Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1638 del 5 dicembre 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1638/XII - Attivazione del Servizio di Neurochirurgia d'urgenza in Valle d'Aosta. (Interpellanza)

Interpellanza

Preso atto che in Valle d'Aosta è attivo da pochi mesi il servizio di Neurochirurgia d'urgenza, gestito dall'Usl in convenzione con la Clinica Eporediese e che responsabile di tale servizio è il neurochirurgo dott. Corrado Musso, ex-aiuto del primario di neurochirurgia presso il Cto di Torino, Giuliano Faccani;

Appreso dagli organi di informazione che l'Ospedale Cto di Torino e la Regione Piemonte si sono costituiti parte civile nei confronti sia del primario sia del suo ex-aiuto, accusati di aver dirottato pazienti dalla struttura pubblica al regime privatistico dell'intra-moenia;

Considerando che non è interesse della Regione attivare servizi che potrebbero alimentare il ricorso a strutture private o ad attività professionali svolte in regime privatistico;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) se la direzione sanitaria e lo stesso Assessore erano a conoscenza delle vicende giudiziarie del neurochirurgo cui è stata affidata la responsabilità del servizio di neurochirurgia presso l'Usl di Aosta;

2) se sono stati effettuati, o se si intendono effettuare, controlli circa il possibile trasferimento/dirottamento di pazienti della regione, che ricorrono al servizio di neurochirurgia, in strutture private.

F.to: Squarzino Secondina - Curtaz - Riccarand

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Con tale interpellanza il nostro gruppo vuole capire un po' meglio quello che sta avvenendo all'USL; abbiamo preso atto che da questa estate, a partire da luglio, così come ci hanno comunicato nei vari comunicati stampa, nelle conferenze stampa svolte dall'USL e dall'Assessorato, è attivo in Valle d'Aosta un servizio di Neurochirurgia che è possibile grazie ad una convenzione che l'USL ha fatto con la Neurochirurgia della Clinica Eporediese di Ivrea. Abbiamo anche visto i nomi delle persone che sono state individuate come membri più importanti dell'"équipe" che garantisce questo Servizio di Neurochirurgia d'urgenza: in particolare quello del responsabile, Dott. Corrado Musso, che era ex aiuto del Primario di Neurochirurgia presso il "CTO" di Torino.

Per capire di più di queste persone abbiamo potuto verificare che il 18 maggio 2005 su "La Repubblica" e su "La Stampa" del 22 ottobre 2005 viene riportata una notizia che ci ha preoccupati. Leggo su "La Repubblica" del 18 maggio 2005:

"Processo ai neurochirurghi che dirottavano i pazienti. "CTO" e Regione parte civile contro il primario e contro l'aiuto. L'Ospedale "CTO" e la Regione Piemonte si sono costituiti parte civile all'apertura del processo contro il Primario di Neurochirurgia, Giuliano Faccani, e il suo aiuto, Corrado Musso, accusati di aver dirottato pazienti dalla struttura pubblica al regime privatistico della "intramoenia". I due medici avrebbero prospettato lunghe liste di attesa nella struttura pubblica e consigliato la scelta di un'operazione a regime privatistico".

