Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1680 del 21 dicembre 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1680/XII - Introduzione del sistema televisivo digitale terrestre in Valle d'Aosta. (Interrogazione ed interpellanze)

Interrogazione

Premesso:

- che nell'ambito del progetto Valle d'Aosta All Digital è prevista la realizzazione di un'infrastruttura televisiva di base che permetta la diffusione capillare di un bouquet televisivo digitale comprendente un canale civico regionale e altri programmi TV di interesse locale/regionale;

- che a tale progetto concorrono la Regione e la Fondazione Ugo Bordoni, tra le quali è stata stipulata una convenzione annuale;

- che, per il coordinamento del progetto, è stato altresì costituito un gruppo di lavoro;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

il Presidente della Regione o l'Assessore delegato per sapere:

1) in che cosa consiste l'infrastruttura televisiva di base citata in premessa e se intervengono altri soggetti pubblici e/o privati nella realizzazione di tale progetto;

2) cosa si intende per "canale civico regionale" e quali sarebbero gli altri programmi televisivi di interesse regionale o locale;

3) quali sono le modalità e i tempi previsti per la realizzazione di questo "canale civico regionale";

4) quali sono gli oneri finanziari complessivi e quelli a carico della Regione.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Interpellanza

Preso atto delle dichiarazioni in data 11 novembre 2005 da parte del Direttore Generale della Rai Alfredo Meocci "mi sembra chiaro che il passaggio al digitale nel 2006 non si potrà fare";

Appurato che quindi la data del 31 gennaio 2006 non potrà essere rispettata neppure in Sardegna e nella nostra Regione, regioni pilota delle trasformazioni dal sistema analogico a quello digitale;

Constatato che tale periodo di transazione ha e sta suscitando numerose perplessità sia sul sistema che sulla validità dei decoder in vendita considerati da molti obsoleti;

Preso atto delle dichiarazioni di pochi giorni fa del Presidente della Sardegna "non vedo nient'altro che la pay-tv sostenuta dal contributo pubblico è un'operazione del tutto diversa da quella negoziata in primavera con il Ministro delle Comunicazioni";

Preso inoltre atto delle dichiarazioni dell'Assessore competente nell'ultimo Consiglio regionale dove afferma che già 16 mila valdostani si sono dotati del decoder segno dell'apprezzamento dell'iniziativa essendo la nostra Regione riuscita ad occupare un ruolo di primo attore nazionale nell'ambito delle nuove tecnologie;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) quali sono le sue valutazioni in merito alle dichiarazioni sopra annunciate e sugli ultimi sviluppi di tale vicenda;

2) cosa e come intende agire l'esecutivo a fronte di questo nuovo scenario.

F.to: Comé - Salzone - Stacchetti - Lanièce - Viérin Marco - Lavoyer - La Torre

Interpellanza

Richiamato il Protocollo di intesa tra la Regione e il Ministero delle Comunicazioni "per la definitiva transizione alla televisione digitale terrestre (switch off) nel territorio della Regione Autonoma Valle d'Aosta", che ha dato avvio alla sperimentazione nella nostra regione dell'introduzione del digitale terrestre, con l'obiettivo di concludere la fase sperimentale entro il 31 gennaio 2006;

Preso atto che tale Protocollo prevede, tra gli altri impegni, sia il cofinanziamento dello Stato per l'acquisto del decoder sia una campagna informativa verso i cittadini circa il processo di digitalizzazione;

Considerato che l'introduzione della TV digitale è stata presentata, anche dall'Assessore competente, come uno strumento interattivo che consente all'utente di accedere da casa a servizi e di interagire anche con la pubblica amministrazione;

Considerato che finora nessuna campagna informativa è stata fatta nei confronti dei cittadini;

Avuto modo di ascoltare, in un recente pubblico incontro organizzato ad Aosta, le osservazioni critiche dell'ADICONSUM sulle modalità di introduzione del Digitale Terrestre;

Appreso nel corso dell'incontro che il passaggio al digitale comporta non solo l'acquisto da parte di ogni famiglia del necessario decoder per ogni apparecchio televisivo che possiede, ma anche l'adeguamento dell'antenna e l'acquisto di nuovi videoregistratori o DVD;

Viste le richieste/proposte avanzate dall'ADICONSUM, ed in particolare:

- l'affidamento della gestione operativa del passaggio al digitale terrestre non ad un'associazione di soggetti interessati ma ad un organismo istituzionale, cui partecipino anche i consumatori;

- una presa di decisione ufficiale circa la rottura del protocollo d'intesa per quanto riguarda in particolare la data dello switch off;

- l'apertura di Tavoli cui partecipino i soggetti interessati, consumatori compresi;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

L'Assessore competente per sapere:

1) quando, con quale atto decisionale e con quali finalità, la Regione ha espresso la sua volontà di aderire alla proposta di sperimentazione contenuta nel Protocollo col Ministero;

2) se è stato calcolato il costo medio che ogni famiglia della Valle d'Aosta deve sostenere per passare dalla TV analogica alla TV digitale e per usare in modo interattivo tale strumento;

3) se si conoscono i contenuti, i materiali, le modalità di informazione e i tempi della campagna informativa curata dalla DGTVi;

4) se si intendono accogliere, per quanto di competenza regionale, le proposte avanzate dall'ADICONSUM: quali, con quali modalità e in quali tempi.

F.to: Squarzino Secondina - Riccarand

Président - Comme nous avions convenu hier, nous examinons maintenant conjointement les points n° 4, n° 16 et n° 20.

La parole à la Conseillère Squarzino Secondina sur le point n° 20.

Squarzino (Arc-VA) - Ritengo sia utile fare pubblicamente il punto della situazione sul digitale terrestre. La nostra iniziativa risale agli inizi di dicembre, ma nel frattempo qualcosa è successo ancora, quindi credo sia opportuno oggi mettere sul tavolo tutti gli elementi che ci sono per capire cosa si sta facendo, dove si sta andando e a quale fine. Si parte da un protocollo di intesa, che è stato firmato questa primavera a Cagliari, fra la Regione e il Ministero delle comunicazioni. Prima cosa che chiediamo: questo protocollo come si inserisce all'interno degli atti deliberativi della Regione? Esiste un atto deliberativo chiaro, una scelta del Governo regionale di attivarsi per questa sperimentazione, di accettarla? Esiste un atto deliberativo del Governo regionale che ufficializza tale protocollo? Perché credo che ogni protocollo ha un senso e diventa norma della Regione quando l'organismo di governo della Regione lo fa proprio ed esprime il proprio assenso. La prima domanda che poniamo quindi è: "quando, con quale atto decisionale e con quali finalità, la Regione ha espresso la sua volontà di aderire alla proposta di sperimentazione contenuta nel protocollo col Ministero". Aspettiamo un numero e una data precisa della deliberazione e il luogo in cui questa decisione è stata presa.

Veniamo adesso ai contenuti di questo protocollo di intesa. Tale protocollo prevede tante cose. Rispetto alla data non mi soffermo, perché forse è la cosa meno importante su cui ci sono dopo altri colleghi che hanno messo di più l'accento su questo, poi, rispetto alla data, ci sono alcuni slittamenti. Vorremmo capire rispetto alla data del 31 gennaio 2006 del protocollo, sulla quale vi sono stati altri pronunciamenti, in quale atto deliberativo della Regione o del Ministero è stata cambiata questa data e qual è la nuova data. Sempre nel protocollo si prevedono dei cofinanziamenti dello Stato per l'acquisto di un "decoder". Qui sarebbe interessante capire quali spese l'introduzione del digitale o la sostituzione del sistema analogico con quello digitale comporta per la singola famiglia: se è solo il costo del "decoder" o se ci sono altri costi. Ecco perché poniamo come seconda domanda "se è stato calcolato il costo medio che ogni famiglia della Valle d'Aosta deve sostenere per passare dalla TV analogica alla TV digitale e per usare in modo interattivo tale strumento"; quindi capire ogni famiglia qual è la spesa effettiva che deve sostenere, quale spesa effettiva chiediamo alla famiglia per poter introdurre questi strumenti interattivi.

