Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1643 del 5 dicembre 2005 - Resoconto

OBJET N° 1643/XII - Illustration de la loi de finance et de la loi de budget pour l'année 2006.

Presidente - Come accennato, possiamo passare all'esame della legge finanziaria e della legge di bilancio.

La parola al relatore, Consigliere Praduroux.

Praduroux (UV) - L'analisi che abbiamo svolto nelle scorse settimane, con il lavoro di audizione in II Commissione e con quello che il Consiglio regionale dedicherà in questa seduta, è rivolta al bilancio pluriennale, alla legge finanziaria e al bilancio di previsione per il 2006. Tali strumenti sono contenuti nei due disegni di legge n. 96 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d'Aosta (legge finanziaria per gli anni 2006-2008)" e n. 97 "Bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per l'anno finanziario 2006 e per il triennio 2006-2008", che stiamo esaminando.

Il primo disegno di legge contiene la cosiddetta "legge finanziaria" e detta le disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2006 e del triennio 2006-2008. Il suo contenuto risulta necessario rappresentando una sorta di ponte per il raccordo tra l'ordinamento legislativo precedente e la legge di bilancio. Con essa è possibile intervenire per l'iscrizione di nuove spese e per la modifica di leggi in vigore. Nell'ambito del bilancio pluriennale 2006-2008 si delineano le prospettive formulate con le linee di indirizzo del programma di legislatura che trovano una collocazione di più largo respiro lungo un percorso che consente di disporre di risorse certe da impiegare per predisporre valide opportunità per il futuro del "sistema Valle d'Aosta". Il contenuto è rappresentato tra l'altro dalla determinazione che la legge finanziaria opera rispetto alle risorse per il finanziamento degli enti locali, oppure nel settore delle politiche del lavoro e ancora nella determinazione delle risorse da destinare in ambito sanitario e sociale. La legge finanziaria interviene in maniera qualificante nell'ambito della programmazione finanziaria ad esempio fissando misure per il contenimento della spesa.

Bilancio di previsione 2006

L'esame che ci accingiamo a compiere nel corso del dibattito consiliare è stato preceduto da un intenso lavoro in Commissione con una proficua serie di audizioni con il Presidente della Regione, con gli Assessori competenti, con le organizzazioni sindacali, con le delegazioni delle categorie economiche, industriali e sociali. Il bilancio di previsione 2006, come è stato sottolineato nel corso delle audizioni, è uno strumento contabile che non ha operato tagli indiscriminati e che invece ha salvaguardato i settori nevralgici che garantiscono ai cittadini una buona qualità della vita, come ad esempio l'ambito della sanità e dell'assistenza sociale. Va infatti ricordato che, pur essendo un bilancio elaborato in un periodo di austerità, come quello che viviamo, ha mantenuto un'impostazione che non intacca le misure destinate allo stato sociale e quelle strategiche destinate allo sviluppo economico. È questa una riflessione utile anche per evitare di demonizzare il settore delle spese correnti che contiene capitoli destinati al sostegno di interventi in campo sociale e sanitario. Nelle previsioni di spesa resta centrale l'attenzione al settore degli investimenti con una maggiore attenzione ai tempi di realizzazione delle opere programmate. In sostanza quello del 2006 è un bilancio che tiene conto delle necessità e si adatta con realismo alle contingenze economiche che obbligano ad intervenire con il contenimento della spesa senza per questo sconvolgere la vita dei Valdostani. Il tempo dell'esame e dell'approvazione del bilancio di previsione coincide con quello in cui si fanno le scelte, precedute dall'attenta valutazione e dal confronto con le realtà economiche, produttive, sociali e sindacali, scelte che si devono tradurre nella definizione delle priorità da concretizzare in relazione alle risorse disponibili.

In questa fase passiamo dall'elaborazione di un livello programmatico alla fase più diretta della previsione che si muove su un terreno aperto e direttamente collegato alla realtà quotidiana con i problemi che tutti viviamo come cittadini e ai quali come amministratori siamo chiamati a risolvere. La presentazione del bilancio è un momento importante per tutta la comunità in quanto si discute di uno strumento centrale per lo sviluppo futuro della realtà socio-economica.

Siamo al terzo bilancio di previsione di questa legislatura e quindi siamo giunti a metà percorso. Siamo cioè nel momento in cui è necessario fare una riflessione approfondita, compiendo una valutazione che, guardando ai primi due esercizi, si ponga con forza per considerare ciò che è stato fatto finora e ciò che resta da fare. Questa analisi deve metterci in condizione di orientare il cammino che ancora resta da compiere per concretizzare il programma della legislatura e per adeguare i nostri propositi politico-amministrativi alla realtà che dall'avvio del nostro cammino è mutata e non sempre in meglio. Troviamo in questo bilancio la conferma di scelte già introdotte per affrontare con senso di realismo su una linea di continuità anche i momenti difficili come quello attuale per garantire occasioni di sviluppo e di crescita. Nel dimostrare questa capacità e questo impulso è necessario procedere senza strappi, ma lungo un percorso logico e coerente per liberare le risorse che consentano di concretizzare le azioni di governo in relazione ad un'efficace manovra di spesa.

Il bilancio di previsione 2006 presenta una disponibilità - al netto delle partite di giro (774.239.000) - di 1.483.000.000 euro, per un totale a pareggio di 2.257 milioni di euro. Tra i vari titoli delle entrate il primo, corrispondente ai tributi propri, al gettito dei tributi erariali o di quote devolute alla Regione, ha un'incidenza dell'82% e tocca la cifra di oltre 1 miliardo di euro. Il Titolo primo presenta per la parte dei tributi propri un calo del 4% con circa 8 milioni di euro in meno dovuto al calo di introiti del Casinò. Migliora la "performance" dell'altra voce del Titolo primo, cioè le compartecipazioni dei tributi erariali con un incremento percentuale del 4,5% che si traduce in 43,5 milioni di euro in più rispetto al 2005. Altro incremento è segnato dai contributi dallo Stato con 6 milioni di euro in più, mentre il segno è negativo con un calo di 25 milioni nelle entrate per rendite patrimoniali. Sempre sul versante delle entrate vi è poi la voce dei Tributi propri con 191,5 milioni di euro.

Spese. Le spese totali ammontano a 2.257 milioni di euro di cui 1.483 milioni al netto delle contabilità speciali (partite di giro). Le spese correnti sfiorano il 70% come incidenza con una cifra pari a 996 milioni di euro, con un incremento rispetto all'anno precedente di 36,8 milioni. Lo stanziamento per le spese di funzionamento di parte corrente è pari a 336,8 milioni con un incremento di circa 17,5 milioni su cui pesa la previsione di crescita per l'incidenza dei rinnovi contrattuali. Tra le spese di intervento si registra un incremento di circa 17,5 milioni. Gli interventi a carattere generale segnano un calo di 2,1 milioni con uno stanziamento pari a 140 milioni. Gli interventi a carattere specifico fanno registrare un balzo di quasi 20 milioni e uno stanziamento totale di 453,7 milioni di euro. Le risorse per le politiche sociali salgono a 21,6 milioni con un incremento di 2,7 milioni. Per lo sviluppo economico sono da segnalare 73,5 milioni di cui 25,5 per i trasporti, 24,3 per il turismo e 13,4 per la zootecnia. Per l'assetto del territorio e tutela dell'ambiente è prevista una spesa corrente di circa 27 milioni e per la promozione sociale di 37 milioni e infine la formazione professionale che resta stabile con 19,4 milioni. Va ricordato che tra le spese correnti vi sono quelle che servono per il finanziamento delle iniziative per il disagio, del servizio sanitario, degli interventi per mantenere e assicurare alla popolazione un alto livello di qualità della vita. Bisogna sottolineare inoltre che, pur essendo un bilancio redatto in un periodo di austerità, ha mantenuto un'impostazione che non va a intaccare le misure destinate allo stato sociale.

