Oggetto del Consiglio n. 1431 del 28 luglio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1431/XII - Intendimenti sulla futura attività regionale nel settore dell'agricoltura e delle risorse naturali. (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso che, a seguito della crisi politica che ha condotto alle dimissioni della Giunta Perrin, la maggioranza UV-DS ha proceduto - nella seduta consiliare del 4 luglio u.s. - alla sostituzione dell'Assessore regionale dell'agricoltura e risorse naturali;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
il neo Assessore delegato per sapere:
1) quale giudizio esprime sull'attività regionale svolta nell'ultimo biennio in materia agricola, zootecnica e di risorse naturali;
2) quali spunti innovativi pensa di apportare rispetto al passato e come intende realizzarli;
3) se intende effettuare modifiche all'attuale organigramma strutturale e dirigenziale-funzionale dell'assessorato.
F.to: Tibaldi
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - L'interpellanza che è rivolta all'Assessore Isabellon è un'interpellanza di benvenuto, che ci serve per capire quali sono le sue intenzioni più propriamente politiche, oltre a quelle amministrative. L'Assessore Isabellon rappresenta in fondo la novità che è stata inserita all'interno della "Giunta Caveri", anche perché altri Assessori si sono avvicendati, mentre per qualcun altro, come Pastoret, è stata una "rentrée". Di conseguenza, il nostro gruppo vorrebbe comprendere alcuni punti di vista, quali sono le intenzioni dell'Assessore, in particolare quali sono i giudizi che esprime sull'attività regionale svolta nell'ultimo biennio. Sappiamo che sia a livello agricolo, che zootecnico, che di risorse naturali vi sono tutta una serie di attività complesse che devono essere portate avanti osservando, ad esempio, le rigide norme comunitarie che fissano dei vincoli non indifferenti. Vi sono poi delle attività che riguardano la promozione dell'imprenditorialità agricola, che negli ultimi anni nella nostra Regione ha subito una diminuzione di presenze non indifferente; di conseguenza, questo abbandono della vocazione agricola e dell'allevamento crea degli squilibri non solo nell'esistenza e nella permanenza di un comparto come quello primario, ma anche nella salvaguardia del nostro territorio, poiché siamo tutti consapevoli del fatto che il binomio agricoltura-ambiente ha una sua valenza fondamentale.
Le domande nn. 2 e 3 hanno funzione prospettica. Chiediamo: "quali spunti innovativi pensa di apportare rispetto al passato e come intende realizzarli", cioè se la "Giunta Caveri" rappresenta una "scossa" rispetto alla "Giunta Perrin", vorremmo capire l'Assessore all'agricoltura quali novità ci propone nel suo settore di competenza. La terza domanda è collegata alla seconda poiché, se vi sono innovazioni, vi devono essere anche modifiche degli assetti strutturali, l'Assessorato ha una sua struttura articolata in uffici, dipartimenti, direzioni e servizi e questa struttura può essere anche variata a seconda delle nuove esigenze che si intendono affrontare. Penso che questo è un tema libero che viene proposto all'Assessore, che ha la facoltà di illustrarci più o meno ampiamente come intende svolgere il suo mandato. Le problematiche sul campo sono notevoli, magari l'Assessore avrà voglia di accennarle anche in questa sede, oltre alle problematiche che già conosciamo, vorremmo conoscere anche le idee che ci propone.
Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.
