Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1668 del 20 dicembre 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1668/XII - Gestione del Centro regionale di trattamento rifiuti di Brissogne da parte della Valeco S.p.a.. (Interrogazione)

Interrogazione

Appreso che la Valeco S.p.A., società che gestisce il Centro regionale di trattamento rifiuti di Brissogne, ha fatto registrare nei suoi bilanci cospicui utili;

Rilevato, viceversa, che i cittadini valdostani vedono ogni anno rincarare la bolletta della tassa per la gestione dei rifiuti solidi urbani;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

1) l'attuale composizione azionaria della Valeco S.p.A. con l'elenco dettagliato dei Soci;

2) i dati finali dei bilanci della Valeco S.p.A. negli ultimi cinque anni;

3) in quali anni, dell'ultimo quinquennio, la Valeco S.p.A. ha distribuito dividendi, in che misura ed a chi?

4) per quali motivi si sono distribuiti dividendi invece che procedere a realizzare interventi da tempo previsti dal Piano regionale di gestione dei rifiuti.

F.to: Riccarand

Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.

Cerise (UV) - Nel 1987, al termine della realizzazione dell'impianto di compattazione, la Regione si è posta il problema della gestione di questo Centro, gestione che doveva tener conto dei diversi problemi tecnico-organizzativi che erano stati rilevati a livello di amministrazioni locali nella gestione dei rifiuti a seguito dell'entrata in vigore del DPR n. 915. Avevano evidenziato, questi approfondimenti, una situazione generalmente costituita dalla mancanza di un sistema organizzato di smaltimento e dalla presenza sul territorio regionale di diverse discariche comunali, non controllate e comunque tecnicamente non conformi alle nuove disposizioni legislative. L'obbligo pertanto di fare riferimento da parte dei Comuni ad un unico impianto di smaltimento finale con il conseguente divieto di utilizzo delle vecchie discariche, che fossero comunali o private, ha comportato la riorganizzazione del sistema di conferimento, raccolta e trasporto, con l'assunzione da parte dei Comuni di oneri che fino ad allora non erano stati sostenuti. Per questi motivi la Regione ha ritenuto di dover assicurare il servizio di smaltimento finale presso l'impianto di compattazione, in maniera da poter applicare una tariffa che non gravasse in maniera rilevante sul nuovo sistema.

È stata così decisa la costituzione di una società di gestione mista, a prevalente capitale privato, con una partecipazione azionaria diretta della Regione del 20% e successivamente è stata esperita una gara pubblica a livello europeo, per l'individuazione fra le imprese operanti nel settore dell'organizzazione e gestione di impianti di smaltimento dei rifiuti dei soggetti privati con i quali costituire questa società. A seguito di questa gara è stato individuato un raggruppamento di imprese costituito da "Ecofin S.r.l.", che era composto dall'impresa costruttrice dell'impianto di compattazione, "Waste Italia S.p.a." di Milano, e una delle maggiori imprese regionali di raccolta dei rifiuti, impresa "Maddalena Aimeri S.p.a.".

Il Consiglio regionale ha approvato, con legge regionale n. 63/1987, la costituzione della società mista fra la Regione e la "Ecofin", denominata "Valeco S.p.a.", incaricandola della gestione dell'impianto di compattazione delle discariche annesse. Si tratta quindi di una gestione amministrativa e tecnico-operativa dell'impianto, avviato nel 1990, svolta in conformità ad un apposito regolamento approvato dal Consiglio regionale contestualmente alla convenzione fra la Regione e "Valeco".

Ai sensi di quanto previsto dalla legge regionale n. 63, la Regione ha individuato la società "Valeco" - società a partecipazione azionaria minoritaria regionale e con socio privato individuato a seguito di questa gara ad evidenza pubblica - quale soggetto a cui affidare la gestione del Centro regionale comprendendo tutte le fasi tecnico-operative ed amministrative per il trattamento dei rifiuti organici ed assimilati indifferenziati per la gestione delle attività di recupero dei rifiuti urbani e assimilati, provenienti da raccolte differenziate. In esecuzione di questa legge è stata stipulata questa convenzione della durata di 10 anni, finalizzata ad una attività in Comune di Brissogne, avente per oggetto la gestione nel Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati con annesse discariche. Il regolamento per la gestione tecnica-operativa del Centro individuò puntualmente le diverse voci di costo che concorrevano alla determinazione della tariffa, fissando in circa il 10% rispetto al fatturato l'utile a favore della impresa.