Per quanto riguarda il contenimento della spesa corrente, va sottolineato che esiste una parte comprimibile che è determinata da spese di funzionamento e una parte che invece non è comprimibile, ad esempio a causa di scelte compiute a livello nazionale come è il caso delle spese per il personale sanitario o scolastico. Il margine di manovra risulta limitato considerando che l'80% della spesa corrente risulta di tipo "non comprimibile". Sempre nell'ambito della spesa corrente la voce più onerosa - 27% circa - riguarda il personale regionale, seguita da quella della sanità - 25% circa - dall'assistenza e dei servizi sociali, quasi al 5%, e la promozione sociale che sfiora il 4%. Il 13% circa delle spese correnti è assorbito dalla finanza locale, mentre poco più del 7% va al settore sviluppo economico.

Le spese per investimento si attestano come incidenza sul 30% con una cifra pari a 439,2 milioni di euro. Per quanto riguarda invece la loro suddivisione nei vari settori, al primo posto figura lo sviluppo economico 38%, seguito dall'assetto territorio quasi al 18%, finanza locale 17%, promozione sociale 7%, partecipazioni poco meno del 4%, informatizzazione al 2,5%. Le spese di funzionamento possono contare su investimenti per 3,8 milioni di euro, mentre le spese di intervento registrano un incremento di 1,1 milioni andando così a quota 387,7 milioni di euro. Somma che è ripartita come segue: 103,4 milioni di euro per interventi a carattere generale che crescono di 10,1 milioni e 284,3 milioni per interventi a carattere specifico che invece calano di 9 milioni di euro. Tra i primi il settore finanza locale vede un incremento di circa 15 milioni rispetto al 2005 con 75,2 milioni di euro. Nel settore patrimonio e partecipazioni si prevede una riduzione di circa 6 milioni andando a quota 16,5 milioni. Tra i secondi vi è da segnalare un calo di 20 milioni nell'assetto del territorio, una crescita di 4,7 milioni nello sviluppo economico, così come la promozione sociale con più 4,5 milioni e la sicurezza sociale con 1,7 milioni in più del 2005.

Un indicatore positivo deriva dalla volontà di mantenere risorse a favore del tessuto produttivo regionale al fine di garantire nuove opportunità di sviluppo sia attraverso il sostegno delle iniziative imprenditoriali e dell'innovazione, sia attraverso l'aggiornamento, la formazione delle risorse umane, in particolare dei giovani e di coloro che rischiano di essere emarginati dal ciclo di lavoro, ma anche sulla qualificazione dei processi di produzione e commercializzazione. Proprio in considerazione delle difficoltà economiche del momento è ancora più importante che questo sostegno debba essere operato in termini di selezione per evitare una dispersione di risorse. In questo modo si può consentire alle aziende valdostane di tenere il passo della concorrenza e delle sfide dei mercati. L'attenzione verso questo settore consente di promuovere le azioni imprenditoriali che intendano esplorare nuovi settori in grado di valorizzare le potenzialità e le risorse di cui la nostra Regione dispone. È il caso delle fonti di produzione energetica rinnovabili, l'acqua, ma anche in una prospettiva di sicuro impatto per gli anni a venire per quanto riguarda la sperimentazione delle tecnologie più innovative (ad esempio l'idrogeno).

Nella speranza di aver fornito una serie di elementi utili per l'esame del bilancio auguro un buon proseguimento del dibattito consiliare su questo tema così importante.

Presidente - Come consuetudine, vi è ora l'illustrazione da parte dell'Assessore competente, dopodiché sospenderemo la seduta.

La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Pregherei di consegnare la copia della relazione per chi volesse seguirla.

Lo scenario nel quale si inserisce la programmazione finanziaria è rappresentato, da una parte, dal quadro socio-economico e, dall'altra, dal quadro delle risorse disponibili; nel primo devono trovare risposta i soggetti della vita sociale ed economica della Regione, il secondo è lo strumento "materiale" per dare queste risposte con equità, solidarietà e, non ultimo, sostenibilità. Tale scenario discende dalla visione politica di fondo sintetizzabile nell'obiettivo di avere: una popolazione coesa e solidale, una competitività regionale autonoma, una qualità ambientale e sociale. Questo obiettivo è tanto più sfidante e ambizioso tanto più aumenta la complessità dell'ambiente e tanto più le risorse sono limitate. La necessità di programmare nasce proprio da queste due necessità: da una parte un ambiente esterno con scenari sempre più ampi, sempre più complessi con eventi solo in parte prevedibili e controllabili. Penso a questo proposito alla globalizzazione dei mercati, penso al ruolo della Comunità europea rispetto al ruolo dei singoli Stati, agli equilibri mondiali, penso anche alle difficoltà di dare ai nostri giovani una prospettiva di certezza a medio termine. Questa maggiore complessità non è supportata da una crescita importante delle risorse finanziarie, che sono, come noto, in sostanziale stabilità. Le risposte a questo scenario devono essere concrete e condivise, ma non si può non tenere conto di un criterio di selettività, ovvero tenere conto dell'importanza strategica e sociale delle diverse voci della spesa. In questa scia è stato proposto dal Governo regionale un emendamento alla legge finanziaria oggi in discussione al fine di far fronte alle particolari condizioni di disagio vissute dai dipendenti delle imprese valdostane sottoposte a procedure concorsuali, attraverso la sospensione per 2 anni della quota capitale a carico di quei lavoratori che abbiano contratto dei mutui per la prima casa. Questo è un percorso, è un metodo nuovo in cui il cambiamento è graduale, ma costante, deciso. Tale percorso è iniziato con questa legislatura, si è perfezionato con l'introduzione del "PREFIN" e della scheda di valutazione degli impatti economici dei disegni di legge. Questo percorso è continuato con un affinamento del "PREFIN" che quest'anno ha definito molto precisamente gli obiettivi, le priorità, ma soprattutto i criteri per l'identificazione degli obiettivi prioritari. Tale percorso è proseguito con l'avvio delle azioni di monitoraggio sui disegni di legge e dello studio del loro impatto economico. Questo percorso continua oggi con la presentazione dei disegni di legge finanziaria e di bilancio. Tale percorso non finisce qui, ma con forza e coerenza verrà portato avanti negli anni prossimi, anzitutto con la riforma dell'ordinamento contabile, con l'avvicinamento del "PREFIN" al bilancio e con un controllo più serrato sul numero e sull'attività degli enti/associazioni e delle partecipate regionali.

La programmazione 2006/2008 ha due fondamentali aspetti: continuità e cambiamento. La programmazione garantisce una sostanziale continuità rispetto al passato, permette la realizzazione dei piani, dei programmi e degli impegni politici e contrattuali già assunti, ma rappresenta anche un cambiamento, rendendo palese che la Valle d'Aosta non è il paese di "Bengodi" dove le risorse sono infinite, e per questo occorre spendere meglio. Spendere meglio significa anzitutto programmare meglio: pensare cosa vogliamo fare, condividere, decidere ed infine garantire l'eccellenza nell'esecuzione, senza ripensamenti. Non voglio introdurre un principio di rigidità assoluta, ma il mancato rispetto di questo semplice processo a volte ha confuso i ruoli e a volte ha rallentato l'azione e creato inutili costi.

