Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1912 del 10 maggio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 1912/XII - Riduzione nella distribuzione del materiale prodotto per la promozione dell'offerta turistica regionale. (Interpellanza)

Interpellanza

Premesso:

- che l'intensificazione delle iniziative di promozione e di comunicazione sui mercati figura tra i macro-obiettivi della legislatura per qualificare l'offerta turistica valdostana;

- che l'Assessore regionale del Turismo ha recentemente stabilito una drastica riduzione nella distribuzione del materiale prodotto per la promozione dell'offerta turistica regionale, fissando a due sole copie per ciascuno dei depliant messi a disposizione (sei) e a dieci copie per le cartine i limiti massimi di disponibilità per ogni struttura ricettiva valdostana;

- che tale decisione, oltre a contraddire le scelte di indirizzo annunciate dalla Giunta odierna, non sembra raccogliere particolari consensi tra molti operatori turistici locali che reclamano la carenza di materiale informativo promozionale;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore delegato per sapere:

1) quali motivazioni hanno indotto l'Assessore a optare per una simile decisione;

2) se ha preso in considerazione i disagi che dovranno sopportare gli operatori turistici quando negheranno ai loro clienti la possibilità di disporre di materiale informativo;

3) come si concilia tale decisione, ispirata a un severo principio di razionalizzazione, con le molteplici produzioni e distribuzioni di materiale informativo effettuate dalle singole AIAT sul territorio;

4) se intende mantenere tale decisione o se non ritenga più opportuno rivederne le modalità applicative, magari secondo una formula concordata con i diversi soggetti - pubblici e privati - che operano nel comparto turistico regionale.

F.to: Tibaldi - Frassy

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Prendiamo spunto nell'illustrare questa interpellanza da alcuni dati che sono conosciuti e che si riferiscono all'andamento turistico della nostra Regione, che non è così felice, anche perché le ultime notizie pervenute sono di segno negativo per il turismo valdostano. In particolare qui leggo un'agenzia di stampa che riferisce che gennaio ha visto una flessione dell'8,5% rispetto all'anno precedente, un calo notevole per quanto riguarda la clientela italiana, meno sensibile per quanto riguarda gli stranieri, ma sempre una flessione. Questo risultato non è imputabile direttamente all'Assessore, perché non siamo così demagoghi dall'attribuirgli delle dirette responsabilità, ma l'Assessore è al Governo dell'Assessorato turistico, di conseguenza ha delle responsabilità per quanto riguarda il rilancio di una politica turistica che segna il passo. Leggiamo sempre in un'altra agenzia di stampa, notizia che è stata anche approfondita dai giornali, che sono stati gli alberghi che nel 2005 hanno salvato la stagione ad Aosta, e non solo... e quando si parla di turismo si fa subito riferimento agli arrivi, alle presenze negli alberghi, poi nelle strutture ricettive extra-alberghiere e comunque tutto l'indotto che gravita intorno al comparto ricettivo primariamente considerato. Alla luce di queste premesse, è naturale che in un settore come il turismo, quando c'è difficoltà nell'aggredire il mercato e guadagnare fette di clientela rispetto ad altre zone che sono attrattive da un punto di vista turistico, bisogna investire sul "marketing"; ce lo ha anche ribadito uno studio che ci è costato 144mila euro: lo studio "KPMG", che è stato rivolto al settore del Casinò e alle aziende analoghe e che ci ha detto che, se vogliamo recuperare clientela e incrementare gli introiti, dobbiamo investire sul "marketing".

