Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1911 del 10 maggio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 1911/XII - Utilizzo dell'area già sede della "Multibox S.p.a.". (Interpellanza)

Interpellanza

Premesso che:

- gli immobili destinati a suo tempo alla "Multibox S.p.A." giacciono in stato di evidente abbandono, nonostante la loro posizione strategica;

- tale area, appartenente al demanio regionale, non risulta più inglobata nei siti a destinazione produttiva dal 1999;

- la successiva destinazione a sede della Protezione civile pare superata dalle scelte contenute nel Piano di Sviluppo dell'aeroporto regionale;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

La Giunta regionale per sapere:

1) i motivi che hanno ad oggi impedito un funzionale utilizzo dell'area;

2) quali sono gli intendimenti futuri relativamente a tale area e i tempi necessari per ridarle una nuova funzionalità.

F.to: Frassy - Lattanzi - Tibaldi

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Devo dire che anche tale argomento non è un argomento nuovo, questa mattina ci siamo occupati della ferrovia nella tratta Aosta/Pré-Saint-Didier e delle parole che su questo argomento sono state spese dal 1996 ad oggi; sono stati 10 anni di progetti, di studi e di convegni, di parole, ma di risultati concreti men che zero. Qui ci troviamo in una situazione che forse mira a conseguire un record: il record dell'inconcludenza. A fine legislatura nel 2008, se nulla cambierà, saranno 30 anni che l'Amministrazione regionale ha in proprietà le aree "Multibox" e sono 30 anni che queste aree risultano essere inutilizzate. La vicenda della "Multibox" è una vicenda nota, che è inutile stare a riepilogare, di un'azienda che non ha mai operato nonostante abbia attinto a fondi regionali; questa però è una vicenda che appartiene al passato e della quale si occupò già a suo tempo la Magistratura. La vicenda sulla quale invece noi torniamo è una vicenda che peraltro il nostro gruppo aveva già sollevato sul finire della scorsa legislatura, nell'autunno del 2002, ed è l'utilizzo di quelle aree; aree che sono in proprietà regionale dal 1978, aree che dal 1999 sono state spuntate dall'elenco dei siti a destinazione produttiva. Ci sono state tutta una serie di interpellanze presentate nel tempo e recentemente - precisamente 4 anni fa, ad ottobre 2002 - si era detto che dopo tutta una serie di ipotesi era stato deciso di insediare in quell'area la nuova sede della Protezione civile. Sono passati 4 anni, la Protezione civile sta sempre dove si trova, cioè nella zona dell'aeroporto, e i progetti di ampliamento e sviluppo dell'Aeroporto regionale che sono stati fatti propri da questa Giunta prevedono il rafforzamento della sede della Protezione civile nell'ambito dell'Aeroporto "Corrado Gex". È evidente perciò che quella ipotesi del 2002 di utilizzare quegli immobili per dare maggior spazio alla sede della Protezione civile ad oggi sia stata superata da altre scelte. Vogliamo allora capire quali sono i motivi che impediscono alla Giunta, perché è la Giunta che ha responsabilità decisionali ed esecutive, di dare una nuova destinazione funzionale ad un'area che è sempre più centrale rispetto ad un contesto destinato ad attività commerciale e terziario avanzato. Se nel 1978 era un'area periferica da destinare ad insediamenti industriali marginali, oggi quell'area, soprattutto con la riconversione della zona aeroportuale e con lo sviluppo previsto dell'aeroporto, diventa una zona strategica dal punto di vista sia funzionale, sia del valore anche venale, dunque economico. Ci chiediamo allora oggi se la Giunta, preso atto delle scelte che questo Esecutivo ha fatto sull'indicazione di mantenere la Protezione civile nell'Aeroporto "Corrado Gex", ha definito delle nuove destinazioni per quest'area, di conseguenza quali sono i tempi e le indicazioni per dare risposte concrete a un'area che ha più di un pregio. Gradirei che l'Assessore non esordisse in risposta dicendo che ci sono i problemi dell'amianto, della bonifica, dello smantellamento, perché sono cose vecchie che si dicono da almeno 15 anni e che avrebbero potuto sicuramente essere fatte nel tempo. Apprezzeremmo, lo abbiamo detto stamani per una questione datata... un terzo del tempo rispetto a questa che va verso i 30 anni... è più apprezzabile una risposta secca: "non abbiamo idee", piuttosto che la solita improvvisazione di idee che alla verifica del tempo risultano essere inattuabili.