La programmazione ha, dunque, un ruolo fondamentale nel processo di allocazione delle risorse ed in tale senso abbiamo aumentato lo sforzo di negoziazione con le strutture, di condivisione con i vari soggetti della vita pubblica con la finalità di stabilire un sempre più stretto coordinamento tra processo di programmazione e processo di bilancio, in cui potranno trovare posto innovativi strumenti di gestione, di valutazione e di verifica ma, dovranno, innanzitutto, essere revisionati e razionalizzati i processi di approvazione delle leggi di spesa, primo e fondamentale passo nel cambiamento della programmazione, un cambiamento che dovrà avvenire più nei comportamenti e negli atteggiamenti culturali che negli ordinamenti. La condivisione è un cardine del bilancio (nel "PREFIN" l'abbiamo chiamata una società solidale). Durante tutto il lungo percorso che ha portato alla presentazione di questo bilancio, durante gli incontri con gli Assessori, con le strutture degli Assessorati, con gli enti locali, con il Patto per lo sviluppo, con le Commissioni consiliari, con i vari portatori di interessi, ho avuto l'impressione che ci fosse in alcuni portatori di interessi la tendenza, una volta soddisfatto del proprio problema, a non farsi più carico di quello degli altri. Entro un certo limite ciò è normale, ma qui dobbiamo renderci conto che la sfida sul futuro della Valle d'Aosta riguarda tutti, nessuno escluso. Questo bilancio si sforza di uscire dalla logica della difesa di posizione.

Quando abbiamo iniziato il percorso della programmazione, dopo l'insediamento della Giunta ci è stato chiaro come, a fronte di una crescita del 1,6% delle entrate, risultasse difficile fare fronte a tutte le necessità di una macchina organizzativa che ha il 95% di risorse spese derivanti dall'applicazione di leggi esistenti. In termini assoluti la crescita delle entrate è quantificabile in 24 milioni di euro. A fronte di questa crescita si sono presentate numerose richieste tra le quali solo le voci riferibili alla finanza locale, sommate alla sanità e alla spesa per il sociale, sono state superiori a 60 milioni. Appare evidente come tali spese risultino "incomprimibili" in quanto ambiti della vita pubblica in cui la Regione è attenta. A questo si aggiunge la spesa di personale regionale e della scuola rispetto ai quali sono sul tavolo della politica i rinnovi contrattuali. Come conseguenza ciò ha reso necessario un ridimensionamento delle voci "discrezionali" che si è tradotto in un'operazione ripresa anche dalla stampa come operazione "lacrime e sangue". Alcuni si potrebbero chiedere dove sono le "lacrime e il sangue" in questa programmazione. La situazione attuale è più tranquillizzante rispetto a quell'affermazione, ma tutti dobbiamo metterci in testa che nel futuro dobbiamo pensare di fare tutto, meglio, cioè con qualità e con meno soldi. Alcuni se lo chiederanno anche con quel gusto un po' sadico di verificare qual è l'Assessorato maggiormente penalizzato. La risposta è che lo sforzo è stato fatto da tutti. Tutti gli Assessorati hanno ridotto le spese dove potevano, cioè dove la natura della spesa permetteva un ridimensionamento. Dal semplice raffronto complessivo delle spese per Assessorato l'informazione può facilmente condurre a valutazioni errate. Lo sforzo è stato richiesto anche a tutti: all'azienda "USL", alle fondazioni, alle associazioni e a tutti gli enti strumentali. Lo sforzo è decisamente importante nelle limitazioni per la sostituzione delle assenze del personale e nell'ambito della dotazione organica.

Colgo questa occasione per ricordare che la legge finanziaria, così come il bilancio di previsione sono effettuati a legislazione nazionale vigente; in altre parole nulla del dibattito politico nazionale ha direttamente influenzato la previsione, né le norme contenute in finanziaria. Colgo l'occasione per chiarire che il Governo della Regione Valle d'Aosta non si è mai sottratto alla propria contribuzione al risanamento della finanza pubblica, sebbene rivendicando la propria autonomia nel scegliere le modalità proprie di contribuzione. A questo proposito la sentenza della Corte Costituzionale del 9 novembre 2005, che ha accolto il ricorso in opposizione al decreto-legge n. 168/2004, ha convalidato la nostra linea e su questa continueremo. Allo stesso modo è però utile sottolineare che l'approvazione, ancora in corso, da parte dello Stato della legge finanziaria per l'anno 2006 potrebbe rimettere in gioco alcune scelte che noi facciamo oggi. Penso ai possibili impatti sul Patto di stabilità ove le Regioni a statuto speciale concordano con lo Stato il livello dell'aumento delle spese per l'anno successivo. In questo è riconosciuta giustamente a noi una maggiore autonomia, ma occorre sapere che i livelli di spesa accordati alle Regioni a statuto ordinario costituiscono punti di riferimento per questa contrattazione. Più precisamente, lo scorso anno la legge finanziaria per l'anno 2005 attribuiva alle Regioni a statuto ordinario una crescita massima del 2%, mentre la Regione autonoma Valle d'Aosta in sede di accordo ha stabilito una crescita del 2,9%. Quest'anno le bozze di legge che ci sono pervenute parlano di una riduzione del 3,5% in capo alle Regioni a statuto ordinario. Pur mettendo in atto ogni comportamento idoneo a difendere l'autonomia finanziaria e politica della Valle d'Aosta, non è da escludere la possibilità che a gennaio ci ritroveremo a dover decidere delle revisioni del bilancio in ribasso.

La legge finanziaria dà contenuto al processo di programmazione come evoluzione del quadro normativo vigente. Nel suo contenuto, in parte necessario ed in parte eventuale, è delineata la programmazione finanziaria per il triennio 2006/2008, che, insieme alle modificazioni a disposizioni vigenti e alle rideterminazioni delle autorizzazioni di spesa, rappresentano parte degli obiettivi di politica economica della Regione. È il contenuto eventuale che qualifica la finanziaria e per il 2006 l'elemento qualificante è la manovra di contenimento della spesa corrente. Quanto proposto in finanziaria è un segno tangibile del cambiamento perché va ad incidere su una spesa che storicamente rappresenta una criticità dei conti pubblici. Rappresenta l'inversione di tendenza e il primo passo verso una reale contrizione del volume delle spesa corrente, contrizione che andrà nel tempo a liberare risorse da destinare allo sviluppo. La manovra si estende all'azienda "USL", agli enti locali ed agli enti strumentali. Per la Regione nel 2006 potranno essere ricoperti solo il 50% dei posti della dotazione organica vacanti alla data del 31 dicembre 2005, nonché il 50% dei posti che si renderanno vacanti nell'anno 2006, a cui si aggiunge la limitazione per la sostituzione delle assenze del personale appartenente alle categorie e la riduzione della percentuale da destinare al tempo parziale nell'ambito della dotazione organica. Ne consegue che la materia del "part-time" sarà oggetto di nuova disciplina nella contrattazione collettiva regionale di comparto sulla base di apposita direttiva emanata dal Presidente della Regione. La stessa regola è estesa all'USL considerato che tutta la spesa sanitaria è a carico del bilancio regionale, ma non si è potuto non tenere conto dell'aspetto sensibile di tale settore e, quindi, si è prevista la possibilità di derogare ai limiti per particolari professionalità sanitarie di difficile reperimento con l'accordo di programma Regione/USL. Sulla spesa corrente dello stesso comparto pesa anche il costo della mobilità passiva e, senza incidere sulla libertà delle persone, si ritiene corretto introdurre dei meccanismi di verifica dell'appropriatezza delle prestazioni erogate fuori Regione che potrebbero non concretizzare un reale risparmio, ma quanto meno assicurare una prestazione di qualità. Nell'ambito delle autonomie locali è previsto il blocco delle dotazioni organiche, nelle more dell'adozione della disciplina per il Patto di stabilità, la cui disciplina è resa permanente e, inoltre, è prevista l'introduzione di sistemi sanzionatori per gli enti non virtuosi. Infine, anche gli enti strumentali e i soggetti privati partecipati e/o finanziati dalla Regione sono chiamati a condividere l'obiettivo di contenimento della spesa per il personale e a tale scopo la Giunta regionale impartisce specifiche direttive.

