Oggetto del Consiglio n. 1713 del 11 gennaio 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 1713/XII - Adeguamento dei piani regolatori comunali al P.T.P. (Interpellanza)
Interpellanza
Osservato che nonostante le proroghe concesse, sarebbero pochi i Comuni ad aver adeguato i propri Piani regolatori comunali al P.T.P.;
Ricordato che la legge istitutiva del P.T.P. è ormai in vigore da oltre sette anni e che, nel frattempo, sono state approvate numerose varianti senza, lo si ripete, che i Piani siano stati opportunamente adeguati alla normativa regionale di settore;
Ritenuto opportuno avere ulteriori elementi di giudizio sulla tematica e conoscere gli orientamenti del governo regionale al riguardo;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere:
1) quanti sono i Comuni che hanno adeguato i loro Piani regolatori al P.T.P. e quanti i Comuni che hanno formalmente approvato gli ambiti inedificabili;
2) quante varianti non sostanziali ai Piani regolatori sono state adottate dall'approvazione della nuova normativa (1998) ad oggi;
3) se il governo regionale intende accelerare le procedure di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al P.T.P.
F.to: Curtaz - Riccarand - Squarzino Secondina
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Nel 1998 - e sono ormai trascorsi oltre sette anni - la Valle d'Aosta si dotava del PTP e della legge n. 11/1998, "Testo unico in materia urbanistica", normative che prevedevano una serie di adempimenti da parte dei Comuni che avrebbero dovuto, entro termini fissati dalla legge, adempiere a certe indicazioni che tali leggi davano. Con questa interpellanza vogliamo puntualizzare l'attenzione soprattutto in riferimento all'adeguamento dei piani regolatori al PTP e all'approvazione degli ambiti inedificabili. Sappiamo che in riferimento soprattutto all'adeguamento dei piani regolatori sono state concesse delle ulteriori proroghe, le ultime proroghe dovrebbero essere scadute il 31 dicembre 2005. Ci pare quindi opportuno in questo momento fare il punto della situazione, capire quanti sono i Comuni che hanno adeguato i loro piani regolatori al PTP e quanti i Comuni che hanno formalmente approvato gli ambiti inedificabili. È interessante capire - da qui la nostra seconda domanda - nel frattempo in questi sette anni quante varianti non sostanziali sono state adottate dai Comuni in attesa della definizione normativa i cui ritardi lamentiamo. Vogliamo sapere, infine, se il Governo regionale intende accelerare le procedure di adeguamento degli strumenti urbanistici e, in caso affermativo, con quali strumenti.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Per quanto riguarda le risposte all'interpellanza, la prima domanda è un po' complessa, cercherò di dare una risposta invertendo le due domande che sono contenute, cioè i Comuni che hanno formalmente approvato gli ambiti in edificabili. Abbiamo 70 Comuni che hanno completato le cartografie delle aree boscate, 59 quelle delle zone umide, laghi, 57 quelle dei terreni sedi di frane, 54 quelle dei terreni a rischio di inondazione, 46 quelle dei terreni soggetti a rischio di valanghe o slavine. Abbiamo 13 Comuni che ci hanno segnalato che, entro i primi mesi del 2006, ci presenteranno la bozza di adeguamento, bozza che costituisce l'unica variante sostanziale che viene ammessa, sono: Arnad, Aymavilles, Brusson, Charvensod, Cogne, Donnas, Emarèse, Gressoney-Saint-Jean, Hône, Nus, Pollein, Pont-Saint-Martin e Quart. Tre Comuni hanno consegnato la bozza: Aosta, Courmayeur e Nus. Per Aosta una prima istruttoria è conclusa, tanto che ci sarà una conferenza di servizio domani o dopo domani, una prima istruttoria è stata fatta per il Comune di Courmayeur, che ha provveduto ad adeguare la sua bozza alle richieste fatte dalla Regione, per Nus la bozza è stata trasmessa alla fine del mese di dicembre.
Per quanto riguarda le varianti non sostanziali, il mio dato è questo: abbiamo avuto circa 500 varianti non sostanziali ad arrivare fino al 2003, ad oggi abbiamo altre 225 varianti dal 2003 fino alla fine del 2005, di queste il 70% riguarda la realizzazione di opere pubbliche.
