Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1704 del 11 gennaio 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 1704/XII - Pianificazione dell'attività golfistica in Valle d'Aosta. (Interrogazione)

Interrogazione

Premesso:

- che la legge regionale 43/1999 è improntata alla realizzazione, alla riqualificazione e all'ampliamento di impianti destinati alla pratica del golf e di strutture complementari alla loro funzionalità, nonché all'erogazione di contributi d'esercizio a favore dei gestori per le spese di manutenzione e di ripristino stagionale dei manti erbosi;

- che da diversi anni si annuncia la prossima realizzazione di un campo a 18 buche nel fondovalle;

- che l'Assessorato regionale del Turismo dispone dal marzo 2004 di "Linee guida per la pianificazione dell'attività golfistica in Valle d'Aosta": lo studio individua cinque siti idonei alla realizzazione di un campo a 18 buche nel fondovalle;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore delegato per sapere

1) se ha effettuato valutazioni in merito alla realizzazione di un campo a 18 buche nel fondovalle: in caso affermativo, quali sono;

2) con quali tempi e modalità pensa di promuovere concretamente tale opportunità.

F.to: Tibaldi - Lattanzi - Frassy

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.

Pastoret (UV) - Le linee guida elaborate nel 2004, ricordate dal collega Tibaldi, forniscono numerose ed utili indicazioni in merito alla possibilità di dislocazione di strutture golfistiche e alle varie problematiche tecniche da tener presenti, in vista di una corretta impostazione dei relativi interventi, ma è il caso di dirlo non possono essere ancora considerate un'effettiva pianificazione degli interventi stessi; sono degli elementi ricognitivi che forniscono appunto elementi utili. La realizzazione completamente "ex novo" di un campo da golf a 18 buche costituisce peraltro un intervento particolarmente impegnativo che investe caso per caso complesse problematiche che sono di natura finanziaria, economica, ambientale, urbanistica, gestionale, queste tanto più accentuate in un contesto orografico non facile come quello della Valle d'Aosta. Allo stato delle cose occorre prendere atto che, per quanto riguarda l'asse centrale della regione, non sono ancora state avanzate né a livello pubblico, né privato ipotesi progettuali che affrontino in modo sufficientemente strutturato la risoluzione delle problematiche da me prima citate. D'altro canto, la realizzazione di una struttura di questo genere consisterebbe in un intervento che, senza il sostegno regionale, avrebbe evidenti difficoltà di realizzazione. Mi si chiede quindi "se ho effettuato valutazioni in merito alla realizzazione di un campo a 18 buche nel fondovalle" e questo già trova risposta nelle ragioni che ho esposto precedentemente. Ritengo che si dovrà arrivare in futuro ad una soluzione del genere, ma solo dopo aver consentito ai campi, ai "club" attualmente in attività di assestarsi in modo più definitivo - perché una cosa non può diventare l'esclusione delle altre - completando i progetti di sistemazione e di investimenti previsti al fine di mantenere le qualità e la competitività che in questo momento possiedono e poi per un'altra ragione riguardante la questione dei circuiti di cui dirò dopo.

Nell'immediato la realizzazione di un campo regionale a 18 buche assorbirebbe risorse che in questo momento non abbiamo; difatti non abbiamo previsto un intervento di tale genere, né lo abbiamo inserito nel piano delle grandi opere, che discuteremo in questo Consiglio, anche perché un intervento di tale genere produrrebbe oggi due effetti che considero da valutare attentamente: primo, si sottrarrebbero risorse alla qualificazione e agli ampliamenti dei campi attualmente esistenti e funzionanti; secondo, si determinerebbe un effetto negativo in questo momento difficilmente sopportabile di concorrenza con le strutture esistenti, con la mortificazione di iniziative che hanno per lo più valenza di carattere privato. Oggi non possiamo mettere la realizzazione di una nuova struttura nell'immediato in concorrenza con strutture che soggetti, in gran parte privati, hanno messo in piedi e alle quali dobbiamo consentire di avere i requisiti adeguati e questo perché uno dei nodi da sciogliere è legato al fatto che bisogna intendersi sulla funzione di un 18 buche nell'asse centrale. Questo va bene se diventa un elemento utile all'interno di un circuito che nella Valle d'Aosta trovi una collocazione adeguata e che consenta quindi al sistema golfistico nel suo insieme di funzionare; questo non va bene se diventa un soggetto alternativo alle realtà esistenti e le porta ad un depauperamento e/o ad una chiusura. Dico questo perché ho assunto diversi tipi di informazione, mi sono documentato in materia ed effettivamente il sistema tiene laddove c'è una circuitazione, anche con campi presenti a 9 buche. Lo studio peraltro lo dice che la complementarietà degli impianti esistenti è fondamentale con la creazione di un nuovo impianto così strutturato a 18 buche nell'asse centrale. In questo momento dobbiamo consentire a quelli esistenti non dico di rafforzarsi, ma di mantenere le loro caratteristiche e di migliorarsi. Ciò non toglie che è indubbio che la realizzazione di almeno un campo a 18 buche nel centro Valle costituisca un momento di rilevante qualificazione dell'offerta turistica della Valle. Si è peraltro, sotto questo punto di vista, ritenuto opportuno anche in applicazione alla legge regionale n. 43/1999 sostenere il progetto di ampliamento a 18 buche di un impianto come quello del Breuil, che è già esistente e perfettamente funzionante, quindi in grado di offrire serie garanzie in merito alla sua futura gestibilità. Certo, il fatto che l'impianto non sia baricentrico rispetto al territorio regionale trova compensazione però in due fattori: nel rilievo internazionale della stazione turistica in cui è collocato, peraltro questa estate sono state date delle ottime risposte quanto alla fruibilità e alla frequentazione di tale campo ancora per il momento a 9 buche... in questa riqualificazione di cui parlavo prima dell'offerta turistica complessiva.