La manovra della legge finanziaria si completa con l'esenzione dal pagamento dell'IRAP a favore dei "centri polifunzionali di servizio", la possibilità di rinegoziare i mutui a tassi più in linea con le attuali condizioni di mercato, il riconoscimento dell'autonomia finanziaria della "Chambre" che dal 1° gennaio 2006 potrà riscuotere direttamente il diritto camerale, l'introduzione della possibilità, per la Regione, di stipulare apposite polizze assicurative, ad integrazione di quelle obbligatorie per legge o previste dai contratti collettivi di lavoro ed anche una disciplina per la regolarizzazione amministrativa di illeciti edilizi realizzati in assenza di preventiva autorizzazione in ambiti sottoposti a tutela paesaggistico-ambientale, disciplina che affianca il "condono edilizio regionale" riguardante la sanatoria straordinaria derivante dalla legislazione statale...

Si dà atto che dalle ore 19,39 presiede il Vicepresidente Lanièce.

Marguerettaz (UV) - ... In materia di autonomie locali è, inoltre, rafforzato l'obbligo per i Comuni di concorrere al finanziamento delle Comunità montane e, in attesa della modifica del regolamento, è prorogata al 31 dicembre 2006 il termine, oggi fissato nel 31 dicembre 2005, dell'autorizzazione per le Comunità montane e il BIM a utilizzare l'avanzo d'amministrazione anche a spese correnti, nella considerazione che, trattandosi di enti con natura prettamente gestionale, non hanno, o quasi, spese d'investimento ed è resa obbligatoria la redazione del PEG che consentirà l'attuazione del controllo di gestione a decorrere dal 1° gennaio 2006.

Nel settore della sicurezza sociale sono, inoltre, definiti i termini per la gestione del "Tempio crematorio", realizzato dalla Regione, ma di competenza del Comune di Aosta ed anche per il triennio 2006/2008 è autorizzata la spesa per la messa norma delle opere pubbliche destinate all'assistenza delle persone anziane ed inabili, immobili di proprietà comunale realizzati dalla Regione e considerati di interesse regionale per il ruolo che svolgono al servizio di una fascia debole della popolazione.

Infine, in materia di partecipazioni si è tenuto conto della necessità di contrastare le difficoltà del mercato delle case da gioco e quindi dell'opportunità di procedere ad aumenti di capitale della società "Casino de la Vallée S.p.a.".

Il contenuto necessario dispone, tra l'altro, le autorizzazioni di spesa che hanno come presupposto norme a carattere generale che sanciscono linee e principi, senza disporre sotto il profilo finanziario, tra queste gli interventi di finanza locale. La materia ha come supporto normativo la legge regionale n. 48 del 1995 e la legge regionale n. 54 del 1998 che rappresentano un concreto esempio di rispetto degli ambiti di autonomia dei soggetti politici e sociali coinvolti nel processo di programmazione. La legge n. 48 dà certezza di risorse alle autonomie locali, mentre la legge n. 54 ne assicura la piena partecipazione a conferma dell'attenzione posta dalla Regione sia alla valorizzazione delle loro funzioni, sia alle esigenze delle comunità da loro rappresentate.

Compete alla legge finanziaria la determinazione della spesa sanitaria e sociale in applicazione della legge regionale relativa al Piano socio-sanitario. In tale ambito dobbiamo riconoscere lo sforzo fatto per contenere il trasferimento corrente all'azienda "USL", dovendo il bilancio regionale assicurare la copertura dei rinnovi contrattuali del personale che, per l'anno 2006, comprendono anche gli arretrati. L'azienda è stata dunque chiamata a condividere concretamente il contenimento della spesa. In materia sociale l'aumento è molto consistente e rappresenta il doppio dell'impegno morale della Giunta regionale di assicurare almeno l'1% delle entrate al netto delle partite di giro e degli oneri non ripartibili.

Per il personale regionale la legge n. 45 del 1995 assegna alla legge finanziaria la determinazione dell'organico e dell'autorizzazione di spesa, ivi compresi i rinnovi contrattuali. L'informazione è già chiaramente contenuta nella relazione di accompagnamento alla legge, ricordo solo che la dotazione organica, costituita da n. 2.865 unità non aumenta, ma a questa si devono aggiungere 28 unità trasferite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali ai sensi del decreto legislativo n. 183 del 2001. Della dotazione complessiva 1.992 unità appartengono all'organico della Giunta regionale, 515 alle istituzioni scolastiche, 157 al Corpo forestale valdostano e 229 al Corpo valdostano dei vigili del fuoco; a questi si aggiungono 86 unità dipendenti dal Consiglio regionale. La legge finanziaria dispone, inoltre, l'autorizzazione di spesa derivante dal cofinanziamento dei programmi della Comunità europea. La nostra Regione ha, da sempre, dimostrato grande attenzione a tale ambito della programmazione dello sviluppo, nel cui ambito dimostriamo grandi capacità attrattive dei fondi.

La programmazione proposta per il triennio presenta azioni concernenti sia la programmazione in corso, sia quella in via di definizione per il periodo 2007-2013, oltre che azioni finalizzate all'affinamento delle metodologie di programmazione ed al monitoraggio e alla valutazione degli investimenti per lo sviluppo regionale. Le prime consentono la prosecuzione e il completamento degli investimenti di rilievo strategico attuati in applicazione del programma del periodo 2000-2006 a titolo dell'obiettivo n. 2 dei fondi strutturali comunitari; ricordo, tra gli altri, la riconversione aree "ex Cogne" e "Autoporto", le azioni in favore dello sviluppo e del consolidamento della "cultura di impresa", le azioni in favore delle aree rurali, a cui si aggiungono i correlati accordi di programma quadro e i progetti di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale a titolo dell'iniziativa comunitaria "Interreg III". Le azioni per il periodo 2007-2013 sono, invece, finalizzate all'avvio di qualificanti investimenti delle politiche di sviluppo della competitività (il Consigliere Lattanzi chiedeva prima del periodo 2007-2013...), della cooperazione territoriale, delle politiche e dei programmi in favore delle aree montane e dello sviluppo rurale, cofinanziabili dai fondi strutturali, rispetto ai quali non sono ancora note le posizioni e gli interventi della Comunità europea.

