Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1380 del 13 luglio 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1380/XII - Spese di rappresentanza e di ospitalità da parte dell'AIAT di Aosta. (Interrogazione)

Interrogazione

Premesso:

· che un'indagine della Magistratura, avviata nell'autunno 2003, ha evidenziato numerose irregolarità nel censimento dei dati turistici da parte dell'AIAT di Aosta;

· che, anche se l'inchiesta giudiziaria non ha ravvisato l'esistenza di precise responsabilità penali, è comunque emersa una situazione di totale disordine all'interno dell'AIAT di Aosta;

· che il gruppo consiliare de La Casa delle Libertà ha proposto alcune iniziative ispettive sin dal dicembre 2003;

· che, rispondendo a una recente interrogazione presentata dal medesimo gruppo, l'Assessore delegato, ha confermato un eccesso di spese di rappresentanza e di ospitalità in seno a tale ente, definendo "sorprendente la disponibilità finanziaria in merito, tanto che superava quella di molti assessori regionali";

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore delegato per sapere:

1) se i revisori dei conti hanno evidenziato l'eccesso di spese di cui si narra in Premessa, formulando rilievi in merito;

2) quali sistemi di controllo aveva adottato l'assessorato per ridimensionare e circoscrivere questo fenomeno;

3) a quanto ammontavano, nei rispettivi esercizi finanziari, i fondi per accoglienza e ospitalità, chi erano gli ospiti e su quali motivazioni si fondavano gli inviti e inoltre se, in tali fondi, sono state incluse anche le spese per le trasferte del presidente di Unionturismo;

4) qual è stata l'incidenza dei rispettivi ammontari sui bilanci dell'ente.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Per un fatto di coerenza rispetto alla prima risposta, sarò io a rispondere, anche se in futuro la questione sarà di competenza del collega Pastoret.

Rispondo per la seconda volta alle richieste del collega Tibaldi, precisando come si debbano dare per buoni alcuni elementi. Il primo elemento, l'articolata risposta alla scorsa interrogazione; secondo, abbiamo "brevi manu" fornito al collega Tibaldi altra documentazione; terzo, da parte mia non c'è stata nessuna logica di "fumus persecutionis", ma personalmente prendo la distanza da certe spese così come sono state evidenziate nella relazione del Collegio dei revisori che ha analizzato ampiamente la documentazione.

Venendo alle risposte puntuali alle domande poste, credo che ai 4 quesiti si possa rispondere in questo modo.

Primo quesito: nella relazione effettuata dai revisori dei conti, già fornita agli interroganti in occasione della precedente interrogazione, non viene espresso alcun giudizio di eccedenza, in quanto la verifica è stata effettuata secondo quanto previsto in relazione ai compiti istituzionali dei revisori, quindi si tratta di una verifica contabile e amministrativa, dalla quale esula qualsiasi valutazione di merito rispetto al sostenimento delle spese. I fondi sono stati gestiti nell'ambito degli stanziamenti di bilancio approvati dall'assemblea, in totale autonomia sulle motivazioni e sul merito delle scelte, trattandosi di enti che hanno una personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia amministrativa, gestionale, patrimoniale, contabile e finanziaria.

Secondo quesito: essendo le spese effettuate con l'utilizzo di appositi capitoli di bilancio finanziati in totale autonomia dall'ente stesso, relativamente alla valutazione dell'importo da inserire in essi, l'espressione di ridimensionare o circoscrivere un eventuale fenomeno di spesa risulta inadeguato e non pertinente. Non è un compito dell'Assessorato la gestione dell'ente, secondo l'autonomia di cui lo stesso gode ai sensi di quanto già esposto, né il controllo amministrativo o contabile dell'azienda. La Regione esercita nei confronti delle stesse esclusivamente un controllo preventivo di legittimità e solo su alcuni atti, quali le deliberazioni concernenti lo statuto, il bilancio di previsione, il rendiconto. Le deliberazioni specifiche delle singole spese effettuate non devono infatti essere presentate all'Assessorato, in quanto non esiste alcun obbligo in tal senso, pertanto la gestione dell'ente avviene in totale autonomia.

Terzo quesito: i fondi previsti dal bilancio sono stati pari a 70 milioni nel 2001, per una incidenza sul totale del bilancio relativamente alla parte spese pari al 3,54, nel 2002 le spese individuate sono state 45.700 euro per una incidenza del 3,72%, per il 2003 le spese sono ammontate a circa 41.500 per una incidenza pari al 3,28%. Naturalmente sono stanziamenti non indifferenti, e questo credo che sia evidente. Per quanto riguarda gli ospiti, da quanto esposto nella verifica effettuata dai revisori, a volte emerge il nominativo dell'ospite, altre volte vengono utilizzate dizioni generiche, e in ogni caso non è dato sapere quali siano le motivazioni, le quali rimangono scelte di merito effettuate ad esclusiva responsabilità e autonomia degli amministratori dell'azienda. Né in sede di controllo amministrativo-contabile effettuato dai revisori dei conti, né tantomeno in sede di semplice controllo preventivo di legittimità della predisposizione del bilancio preventivo e consuntivo è previsto tale tipo di competenza e valutazione di merito.