Fa specie a fronte di queste premesse una recente decisione dell'Assessore Pastoret di voler ridimensionare il numero degli opuscoli promozionali della Valle d'Aosta editi dall'Assessorato a vantaggio delle strutture alberghiere, è una decisione sua risalente all'11 aprile scorso, dove lei ha comunicato in maniera molto formale e anche determinata che intende ridurre le disponibilità pro capite per ogni albergo di opuscoli messi a disposizione, sulla base di 6 dépliant e 10 copie per le cartine per ogni struttura ricettiva valdostana... mi correggo, 2 copie per ogni dépliant, fino a un massimo di 6 dépliant, e 10 copie per le cartine. È naturale che questa riduzione degli strumenti che servono per primi a far promozione con i turisti e con coloro che frequentano gli alberghi valdostani ci lascia perplessi, ma non lascia perplessi solo noi che abbiamo proposto l'interpellanza, lascia perplesso tutto il comparto alberghiero. Mi risulta che non solo singolarmente numerosi albergatori, ma anche l'ADAVA abbia fatto delle osservazioni caustiche sulle decisioni adottate dall'Assessore, anzitutto la ritengono un'iniziativa inaspettata e non prevista, ma non condividono questa impostazione perché riduce le possibilità di promuovere le bellezze naturali, le iniziative che si svolgono nella nostra Regione e che promuovono anche tutti gli enti preposti alla promozione turistica in Valle. Immagino il titolare di un albergo che quando si trova soprattutto in piena stagione a dover consigliare ai suoi clienti cosa possono visitare, dove possono recarsi a trascorrere momenti di tempo libero, come possono passare una giornata all'aperto... quando hanno degli opuscoli che sono quantitativamente limitati. La prima considerazione che viene spontanea è quella che non possono soddisfare tutte le richieste. Se 10 persone simultaneamente chiedono degli opuscoli, un albergatore che ne ha 2 a disposizione - 2 per lingua, cioè 2 in spagnolo, 2 in francese, 2 in inglese, o 2 in italiano - come fa a soddisfare tutte le esigenze? L'albergatore si trova in uno stato di handicap e deve o sostituirsi a colui che ha prodotto l'opuscolo e quindi illustrare le iniziative, oppure permette la consultazione dell'opuscolo, ma non può regalare al cliente una panoramica delle attrattive storico-culturali e turistiche della nostra Regione. Questa considerazione emerge anche abbastanza chiaramente da una lettera che ADAVA ha inviato a tutti gli iscritti proprio sugli opuscoli promozionali editi dall'Assessorato. Gli albergatori poi dovranno avere il buon gusto di rivolgersi alle AIAT di competenza, per dire: "mi scusi, Signore, ci fa avere la quota di opuscoli che ci avete conservato per questa stagione?". Effettivamente è una limitazione senza precedenti. Probabilmente, Assessore, questa sua volontà di razionalizzare, che per certi versi potrebbe anche essere condivisa, dovrebbe essere anzitutto consapevolmente adottata con i soggetti che sul territorio fanno turismo e poi forse ci dovrebbe essere una sorta di gradualità. Passiamo da un momento di "deregulation", in cui si è prodotto di tutto e di più sia a livello regionale, che a livello di AIAT, che a livello di consorzi o di singoli operatori privati, a un momento in cui la Regione dice: "stop, da oggi si cambia registro".

Oggi, Assessore, le offriamo una grande occasione: quella di spiegarci perché ha operato questa scelta e ha deciso di ridurre drasticamente la dotazione di opuscoli e di cartine geografiche a favore dei singoli alberghi. Nonostante questa scelta regionale - e non dimentichiamo che la Regione, ai sensi della legge n. 6/2001, ha il compito di promuovere l'offerta turistica -, ci sono le AIAT che sono deputate all'informazione e all'accoglienza turistica, che sono costrette a far promozione per conto loro. Le cito un esempio: a parte il nuovo messaggio promozionale lanciato dall'AIAT di Aosta simultaneamente a un progetto di immagine e comunicazione, che prevede anche un opuscolo dell'AIAT di Aosta, perché giustamente l'AIAT di Aosta ancora non aveva questo strumento e a differenza delle altre che già ce l'hanno... ha detto: "anche noi dobbiamo presentarci sul mercato e ai nostri clienti con un mezzo che possa rendere appetibile la nostra offerta turistica", ma prendo un esempio che riguarda l'AIAT di Saint-Vincent, quando d'estate c'è la classica rassegna di iniziative "Saint-Vincent Estate", che coinvolge non solo la cittadina, ma anche il territorio, produce un proprio opuscolo affinché vengano informati i residenti e anche i turisti delle iniziative calendarizzate nei 4 mesi estivi. Assessore, questa sua innovazione - uso questo termine bonario - è copernicana, perché dalla "deregulation" del passato, dove si spendeva e si spandeva un'ingente quantità - qui ho una rassegna di deliberazioni che è significativa e magari nella replica le ripercorriamo -, si passa a una scelta di questo tipo, cioè la produzione non viene incrementata, ma viene ridotta. È una contraddizione con le regole dell'economia: abbiamo un comparto che si contrae, noi come Regione decidiamo subito di contrarre la promozione. Siamo sicuro che saprà spiegarci il perché.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.

