Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1913 del 10 maggio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 1913/XII - Modifica del regolamento interno della Consulta regionale per la condizione femminile.

Il Consiglio

Premesso che l'articolo 9 della legge regionale 23 giugno 1983, n. 65 prevede che la Consulta regionale per la condizione femminile rediga un proprio regolamento interno da sottoporre all'approvazione del Consiglio regionale;

Considerato che la Consulta regionale per la condizione femminile ha trasmesso a questa Presidenza, in data 15 febbraio 2006, una proposta di modifica del regolamento interno, approvato nel corso dell'Assemblea del 13 febbraio 2006;

Visto il parere favorevole di legittimità rilasciato dal Direttore della Direzione Affari generali della Presidenza del Consiglio, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2 della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla deliberazione del Consiglio;

Richiamata la legge regionale 23 giugno 1983, n. 65;

Delibera

1) di approvare nel testo allegato il nuovo regolamento interno della Consulta regionale per la condizione femminile.

Allegato

(Omissis)

Presidente - La Consulta regionale per la condizione femminile è stata istituita con legge regionale n. 65/1983, che rinvia ad una deliberazione del Consiglio regionale, su proposta della Consulta, l'approvazione di un regolamento per il funzionamento della Consulta stessa. Nell'ottica di rendere più attuali ed efficienti le proprie modalità di funzionamento, l'Assemblea della Consulta regionale per la condizione femminile ha approvato, ai sensi dell'articolo 20 del vigente regolamento, a maggioranza dei due terzi dei componenti dell'Assemblea, alcune proposte di modifica all'attuale regolamento interno della Consulta, che sono ora sottoposte al Consiglio per l'approvazione.

Le principali modifiche riguardano: capo I, gli articoli relativi agli organi della Consulta, cioè Assemblea, la Presidente, il Comitato esecutivo; le modalità di elezione della Presidente, del Comitato esecutivo, nonché della Vicepresidente e della Segretaria; per ognuno degli organi sono previste funzioni e compiti soprattutto per quanto riguarda la Presidente, la Vicepresidente e la Segretaria. Capo II: per quanto riguarda le regole di funzionamento dell'Assemblea, rispetto alle quali sono stati introdotti nuovi e moderni sistemi di convocazione, anche tramite e-mail e fax; sono state meglio specificate le maggioranze relative alla validità delle sedute in prima e seconda convocazione; è stato invece pressoché riscritto l'articolo relativo alla stesura del verbale e alla modalità di approvazione dello stesso; per quanto riguarda l'ordine del giorno, è stata prevista la maggioranza dei due terzi dell'Assemblea per l'iscrizione di nuovi oggetti; si è previsto lo scrutinio palese e, a richiesta di almeno 5 consultrici, il voto segreto, nonché la possibilità di fare dichiarazioni di voto. All'articolo 15, riguardante i requisiti per l'ammissione alla Consulta, sono stati ridotti i tempi concessi ai richiedenti per integrare la documentazione non ritenuta sufficiente, da 60 a 15 giorni, allo scopo di velocizzare il procedimento, mentre l'articolo 16, relativo alle Commissioni e ai gruppi di lavoro e al loro funzionamento, è stato aggiornato nella parte che riguarda le modalità di formulazione delle proposte delle Commissioni, anche alla luce delle modificazioni organizzative intervenute in questi ultimi anni all'interno dell'Amministrazione regionale. Agli stessi principi si informa l'articolo relativo alle consulenze e collaborazioni, in cui sono state modificate le modalità per la richiesta e lo svolgimento di tali attività. Si è proceduto poi a parificare il rimborso delle spese alle consultrici per le trasferte con uso del mezzo proprio a quello previsto per il personale regionale. Sono state inserite infine le abrogazioni delle deliberazioni del Consiglio regionale n. 338/1993 e n. 1891/1996, relative all'approvazione del regolamento vigente. Dichiaro aperta la discussione generale.

