Oggetto del Consiglio n. 1632 del 5 dicembre 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1632/XII - Interventi per affrontare le problematiche legate agli effetti delle separazioni coniugali. (Interrogazione)
Interrogazione
Considerato che la Valle d'Aosta è probabilmente una delle regioni col maggior numero percentuale di separazioni coniugali e di divorzi;
Evidenziato che questo fenomeno induce, di conseguenza, l'aumento del numero dei casi di figli di genitori separati;
Ritenuto opportuno ed inderogabile porre al centro della nostra attenzione proprio la tutela dei minori;
Osservato che spesso le tensioni che si producono in occasione delle separazioni coniugali si scaricano proprio sui minori, portandoli a vivere nell'insicurezza dei rapporti affettivi e nella incertezza di sé, proprio nel momento più difficile della costruzione della loro personalità;
Evidenziando come alcuni fenomeni del cosiddetto disagio giovanile si producono proprio in soggetti che hanno alle loro spalle una situazione di separazione dei genitori;
Ritenuto che sia necessario indagare in modo più approfondito sulle problematiche legate a questo problema;
Ritenendo che in Italia non si presti ancora la necessaria attenzione alle problematiche che si creano nelle situazioni di separazione coniugale e, in particolare, non si riconosca l'insorgenza di alcune specifiche patologie tra cui la "Sindrome di Alienazione Genitoriale", che in diversi Stati è già riconosciuta, anche in sede giudiziaria, con l'acronimo PAS;
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
L'Assessore competente per sapere:
1) se è a conoscenza delle problematiche individuate in relazione alla suddetta sindrome;
2) se ritiene opportuno approfondire la conoscenza di queste problematiche e di altre questioni legate al miglior modo per affrontare i problemi legati agli effetti del fenomeno delle separazioni coniugali, purtroppo così diffuso nella nostra regione;
3) se sono già stati posti in essere, o lo saranno a breve, delle analisi e degli studi approfonditi finalizzati ad affrontare il problema del continuo aumento delle separazioni e della tutela dovuta ai minori, non solo in relazione all'assistenza e all'affido, ma anche in ordine all'insorgenze delle più diverse situazioni di disagio.
F.to: Lanièce - Stacchetti - Comé
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.
Fosson (UV) - È difficile rispondere a un argomento come questo, di grande complessità e delicatezza, che si rivolge a una materia soggettiva, familiare, sociale in senso globale, quindi dare una risposta al perché vi è questo alto numero di separazioni, che esiste in Italia, ma che esiste anche in Valle d'Aosta, è veramente difficile e poi è vero, molte separazioni creano o divorzi o chiamiamoli come vogliamo, creano comunque del disagio sia in chi le vive, sia soprattutto nei minori.
Le premesse sono giuste, le abbiamo analizzate nel primo rapporto sulle politiche sociali in cui si parlava di tutti i dati della famiglia; in Valle d'Aosta non solo abbiamo un alto numero di separazioni, ma il numero più alto di tutta Italia di famiglie monogenitoriali. Sembra quindi che la famiglia sia in crisi, ma è in crisi la famiglia perché è in crisi l'uomo che non riconosce più in questa dimensione familiare l'atto fondamentale della sua vita. La sensazione mentre preparavamo tale risposta, con il Servizio famiglie, era che questo fenomeno sia in aumento, si stia aggravando. L'osservazione dell'assistente sociale era che si rivolge anche a fasce molto culturalizzate, cioè la carenza di genitorialità sembra investire sempre di più delle fasce di popolazione molto culturalizzate, come se questo aver approfondito certi temi non dovesse dare una coscienza che la famiglia è sempre più importante. Per questo non posso darle delle soluzioni, stiamo lavorando, ma da sempre, già dal precedente Piano sanitario c'era tutta un'attenzione rivolta ai minori; sono state create le "équipe" socio-sanitarie sul territorio che funzionano bene, ma, sempre quando preparando questa risposta mi è stato riferito che a volte vengono convocati padre e madre, i quali però non si presentano o se si presentano, ascoltano cosa viene detto loro e poi se ne vanno.