Altro punto importante del protocollo riguarda le iniziative di campagne informative; il protocollo prevede che vi siano delle comunicazioni, una campagna comunicativa in modo da informare le famiglie sull'insieme dell'operazione. Fra l'altro, sono state stanziate notevoli risorse a livello nazionale per questa campagna informativa, noi vorremmo sapere se tale campagna informativa - che è curata dalla "DGTVi", cioè la società in cui si ritrovano e tivù pubbliche e tivù private e a cui è stata affidata la gestione di questa transizione - è stata attivata, quali sono i contenuti materiali, quali sono le modalità di informazione, i tempi di questa campagna informativa. Ci sembra che, almeno per quanto ci risulta, in Valle d'Aosta non si sia visto niente in tal senso.

Ancora: la nostra interpellanza faceva riferimento a una serie di richieste e proposte avanzate dalla "ADICONSUM", sia a livello nazionale che locale, in cui si chiede che tutta l'operazione del passaggio al digitale terrestre non sia affidata ad un organismo in cui ci sono soggetti interessati economicamente a questa operazione, ma ad organismi istituzionali a cui possono partecipare anche i consumatori. So che questo è un discorso a livello nazionale, so che a livello regionale l'Assessore si è dichiarato disponibile ad avere degli incontri con i consumatori: sarebbe interessante conoscere se è stato aperto un tavolo con i consumatori, quando si è aperto, quante volte si è riunito, cosa ha detto e quali sono le conclusioni operative a cui sono giunti.

Rispetto a tutto questo, credo vada inserita anche una questione recente, con cui bisogna fare i conti. Tutti abbiamo visto come la Commissione europea apra oggi una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per i contributi...

Caveri - (fuori microfono) ... ma dove? Se c'è appena stata una determinazione esattamente contraria!

Squarzino (Arc-VA) - ... l'ANSA di Bruxelles del 20 dicembre informa che la Commissione europea aprirà domani - quindi oggi - una procedura di infrazione; se il Presidente o l'Assessore hanno informazioni di "prima mano" che sono posteriori a questa, chiedo che vengano presentate in Consiglio. Come l'ANSA mette a disposizione di tutti tali informazioni, chiedo che, se ci sono informazioni diverse, vengano messe a disposizione di tutti i Consiglieri, non basta una battuta per contrastare un'informazione!

C'è una decisione presa dalla Commissione europea di aprire una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per i contributi statali concessi per l'acquisto del "decoder" digitale nel periodo 2004-2005. È una questione... ripeto, non è direttamente collegata con la volontà della Giunta regionale, ma è una questione che va lasciata in sottofondo, perché bisognerà comunque farci i conti.

Rispetto a tutte queste domande che poniamo, aspettiamo di avere delle risposte, che speriamo siano esaurienti.

Presidente - La parola al Consigliere Comé sull'oggetto n. 16.

Comé (SA) - La collega Squarzino ha iniziato il suo intervento dicendo che l'iniziativa presentata dal suo gruppo giace alla Presidenza del Consiglio da più di 20 giorni, ebbene la nostra è da un mese e mezzo che è ferma, perché non ha potuto essere discussa; con questo non sto accusando il Presidente del Consiglio, ma non è stata discussa perché è slittata poiché i Consigli non riuscivano ad evadere tutti i punti all'ordine del giorno. In un mese e mezzo, come aveva notato la collega, quindi sono avvenuti degli atti e delle prese di posizione che hanno modificato i contenuti dell'interpellanza presentata allora. Anche il contenuto della discussione, quindi il discorso del digitale terrestre, è un tema che sicuramente si presta a delle trasformazioni, tant'è vero che l'Assessore, quando 25 giorni fa rispose ad un'iniziativa del collega Tibaldi, sostenne che "tale materia ha una dinamica di trasformazione, di ammodernamento e di cambiamento talmente rapida che una delle domande poste dall'interpellante nell'iniziativa era già ampiamente superata". Allora però l'Assessore non aveva pensato che quella sindrome di ammodernamento e di trasformazione lo colpiva in diretta mentre lui rispondeva all'interpellanza del Consigliere Tibaldi, perché, nello stesso momento in cui rispondeva all'interpellanza con grande convinzione ed enfasi, il Direttore generale della "RAI" davanti alla Commissione di vigilanza affermava: "mi sembra chiaro che il passaggio al digitale nel 2006 non si potrà fare, del resto in Europa è previsto per il 2010 e anche per la Sardegna e la Valle d'Aosta ci sarà sicuramente uno slittamento". Questo processo di transizione al digitale ha creato nella gente grande preoccupazione e questa preoccupazione è nata non per un gioco politico delle parti fra maggioranza e opposizione; noi non siamo le "Cassandre" della situazione, ma queste perplessità hanno creato una grande confusione e sono sorte soprattutto da parte di chi questa transazione la sta gestendo. Il Presidente della Regione Sardegna, il Direttore generale della "RAI", le varie associazioni di consumatori hanno iniziato, chi prima e chi poi, a prendere delle distanze sia dal decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta ufficiale a gennaio 2004, sia per la pseudo-plurifunzionalità dei "decoder", così fortemente reclamizzati con un'informazione ai cittadini scarsa o quasi nulla e, laddove c'era, non sempre corretta. Altro rischio è quello che con dei finanziamenti pubblici si vadano ad aprire delle porte a determinate "pay-tv". "Saranno forse queste associazioni... che sono coloro che vogliono sempre essere negativi e coltivare polemica senza prospettiva... ma che resteranno deluse": così li ha definiti in modo generico l'Assessore nella risposta al collega di "Forza Italia".

Da parte nostra vogliamo dire subito che siamo favorevoli allo sviluppo tecnologico e, essendo il digitale terrestre uno dei tanti sistemi di adeguamento tecnologico, è da noi accolto positivamente. Vogliamo - questo è il compito del Governo regionale e in particolare dell'Assessore - avere chiarezza, certezze e garanzie da parte di chi tale sistema lo sta imponendo. Sempre nella risposta lei ha dichiarato che sperava in una maggiore collaborazione, ma lei non l'ha mai chiesta questa collaborazione; non vorrei che tale auspicio di collaborazione venisse invocato solo nei momenti di difficoltà, mentre al contrario a fronte di un successo il merito sarebbe stato solo suo e della sua Giunta.

Tante sono le perplessità che abbiamo sentito e letto quotidianamente provenienti dai cittadini; a molti è sembrato inconsueto e anomalo che, a fronte di una trasformazione tecnologica, vi fosse un'imposizione con una legge, anziché essere inserito in un libero mercato e che solo la qualità del prodotto avrebbe determinato il successo e l'attenzione dei potenziali acquirenti o cittadini. Senza questa imposizione, tale sistema sarebbe stato ricercato? E questo sistema non è un'operazione per spingere qualche "pay-tv" sostenuta dal contributo pubblico? Un modello che era stato esaltato come gratuito, mentre rischia di essere un sistema misto con prevalenza dei contenuti a pagamento. Questi "decoder" - come diceva la collega Squarzino - in vendita sono superati, offrono una tecnologia già vecchia. L'altra volta l'Assessore ci ha fatto l'esempio del telefonino: ma lei quando ha comprato il telefonino ha comprato l'ultimo modello, non ha comprato un telefonino vecchio! Poi che l'ultimo modello acquistato nel giro di un paio di mesi sia diventato vecchio... questo senz'altro, perché la tecnologia avanza, ma lei ha acquistato comunque un telefonino ultimo modello. Questi "decoder" insomma sembrano dei fondi di qualche magazziniere privilegiato e pare strano che il Governo valdostano di Centro Sinistra si sia adoperato per portare avanti una promozione di tale progetto senza dare ascolto fino a pochi giorni fa alle istanze provenienti dal basso e dall'alto, come ho illustrato, accogliendo invece una proposta del Governo centrale.

