Oggetto del Consiglio n. 1628 del 5 dicembre 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1628/XII - Tempistica delle indagini su un movimento franoso in Comune di Courmayeur. (Interrogazione)
Interrogazione
Richiamata la delibera n. 2656 del 23 luglio 2001 con la quale la Giunta regionale affidava l'incarico allo studio associato Cancelli di Milano per la redazione di uno studio sul movimento franoso sul versante nord occidentale del Mont de la Saxe, in Comune di Courmayeur;
Sottolineato che tale incarico era dettato dall'esigenza di procedere ad uno studio geologico, geomorfologico e geologico-tecnico del settore di versante oggetto del movimento franoso, al fine di acquisire le necessarie conoscenze, in un'ottica di protezione civile, e nel contempo un supporto alla delineazione delle ipotesi di evoluzione prospettabili e dei conseguenti scenari di rischio, con conseguente attivazione di un sistema di monitoraggio;
Richiamate altresì le precedenti interrogazioni presentate in Consiglio;
Tenuto conto che dai dibattiti effettuati nell'aula consiliare era emerso che, per definire le caratteristiche volumetriche dell'ammasso roccioso instabile e quindi di conseguenza per ipotizzare, in maniera maggiormente oggettiva, gli scenari di evoluzione del fenomeno e la posa di strumentazione di monitoraggio, era necessario provvedere a delle indagini geognostiche con la posa di inclinometri e piezometri;
Evidenziata la delibera n. 3587 del 28 ottobre 2005, con la quale la Giunta regionale affidava a sanatoria l'esecuzione di indagini geognostiche e la posa di strumentazione geotecnica per lo studio del movimento franoso in oggetto;
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
L'Assessore competente per sapere:
1) a che punto sono tali indagini geognostiche e quali risultati hanno finora evidenziato;
2) entro quando si potrà ipotizzare di disporre di tutti gli elementi necessari per poter capire l'evoluzione del fenomeno franoso e le conseguenti ed eventuali azioni da intraprendere per la tutela dell'incolumità pubblica.
F.to: Lanièce - Viérin Marco - Comé
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - L'esecuzione delle indagini geognostiche e la posa della strumentazione in foro sui 4 punti individuati preliminarmente e sviluppati all'interno di un progetto di finanziamento "Interreg 3 A", effettuati da parte della ditta "RCT" di Milano, è terminata nel mese di ottobre 2005, andando a completare il sondaggio più profondo eseguito già nello scorso anno. L'analisi delle risultanze stratigrafiche e delle caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni attraversati è in corso di esecuzione da parte dello studio "Cancelli" di Milano, affidatario della fase interpretativa e analitica dei risultati, di cui, visto il recente completamento delle fasi operative di cantiere, non si hanno ancora delle anticipazioni interpretative complete, se non quelle di confermare le indicazioni stratigrafiche già ottenute con il primo sondaggio e che hanno evidenziato la presenza di più livelli rocciosi con scadenti caratteristiche geomeccaniche di coesione, che potenzialmente potrebbero dare luogo a dei piani di scivolamento del movimento franoso. Sono accertamenti che ci consentono di permettere una migliore ricostruzione volumetrica fra i materiali di copertura e della profondità del substrato roccioso, finora desunto da interpretazioni indirette sulla base dei rilievi geologici e geomorfologici della prima fase di studio.
Per quanto riguarda il punto n. 2, ricordo come le misurazioni strumentali sugli inclinometri e i piezometri installati e che verranno attivati di conseguenza saranno funzionali ad individuare eventuali spostamenti delle masse rocciose in profondità. Come ho già avuto modo di dire in precedenza, queste osservazioni dovranno percorrere un completo ciclo stagionale, tuttavia possiamo già ipotizzare che una serie minima di osservazioni - quelle di qualche mese particolarmente interessante al momento di disgelo - potrebbero fornire indicazioni sui livelli rocciosi scadenti che abbiamo richiamato, che maggiormente sono caratterizzati da movimenti di scivolamento sensibili, soprattutto in rapporto a quei movimenti molto accentuati che si rilevano già in superficie dai punti di riferimento topografici e che denotano uno stato di attività generale del pendio. Questi dati interpretativi sono alla base della seconda fase dello studio affidato allo studio "Cancelli" di Milano, completati i quali si potranno determinare in maniera definitiva gli scenari di rischio e delle proposte operative per gestire completamente la situazione.
