Oggetto del Consiglio n. 1923 del 11 maggio 2006 - Resoconto
OBJET N° 1923/XII - Acceptation de la démission de l'Assesseur à l'éducation et à la culture. Communication du Président de la Région: assomption "ad interim" des fonctions de l'Assessorat de l'éducation et de la culture.
Président - Collègues, par sa lettre en date du 24 avril 2006, le Président de la Région m'a remis la lettre du 20 avril 2006 par laquelle l'Assesseur Madame Charles Teresa a présenté la démission de ses fonctions au sein du Gouvernement régional, dont je vous donne lecture: "Cher Président, je te présente ma démission de mes fonctions au sein du Gouvernement régional, afin d'éviter toute instrumentalisation de la situation actuelle, Charles Teresa".
Je vous propose donc que le Conseil accepte la démission présentée par Madame Charles Teresa de sa charge d'Assesseur régional à l'éducation et à la culture et prenne les éventuelles mesures qui s'imposent.
La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Non ci soffermeremo sulle dimissioni presentate dall'Assessore Charles, anche perché avevamo avuto modo di affrontare già negli scorsi Consigli la questione che ha visto l'Assessore Charles rassegnare le dimissioni, le accogliamo e ne prendiamo atto. La riflessione politica invece ci sembra vada posta su quel punto che oggi non è stato inserito nell'ordine del giorno dei lavori del Consiglio: la sostituzione dell'Assessore dimissionario. Ci sarebbe piaciuto che il Presidente Caveri su questo argomento si esprimesse e che venisse comunicato al Consiglio contestualmente alle dimissioni, ma penso che le affermazioni da lui fatte siano state chiare. Il Presidente Caveri, dopo aver fatto una verifica anche sui precedenti, ha ritenuto di tenere "ad interim" l'Assessorato della cultura e della pubblica istruzione. Questo è un Assessorato sicuramente importante, Presidente, un Assessorato che appesantisce la funzione della Presidenza, ma noi sappiamo che lei ha mille risorse e "spalle larghe" e di questo non ci preoccupiamo, se non se ne preoccupa lei... ma il discorso è un altro. In tale legislatura la maggioranza che sostiene questo Consiglio ha brillato per l'occupazione delle istituzioni e per l'utilizzo delle istituzioni all'uso di "beghe" interne a quello che è - o forse che era - il partito della maggioranza assoluta in Valle d'Aosta. Dobbiamo dire che anche oggi l'"Union Valdôtaine" ritiene di trattenere in ostaggio una carica operativa importante come quella dell'Assessorato della cultura per questioni interne. Non ci sembra che ad oggi vi siano delle situazioni di tipo istituzionale che prefigurino questo tipo di "interim". Sappiamo che l'"Union Valdôtaine" ha un congresso il 18 giugno e ci sembra quanto meno discutibile dal nostro punto di vista politico, dal punto di vista politico dell'interesse della Comunità valdostana che la definizione degli equilibri interni alla Giunta venga posticipata al momento della verifica interna al partito dell'"Union Valdôtaine". Il Presidente Caveri probabilmente mi risponderà che la politica è anche questa e che vi sono illustri precedenti a varie latitudini. La replica, visto che non potrò darla dopo, penso di poterla dare ora, è che noi dobbiamo guardare in casa nostra e in casa nostra ultimamente - mi tocca ripetermi - l'"Union" non sta brillando per senso di responsabilità e per senso istituzionale. Questo è forse uno dei motivi che ha portato ad un rapido declino del consenso che l'"Union" stessa un tempo raccoglieva fra i Valdostani. Auspichiamo che questo "interim" sia il più breve possibile, e soprattutto auspichiamo che possa essere risolto prima del Congresso dell'"Union Valdôtaine".