Nell'ambito della programmazione delle politiche del lavoro la legge finanziaria garantisce l'attuazione e il completamento dei piani in essere nel triennio 2006-2008 in attuazione della legge regionale n. 7 del 2003. Il piano è, per la Regione, lo strumento per programmare e realizzare le proprie politiche attive del lavoro e di formazione professionale, con lo scopo finale di rendere il fattore lavoro un elemento di competitività del sistema economico e sociale. L'altro strumento di programmazione delle politiche del lavoro è il POR, rispetto al quale non è noto l'intervento comunitario del FSE, ma la Regione ha, comunque, scelto di garantire la copertura annuale del Piano delle politiche del lavoro con proprie risorse. Il POR è l'atto di programmazione sessennale che copre il periodo 2000-2006 e si inquadra nell'ambito dell'obiettivo n. 3 - Risorse umane - del Fondo sociale europeo, con lo scopo di promuovere la realizzazione di iniziative a favore dei lavoratori, attraverso l'orientamento e la formazione professionale, il potenziamento dei servizi per l'impiego e lo sviluppo locale. Le principali finalità del nostro POR sono lo sviluppo delle risorse umane e l'adeguamento e ammodernamento dei sistemi di istruzione, la formazione e l'occupazione, mentre particolare attenzione è posta alle pari opportunità, all'inclusione sociale delle persone in condizione di svantaggio fisico, psichico o sociale ed allo sviluppo della società dell'informazione.

In materia di fondi pensione la Regione ha quantificato l'ipotesi di debito che consegue alla legge regionale n. 1 del 1968 che ha reso "pensionabile" l'indennità regionale spettante per il prolungamento dell'orario di servizio per l'insegnamento della lingua francese nella scuola materna ed elementare, mentre la legge regionale n. 16/1999 ha sospeso, dal 1° settembre 1999, lo speciale regime contributivo di tale indennità, garantendo, però, ai soggetti iscritti al fondo alla data del 31 agosto 1999 l'integrale fruizione dei benefici.

Alla legge finanziaria compete, inoltre, la rideterminazione delle autorizzazioni di spesa, completando in tal modo gli obiettivi della Regione nell'ambito del quadro normativo vigente. Tra questi nel settore dell'agricoltura e della zootecnica il finanziamento del Piano per lo sviluppo rurale 2000-2006 in attuazione dei regolamenti comunitari, approvato con deliberazione del Consiglio regionale. Il Piano di sviluppo rurale ha sottolineato l'importanza della cura del territorio ed in tale senso si esprime lo sforzo anche finanziario della Regione, sforzo che si concretizza attraverso il finanziamento degli investimenti comprensoriali realizzati dai consorzi di miglioramento fondiario presenti sul territorio valdostano e degli investimenti delle singole aziende agricole. In tale ambito la legge regionale n. 3/2001 ribadisce l'importante ruolo dei consorzi, ruolo economicamente supportato dalla Regione per permettere ai consorzi stessi di ammodernare le proprie infrastrutture; mentre le leggi regionali n. 21 del 2001 e n. 3 del 2002 definiscono, nelle loro linee essenziali, il quadro di interventi nel settore dell'allevamento zootecnico e dei relativi prodotti, con individuazione di linee di intervento generali per il mantenimento e lo sviluppo della zootecnia in una regione di montagna, con il miglioramento delle razze autoctone e per aumentare la diversificazione produttiva degli allevamenti regionali, accrescendone la produttività e la qualità del bestiame da carne.

Per la promozione dell'industria e dell'artigianato è autorizzato il finanziamento della legge regionale n. 84 del 1993 in favore della ricerca e dello sviluppo, della legge regionale n. 6 del 2003 per lo sviluppo delle imprese industriali ed artigiane e della legge regionale n. 2 del 2003 per la valorizzazione e tutela dell'artigianato tipico, ivi compreso la gestione del museo di Fénis e l'organizzazione di corsi per l'apprendimento delle tecniche di lavorazioni artigianali di tradizione.

Nel settore dei trasporti il finanziamento della legge regionale n. 15 del 1992 per l'ammodernamento del sistema ferroviario con interventi complementari all'accordo di programma sottoscritto il 30 giugno 2004, a cui si aggiunge nello stesso settore il finanziamento della legge regionale n. 15 del 1995 per favorire il rinnovo, il potenziamento e l'ammodernamento dei servizi di trasporto pubblico collettivo di persone con, tra l'altro, l'intervento per la sostituzione di autobus, le spese di investimento del "SIT VALLEE" relativamente al Nucleo operativo gestionale del sistema di tariffazione integrata e il contributo a "Trenitalia" per dotarsi delle attrezzature e del "software" relativi al sistema integrato di gestione tariffaria. Completa il quadro normativo in tale settore l'autorizzazione di spesa in attuazione della legge regionale n. 29 del 1997 che pone a carico del bilancio regionale l'erogazione dei corrispettivi derivanti dai contratti di servizio fra Regione e società concessionarie dei servizi di trasporto pubblico collettivo di persone e di cose di interesse regionale e locale ed oggi assicura il finanziamento dell'appalto di servizi per il trasporto pubblico locale automobilistico di interesse regionale per il periodo 1° gennaio 2002 - 31 dicembre 2007 approvato con deliberazione della Giunta regionale del 2001. L'autorizzazione di spesa per questa legge comprende anche le agevolazioni tariffarie.

Per il settore degli impianti a fune la legge finanziaria autorizza il finanziamento della legge regionale n. 8 del 2004 per lo sviluppo di impianti e delle strutture di servizio; mentre per le infrastrutture è assicurato il finanziamento delle leggi regionali n. 45 del 1986 e n. 41 del 1999 destinati alla realizzazione e al potenziamento di infrastrutture ricreativo-sportive tra questi il 2° lotto struttura "Palaindoor" e campi da tennis nel Comune di Aosta, il 2° lotto della pista agonistica "L. David" in Comune di Gressoney, il 2° lotto della pista ciclabile della Comunità montana M. Emilius e della pista ciclabile della Comunità montana Valdigne, il poligono di tiro in Comune di Aosta.

Nel settore turistico la legge finanziaria autorizza il finanziamento della legge regionale n. 6 del 2001 relativa alla riforma dell'organizzazione turistica comprendenti le iniziative promozionali che saranno indirizzate al consolidamento e alla prosecuzione di quelle già avviate sui mercati francese e francofoni, spagnolo e russo, oltre che alla partecipazione a fiere, saloni e manifestazioni e all'organizzazione di "educational tours" per i giornalisti e gli operatori turistici italiani e stranieri; gli interventi per l'attuazione di eventi sportivi e il finanziamento delle AIAT che assicurano sul territorio una più capillare e razionale organizzazione dei servizi di informazione assistenza ed accoglienza turistica. A questa si aggiungono la legge regionale n. 32 del 2001 che finanzia il soccorso sulle piste di discesa; la legge regionale n. 3 del 2004 che promuove e sostiene lo sviluppo dello sport dilettantistico, riconoscendo la fondamentale funzione sociale dell'attività sportiva, a salvaguardia della salute fisica e dell'integrità morale, il valore delle attività sportive dei diversamente abili e la rilevanza economica dello sport ai fini della promozione turistica della Valle d'Aosta e la legge regionale n. 4 del 2004 per la diffusione e la pratica delle attività legate alla frequentazione degli ambienti montani e alla percorrenza dei sentieri pedestri.

Rispetto alle entrate, le previsioni per il 2006, se si escludono dal confronto le contabilità speciali, mostrano un incremento complessivo dell'1,6% rispetto alle previsioni formulate per il 2005, ovvero una stabilità in termini reali, anche le entrate complessive nel triennio sono previste sostanzialmente stabili. Le entrate di competenza derivanti dai tributi propri e dalle compartecipazioni costituiscono quasi l'82% dell'ammontare complessivo delle risorse disponibili. Le relative previsioni per il 2006 evidenziano una crescita del 3% rispetto al 2005, crescita interamente attribuibile al gettito delle compartecipazioni ai tributi erariali. Tra i tributi propri si registra una riduzione significativa nella previsione della voce di entrata derivante dalla tassa di concessione della Casa da Gioco di Saint-Vincent, formulata anche sulla base dell'andamento dell'esercizio in corso, mentre non sono previste variazioni rilevanti nei valori delle altre voci.