Vorrei citare nuovamente l'importanza che abbiamo dato ai soggiorni, ai centri estivi e ai soggiorni di vacanza per minori, li abbiamo ristudiati per dare un processo educativo a questi corsi. Abbiamo rifinanziato recentemente l'"ADE" (assistenza domiciliare educativa), un servizio molto costoso, svolto da 30 operatori sociali sul territorio che va ad intervenire laddove vi sono i casi problematici, poi queste "équipe" si trovano una volta al mese per un confronto. Abbiamo iniziato dei corsi sul sostegno genitoriale, sembra una cosa assurda parlare di sostegno per fare il genitore, che è la cosa più bella del mondo, eppure dobbiamo fare dei corsi di sostegno genitoriale per recuperare questa dimensione che in molti non c'è. Uno dei servizi più belli che abbiamo e che lei conosce, è il Servizio affido, cioè non andiamo ad affidare dei bambini a delle coppie senza averle preparate prima con dei corsi; si fanno dei corsi sull'affidamento familiare, su cosa vuol dire essere genitore a chi non ha potuto esserlo. Conosciamo la sindrome di "alienazione genitoriale", come viene definita in termini molto aridi, che esiste però sempre più, è un disagio che si sta diffondendo, un assistente sociale parlava di disastro umano, forse è eccessivo, ma in queste persone che passano la loro vita a verificare queste cose, era una dimensione che ho voluto recuperare perché molto triste. Nonostante questo, vi è un ottimo rapporto con i giudici del Tribunale ordinario di Aosta, con i giudici del Tribunale dei minori a Torino, quindi grande sofferenza da parte nostra di non poter risolvere questo problema che esiste e che si sta estendendo. Garantiamo un'attenzione particolare, ho istituito il Servizio famiglie; stiamo facendo questi percorsi di aiuto e di accompagnamento rivolti ai genitori, stiamo stimolando i finanziamenti a questi gruppi di autoaiuto familiare, affinché le famiglie si mettano insieme e possano affrontare dei problemi insieme, cioè qui è l'istituzione che aiuta la famiglia ad organizzarsi e ad esprimersi. Stiamo pensando, se avremo i fondi, di fare una consulenza legale all'interno del nostro Servizio famiglia. In ultimo la Commissione povertà aveva concluso i suoi lavori indicando come fosse utile fare un'indagine sociale mirata; vorremmo partire a fare un'indagine sociale su queste famiglie monogenitoriali, per rivolgere la nostra attenzione lì dove il problema si pone. Infine, sempre a testimoniare un'attenzione al nostro lavoro in tale settore, cito la deliberazione del 17 settembre di quest'anno, che prevede l'istituzione di un gruppo regionale di lavoro su tematiche inerenti le politiche familiari. I risultati non sono grandiosi, tutta l'Italia sta soffrendo questo disastro, io posso, da parte mia e da parte delle persone che collaborano con me, assicurare un'attenzione particolare a tale settore.
Presidente - La parola al Consigliere Lanièce.
Lanièce (SA) - Prendiamo atto della risposta che ci ha fornito l'Assessore, che evidenzia la volontà di seguire con attenzione il problema. Ho portato in aula tale iniziativa per porre all'attenzione del Consiglio un problema complesso e importante, che tocca la sfera personale dei cittadini valdostani, perché è un problema sempre più presente. I dati purtroppo confermano che la Valle d'Aosta è fra le Regioni con il più alto numero in percentuale di separazioni e questo porta a dedicare molta attenzione al problema della famiglia, che probabilmente sta a cuore al sottoscritto come sta a cuore all'Assessore, ma è anche importante all'interno di tale problema della famiglia individuare il problema collegato che è la tutela dei minori. Come sappiamo, le separazioni hanno come vittime i minori, che si trovano ad affrontare problematiche superiori alla loro stessa volontà e molte volte pagano tali situazioni pesantemente; per questo abbiamo voluto portare in aula tale problema del "PAS", acronimo in lingua inglese, che in italiano significa sindrome di alienazione genitoriale, per invitare l'Assessore a far sì che su questo argomento vi sia una forte attenzione da parte delle strutture competenti. Spesso in quest'aula parliamo di fenomeni quando essi si avverano; ad esempio, parliamo delle nuove droghe dopo che per alcuni anni si sono verificate, quando il fenomeno è già in essere e completo, quindi interveniamo, ma a fenomeno già avvenuto. Spesso invece bisognerebbe invertire tale azione, quindi farsi interpreti dei problemi prima ancora che si presentino con la drammaticità con cui a volte si presentano, quindi cominciare a vedere se si possono porre in essere delle azioni prima che questo problema presenti tutti i risvolti negativi... citavo l'esempio delle nuove droghe, l'alcolismo, eccetera. Sarebbe quindi importante che sul problema del "PAS" - che si sta diffondendo negli Stati, in modo particolare in America, ma anche in Europa - vi fosse una presa di posizione, anche dal punto di vista della diffusione, creando magari una conferenza, per far sì che il problema venga analizzato nelle sue parti e permetta poi ai servizi di attivarsi prima che il fenomeno diventi drammatico.
Ho fatto un'analisi su "internet" e ho visto che vi sono tantissimi casi in cui tale sindrome ha portato a dei veri e propri drammi, con episodi di violenza e di morte. Questo quindi è importante nell'ottica che "è meglio prevenire che curare" e l'invito potrebbe essere quello di far sì che la Regione, rispetto ad altre Regioni italiane che ancora non hanno affrontato di petto tale problema, si faccia capofila di questa situazione e si faccia promotrice di iniziative per analizzare tale fenomeno. Sicuramente faremmo del bene e dimostreremmo l'importanza di anticipare l'evento drammatico che sta dietro certi fenomeni, come è quello della sindrome di alienazione genitoriale. Questa sarebbe anche una dimostrazione di serietà di operare, di volontà di intervenire su un settore della famiglia che sta a cuore non solo al sottoscritto, ma in modo particolare all'Assessore, che nel suo passato ha sempre fatto parte delle varie commissioni che seguivano la famiglia. Penso che questa sia una risposta politica importante, sulla quale invito l'Assessore a riflettere con i suoi servizi, perché sicuramente investigare su tale problema non può che essere una dimostrazione di come possiamo porre all'attenzione dei cittadini valdostani un problema che di giorno in giorno può portare a conseguenze drammatiche. Mi auguro che tale invito venga recepito in modo da poter al più presto organizzare una conferenza per diffondere le tematiche collegate a questo grave fenomeno.