Oggetto del Consiglio n. 1706 del 11 gennaio 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 1706/XII - Contenzioso legale a seguito del fallimento del Centro fieristico e congressuale Valle d'Aosta. (Interrogazione)
Interrogazione
Premesso che
- l'azione legale coltivata dal fallimento del Centro fieristico e congressuale Valle d'Aosta contro la Regione Valle d'Aosta ha trovato accoglimento sia in primo grado sia in appello;
- la Regione è stata condannata al pagamento di € 395.531,36;
- la sentenza di condanna, oltre al danno e al nesso causale con la condotta dell'Amministrazione regionale, rileva anche l'elemento soggettivo colposo per violazione delle regole di correttezza e buona amministrazione a cui deve ispirarsi l'esercizio della funzione amministrativa;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
Il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere:
1) i costi legali complessivamente sostenuti per coltivare tale contenzioso;
2) se sia stato proposto ricorso in Cassazione e in caso affermativo se sia stato acquisito un parere dell'ufficio legale interno;
3) se sono stati svolti accertamenti amministrativi relativamente ai responsabili dei fatti che hanno determinato la soccombenza della Regione.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
Président - La parole au Président de la Région, Caveri.
Caveri (UV) - Avant de répondre point par point à cette question, je tiens à préciser que, contrairement à ce qu'affirme l'introduction de ladite question, il n'est pas entièrement exact que l'instance introduite contre la Région par le liquidateur du "Centre de foires et congrès de la Vallée d'Aoste" ait été acceptée. En effet, le demandeur requérait initialement que la Région soit condamnée à rembourser des dommages évalués à 17.640 millions de lires, somme qui correspond à 9 millions d'euros à peu près. A l'issue du jugement en première instance, cette somme a été ramenée par le Tribunal de Turin à 395.531,36 euros, un montant décidément inférieur à la requête, d'une part, mais aussi à l'ampleur des dommages quantifiés dans le cadre de l'expertise menée par le technicien commis d'office. Le jugement en deuxième instance a rejeté non seulement l'appel présenté par la Région contre le remboursement des dommages, mais aussi l'appel incident du "Centre de foires et congrès de la Vallée d'Aoste", qui espérait obtenir un remboursement plus important. Par ailleurs, ce jugement acceptait la demande de la Région et déclarait inadmissible le recours de messieurs Mario Lappon et Anne Marie Gagliardi - recours que le tribunal de première instance avait accepté - et rejetait par conséquent l'appel incident de ces derniers.
Cela dit, passons aux questions. Les frais légaux inhérents à ce contentieux: les frais supportés par la Région au titre du procès en première instance s'élèvent à 473.538,11 euros, dont 373.727,31 euros de frais de représentation, de défense en justice et de domiciliation, et 99.810,80 euros de frais relatifs à l'expertise (expert commis d'office et expert de la partie). Les frais supportés au titre du procès en appel sont de 85.680,00 euros (frais de représentation et de défense en justice confondus); il s'ensuit que les dépenses relatives aux deux procès représentent 559.218,11 euros.
Deuxième question: l'éventuel recours en Cassation et, dans ce cas, l'avis des services légaux de la Région. Par sa délibération n° 4699 du 30 décembre 2005, le Gouvernement régional a décidé d'introduire un recours en Cassation contre le jugement rendu en appel. Cette décision a été prise sur la base des avis techniques exposés par les avocats chargés de défendre les intérêts de la Région - Gianfranco Garancini et Benito Perrone - dans leur lettre du 28 novembre 2005, avis qui a été partagé par la Direction du contentieux civil, comme il est bien expliqué par la délibération prise par cette dernière. Notons, en passant, que l'opinion desdits avocats quant à la possibilité que la Cour de Cassation casse le précédent jugement, repose précisément sur l'un des points soulevés par le préambule de cette question, c'est-à-dire le fait qu'il subsiste un élément subjectif et qu'il ne serait pas correct de déduire l'existence d'une faute du simple fait que certains actes sont entachés d'illégitimité (autre point soulevé par le recours, d'ailleurs).
