Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1679 del 20 dicembre 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1679/XII - Attività di recupero dei detenuti per un reinserimento nella società. (Interpellanza)

Interpellanza

Richiamata la visita alla Casa circondariale di Brissogne effettuata dai sottoscritti Consiglieri il 28 novembre u.s., nella "Giornata d'iniziativa per i diritti e le libertà" organizzata a livello nazionale dai Verdi;

Preso atto della situazione problematica derivante, per quanto riguarda i detenuti, dal persistente sovraffollamento, dalle caratteristiche della popolazione carceraria (prevalenza di extracomunitari, forte presenza di tossicodipendenti...), dalla scarsa offerta lavorativa e/o formativa loro proposta e, per quanto riguarda gli operatori, dalla carenza di organico del personale di polizia penitenziaria, dalla mancanza del personale amministrativo in seguito al non espletamento di concorsi regionali, dalla presenza ormai da due anni di Direttori in missione temporanea;

Ricordato che esiste da diversi mesi una bozza di Protocollo d'Intesa tra Regione e Ministero della Giustizia, che declina in modo preciso obblighi ed impegni reciproci in un'ottica di attenzione alla persona umana e di aiuto ad un reinserimento proficuo nella società;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) quante e quali sono le iniziative formative e/o di avviamento al lavoro per la popolazione carceraria finanziate all'interno di programmi regionali, che si sono svolte nel 2005 e quelle previste nel 2006;

2) quali altre iniziative sono state assunte dalla Regione nel 2005 nei confronti del carcere e quali intende proseguire nel 2006;

3) se intende attivare i concorsi a livello regionale per il personale amministrativo;

4) cosa intende fare la Regione per accelerare la firma del Protocollo d'Intesa che definisce obblighi ed impegni reciprochi, aggiornati alla situazione attuale.

F.to: Squarzino Secondina - Curtaz - Riccarand

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Con questa interpellanza vogliamo sollevare una questione che è sicuramente conosciuta, ma che abbiamo potuto constatare come Consiglieri di "Arcobaleno", quando il 28 novembre all'interno di una giornata di iniziativa per i diritti e le libertà organizzata a livello nazionale dai "Verdi", siamo andati al Carcere circondariale di Brissogne per incontrare non i detenuti - perché i detenuti si vanno ad incontrare quando si hanno delle proposte -, ma il direttore, gli operatori, per capire quali sono i problemi presenti nel Carcere di Brissogne.

I problemi non sono diversi da quelli che ci sono in tutte le carceri italiane, ma questa è in casa nostra, quindi con questa dobbiamo fare i conti. C'è un problema di sovraffollamento: sappiamo che una struttura che è stata pensata per 163 detenuti aveva, in quel momento, 262-263 detenuti, quindi 100 in più della capienza, con tutti i problemi che questo può comportare a livello di spazio e di personale addetto all'assistenza... pensiamo agli operatori! Gli operatori, fra l'altro, sono in numero insufficiente, a fronte di un organico di 273 posti ci sono 168 membri della Polizia penitenziaria, quindi mancano 65 operatori della Polizia penitenziaria: questo naturalmente ha delle ripercussioni sui turni stressanti, sulla difficoltà del lavoro, su un disagio nell'ambito lavorativo che non facilita per nessuno lo svolgimento della vita in quelle strutture. Abbiamo anche verificato che manca personale amministrativo in base all'organico perché, a parte il direttore e il vicedirettore che sono di nomina ministeriale, su 21 operatori amministrativi in organico sono solo presenti in 7, quindi mancano 14 figure del personale amministrativo, per il quale la Regione dovrebbe attivare dei concorsi...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... questa allora è un'informazione errata che mi hanno fornito... io la riporto come me l'hanno fornita, non l'ho verificata, comunque manca questo personale. Rispetto alle attività indirizzate ai detenuti, come iniziative di intervento di formazione professionale, le iniziative sono minime rispetto al numero dei ristretti.

C'è infine la questione della bozza del protocollo di intesa; è un protocollo di intesa la cui bozza è stata predisposta a gennaio di quest'anno e si spera di poter vedere, in tempi brevi, la firma di questo protocollo, perché questo consentirebbe di mettere alcuni punti fermi, sia per quanto riguarda le attività formative relative all'attività sanitaria, sia per quanto riguarda un osservatorio che potrebbe essere un punto di osservazione continua sui problemi che ci sono.

