Oggetto del Consiglio n. 1417 del 27 luglio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1417/XII - Criteri applicativi della normativa vigente concernente il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici dell'USL. (Interrogazione)
Interrogazione
Premesso che:
- il D.L. 136/2004 ha previsto che i dipendenti pubblici prima del raggiungimento del 67° anno di età possano chiedere all'Amministrazione di appartenenza la permanenza in servizio per ulteriori tre anni;
- la possibilità di permanere in servizio sino al compimento del settantesimo anno di età è soggetta ad una valutazione discrezionale della pubblica amministrazione;
- nella citata disposizione rientra anche il personale medico;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
Il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere relativamente all'USL Valle d'Aosta:
1. se sono stati individuati dei criteri applicativi di tale norma;
2. se dalla data di entrata in vigore della norma vi sono state domande in tal senso e, in caso affermativo, quali risposte sono state date e con quali motivazioni;
3. se nel caso di diniego all'applicazione della norma di prosecuzione del rapporto di lavoro sono state avviate in tempo utile le procedure concorsuali necessarie alla sostituzione del personale.
F.to: Frassy - Tibaldi
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.
Fosson (UV) - È un'interpellanza che ha un nome e cognome specifico, per cui è più difficile rispondere; fra l'altro, un caso conosciuto da tutti i consiglieri che sono in quest'aula perché è stato presentato quasi a tutti. Rispondo volentieri perché abbiamo un debito nei confronti del collega Frassy, che ha scelto la nostra struttura per farsi operare e riabilitare, quindi mi sembra un debito giusto da assolvere. Il decreto legge n. 136/2004 ha previsto che un dipendente dei pubblici servizi, quindi anche medico, possa chiedere il trattenimento in servizio fino ai 70 anni. Ai sensi però dell'articolo 1, le aziende sanitarie hanno un potere discrezionale di accettare o meno la richiesta; fra l'altro, la recente giurisprudenza in tema di lavoro stabilisce che l'azienda non ha neppure il dovere di motivare il diniego, e questa è sicuramente una norma emanata a vantaggio dell'azienda.
Per rispondere alla domanda n. 1, quindi i presupposti per il trattenimento in servizio sono indicati chiaramente dalla legge, per cui non è previsto che le regioni individuino criteri applicativi. Se poi vuole che le dica una mia idea personale, penso che il processo di invecchiamento avvenga per tutti, anche per i primari ospedalieri dirigenti, per cui il processo di invecchiamento è una cosa naturale che non si può fermare e i 67 anni sono un limite corretto. Non si devono fare eccezioni su questo, ecco perché - per rispondere alla seconda domanda - dopo l'entrata in vigore della norma sono pervenute 2 domande che sono state entrambe respinte. Sono state attivate le procedure concorsuali, anche perché è un'area molto importante quella che viene lasciata libera da un dirigente; se mi permette un altro commento, penso che, siccome è un'area molto importante che in Valle d'Aosta è forse ancora da incentivare, l'inserimento di nuove forze può essere positivo. Rimane il rispetto umano per chi ha lavorato correttamente e questo mi sembra di averlo sottolineato più volte, anche con l'organizzazione di un recente congresso a Saint-Vincent, che testimoniava tutto questo rispetto umano...
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
... sì, sulle procedure lei sa che la prima procedura è ricercare i commissari e questo vuol dire da un elenco cominciare a scrivere dal primo al secondo al terzo dell'elenco se sono disponibili a presentarsi; le lettere stanno partendo.
Si dà atto che dalle ore 10,40 riassume la Presidenza il Presidente Perron.
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Partirei dal fondo, Assessore, perché oggi la sanità mi sembra sia prigioniera delle tempistiche, delle lettere che partono, delle fatture che vengono ricevute o meno. Devo dire che, tutto sommato, la precisazione che lei ha dato in coda alla risposta è significativa, perché non sono state avviate le procedure, salvo che qualcuno abbia pensato che bisognerà avviare le procedure. Sostanzialmente avete tramutato in atto la potenza del pensiero, cioè qualcuno ha pensato che bisogna avviare le procedure e questo l'ha portata a dire che le procedure sono state avviate. Normalmente, quando si ragiona non in termini metafisici, ma in termini amministrativi, le procedure sono avviate nel momento in cui il concorso è bandito e non nel momento in cui il dirigente ha pensato di scrivere le lettere e il fatto che stiano per partire le lettere alla ricerca di questi commissari mi fa dire che non è ancora partita la procedura dell'avviso vero e proprio.
