Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1709 del 11 gennaio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 1709/XII - Diffusione in Valle dell'agricoltura biologica. (Interrogazione)

Interrogazione

Tenuto conto che sembrerebbe, come riportato sugli organi di informazione, che in nessuna altra regione d'Italia il settore dell'agricoltura biologica sia, in questi ultimi anni, cresciuto come in Valle d'Aosta;

Sottolineata l'importanza dell'agricoltura biologica in quanto permette, grazie al riconoscimento dato dal marchio biologico, di produrre dei prodotti di nicchia nel panorama dell'agroalimentare italiano, fatto di per sé indispensabile per una realtà di ridotte dimensioni come la nostra "per restare sul mercato";

I sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

L'Assessore competente per conoscere:

1) quante sono le aziende agricole valdostane che praticano l'agricoltura biologica;

2) quali sono le iniziative già poste in essere o in procinto di esserlo da parte dell'Assessorato regionale finalizzate a diffondere la pratica biologica e quali sono le azioni di promozione e di informazione attivate attraverso anche la partecipazione a manifestazioni e fiere di settore nazionali e internazionali.

F.to: Lanièce - Comé - Stacchetti - Viérin Marco

Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.

Isabellon (UV) - Innanzitutto occorre fare una premessa: la nostra Regione, per tutta una serie di condizioni favorevoli che vanno dalle tradizioni in atto della cultura contadina, dal microclima stesso, è già predisposta per fare agricoltura biologica; questo è importante dirlo, in quanto anche i dati che seguiranno saranno consequenziali. Attualmente l'agricoltura biologica in Valle impegna 86 aziende, questi sono dati ufficiosi, in quanto, entro la fine di gennaio 2006, l'Assessorato riceverà la conformità definitiva per quel che riguarda il 2005 delle singole aziende dagli organismi di controllo, così suddivise nei singoli settori produttivi: la parte principale è costituita dalle aziende zootecniche, 62 nel 2005 (73%); le aziende di produzioni vegetali, 12 (14%); gli apicoltori, 3 (3%); 2 aziende si occupano di piante officinali (2%); 6 aziende di trasformazione (7%); 1 di commercializzazione. L'andamento degli aderenti al regolamento comunitario n. 2092/1991, che disciplina tutta la materia, nell'ultimo decennio in Regione ha visto un incremento rilevante di aziende che adottano tecniche di produzioni compatibili con il metodo biologico; infatti dalle 5 a 7 aziende aderenti fra gli anni 1995 e 1998 si è passati alle attuali 86 con un andamento che negli anni è stato di crescita evidente. Il tutto è riscontrabile dall'aumento delle superfici coltivate. Attualmente, per quel che riguarda le superfici coltivate, abbiamo espresso in ettari: superfici utili 1.465 ettari.

In merito alla seconda richiesta, l'Assessorato attraverso le 2 leggi regionali in materia - la n. 36/1999 e la n. 8/2001 -, oltre a svolgere le normali funzioni amministrative di vigilanza, in questi anni, anche attraverso la consulenza della Commissione regionale per l'agroalimentare biologico rappresentata da tutte le parti sociali, ha promosso le seguenti iniziative: interventi finanziari sulle spese di certificazione alle aziende biologiche e interventi mirati sulle colture biologiche attraverso il Piano di sviluppo rurale con le misure agro-ambientali; un'iniziativa "Interreg III, Spazio alpino", per la valorizzazione dei prodotti dell'area montana, in cui è stato coinvolto il Comune di Rhêmes-Saint-Georges e le relative aziende; sostegno in collaborazione con la "Coldiretti" dei mercatini del biologico delle bio-domeniche, qui ricordo che è attiva un'associazione, "Tera Nouva", il cui nome è significativo perché in "patois" ha un significato importante, ricordo solo che avevo suggerito personalmente questo nome qualche anno fa, quando avevo avuto modo di collaborare con questa associazione, perché mi sembrava significativo come aggancio alla terra e "Nouva" vuol dire che c'è un segno di novità che è rappresentato dall'adesione a queste iniziative; la stampa di "dépliants" informativi sulle aziende biologiche e loro indirizzo produttivo; la promozione delle aziende e dei prodotti attraverso manifestazioni quali la "Disarpa", "Marché au Fort", dove questi prodotti vengono apprezzati; sostegno alle aziende per la partecipazione a fiere specializzate come il "Sana" di Bologna; partecipazione dei tecnici dell'Assessorato a serate divulgative pubbliche, corsi specialistici per frutticoltori e viticoltori, formazione per gli studenti dell'Institut agricole; consulenza diretta ad agricoltori attraverso l'ufficio preposto dell'Assessorato, gli uffici periferici di assistenza e tramite la convenzione di un esperto in agricoltura biologica che attualmente opera presso la sede di Aymavilles.