Pastoret (UV) - Proverò a spiegare, collega Tibaldi. Intanto in relazione alla sua premessa. Lei ha citato i dati dell'andamento turistico facendo riferimento al mese di gennaio e l'ha detto, ma io vorrei sottolineare, che il fatto di cui stiamo parlando in questo momento in Consiglio non ha nessuna relazione con quegli andamenti, perché tale decisione è stata assunta con una lettera del 1° aprile 2006. I due fatti quindi non sono concatenati, anzi semmai potrei utilizzarlo come tesi per dire che quel modo di procedere come dimostrato dai dati non aiutava, ma non lo farò. Credo però che sia necessario fornire delle spiegazioni e la ringrazio per questa interpellanza che mi consente di farlo. Come lei ha avuto modo di vedere, non ho preso posizioni pubblicamente, perché poi le polemiche fatte attraverso i "media" non servono a niente, credo sia più importante considerare le cose e fornire le spiegazioni opportune.

In primo luogo è opportuno chiarire che i dépliant predisposti dall'Assessorato del turismo sono ideati quali strumento di promozione e di comunicazione sui mercati nazionali ed internazionali e si rivolgono quindi, in quanto tali, al potenziale cliente con la finalità di attrarlo e motivarlo a programmare una vacanza o un soggiorno nella nostra Regione. Avendo quindi come consumatore potenziale il cliente, la destinazione principale di tali strumenti è il soggetto esterno che nelle nostre intenzioni dovrebbe essere raggiunto attraverso alcuni canali: distribuzione in occasione di fiere, o saloni, o eventi promozionali organizzati a cui partecipa l'Assessorato in oggetto o altri Assessorati, in particolare istruzione e agricoltura, per la consegna al pubblico, ai giornalisti e agli operatori del settore di detto materiale. Esiste un'altra possibilità: la spedizione a domicilio ai potenziali clienti interessati che ne facciano richiesta di materiale informativo o via posta, o presso gli uffici di informazione turistica. Vi è poi la distribuzione sempre a scopo promozionale in occasione di convegni, congressi e raduni organizzati in Valle d'Aosta, in cui si portano quantità importanti di persone presso le quali bisogna terminare di compiere questa operazione promozionale. Infine vi è la distribuzione presso le AIAT e altri uffici di informazione turistica presenti sul territorio, affinché vi sia conoscenza di come viene gestito l'aspetto promozionale, perché i sistemi si devono parlare e uno deve sapere cosa fa l'altro. Nel corso degli anni passati in modo spontaneo e anche abbastanza empirico si è costituito un altro canale, che io definisco estemporaneo, di distribuzione di dépliant, rappresentato da gestori di strutture ricettive locali, alcuni dei quali hanno cominciato a fare richiesta di opuscoli in Assessorato e, a fronte di specifiche richieste formulate, sono stati di volta in volta soddisfatti, dapprima con modeste quantità concordate, secondo le disponibilità di magazzino del momento. Si trattava sempre di materiale che era prodotto per fare promozione verso l'esterno. La richiesta è via via cresciuta, sono aumentate le strutture che hanno richiesto il materiale, è aumentata a dismisura la quantità di materiale distribuito, considerato a volte come materiale in disponibilità per l'accoglienza e l'informazione dei clienti. A questo proposito, preliminarmente voglio fare due osservazioni. Il materiale dell'Assessorato non è di questo genere: si tratta di materiale promozionale e non è creato per fare informazione ed accoglienza; d'altronde lei ha citato la legge n. 6/2001, che stabilisce in modo preciso quali sono i requisiti dei vari soggetti: la Regione si è riservata l'accoglienza e ha attribuito alle AIAT i compiti di informazione e di accoglienza. L'esempio di Saint-Vincent che lei ha fatto va benissimo, infatti lei ha detto che l'AIAT fa queste cose per informare i potenziali utenti delle manifestazioni di quanto si sta facendo e questo è in linea con il dettato della legge. L'altra osservazione è che non tutti gli alberghi, né tutte le strutture ricettive attingevano a questo materiale, la maggior parte non approfittava di tale consuetudine, che appunto in quanto tale non era né codificata, né si rivolgeva in modo organico agli operatori. Ciò ha fatto sì che, di fronte a una distribuzione non programmata di materiale ad altro destinato - alla promozione -, si è reso necessario razionalizzare tale distribuzione attraverso la definizione di regole trasparenti, in modo da non discriminare nessuna struttura ricettiva e da non pregiudicare la finalità per la quale il materiale promozionale viene principalmente prodotto, finalità che rischiavano di venire disattese. I quantitativi individuati con la nota che le ho detto prima quindi sono determinati in un'ottica di consultazione e non di distribuzione in alberghi o altre strutture ricettive. Sono le quantità di materiale che peraltro, atteso lo stanziamento di bilancio e la produzione dei dépliant attualmente in essere, consentono di contemperare tutte le esigenze, di fare in modo che sia i gestori delle strutture ricettive, sia i clienti vedano su quali tipi di materiale si fa promozione.