Per quanto riguarda l'ultima domanda, l'ultima scadenza per fare questo adeguamento era il 31 dicembre 2005; avevamo precedentemente istituito la cabina di regia, nella quale avevamo attivato tutta una serie di confronti con i Comuni per capire i loro "desiderata" e riuscire a disegnare delle sinergie ipotetiche tra i vari Comuni, tenuto conto che uno degli scopi era quello di fare in modo che l'adeguamento non fosse un adeguamento di tipo puntuale di ogni singolo Comune, ma un adeguamento di sistema fra Comuni per quanto riguarda problematiche trasversali. Abbiamo avuto una serie di incontri recentemente con i Comuni e con un gruppo di lavoro del CELVA che è stato appositamente designato per seguire questa vicenda; stiamo elaborando un disegno di legge, che porteremo all'attenzione delle Commissioni entro questo mese, con il quale individueremo dei meccanismi che devono essere premianti per quei Comuni che sono più avanti e per accelerare le procedure di chiusura di questo adempimento. È anche necessario peraltro ripartire con una nuova pianificazione del territorio che dia per acquisita tutta una serie di ricognizioni sul territorio, che portano ad escludere quei territori che per motivi vari dovranno rimanere integri.
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Intanto i dati forniti sono utili e pregherò l'Assessore di farmi una copia dei dati, in modo che si possa avere un quadro complessivo. Credo che occorra fare in prima battuta una distinzione, perché, per quanto riguarda gli ambiti inedificabili, il lavoro è più avanti, ci sono dei dati consistenti: si va da un dato minimo di 46 Comuni per quanto riguarda il problema delle valanghe a un dato di 70 Comuni, quasi tutti, per quanto riguarda le aree boscate. Quindi, in riferimento a questa prima problematica, i dati non sono soddisfacenti, ma sono meno negativi rispetto all'adeguamento dei piani regolatori.
Per quanto riguarda l'adeguamento dei piani regolatori, manifestiamo tutta la nostra insoddisfazione. Non è la prima volta che portiamo all'attenzione del Consiglio questa problematica; lei nelle scorse occasioni aveva fatto molto affidamento, se non ricordo male, in occasione dell'ultima proroga, nei confronti della "cabina di regia" che avrebbe dovuto sbloccare la situazione e portare a dei risultati. Dai dati che oggi ci ha segnalato, purtroppo, questi risultati sono molto negativi: parliamo di 3 Comuni su 74 che hanno consegnato la bozza e parliamo di 13 Comuni che probabilmente presenteranno la bozza nei primi mesi del 2006. Se anche ciò si verificasse, sarebbero solo 16 Comuni su 74 quelli che si sono attivati. Questo ci fa dire una cosa semplice: che la politica delle proroghe, come avviene in altri contesti - penso al contesto italiano -, è contraria ad ogni logica di buona amministrazione e di legalità. Non solo non funziona dal punto di vista teorico, perché educa i cittadini e le amministrazioni ad essere negligenti, ma non porta risultati concreti, perché a forza di proroghe siamo arrivati nel 2006 con solo alcuni Comuni che hanno avviato le pratiche per l'adeguamento dei loro piani regolatori. Non ha funzionato quindi il sistema delle proroghe, occorre dire che forse, nonostante anche gli sforzi Assessorili, non ha funzionato la cabina di regia. L'Assessore ci annuncia oggi la presentazione di un disegno di legge in cui vi saranno meccanismi premianti, vi sarà l'accelerazione delle procedure, vi saranno ulteriori novità. Una cosa sulla quale l'Assessore non si è pronunciato è se questo disegno di legge proporrà delle ulteriori proroghe, mi sembra rilevante questa cosa, forse bisognava dirlo...
Cerise - (fuori microfono) ... è probabile...
Curtaz (Arc-VA) - ... anch'io ho capito che era probabile, anche se lei non lo ha detto. È quindi un disegno di legge che va nella stessa logica. Noi dall'Assessore Cerise, sempre così decisionista e anche rigido - non in senso negativo in questo caso -, ci saremmo aspettati un atteggiamento di maggiore determinazione nei confronti delle amministrazioni comunali, che invece, pur essendo inadempienti da 7 anni dai loro obblighi, si vedranno di nuovo favorite da proroghe e da una disciplina che, in luogo di accelerare la risoluzione del problema, comporterà degli ulteriori tempi e delle ulteriori dilazioni.
Continueremo a seguire questa problematica secondo noi assai importante, certamente non possiamo ritenerci soddisfatti della politica in materia urbanistico-ambientale che questa Regione ha svolto negli ultimi anni e che sta portando dei risultati insignificanti.
Presidente - Vista l'ora, dichiaro conclusi per questa mattina i lavori dell'odierna adunanza del Consiglio regionale. I lavori riprenderanno alle ore 15,30 con la discussione del punto n. 20 all'ordine del giorno.
La seduta è tolta.
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La séance se termine à 12 heures 50.