Evidentemente tutte queste premesse per dire che c'è una sensibilità da parte dell'Assessorato verso l'evolversi della situazione in tale campo e le azioni che si pensa di predisporre per il futuro, soprattutto nella predisposizione del nuovo Piano di sviluppo rurale, saranno quelle di andare a riconoscere sempre maggiore attenzione al settore dell'agricoltura biologica.

Président - La parole au Vice-président Lanièce.

Lanièce (SA) - Ringrazio l'Assessore per aver elencato tutte le iniziative che l'Assessorato sta predisponendo in merito all'agricoltura biologica.

Il sottoscritto, a nome del gruppo, ha presentato questa iniziativa alla luce di una notizia emersa su un organo di informazione che metteva in evidenza il fatto che nella nostra Regione negli ultimi anni il settore dell'agricoltura biologica era incrementato di più rispetto alle altre Regioni. Dai dati che ci ha fornito abbiamo visto che, rispetto alle 7-8 aziende del 1998, oggi ne abbiamo 86; questo è un buon numero ma, come dice l'Assessore, occorre investire nell'agricoltura biologica, perché questa è sinonimo di prodotto di "nicchia" e sappiamo che una Regione come la nostra, dalle piccole dimensioni, deve puntare esclusivamente o quasi sui prodotti di "nicchia" per poter stare sul mercato. Ben venga quindi un'azione forte da parte dell'Assessorato in questa direzione, attraverso le varie indicazioni che ci ha dato sulle varie iniziative. Noi porremo molta attenzione a quello che verrà inserito nel Piano di sviluppo rurale, e questo sarà importante per capire come intende l'Assessorato muoversi e se vi è la volontà di dare un forte impulso all'agricoltura biologica, che è sinonimo di alta qualità e ci permette di puntare a quel mercato di "nicchia" che è l'obiettivo principale della nostra agricoltura, ma anche di altri settori.

L'unica cosa che volevo sottolineare senza fare polemica è che nell'elenco delle iniziative presentate, in modo particolare per quanto riguarda la promozione, ne manca una. Infatti sono rimasto stupito, lo scorso anno, quando mi recai a Bolzano per presenziare alla "II Fiera dell'agricoltura prodotto biologico di montagna", una fiera molto conosciuta a livello nazionale che raggruppava tutte le zone di montagna d'Italia, e non solo, e l'unica Regione mancante era la Valle d'Aosta. Può darsi che, essendo il secondo anno, possa essere sfuggita, ma l'invito che faccio è di tener conto di "Biolife", che è una fiera molto importante perché, al di là delle aziende che possono partecipare e quindi far conoscere i loro prodotti, sono state fatte delle conferenze molto interessanti. Invito quindi l'Assessore per quest'anno a prendere contatti con "Biolife", perché la presenza della nostra Regione all'interno di questa fiera nazionale del prodotto biologico di montagna può essere un qualcosa in più, anche perché il confronto è fondamentale in qualsiasi settore, soprattutto in un settore dove la nostra Regione vuole investire. Auspico quindi la partecipazione della Regione a questa importante Fiera e darò indicazione all'Assessore di verificare se ciò è possibile; sicuramente potrebbe essere interessante anche per il livello delle conferenze e dei temi di cui si è discusso. Se vogliamo puntare sull'agricoltura biologica, allora ben venga la presenza diretta dell'Assessorato o l'agevolazione ad aziende valdostane per la partecipazione ad importanti fiere, dove non solo si portano i prodotti, ma dove ci si confronta sul ruolo dell'agricoltura biologica, partecipando a conferenze interessanti, che possono avere ricadute positive sulle scelte strategiche e politiche in tale settore. Questo è un invito, e dalle risposte che mi ha dato l'Assessore sulla sua volontà di seguire l'agricoltura biologica e di dare impulso, sicuramente questo invito sarà ben accolto.