Lei mi chiede se ho preso in considerazione "i disagi che dovranno sopportare gli operatori turistici quando negheranno ai loro clienti la possibilità di disporre di materiale informativo". È vero, i clienti hanno necessità di avere materiale informativo, ma questo infatti non è materiale informativo. Ore le dirò come abbiamo pensato di ovviare a questo inconveniente, posto che solo una parte delle strutture ricettive disponeva di tale materiale, che veniva distribuito in un modo che, a mio modo di vedere, non era corretto e soprattutto non faceva in modo che tutti potessero attingervi secondo le loro necessità. Considerata quindi la finalità promozionale dei dépliant prodotti, ciò che si evince peraltro anche dall'aspetto accattivante dei medesimi: belle immagini, testi idonei a creare suggestioni per orientare la scelta del potenziale cliente, non si ritiene che privare il cliente, che già soggiorna in Valle d'Aosta, di un tale strumento possa arrecare allo stesso un disagio. Questo deve essere la "leva" che motiva il cliente a venire qui, dopodiché egli deve possedere un altro tipo di strumento; una volta giunto a destinazione il cliente necessita di uno strumento di carattere pratico, informativo e di approfondimento. Potrei cavarmela dicendole che, essendo questo materiale informativo, la sua produzione spettava e spetterebbe alle AIAT e non alla Regione, il cliente che giunge in albergo necessiterebbe di uno strumento pratico e di supporto alla sua esigenza per quanto riguarda la conoscenza del territorio in cui si trova, caratteristiche queste che, rispetto alla gamma dei dépliant prodotti dall'Assessorato, ricorrono essenzialmente per 2 opuscoli attualmente in essere: la cartina della Valle d'Aosta e la cartina della città di Aosta.

Rispetto alle esigenze delle strutture ricettive e in genere dell'utenza turistica, ritengo che tale materiale sia necessario e che possa e debba essere distribuito, come accade in tutte le altre parti del mondo, dove esso è creato e pagato a spese dei soggetti privati. Ma deve essere un necessario supporto informativo di accoglienza a tale scopo prodotto. Se lei va in un albergo in una qualsiasi città turistica italiana o all'estero, quando chiede dove può trovare un dato servizio le viene data una cartina dicendo dove può andare. La stragrande maggioranza del materiale che veniva richiesto e che è prodotto dall'Assessorato del turismo non è di questo genere, proprio per le finalità di cui le dicevo prima.