Per quanto riguarda le compartecipazioni ai tributi erariali, rispetto alle previsioni di competenza del 2005, si registra complessivamente un incremento - 4,4% - per il 2006. Tra le principali imposte compartecipate sono previsti incrementi anche di un certo rilievo, tra i quali: il gettito dell'IRPEF, in particolare dell'imposta versata dai soggetti residenti al di fuori del territorio regionale, per le ritenute effettuate sugli stipendi e le pensioni erogati a lavoratori e pensionati valdostani (+ 7,1%); l'IRES (+ 7,6%) la cui previsione per il 2005 è risultata, alla luce dell'andamento del gettito nel corso degli ultimi anni, sottostimata - previsione che era stata formulata in relazione ai presunti effetti derivanti dalla sostituzione dell'IRPEG con l'IRES -; le tasse di circolazione (bollo auto) (+11,8%) in relazione all'andamento del gettito; il gettito delle imposte di fabbricazione sulla birra (+11,5%) che è stato previsto in seguito all'incremento delle accise stabilite dallo Stato nel marzo 2005 (da 1,59 a 1,97 euro per ettolitro e grado-Plato, con un aumento di quasi il 24%), rendendo così sottostimate le previsioni per il 2005; le imposte sui tabacchi (+13,3%), il cui aumento è indotto dagli incrementi delle aliquote delle accise, se si considera che lo Stato interviene in modo deciso sui tabacchi lavorati, penalizzandone il consumo con una tassazione che sfiora il 75% del prezzo finale; il gettito delle imposte sostitutive (+8,3%) in relazione all'andamento del gettito verificatosi in questi anni. La tabella di pagina 12, che non sto a leggervi, è quella tabella che era stata chiesta nelle Commissioni e che fa una distinzione nel corso degli ultimi 3 anni, più l'anno di previsione (2006) rispetto ad ogni tipologia di tributo.

Per quanto riguarda il gettito derivante dalla compartecipazione ai tributi erariali, tengo ad evidenziare l'importante attività che stiamo svolgendo su diversi fronti: l'attenzione alle conseguenze che le numerose e continue modifiche del sistema della riscossione (dall'introduzione del modello di versamento unificato "F24" in poi) producono sulla devoluzione alla Regione, a tale proposito, pur se prudenzialmente non è stato inserito alcun importo nel bilancio di previsione, dovrebbe concretizzarsi, per gli anni dal 2006 al 2008, in concomitanza con il versamento dei saldi delle imposte rispettivamente per gli anni dal 2003 e 2005, il riconoscimento da parte del Ministero dell'economia di maggiori entrate derivanti dal recupero delle anticipazioni effettuate dai concessionari della riscossione allo Stato e non contabilizzate per la devoluzione dei 9/10, rilevati dalla nostra Direzione Finanze grazie ad approfondite analisi e controlli incrociati dei dati effettuati con la Ragioneria provinciale; la definizione dei rapporti finanziari pregressi con lo Stato, in attuazione di quanto previsto dalla legge finanziaria dello Stato per il 2003 (legge n. 289/2002, articolo 30, comma 7), in particolare alla "chiusura" per il passato di quanto dovuto sulla base dell'articolo 8 della legge n. 690/1981, gettito di maggiorazioni di imposte riservato all'Erario, e del recupero del gettito derivante dall'applicazione dell'articolo 6 della legge n. 690/1981, ovvero del gettito delle ritenute IRPEF operate da soggetti aventi sede legale fuori dal territorio regionale per gli stipendi, le pensioni e gli interessi attivi corrisposti a soggetti residenti in Valle d'Aosta, dal 1982 sino al 1998; l'attenzione all'evoluzione della riforma fiscale in atto ed in particolare al coordinamento di questa con le norme della legge n. 690/1981. Questo è un tavolo tecnico - dico fuori dalla relazione - che è ancora in corso.

Relativamente ai fondi statali, la previsione per il 2006 è superiore a quella del precedente esercizio, per effetto in particolare di una nuova assegnazione per il "Fondo per la realizzazione di interventi e servizi sociali" - a valere sul Fondo nazionale per le politiche sociali -, mentre, per gli anni successivi, vengono meno i fondi di cofinanziamento statale dei programmi comunitari per effetto della fine del periodo di programmazione 2000-2006. Occorre precisare che i fondi statali sono costituiti per circa 14 milioni di euro annui dall'ammortamento dei mutui contratti con oneri a carico dello Stato, principalmente in seguito agli eventi alluvionali del 2000.

Le entrate derivanti da rendite includono i fondi comunitari che, come detto, sono previsti sino al 2006 - circa 8 milioni di euro - e le rendite del demanio e del patrimonio regionale - circa 13 milioni di euro annui -, derivanti essenzialmente dai canoni di concessione delle acque pubbliche. Dal 2006 non saranno più introitate nel bilancio regionale le entrate relative alle attività camerali, che spettano alla "Chambre". Il mutuo a pareggio è previsto rispettivamente in euro 170, 175 e 180 milioni per gli esercizi finanziari del bilancio pluriennale 2006-2008. Malgrado la previsione di un mutuo a pareggio superiore a quello previsto per il 2005, la residua capacità di indebitamento della Regione, ai sensi delle leggi vigenti, risulta decisamente migliorata rispetto al precedente bilancio, grazie al fatto che la Regione nel 2005, come peraltro nel 2004, non ha attivato alcun debito, né a suo carico, né con oneri a carico dello Stato.

Analisi della spesa per settori di intervento. L'analisi del bilancio, che farò sempre escludendo le contabilità speciali e la quota capitale di rimborso prestiti, registra una spesa di 1.435 milioni di cui 996 milioni correnti e 439 milioni di investimenti. L'incidenza della spesa corrente cresce rispetto al 2005 di 1 punto e mezzo percentuale portandosi al 69,4%. La composizione delle spese correnti è in massima parte determinata da spese non comprimibili, frutto anche di scelte fatte a livello nazionale come i rinnovi contrattuali del personale direttivo e docente della scuola o della spesa per il personale sanitario, oppure non comprimibili perché derivanti da obbligazioni già assunte ai sensi di normative vigenti, o contrattuali, o ancora vincolate a voci in entrata. L'azione posta in essere è stata quella di contenere gli aumenti della componente "non comprimibile", cercando contestualmente di ridurre le spese "comprimibili". Sotto questa logica l'aumento limitato dell'incidenza della spesa corrente non deve preoccupare. Il 23% della spesa è per il funzionamento dell'amministrazione e qui per capirci c'è il funzionamento del Consiglio e della Giunta, la spesa del personale regionale e della scuola, gli oneri fiscali, legali assicurativi e contrattuali. Il 66,2% è destinato agli interventi, a carattere generale come la finanza locale, il patrimonio e le partecipazioni, i programmi di informatizzazione e a carattere specifico come l'assetto del territorio, lo sviluppo economico, la sanità e il sociale, l'istruzione e i beni culturali.

Procedo adesso all'analisi delle risorse complessive (Titolo I + Titolo II) assegnate a ciascun settore descrivendo i principali interventi previsti.