Isabellon (UV) - Innanzitutto una premessa. Da alcuni anni l'organizzazione e la programmazione nel settore agricolo hanno una tempistica che è diversa dagli avvicendamenti e dalle scadenze amministrative, in quanto, in applicazione dei regolamenti comunitari che lei richiamava, è stato predisposto un Piano di sviluppo rurale che attualmente è in programmazione, per il periodo 2000-2006, e nel frattempo già gli uffici si sono attivati - e poi vi dirò qualcosa in merito - per la nuova programmazione 2007-2013. Tale premessa è importante perché la prima richiesta riguarda un giudizio su un periodo ristretto rispetto alla programmazione, che coinvolge tutto il Dipartimento dell'agricoltura e in parte anche quello delle risorse naturali, quindi diventa difficile estrapolare un giudizio limitato a un periodo, perché la programmazione per il Piano di sviluppo rurale faceva già parte della scorsa legislatura, visto che è stato predisposto per il 2000-2006. Sono state predisposte tutta una serie di misure con delle azioni corrispondenti e nel primo periodo, 2000-2003, è stata data attivazione a tale programmazione e successivamente tutto questo è proseguito dal 2003 in avanti. Quello che è importante dire è che nell'ultimo biennio sono stati approvati una serie di continui aggiornamenti dei criteri applicativi sia nel settore delle misure cofinanziate, sia negli aspetti connessi agli aiuti di Stato. Per quanto riguarda il settore zootecnico, invece sono confermati gli indirizzi di intervento riportati in un documento programmatico concordato al tavolo agricolo e siglato da tutte le organizzazioni presenti in Valle. Quando ancora era presente all'Assessorato dell'agricoltura Perrin, era stato istituito questo nuovo modo di lavorare, appunto il tavolo agricolo che, insieme al Piano di sviluppo rurale, ha rappresentato un modo di programmare diverso, rispetto a quella che poteva essere negli anni precedenti una certa forma di "navigazione a vista" che era programmata in tempi più rapidi e forse con una minore visione di prospettiva. Detto questo, in questo documento vengono individuate le linee principali da perseguire nel comparto, specificatamente le attività di assistenza tecnica alle aziende agricole e alle aziende di trasformazione, il potenziamento dei programmi di miglioramento genetico del patrimonio bovino, ovino e ovi-caprino autoctono, il miglioramento sanitario della popolazione bovina e ovi-caprina. Vengono definiti percorsi di qualità e il miglioramento delle produzioni, coniugati all'individuazione di tracciabilità dei prodotti stessi.
Sempre nell'ultimo biennio è da evidenziare il notevole impegno dedicato dal precedente Assessore Vicquéry all'attività di promozione ed informazione, nonché allo sviluppo di percorsi di formazione professionale degli addetti al settore. Se si può dire di questo biennio, vi sono da evidenziare tali aspetti: la rimodulazione e i continui aggiornamenti del Piano di sviluppo rurale e lo sforzo fatto nel campo della promozione e dell'informazione; quindi ritengo che sia stata positiva questa attività svolta per quel che riguarda il settore agricolo. Sempre per quanto riguarda tale settore, vorrei spendere due parole per la parte degli investimenti inter-aziendali svolti dai consorzi di miglioramento fondiario. Sempre in questo periodo vi sono state novità. Già con l'"Amministrazione Perrin" era stata predisposta la legge n. 3/2001, che ha rappresentato un passaggio importante per i consorzi, perché tale legge è andata a regolamentare tutto il settore dei consorzi di miglioramento fondiario ed è stato fatto uno sforzo per portare questi consorzi ad essere uniformati sul territorio. Ora, sappiamo benissimo che sul territorio abbiamo delle situazioni molto differenziate, quindi non uniformate e omologate una con l'altra, ma rese compatibili con le attività degli altri enti che operano sul territorio cioè comuni e comunità montane. In effetti l'obiettivo dei consorzi è quello di prevedere una copertura totale del territorio attraverso una corrispondenza con le conformazioni territoriali dei comuni, al fine di migliorarne l'attività e per avere una sinergia con i comuni di riferimento. Nell'ultimo biennio si è dato corso all'applicazione di questa legge con tutte le difficoltà del caso, perché abbiamo delle situazioni differenziate, dove, a fronte di situazioni già corrispondenti alle previsioni della legge - qui faccio l'esempio del mio Comune: Saint-Vincent, dove per situazioni particolari vi era già un unico consorzio su tutto il territorio, anche se si deve dire che Saint-Vincent non ha gli alpeggi che hanno una caratteristica diversa rispetto al piano -, abbiamo delle particolarità di Comuni come Valtournenche, dove, pur non avendo una copertura totale del territorio, avevamo una decina di consorzi operanti, fra cui qualcuno già riconosciuto e altri no, che con la legge non erano più soggetti da poter essere considerati attivi, in quanto dovevano passare nella nuova regolamentazione. Tutto questo nell'ultimo biennio è stato portato avanti con lo scopo di razionalizzare gli interventi fatti dai consorzi.