Rispetto a questo tema che è stato posto in evidenza con questa lettera, tali argomenti sono stati approfonditi nel corso di un incontro con i rappresentanti dell'Associazione di categoria ADAVA. Sono contento che l'ADAVA abbia fatto una lettera ai propri iscritti, così molti di loro, fra cui anche i campeggiatori, si saranno resi conto di non aver mai potuto disporre di tale materiale, perché non sapevano come ottenerlo. A parte questo, si è concordato sulla necessità di disporre di materiale essenziale, che abbiamo al momento in modo informale individuato nelle due cartine di cui parlavo prima. Pensiamo di poter fare questo con una produzione di quantitativi sufficienti ad accontentare tutti i clienti che si rivolgono al gestore per informazione e non solo, esso potrà essere distribuito anche ai bambini che scendono dal pullman per fare una gita scolastica. L'Assessorato si è quindi reso disponibile a studiare un nuovo strumento più leggero, meno sofisticato dell'esistente, decisamente meno costoso che possa essere destinato alla distribuzione massiccia, destinata a tutti quelli che vengono a soggiornare nella nostra Regione. Noi abbiamo 900mila arrivi in Valle, con questo materiale non vi facevamo fronte, dobbiamo quindi soddisfare tale esigenza in un modo capillare e organizzato. Certo, questo deve essere l'inizio di un percorso che spero si svilupperà razionalmente in futuro, ho già anticipato in tale incontro che non è compito della Regione, se non in una fase transitoria che stiamo ipotizzando di riempire, farsi carico di riempire un vuoto che per il futuro è indispensabile che sia governato da chi ha le funzioni per fare questo, senza delegare, né pretendere che altri assolvano compiti non propri. Il materiale attualmente in dotazione sarà ancora prodotto e distribuito in quantitativi limitati per gli usi istituzionali legati alla promozione e all'informazione degli operatori, ma quello che si sta studiando - a questo scopo è stata convocata una riunione nei prossimi giorni - è la produzione di un materiale di largo consumo che possa toccare tutti coloro che saranno in futuro clienti di questa Regione nelle varie strutture ricettive, quindi al preciso scopo di ottimizzare la produzione di materiale informativo sulla Valle d'Aosta. L'Assessorato peraltro aveva già costituito da qualche mese un tavolo di confronto e di lavoro con il coordinamento delle AIAT, con, da un lato, l'obiettivo di uniformare la produzione di materiale promozionale e di quello informativo, condividendo la scelta dei formati, della veste grafica - lei ha tutte le deliberazioni, quindi avrà visto che è stato dato un incarico per giungere ad una produzione omogenea -, dell'esposizione dei loghi, in modo che tutta la gamma dei dépliant prodotti possa essere riconoscibile come afferente uno stesso prodotto Valle d'Aosta; dall'altro, di stabilire fra l'Assessorato del turismo e le AIAT precisi ambiti di competenza, in modo da evitare duplicazioni di strumenti informativi, inutili sprechi di risorse e soprattutto malintesi sulle finalità che ogni soggetto deve perseguire. Giovedì pomeriggio è convocato tale coordinamento, al quale parteciperanno alcuni rappresentanti dell'ADAVA per verificare la possibilità, che la Regione intende sostenere in questa prima fase, di dotare tutti in modo omogeneo su tutto il territorio di tale materiale informativo necessario ai turisti, con l'avvertenza che oggi siamo in una fase transitoria, ma successivamente ognuno dovrà essere ricondotto ai ruoli istituzionali che gli sono stati assegnati e quindi occuparsi di produrre il materiale e di svolgere le funzioni che gli sono attribuite dalla legge regionale n. 6/2001.