Une enquête administrative a-t-elle été diligentée afin de déterminer les responsabilités quant aux faits qui ont valu à la Région d'être condamnée? Il résulte des actes du bureau que la Procure régionale près la Section juridictionnelle de la Cour des Comptes pour la Région autonome Vallée d'Aoste, qui est l'organe compétent pour connaître des dommages causés aux finances régionales par des fonctionnaires ou administrateurs de cette dernière, a ouvert en 2003 une enquête, dans le cadre de laquelle la Région a transmis l'acte d'appel, ainsi que le jugement qui définit le niveau de juridiction.
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Alcune riflessioni, Presidente, sulle risposte che lei ha fornito all'interrogazione.
Certo, il terzo grado o meglio il giudizio di legittimità in Cassazione fa parte dei diritti che l'ordinamento riconosce alle parti. Si tratta però di capire, alla fine, se questo diritto abbia dei costi sostenibili e se, inoltre, sia il caso di rinunciare a far chiarezza dal punto di vista amministrativo, sul presupposto che la Corte dei Conti nel 2003 ha aperto un'inchiesta. Mi sono preso la "briga" di leggermi la sentenza di appello, nella quale ci sono dei passaggi che, se non verranno smontati in Cassazione, pesano come macigni sul percorso istruttorio amministrativo svolto ai tempi da quegli uffici. Vorrei leggerne uno, in particolare, di questi passaggi, dove il tribunale dice che oltre al danno e al nesso causale con la condotta della Regione Valle d'Aosta, il tribunale riteneva sussistente anche l'elemento soggettivo, a cui doveva ispirarsi l'esercizio della funzione amministrativa. E poi c'è questo passaggio che penso sia inoppugnabile: "il comportamento della pubblica amministrazione convenuta non trovava al riguardo giustificazione, tenuto conto che 4 delle 5 autorizzazioni, benché richieste oltre un anno prima, erano state emesse solo con un anno di ritardo, non solo, ma addirittura dopo il termine ultimo fissato per la pubblicazione del calendario".
Allora noi possiamo ricorrere in Cassazione e possiamo sperare anche che, alla fine, la Cassazione - come di tanto in tanto capita - ribalti il giudizio di merito e rimetta in moto la "macchina giudiziaria". Però i dati citati in questa sentenza, pur volendoli estrapolare dal merito, dal fallimento, dal contenzioso, sono dati gravi; riteniamo che essendo scritti in una sentenza corrispondano ad una realtà che è stata accertata. Gli uffici che erano preposti a dare le risposte le davano in ritardo di oltre un anno e le davano addirittura al di là del termine di legge per la pubblicazione del calendario.
A me sembra paradossale che lei possa dire: "ma... accertamenti amministrativi... noi?, ma assolutamente! La Corte dei Conti ha aperto un'inchiesta nel 2003... se ci sono dei responsabili, questi verranno eventualmente condannati a sostenere l'aspetto patrimoniale". Quello che noi le domandiamo è diverso, va al di là dell'aspetto patrimoniale, perché se questi funzionari sono ancora responsabili di questi uffici, qualcuno dovrà loro chiedere conto del perché su certe procedure hanno tenuto dei comportamenti dilatori che non andavano a rispettare il percorso amministrativo e men che meno andavano a rispettare il diritto dell'imprenditore di avere delle risposte nei tempi dovuti.
Rimaniamo sorpresi sul fatto che nessuno, lei, la sua Giunta, il suo Assessore, ritengano necessario capire cosa è successo in quegli uffici, a prescindere dai danni che possono essere stati fatti da un punto di vista patrimoniale all'amministrazione pubblica! Non è ammissibile che un ufficio cumuli ritardi che vanno oltre l'anno e che vadano oltre i tempi stabiliti dall'impianto normativo che sovrintende alle autorizzazioni che dovevano dare gli uffici stessi. Rimaniamo sorpresi e auspicheremmo che lei, Assessore Ferraris, nell'ambito dei suoi poteri di gestione queste cose le verifichi, per capire perché è successo questo e per capire se questi funzionari hanno ancora oggi posto in quegli uffici e come stanno operando. Ci sembrerebbe un atto dovuto nell'interesse dell'efficacia ed efficienza dell'azione della pubblica amministrazione.