Per quanto riguarda il settore della viticoltura, qui sono stati perseguiti degli obiettivi: la modifica del disciplinare di produzione dei vini doc, la "route des vins", l'applicazione del regolamento comunitario n. 1493/1999, l'applicazione del Piano di sviluppo rurale in materia di calamità naturale e avverse condizioni atmosferiche. L'anno scorso il Consiglio ha approvato la nuova legge istitutiva del Cervim e aveva iniziato a predisporre un nuovo testo normativo per l'agriturismo. Direi che, per quanto riguarda il settore agricolo, l'attività nel biennio è stata questa.
Due parole ancora sul Dipartimento risorse naturali. Con la riorganizzazione delle competenze degli Assessorati, questo dipartimento è stato nell'ultima modifica alleggerito della Direzione Protezione civile e Direzione servizi antincendio e di soccorso, che fanno capo alla Presidenza della Regione. L'organizzazione si riporta al sistema precedente, per cui nel Dipartimento risorse naturali rimangono le altre Direzioni: flora, fauna, caccia e pesca, Direzione foreste e sistemazione montagne e infrastrutture, con il Servizio aree protette sotto la Direzione flora, fauna, caccia e pesca. Questo permetterà di perseguire gli obiettivi che già erano previsti in sede di programmazione dell'attività già negli anni scorsi, ovvero regolamento del Corpo forestale e istituzione di un'azienda forestale, cosa che ritroviamo nell'integrazione di programma presentato al momento dell'insediamento del nuovo Governo.
Per quel che riguarda la Direzione delle sistemazioni montane, troviamo qui il programma di interventi gestito dai cantieri forestali; questo programma nell'ultimo biennio ha avuto una programmazione in accordo con le amministrazioni comunali, le comunità montane, i consorzi, le stazioni forestali competenti per territorio. Questi interventi vanno ad agire sul territorio nei vari settori: forestale, ambientale, sentieristico ed hanno altresì l'obiettivo di andare a ridurre con dei microinterventi fatti in collaborazione con chi è presente sul territorio le situazioni a rischio per quanto riguarda il dissesto idrogeologico. Ancora: la stessa organizzazione di questi cantieri prevede anche la possibilità di utilizzare manodopera che proviene dal territorio, che ha una conoscenza molto precisa avendo operato già negli anni precedenti.
Per quel che riguarda il settore della Direzione foreste, il dipartimento coordina attraverso le sue strutture circa 800 operai idraulico forestali e 110 operai forestali, distribuiti in 111 squadre, impegnate nel corso dell'anno in circa 800 cantieri.