In base a tale legge l'Assessorato regionale del turismo per ora è competente per la promozione dell'immagine e dell'offerta turistica sui diversi mercati, esso produce i dépliant di contenuto promozionale illustranti in termini generali tutti i diversi aspetti dell'offerta turistica della nostra Regione. Le AIAT sono preposte all'informazione e all'accoglienza turistica sul territorio, sviluppano in modo coordinato una produzione di materiale informativo complementare a quella di produzione regionale di contenuto specifico e approfondito per la zona di competenza, itinerari eno-gastronomici, culturali, escursionistici specifici della zona, cartine rappresentanti il comprensorio, servizi e riferimenti utili sul territorio di competenza. Lei mi chiede se intendo mantenere tale decisione. Al momento attuale, stante le caratteristiche quantitative di tipologia del materiale informativo prodotto, le determinazioni sono necessarie e intendo mantenerle per poter gestire e regolamentare in modo razionale la distribuzione del materiale. Ripeto: sono stati aperti due tavoli di conforto - uno con le AIAT e l'altro con le associazioni di categoria ADAVA - per riflettere sull'effettiva portata della questione e individuare le reali esigenze delle strutture ricettive, al fine di fornire una risposta il più possibile appropriata ai bisogni rappresentati secondo formule che saranno concordate nell'ambito degli stessi tavoli. Con ADAVA siamo già in una fase avanzata e, come ho ricordato giovedì, ci sarà un incontro con il coordinamento delle AIAT. In via transitoria e in tempi rapidi pensiamo di produrre un materiale che possa essere funzionale per tutti, definendo però quale sarà la ripartizione degli oneri e degli onori per il futuro. Ho già detto che opereremo insieme, vorrei però concludere dicendo che la decisione assunta e da Lei ricordata non è che la normalizzazione di una situazione che vedeva un largo impiego di materiale dell'amministrazione, con un'ampia lievitazione dei costi, senza che ciò fosse reso possibile né dai mandati amministrativi, né dai mandati legislativi. Sono contento che tale iniziativa mi abbia consentito di chiarire alcuni aspetti relativi a questo, per cercare di chiarire la questione che la ringrazio di aver posto all'attenzione del Consiglio.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Vede, Assessore, ascoltando le sue parole, lei ha descritto questo materiale promozionale come se fosse una collezione di libri pregiati da inserire in una biblioteca, nella fattispecie l'albergo, e disponibile per i clienti solo a titolo di consultazione. Lei questo ha detto oggi, ovvero questo è materiale promozionale e non materiale informativo, ci ha fatto tutti i distinguo fra i due concetti e senz'altro non è la stessa cosa di quello che lei ha scritto nella lettera dell'11 aprile scorso inviata alle AIAT e alle strutture ricettive, perché lì si parla di dépliant e di cartina. I dépliant, rispetto a quel materiale promozionale che oggi ci ha con questa cautela descritto, non sappiamo se siano sinonimi o se siano altra cosa. Crediamo che il turista, quando chiede la disponibilità di un documento informativo promozionale, chieda all'albergatore se può disporne, non va a vedere se c'è il marchio con il cuore rosso e tutti i simboli della valdostanità, o se c'è il marchio dell'AIAT locale. Il turista vuole sapere quali sono i castelli valdostani, quali può visitare a seconda delle sue disponibilità di tempo e di denaro, quali sono le alte vie che può percorrere e naturalmente quali sono le altre iniziative che può utilizzare per riempire il tempo libero a disposizione. Credo che la sua spiegazione oggi sia diversa rispetto alla determinazione che lei ha inviato il mese scorso agli enti di accoglienza turistica valdostani e alle strutture ricettive e tale formula filosofica per cercare di tracciare una linea di confine fra materiale promozionale e materiale informativo è completamente ignorata dal turista.

Sono stato recentemente a Venezia, in un albergo nemmeno nel centro di Venezia, sono stato sommerso da dépliant e opuscoli promozionali, non mi sono posto il problema di sapere se era la Regione Veneto che li produceva, se avevano quel valore di libri da consultare o se erano materiale informativo spicciolo per l'avventore come ero io. Sono quindi stato sommerso non solo da questa tipologia di carta, ma anche da biglietti di ingresso gratuiti ai due Casinò di Venezia e naturalmente altri biglietti gratuiti per utilizzare determinati mezzi di trasporto. L'accoglienza mi ha colpito, non ho mai fatto il turista in Valle d'Aosta, perché ci abito, di conseguenza non ho avuto la possibilità di fare il confronto diretto, ma mi viene in mente, sentendo le sue parole, di questa distinzione che è ininfluente al turista. Il turista, quando chiede la disponibilità di uno strumento informativo, la domanda e basta; avrà di fronte un interlocutore, che è l'albergatore, o l'Ufficio informazioni, o l'AIAT che gli dice: "te le posso lasciare, lo puoi tenere", quindi soddisfa un'esigenza specifica, oppure dice: "puoi solo consultarlo, perché in Valle d'Aosta abbiamo il contingentamento del materiale promozionale". Crediamo non sia questo lo spirito con il quale debba essere affrontata un'azione di "marketing", che dovrebbe essere più incisiva e, se c'è da risparmiare, siamo i primi che in quest'aula mettiamo l'attenzione sugli sprechi della pubblica amministrazione, ma non risparmiamo sulla carta igienica! Non che gli opuscoli siano carta igienica - anche perché sono carta patinata e che costa -, ma sono strumenti molto importanti per il turista che viene in Valle d'Aosta.

