Oggetto del Consiglio n. 1432 del 28 luglio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1432/XII - Utilizzo di strutture in stato di abbandono nell'area Cogne. (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso che:
- nell'ambito della riconversione delle aree industriali Cogne, dismesse dall'omonima acciaieria, procedono i lavori di edificazione di nuove strutture da destinare ad insediamenti produttivi e a sede di attività formative e di servizio;
- da ormai molti anni permangono in stato di evidente abbandono sia i capannoni situati tra la dimessa portineria di Ponte Suaz, sia il fabbricato di via Paravera nel quale erano allocati parte degli uffici amministrativi;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
Il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere:
1) quali sono gli intendimenti dell'Amministrazione circa i corpi di fabbrica innanzi richiamati, con specificazione dei motivi del loro decennale abbandono e indicazione dei tempi di riutilizzo di tali aree.
F.to: Frassy
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Non è la prima volta che parliamo di "area Cogne", penso che non sarà neppure l'ultima, perché l'"area Cogne" è sufficientemente ampia per prevedere che ci porterà a ragionare ancora per parecchio tempo. Come già in passato, e penso ancora per un po' in futuro... però le premesse ad ogni ragionamento non possono non partire dal lontano 1997, dall'accordo di programma, e non possono non ripetere quello che ci siamo già detti in quest'aula e fuori in convegni e sui giornali, che quell'accordo di programma con il Comune di Aosta e la Regione è datato e superato. Va bene dirlo ma, come già in passato, sollecitiamo dei fatti concreti alla revisione di quell'accordo di programma, anche perché siamo convinti che sia necessario arrivare a delle soluzioni diverse rispetto a quelle a suo tempo delineate.
Con questa interpellanza chiediamo notizie su degli immobili che definiamo in stato di abbandono, anche se una parte di essi è utilizzata per effettuare iniziative inerenti la formazione professionale, ma nel complesso le palazzine ex amministrative di via Paravera, perlomeno la prima parte di quelle palazzine, poi tutti quei complessi di tipo industriale a ridosso della portineria del Pont Suaz sono lì che fanno brutta mostra di sé al degrado del trascorrere del tempo. Pensiamo che vadano fatte delle valutazioni e vadano individuate delle priorità negli interventi, anche perché l'area del Pont Suaz non è più un'area periferica come una volta. Quell'area è destinata a diventare sempre più centrale rispetto alla vita della città di Aosta. Le distanze non sono molto diverse rispetto a quelle che una volta facevano dire che via Roma e l'Ospedale erano periferiche rispetto al centro cittadino. Quell'area delle palazzine amministrative a ridosso della ferrovia è un'area che, anche con le prospettive urbanistiche di rivisitazione degli ingressi alla città di Aosta, dovrebbe diventare molto centrale.
In sintesi con questa interpellanza le chiediamo che intendimenti vi sono da parte dell'Amministrazione regionale in relazione non solo all'accordo di programma, ma soprattutto nella previsione di una revisione, per vostra stessa ammissione, dell'accordo di programma e soprattutto quali saranno i tempi di riutilizzo dignitoso di quelle strutture e i motivi che fino ad oggi, a dispetto di quella che dicevo una loro centralità urbanistica, li hanno portate ad essere trascurate. Vi è un discorso di valorizzazione del patrimonio immobiliare rispetto alle esigenze di continua espansione degli uffici dell'Amministrazione regionale, ma anche di altre amministrazioni pubbliche, pensiamo soltanto al problema degli uffici finanziari dell'amministrazione dello Stato, pensiamo agli uffici giudiziari e quant'altro, perciò penso che su tali immobili una qualche valutazione con tempi ragionevoli debba essere fatta. Questa interpellanza vuole innescare un primo passo verso una definizione più completa del loro riutilizzo.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - Rispetto alle cose che ha detto il collega Frassy, condivido la necessità di andare ad una rivisitazione dell'accordo di programma del 1996 sia per quanto riguarda l'area "F8bis" per la sua centralità rispetto alla città di Aosta, sia per quanto riguarda l'insieme dell'area nel suo complesso. È intendimento di questa Giunta l'accordo con l'Amministrazione del Comune di Aosta, che si è appena insediata, ma che all'interno del proprio programma prevedeva - la maggioranza attuale - la ridefinizione dell'accordo di programma; quindi nei prossimi giorni apriremo una discussione con il comune per vedere come valorizzare quest'area. Vi è stato anche un ordine del giorno del Consiglio regionale per l'area "F8bis", ma credo che la necessità di andare ad una ridefinizione dell'area e soprattutto a una valorizzazione nella direzione che diceva il Consigliere Frassy, soprattutto per la "F8bis", per l'insediamento di uffici direzionali, pensando a soluzioni che possono riguardare la riallocazione di alcuni uffici di pertinenza dell'Amministrazione regionale... ritengo sia un tema da affrontare al più presto.