In merito al secondo punto, come detto nelle premesse, abbiamo una programmazione che, per tutto il settore dell'agricoltura e in parte per il settore delle risorse naturali, si basa sulla programmazione del Piano di sviluppo rurale. In questo momento il lavoro più grosso che ci aspetta d'ora in avanti è quello di predisporre il nuovo Piano di sviluppo rurale. A partire dal 2003 è in corso la valutazione intermedia del piano da parte del valutatore indipendente incaricato "Agriconsulting". Particolare attenzione sarà dedicata agli esiti valutativi definitivi, perché recano gli impatti dell'azione del Piano di sviluppo rurale sul comparto agricolo, sugli altri settori produttivi e soprattutto sull'ambiente. Anche da questi risultati dipenderanno le nuove scelte politiche in materia di sviluppo rurale, quindi sulle "spoglie" del presente Piano di sviluppo rurale 2000-2006 dovrà essere impostato il nuovo piano di sviluppo 2007-2013, secondo le disposizioni del nuovo regolamento sullo sviluppo rurale di recente approvazione, fine maggio 2005, perché anche i regolamenti di riferimento hanno periodicamente degli aggiornamenti e nella nostra programmazione dobbiamo adeguarci a questi e rimodulare il piano di sviluppo e le misure che in questo sono contenute sulla base delle indicazioni comunitarie. In ogni caso, se può essere utile, i temi di maggior rilievo e di natura decisamente innovativa che sono già al vaglio dei servizi assessorili competenti riguardano l'utilizzo dei servizi di consulenza, a questo riguardo qualcuno pensa che questa sia una consulenza dell'Assessorato, in realtà è una consulenza mirata per ogni singola attività, quindi una consulenza che va agli utenti ed è una consulenza di tipo aziendale per far fronte alle patologie che a volte riscontriamo di aziende che negli anni non hanno seguito tutta la evoluzione sia dal punto di vista dell'organizzazione aziendale, sia dal punto di vista della conoscenza delle tecniche. È quindi necessario prevedere degli aiuti diretti alle aziende, per fare in modo che anche le aziende agricole camminino con le loro "gambe" utilizzando tutti gli strumenti sia dal punto di vista delle conoscenze, sia dal punto di vista delle tecnologie disponibili.
Rispetto delle norme imposte dalla legislazione comunitaria: anche su questo aspetto è importante che vi sia un aiuto nel far conoscere tutte le normative e fare in modo che non si presentino delle situazioni per cui gli interventi successivi siano interventi penalizzanti per una non conoscenza dell'agricoltore di certi obblighi esistenti. Se si può prevenire, è meglio che poi intervenire con delle "cure" che sono comunque pesanti.
Partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità alimentare: questo è un passaggio importante in quanto sulla qualità ce la giochiamo anche per gli anni a venire; anche ultimamente sono state fatte azioni utili in tale settore, ma dobbiamo proseguire su tale linea e, sulla base dell'esperienza fatta, andare a rimodulare certe azioni.
Attività di informazione e promozione: come vi dicevo, questo è un settore che in questo momento è stato particolarmente sviluppato. Dopo una prima azione svolta nell'ultimo biennio, sarà importante andare a ritarare qualche azione, in quanto, dalla verifica dei risultati che ci si attende, è possibile pensare a qualche azione diversa, sia sul lato informazione, che per quel che riguarda la promozione dei nostri prodotti. Pagamenti natura 2000, benessere animale: questo aspetto viene messo in evidenza dalle norme comunitarie e tante misure che attualmente abbiamo verranno rimodulate anche tenendo conto di tale obiettivo, che è un obiettivo che può essere perseguito mantenendo una giusta presenza di animali sia sul territorio che nelle strutture, di conseguenza avere un'immagine positiva della nostra agricoltura per chi svolge un'attività legata al turismo.
Investimenti non produttivi, quindi superfici che non possono essere utilizzate in maniera adeguata per la produzione non devono essere lasciate a sé, ma devono essere gestite con delle possibilità di uso del territorio e di controllo soprattutto del territorio. Primo imboschimento superfici agricole e non... qui siamo sulla stessa lunghezza d'onda; pagamenti ambientali e forestali: qui è una novità in quanto il settore forestale... pur essendo già riconosciuto il Piano di sviluppo rurale 2000-2006... ha avuto una scarsa applicazione. È importante coinvolgere anche i consorzi di miglioramento fondiario, in quanto devono essere parte attiva anche nella gestione del territorio per la parte non prettamente agricola, ma per la parte forestale. Vi è tutto un discorso da fare in funzione dell'uso del legname compatibilmente con la qualità del nostro legname. Diversificazione verso attività non agricole, quindi attività collaterali; sostegno alla creazione e allo sviluppo delle imprese, anche questo è un obiettivo importante perché dobbiamo sfatare il luogo comune che le imprese agricole siano imprese considerate assistite. Sono giusti gli aiuti perché sono riconosciuti dalla Comunità europea, ma dobbiamo fare in modo che tali imprese siano sempre più competitive, soprattutto siano coscienti del ruolo che svolgono e dei prodotti che mettono sul mercato; dobbiamo fare in modo che abbiano la capacità di presentare tali prodotti e venderli. Un'altra novità riguarda l'introduzione di uno specifico asse prioritario per l'applicazione della "filosofia Leader", il cui approccio dovrà permeare anche gli altri 3 assi prioritari attraverso l'introduzione di procedure di tipo "bottom up", ovvero attraverso il coinvolgimento verticale di tutte le istituzioni a "partner" presenti sul territorio.