La conclusione è che c'è l'intenzione di promuovere questo tipo di intervento, noi oggi siamo però di fronte ad alcune questioni. Courmayeur sta cercando di riqualificare la sua offerta e ha proceduto a lavori importanti nella reazione di elementi complementari nel suo campo e lo riteniamo importante; nell'area di Brissogne-Quart è sorto questo impianto a 3 buche e c'è una richiesta di ampliamento fino a 9 e mi sembra non solo giustificato, ma anche utile; abbiamo in questo momento diversi soggetti che si stanno muovendo per immaginare di procedere o ad ampliamenti, o a realizzazioni di campi "ex novo". Dico che, quando procederemo qui ad un impianto a 18 buche, dovrà essere di valenza regionale, sostenuto dalla Regione, scelto dalla Regione, perché in questo caso andremmo a realizzare un impianto che deve essere la "summa" di tutti gli elementi che ho dato e di altri ancora. Non credo che l'Amministrazione regionale debba e possa finanziare ulteriori e diverse iniziative per realizzazioni "ex novo" di campi a 18 buche che non siano compatibili con gli interessi regionali che l'Amministrazione deve sostenere e difendere.

Si dà atto che dalle ore 10,58 riassume la Presidenza il Presidente Perron.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Quando vennero incaricati i professionisti Paolo Croce e Massimo Mocioni dalla Giunta precedente, in particolare penso dall'allora Assessore al turismo Caveri, vennero preparate le linee guida per la pianificazione dell'attività golfistica in Valle e vennero presentate nel marzo 2004, nel corso di una conferenza stampa, perché il golf a 18 buche era visto come una priorità per il turismo. L'allora Assessore Caveri disse: "ci serve in tempi brevi". Qui ho la rassegna stampa del 10 marzo, "La Stampa" di Aosta, poi nell'articolo si riprendono i concetti espressi in questa conferenza, concetti che sono stati anche ribaditi in risposta a un'interpellanza del nostro gruppo che venne presentata nell'estate del 2004. Oggi lei, Assessore, ci dà degli elementi di assoluta novità rispetto a un anno e mezzo fa, ovvero che il golf a 18 buche in fondovalle non è più una priorità. Lei ha detto: "ciò non toglie che il campo a 18 buche nel fondovalle possa essere interessante". Lei però, di fatto, dice che la priorità è quella del mantenimento dei campi a 9 buche o a 6 buche tuttora esistenti nelle varie zone della Valle a gestione privata; peraltro, lei dice: "fermiamoci sulla priorità del 18 buche". Cosa abbiamo capito? La scelta politica ancora non c'è da parte vostra, nonostante da 2 anni abbiate a disposizione le linee guida e nonostante che da 7 anni esista una legge, varata nel 1999, che prevedeva consistenti investimenti fino al limite massimo del 70% da parte della Regione per strutture di questo tipo.

Quando venne presentato questo studio in aula si parlava di "integrazione" fra le varie forme di turismo in Valle, se n'è parlato ancora ieri con il Presidente Caveri, a fronte di quello studio che approfondiremo nel corso dell'esame in Consiglio sul mercato della casa da gioco. I livelli di integrazione devono essere innalzati se si vuole crescere strategicamente. Oggi, Assessore, non dico che lei rinunci, ma fa retrocedere una priorità anche ampiamente condivisa. È vero che è stato approvato e finanziato a Cervinia, ma Cervinia giace a 2.000 metri, mentre un certo tipo di turismo forse richiede un campo nel fondovalle.

Terza stagione: potrebbe essere un'opportunità anche per la terza stagione quella di un'integrazione di turismo golfistico con altri tipi di turismo, congressuale, ludico, presso il Casinò... lei dice, giustamente, che la scelta compete alla Regione, è ovvio, perché finanzia fino al 70%, ma la scelta non può essere fatta anche dai Comuni in forma singola o associata se la Regione non dà un "placet" sulle idee di massima. Ricordo che l'allora Assessore Caveri aveva manifestato, anche se timidamente, una preferenza per la bassa Valle; non so se questa timida preferenza tuttora sussiste anche nelle sue idee però, di fatto, i Comuni non possono decidere di impegnarsi anche in iniziative progettuali che costano - e sappiamo che non hanno grandi risorse a disposizione - o in iniziative che comportano dei cambiamenti ambientali e territoriali che sono evidenti ed importanti se non c'è un assenso preventivo della Regione, ovvero se non c'è una scelta politica. In sintesi, Assessore, in 2 anni non avete deciso ancora un bel niente nonostante l'ennesima consulenza affidata a 2 professionisti e nonostante la legge del 1999 desse degli strumenti finanziari che sono direi significativi. La legge del 1999 viene applicata solo nell'articolo 3, che prevede i consueti e annuali ripristini dei manti erbosi - ben vengano questi contributi in conto esercizio che vengono erogati alle varie società di gestione - e rimane inapplicata nella sua parte più strategica e valente per quanto riguarda l'implementazione di tale importante settore. Possiamo dire che non siamo soddisfatti della risposta, anzi prendiamo atto di una clamorosa inversione di tendenza.