Vorremmo anche noi sottolineare l'aspetto che ha citato prima la collega Squarzino per quanto riguarda la possibilità di aprire la procedura da parte della Commissione europea, anche perché questo era stato sollevato... e si vede che hanno tutti un'informazione errata, perché, se prendo "Il Sole 24Ore" dei primi di dicembre, già lì sottolineava come questo poteva essere oggetto di un'inchiesta dell'Unione europea - cito -: "potrebbe essere alle porte la decisione della Commissione europea sugli incentivi riservati da 2 anni a questa parte a una sola piattaforma digitale: quella terrestre, escludendo in particolare quella satellitare". Probabilmente sia il giornalista de "Il Sole 24Ore" che i Consiglieri della Regione non hanno altre informazioni, quindi gradiremmo averle dall'Assessore.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Cercherò di rispettare anche la sequenza delle interrogazioni e delle interpellanze, che il caso vuole siano organizzate dal punto di vista sequenziale in modo da poter dare delle risposte. La prima, l'interrogazione del Consigliere Tibaldi, mi permette di fare il quadro generale, per poi arrivare alle 2 interpellanze che in qualche modo ripropongono cose già dette in quest'aula, ma con degli ulteriori passaggi. Rispetto al ragionamento generale che è quello della Valle d'Aosta "All Digital" e sulle 3 domande poste nell'interrogazione, credo sia importante delineare alcune linee del piano progettuale. L'"All Digital Valle d'Aosta" prevede 3 grandi aree di intervento: il digitale terrestre, la rete "Rupar" e la pubblica amministrazione e "Internet" a banda larga. Il lavoro prodotto dal gruppo tecnico e quello dei servizi su queste attività sta consentendo un approfondimento sui temi trattati che, come si sa, sono da iscriversi in un'area sperimentale dentro la quale si sta cercando le corrette vie di sviluppo e possibile implementazione in sintonia con gli obiettivi del progetto, che ricordiamo essere innanzitutto l'abbattimento della divisione digitale, intesa non solo come elemento discriminante fra cittadini con diversa formazione culturale, ma anche fra valli e asse centrale. Qui continuo a perorare tale causa, che sembra non abbia grande successo in questo Consiglio regionale, probabilmente tutti vivono in una situazione agiata del centro valle, ma noi abbiamo tutta una situazione di valli laterali dove tutte le opportunità che vengono offerte ai cittadini del centro valle non sono disponibili ai cittadini delle valli laterali, quindi i cittadini di serie A e di serie B, argomento tanto caro alla collega Squarzino. A fronte di questa necessità, vogliamo evitare tali distinzioni territoriali, che vuol dire far crescere località che altrimenti risulterebbero penalizzate nella corsa che vede proprio nella connettività e nella ricezione di segnali a più livelli una grande opportunità di sviluppo nel lavoro di crescita culturale in generale.

Rispetto a questo argomento, il progetto che attiene in modo specifico al comparto del digitale terrestre ha approfondito il tema dei servizi interattivi, rilevando che, in sintonia con quanto il Ministero desiderava realizzare, ci possono essere 10 ambiti di intervento: l'informazione istituzionale, lavoro, formazione, sanità, servizi sociali, ambiente, turismo, protezione civile, istruzione, formazione e sport e tempo libero. Su queste tematiche è nata l'idea di creare tutta una serie di servizi da allocare su uno strumento che è quello della piattaforma digitale.

Nella prima domanda si chiede: "in che cosa consiste l'infrastruttura televisiva di base citata in premessa e se intervengono altri soggetti pubblici e/o privati nella realizzazione di tale progetto", ovviamente non c'è la costituzione di una televisione regionale, ma ci sono dei servizi che vengono posizionati su una piattaforma digitale. Come sa bene il collega Tibaldi, non è che la Regione può farsi una televisione; la televisione, a differenza di "Internet", ha un'impostazione diversa: su "Internet" voi potete fare tutto quello che volete, ivi compresa la trasmissione dei Consigli e una serie di attività, mentre, se utilizziamo lo strumento televisivo, la normativa è chiara, bisogna sottostare a una serie di regole, avere una direzione, avere un direttore responsabile, avere tutto uno "staff" che non può che essere fatto a livello professionale. I problemi quindi sono di due tipi: da un lato, bisogna avere le frequenze, quindi avere un "broadcaster" che mette a disposizione la sua frequenza; dall'altro, bisogna avere all'interno di questa attività uno "staff" giornalistico che fa una selezione. Non può essere la Regione che decide cosa trasmettere o cosa non trasmettere se entriamo nella logica del servizio giornalistico; diverso è il servizio interattivo specifico come potrebbe essere una sorta di CUP (Centro unificato prenotazioni), che è una logica di servizio.

Rispetto a tale offerta complessiva, vi leggerei una parte di questo tipo di attività... sulla discussione sul tavolo tecnico abbiamo una serie di argomenti che sono molto interessanti perché ci portano a valorizzare quei 10 ambiti che vi abbiamo descritto poco fa: l'informazione istituzionale, la formazione lavoro, la sanità, i servizi sociali, sono tutte attività che vedono un coinvolgimento trasversale di tutta la Regione e di tutti i servizi della stessa. Rispetto a questo argomento, quindi credo vi sia un'incomprensione, per cui il canale civico regionale non è da intendersi come una televisione regionale, ma come una sommatoria di servizi e di attività che vengono offerti alla cittadinanza. Questo è un ragionamento che percorre anche un altro tipo di scommessa e la chiamo "scommessa" non a caso; oggi abbiamo una fascia di popolazione che è alfabetizzata dal punto di vista informatico, quindi una popolazione evoluta che usa "Internet", che è uno strumento altamente performante. Abbiamo però tutta una fascia di popolazione importante che "Internet" non lo utilizza. C'è una parte che non lo utilizza perché non ha delle infrastrutture adeguate, ma non ha neanche una preparazione che gli permette di utilizzare il computer, quindi tutta una serie di attività. La scommessa qual è? È quella di poter utilizzare il televisore per fare delle attività che sono di dominio solamente degli uomini particolarmente "tecnologici". A questo punto l'interattività permette di utilizzare non il "mouse", ma il telecomando per fare alcuni mestieri. Consiglieri Squarzino e Comé, non è una banalità questa e non è neanche così scontato, perché oggi far sì che qualcuno che finora ha utilizzato il telecomando solo per guardare la televisione, che improvvisamente utilizza il televisore per avere dei servizi... è tutto da dimostrare, è assolutamente un'attività importante. A quel punto ecco perché ho delle perplessità, ma ci torno perché il Consigliere Comé ha preso a riferimento alcuni interventi autorevoli che sono stati riportati sulla stampa, fra cui quello del Presidente Soru, ma il problema, oggi come oggi, nell'ambito dell'interattività non è la velocità del "decoder", è se utilizzare il "decoder", o il televisore, o non utilizzarlo. La velocità è assolutamente ininfluente. Il Presidente Soru si sta ponendo un problema che è di altra natura, è come chi ancora deve avere la patente e immagina qual è l'accelerazione della macchina che andrà a comprare; prima dovrebbe prendere la patente e adoperare la macchina, poi chiedersi se sarà abbastanza veloce. È un falso problema, poi entreremo anche nel dettaglio del "decoder", perché, quando si fanno delle affermazioni, è sempre bene verificarle e certificarle, perché, in caso contrario, si rischia di "andare lunghi".

"Quali sono le modalità e i tempi previsti per la realizzazione di questo "canale civico regionale"", c'è un apposito gruppo di lavoro; fra meno di un mese avremo il "dossier" che dà una serie di elementi, su questo argomento vi segnalo che c'è un decreto del Ministro delle telecomunicazioni che mette a disposizione, su disponibilità concessa dal Ministero dell'innovazione tecnologica, cioè da parte del "MIT", 3 milioni di euro per tutte quelle aziende che volessero fare dei servizi interattivi da fornire in Valle d'Aosta e in Sardegna. Il Ministero dell'innovazione tecnologica quindi ha messo a disposizione al Ministero delle telecomunicazioni 3 milioni di euro per delle aziende o consorzi che dovessero fare dei servizi interattivi. Le aree sono quelle 10 aree di cui poco fa, quindi siamo nella logica della sperimentazione, ci sono addirittura dei contributi per questi servizi e a questo punto ci saranno tutte le procedure del caso.

"Quali sono gli oneri finanziari complessivi e quelli a carico della Regione", come vi ho detto prima, vi sono questi 3 milioni di euro nella finanza dello Stato, all'interno del nostro piano annuale e nel piano triennale dell'informatica abbiamo approvato il bilancio poco fa, la precedente seduta, abbiamo allocato per l'implementazione sia del sito "Internet" - del "Web" -, sia per rendere disponibile parte di quei contenuti sul digitale terrestre almeno 2 milioni di euro. Rispetto a questo, da un lato, tranquillizzo il Consigliere Tibaldi che non c'è nessuna volontà da parte dell'Amministrazione regionale di costruire una rete televisiva propria, anche perché non potremmo, ma c'è una volontà di dare su questo canale tutta una serie di servizi; poi avremo modo di parlare di queste cose nell'ambito della mozione che abbiamo per cui, se dovesse esserci qualcosa di non chiaro, torno sull'argomento.