Président - La parole au Conseiller Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - È sempre un momento delicato quando si parla di persone, ma questo è un momento ancora più delicato perché giunge in una fase politica difficile e complessa. È una dimissione ovviamente che fa riflettere non tanto su sé stessa, ma su un quadro politico più generale che si è andato a configurare a partire dalla crisi del febbraio scorso con la nascita del "Caveri bis" e si è poi consolidato con il risultato delle elezioni elettorali. Permetterete quindi di fare due riflessioni più generali, prima di arrivare al punto di cui stiamo discutendo per inquadrare il problema. L'"interim" può essere lungo o corto, dipende dal coraggio e dal senso di responsabilità di ciascuna forza politica. Ci troviamo di fronte ad una fase di passaggio importante, di cui occorre richiamare innanzitutto il significato. Le elezioni del 9 e 10 aprile hanno ribadito un concetto semplice: al popolo valdostano non fa piacere che i partiti, tutti i partiti, non rispettino le indicazioni date dagli elettori. Nel giugno 2003 gli elettori avevano dato un messaggio chiaro, avevano premiato due forze politiche rappresentanti l'autonomismo e la Sinistra e gradivano che da quella indicazione nascesse un percorso. Non è stato soltanto il ribaltone di 2 mesi fa a contraddire quel voto, ma anche nei 2 anni precedenti un atteggiamento troppo "sopra le righe" del partito, che, avendo raggiunto i 18 Consiglieri, si è sentito in grado di poter decidere di tutto e di più. In questi anni la nostra pazienza, il nostro senso di responsabilità, la nostra grande convinzione che è importante ricucire, anche al di là della nostra visibilità, problemi e falle nell'interesse principale della Valle d'Aosta, è stata scambiata per arrendevolezza. Credo che il voto del 9 e 10 aprile abbia dimostrato che il nostro popolo sa scegliere e vuole soprattutto che si rispettino le scelte. Oggi è a tutti noi con grande senso di responsabilità e coraggio di saper guardare al futuro e di saper trovare le soluzioni a tale fase; per questo mi auguro che l'"interim", lungo o corto che sia, sia soprattutto un momento per tutti di fare una riflessione. In politica si dice che spesso si raccontino le storielle, le bugie, credo che questo potrebbe anche essere considerato lecito; la cosa che non è lecita, ma soprattutto è stupida è che le bugie si raccontino a sé stessi. Un invito allora a noi stessi come "DS", alla Sinistra più in generale e a tutte le altre forze politiche a farsi un'analisi "ad occhi aperti" e a guardare il futuro con il più alto senso di rispetto per l'elettorato valdostano.
Termino riconoscendo all'Assessore uscente, Charles Teresa, un comportamento istituzionalmente corretto che le fa onore e di cui la Commissione che ho avuto l'onore di presiedere per qualche tempo è stata testimone e può essere veramente felice di questo tipo di rapporto.
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - È solo per ringraziare per il lavoro svolto da Teresa in questi anni e per il suo comportamento molto preciso nel tempo e anche in questa occasione.
Presidente - La parola al Consigliere Cesal.
Cesal (UV) - Volevo anch'io, a nome del gruppo dell'"UV", ringraziare l'Assessore Charles per il lavoro che ha svolto in questi anni di presenza nell'Esecutivo regionale. La voglio ringraziare soprattutto per l'alto senso di responsabilità dimostrato in questa occasione, quando si è trattato di decidere su una vicenda estremamente delicata, che la riguardava quanto meno marginalmente, la ringrazio per aver tolto dal tavolo una situazione che avrebbe potuto essere e forse lo è stata anche fin troppo strumentalizzata.
Per quanto riguarda le valutazioni di tipo politico, ognuno di noi è libero di esprimere il proprio punto di vista. Credo che comunque da questo momento non vi siano più situazioni di difficoltà, il tavolo è sgombro e di questo va dato atto e va ringraziato l'Assessore per l'alto senso di responsabilità dimostrato in questa occasione.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Anche noi prendiamo atto con attenzione della correttezza dimostrata dall'Assessore Charles, perché, di fronte alla situazione verificatasi alla "Tecnomec", ha avuto la correttezza di mettersi da parte, probabilmente lo avrebbe fatto anche prima se glielo avessero lasciato fare e questo dimostra ancora di più la sua correttezza. Anche noi siamo convinti che tali dimissioni e la non sostituzione dell'Assessore in questo momento sia l'espressione di una crisi profonda che è palese all'interno del partito con il maggior numero di Consiglieri presenti in questo Consiglio, partito di maggioranza relativa. È una crisi che le ultime elezioni politiche hanno dimostrato in modo chiaro e palese e credo vada fatta una riflessione profonda sulla situazione politica attuale, perché è emersa da parte della popolazione valdostana una richiesta chiara di cambiamento: cambiamento nel modo di fare politica, cambiamento nei contenuti della politica, cambiamento della maggioranza di governo che attualmente governa la Valle, cambiamento dello stesso Presidente di questa maggioranza, un cambiamento che deve avvenire, che dobbiamo affrontare e che non si può procrastinare all'infinito. Credo che su questo tema dovremo tornare presto, perché la popolazione aspetta segnali chiari di una risposta anche in Consiglio del rinnovamento che ha chiesto, che ha indicato e che ha sostenuto con le recenti elezioni.