Fatta questa premessa, tenuto conto che dal 1996 ad oggi sono passati 10 anni, ma sono cambiati anche molti scenari, mi limiterò a dire qual è oggi l'attuale situazione delle strutture oggetto dell'interpellanza. Per quanto riguarda gli edifici in area "F8 bis", esiste un PUD che è stato presentato al Comune di Aosta da qualche anno e attualmente questa situazione è congelata proprio in relazione al discorso che facevamo prima: di andare ad una ridefinizione di un accordo di programma. Per quanto riguarda gli attuali edifici, quello che è denominato "laboratorio tecnologico", ospita attualmente, in regime di comodato, le aule di "Progetto Formazione" e a sud vi sono magazzini per il deposito di materiali e mezzi dell'Amministrazione comunale. Per quanto concerne invece l'area "UC 108-109", l'area a fianco dello stabilimento industriale, per quanto riguarda l'area "UC 109", prospiciente all'edificio denominato "laboratorio tecnologico", l'entrata in vigore della "legge Seveso" ha introdotto ostacoli autorizzativi all'edificazione nei pressi dell'impianto ossigeno della "Cogne Acciai Speciali" rispetto agli edifici che erano stati previsti nel progetto presentato al comune. Per quanto riguarda invece la Palazzina collaudi, quella vicina al passaggio a livello ferroviario, l'amministrazione comunale ha predisposto un progetto planivolumetrico zonale e uno specifico progetto di recupero della palazzina, anche questa è sottoposta all'iter autorizzativo del Comune di Aosta ed è in attesa della conclusione di tale iter autorizzativo, in cui vi sono anche problemi di allacciamento fognario su via Paravera. L'utilizzazione che si intenderebbe fare è quella di un uso "a polmone" per situazioni di emergenza dell'Amministrazione regionale, intesa come ristrutturazione o utilizzazione temporanea di uffici che potrebbero essere interessati a ristrutturazione. Vi è poi la Palazzina chiamata "PRO", adiacente all'attuale palazzo della direzione, che è destinata alla demolizione nella proposta di PUD presentata in comune. Per quanto concerne il palazzo della direzione, il corpo più pregiato, attualmente è locato alla "Cogne Acciai Speciali" ed esiste un progetto di ristrutturazione affidato dalla "Cogne" all'Architetto Cossard. La "Cogne", quindi, è orientata a mantenere all'interno di questi uffici la propria direzione; lei sa che in passato la "Cogne" aveva un orientamento diverso, che era quello di costruire un nuovo palazzo per gli uffici. Per quanto attiene l'edificio adiacente al vecchio palazzo della direzione, attualmente questo è occupato dall'archivio storico della "Cogne", che è stato donato da "Fintecna", e viene gestito da "Vallée d'Aoste Structure".
Mi sono limitato ad un'elencazione della situazione e rimando alla premessa per quanto riguarda cosa si intende fare in futuro e quali sono le linee guida dell'accordo di programma; gli accordi di programma passano in Consiglio, come è evidente, però vorremmo fare una discussione più approfondita sulla base anche di soluzioni che devono essere condivise con il Comune di Aosta, anche perché riteniamo vadano risolte anche alcune questioni legate alla delocalizzazione di alcune attività che attualmente vi sono nei pressi: penso alla sede della "SAVDA" e ad altre cose, che devono vedere un ripensamento dell'attuale "area Cogne", in relazione ad ipotesi di costruzione di un distributore di gas metano per automezzi, in particolare per autobus, rispetto al quale vi è già una richiesta di una società di autotrasporti valdostana, che intende modificare il proprio parco automezzi da gasolio a metano. Stiamo vedendo alcune soluzioni, non appena avremo un quadro meglio definito, sarà mia cura andare ad un confronto in Consiglio o in commissione.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - La replica sarà breve, nel senso che noi prendiamo atto che l'accordo di programma deve essere rivisto, che nei prossimi giorni verrà aperto un confronto fra Amministrazione regionale e quella comunale, prendiamo atto che sono passati 10 anni - quasi invano - rispetto a quell'accordo di programma e a quelle progettazioni; di conseguenza, auspichiamo che non ne passino altrettanti invano e che si possa arrivare a ridefinire un riutilizzo completo e funzionale di quelle aree, aree che è innegabile diventeranno centrali e importanti. Esprimiamo alcune perplessità sull'ipotesi del cosiddetto "polmone per uffici regionali" se si colloca nella palazzina di via Paravera, perché quella palazzina, anche a fronte degli interventi di tipo urbanistico del Comune di Aosta, dovrebbe acquisire una sua centralità, perciò sarebbe opportuno evitare quelle situazioni di precarietà e di interferenza con il traffico, come comportano continui movimenti, traslochi... e insediamento di uffici che magari non sono supportati da parcheggi adeguati, anche se nella zona dovrebbero essere individuati parcheggi sufficienti. Auspichiamo perciò che ci si possa confrontare su una revisione di programmi in itinere, auspichiamo che non si arrivi con il solito "pacchetto chiuso", auspichiamo che non si arrivi al momento della votazione con frette non sostenibili perché 10 anni sono passati. La invitiamo perciò a farsi garante di un confronto politico, che non dovrebbe contrapporre ideologicamente le forze politiche, ma dovrebbe consentire l'apporto di visioni differenti, ma che potrebbero valorizzare le soluzioni conclusive. La invitiamo a portare questa materia nel percorso che vi sarà a livello di confronto fra le amministrazioni, a dei momenti di confronto anche nelle commissioni per poter consentire alle forze politiche di apportare il loro tributo allo sviluppo di un'area strategica e in forte ritardo rispetto alle previsioni.