Ci ricordiamo che il suo predecessore, in occasione di un dibattito sul turismo, aveva fatto riferimento alla necessità di potenziare il messaggio promozionale non solo attraverso le campagne pubblicitarie che vengono fatte in Italia e fuori, che sono le campagne istituzionali attraverso i messaggi radiotelevisivi o gli spazi sulle testate giornalistiche, ma anche di potenziare le dotazioni di strumenti informativi ai singoli alberghi. Si era parlato addirittura di dotare ogni albergo di una specifica bacheca, dove mettere le collezioni di dépliant e di opuscoli relativi a tutte le offerte che la Valle d'Aosta propone. Ci pare di capire che la "linea Caveri" è stata dimenticata, si apre la "stagione Pastoret" che è all'insegna del risparmio e della contrazione delle potenzialità del "marketing". Agli albergatori valdostani un'agenzia di Chamonix propone di installare delle bacheche con le varie offerte d'oltralpe per i turisti che vengono nella nostra Regione, cioè addirittura sconfinano dalla nostra parte gli operatori turistici francesi proponendo ai turisti che sono in Valle di andare in Savoia per visitare luoghi, apprezzare l'enogastronomia locale e offrono anche un compenso agli albergatori che vogliono installare queste bacheche. Visto che la concorrenza è spietata, nel senso che ognuno cerca di accaparrarsi clientela per il proprio servizio, ci sembra un bel po' autolesionistico voler contrarre in questo momento di difficoltà del mercato la nostra offerta in termini promozionali, quando gli altri stanno invadendo il nostro territorio. Non lo fanno solo tramite "Internet", perché sappiamo che l'invasione è più massiccia già solo con "Internet", la televisione, i satelliti, oggi si va a Cuba, piuttosto che in montagna in Val d'Aosta per questioni di prezzo, per alternative e offerte che qui non si possono proporre. Noi stiamo forse pensando in piccolo, Assessore, e questo pensiero così ridimensionato rischia di indebolire e non di rafforzare l'offerta turistica. La invitiamo allora a rimeditare. Lei parla di materiale informativo di altro consumo, non può dire che forse questa compressione nella quantità di opuscoli è sofferta dagli albergatori e di conseguenza giustamente deve intervenire con un altro strumento. Lo chiami come vuole, lo chiami promozione offerta dalla Regione a differenza dell'informazione offerta dall'AIAT; sta di fatto che non possiamo permetterci di "allentare le briglie" e rischiare di perdere quella clientela fidelizzata o meno che costituisce il flusso vitale per la nostra economia, perché in fondo il turismo è il pilastro della nostra economia riconosciuto da una recente indagine statistica che è stata oggetto di divulgazione sui giornali.

Assessore, non crediamo che in un momento di difficoltà come questo sia la riduzione del potenziale del "marketing" la "ricetta" per uscire e la riduzione non solo in termini di opuscoli, ma anche di orari di apertura dell'Ufficio informazioni turistiche, come leggiamo in una recente deliberazione adottata il 10 marzo scorso relativamente all'Ufficio informazioni turistiche della Direzione, promozione e sport dell'Assessorato, da 8 a 7 ore; questo perché il flusso di turisti si è ridotto e bisogna aumentare gli adempimenti del "back office". Non sono giustificazioni queste, Assessore; non mettiamo in dubbio che il "back office" sia impegnativo per chi fa parte di questo ufficio, dietro l'ufficio faranno cose interessanti, ma non è una giustificazione quella che, visto che ci sono meno turisti, andiamo verso un lento e graduale spegnimento delle nostre fonti. Pensiamo più in grande, non dico di spendere e di spandere secondo criteri empirici o disordinatamente come in passato, così come lei ha sottolineato, ma neppure procediamo con una logica di questo tipo riduttiva, che non promuove l'immagine della nostra Regione. Non vorremmo che il turismo finisse come la "Multibox": attraversando quella strada che solca quella zona ho visto che la "Multibox" è utilizzata come pascolo da parte di alcune mucche, che comunque tengono ordinato il prato. Dopo 30 anni facciamo in modo che sia la "Multibox", sia il turismo possano avere altri "input" e altre potenzialità che finora abbiamo stentato a vedere.