Oggetto del Consiglio n. 1672 del 20 dicembre 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1672/XII - Eventuale revisione delle procedure per il riparto dei contributi a favore dell'attività teatrale. (Interpellanza)
Interpellanza
Richiamata la D.G. n. 2548 del 12 agosto 2005, concernente la definizione del Piano di riparto dei contributi a favore dell'attività teatrale locale per l'anno 2005, ai sensi della legge regionale n. 45/1997, ed in particolare le parti che analizzano l'attività delle compagnie teatrali professionali;
Ricordato come la procedura prevista per accedere ai contributi di cui alla legge regionale45/97, preveda tempi poco funzionali per lo svolgimento e la programmazione dell'attività teatrale: ad esempio, alle domande presentate entro novembre 2004 è stata data una prima risposta, solo ad agosto 2005, come se fosse possibile nei pochi mesi restanti dell'anno mettere in cantiere tutte le attività teatrali previste nel programma presentato;
Ricordato inoltre come la Commissione teatrale, cui compete l'onere di valutare la produzione delle compagnie per quantificarne i contributi, anche quest'anno:
- abbia sottolineato alcune carenze strutturali che limitano l'attività delle compagnie professionali: commistione fra criteri di valutazione artistica e criteri derivanti dall'entità del preventivo presentato, ma soprattutto condizioni di lavoro non sufficientemente adeguate e limitate risorse messe a disposizione per tale settore artistico;
- ed abbia evidenziato la necessità di sostenere maggiormente un settore che rappresenta anche una qualificata nicchia occupazionale;
i sottoscritti Consiglieri regionali:
Interpellano
L'Assessore competente per sapere:
1) se si intende rivedere la procedura per la definizione del piano di riparto dei contributi previsti dalla legge regionale;
1) se sono state prese, o se si intendono prendere, in considerazione le proposte della Commissione riguardanti ipotesi di sviluppo dell'attività teatrale: con quali modalità, tempi e risorse;
1) se su tali tematiche ci sia stato uno scambio di idee/proposte con i soggetti interessati e con quali esiti.
F.to: Squarzino Secondina - Curtaz
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Con l'Assessore ormai è un'abitudine che ogni anno torniamo sul tema del teatro, del riparto delle risorse fra le compagnie teatrali, prendendo in esame la deliberazione che ogni anno viene fatta in ottemperanza alla legge regionale n. 45/1997. Anche quest'anno lo vogliamo fare non per un rito, ma perché riteniamo che si tratti di un'attività culturale importante che ha un risvolto nella vita culturale della città e della Valle e che ha anche un risvolto professionale non indifferente per una serie di giovani che scelgono di dedicarsi, a tempo pieno, a questa attività, quindi sono dei professionisti del teatro.
La legge prevede che le compagnie professionali che intendono usufruire dei contributi previsti in legge debbano presentare domanda entro novembre di ogni anno, dopodiché entro 180 giorni c'è la risposta da parte dell'Amministrazione regionale rispetto alle domande che sono accolte e al riparto che viene proposto. Ogni anno però, per un motivo o per l'altro, ci sono continuamente dei ritardi; ad esempio, la deliberazione di quest'anno è dell'agosto 2005 e viene esattamente 9 mesi dopo la presentazione della domanda del novembre 2004, mentre la legge prevede già un tempo molto lungo che è di 6 mesi.
Ci si chiede: come mai queste procedure previste dalla legge, che già sono molto lunghe, non si riescano a rispettare e se non si intenda rivedere questa procedura, perché lei capisce, Assessore, come è possibile che una compagnia teatrale che nel 2005 ha una serie di attività, solo ad agosto viene a conoscere, quando ormai parte dell'attività è stata già espletata, qual è il contributo che la Regione riconosce in base al programma presentato, riceve una parte di questo e, solo dopo alcuni mesi, ha poi un saldo, quando è già ora di presentare l'altro progetto? E così via...