Per quanto riguarda il terzo punto, come dicevo prima, l'Assessorato dell'agricoltura non ha più la Direzione Protezione civile e Direzione servizi antincendio soccorso, quindi vi è una rimodulazione delle competenze. Per quanto riguarda il Dipartimento agricoltura in sé, sono state ridistribuite, dico "sono state" perché, nel momento in cui è stata fatta l'interpellanza, non vi erano ancora le deliberazioni di Giunta del 15 e del 22, quindi in questo caso sono già stati fatti tali passaggi. La Direzione delle politiche agricole e sviluppo zootecnico ha cambiato la dicitura in "Direzione investimenti aziendali e sviluppo zootecnico", ma non solo perché all'interno di questa direzione sono state inserite tutte le attività che riguardano l'azienda agricola facendo piccoli cambiamenti nelle competenze. La Direzione servizi sviluppo agricolo, viticoltura e agriturismo ha cambiato dicitura diventando "Direzione produzioni vegetali, agriturismo e servizi fitosanitari" e questo perché uno dei servizi che era previsto in questa direzione era il Servizio fitosanitario, frutticoltura e produzioni vegetali, che è stato integrato nella direzione stessa, in quanto compatibile e svolgeva la sua attività sullo stesso settore e in sinergia con l'attività della direzione, quindi nella riorganizzazione queste competenze fanno capo alla direzione stessa. Rimane il Servizio sviluppo delle produzioni agroalimentari che ha la stessa impostazione di prima, mentre per l'altra direzione - investimenti aziendali e sviluppo zootecnico - rimane invariato il Servizio politiche comunitarie e invece il Servizio promozione e sviluppo agricolo è diventato "Servizio miglioramenti fondiari e infrastrutture", quindi si rivolge più che altro a tutte le attività interaziendali, per razionalizzare i servizi alle aziende, tutti accorpati ai servizi aziendali, mentre il Servizio miglioramenti fondiari si occupa del settore delle attività dei consorzi di miglioramento fondiario. Questo è quello che vi è da dire per quanto riguarda la parte dell'organizzazione.
Ricapitolando, sul punto n. 1 il giudizio - alla luce di quanto ho espresso - è un giudizio positivo in quanto tale biennio si inserisce in una programmazione che ha delle tempistiche legate al Piano di sviluppo rurale. In ogni caso volevo evidenziare l'attività svolta nel settore promozione ed informazione, che darà dei buoni frutti non verificabili nell'immediato, quindi diventa difficile dire se una promozione nell'immediato dà i suoi frutti, ma la strada da imboccare è questa anche per il futuro per quanto riguarda la valorizzazione dei nostri prodotti, sia per la messa in evidenza della qualità, sia per la commercializzazione. L'organizzazione futura quindi è legata alla nuova programmazione del Piano di sviluppo rurale prossimo, salvo i grossi obiettivi, quelli delle risorse naturali, agenzia del territorio, nuova organizzazione del Corpo forestale.