Presidente - La parola al Consigliere Lanièce.
Lanièce (SA) - Prendiamo atto della risposta che ci ha fornito l'Assessore. Questa è la quinta volta che il sottoscritto porta in aula questo problema, a dimostrazione di come il problema sia non solo sentito, ma anche molto complesso. La vicenda ha avuto dei contorni molto strani, perché siamo di fronte a un movimento franoso che è stato segnalato nel 2000 come molto pericoloso, che ha determinato la scelta di spostare la stazione di partenza della funivia del Monte Bianco da La Palud a Entrèves e, nonostante tutta tale preoccupazione, oggi, a fine 2005, abbiamo ultimato la prima fase di questo studio con la posa di tutta la strumentazione e l'inizio dell'analisi da parte dello studio "Cancelli", che aveva avuto l'incarico di analizzare tale movimento franoso nel 2001 e che avrebbe dovuto terminare l'incarico in 11 mesi. Sicuramente da tali dati già si dimostra la lentezza con cui ci siamo mossi, preoccupante se si fa riferimento a un movimento franoso che sembra essere di grosse dimensioni, che quindi potrebbe portare dei danni agli abitati di Entrèves e La Palud; per cui è importante monitorare la situazione, analizzare gli eventuali scenari di rischio e predisporre le varie azioni a tutela della comunità pubblica di questa zona.
Oggi con tale ennesima iniziativa abbiamo portato all'attenzione la deliberazione dell'ottobre 2005, con cui a sanatoria si affidava all'impresa "RCT" l'esecuzione delle indagini geognostiche, che avrebbero dovuto partire nel 2003 e che invece nelle recenti risposte ci era stato detto che erano quasi completate; oggi invece sappiamo che finalmente l'esecuzione delle indagini geognostiche è terminata ad ottobre 2005. Ci auguriamo che questo permetta di avere un'analisi approfondita della situazione, per poter individuare eventuali scenari di rischio, perché questa è la cosa più importante per poter predisporre eventuali interventi a livello di protezione civile e di difesa delle zone abitate. Ovviamente i tempi sono lunghi; forse quello che abbiamo letto in questi giorni sulla stampa, quindi la protesta del Comune di fronte al fatto che siano state indicate La Palud e Entrèves come zone rosse, questa volta potrà accelerare il tutto, ma mi sembra strano che, di fronte a dei problemi importanti di studio ed analisi, ci si muova con lentezza e poi, quando si tocca di colpo l'interesse dei cittadini, magari la cosa venga accelerata. A noi va bene che venga accelerata, però ci sembra strano il fatto che a breve, a seguito della protesta del Comune di Courmayeur, si riesca ad individuare e a portare a termine tale indagine. Indagine che era importante fare in tempi stretti, perché, come dicevo prima, quando fu individuata nel 2000, fu presa come una delle scusanti politiche per individuare la stazione di partenza della funivia del Monte Bianco non più a La Palud, ma a Entrèves.
Ci auguriamo che al più presto si sappia cosa c'è dietro a questa frana, quali sono i rischi, perché è giusto che gli abitanti delle zone interessate sappiano e per poter predisporre eventuali piani di protezione civile a difesa degli abitanti, tanto più che non vorremmo che tale situazione portasse ad allungare i tempi di predisposizione di quel famoso piano di riqualificazione di La Palud che per noi è importante, perché abbiamo sempre sostenuto che deve andare di pari passo con l'accordo di programma riguardante la funivia del Monte Bianco. So che ultimamente si è riunito un gruppo di abitanti de La Palud per portare all'attenzione del Comune e della Regione le loro osservazioni in merito a questo piano di riqualificazione, ci auguriamo che tale situazione non comporti un ulteriore allontanamento dalla scelta di predisporre il piano di riqualificazione di La Palud, che è molto importante per gli abitanti di quella frazione.