Rispetto ad alcuni temi come il sovraffollamento, la carenza di personale amministrativo, la Regione non ha strumenti per intervenire, però abbiamo 2 punti forti su cui far leva: uno, è quello che è stato individuato come titolo dell'iniziativa, cioè le iniziative di formazione nella Casa circondariale di Brissogne; l'altro, che ritengo ancora più importante - e se avessi dovuto dare un titolo avrei dato questo, come titolo - è l'attesa per questo protocollo di intesa fra Regione e Ministero di giustizia, che potrebbe essere uno strumento con cui la Regione può intervenire in modo appropriato per garantire e per chiedere la garanzia di alcuni diritti fondamentali che il protocollo di intesa vuole attivare. La nostra iniziativa va in questo senso: per capire cosa può fare la Regione nei 2 settori che abbiamo individuato.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Intanto una precisazione iniziale: la nomina dei direttori della Casa circondariale, l'organico della Polizia penitenziaria e il personale amministrativo del carcere sono - e restano - di competenza del Ministero della giustizia.

Al di là delle considerazioni e delle sollecitazioni che possiamo fare come Assemblea e come Giunta regionale, è evidente quindi che non sono problematiche sulle quali la Regione può esercitare una qualche azione risolutiva rispetto alle carenze sottolineate nelle premesse dell'interpellanza. Peraltro, quando ero Parlamentare, mi è capitato spesso di andare in visita al carcere ed evidenziare queste manchevolezze. D'altro canto, per quanto riguarda le azioni messe in atto dall'Amministrazione regionale, va evidenziato come la popolazione carceraria, per la sua tipologia e per i tempi di detenzione, varia con una certa frequenza, rendendo complessa la predisposizione di programmi e progetti che richiedono tempi burocratici ed amministrativi. Va anche detto che ci troviamo di fronte a un carcere - rispetto alla realtà valdostana - sovradimensionato fin dalla partenza, ben diverso da un carcere locale qual era la "Torre dei Balivi" e, purtroppo, sovraffollato. Da questo punto di vista credo che sono troppi anni che in Italia non c'è un'amnistia. Io sarei favorevole ad un provvedimento di amnistia, non potrò andare a manifestare il giorno di Natale perché è il mio compleanno, ma dal punto di vista ideale credo che un qualche provvedimento di amnistia o indulto andrebbe assunto!

Ad ogni modo, per rispondere alle domande poste dall'interpellanza, nel 2005, in applicazione del progetto "Equal intesa", sono state prese in carico 7 persone detenute, 5 delle quali - dopo il loro inserimento in percorsi individualizzati, consistenti in colloqui orientativi e in tirocini di orientamento o formazione in aziende del territorio - sono state regolarmente assunte. Il progetto è da ritenersi ben concluso.

Presso la Casa circondariale di Brissogne sono stati avviati inoltre 2 progetti: un corso per operatori addetti alla grafica ed un corso per la creazione di figure professionali in ambito turistico. Il primo, frequentato da 9 detenuti, ha preso avvio il 23 maggio scorso e proseguirà fino al 31 gennaio 2006, completando così 500 ore di formazione; il secondo, frequentato da 8 detenuti, ha preso avvio il 17 ottobre 2005 e si concluderà nel luglio 2006, completando 600 ore di formazione. Nel quadro delle iniziative formative rivolte a persone svantaggiate che prevedono la partecipazione di allievi detenuti o consistono in misure alternative alla detenzione, sono attualmente in carico, nell'ambito di un percorso formativo denominato "lavoro possibile", 2 detenuti - uno, in tirocinio e uno in fase di approfondimento -, mentre un terzo detenuto è affidato ai servizi sociali nella fase di approfondimento ed a breve potrebbe essere preso in carico un altro detenuto nella medesima fase.

Per quanto riguarda l'istruzione, i dati forniti dalla Sovrintendenza agli studi rilevano che nel corso dell'anno scolastico 2004/2005, 7 candidati detenuti hanno sostenuto l'esame di licenza di scuola secondaria di primo grado presso l'Istituzione scolastica "Mont Emilius 2" di Quart. Uno di questi ha conseguito la valutazione "distinto", cinque hanno conseguito la valutazione "buono" ed uno la valutazione "sufficiente". Presso l'Istituzione scolastica "Mont Emilius 3" di Charvensod altri 8 detenuti hanno conseguito la stessa licenza. Sette hanno conseguito la valutazione "sufficiente" e uno la valutazione "buono". Va segnalato, a questo proposito, che il percorso formativo dei detenuti è gestito e seguito da un gruppo di volontari e dagli educatori del Dipartimento carcerario. Per il 2006, al momento sono stati già approvati 2 percorsi formativi di alfabetizzazione socio-linguistica per detenuti stranieri, della durata di 120 ore ciascuno, rivolti complessivamente a 24 allievi. I due percorsi avrebbero dovuto prendere avvio già nel 2005, ma dei problemi dell'ente formativo titolare dell'iniziativa hanno determinato lo slittamento della data di avvio.

