Oggetto del Consiglio n. 1627 del 5 dicembre 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1627/XII - Ritardi nella realizzazione del primo lotto della pista ciclabile tra i Comuni di Sarre e Charvensod. (Interrogazione)
Interrogazione
Richiamate le proprie iniziative ispettive in materia di piste ciclabili, discusse in occasione delle adunanze del Consiglio regionale del 10/7/2002 (oggetto n. 2717) e del 26/4/2004 (oggetto n. 610);
Osservato che i progetti da tempo all'attenzione del governo regionale segnano il passo;
Preso atto, in particolare, delle fondate proteste avanzate, attraverso articoli e lettere ai giornali locali, da parte di cittadini interessati ai lavori di completamento del primo lotto della pista prevista lungo la Dora Baltea, fra Sarre e Pont Suaz;
Ritenuto necessario conoscere le ragioni dei ritardi accumulati e sapere quando la pista sarà definitivamente e completamente usufruibile;
Ritenuto altresì opportuno conoscere lo stato delle altre iniziative;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) quali sono le ragioni che hanno provocato ritardi nell'esecuzione del primo lotto della pista ciclabile della Comunità Monte Emilius, fra i Comuni di Sarre e Charvensod;
2) quando la pista sarà completamente usufruibile;
3) qual è lo stato procedurale delle altre iniziative per la progettazione e la realizzazione di piste ciclabili in Valle d'Aosta.
F.to: Curtaz - Riccarand
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Les retards dans la réalisation de la piste cyclable en question sont dus essentiellement aux modifications du parcours originairement prévu par le projet approuvé en vue de l'adjudication des travaux y afférents. En effet, la Commune d'Aoste a demandé, par sa lettre du 20 avril 2004, de réaménager le tronçon compris entre Clou Neuf et le pont de Taxel sur la Doire Baltée pour l'adapter au projet de requalification de la zone située au sud du cimetière communal. Ensuite la Commune de Charvensod a demandé, par sa lettre du 4 août 2004, une autre modification dudit parcours entre la carrière "IRVA" et la zone "MAFER".
Etant donné que ces modifications comportaient des interventions structurelles importantes, nous avons demandé à la Communauté de montagne Mont Emilius, qui a proposé la réalisation de l'ensemble de cet ouvrage, d'élaborer de nouveaux projets pour les tronçons concernés. Le 15 novembre 2004 la Communauté de montagne Mont Emilius a chargé l'Architecte Andrea Marchisio et M. Duilio Gal, expert, de concevoir lesdits projets, qui devaient ensuite être approuvés par la Commune de Charvensod, par la Surintendance des activités et des biens culturels et par la Direction de l'aménagement du territoire. Le 12 mai la Communauté de montagne a demandé aux 3 organismes susdits de formuler les avis de leur ressort. Les avis favorables sont parvenus à l'Assessorat du territoire le 1er juillet et les 9 et 15 septembre 2005. Il s'ensuit, compte tenu également de la pause hivernale, que l'interruption desdits travaux a été assez longue (14 mois environ).
Le tronçon compris entre la zone sportive de Sarre et Clou Neuf est déjà utilisable depuis le mois d'octobre dernier, tandis que les sections situées à droite et à gauche de la Doire et qui relient respectivement la piscine communale et Pont Suaz à Taxel seront achevées en mai ou en juin 2006.
A l'heure actuelle la situation des procédures afférentes la conception de pistes cyclables est la suivante. Pour ce qui est de la piste cyclable de la Communauté de montagne Mont Emilius, au-delà de ce qu'on vient de dire relativement à la partie Sarre-Pont Suaz, le tronçon compris entre Nus et Fénis, dont l'adjudication des travaux a été effectuée le 20 septembre 2005, les opérations y afférentes commenceront au printemps 2006. Quant au tronçon compris entre Nus et Fénis, le projet définitif est en cours d'élaboration et on procédera à l'adjudication des travaux en 2006, pendant l'automne 2006...
(interruption du Conseiller Curtaz, hors micro)
... oui, mais il est divisé en 2 parties, alors pour une partie les opérations commenceront entre 2005, pour l'autre partie c'est encore à terminer le projet, donc nous prévoyons de faire l'adjudication en automne 2006. En ce qui concerne la piste cyclable de la Communauté de montagne Valdigne, la conception de l'avant-projet est actuellement en cours, il s'agit là d'en suivre l'évolution, parce que sur l'avant-projet devront s'exprimer les différents organes.
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Sarà che in questo caso non parliamo di alte velocità... ma diciamo che lo stato dei lavori rispetto alle piste ciclabili è sempre rallentato e i tempi si sono allungati a dismisura. Sono anni che parliamo di entrambe tali iniziative: quella della Comunità Monte Emilius e quella della Valdigne, anche attraverso scambi di informazione fra Consiglieri e Giunta e ad oggi abbiamo realizzati 2,5 chilometri fra il cimitero di Aosta e Sarre, dopo anni che si discute, che si progetta, che si cerca di eseguire questa pista ciclabile.
Prendo atto delle risposte dell'Assessore, anche se forse sarebbe stato più interessante conoscere quali sono le motivazioni che hanno indotto il Comune di Charvensod a chiedere una nuova progettazione per il tratto che va dal cimitero di Aosta al Pont Suaz, per capire i motivi dell'inadeguatezza del progetto precedente e il perché è necessario un nuovo progetto che, come l'Assessore ha detto, comporterà ancora 14 mesi di lavoro effettivo. Credo sia un errore questo di sottovalutare non solo in termini di fruibilità per la cittadinanza di Aosta e del circondario l'importanza di una pista ciclabile, perché Aosta è già molto intasata e anche pericolosa, molte strade sono abbastanza strette per una pratica ciclistica adeguata, per cui avere una pista ciclabile in una zona (che, fra l'altro, necessita di continua attenzione paesaggistico-ambientale) sembrerebbe una scelta estremamente intelligente. Non solo, ritengo che la possibilità di offrire ai turisti delle piste ciclabili sia una possibilità che altre Regioni alpine hanno già da tempo offerto alla propria clientela da anni e con dei benefici in termini di ritorni turistico-economici molto interessanti. Noi stessi siamo stati con la IV Commissione in Sud Tirolo e abbiamo visto quanto si investe in questo settore, addirittura vi è una pista ciclabile di oltre 200 chilometri che da Verona va fino alle più remote valli dell'Alto Adige. Credo che invece scontiamo un ritardo progettuale e culturale notevole su questo tema, ritardo che, dopo le ultime vicende anche progettuali di tali piccoli interventi che si stanno facendo, non solo non viene superato, ma addirittura si accumula. Perdiamo così occasioni per dare alla nostra cittadinanza un servizio migliore e un'offerta turistica più completa e interessante sotto ogni profilo ai nostri ospiti.