Abbiamo le altre 2 interpellanze. Parto da quella illustrata per prima, non la più anziana, perché, come dice giustamente il Consigliere Comé, precede quella della "Stella Alpina". Devo entrare sull'argomento perché ci sono alcune cose che probabilmente meritano di essere riprese nell'ambito delle premesse, perché probabilmente c'è qualcosa che non torna. L'interpellanza della collega Squarzino richiama il protocollo e lì "nulla quaestio", ma quando dice "preso atto che tale protocollo prevede, tra gli altri impegni, sia il cofinanziamento...", dice una cosa non vera, perché nel protocollo c'è una frase che precede tutti questi punti, la quale dice che le parti "si impegnano a mettere in atto tutte le attività necessarie a rendere possibile entro il 31 gennaio la transizione al digitale terrestre, di istituire un gruppo comune di lavoro con la partecipazione della "Fondazione Bordoni" per definire entro 30 giorni le conseguenti modalità operative occorrenti per il conseguimento dei seguenti obiettivi". Quel protocollo, collega Squarzino, quindi dice in particolare che le parti si impegnano a favorire le seguenti iniziative, ma condizionate all'interno del lavoro del gruppo di lavoro, perché lei sa bene che questo è un protocollo di intenti che necessitava di un gruppo di lavoro... che doveva essere fatto entro 30 giorni... che aveva la necessità di mettere a punto quelle attività aggiuntive rispetto alle attività fatte dal Ministero. Lei sa bene che nei 30 giorni c'è stato un fatto particolare: rispetto a questo protocollo... il Ministro Gasparri non era più Ministro, quindi tutto il lavoro effettuato in quella sede per la costituzione del gruppo di lavoro è venuto meno, è cambiato il Sottosegretario, c'è stata una situazione che si è evoluta. Nel contempo non è che questo protocollo non abbia avuto più nessun tipo di effetto, ma ha continuato a mantenere i suoi effetti ma, rispetto alle attività concrete, cioè di messa a disposizione di risorse, che sono i cofinanziamenti che lei cita per l'acquisto di "decoder", sia per una campagna informativa... non sono state fatte e quindi, da quel punto di vista, l'Amministrazione regionale non ha stanziato nulla. Rispetto a tale intendimento - su questo ho avuto modo di darvi la documentazione -, il Ministero è andato avanti per suo conto e, rispetto a quei due ragionamenti che lei ha fatto nel "preso atto", non c'è stato un cofinanziamento, ma c'è stato un finanziamento statale con 2 decreti ministeriali. Per l'acquisto dei "decoder", da un lato, è stata riservata alla Valle d'Aosta e alla Sardegna quella parte di contingente a valere sui fondi nazionali, sono 70 euro per 200 mila circa, in sostanza sono 14 milioni, e un ulteriore decreto per 20 euro aggiuntivi per questi 200 mila. Lo Stato quindi ha dedicato a questa iniziativa per il finanziamento dei "decoder" 18 milioni di euro.

Per quanto attiene la campagna informativa, ho avuto modo di parlarne già, ma vale la pena ripeterlo, che il Ministero ha fatto un suo decreto, dove ha messo a disposizione 2,4 milioni più IVA, per fare una campagna informativa e rispetto a questo tema, se vuole avere un'informazione più precisa, le posso dare i riferimenti del sito: "www.comunicazioni.it" e lì c'è il bando che è specifico ed è "capitolato d'oneri nella gara a procedura ristretta accelerata per la realizzazione di attività di comunicazione istituzionale e di informazione finalizzata ad assicurare la massima conoscenza dell'iniziativa: realizzazione di aree "All digital", passaggio al digitale terrestre nelle Regioni della Sardegna e della Valle d'Aosta". Attualmente mi pare che vi siano ancora 3 società in lizza e la selezione di tali società dovrebbe avvenire entro questo mese, per cui dal mese di gennaio tale campagna, che viene fatta con fondi totalmente ministeriali, dovrebbe partire. Lì convengo con lei che questa informazione avrebbe dovuto essere fatta prima ma, poiché c'erano tali fondi a valere sulle risorse nazionali, abbiamo sollecitato nella Commissione ministeriale il disagio che avevamo nel non avere tali adeguate informazioni, quindi mi associo con le vostre perplessità dal punto di vista informativo. Spero che con l'aggiudicazione di tale campagna si possa dare un contributo a tutti i cittadini. All'interno di questa campagna le segnalo che c'è la previsione anche di un apposito "Call Center", che permette di avere un numero verde a disposizione del cittadino che avesse qualche perplessità.

Rispetto alle cose che lei cita prima di fare l'interpellanza, devo fare riferimento a "Appreso nel corso dell'incontro che il passaggio al digitale comporta non solo l'acquisto da parte di ogni famiglia...", perché credo che lei abbia appreso parzialmente delle cose, non che non sono giuste, ma che lei abbia avuto un'informazione solo parzialmente corretta... perché, se è vero che per ricevere la televisione digitale è necessario dotarsi di un apparecchio "set top box" e che per ricevere il contributo governativo 70+20, 90 euro, è necessario che si acquisti un "decoder" che sia dotato di interattività, ovvero possibilità di connessione "via modem" con canale di ritorno, linea telefonica, non corrisponde a verità che si debba necessariamente adeguare l'antenna. L'antenna va benissimo quella che c'è, lei faccia una richiesta...

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)

... le hanno risposto o lei ha capito male.

Vorrei poi fare una richiesta, ma è una provocazione: quanti all'interno del Consiglio utilizzano il "decoder"? Pochi, per cui molte volte ho la sensazione che qualcuno parli di cose che non conosce. L'antenna infatti, se in condizioni buone e con resa corretta in termini di efficienza, rimarrà la stessa anche per il segnale digitale terrestre; nel condominio dove abita mia mamma è stato sufficiente inserire il "decoder" e ha funzionato, ma mia mamma non è particolarmente "tecnologica"!

Nel caso di "switch-over", ovvero il mantenimento dei 2 sistemi emissivi in contemporanea, potrà verificarsi il caso in cui sia da rivedere il puntamento della stessa, o che in rari casi si debba effettuare un'implementazione sull'impianto. Questo significa che, se ci sono i due segnali, può darsi che vi sia la necessità... quindi in alcuni casi con degli impianti non particolarmente performanti è possibile che sia richiesto l'intervento dell'antennista, ma non perché la tecnologia non va bene, ma perché c'è già qualche problema. Mentre l'analogico il problema lo risolve con una visione meno nitida, quindi con un po' di sabbia, con qualche problema, ci sono delle altre situazioni che con il digitale o si vede, o non si vede. Se questo è quello che le hanno detto, le hanno detto una cosa corretta, ma non è che la tecnologia necessiti di interventi diversi. Non necessitano quindi di alcuna sostituzione, così come non c'è la necessità di avere nessuna sostituzione del videoregistratore o del "dvd". Dove ci sono dei problemi è probabilmente sulle registrazioni differite, e lì forse lei ha ragione, ma non bisogna cambiare il videoregistratore o il "dvd"...

(nuova interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)

... lei guarda solo "il bicchiere mezzo vuoto", guardi tutto!

Rispetto alle richieste dell'"ADICONSUM", non ho nessun tipo di problema, poi l'"ADICONSUM" è una sigla, quindi voi citate l'"ADICONSUM" che rispetto alle varie sigle dei consumatori è una. Io ho - e non so se l'avete voluto non vedere - un comunicato stampa di tutto il raccordo delle associazioni fatte successivamente all'incontro promosso dall'Assessore Pastoret... che fanno emergere la necessità, da un lato, di essere informati, dall'altro, di voler collaborare, quindi c'è una situazione con l'Associazione dei consumatori assolutamente molto fattiva; ancora l'altro ieri mi sono incontrato con il raccordo delle associazioni dei consumatori della Valle d'Aosta.