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Le premesse dell'interpellanza già tracciano abbastanza chiaramente le vicende dell'area occupata dallo stabilimento ex "Multibox", che fu acquisito dall'Amministrazione regionale nel 1978 ed è stato destinato ad attività industriale fino alla fine degli anni '90, dopodiché abbiamo avuto una serie di ipotesi, come è stato ricordato, che prevedevano nuovi utilizzi per insediamenti produttivi. Queste ipotesi non sono andate a buon fine in ragione delle particolari caratteristiche dell'immobile, cose sicuramente note - amianto, limiti strutturali, ingenti costi di riconversione dello stesso -, per cui, rispetto ad un utilizzo, il raffronto costi/benefici ha portato a non veder concretizzate alcune soluzioni. Dal 1999 quindi l'immobile in questione non rientra più nei programmi dell'attuale Assessorato delle attività produttive. Ricorda bene nell'illustrazione il Consigliere Frassy che l'immobile è stato utilizzato dall'Amministrazione regionale prima come deposito e magazzino, nonché come sede dei laboratori dell'Assessorato del turismo; per diverso tempo è stato poi utilizzato per stoccare le strutture degli allestimenti dell'area per manifestazioni del Teatro romano. Più recentemente l'immobile è stato utilizzato per far fronte a situazioni di urgenza o di emergenza, ad esempio per la preparazione della colonna mobile della Protezione civile che si è recata in Albania oppure dopo l'alluvione dell'ottobre 2000, sia per lo stoccaggio da parte della Croce Rossa Italiana di materiale vario per l'emergenza e primo soccorso, sia per lo stoccaggio temporaneo delle autovetture distrutte dall'evento alluvionale. Nel corso del 2002 quindi è stata ipotizzata la soluzione - e credo vi siano stati addirittura degli approfondimenti di un certo tipo - di insediare nell'area la nuova sede della Protezione civile regionale, questo è stato superato perché nel nuovo "masterplan", che è stato oggetto di analisi dagli organi di questo Consiglio, è emersa una nuova localizzazione in vicinanza delle sedi aeroportuali; quindi, di fatto, dal 2002 questa destinazione immaginata nel 2002 è caduta.

