da gioco, che è stato deciso da lei e che viene istituito sulla base di questa composizione alquanto singolare e fantasiosa, ma che trasforma dal livello informale a quello istituzionale il controllo politico approfondito sulle scelte aziendali della casa da gioco. Lei stesso lo ha ammesso, dicendo che non volete mettere eccessivamente il "naso" nel lavoro svolto dal "CdA"... lo mettete in maniera pesante il "naso" invece nelle scelte del "CdA"! Ci piacerebbe sapere quale autonomia operativa e decisionale, anche per cose di minore importanza, possono avere i componenti del "CdA"! Con tale scelta vi siete accollati una grossa responsabilità: quella di partecipare direttamente alla determinazione dei processi decisionali; questo comporterà anche la possibilità che veniate revocati, come è successo per i precedenti "CdA".