Rispetto alle domande, "con quali finalità la Regione ha espresso la sua volontà di aderire alla proposta di sperimentazione...", come le dicevo, abbiamo fatto tutta una serie di premesse che lei probabilmente ha omesso, perché volevamo andare a risolvere alcuni problemi che sono coerenti con gli argomenti che lei ha già espresso; in tutto questo abbiamo fatto una prima deliberazione che va in quel senso: la deliberazione n. 3077/2004, "Televisione digitale terrestre per la Valle d'Aosta", che è stata sottoposta al Centro nazionale per l'informatica della pubblica amministrazione; seconda la deliberazione n. 5027/2003, "Piano operativo annuale del 2004 per lo sviluppo del sistema informatico", che prevede, fra gli altri, l'obiettivo di espandere la possibilità di accesso alle informazioni e ai servizi telematici utilizzando tecnologie multicanale e aumentando i punti di accesso telematici sul territorio. Sempre sulla scorta di queste deliberazioni, in tale ambito con deliberazione n. 574/2005, la Giunta regionale, con lo scopo di ricercare soluzioni ed individuare fonti di finanziamento e cofinanziamento possibili per la creazione di un sistema di servizi telematici radiotelevisivi, finalizzato al superamento del "digital divide" e ad un'efficace attuazione della società dell'informazione, in armonia con quanto previsto dal piano pluriennale 2004-2006, costituiva un gruppo di lavoro. Abbiamo quindi una serie di deliberazioni che ci portano in una chiara lettura. Dopodiché all'interno del protocollo vi era questo aspetto che faceva sottostare le decisioni finanziarie ad un lavoro di un gruppo di lavoro per un cofinanziamento. Non c'è stato, c'è stato solo il finanziamento statale, quindi noi abbiamo accolto tali attività.

"Se è stato calcolato il costo medio che ogni famiglia della Valle d'Aosta deve sostenere per passare dallo strumento della TV analogica alla TV digitale...", come ho detto, per un impianto sufficientemente performante abbiamo questo aspetto, dove dopo il "decoder" da 90 euro non ci sono altre spese. È chiaro che per l'interattività, qualora la borchia del telefono non fosse nelle vicinanze, ci sono alcune spese, però lì l'interattività che preoccupa il Presidente Soru non c'è, perché non ci sono i servizi.

Il discorso della campagna informativa... le ho dato anche i riferimenti, se vuole, le do tutto il bando della campagna e non è una campagna informativa curata da "DGTVi", ma è un bando ministeriale, quindi anche lì siamo fuori strada.

Nell'ultima domanda si chiede: "se si intendono accogliere, per quanto di competenza regionale, proposte avanzate dall'"ADICONSUM": quali, con quali modalità e in quali tempi"; ripeto, non accogliamo quelle dell'"ADICONSUM", ma accogliamo le richieste delle associazioni dei consumatori, di cui "ADICONSUM" è solo un'espressione - che probabilmente le sta particolarmente a cuore -, ma come Regione non possiamo fare una distinzione, quindi prendiamo "Casa del consumatore" e tutti gli altri, chiediamo un coinvolgimento di tutti e siamo già disponibili per far partecipare a tutti e 3 i gruppi di lavoro dei rappresentanti. Non solo, le associazioni dei consumatori hanno dato la disponibilità a fornire un numero adeguato di consumatori che si sottoporranno alla sperimentazione per testare i vari servizi. Mi pare una cosa assolutamente buona.

Nell'interpellanza del collega Comé si dice: "preso atto delle dichiarazioni in data 11 novembre 2005 da parte del Direttore generale della RAI Alfredo Meocci"; rispetto a questo, faccio un aggiornamento per dire che il "CdA" della "RAI" in data 30 novembre 2005 ha approvato un accordo applicativo del protocollo d'intesa per la transazione alla televisione digitale terrestre. In questo accordo che è stato approvato fra la "RAI" e il Ministero il Direttore Meocci è incaricato di sottoscrivere tale protocollo. Abbrevio... dice: "la "RAI" nella persona del Direttore generale Alfredo Meocci che interviene...",la deliberazione del Consiglio di amministrazione approvata nella seduta del 30 novembre 2005, salto tutte le premesse di cui però le darò copia... nei principi generali dice questo "... nel quadro delle disposizioni di legge, di regolamento e di contratto di servizi vigenti in materia di trasmissioni radiotelevise digitali e nella prospettiva delineata nei protocolli di intesa stipulati fra Regione, Valle d'Aosta e Sardegna di cui in premessa, il presente accordo di programma si propone di regolare gli adempimenti che le parti per reciproco impegno, Ministero - "RAI", e per quanto di rispettiva competenza porranno in atto per realizzare la conversione alla trasmissione di programmi e servizi multimediali in tecnica digitale terrestre nelle predette aree "All Digital". Le parti di concerto individuano le Regioni autonome Sardegna e Valle d'Aosta come bacini di diffusione in cui avviare la conversione alla tecnica digitale, a tal fine si impegnano a mettere in atto tutte le attività necessarie per rendere possibile, entro il 15 marzo 2006, la copertura in digitale terrestre nelle aree principali delle due Regioni e comunque almeno nei capoluoghi di provincia. La copertura dovrà estendersi all'intero territorio delle due Regioni entro il 31 luglio 2006".

Devo dire che ho anche alcune difficoltà a correre dietro agli amici giornalisti e alle dichiarazioni, io leggo gli atti e il Direttore Meocci va a sottoscrivere un accordo di programma con il Ministero in cui dice delle cose diverse, perché qui l'"incipit" è "non si potrà fare" e nel contempo si impegna per conto della società che rappresenta a fare e con dei termini di un certo tipo.

In questo impegno non è scritto dello "switch-off", dice di rendere disponibile la tecnologia digitale in tutta la Regione, non dice in alternativa, dice delle cose diverse, tant'è che, per dirvi cosa succede, anche lì collega Squarzino, il Ministero si impegna a monitorare sul territorio delle Regioni l'effettiva diffusione dei "decoder", al fine di consentire alle parti di verificare ed eventualmente riconsiderare i tempi e le modalità della transizione dallo "standard" analogico a quello digitale. È un "work in progress", ci sono degli obiettivi, loro si impegnano dal punto di vista tecnico, perché il problema non è un problema tecnico, il problema tecnico è un problema finanziario; il Direttore Meocci in quella audizione diceva che non si poteva fare, ma non dal punto di vista tecnico, perché non ci stanno i "danè", come dicono in Lombardia, e la "RAI" ha destinato parte delle sue risorse alla Valle d'Aosta. Chiaramente essendo che il canone - come sapete il Ministro Landolfi non ha firmato l'aumento del canone - è lo stesso dello scorso anno, avranno dovuto essere stornati da altri progetti per essere investiti in Valle d'Aosta, ma questo credo che debba essere motivo di orgoglio da parte dei Consiglieri, cioè avere la possibilità che soggetti nazionali o internazionali destinino delle risorse per creare un polo di avanguardia all'interno della Valle d'Aosta. Il vero problema, avete ragione, è un problema culturale, è un problema di informazione, che deve andare a soccorrere tutta una serie di soggetti.