C'è un secondo aspetto su cui vorrei richiamare la sua attenzione e riguarda il merito. C'è una Commissione teatrale che esamina i vari prodotti artistici, esprime una valutazione, fa delle proposte rispetto a come sono da distribuire i fondi che sono messi a disposizione fra le varie compagnie, e questa Commissione, ormai da anni, fa notare come ci siano dei problemi. Leggo, a pagina 20 della deliberazione che la Giunta ha approvato, quindi dal verbale della Commissione... si dice: "Purtroppo, come già segnalato negli anni passati dalla Commissione, l'aumento del numero di soggetti aventi diritto a un contributo come compagnie professionali, a fronte di un non incremento delle risorse disponibili, apre uno scenario che può andare nella direzione di un generale appiattimento della produzione futura o che potrebbe generare la necessità di una drastica selezione dei soggetti esistenti". E qui si continua a dire che si chiedono delle risorse più ampie perché (cito): "è importante sostenere un settore che rappresenta anche una qualificata nicchia occupazionale, sia per gli addetti direttamente interessati che per l'indotto che produce". Non solo, si dice ancora, a pagina 1, che: "le compagnie professionali valdostane non dispongono di condizioni di lavoro sufficientemente adeguate, un luogo di produzione di lavoro condiviso...", e via dicendo... quindi, anche rispetto al merito, ci sono delle osservazioni che vogliamo fare a questa deliberazione e alle scelte politiche che questa deliberazione traduce.
Vorremmo sapere, non solo rispetto alla procedura, ma rispetto ai temi che la Commissione ha evidenziato, se c'è la volontà da parte dell'Assessore e della Giunta di ripensare all'intero settore e di vedere se non è possibile rispondere in termini di proposte alle richieste che la Commissione ha fatto relativamente alle ipotesi di sviluppo dell'attività teatrale; e, ancora, se su queste tematiche l'Assessorato ha avuto modo di confrontarsi con i diretti interessati per capire quali sono le esigenze e le proposte, in modo da poter tarare al meglio le proprie risposte.
Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Charles Teresa.
Charles (UV) - La loi n° 45/1997 actuellement en vigueur sur le théâtre en Vallée d'Aoste est importante parce qu'elle reconnaît dans l'activité théâtrale un élément sérieux du déroulement de création et de diffusion de la culture et l'Assessorat est bien conscient de cela, car en dehors des contributions spécifiques de la loi, elle donne naissance chaque année, avec les compagnies théâtrales professionnelles valdôtaines, à un calendrier de spectacles destiné aux écoles.
Au cours de la dernière session du Gouvernement, le programme pour l'année en cours, qui prévoit une dépense de 88.500,00 euros pour les écoles, dont à peu près 76.000,00 destinés au payement des cachés des compagnies, a été approuvé. Malgré ces interventions, nous sommes au courant de la situation difficile dans laquelle se trouvent les compagnies à cause du territoire restreint concerné, du fait qu'aucune compagnie ne bénéficie d'une contribution ministérielle et qu'il est difficile de faire circuler les spectacles à l'exception de la période d'été. Ces problèmes, mis aussi en exergue par la commission, dont à l'article 10 de la même loi, ont été porté à la connaissance du Gouvernement, le Gouvernement connaît très bien la situation. Pour l'année en cours il n'a pas été possible de trouver d'autres fonds, mis à part les 18.000,00 euros approuvés par la délibération du Gouvernement régional n° 2532 du 12 août, entièrement destinés au théâtre professionnel. La contribution totale de 233 mille euros a donc pu être soumise à l'approbation du Gouvernement régional seulement après l'intégration dont je viens de parler. mais je dis aussi avec fermeté que ce n'est pas vrai ce qui a été dit dans l'interpellation, selon laquelle les compagnies théâtrales ne disposeraient que de quelques mois après la communication de l'affectation de la contribution pour mettre en œuvre toutes les activités théâtrales prévues au programme annuel.
Après avoir examiné le compte rendu de 2004, il s'avère en effet que la contribution régionale couvre environ 28% des dépenses effectives soutenues par les compagnies. Ces compagnies ne dépendent pas uniquement de la contribution régionale, elles ne doivent pas l'être, parce qu'il ne s'agit pas d'employés de la Région, et donc elles doivent et elles peuvent compter sur d'autres formes de financement qui leur permettent de programmer des activités, à partir des premiers mois de l'année. Au budget de prévision de 2006 dans le respect du "Pacte de stabilité", les dépenses courantes ont subi de consistantes diminutions, la réduction concernant les contributions théâtrales a tout de même été contenue seulement dans la mesure de 7% par rapport à la dépense prévue au départ dans le budget.
Pour ce qui concerne les cachets payés aux compagnies dans l'ensemble des spectacles pour les écoles, il a été possible d'éviter toute réduction, donc il n'y a pas eu de réductions quant aux spectacles pour les écoles. Evidemment à l'occasion du premier rajustement du budget une attention particulière sera portée sur l'hypothèse d'une augmentation des fonds destinés aux compagnies théâtrales qui représentent - comme vous le dites bien - un secteur d'occupation qualifié bien que limité.