Si dà atto che dalle ore 10,09 presiede il Vicepresidente Nicco.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Ringrazio l'Assessore perché ci ha dato un'ampia descrizione di quello che è stato fatto e di quello che intende fare, ma dicevo in fase di illustrazione che questo è un po' un tema libero e, se posso utilizzare una metafora scolastica, lei, per realizzare tale tema libero, ha compilato una decina di fogli protocollo copiando gli appunti del suo predecessore. Questa è un po' la sintesi. Abbiamo apprezzato la descrizione di alcuni passaggi salienti dell'Assessorato, perché questo comunque si fonda sui 3 comparti: agricoltura, zootecnia e risorse naturali, che hanno tutto un insieme di problematiche, che devono essere affrontate nel rispetto di una legislazione europea sempre più rigida. Lei ha riepilogato quello che è stato fatto negli ultimi 2 anni, peraltro non era richiesto, ma lei ha fatto un riepilogo puntuale di quello che era stato fatto dal suo predecessore, esprimendo un giudizio positivo su quello che ha fatto il suo predecessore e sottolineando la bontà degli interventi fatti.
Constatiamo e auspichiamo che l'avvento di Isabellon all'Assessorato dell'agricoltura possa apportare anche un approccio culturale diverso nei confronti del comparto agricolo e zootecnico. È vero che è difficile sganciarsi da una logica del contributo a fondo perso della legge n. 30/1984, quando qualsiasi iniziativa di investimento o di esercizio nel settore agricolo aveva il contributo della Regione. Da allora ad oggi si è inserita l'Unione europea, che ha reso molto più selettivo l'intervento pubblico in economia ed è naturale che certi assistenzialismi oggi siano più difficili da erogare, ma è anche più difficile comprendere la nuova metodologia da parte di coloro che erano fino all'altro ieri beneficiati da questi contributi.
Lei ha fatto un riepilogo, dicevo, dell'attività già iniziata dal suo predecessore e si predispone ad essere un prosecutore di quanto già fatto. Non ci pare di rilevare particolari spunti innovativi rispetto al passato, se non quello che sarà l'aspetto più significativo, di dover predisporre il Piano di sviluppo rurale 2007-2013. Per questa predisposizione dovete aspettare la valutazione dell'impatto che ha avuto il precedente Piano di sviluppo rurale sul comparto agricolo e sull'ambiente...
(interruzione dell'Assessore Isabellon, fuori microfono)
... ce l'avete già? Avete nominato anche un consulente - perché non manca mai una buona consulenza nella nostra Regione - per cercare di comprendere gli effetti di questa azione amministrativa.
Per quanto riguarda gli spunti innovativi, non ne abbiamo colti rispetto al passato, l'unica vera novità è quella della persona: si è sostituito l'Assessore Vicquéry con l'Assessore Isabellon. L'attività amministrativa la valuteremo "in passato"; sappiamo che ciò che ha ispirato il cambiamento della Giunta, con il sacrificio di Perrin alla Presidenza e l'innesto del nuovo Assessore nella "Giunta Caveri" è solo una logica di potere e questo è confermato dalla sua risposta, che ripercorre l'opera del suo predecessore e che lei ha confermato nel suo giudizio positivo. A livello di organigramma, anche qui non troviamo particolari novità. Che la Protezione civile fosse stata destinata al Presidente della Regione lo sappiamo dal 4 luglio, perché il Presidente Caveri ce lo aveva accennato all'epoca, dal punto di vista di "maquillage" estetico, abbiamo alcune denominazioni che cambiano per quanto riguarda le direzioni, forse questo è il primo "colpo di pennello" che si vuole dare, per togliere un po' di "ruggine" sottostante ma, di fatto, cambia solo lo "smalto" superficiale.
Come abbiamo detto, questo è per noi il test di ingresso, che teniamo nel cassetto; le volontà dichiarate, che sono volontà pregresse, verranno verificate in corso d'opera e, ripeto, non possiamo far altro che registrare questa sua "entrée" con queste premesse che sono null'altro che una ricopiatura di quanto è stato fatto dal suo predecessore.