Non so se nella nostra mozione ci sono una serie di cose... ma vengono fatte nell'interpellanza del Consigliere Comé alcune considerazioni... metterò a disposizione del Consigliere Comé... si dice: "constatato che tale periodo di transazione ha e sta suscitando numerose perplessità sia sul sistema che sulla validità dei "decoder"..."; anche lì devo dire che quelle affermazioni traggono sostanza dalle affermazioni del Presidente Soru che dice che i "decoder" sono obsoleti, ma lo dimostra? Mi sono permesso - ma non le leggo per questioni di tempo - di fare una domanda alla Confindustria, all'"ANIE" (Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche) e credo che le domande siano del genere che si auspicava il Consigliere Comé, le leggo le domande e poi le dico che le conclusioni non sono quelle del Presidente Soru. Ho chiesto: i "decoder" in vendita che beneficiano del contributo sono obsoleti o non performanti circa l'interattività? Dicono che non è vero, che sono all'avanguardia. Esistono sul mercato "decoder" dotati di alta tecnologia "wireless"? Terza domanda, molto più banale: è verosimile che fra 6 mesi, un anno, gli attuali "decoder" siano da buttare? Ancora: è possibile che la Valle d'Aosta possa diventare un luogo sperimentale per nuovi "decoder", per la ricezione ci sono prodotti tipo "zapper" acquistabili a costi inferiori ai "decoder". Questo lo metto a disposizione dei Consiglieri, è un documento ufficiale dell'Ufficio di Confindustria dell'"ANIE", cioè di coloro che producono i "decoder" e credo che abbiano un valore leggermente diverso rispetto a delle esternazioni, ancorché autorevoli, che giungono fuori termine, perché, se un Presidente dopo 8 mesi che ha firmato un qualcosa si accorge improvvisamente che qualcosa non funziona, se è un "guru" tecnologico, ci ha messo un po' troppo, non è particolarmente interattivo, o forse c'è qualche speculazione politica. Perché, cari noi, quando si parla di televisione in Italia, parlando dell'Onorevole Berlusconi viene fuori un pasticcio. Non biasimo coloro che dicono di non volere un Presidente del Consiglio che sia proprietario di televisioni, possono avere anche ragione, ma che mettano dentro la polemica le televisioni probabilmente è sbagliato, bisogna fare dei ragionamenti diversi! Ho partecipato a tutti i gruppi di lavoro della Commissione parlamentare, il Presidente Soru non si è mai presentato, ha mandato il suo Capo Gabinetto che non ha mai detto nulla, e dopo 8 mesi "sparano" delle cose, io dico che questo non è un modo corretto. Può anche avere ragione, ma non è un modo di agire, nel senso che i lavori devono essere fatti con un altro tipo di logica e più serietà.

Rispetto ai ragionamenti che mi ha proposto il collega Comé, vi segnalo - e mi attacco anche a quello che ha detto il Presidente Caveri fuori microfono... con le affermazioni della Consigliera Squarzino - che si legge sempre quello che si vuole, allora intanto non è stata aperta una procedura di infrazione ma, per essere corretti, è stata aperta un'inchiesta, che è cosa diversa. L'apertura di un'inchiesta è un'attività che viene fatta su denuncia di operatori privati, "Sky" piuttosto che altri operatori che lamentano di essere stati lesi. L'infrazione è cosa diversa ma, se è vero questo, si vada a leggere, visto che è attenta ai fenomeni europei, la risoluzione che il Parlamento europeo ha adottato il 16 novembre 2005, che sottolinea i benefici di una rapida migrazione verso il digitale terrestre del sistema radiotelevisivo, i Deputati chiedono agli Stati membri di sovvenzionare la diffusione dei "decoder" digitali, anche per non discriminare le fasce più deboli della popolazione. La Commissione dovrebbe regolamentare la migrazione, in modo da garantire il pluralismo e la penetrazione di servizi innovativi. Sono poi sollecitate misure tecniche per la tutela dei minori. Collega Squarzino, quindi siamo fuori strada di nuovo! L'idea è quella di andare sul digitale. Il discorso che viene posto non è sul digitale, è se questo favorisce... quindi non è la tecnologia sul banco degli imputati, ma le norme sulla concorrenza, cioè questa operazione ha favorito più uno o più l'altro, ma non è messo in discussione il processo. Dice: "l'Italia si sta comportando bene, favorisce Tizio o Caio o favorisce tutti?"... ma si va verso questa direzione. Io metto a disposizione quello che dice Confindustria e quello che dice il Parlamento europeo.

Voglio poi dire che, rispetto alle televisioni francofone, noi abbiamo avuto una piacevole sorpresa: quella di avere un riconoscimento ufficiale dal Ministero delle telecomunicazioni che la collaborazione che stiamo facendo con il Conseil général de la Haute-Savoie è un'attività meritevole, addirittura viene considerato che questo progetto è uno strumento di dialogo e di supporto delle attività intergovernative che verranno poste in essere sulla base dell'accordo fra Francia e Italia. Un plauso quindi rispetto a quel programma che adesso sfocerà in un documento "Interreg", che ha come intendimento quello di assicurare un "bouquet" francofono con non solo "France 2" e la tivù svizzera, ma un "bouquet" completo e addirittura un canale tedesco per le popolazioni di cultura "Walser".

Rispetto a questo argomento credo sia giusto "mantenere la guardia alta", per cui se nel passato possiamo non aver trovato un momento di concertazione, sono a disposizione, ho già dato piena disponibilità al Presidente della II Commissione di essere audito, piena disponibilità di creare un tavolo permanente su questo argomento; se qualche esponente della Commissione vorrà, potrà avere le risultanze dei gruppi di lavoro, che credo siano un buon contributo, e, rispetto a questo argomento, senza un approccio particolarmente ideologico, credo si possa fare del bene alla Valle d'Aosta, che non è solo Aosta, perché qui dobbiamo risolvere il problema della connettività su tutto il territorio. Non è sufficiente, anche se è importante, che nell'aula del Consiglio vi sia la banda larga e "Internet" veloce, ma è importante che vi sia per una questione di competitività su tutto il territorio della Valle d'Aosta, perché anche quelli che abitano a Bosses hanno diritto a vedere la televisione come quelli che abitano nel centro città.

Président - La parole au Conseiller La Torre.

La Torre (FA) - Intanto consiglierei all'Assessore di non disperdere tutte queste energie su tale argomento, perché credo che vi siano argomenti su cui la Valle d'Aosta ha più interesse. Devo dire che gli do atto della buona fede, ma ha fatto un discorso ingenuo e allora mi viene da dargli subito un consiglio: se sono riusciti a farle credere che innovazione e tecnologia sono un regalo che si sta facendo alla Comunità italiana, in particolare a quella valdostana, spacciando un'operazione altamente di interessi commerciali ed economici come un'operazione tutta tecnologica e innovativa utile ai Valdostani e agli Italiani, non si lasci sfuggire questo Dott. Ambrogetti, assumiamolo subito per promuovere il Casinò! Perché una persona che è riuscita a convincere così bene lei, che è noto non è certamente un fesso... allora questo Dott. Ambrogetti dobbiamo prenderlo subito! Perché che lei ci venga a raccontare che il problema di un Consiglio regionale sono i problemi elettrotecnici, i problemi di come si vende e di come si fa e di come funziona... ma allora veramente non ci siamo capiti: qui dobbiamo parlare di qualcos'altro, di quello che attiene alla politica! È il mercato che fa il mercato, se una tecnologia è utile, la gente la compra, se una tecnologia non è utile, la gente non la compra. Qui stiamo parlando di altro: stiamo parlando di libertà e pluralismo; qui nessuno viene a dire che bisogna essere contrari alla tecnologia: vi sia la tecnologia per chi la vuole usare, vi sia la libertà e il pluralismo per chi non vuole usare la tecnologia! Vi sia la possibilità di usare il "decoder" e di non usarlo, vi sia la possibilità di usare "Internet" e di non usarlo! Qui stiamo parlando di questo, questo è un consesso politico e non un convegno di elettrotecnici! Se la parabola è o non è la stessa non mi tocca, non è un problema mio; qui dobbiamo parlare di questi valori, che sono quelli che mi interessano! Capisco poi che il Dott. Ambrogetti è riuscito a dare una visione così precisa di questo avanzamento tecnologico, dove tutti saremo più bravi e migliori, come se la cultura passasse attraverso un cavo che si collega; però non è il collegamento del cavo che fa la cultura, ma è quello che noi dobbiamo volere per i nostri Valdostani, per riuscire a far crescere una cultura equilibrata che tenga conto del sapere usare le tecnologie, non le tecnologie imposte... che dal momento in cui accendo l'apparecchio devo per forza essere collegato a quel sistema, ma la libertà di scegliere, la libertà di essere autonomi in una Regione autonoma! Non a caso il Presidente Soru, che le ricordo è un suo collega, quindi bisogna sempre avere cautela nel parlare di colleghi; fra l'altro, un eminente collega perché Presidente della Regione... credo, al di là delle sue presenze - perché anche lì andare a pesare le presenze non mi sembra una cosa utile a questa discussione -, abbia espresso un concetto... e io lo ascolto con attenzione, è il Presidente di una Regione autonoma e coincide con quello che dico in questo momento. È una presa in giro, perché l'innovazione e la tecnologia la fa il mercato ma, quando in questo Paese, in questo momento, in questa situazione andiamo a cercare di far passare, in un momento in cui ci sono dei grandi conflitti all'interno del nostro Paese, una legge o comunque delle indicazioni che spingono chiaramente verso un'applicazione del "decoder", che è una "pay-tv" e la preparazione della "pay-tv" è la preparazione della "pay-tv", perché così non sfuggirà più nessuno...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... certo, anche "Sky" è una "pay-tv" e questo è lo stesso principio. Guardi, lei ha perfettamente identificato il progetto per arrivare alla stessa cosa; quando una persona avrà il "decoder", fra un anno, o due, o tre, o quattro, non potrà più vedere niente se non avrà le tessere, se non avrà pagato i canoni, il che può anche essere un'operazione di tipo commerciale logica, ma bisogna dirlo! Bisogna avere il coraggio noi che facciamo politica e non siamo dei produttori dei "decoder", come Paolo Berlusconi, che è il più grosso produttore italiano, perché l'"Amstrad" e altre società fanno capo a lui, quindi questo è un dato, non è polemica... io sono un imprenditore e dico "bravo" a lui che lo ha visto prima, che ha fatto - fra parentesi dico una battuta - aggiotaggio di "decoder", "bravo" a lui che lo ha visto prima, io non l'ho visto prima quindi l'aggiotaggio di "decoder" non sono riuscito a farlo, però, siccome in questi giorni leggiamo sui giornali tante cose e si comincia a capire come funziona il nostro sistema, perché sembrava che la Prima Repubblica fosse finita, invece mi sembra che la Prima Repubblica continui, con tutte le responsabilità della Prima Repubblica, ma siamo già nella Seconda Repubblica... ma allora questo è un pasticciaccio! Lo dicono chiaro sui giornali: doveva essere l'innovazione che avanza, è diventato il solito "pasticciaccio all'italiana". Non lo dico io, questo è scritto sui giornali nazionali. Ci sono i dati, dicono quanti ne sono stati venduti, dicono quanti milioni di televisioni ci sono, dice solo il Governo ci ha preso in giro... allora, capisce Assessore che io la buona fede gliela riconosco, capisco che il Dott. Ambrogetti ha fatto una sorta di ottimo lavoro di semina e di indicazione, però lei rispetti anche questo Consiglio e non ci venga a spiegare tutte le cose che ci ha detto, perché non è entrato mai minimamente nel concetto fondamentale che è il ruolo della politica, il valore della libertà e del pluralismo! Erano queste le cose su cui volevo parlare! Se lei mi avesse detto che era possibile collegarsi o non collegarsi e comunque era una libera scelta dei cittadini e potevano vedere come ritenevano più opportuno, con "decoder" o senza "decoder", assolutamente non avrei detto nulla. Dopodiché che mi si venga a spacciare come un'operazione solo di innovazione e tecnologia la più grande operazione economica e commerciale della "pay-tv" dei prossimi 5 anni... io dico che non ci credo, se lei è così ingenuo da crederci, le riconosco la buona fede e complimenti alla sua ingenuità però; quindi non mi ritengo convinto delle cose che ha detto.

