Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1637 del 5 dicembre 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1637/XII - Tempi di apertura della discarica di Pontey. (Interrogazione)

Interrogazione

Premesso che:

- la discarica regionale di Pontey nella quale dovrebbero essere stoccate scorie di acciaieria non è ancora in attività;

- la Cogne Acciai Speciali in assenza di tale discarica percepisce un contributo annuale a titolo di smaltimento rifiuti di oltre 650.000,00 euro;

- la Giunta regionale ha recentemente incrementato tale contribuzione;

Il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere:

1) quali sono i tempi stimati per l'apertura della discarica di Pontey;

2) quali costi di gestione annuale sono stimati per tale discarica;

3) se il contributo a CAS è in regola con i principi posti a tutela della concorrenza e se è stato oggetto di notifica alla Commissione Europea.

F.to: Frassy

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) - Ritorniamo su un tema che in passato era già stato affrontato dai colleghi della "Stella Alpina".

Rispetto alla discarica di Pontey, ricordo che questa discarica non accoglierebbe solo scorie di acciaieria, ma che in essa possono essere smaltite anche altre tipologie di rifiuto, provenienti da altre attività industriali e artigianali della Regione, oltre che da operazioni di bonifica di siti inquinanti. I materiali che può accogliere la discarica quindi sono fanghi provenienti da lavorazioni di materiali lapidei, che per la loro qualità non possono essere smaltiti in discarica per rifiuti inerti, fanghi da impianti di depurazione di acque reflue al servizio di insediamenti produttivi, sempre che non possono essere smaltiti in discariche di prima categoria, fanghi contenenti metalli pesanti, fanghi della metallurgia dei metalli non ferrosi, fanghi da natura inorganica e fanghi da attività di autolavaggio e di cabine di verniciatura, rifiuti provenienti da demolizioni che per loro qualità non possono essere assimilati a rifiuti inerti e materiali contenenti amianto.

Relativamente al primo quesito, si fa presente che l'ARPA ha consegnato ad inizio novembre il rapporto finale sullo stato finale dell'area dove è stata realizzata la discarica stessa. Tale rapporto costituisce il documento principale rispetto al quale sia la Regione, sia il gestore della discarica definiscono i controlli analitici da attuare per verificare il corretto smaltimento dei rifiuti in essa e l'eventuale insorgere di fenomeni inquinanti. Per quanto riguarda poi la prosecuzione dell'attività, i tecnici dell'Assessorato del territorio stanno definendo gli atti amministrativi, quali ad esempio l'ammontare della tassa ecologica, e stanno redigendo i capitoli tecnici definitivi per la gestione della discarica. Nei primi mesi dell'anno prossimo sarà individuato il gestore della discarica e definiti con lui tutti gli aspetti tecnico-amministrativi relativi all'operazione di smaltimento e controllo della discarica. Allo stato attuale è prevista l'apertura della discarica per le sole scorie di acciaieria a partire da aprile 2006, l'apertura è completa per tutte le tipologie di rifiuto da luglio 2006. I tempi di apertura sono legati, da un lato, all'adempimento degli atti amministrativi, ma, dall'altro, al fatto che la discarica necessita di alcune sistemazioni legate alla sistemazione di teli, che hanno necessità di manutenzione.

Rispetto al secondo quesito, vista la tipologia di rifiuti che sarà smaltita nella discarica, ricordo che i costi di gestione della discarica non graveranno in alcun modo sul bilancio regionale, come stabilito da normative comunitarie e nazionali in materia di rifiuti industriali. Con il gestore saranno definiti i costi di smaltimento da imporre in base alle diverse tipologie di rifiuti smaltibili, che dovranno essere interamente coperti dalle tariffe applicate dal gestore. Tali costi sono stati oggetto di una prima valutazione tecnica da parte della Regione, che è pervenuta ad una somma variabile fra i 2,5 e i 3 milioni di euro, esclusa IVA e la tassa ecologica (chiarisco che la tassa ecologica è quanto deve andare al Comune ospitante la discarica, secondo quanto prevede una normativa nazionale e, come dicevo, i tecnici dell'Assessorato dell'ambiente stanno predisponendo una valutazione dell'importo di tale tassa). Su questa base si attuerà il confronto con il gestore per pervenire alla definizione delle tariffe di smaltimento da applicare.