Sono quindi accusati e devono rispondere di "concussione, abuso di ufficio, truffa aggravata ai danni dell'Ospedale". Dopo aver letto questa serie di imputazioni ci chiediamo se la Direzione sanitaria e lo stesso Assessore erano a conoscenza delle vicende giudiziarie del neurochirurgo cui è stata affidata la responsabilità del Servizio di Neurochirurgia presso l'USL di Aosta, perché si tratta di un comportamento almeno discutibile, nel senso che ci chiediamo se è utile per l'azienda Valle d'Aosta affidare la responsabilità di servizi correndo poi il rischio di alimentare il ricorso ad strutture private o ad attività professionali svolte in regime privatistico. Per questo motivo chiediamo se l'assessore ha raccolto al riguardo una serie di informazioni e se si intende effettuare il controllo circa il possibile dirottamento di pazienti che ricorrono al Servizio di Neurochirurgia dalla nostra Regione ad altre strutture private.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Per capire meglio questo bisogna anche vedere i lati positivi del servizio, perché la cosa grande della Neurochirurgia è che è un servizio che prima non avevamo e oggi abbiamo. Prima c'era una consulenza che si presentava ogni 15 giorni e quando c'era un'urgenza neurochirurgica, un ematoma cerebrale, un'urgenza che è difficile differire, ci si attaccava al telefono, si cercava di trovare una soluzione; comunque i malati che venivano operati presto per una situazione urgente dovevano aspettare fra la diagnosi e l'intervento fra le 7 e le 10 ore, con dei morti, con degli esiti... dal mese di agosto abbiamo un Servizio di Neurochirurgia d'urgenza, che è un servizio salvavita, questo ci interessa, cioè dei malati che prima avevano dei reliquati, che non avevano un servizio di emergenza, qui ce l'hanno. Non solo, questi neurochirurghi svolgono anche attività ambulatoriale, di consulenza tutto il giorno e sempre all'interno di un servizio pubblico. Si trattava quindi di una grande mancanza e adesso anche all'Ospedale di Aosta vi è un servizio di Neurochirurgia d'urgenza, stipulato con il Servizio di Neurochirurgia più vicino, che si trova appunto alla Clinica Eporediese di Ivrea, che è un privato accreditato, quindi pubblico a tutti gli effetti. Un servizio che prima non avevamo e che adesso abbiamo e che prima ci causava dei morti, mentre adesso sono malati che trovano una soluzione positiva perché l'"équipe" è di alta qualità.

Vicende giudiziarie. Vi è una vicenda giudiziaria che ingloba uno dei medici, che è il responsabile ad Ivrea, che lavora comunque a tutti gli effetti. È una vicenda giudiziaria di cui noi non siamo a conoscenza... d'altronde il Prof. Musso lavora ad Ivrea, dove fa anche una neurochirurgia di elezione. Non sapevamo nulla, abbiamo fatto degli approfondimenti e abbiamo visto che l'avviso era per l'"équipe" del Prof. Faccani, in cui lavorava anche il Prof. Musso. Bisogna anche dire che il Prof. Musso si è staccato da tempo dal Prof. Faccani, che il Prof. Musso non ha patteggiato e che nessun utente si è presentato come parte civile, quindi ritengo che, anche se non ne eravamo a conoscenza, abbia il diritto di vedere giungere a conclusione questa sua vicenda. Noi lo giudichiamo per essere il neurochirurgo più valido di tutto il Piemonte, di essere molto disponibile: l'altra notte un bambino di 4 anni era caduto, un brutto trauma cranico, il Prof. Musso in 18 minuti dalla chiamata in piena notte era presente all'Ospedale di Aosta. Le devo dire che nessuna delle persone giunte in queste gravi condizioni e che è stato operato d'urgenza ha chiesto se il Prof. Musso aveva dei precedenti di questo tipo, di cui comunque non eravamo a conoscenza.

Tutta l'iniziativa mette in discussione i rapporti fra pubblico e privato, quindi è un discorso molto importante. Non avevamo mai avuto un'interpellanza sulle varie convenzioni con enti privati che ha la Valle d'Aosta, per cui questo, che è un servizio di grande risposta, è a maggior ragione necessario per la nostra realtà. Sui rapporti fra privato e pubblico dovrebbe essere sottolineato che da quando siamo qui abbiamo avuto un'attenzione enorme a privilegiare il servizio pubblico rispetto al privato. Rammento come appena arrivati qui 4 grossi specialisti chiesero un'aspettativa di un anno per andare a lavorare in un servizio privato e non fu concesso; che questa decisione di stipulare tale accordo con la Clinica Eporediese è stata presa all'unanimità dal Collegio di Direzione dell'USL. Ricordo che l'accordo non è stato fatto con un personaggio, ma con il Servizio neurochirurgico della Clinica Eporediese, che per la prima volta prevede un servizio dato alla Valle d'Aosta, ma anche la nostra Regione dà un servizio all'Eporediese: sono infatti in campo servizi di diagnosi radiologica, di riabilitazione cardiovascolare, cioè è un primo passo per quegli accordi fra Regioni che sono importanti per risolvere il problema della mobilità passiva, quindi è la prima volta che vi è un accordo di interscambio interregionale. Devo dire, per sottolineare questa nostra attenzione al pubblico, che sono stati i primi posti di riabilitazione previsti in una struttura riabilitativa della Valle d'Aosta; se va a vedere le deliberazioni della scorsa Giunta, vi è l'accreditamento di una struttura di medicina sportiva pubblica che prima non esisteva, quindi anche in tale Servizio di Medicina sportiva noi da quest'anno possiamo dare una risposta all'interno del nostro servizio pubblico.