Avrei gradito che lei esplicitasse meglio le 2 aree interessate, perché io ne posso conoscere una, ma non è detto che le conosca tutte e 2, ma il problema di fondo è anche qui l'interpretazione delle norme e devo dire che, per fortuna, lo Stato italiano aiuta il legislatore regionale, perché, a fronte di norme poco chiare, capisce che è necessario tornare sopra con delle circolari. La circolare ministeriale del 5 dicembre 2004 dice cose diverse rispetto a quelle che lei ha detto, citando anche qui una giurisprudenza che non sappiamo se sia da "Un giorno in Pretura" o quant'altro... ma l'obbligo di motivazione è caratteristico dei provvedimenti della pubblica amministrazione, perché, in assenza di quello, il potere discrezionale rischia di diventare un arbitrio; di conseguenza, la motivazione serve a garantire quella imparzialità che la pubblica amministrazione deve garantire nei confronti di tutti, altrimenti vi è il rischio che si arrivi ad emanare provvedimenti "ad personam". La circolare del novembre 2004 dice altre cose: dice che è necessario per l'Amministrazione l'assunzione di determinazioni organizzative ai fini dell'applicazione di tale norma e questo, letto in maniera organica con quanto segue, vuol dire che è opportuno che le amministrazioni adottino delle linee di comportamento; infatti si dice ad un certo punto: "è opportuno che le medesime..." - le amministrazioni - "... indichino con proprio provvedimento un termine congruo anche in relazione..." eccetera. La regolamentazione di tale norma di legge perciò sarebbe opportuna, perlomeno questo suggerisce la Presidenza del Consiglio dei ministri con tale circolare, che l'USL conosce, ma che ha omesso di citare nella risposta. Le hanno pertanto fatto fare il "megafono" di una realtà alterata, perché le hanno nascosto alcuni aspetti che lei non è tenuto a conoscere ma, fossi io nei suoi "panni", mi adirerei leggermente per non essere stato informato in maniera completa.
Il problema è un altro. La sanità valdostana patisce i numeri e i numeri non sono solo quelli del bacino di utenza, ma i numeri sono anche quelli della sovrapposizione delle strutture. Vi è un Assessorato regionale della sanità, vi è un'USL e vi è una struttura sanitaria che è l'Ospedale; di conseguenza, vi è spesso il rischio che si perda di vista le...
(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
... certamente, l'USL comanda l'Ospedale, la Regione comanda l'USL, alla fine vi è la tentazione che l'Assessore voglia fare il direttore sanitario, vi è il rischio che il direttore generale voglia fare il direttore sanitario e quant'altro e questo dato oggettivo sta nel passato, che è un passato che non passa ed è questo il rischio, nel senso che abbiamo assistito a concorsi "congelati" e banditi a seconda delle convenienze politiche in un passato recente, che lei non penso che non conosca, perché è un medico politicamente attento, abbiamo assistito a strutture semplici che scomparivano e diventavano complesse ed a strutture complesse che diventano semplici, sempre qui a seconda dei tempi, a seconda delle persone che dovevano o non dovevano conseguire certi obiettivi. Questo lo abbiamo pagato in termini di qualità dell'offerta sanitaria, perché la mobilità passiva che la Regione paga la dice lunga sulla credibilità di certe influenze e condizionamenti politici; questo è il passato.
Chiudo con un dato: l'efficienza dell'azione amministrativa, e a maggior ragione della sanità, dovrebbe essere un obiettivo primario. Lei, se non lo sa, si informi, ma nelle ultime 2 settimane gli ambulatori della riabilitazione sul territorio e in Ospedale sono stati chiusi per carenza di personale medico fisiatra. Voi avreste dovuto avviare in tempi brevi procedure concorsuali e non pensare solo che avreste in seguito cercato i medici per il concorso e chissà quando verranno fatti i concorsi. Mi sembra che la sanità continui a rimanere prigioniera della politica, anche quando a capo della sanità vi è un medico e questo ci dispiace come politici, ma ancora di più come cittadini.