Spese di funzionamento. Più nel dettaglio segnalo che le spese di funzionamento crescono rispetto al 2005 del 4,6% di cui quasi l'80% - pari a 273,6 milioni - per il personale, ovvero gli stipendi e gli oneri riflessi del personale regionale e di quello assunto per gli interventi di settore e del personale direttivo e docente, nonché l'ultimo trasferimento al fondo cessazione servizio e il finanziamento del fondo di previdenza al personale direttivo e docente della scuola elementare di cui alla legge regionale n. 1/1968, citata poco fa. Ammontano a poco meno del 40% le spese di funzionamento per l'acquisto di beni i servizi. Tali risorse assicurano il finanziamento delle spese per il pagamento di tributi fondiari, imposte, tasse, oneri legali ed assicurativi, oneri condominiali, affitti, riscaldamento, manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni mobili ed immobili di proprietà, funzionamento degli uffici, funzionamento di comitati e Commissioni e gestione del sistema informativo regionale. Gli organi della Regione assorbono circa l'8% delle spese di funzionamento che, oltre ad assicurare l'autonomia finanziaria del Consiglio regionale con circa 14 milioni, finanziano... il trasferimento all'Istituto dell'assegno vitalizio per i Consiglieri regionali per 12 milioni e mezzo.

Spese di intervento. Come detto, il 66,2% delle risorse sono destinate alle spese di intervento che, soprattutto per quel che riguarda gli interventi a carattere specifico, rappresentano e qualificano l'azione politica della Regione.

Interventi a carattere generale. Gli interventi a carattere generale presentano una crescita del 3,4% e in termini assoluti possono contare su 243 milioni e 400 mila euro, di queste l'83,9% è per gli interventi di finanza locale, il 7% per gli interventi riguardanti il patrimonio e le partecipazioni e il 5% è per i programmi d'informatizzazione di interesse regionale. Le autonomie locali hanno dunque a disposizione 204 milioni e 300 mila euro di cui 190,8 previsti dalla legge regionale n. 48/1995 che assegna al settore il 95% dell'IRPEF accertata nel penultimo consuntivo ovvero il 2004, di cui il 61,3% è destinato ai trasferimenti senza vincolo di destinazione, il 19% alle cosiddette "leggi di settore" e la restante parte al "FOSPI". Qui c'è una tabella riepilogativa delle cose che ho detto poco fa. Il trasferimento con vincolo finanzia le leggi che hanno lo scopo di condividere, a livello locale, gli obiettivi strategici della Regione. Tra queste penso sia utile evidenziare: la legge regionale n. 93/1982 a favore delle persone anziane e inabili a cui è assicurato un finanziamento di 18,8 milioni; la legge regionale n. 77/1994 per gli asili-nido, 2,5 milioni; la legge regionale n. 5/2001per la protezione civile finanziata con 3 milioni. Per gli speciali interventi il finanziamento è di 36 milioni e 300 mila euro, ricordo quelli legati alla corretta urbanizzazione dei territori comunali attraverso la costruzione e l'adeguamento delle relative infrastrutture. Inoltre, in accordo con il Consiglio permanente degli enti locali, l'intero ammontare di aumento della finanza locale rispetto al 2005 è destinato a spesa di investimento. Sempre negli interventi a carattere generale il programma patrimonio e partecipazioni con 17 milioni di cui circa 5 milioni per la sottoscrizione dell'aumento di capitale "Casino de la Vallée S.p.a.", 2 milioni per la sottoscrizione di titoli azionari della società "SITRASB S.p.a.", 3 milioni e 300 mila euro per la sistemazione e manutenzione straordinaria degli immobili di proprietà non adibiti ad uffici. I programmi di informatizzazione di interesse regionale sono pari a 12 milioni destinati, oltre che all'informatizzazione, alla manutenzione dell'amministrazione, anche alle sperimentazioni in ambito informatico e telematico e tra queste in fase di realizzazione ricordo il progetto concernente il digitale terrestre per circa 2 milioni di euro.

Interventi a carattere specifico. Per gli interventi a carattere specifico sono disponibili 738 milioni ripartiti per il 41,5% al settore della sicurezza sociale, per il 32,6% allo sviluppo economico, per il 14,1% all'assetto del territorio, per il 9,2% alla promozione sociale e per il 2,6% alla formazione professionale.

Il settore della sicurezza sociale. La Regione destina al finanziamento del settore della sicurezza sociale circa 306 milioni pari al 20,63% del totale della spesa. Tale somma assicura il finanziamento del servizio sanitario attraverso il trasferimento all'azienda "USL" di 250 milioni, il finanziamento del Fondo per le politiche sociali per 21 milioni e mezzo, le provvidenze economiche a favore degli invalidi civili, ciechi civili e sordomuti e l'assegno integrativo reversibile regionale degli ex combattenti per complessivi 23 milioni. Per gli investimenti sono finanziati interventi in strutture sanitarie e socio-sanitarie per 8 milioni e 700 mila euro, tra i quali ricordo: la realizzazione di una struttura socio-sanitaria a Nus, il proseguo dei lavori di ristrutturazione del Beauregard per la creazione di una struttura per la cura dei malati terminali ("Hospice"), la ristrutturazione del laboratorio analisi del Presidio ospedaliero di viale Ginevra ad Aosta e la ricollocazione del punto prelievi all'interno della palazzina ora destinata al Centro trasfusionale.

Il settore dello sviluppo economico. Al settore dello sviluppo economico sono destinati 240 milioni e mezzo di euro pari al 16,2% del totale della spesa. Tali risorse sono ripartite in tutti i principali settori dell'economia. Al settore agricolo sono destinati complessivamente 75 milioni suddivisi nei diversi programmi, tra cui si evidenziano gli interventi nel campo delle infrastrutture per l'agricoltura con una spesa prevista di 43 milioni e 700 mila euro, quelli nell'ambito della zootecnia a cui vanno 19 milioni e gli interventi a favore della cooperazione con una previsione di 8 milioni. Per la promozione del turismo si prevede una spesa di 74 milioni e mezzo di cui 35 milioni sono assorbiti dai contributi finalizzati allo sviluppo e alla riqualificazione degli impianti a fune. Gli altri interventi riguardano le spese per l'attuazione del disciplinare regolante i rapporti tra la "Casinò S.p.a." e la Regione per complessivi 18 milioni, le spese di pubblicità e promozione turistica della Regione per 5 milioni, le spese per il potenziamento delle infrastrutture ricreativo-sportive per 4 milioni e 800 mila euro, il finanziamento alle AIAT per 3 milioni e mezzo ed i contributi per gli interventi a favore dei rifugi e dei bivacchi per 2 milioni. Per quanto concerne il settore dei trasporti, la spesa prevista è di circa 37 milioni e mezzo di cui 16 milioni e mezzo sono destinati ai contratti di servizio di trasporto pubblico con autobus e servizi integrativi. Gli altri interventi riguardano: l'ammodernamento del sistema ferroviario per il quale viene previsto 1 milione, l'acquisto di materiale rotabile in concorso con "Trenitalia" per una spesa di 3 milioni e mezzo, le spese per impianti e attrezzature per l'aeroporto regionale per 2 milioni, le spese di manutenzione e l'ammodernamento per la telecabina Aosta-Pila per 2 milioni e mezzo. Al settore dell'industria, dell'artigianato e del commercio sono assegnati complessivamente 26 milioni. Tali risorse sono impiegate per incentivare la ricerca e lo sviluppo nel settore industriale con un finanziamento di 6 milioni e mezzo, a sostegno degli investimenti produttivi delle imprese industriali per circa 2 milioni e di quelle artigiane per 5 milioni e 200 mila euro. Ammontano inoltre a 3 milioni e mezzo i contributi a favore delle imprese commerciali. I programmi d'investimento cofinanziati dalla Comunità europea come il Piano triennale degli interventi di politica del lavoro sono già stati da me illustrati in precedenza.