Dal punto di vista degli intendimenti futuri, non andiamo a dire che non ci abbiamo pensato o che le difficoltà sono tali per cui non c'è una destinazione, oggi abbiamo intanto un elemento che bisogna mettere sul tavolo per completare il ragionamento. Abbiamo introdotto nel piano acquisti altri 9.000 metri, che sono rappresentati dal terreno antistante e rispetto a quest'area c'è un primo progetto riguardante l'Assessorato dell'agricoltura, che ha un'importante area a Chavonne che il Comune e i consorzi di imprese richiedono, c'è la necessità di razionalizzare l'area di Chavonne; per fare questo bisogna liberare quell'area da una serie di attività che adesso sono svolte e che occupano migliaia di metri, in quanto c'è tutto lo stoccaggio dei "container" e c'è tutto l'accumulo per le attività concernenti la lavorazione del legno per la produzione di tavoli e di materiale che riguarda le aree pic-nic, eccetera. Questa è una prima soluzione. L'altra soluzione, sollecitata dall'Assessorato dell'ambiente da un lato e dall'altro dalle attività produttive, era quella di avere la disponibilità di un'area che fosse di facile accesso con una viabilità di tutto rispetto per poter fare una serie di attività di bonifica ambientale per poi lavorare tutti i rottami, i materiali ferrosi, carcasse di auto e quindi dare una destinazione produttiva finalizzata ad un certo tipo di attività. Queste sono le due proposte. Dopodiché, se il collega Frassy presenta l'interpellanza è perché è stato sollecitato da parte di varie entità produttive, vi sono via via delle richieste di privati che chiedono di avere delle risposte per poter locale oppure acquistare un'area di così grande pregio. Credo che il percorso sia questo: prima di tutto verificare se quell'area può soddisfare le esigenze dell'Amministrazione regionale, e le ho detto quali sono le due possibilità; se ci sono delle soluzioni alternative o quell'area non è giudicata positivamente, credo che la cosa più corretta sia quella di procedere all'espletamento insieme al collega delle attività produttive, ad una ricognizione delle istanze di eventuali imprese che possono avere un interesse, per poi procedere ad un'aggiudicazione o a una vendita.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Abbiamo ascoltato con attenzione la sua risposta, Assessore, che è un esercizio di "arrampicata libera" su una situazione di burocrazia difficilmente sostenibile, perché in 30 anni, al di là di un uso marginale e temporaneo a mo' di deposito, quest'area non è mai stata seriamente pensata e riprogettata nella sua destinazione d'uso e valorizzazione. Oggi, Assessore, dovrebbe prendere atto che quest'area non è più un'area marginale, ma è un'area centrale, fra l'altro in un contesto che è stato riqualificato, e sentirci dire "previa verifica dell'interesse", e non ha fatto dei tempi su questa "previa verifica" perché, quando voi fate delle verifiche, sappiamo quando iniziano, ma non sappiamo mai quando finiscono e già questo ci crea qualche apprensione, perché penso che la sua Giunta riuscirà a battere il primato dei 30 anni, perché 1978-2008 saranno 30 anni di inutilizzo di quell'area ormai diventata strategica, lei ci dice che avete ipotizzato di "stoccare le carcasse"? A fronte della riconversione dell'area dell'aeroporto, a fronte di un'ipotesi di valorizzazione al terziario, cioè voi ipotizzate o di metterci un deposito per le attrezzature dell'Assessorato dell'agricoltura per fare le panchine in legno, o per riparare i tavoli da pic-nic, o per stoccare carcasse di vario genere per bonifiche, o quant'altro! Siamo allibiti, Assessore, perché ci sono aree più periferiche che possono essere adatte a questo tipo di utilizzo, non sicuramente quell'area, e lei dovrebbe occuparsi di conti, di finanze e di patrimonio! Il valore di quell'area non può essere svilito ad area di deposito e di stoccaggio, perciò auspichiamo che voi facciate tutte le verifiche necessarie nell'interesse della pubblica amministrazione, auspichiamo che questo interesse non venga individuato e che si ipotizzi di metterla sul mercato, in modo tale che qualche imprenditore che voglia inserire delle attività in un'area già attrezzata possa usufruirne facendo entrare dei denari nelle casse della Regione. Confidiamo che il suo collega di Giunta, che sostiene "più mercato e meno Regione", possa in questa vicenda mettere il suo parere autorevole e che sia quello di rimettere sul mercato un'area che è per destinazione e vocazione produttiva... industria leggera, terziario forse preferibilmente, ma sicuramente a vocazione produttiva e non a stoccaggio di residui delle lavorazioni dei vari Assessorati. Siamo perciò totalmente insoddisfatti della sua risposta, siamo totalmente insoddisfatti della filosofia che sovrintende alla sua risposta, perché lei non può dirci che nel 2002 è stata archiviata l'ipotesi della Protezione civile e arrivare a metà 2006 e dire che devono ancora essere fatte delle verifiche su quello che è l'interesse!

Assessore, capiamo perché il Casinò va male! Perché se per decidere di un'area di 3.000 metri quadri coperti che è l'edificio "Multibox", forse più altrettanti scoperti, ci mettete - lei dice il 1990 e noi le diamo il beneficio del 1990, sono 14 anni - 14 anni per decidere quale destinazione e quale interesse può avere l'Amministrazione su un'area del genere, è ovvio che prendere decisioni su temi molto più delicati e importanti come è il Casinò, per fare un esempio sul quale avremo modo di approfondire nel corso di questo Consiglio... capiamo che in base a questa filosofia non basta non una vita politica, ma non basta una vita per arrivare a delle conclusioni. Questo è forse uno dei motivi per cui tale schieramento politico è andato in crisi: perché non riuscite più a decidere! Non riuscite a decidere su uno stabilimento di 3.000 metri quadri coperti, ne prenda atto, Assessore!