Ultima questione: qui le osservazioni formulate dalla Direzione per i rapporti con l'Europa per la politica di concorrenza e per le aree montane, nella nota del 12 settembre 2005 indirizzata all'Assessorato dell'industria, possono essere così riassunte: il contratto di locazione avente ad oggetto lo stabilimento siderurgico di Aosta, stipulato fra "Vallée d'Aoste Structure" e "CAS", disciplina le modalità per la compensazione dei costi sostenuti da "CAS" per lo smaltimento di scorie di acciaieria al di fuori del territorio regionale, in attesa che la Regione renda disponibile una discarica idonea entro il territorio regionale, senza quantificare le compensazioni. Il contratto - questa è la risposta - è stato integralmente reso noto alla Commissione europea, che non ha ritenuto di sollevare obiezioni o formulare osservazioni in proposito, pertanto vi è un tacito assenso di tale Commissione in merito alla compensazione dei maggiori costi sostenuti dalla "CAS". Le compensazioni in argomento non paiono pertanto dare luogo a una forma di aiuto di Stato incompatibile con la disciplina europea in materia. Va aggiunto infine che l'incremento di contributo che è stato dato alla "CAS" con deliberazione regionale nel mese scorso è dovuto al fatto che la "Cogne" ha incrementato il volume di scorie da smaltire in misura superiore a quanto previsto dalla vecchia deliberazione, quindi c'è stato un adeguamento legato al fatto che i volumi produttivi della "Cogne" nell'ultimo periodo sono incrementati.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Alcune brevi considerazioni su questo argomento, che era stato oggetto già di altre iniziative da parte del nostro gruppo. Auspichiamo che i tempi dell'Assessore siano stavolta più azzeccati rispetto a quei tempi che nella deliberazione n. 3502/1999, presente già in Giunta l'Assessore Ferraris, stimavano nel 2001 la data di avvio della discarica. Siamo a 4 anni dopo, prendiamo atto che la previsione è ricollocata a metà 2006.

Su tale discorso del contributo che viene erogato a "CAS" e che è stato integrato in considerazione dei maggiori volumi facciamo una considerazione di questo tipo, che si aggancia a quanto l'Assessore ha evidenziato. Questa discarica non sarà una discarica limitata solo alle scorie di acciaieria, ma lì potranno essere conferiti quei prodotti che l'Assessore ha ricordato provenire anche da altre lavorazioni, fra cui le tante carrozzerie artigiane. La domanda viene spontanea: come vengono smaltite oggi quel tipo di scorie, posto che nella nostra regione non esistono discariche di tipo "2B"? Le risposte possono essere due: o vengono smaltite inquinando l'ambiente e, se così fosse, sarebbe opportuno vigilare con maggiore attenzione; se così non è - e sono convinto che per gran parte delle aziende soprattutto artigiane così non sia - vengono smaltiti con oneri significativi che gravano sulle aziende, che hanno esigenze di contratti di trasporto e altri costi supplementari. La considerazione allora è sempre la solita e riguarda il rapporto privilegiato che questa Amministrazione da molto tempo ha stretto con la "CAS" ed è un rapporto sperequativo rispetto ad altre realtà che hanno altrettante difficoltà a stare sul mercato. Ci sarebbe piaciuto che tali sensibilità e disponibilità finanziarie venissero considerate anche nei confronti del piccolo comparto artigiano, che è piccolo se andiamo a misurarlo nelle singole individualità, ma che così piccolo non è se mettiamo assieme tutto il comparto artigiano. A margine di quanto è stato ora detto perciò auspicheremmo che non solo in questo contesto, ma anche sulle politiche industriali vi fosse un "occhio" di attenzione anche per il comparto artigiano, che rientra a tutto titolo nel concetto di sviluppo industriale, anche se con dimensione artigiana.

L'ultima nota di preoccupazione riguarda il riferimento che lei ha fatto alla necessità di manutenzione della discarica, facendo riferimento ai teli. Lo avevo notato personalmente, transitando in autostrada: sembrava che gli uragani di questa estate fossero passati anche sulla discarica di Pontey. Questo ci desta qualche preoccupazione su 2 fronti: quello più immediato è il fronte delle spese, perché, se tali lavori non sono stati ancora terminati e già abbiamo degli oneri di manutenzione, abbiamo il timore che questi lavori non siano stati fatti "a regola d'arte"; l'altra preoccupazione è che, non essendo stati fatti "a regola d'arte", non diano quelle garanzie dal punto di vista ambientale, che invece a più riprese lei e i suoi colleghi di Giunta avete voluto fornire in relazione alle falde acquifere e al contesto ambientale della zona in cui la discarica risiede. Su questo perciò chiediamo la massima attenzione, perché va bene che l'ARPA abbia fatto per un anno il monitoraggio e sia pronta a rilevare eventuali dati differenti negativi... invece noi auspicheremmo che i dati negativi non vi fossero, perciò chiediamo una maggiore attenzione sulla necessità di tornare con interventi di manutenzione e soprattutto di verificare se vi sono responsabilità di tali ulteriori manutenzioni.