Oggetto del Consiglio n. 1647 del 6 dicembre 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1647/XII - Contenimento dei costi della politica. (Approvazione di ordine del giorno)
Ordine del giorno
Il Consiglio regionale
Preso atto dei contenuti della legge Finanziaria dello Stato attualmente all'esame della Camera dei Deputati che prevede anche misure per il contenimento dei costi della politica, da realizzarsi mediante una riduzione del 10% delle indennità dei parlamentari, degli amministratori delle Regioni e degli Enti locali;
Ritenuto condivisibile l'obiettivo di ridurre i costi della politica, in considerazione della delicata fase congiunturale che il Paese sta attraversando, pur in attesa di conoscere i contenuti definitivi della legge statale;
Decide
di aderire, a decorrere dal 1° gennaio 2006, alla proposta di riduzione del 10% dell'indennità dei Consiglieri regionali, demandando gli adempimenti conseguenti, nonché le modalità di allocazione dei risparmi ottenuti, a successivi atti, da adottare dopo l'approvazione definitiva della legge Finanziaria dello Stato;
Impegna
la Giunta regionale a farsi interprete presso il sistema degli Enti locali della necessità di ottenere i medesimi risparmi;
Impegna
la Giunta regionale a procedere all'emanazione di direttive agli enti strumentali ed alle società partecipate per il raggiungimento delle medesime finalità.
F.to: Cesal - Sandri - Frassy - Viérin Marco - Salzone.
Presidente - Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Riccarand, per mozione d'ordine.
Riccarand (Arc-VA) - Chiediamo l'illustrazione dell'ordine del giorno.
Presidente - La parola al Consigliere Cesal.
Cesal (UV) - L'ordine del giorno che abbiamo presentato, a firma, oltre che del sottoscritto, dei colleghi Sandri, Salzone, Marco Viérin e Frassy, prende in esame i contenuti della legge finanziaria statale in ordine alla riduzione di quelli che vengono definiti, forse con un'espressione eufemistica, in questi ultimi tempi i costi della politica, prevedendo una riduzione del 10% delle indennità di tutti i Parlamentari, degli Amministratori delle Regioni e degli Enti locali. Credo che questo, malgrado la punta di demagogia che contiene sempre un'iniziativa di questo genere, sia un obiettivo condivisibile, soprattutto perché la nostra Regione sta affrontando un periodo di crisi lunghissima di cui non si intravedono ancora delle prospettive positive nel breve e medio periodo. Con questo documento pertanto ci impegniamo ad aderire a tale iniziativa, pur sottolineando che si tratta comunque di un'iniziativa i cui aspetti demagogici e populistici prevalgono sull'effetto positivo che un'iniziativa di questo genere può avere in ordine al vero abbattimento dei costi della politica. Al momento la legge finanziaria non è stata ancora approvata, sta ancora "rimpallando" tra i due rami del nostro Parlamento, siamo in un sistema bicamerale perfetto, non sappiamo quali saranno gli effettivi contenuti, come verrà scritta questa norma; però proprio per questo non vogliamo perdere tale occasione, vorremmo poter leggere - prima di assumere dei provvedimenti definitivi - il contenuto, l'effettiva declinazione della norma approvata dallo Stato.
Con questo ordine del giorno ci impegniamo ad ottenere una riduzione del 10% sulle nostre indennità, invitando il sistema degli enti locali della Valle d'Aosta, che presenta un quadro molto variegato, a fare altrettanto, tenendo conto anche qui della diversità delle varie situazioni. Ho letto delle cifre dal prospetto di cui sono venuto in possesso in questi giorni, che partono da costi complessivi per dei Comuni che arrivano fino a 170 mila euro, dei costi per quanto riguarda la gestione, i veri costi della politica, le indennità erogate agli Assessori e ai Sindaci, ai Consiglieri comunali, con dei Comuni che arrivano a delle cifre più ridotte: circa 20-25.000 euro (credo sia il Comune di Pontboset quello che spende di meno e quello di Quart che, tolto Aosta evidentemente, ha dei costi maggiori). Tutto questo ovviamente, mantenendo intatta l'autonomia decisionale di ogni singolo organismo. Impegniamo poi il Governo regionale ad emanare delle direttive nei confronti degli enti strumentali, delle partecipate regionali per il raggiungimento delle medesime finalità. Si tratta di un impegno importante assunto in quest'aula, che va nella giusta direzione, è un segnale che lanciamo verso la società civile, per cui chiederemmo al Consiglio di esprimersi favorevolmente. Chiederei anche al gruppo "Arcobaleno", che non ha sottoscritto questa iniziativa, di dare il suo sostegno votando a favore della medesima, in maniera tale che possiamo trasmettere un messaggio di unitarietà in ordine ad un problema molto delicato qual è quello di cui stiamo discutendo.
Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Il nostro gruppo non ha sottoscritto questo ordine del giorno per alcune motivazioni, che esporrò adesso. Avevamo discusso di tale argomento un paio di Consigli fa, c'erano due mozioni, presentate una dal nostro gruppo e una da "La Casa delle Libertà", in cui si chiedeva alla Giunta di operare in modo tale da inserire nella finanziaria una normativa tale da recepire autonomamente questa riduzione di almeno 10% delle indennità rispetto ai Consiglieri regionali e a cascata anche rispetto agli enti locali. In quella occasione ci venne chiesto di ritirare le mozioni e noi ritirammo la nostra mozione sulla base di un impegno ben preciso, assunto dal Presidente della Regione di predisporre un emendamento da inserire nella finanziaria regionale, anche se questa era stata depositata, sarebbe stato portato in aula un emendamento da discutere con il Presidente del Consiglio e con i Capigruppo. Ora, questo emendamento è stato predisposto dagli uffici, anzi ne sono state predisposte due versioni, ipotesi 1 e ipotesi 2, ma poi da parte di vari gruppi non c'è stata disponibilità ad accogliere nessuna di queste 2 ipotesi. Avevamo detto che, per quanto ci riguardava, l'ipotesi 1 ci sembrava che funzionasse bene, non aveva problemi di funzionamento, tecnicamente era a posto, non era contraddittoria rispetto a decisioni che possono essere assunte a livello nazionale, quindi avevamo dato la nostra disponibilità. Il fatto di non presentare nella nostra finanziaria quindi è in contraddizione rispetto a quelle assicurazioni che ci erano state date e anche una posizione di non scelta. Questo ordine del giorno ci mette "a rimorchio" rispetto alla finanziaria nazionale, per cui, se a livello parlamentare decideranno nella finanziaria di fare la riduzione del 10%, si farà anche da noi, ma questo poi sarebbe stato automatico essendo agganciati ai Parlamentari; se viceversa la finanziaria non prevederà questa riduzione perché sarà modificata, tale riduzione non si farà neanche da noi. Nella terza ipotesi, che potrebbe essere quella definitiva, ovvero che la finanziaria demandi a una normativa regionale questa materia, ci troveremo ad "aver perso il treno", perché avremo fatto la finanziaria senza inserire quella normativa che fin da adesso possiamo inserire all'interno. Questa impostazione dell'ordine del giorno quindi ci sembra espressione di una non volontà di affrontare realmente tale problema; del resto, già in passato, quando avevamo fatto delle proposte di riduzione, ci era stato detto "no" da parte della maggioranza del Consiglio e ancora adesso c'è una forte resistenza da parte di vari gruppi di accogliere anche solo una riduzione del 10%, quindi lo si farà solo se si sarà obbligati dalla normativa nazionale. Questo non ci sembra un comportamento coerente con le affermazioni contenute nella risoluzione, sulla necessità nella delicata fase congiunturale di ridurre i costi della politica, perché non c'è una scelta coerente in tale direzione. A noi sembra che sarebbe più forte politicamente che il Consiglio regionale decida di ridurre del 10%, checché ne dica la finanziaria a livello nazionale. Se anche la finanziaria confermerà questa scelta, saremo già più avanti, altrimenti procederemo autonomamente. Vi è poi il "capitolo enti locali", nel senso che con questo invito al sistema degli enti locali alla necessità di ottenere gli stessi risparmi si fa un'affermazione del tutto generica, che non produrrà effetti significativi. Altra cosa era l'emendamento predisposto, che prevedeva un intervento che imponeva agli enti locali di fare delle riduzioni di bilancio nella misura esatta del 10%.