Presidente - La parola al Consigliere Comé.

Comé (SA) - Il ragionamento fatto dal collega La Torre era l'analisi che avevo fatto nell'illustrazione dell'interpellanza, perché qui il problema è che questo è un sistema che sotto molti aspetti condividiamo, perché anche noi riteniamo sia importante aumentare le offerte tecnologiche anche nelle zone di montagna, quindi non è solo una sua volontà, ma è la volontà di tutti di aumentare le possibilità tecnologiche all'intera Regione, ma certamente questo è un sistema che ha avuto un processo di imposizione. Non è stato l'acquirente che ha potuto fare le sue considerazioni sulla validità e sulla qualità del prodotto, perché è il mercato che determina quali sono i prodotti vincenti, non è una legge, questo era il concetto. È vero che a livello europeo c'è stata anche la volontà, ma intanto gli altri Stati europei hanno parlato di eventuale sostituzione al digitale nel 2012-2013, noi avevamo un'imposizione per il 31 gennaio 2006 e oggi mi fa piacere che quell'accordo annunciato dall'Assessore determini invece una gradualità nell'inserimento del digitale e non si parla più neanche del 31 luglio 2006 come "switch-off", lo ha detto lei, ha detto che entro il 15 marzo deve esserci la copertura a livello della zona centrale della Valle d'Aosta, ma non si parla più di "switch-off".

Vi è poi anche tutto il problema riguardante questa inchiesta che è stata aperta a livello di Unione europea sugli aiuti dati, questo creerà dei problemi non indifferenti anche a tutti coloro che...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... ascolti, se qui viene riconosciuto che vi è stato un aiuto non corretto, vorrei capire a questo punto quali sono... sì, chiederanno a lei, Assessore, perché lei è il "guru", ha detto che il Presidente Soru non è un "guru" della tecnologia, lei ha detto che è uno che dopo 8 mesi non ha capito niente, praticamente ha detto che non è una persona competente; sicuramente lei che è competente... chiederemo all'Assessore Marguerettaz di risolvere i problemi non solo della Valle d'Aosta, ma anche dell'Italia, essendo lei ormai diventato un grandissimo competente in tecnologia e spero che queste sue competenze si possano trasferire concretamente anche sul Casinò.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Faccio alcune considerazioni su una porzione della grande "galassia" digitale, perché con l'interrogazione proposta dal nostro gruppo ci siamo soffermati su un aspetto riguardante questa infrastruttura televisiva non meglio identificata e prendo spunto da quel concetto di pluralismo, di cui si faceva cenno poc'anzi, perché non si tratta di tranquillizzare qualcuno, ma di fare chiarezza e soprattutto di non fare il "giochetto delle tre carte". Quando lei ci dice che non si vuole da parte della Regione Valle d'Aosta costituire una nuova televisione regionale, ma ci sono una serie di servizi non meglio definiti, in realtà va a smentire clamorosamente quello che è stato pubblicato sugli atti da voi deliberati come Giunta regionale, da voi pubblicizzati attraverso un opuscolo sul progetto "All Digital", dove si parla anche del "focus" sul digitale terrestre in Valle d'Aosta e si fa riferimento al canale regionale istituzionale. Assessore, è stato costituto un gruppo di lavoro, del quale fanno parte il "DSI" e il Consiglio regionale, l'"INVA", la Fondazione "Ugo Bordoni" e questo Centro regionale di competenza, sono 5 soggetti che hanno una funzione consultiva, ma nella deliberazione successiva del settembre 2005 si specifica chiaramente che la Regione intende realizzare sul proprio territorio un'infrastruttura televisiva di base che permetta la diffusione capillare. Mi fermo su questo primo punto: l'infrastruttura televisiva che permette una diffusione capillare è una rete, sono i siti, non venga qui a dire che non è una rete! C'è l'intenzione quindi di sviluppare una rete e di proporre un "bouquet" televisivo digitale comprendente un canale civico regionale e altri programmi tivù di interesse regionale locale, ovvero la Regione attraverso quanto avete scritto voi in deliberazione si propone come nuovo operatore di rete e nuovo fornitore di contenuti televisivi. Vi è però un problema: quando avete deliberato nel settembre avete ignorato cosa dice la legge sulle radiotelecomunicazioni, che impedisce in maniera chiara - fatto salvo quanto previsto per la società concessionaria del servizio pubblico generale televisivo, ovvero la "RAI" - alle amministrazioni pubbliche, agli enti pubblici anche economici, alle società a partecipazione pubblica, alle aziende e agli istituti di credito di svolgere direttamente o indirettamente le attività di operatore di rete o di fornitore di contenuti. Assessore, allora mi venga a dire come sono altrimenti definibili quei concetti che lei ha scritto in deliberazione. Si vuole proporre contenuti, filmati, mediateca regionale, visualizzazione cartografica delle informazioni relative alla viabilità, comunicati stampa, notizie ANSA, informazioni turistiche...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... qui si parla di televisione, si parla di digitale terrestre, Assessore, qui non è scritto "Internet", è scritto "sistema digitale terrestre"... e ancora sistema informativo del lavoro e informazioni turistiche e culturali. Volete diventare fornitori di contenuti, lei me lo ha confermato adesso ribattendo, sulla base di una rete di quei 47 siti... cosa volete fare: un nuovo canale civico istituzionale ovvero una televisione regionale? Cercate di parlare chiaro e rispondere chiaro.