Président - La parole au Conseiller Lavoyer.
Lavoyer (FA) - A noi come "Fédération Autonomiste" piacciono poco i ringraziamenti quando un Consigliere o un Assessore non ricoprono più un certo ruolo, quindi vogliamo stigmatizzare le speculazioni strumentali che sono state fatte sull'argomento. Le dimissioni per noi non erano assolutamente necessarie e per questo motivo assumono un valore etico maggiore.
Président - La parole au Président de la Région, Caveri.
Caveri (UV) - Je voudrais d'abord remercier Madame Charles Teresa pour l'activité politique administrative. Elle a beaucoup souffert de l'ensemble d'une situation politique, je voudrais le dire parce que je trouve que, quand on évoque la grande politique même dans cette Assemblée, il faut dire que toute une série d'événements récents - il suffit de lire ce qu'il y a dans le "Web" - démontrent une certaine dérive de la politique valdôtaine. Il faut le dire avec beaucoup de courage, il y a un climat très empoisonné, donc il n'y a pas seulement la grande politique, mais il y a de querelles, de commérages et de poisons que personnellement je n'ai jamais vus au Val d'Aoste. C'est un climat très négatif, qui touche les différentes forces politiques et pas seulement l'"UV", qui touche l'ensemble de la vie publique. Moi je trouve que c'est assez bien qu'il y ait un contrôle sur la vie publique et sur les hommes politiques, les femmes en politique, c'est tout à fait naturel, il n'y a rien de dramatique, chaque grande démocratie et même notre petite démocratie doit prévoir les différents systèmes de contrôle sur l'ensemble de notre action politique. Je dois dire que, de ce point de vue, je ne pense pas qu'il n'y ait aucune nécessité de censure, mais que, quand on commence à jouer avec la politique judiciaire, quand on commence à jouer sur les questions éminemment politiques et personnelles, moi je ne partage plus certaines questions. Moi donc j'y tenais à le dire, parce que ce n'est pas une accusation contre personne, mais c'est une considération d'ordre général que j'y tenais à faire. Je connais plusieurs de vous depuis des années et je pense que parfois on partage ce sentiment d'une certaine préoccupation, d'un climat difficile qu'on n'arrive plus à comprendre et à justifier. C'est pour cela que je voudrais donner toute ma solidarité humaine d'abord à Madame Charles, qui a vécu avec beaucoup de souffrance ce moment politique. Quelqu'un pourrait dire de façon un peu cynique que personne ne nous oblige à faire la politique, donc cela fait partie des règles, mais peut-être que, vu que sur le site des Oranges je suis devenu un peu un pape, modeste premier, parce que les pauvres Sud-Tyroliens m'avaient proposé, même si je n'avais pas 50 ans, pour la candidature, évidemment pour le premier suffrage je n'avais aucune ambition, mais je trouve que cela démontre le climat. C'est le climat qui a touché Madame Charles et je pense que c'est un climat tout à fait négatif. Je comprends donc tout à fait le style et l'ensemble de sa lettre, dans laquelle elle a dit: "afin d'éviter toute instrumentalisation de la situation actuelle". C'est vrai, je pense que pour le moment il n'y a pas une solution, dans le sens que je ne propose pas, comme il est prévu par notre Statut, un autre nom pour cette charge. J'assume l'"intérim", c'est une chose normale, le Conseiller Frassy l'a déjà dit, nous avons eu un Président du Conseil qui à un certain point avait 3 ou 4 "intérim", donc ce n'est pas extraordinaire. Je n'ai pas d'ambitions de ce genre, je pense qu'avec beaucoup de rapidité il faudra trouver une solution politique à ce passage et pour le reste moi pour le moment j'assume l'ensemble des obligations administratives, qui reviennent du fait d'avoir l'"intérim" sur l'Assessorat de l'éducation et de la culture.
Président - Je soumets au vote la prise d'acte des démissions de l'Assesseur Charles Teresa:
Conseillers présents et votants: 29
Pour: 29
Le Conseil prend acte.
Président - Le Conseil accepte la démission présentée le 20 avril 2006 par Madame Charles Teresa des fonctions de Assesseur à l'éducation et à la culture; par la suite le Conseil prend acte de la communication concernant l'assomption de la part du Président de la Région des fonctions intérimaires de l'Assessorat de l'éducation et de la culture.