Abbiamo recepito quell'emendamento che era stato predisposto e discusso in sede di Conferenza dei Capigruppo e che il nostro gruppo aveva dichiarato di voler sottoscrivere, quindi lo abbiamo presentato come emendamento alla finanziaria. C'è ancora la possibilità di votare all'interno della finanziaria quell'emendamento che attua immediatamente la riduzione del 10% e ci auguriamo che quella sia la strada che viene imboccata. Rispetto a questo testo dell'ordine del giorno, che riteniamo debole politicamente ed inefficace sotto vari aspetti, la nostra posizione sarà di astensione.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Bisogna dire che se Aosta imita Roma per quanto riguarda i "DPEF", la programmazione finanziaria, le leggi "omnibus", quindi atti legislativi che non sono tanto interessanti da imitare, ciò nonostante la maggioranza e la Giunta li copiano, o metodologie che sarebbe meglio non importare, come quelle che ha ricordato nel pomeriggio il collega Perrin, quella dei franchi tiratori, una volta tanto da Roma riusciamo a copiare qualcosa di interessante, o perlomeno un qualcosa che penso sia apprezzato dai cittadini e dai contribuenti. Su spunto della legge finanziaria dello Stato, redatta dal vituperato "Governo Berlusconi", la "Giunta Caveri" e la maggioranza - recependo delle istanze che venivano qui dalle forze di opposizione - hanno pensato di architettare un ordine del giorno che si deve adeguare ai contenuti della finanziaria dello Stato. Questo è un buon esempio di copiatura che vorremmo sottolineare, recepiamo una scelta politica del "Governo Berlusconi", menomale che ci ha pensato il "Governo Berlusconi", altrimenti all'interno di questo consesso, nonostante la specialità dell'autonomia, non saremmo mai arrivati a ridurre i costi della politica (a seconda di quelle che sono le posizioni, vedevo alcune facce che non condividevano troppo)! C'è chi ha fatto delle proposte, che tuttavia non sono state accolte, ma sta di fatto che oggi ci troviamo di fronte a un ordine del giorno che ha un'impostazione che trova la sua origine nella finanziaria dello Stato. Bene, la riduzione dei costi della politica - mi sono fatto un calcolo mentre parlava il collega Cesal - in questo ordine del giorno vale qualcosa come meno di 400 mila euro su base annua, quindi vuol dire che per prendere questa decisione abbiamo dovuto trovarci a più riprese, abbiamo dovuto trovare una forma di mediazione, ma alla fine ci siamo allineati su un'impostazione che arriva da Roma. Dal nostro punto di vista, è condivisibile, perché recepisce una mozione che il nostro gruppo aveva proposto un mese fa, una mozione che non è poi stata discussa dietro l'impegno del Presidente Caveri di intervenire in finanziaria regionale con una norma ad hoc. Ciò non è avvenuto, perché a livello di Capigruppo non è stato raggiunto un accordo, l'emendamento è stato giudicato improponibile, quindi la questione è stata risolta con un ordine del giorno. Una parte dei contenuti della proposta fatta da "La Casa delle Libertà" è stata accolta, per questa ragione il Capogruppo Frassy ha sottoscritto tale impegno. Vorremmo però far sì che questo impegno trovi concretezza ed applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2006 e che venga fatta un'opera di sensibilizzazione nei confronti di quegli enti locali e strumentali che costituiscono l'apparato politico diffuso anche nel resto del territorio regionale, il cui costo non può essere sottovalutato. Noi quindi, Presidente, visto che l'impegnativa va nei confronti della Giunta regionale, ma si traduce nella figura politica di spicco della Giunta regionale, chi ha l'indirizzo politico della stessa, ovvero il Presidente Caveri, vorremmo che questo impegno si estendesse anche a tutto l'apparato politico discendente dal Consiglio regionale, ovvero gli enti locali e strumentali. Per quanto ci riguarda, per queste ragioni, voteremo favorevolmente l'ordine del giorno.
Presidente - Posso chiedere la discussione generale? La discussione generale è chiusa. Se non ci sono colleghi che vogliono intervenire per dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'ordine del giorno:
Consiglieri presenti: 31
Votanti e favorevoli: 28
Astenuti: 3 (Curtaz, Riccarand, Squarzino Secondina)
Il Consiglio approva.