Per quanto riguarda la terza domanda - come dicevo in premessa - la Casa circondariale di Brissogne fa riferimento al Provveditorato di Torino. Si tratta di amministrazione carceraria, quindi possiamo evidenziare questa carenza di personale, ma non possiamo fare altro. Quando ero Parlamentare abbiamo anche tentato il percorso di dare dei concorsi locali anche legati al fatto delle indennità di bilinguismo, ma l'amministrazione carceraria si è dimostrata piuttosto "sorda".

Per quanto concerne infine la quarta domanda, la bozza di protocollo d'intesa, che toccherebbe alcuni punti: territorializzazione della pena, assistenza sanitaria soprattutto dei tossicodipendenti e degli alcoldipendenti, educazione alla salute, istruzione, formazione professionale, integrazione tra servizi territoriali dell'USL della Regione e dei Comuni, servizi penitenziari per la programmazione e la realizzazione di interventi a favore di beneficiari di trattamenti non custodiali, in fase di dimissione e dimessi, formazione e aggiornamento congiunto degli operatori (che era un punto che lei aveva sollevato); osservatorio per una verifica sistematica dell'applicazione del protocollo, bene, il confronto su questa bozza di protocollo - che deve essere sottoscritta dal Presidente della Regione - è in atto, tenendo presente che ci sono divergenze di visioni che esistono e che spiegano il fatto che il protocollo non sia ancora stato definito, oltre alle complessità amministrative e burocratiche e all'incertezza dei referenti che spesso cambiano e talvolta bisogna ricominciare il percorso. Mi auguro che per il mese di gennaio si possa giungere ad una determinazione del testo.

L'Amministrazione regionale, quindi, si impegna a portare a compimento la fase di approfondimento del protocollo d'intesa e, dopo la firma, a predisporre gli atti conseguenti per definirne gli aspetti operativi, in particolare nell'ambito di competenze che sono proprie della Regione: sanità, formazione e inserimento lavorativo, tenendo conto dei diversi livelli di preparazione dei detenuti e del continuo ricambio dei detenuti stessi.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Ringrazio il Presidente per i dati che ha fornito. Condivido anch'io il fatto che un'amnistia servirebbe, soprattutto sarebbe servita molto di più se non fosse stata approvata la cosiddetta "ex Cirielli" che peggiorerà la situazione, perché colpirà i poveretti, i recidivi, i tossico, gli extracomunitari, che non potranno neanche più accedere ai benefici della pena, per cui aumenterà il periodo di detenzione per questi detenuti e peggiorerà, nel complesso, la vita all'interno del carcere.

Fatta questa premessa, vorrei solo fare un paragone per renderci conto dell'entità delle iniziative che, come Regione, vengono fatte. Ci sono 15 circa che hanno superato l'esame di licenza media, e questa attività è gestita dai volontari, e sono 17 - quasi lo stesso numero - per i corsi di formazione pagati dalla Regione... complessivamente abbiamo 30 persone che, rispetto ai 260 detenuti, sono una cifra minima in percentuale. Abbiamo il problema del ricambio che rende difficile la cosa, ma credo che uno sforzo ulteriore per potenziare il numero e il tipo di corsi di formazione, come Regione potrebbe essere fatto, indipendentemente da tutte le altre questioni.

Prendo atto che c'è un impegno preciso da parte del Presidente di attivarsi per quanto riguarda il protocollo di intesa e prendo per buono che per Sant'Orso dovremmo avere già questo protocollo di intesa firmato - ha detto per gennaio -, quindi spero ,perché questo consentirebbe alla Regione di avere alcuni strumenti per poter essere presente, se c'è la volontà politica, e sostenere alcuni diritti all'istruzione e alla sanità dei detenuti, che siano extracomunitari o recidivi.

Presidente - Su questo punto concludiamo i lavori odierni del Consiglio. Riprenderemo domani, alle ore 9, con la trattazione congiunta dei punti nn. 4, 16 e 20 dell'ordine del giorno relativi al sistema televisivo digitale.

La seduta è tolta.

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La séance se termine à 20 heures 01.