Lei, Assessore, oggi ha smentito quello che era stato scritto sulle deliberazioni, ma soprattutto ha detto che all'inizio del 2006 ci sarà un "dossier" completo realizzato dal gruppo di lavoro. Le decisioni sappiamo che non vengono prese all'interno del gruppo di lavoro, perché il gruppo di lavoro ha una funzione consultiva; finora si è riunito più volte, ha approfondito gli argomenti, ma le decisioni sono in capo a voi, in capo alla Giunta, siete voi che decidete l'orientamento, cosa volete fare, come volete concepire e realizzare questa infrastruttura di base. Allora, Assessore, non "giocate alle tre carte", anche perché qui avete già scritto su diverse deliberazioni che avete intenzione di proporre un determinato servizio, ma non dica servizi televisivi in genere, qui i servizi possono essere di pochi tipi: o volete configurarvi come operatori di rete, o come fornitori di contenuti, peccato che non possiate. Cercate allora di chiarire molto bene le vostre intenzioni, altrimenti avete scritto un mare di barzellette su questo opuscolo graficamente anche piacevole, che si chiama progetto "All Digital".

Si dà atto che alle ore 10,39 il Vicepresidente Lanièce esce dall'aula.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Se facciamo diverse domande su singoli particolari è perché vorremmo avere una risposta alla domanda di fondo, cioè ci chiediamo come mai il Governo regionale abbia "sposato" in pieno un piano commerciale. È un'operazione che è partita con una forte un'accelerazione: i tempi erano brevissimi, bisognava fare tutto molto in fretta, arrivare dappertutto; poi cominciano ad esserci dei ritardi, perché non basta pronunciare la parola perché il progetto si realizzi, la realtà è molto diversa. Ci sono ritardi, ritardi a tal punto che ormai più nessuno parla dell'operazione di "switch-off", ma si comincia a parlare di un'operazione di "switch-over", cioè il fatto che coesistono le due modalità di trasmissione. Già su questo il ritardo è avvenuto e su questo la realtà dei fatti impone un ridimensionamento del progetto.

Sull'informazione è stato fatto un grande "battage" delle cose ma, in realtà, l'informazione non c'è stata né da parte ministeriale, né qui in Valle, ad eccezione di alcuni comunicati stampa, alcune sollecitazioni a comprare il "decoder" senza spiegare alla popolazione perché, come, che cosa e senza fare una valutazione di cosa andasse detto chiaramente alla gente. Si è parlato dei servizi interattivi, allora qui Assessore si metta d'accordo con se stesso; quando risponde alle finalità dell'introduzione del digitale, lei ha giustamente dal suo punto di vista sottolineato l'importanza di simili interazioni, penso che i servizi interattivi siano una possibilità che consente a chi si trova nelle parti più sperdute della Valle di avere accesso ai servizi come a chi abita in città...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... nelle più ridenti zone di montagna che sono oggetto di interesse da parte dei turisti estate e inverno... tant'è vero che vediamo che il turismo è in crisi, chiusa parentesi... vedo che l'Assessore si diverte, la cosa non è così divertente però!

Dicevo, da un lato, lei afferma l'importanza di questi servizi, ora noi timidamente, da sprovveduti - perché così ci ha definiti -, chiediamo qual è il costo di tali servizi. Cosa devono comperare per avere questi servizi? Non basta il "decoder"; dice che non c'è bisogno dell'antenna, poi ne parliamo con la "RAI" e vediamo che non è del tutto vero, per avere il servizio interattivo si deve avere almeno una linea telefonica. Bisogna dire con chiarezza quanto costa rispondere con una linea telefonica a una richiesta di servizio e bisogna vedere anche i tempi necessari, perché più il passaggio dell'informazione è lento più costa la linea telefonica. Io allora chiedo: avete fatto una verifica di tali costi? Avete detto ai signori utenti che non basta il "decoder" per avere i servizi interattivi, ma a questi bisogna aggiungere tutta una serie di costi: costi in termini di tempi e di denaro? Questo non lo avete detto...

Marguerettaz - (fuori microfono)... come "Internet"...

Squarzino (Arc-VA) - ... però non lo avete detto. Lei è stato incongruente oggi nel rispondere su questo tema, perché prima esalta il valore dell'interattività poi, quando diciamo che ci sono i costi, lei dice: "per adesso non ci sono i servizi". Mettiamoci allora d'accordo su questo, non è che i costi non ci sono perché non ci sono servizi, non c'è interattività... dall'altra parte esalta l'interattività senza far vedere che ci sono questi costi.

Altra cosa: il "decoder". Lo hanno detto chiaramente alcuni colleghi, il "decoder" è un "decoder" che è chiaramente indirizzato verso un tipo di utilizzo: è un "decoder" monodirezionale, nel senso che è soltanto rivolto al digitale non satellitare, cioè è un "decoder" che non è neutro tecnologicamente e qui torno ai documenti europei. Citiamo tutti i documenti europei. Lei sa bene che c'è un "libro bianco" del 1999 in cui si parla della necessità di andare verso il digitale in Europa, ci sono delle raccomandazioni. La raccomandazione del 1999 viene recepita nella deliberazione n. 2016 del 2000 da parte dell'Autorità di vigilanza, in cui si dice che si va in questa direzione, ma in quella raccomandazione europea come nella deliberazione dell'Autorità di vigilanza non si parla di "decoder" limitati solo al recepimento di un solo tipo di banda, perché si parla di "decoder" che siano in grado di recepire tutte le tipologie di canali, dal digitale al satellitare, ed è il discorso che fa Bruxelles. Qui riprendo il comunicato ANSA, non ho il canale diretto del telefono della Presidenza della Regione con Bruxelles, per cui dice esattamente cosa significa... ma uso il canale ufficiale dell'ANSA, se non è vero quello che dice l'ANSA, chiederei una rettifica all'ANSA, in modo che possa riproporre in modo nuovo l'informazione. L'ANSA dice: "la Commissione europea aprirà domani..." - quindi oggi - "... una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per i contributi statali concessi all'acquisto dei "decoder" digitali nel periodo 2004-2005". Perché lo dice? Perché, a differenza della Germania, in cui il contributo statale è stato previsto per l'acquisto di "decoder" digitali tecnologicamente neutrali, in grado di servire tutte le tipologie dell'"All Digital", qui è un "decoder" orientato solo al digitale, quindi è un "decoder" già oggi obsoleto, perché già oggi ci sono in commercio moltissimi "decoder" che sono in grado di recepire tutte le altre tipologie di segnali, compreso il satellitare. Qui è stata fatta una scelta commerciale precisa, è per questo che vorremmo capire perché la Regione ha "sposato" in pieno tale proposta commerciale che fa il Governo nazionale.

Lei poi non mi ha risposto alla domanda precisa: "qual è l'atto deliberativo con cui la Giunta ha recepito il protocollo?"; spero che me lo dica prima o poi.

Due ultime considerazioni: c'è da chiedersi come mai, mentre a livello nazionale il Ministero si è avvalso della consulenza del CO.RE.COM., in Val d'Aosta il CO.RE.COM. non esiste; non è stato mai interpellato su tale argomento, mai! Eppure è un organismo che è di consulenza del Consiglio e della Giunta, e questo è gravissimo, perché si giunge al paradosso di non rispettare le istituzioni stesse che questo Consiglio ha deciso di darsi! Lei dice che è disponibile in II Commissione; Assessore, la II Commissione sta seguendo un suo iter di audizioni che è iniziato, aveva chiesto proprio lunedì di poter ascoltare un dirigente del suo Assessorato per avere una serie di informazioni e lei ha detto che il dirigente non era disponibile quel giorno, ma che l'Assessore era disponibile a fornire il suo contributo... ma noi lo avremmo poi ascoltato, come lo ascolteremo, alla fine, quando avremo esaurito tutte le nostre audizioni. L'abbiamo già sentita all'inizio, sentiremo tutti gli altri soggetti e la sentiremo poi alla fine come conclusione, Assessore. Credo che l'Assessore dovrebbe essere più rispettoso del lavoro delle Commissioni.