Quarto quesito: dall'esame degli schemi forniti dal Collegio dei revisori dei conti e, inoltre, già in possesso degli interroganti, non si evincono spese relative a trasferte fuori Valle nelle vesti di Presidente di Unionturismo. Questa la risposta nella "freddezza burocratica".

Credo che un problema che la Giunta - in particolare il collega Pastoret - si dovrà porre, è fare buon insegnamento da questi avvenimenti nella riforma del turismo che potrà essere pronto da qui alla fine dell'anno; in questo lascio il testimone all'Assessore Pastoret di un lavoro che è in fase di avanzato studio. In quell'occasione bisognerà riflettere sulla bontà della formula amministrativa prescelta, sulla questione di maggiori controlli e, proprio leggendo la parte conclusiva del rapporto dei revisori, restano una serie di problematiche la cui assunzione di responsabilità è tutta dell'assemblea dell'Azienda di soggiorno di Aosta, che nel tempo ha considerato accettabili le spese in passato compiute.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Grazie, Presidente Caveri, per la risposta che non ci esime dal fare alcune considerazioni. Questa nostra indagine retrospettiva non vuole perdere tempo dietro a fatti che si sono consumati nel triennio 2001-2003 ad Aosta, ma serve ad evidenziare una situazione che non deve ripetersi, non solo ad Aosta, ma neppure in altre AIAT valdostane.

Lei ha sottolineato un passaggio comportamentale, dicendo: "questa è la freddezza burocratica". Abbiamo notato anche noi una certa distanza, il trattare con i guanti e la maschera un qualcosa che non è propriamente pulito; però non possiamo dimenticare che le AIAT sono enti che hanno una loro autonomia e responsabilità propria, ma sono anche enti che beneficiano di risorse pubbliche, in prevalenza regionali. Sappiamo che l'AIAT di Aosta ha dovuto rinunciare a una parte delle sue risorse a seguito di controlli effettuati e ha dovuto restituire dei soldi alla Regione, proprio perché la gestione pregressa è stata disastrosa e ciò è stato evidenziato anche nella relazione fatta dal Magistrato inquirente in merito all'inchiesta dei dati dei flussi turistici.

Per quanto riguarda le risposte fornite, la relazione dei revisori dei conti sottolinea, soprattutto nella parte conclusiva che lei ha citato sorvolandola, l'inosservanza di alcuni fondamentali principi nella gestione contabile e amministrativa dell'ente: il principio dell'inerenza, ovvero se l'ente poteva sopportare determinate spese che venivano fatte dai suoi amministratori, e il principio della competenza, ovvero se l'ente aveva titolo di diluire le spese in un esercizio piuttosto che in quello considerato.

Se il Presidente Caveri avesse avuto l'opportunità di verificare le tabelle allegate alla relazione dei revisori dei conti, avrebbe visto che ci sono una serie di spese per ospitalità fatte dall'allora Presidente dell'AIAT che coniugava l'incarico di Presidente dell'ente e l'incarico di Presidente di Unionturismo, che a nostro avviso appaiono difficilmente giustificabili e introducibili in un bilancio come quello dell'ente turistico aostano. Troviamo spese di ospitalità, di ristorazione, di consumo di bevande che, a guardarle, non sai se ridere o rabbrividire! È naturale che poi si raggiungano somme considerevoli come quelle che lei ha citato che, sì, avranno un'incidenza relativa in termini percentuali su quello che è il bilancio nel suo complesso, ma si parla di 70 milioni di lire nel 2001, 45.700 euro nel 2002, 41.500 euro nel 2003! Sappiamo che tra i revisori dei conti sono sempre stati designati professionisti autorevoli, peraltro questo incarico lo hanno ricoperto per un certo periodo di tempo, anche personaggi come l'attuale Assessore Marguerettaz, che oggi è responsabile del Dicastero delle finanze regionali; sono professionisti che hanno firmato le relazioni e presumo che abbiano anche visto la contabilità e i flussi di denaro che venivano amministrati dall'AIAT aostana.

Crediamo che sia necessario intervenire in maniera più attenta nei confronti delle gestioni di enti come questi: per esempio se, da un lato, l'AIAT di Aosta ha brillato in questi 3 anni per spese di ospitalità gratuita a personaggi anche di rilievo, anche a giornalisti, ma vediamo che ospitare giornalisti gratis in Valle d'Aosta è diventata una moda da qualche anno a questa parte, dall'altro, essa ha trascurato di fare una promozione mirata dell'offerta turistica aostana. Escluso l'opuscoletto "Dove, come, quando", oggi non esiste una guida delle offerte turistiche della città e delle sue bellezze. E ciò fa riflettere e significa che gli scopi istituzionali di questo ente hanno lasciato il posto agli obiettivi di qualche personaggio che ha gestito con una certa disinvoltura le finanze del medesimo ente. Auspichiamo che episodi di questo genere non abbiano a ripetersi, in futuro, e che parimenti non si riproponga una situazione deprecabile come quella che abbiamo potuto evincere dalla lettura dei documenti contabili e dalla relazione dei revisori dei conti!