Con deliberazione di Giunta del 30 dicembre 2002 la Regione ha nuovamente affidato, in esecuzione della legge regionale n. 63/1987, per 15 anni, alla "Valeco" la gestione del Centro regionale e anche in questo caso è stato ribadito il 10% rispetto al fatturato, l'utile a favore di "Valeco". Qui potrei leggervi tutto il dettaglio, ma per mancanza di tempo se volete ve lo lascio. Volevo farvi solo notare che l'utile di esercizio in tutti gli anni 2000-2001-2002-2003-2004 va dal 20,48 al 14,65, 13,20, 19,19 e 20,01% e il dividendo che è stato dato ai soci è stato del 3,64%, 5,04%, 4,59%, 7,14%, 6,24% 2000-2004. Come si vede, questi utili sono stati ben al di sotto di quel famoso 10% che era previsto nelle due convenzioni. La motivazione in base alla quale fino al '99 non si è proceduto ad alcuna distribuzione di utili, mentre a partire dal 2000 la distribuzione ha riguardato solo una percentuale minima degli utili conseguiti, sta proprio nell'esigenza espressa dai rappresentanti dell'Amministrazione regionale sia in seno all'assemblea dei soci che in seno al "CdA" della società di procedere annualmente all'accantonamento di somme da destinare a degli investimenti per consentire la copertura almeno parziale degli oneri derivanti dalla realizzazione di una parte degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti specificati nel piano regionale dei rifiuti, approvato nel 2003. Così si è istituito un fondo di riserva straordinario accantonando, alla fine dell'esercizio 2004, 3,245 milioni di euro, somma che dovrà essere destinata per la realizzazione del IV lotto della discarica che è circa il 50% del costo, nonché l'intero importo dell'adeguamento del Centro medesimo alle nuove intervenute necessità di stoccaggio dei rifiuti a seguito del notevole aumento delle raccolte differenziate. Ricordo che contrariamente a quello che qualcuno è andato a dire in giro, il IV lotto della discarica ha già superato il VIA e di conseguenza si sta trattando per le procedure per l'acquisizione dei terreni.

Ora io voglio sottolineare alcune considerazioni, anche perché c'è una nota sgradevole in questa interrogazione, che va assolutamente controbattuta altrimenti si dà luogo ad un concerto molto stonato. La "Valeco" è costituita con legge regionale e, pur tenendo conto che la stessa svolge un servizio di pubblica utilità, è composta dall'80% da soci privati ed esercita un'attività d'impresa, non è quindi una società caritatevole... quando nel '96 la Regione ha avviato le procedure per l'individuazione del partner privato per la costituzione di questa società, ha dato luogo in un'ottica lungimirante rispetto poi a quanto indicato nel decreto legislativo n. 22/1997, noto come "decreto Ronchi"... Non si può non prevedere la distribuzione periodica degli utili, fra l'altro nel caso in specie è notevolmente più bassa rispetto a quelli contrattualmente previsti, a remunerazione dell'attività di impresa assicurata da questa componente. L'imposizione della non distribuzione degli utili porrebbe la Regione nella condizione di non rispettare le norme civilistiche vigenti, peraltro non giustificate in presenza di una società che ha sempre assicurato il pieno rispetto degli equilibri di bilancio, nonché un accantonamento volontario di utili, proprio al fine di assicurare all'Amministrazione regionale una partecipazione alle future spese di investimento previste nel settore.

Voglio ancora dire che se la Valle d'Aosta ha finora evitato episodi sgradevoli di "ecomafie" e discorsi di questo genere, è perché si è data in questo settore una veste di tipo imprenditoriale corretta, monitorata, e là dove si dice che i Valdostani vedono ogni anno rincarare la bolletta della tassa, non dimentichiamo che una parte rilevante di questo rincaro è dovuto ai costi della raccolta differenziata, che i costi non li abbatte! Peraltro "Federambiente" auspica e continua a sollecitare da tempo la realizzazione di riforme che consentano di migliorare le politiche e le strategie nazionali per il corretto svolgimento dei servizi di igiene ambientale, attraverso un nuovo assetto legislativo chiaro, semplice e condiviso, ed è il caso della legge regionale, orientato all'ammodernamento e all'industrializzazione del sistema di gestione dei rifiuti con chiari indirizzi strategici di politica industriale del comparto... la politica industriale non si fa con la carità!

Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Ci riserviamo di esaminare attentamente il testo della risposta dell'Assessore, perché ci sono una serie di dati tecnici che non hanno potuto essere letti, poi ci sono delle cifre su cui bisogna ragionare attentamente.

Certo è che troviamo singolare e degno di una riflessione attenta il fatto che da 5 anni si distribuiscano dei dividendi di questa società, che ci siano degli utili che non sono utilizzati per realizzare degli interventi, fra l'altro previsti dal piano regionale per la gestione dei rifiuti, che quindi questi interventi non vengono fatti, mentre si provvede ad una distribuzione di dividendi cospicua. Da un lato, abbiamo un impianto che costa caro, perché lo pagano i cittadini attraverso il costo a carico dei Comuni per il conferimento, poi i Comuni si rifanno con la "TARSU" (tassa sui rifiuti) sugli utenti, che in questi anni hanno visto aumentare, anno dopo anno - penso a quelli di Aosta, l'aumento medio è di circa il 15% ogni anno negli ultimi 3 anni, l'ultimo anno è stato del 20% il costo della bolletta sui rifiuti - e, d'altra parte, abbiamo questo Centro, sicuramente a maggioranza privata, quindi non si può contestare la legittimità, però contestiamo l'opportunità di questo intervento e ci chiediamo come mai prima i rappresentanti della Regione chiedevano ed ottenevano che questi utili venissero impiegati in investimenti impiantistici, da 5 anni questo non succede più. È previsto un impianto di compostaggio dal piano regionale dei rifiuti, questo impianto non è mai stato fatto. È previsto il IV lotto della discarica, ma il IV lotto non è stato realizzato finora, quindi siamo sostanzialmente fermi!

Ci riserviamo di esaminare nel dettaglio la documentazione che ci sarà fornita dall'Assessore e di tornare sul ruolo di questa società, sugli utili che fa e sui costi di questo servizio che gravano sui cittadini valdostani.