Aujourd'hui aucune modification n'est prévue à la procédure pour la définition du plan de répartition, c'est parce que les délais pour ce faire ne sont pas rapides, mais ils sont toutefois nécessaires à la vision des spectacles de la part des membres de la Commission technique, spectacles que les compagnies, dans le cadre de leur autonomie artistique, ne produisent pas forcément dans les premiers mois de l'année, donc tout glisse. Le compte rendu des dépenses, dans le but de liquider le solde de la contribution, comporte parfois de délais longs, car les compagnies doivent préparer tout le matériel et les bureaux doivent examiner de centaines de factures, de centaines de quittances concernant de dépenses faites au cours de toute l'année.
Avec les membres de la Commission théâtrale, nous sommes donc en train de considérer la possibilité d'apporter quelques corrections qui pourraient rendre un peu plus rapide tout l'ensemble. Parmi les hypothèses destinées à simplifier le contrôle, je cite qu'on cherche une solution qui pourrait simplifier les causes des retards, et ça serait la réduction de la typologie des dépenses admises à contribution; exemple: seulement personnel, charges sociales et SIAE, réduction qui ne causerait pas une réduction du financement, mais simplement une simplification des procédures, ce qui pourrait déjà être quelque chose.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Se mi rivolgo così all'Assessore alla cultura, è perché so che l'Assessore alla cultura è sensibile alle questioni di cultura; quello che forse ha difficoltà l'Assessore alla cultura è far passare all'interno della Giunta le ragioni forti della cultura, le ragioni anche di finanziamento.
Lei dice: "nel 2006" ... sì, prendiamo atto che forse nell'aggiustamento di bilancio si rimettano altre risorse, ma lei sa bene che si è diminuito da 242 mila euro a 200 mila euro... una riduzione quasi del 20%! Ora, questa riduzione del 20% ci si chiede se era necessaria farla qui, perché come abbiamo visto discutendo il bilancio, in altri settori non si è affatto pensato al "Patto di stabilità", anzi, si sono trovate le risorse aggiuntive, non nell'ambito della cultura, ma nell'ambito del bilancio collettivo. Mi riferisco ai famosi articoli 35 e 36 della legge finanziaria, dove si parla del finanziamento al neonato all'"Aeroclub" per il quale si sono trovati all'improvviso decine e decine di migliaia di euro per finanziare questa attività, mentre per la cultura - probabilmente non per colpa dell'Assessore, ma della Giunta nel suo complesso - non c'è questa volontà chiara di sostenere un settore culturale.
Prendo atto che c'è la volontà di intervenire, ma volevo anche proporre una suggestione all'Assessore, che non riguarda solo l'Assessore, ma riguarda il finanziamento dei lavori pubblici. Come è detto dalla Commissione, la maggior parte delle sale costruite in Valle d'Aosta nei vari enti locali, non sono adatte per rappresentazioni teatrali, non sono allestite come un teatro, per cui ogni volta che una compagnia professionale vuole andare a rappresentare uno spettacolo nelle varie sale - bellissime, costosissime, molto ben illuminate e comode - che si trovano su tutto il territorio, devono affrontare spese enormi per l'allestimento e le luci, perché non sono attrezzate per attività teatrali. Questo dato è emblematico rispetto alla difficoltà di far passare una cultura complessiva del teatro: non si tratta solo di dare alcuni finanziamenti alle compagnie, che sono importantissimi; occorre anche darli per tempo, perché è vero che il 28% delle spese è coperto, ma si chiede alle compagnie anche di anticipare questo 28%, per cui prima si riesce a darli meglio è. In tal senso è bene individuare una procedura accelerata.
Credo che convenga anche fare uno sforzo ulteriore per chiedersi quali sono le condizioni strutturali - come ha suggerito la Commissione nella deliberazione che la Giunta ha approvato - che consentono a queste compagnie professionali di svolgere il loro lavoro, senza dover aumentare costi e fatiche inutili. Perché non prova l'Amministrazione regionale a fare un censimento delle varie sale che sono disponibili, vedere fino a che punto sono adatte a questi spettacoli...
(interruzione dell'Assessore Charles, fuori microfono)
... voilà, ce sont des salles de conférence ou polyvalentes ma non sono adatte per il teatro, quindi o si chiede agli enti locali che facciano delle modifiche, altrimenti non andiamo in questa direzione e non facilitiamo il diffondersi della cultura teatrale!