Anche il desiderio di avere un ospedale più grande, moderno, più funzionale, un ospedale che non sia come al Beauregard, dove vi è un bagno ogni 20 posti letto... è per creare una struttura pubblica che sempre meglio e di più risponde alle esigenze dell'utente valdostano. C'è il rischio che vi sia uno scambio indebito fra pubblico e privato, che questi si portino via i malati? Non è possibile in questa situazione, perché la Neurochirurgia d'urgenza è un servizio della Neurologia, cioè dipende dalle strutture pubbliche di Neurologia del nostro Ospedale, che gli affidano i pazienti che ritengono giusto affidare.

Concludo dicendo che all'interno della nostra programmazione 2 giovani medici valdostani stanno facendo una scuola di neurochirurgia in università italiane, perché, se è un servizio importante per la nostra Regione, sempre più dobbiamo essere autosufficienti e sempre più nel tempo dovremo creare un servizio ancora potenziato, ma pubblico e diretto da medici valdostani.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Nella nostra iniziativa non siamo entrati nel merito dell'attivazione del servizio d'urgenza, questa è una scelta che l'USL ha fatto, ha ritenuto opportuno farla e vedremo nel tempo i rapporti costi-benefici, come avviene per tutte le scelte operate all'interno della sanità, ma anche delle altre strutture amministrative. Lei ci ha detto tante cose, ampliando il discorso, anche se non ho parlato del nuovo ospedale. Non sono stata io a parlarne. Lo ha fatto lei - ma su questo non voglio entrare nel merito, perché sappiamo che siamo su due posizioni nettamente diverse e abbiamo ragionamenti alle spalle e dati quantitativi che giustificano entrambe le posizioni, almeno la nostra è giustificata -, non voglio entrare neppure sul discorso generale "sanità pubblica o sanità privata", anche se lei ha voluto farlo. Lei si vanta di aver impedito ad alcuni medici di lasciare l'ospedale per scegliere di lavorare in una struttura privata, per un certo periodo. Ha voluto che fosse netta la decisione di rimanere nel pubblico o di andare in una struttura privata. Ma è la stessa struttura privata con cui noi adesso abbiamo delle convenzioni, per cui non si capisce bene come mai quando dei nostri medici chiedono di andare a lavorare provvisoriamente in una struttura privata si dice "no", ma dopo l'ente pubblico fa la convenzione con tale struttura privata per utilizzare medici privati di questa struttura. Mi sembra quindi che vi siano dei modi diversi di porsi di fronte agli stessi problemi.

Prendo atto che lei non era a conoscenza del fatto. Prendo atto che gli uffici non leggono i giornali, fra questi anche "La Repubblica", che è un giornale a tiratura nazionale, e non credo che su "La Repubblica" appaiano solo notizie non corrette. Mi stupisco che non vi sia un minimo di attenzione rispetto alle persone con cui si fanno le convenzioni e cosa ben più grave è che lei non mi ha risposto alla seconda domanda. Abbiamo fatto una domanda precisa: "se sono stati effettuati, o se si intendono effettuare, controlli circa il possibile trasferimento/dirottamento di pazienti della Regione, che ricorrono al Servizio di Neurochirurgia, in strutture private". Lei ha detto un po' "en passant"... ma, quando si è presentato il servizio, si è parlato di questo Servizio di Neurochirurgia d'urgenza senza dire quello che adesso lei ha detto, cioè che c'è anche un'attività ambulatoriale, c'è anche un'attività di consulenza. Questo cosa vuol dire? È una scelta precisa che l'USL ha fatto, per cui in qualche modo con la convenzione offre tali servizi, ma li offre all'interno delle scelte che l'USL ha fatto. Non vorrei che poi questo dirottamento "morbido" sia un dirottamento che incida sulla scelta di libertà dei pazienti di scegliersi il proprio medico o la propria struttura di fiducia.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Solo per dire qual è stata l'attività della Neurochirurgia da quando è stata istituita: 21 interventi di urgenza, nel mese di agosto aneurisma celebrale, ascesso peridurale, frattura del corpo vertebrale di "C4", ernia discale espulsa, ematoma subdurale cerebrale, trauma cranico ed emorragia cerebrale. Solo la casistica...

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)