La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Noi abbiamo qualche perplessità su tali proposte di modifica al regolamento interno della Consulta e sono perplessità sintetizzabili in questi punti. A parte il ruolo della Consulta, che a nostro avviso è un po' superato dagli eventi, il voler, come abbiamo più volte ribadito, circoscrivere in quell'ambito una pretesa difesa o valorizzazione del ruolo femminile in Valle d'Aosta, oggi che si parla da tempo di pari opportunità, di pari dignità di ruoli fra uomini e donne, oggi che il confine fra uomo e donna sovente è abbastanza sfumato, basta vedere a Roma chi è stato eletto... diciamo che questa regolamentazione, a nostro avviso, tende a verticalizzare il potere in mano ad un Comitato esecutivo e quindi cerca, percorrendo le direzioni già viste in quest'aula, di impoverire le funzioni delle singole consultrici che vengono nominate dai vari enti politici e non nell'ambito dell'Assemblea e concentrare una somma di decisioni in capo a quelle poche consultrici che vengono indicate nell'organismo esecutivo. Questo crea non pochi malumori e sappiamo che di malumori e di disagi ce n'è più di uno, anche se forse il gentil sesso tende a nascondere le problematiche che ci sono all'interno della Consulta. Si cerca sempre di accomodare le questioni con spesso la complicità dei maschietti che sono nelle istituzioni, evitando di portare alla luce delle situazioni di disagio che vengono vissute in quella sede. In poche parole si creano questi piccoli comitati di salotto, amicizie partitiche o meno, per gestire in fondo una quantità irrisoria di risorse: 77mila euro. Per 77mila euro queste donne si sbranano, diciamo le cose come stanno, e per sbranarsi un po' meno e un po' meglio cercano di concentrare i poteri in poche persone. Crediamo che questo regolamento sia un passo avanti verso lo snaturamento della funzione primigenia della Consulta, una funzione che sicuramente era differente negli intenti di coloro che l'hanno pensata e oggi è diventato quel luogo di potere - ma potere di guerra fra poveri, viste le risorse disponibili - che si consuma a colpi non solo di battibecchi da salotto, ma anche a colpi di norme che questo Consiglio oggi è chiamato ad approvare. Noi crediamo che la Consulta vada interamente ripensata, addirittura sarebbe il caso di cominciare a pensare ad un'abrogazione di questa norma, non abbiamo paura di dirlo, perché oggi più che tutelare il sesso femminile c'è da tutelare il sesso maschile che ha perso l'identità. Ci pare di capire che ci siano molti maschietti che hanno perso la loro identità e allora o si pensa ad un organismo diverso, come in altre regioni ci sono le Commissioni pari opportunità, oppure è inutile continuare a chiudere gli occhi di fronte alla realtà e procedere imperterriti verso finanziamenti di iniziative che sono superate dagli eventi, che sono luogo di discordia e non di concordia, di costruzione di iniziative che possono avere anche valenze istituzionali e che si manifestano ancora oggi con tale proposta di regolamento, che noi non ci sentiamo di votare. Questa è la conclusione di giochetti di potere, che sono stati costruiti "a tavolino" da alcune persone e che chiedono l'avallo di tale Assemblea. Apprezziamo, Vicepresidente Lanièce, il modo in cui ha illustrato in maniera distaccata le ragioni che hanno ispirato la redazione di questa modifica, forse non poteva dirlo; noi da tale pulpito ci sentiamo di dirlo, noi esprimiamo liberamente i nostri pensieri, crediamo che questo sia un passo in avanti verso un errore che si sta perpetuando nel tempo. La Consulta deve essere completamente ripensata, se non abrogata, questo regolamento così modificato andrà ad indebolire la funzione rappresentativa e quindi politica di quell'organismo, non soddisferà le esigenze di tutte le istanze femminili esistenti a livello valdostano. Sentite quante donne in Valle d'Aosta sanno cosa è e cosa fa la Consulta, provate voi donne presenti in quest'aula a farvi questa domanda e a rispondervi, poi dateci anche una risposta su qual è la "ratio" di questa modifica regolamentare. A chi porta vantaggio? Le informazioni che possediamo sono di questa natura, qui le abbiamo espresse e confermiamo convintamente il nostro voto di astensione.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Non voglio rispondere assolutamente alle osservazioni fatte dal collega Tibaldi, perché la cosa ci porterebbe molto lontano. In questa occasione mi ritrovo completamente nel parere espresso dalla I Commissione all'unanimità, prendo atto che un organismo istituzionale ha esaminato a fondo l'argomento e ha espresso un parere favorevole all'unanimità, una Commissione che ha un valore istituzionale, per cui prendo atto di questo e do voto favorevole. Rispetto alla questione del ruolo della Consulta e della legge, su un aspetto posso concordare con il collega, cioè che una riflessione vada fatta su un organismo che è stato pensato più di 20 anni fa, per cui probabilmente una riflessione su questo va fatta. Credo anche che la Consulta stia facendo questa riflessione e credo anche che stia elaborando eventuali proposte di modifica e noi credo che un po' di fiducia in tali organismi rappresentativi possiamo averla.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Volevo dire alcune cose al Consigliere Tibaldi, perché ho votato a favore di queste modifiche, la Consulta è migliorabile, però non si può prescindere da una situazione generale che fa spavento. C'è una crisi occupazionale che colpisce sempre più le donne, ci sono crisi familiari dove le donne vengono addirittura soppresse, di tutto e di più; con le finanziarie si tagliano i servizi e quindi si torna a fare carico soprattutto alle donne. Venire a criticare un organismo che può essere migliorabile... e però in ogni caso addirittura si vorrebbe riformare o sopprimere mi sembra un'esagerazione.

Presidente - Dichiaro chiusa la discussione generale. Pongo in votazione, se siete d'accordo, in un'unica votazione il regolamento nel suo complesso, segnalo solo che la I Commissione ha dato parere favorevole all'unanimità:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 30

Astenuti: 2 (Lattanzi, Tibaldi)

Il Consiglio approva.