Il settore dell'assetto del territorio e tutela dell'ambiente. Le risorse destinate al settore dell'assetto del territorio e della tutela dell'ambiente ammontano complessivamente a 104 milioni e 200 mila euro, pari al 7% del totale della spesa. Gli interventi più rilevanti si prevedono nel programma relativo all'ambiente e allo sviluppo sostenibile con una spesa di 23 milioni e 800 mila euro destinati alla gestione degli impianti e delle attività finalizzate allo smaltimento ed al recupero dei rifiuti solidi, alla costruzione e sistemazione di acquedotti, fognature ed altre opere di risanamento igienico degli abitati, alla realizzazione di progetti in materia di riqualificazione e valorizzazione dei beni urbanistici, ambientali e paesaggistici e per quasi 5 milioni ai trasferimenti all'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA) per l'esercizio di funzioni in materia di prevenzione e controllo ambientale. Le risorse finalizzate all'esecuzione degli interventi in conseguenza di eventi calamitosi ammontano a circa 16 milioni e mezzo. Ricordo che tali interventi comprendono: le sistemazioni idrauliche dei bacini principali, la predisposizione e l'attuazione di misure di previsione e prevenzione, il consolidamento dei versanti instabili. La gestione della viabilità regionale assorbe complessivamente 14 milioni e 800 mila euro per gli interventi di manutenzione e per le opere stradali di interesse regionale (completamento, ammodernamento e adeguamento di strade regionali, rotonde alla francese, eccetera). La difesa del suolo impegna il bilancio con 13 milioni e mezzo di euro destinati, tra l'altro, alla realizzazione di interventi strutturali per la difesa dei rischi idrogeologici e alla gestione delle reti di rilevamento dei dati meteo-idrologici e ambientali. Le risorse previste per gli interventi di protezione civile ammontano a 13 milioni e 300 mila euro e sono per metà assorbite dal finanziamento del servizio di disponibilità di elicotteri per una spesa di 7 milioni. Tale spesa è giustificata dalla necessità di adeguarsi alle mutate norme aeronautiche che impongono tra l'altro l'utilizzo di un elicottero bimotore per gli interventi di protezione civile. Gli altri interventi riguardano il servizio di soccorso sulle piste di sci di discesa e il finanziamento del Soccorso alpino valdostano. Per la realizzazione di interventi di edilizia abitativa il bilancio finanzia interventi per 8 milioni e 200 mila euro, tra i quali ricordo i contributi in conto capitale per interventi di edilizia abitativa convenzionata per un milione e mezzo e i contributi per la costruzione e la ricostruzione del manto di copertura dei tetti in lose per 4 milioni e mezzo. Al finanziamento degli interventi in materia di parchi, riserve e beni ambientali sono assegnati 7 milioni e 600 mila euro, tra i più significativi ricordiamo: il finanziamento del Parco del Mont Avic, della Riserva naturale "Mont Mars", del comprensorio del "Marais" nei Comuni di Morgex e di La Salle e della Fondazione "Grand Paradis". In materia di difesa dei boschi e dei beni ambientali, sono assegnate risorse per 1 milione e 900 mila euro finalizzate alla conservazione e incremento dei boschi e alla valorizzazione della rete sentieristica. Infine nell'ambito delle opere pubbliche un milione di euro è destinato al Fondo per il finanziamento delle opere di rilevante interesse regionale.

Il settore della promozione sociale. Il bilancio prevede per il settore della promozione sociale risorse per circa 68 milioni di euro pari al 4,6% del totale della spesa, in crescita rispetto al 2005 del 5,5%. Tale settore prevede interventi in materia di istruzione per complessivi 33 milioni e 500 mila euro e in ambito culturale per 34 milioni e 500 mila euro. Le risorse assegnate nel campo dell'istruzione sono finalizzate: al finanziamento di parte corrente e di investimento dell'Università della Valle d'Aosta; alla costruzione, adeguamento e manutenzione straordinaria degli edifici scolastici; al finanziamento della cosiddetta "autonomia scolastica"; all'attuazione del diritto allo studio; al funzionamento della Fondazione per la formazione professionale turistica; al funzionamento delle scuole materne ed elementari gestite da associazioni ed istituzioni; al funzionamento del Liceo linguistico di Courmayeur. Per quanto riguarda le attività culturali, i principali interventi riguardano: il Forte e il Borgo di Bard per 4,7 milioni e il finanziamento dell'associazione cui compete la gestione delle infrastrutture, l'area megalitica di via Saint-Martin de Corléans e l'Istituto musicale, oltre alle attività di restauro e manutenzione così come le manifestazioni culturali e scientifiche e gli interventi di promozione culturale.

Il settore della formazione professionale. Il bilancio prevede per il settore della formazione professionale risorse per circa 19 milioni e 400 mila euro, pari all'1,3% del totale della spesa in flessione rispetto al 2005 del 3%. In tale settore sono finanziati gli interventi per il POR, il Piano operativo regionale di cui ho già detto e si aggiunge il contributo di 4 milioni di euro per il funzionamento della Fondazione Institut agricole régional.

Gli oneri non ripartibili ammontano a quasi 161 milioni, in flessione rispetto al 2005 del 5,8%. Le risorse sono destinate per il 42,4% ai fondi di riserva, tra cui ricordo il fondo per la riassegnazione dei residui perenti che finanzia i "debiti", sia di parte corrente, sia per investimenti, quando reclamati dai creditori e che sono stati cancellati per effetto dell'istituto della perenzione, per il 29,6% al rimborso della quota capitale di mutui e prestiti, per il 20,6% alle relative spese per interessi passivi e per il 6,6% ai fondi globali. Nei fondi globali sono previste risorse per 10 milioni e 600 mila euro finalizzate al finanziamento di disegni di legge che si prevede di presentare al Consiglio nel corso dell'anno 2006. Tra gli altri sottolineo: 3 milioni per gli interventi a sostegno della previdenza complementare ed integrativa e di iniziative di natura assistenziale; 2 milioni per il finanziamento di infrastrutture ricreativo-sportive; 5 milioni nel settore dell'edilizia residenziale pubblica per il recupero di fabbricati; infine il finanziamento di un disegno di legge per garantire la tutela sanitaria nella prevenzione dall'inquinamento elettromagnetico.

Concludendo, la programmazione 2006-2008 assicura un'adeguata risposta alle molteplici e complesse istanze e agli impegni già assunti. È una programmazione ampia che continua ad assicurare gli interventi dello stato sociale, ma che fa propria l'attenzione ai criteri di selettività per lo sviluppo. È una programmazione nella continuità che tiene conto della limitata crescita. È una programmazione che dal 2007 evidenzia la necessità di monitorare l'evoluzione dei rapporti con la Comunità europea per la programmazione del nuovo sessennio (2007-2013). È una programmazione che si inserisce in un percorso di cambiamento già iniziato in passato per permettere di cogliere appieno le opportunità ed inserisce un metodo, ovvero una regia trasversale finalizzata alla competitività del territorio.

Presidente - Come concordato, dopo la relazione dell'Assessore, dichiaro conclusi per questa giornata i lavori dell'odierna adunanza del Consiglio. I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 9,00 con la discussione del punto n. 22.1 all'ordine del giorno, relativo alla richiesta di indizione di referendum popolare sulla legge costituzionale recentemente approvata dal Parlamento italiano, concernente modifiche alla parte II della Costituzione.

La seduta è tolta.

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La seduta termina alle ore 20,24.