Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1329 del 25 maggio 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1329/XII - Contabilizzazione di provvidenze percepite da alcune figure aziendali della Casa da gioco di Saint-Vincent. (Interrogazione)

Interrogazione

Premesso

che, rispondendo a una recente interpellanza di codesto gruppo consiliare in merito alle particolari provvidenze percepite da alcune figure aziendali della Casa da gioco di Saint-Vincent, l'Assessore regionale ha affermato, tra l'altro,

- che "per addivenire alla situazione in essere dei benefits aziendali si sta svolgendo una laboriosa e complessa attività di ricostruzione, sia sul versante contabile sia sul versante della legittimità delle stesse erogazioni, sia ancora sul versante contributivo e fiscale e ciò in quanto le fonti dei fringe benefits esistenti trovano fondamento, per il passato, prevalentemente in autorizzazioni non scritte e, come tali, poco trasparenti";

- che la loro scorretta contabilizzazione è causa di ulteriori oneri e sanzioni;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

il Presidente della Regione o l'Assessore delegato per sapere:

1) entro quando prevede che si possa completare la ricostruzione della situazione in essere dei benefits aziendali;

2) qual è l'entità degli ulteriori oneri e sanzioni generati dalla scorretta contabilizzazione delle provvidenze e a chi spetta onorarne il pagamento;

3) quali iniziative concrete del cda hanno fatto seguito alla volontà manifestata dall'azionista (Regione), in occasione dell'assemblea del 30 giugno 2004, nel senso di rivedere l'intera politica dei benefits.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - L'interrogazione in oggetto riprende l'interpellanza presentata nel precedente Consiglio, quindi, prendendo a spunto le dichiarazioni fatte, chiede entro quando si prevede si possa completare la ricostruzione della situazione in essere dei "benefits" aziendali, qual è l'entità degli ulteriori oneri e quali iniziative concrete sono state prese.

Questa interrogazione ha 2 interlocutori, perché stiamo parlando di una parte pregressa che è di competenza della Gestione straordinaria in liquidazione, perché tale ricognizione riguarda una serie di anni passati dove la S.p.a. non era in funzione e concerne la S.p.a. per i 2 anni trascorsi e soprattutto per la riorganizzazione futura; quindi mi permetterò di rappresentare entrambe le posizioni. A fronte dell'interrogazione è stato interpellato il liquidatore, che ha fatto una prima indagine, questo è un dossier che è in itinere. Il liquidatore evidenzia tale situazione: i "benefits", quali definiti dalle prime indagini, non sono mai stati oggetto di una verbalizzazione da parte degli organi societari dell'ex Gestione straordinaria, né si sono rinvenuti documenti autorizzativi. Si è per contro osservato che, nella riunione del comitato di gestione del 26 luglio 2001, i revisori dei conti hanno formulato, attraverso il loro Presidente, Dott. Piaggio, le seguenti osservazioni che riporto testualmente: "carenza di documentazione e di controlli di conformità nelle note spese viaggio dei dipendenti; non coincidenza fra l'elenco dei telefoni portatili in mano ai dipendenti e i dati di inventario; rischio di una vertenza dell'incaricata dell'ufficio di Roma per avere un contratto di lavoro subordinato, anziché di collaborazione coordinata e continuativa..." - questa viene riportata perché è una nuova vertenza, che si aggiunge al numeroso contenzioso in essere perché un'ex collaboratrice rivendica una posizione di lavoro dipendente - "... altra documentazione relativa ai "benefits" di carattere autorizzativo non è stata rinvenuta nei documenti a mano del liquidatore. Ciò premesso, si pone il problema della quantificazione monetaria del costo di detti "benefits", tralasciando i telefoni portatili e tessere autostradali che si possono giustificare come necessità di servizio. Ben più importante sembra essere la quantificazione dei pernottamenti e dei pasti abusivamente goduti; la ricerca di tali dati si può ottenere con una verifica mirata presso i prestatori di questi servizi, pur richiedendo tale analisi, per il periodo dall'istituzione della Gestione straordinaria fino al 31 dicembre 2002, il tempo necessario, che il liquidatore stima possa esaurirsi al 30 settembre 2005. A lato si raccoglierà l'informazione presso i responsabili della Gestione straordinaria durante i rispettivi mandati. L'indagine di cui sopra è ritenuta dallo scrivente come atto dovuto, a meno che l'ente mandante ritenga di esonerare come atto esplicito... la liquidazione... di procedere in tal senso. Sicuramente non vi sarà nessuna indicazione in tal senso, ma abbiamo invitato il liquidatore a proseguire in questa analisi".

L'altra considerazione avviene dai responsabili della S.p.a., quindi anche in questo caso la prima domanda è: "entro quando prevede che si possa completare la ricostruzione della situazione in essere dei "benefits" aziendali". In considerazione della copiosità dei documenti da esaminare e delle circostanze: l'archivio dell'ufficio amministrazione è sotto sequestro per un procedimento penale, che era stato anche dibattuto in questa sala - ricorderete l'utilizzo delle casse POS... -, possiamo ipotizzare la conclusione del lavoro fra un paio di mesi.

In risposta alla seconda domanda, stante quanto sopra, non siamo ancora in grado di conoscere l'entità degli oneri e delle sanzioni; comunque per il pagamento di ulteriori oneri e sanzioni il consiglio di amministrazione ha interpellato un legale per verificare se sia possibile addebitare al dipendente non le sanzioni, in quanto a carico dell'azienda, salvo eventuali responsabilità, bensì gli oneri relativi a contributi previdenziali per la parte di competenza e per le imposte dirette, per le quali la società è sostituto di imposta con diritto di rivalsa. Ovviamente questo è un discorso che dà per scontato - cosa che non è scontata - che questi siano effettivamente dei "benefits", perché non necessariamente questi sono "benefits": se non vi è nessun atto autorizzativo, questa è semplicemente una distrazione di fondi, per essere un "benefit" ci deve essere un procedimento autorizzativo, formale, informale, verbale, scritto; in caso contrario, sono spese che dovranno essere considerate. Credo che, nell'ambito della valutazione del legale, vi sia anche tale aspetto, perché, se vi sono dei "benefits", vi sono delle conseguenze e quindi vi sono delle sanzioni per oneri fiscali o oneri previdenziali; se non sono "benefits", non saranno dovute, ma sarà "dovuto" un altro tipo di discorso. Lo dico perché nella fase istruttoria vi sono tutti tali elementi, avete ascoltato la relazione del liquidatore, non sembra esserci alcuna autorizzazione, per cui per semplicità definiamo questi "benefits".

Per quanto riguarda la terza domanda, la società ribadisce quanto già comunicato con il punto n. 3 della precedente interpellanza, cioè che gli organi societari, in attesa di traguardare l'obiettivo della ridefinizione dei "fringe benefits" esistenti della società e della gestione dei profili fiscali e contributivi ad essi collegati, stanno riesaminando il problema con l'ausilio di un legale esperto di diritto del lavoro e hanno disposto quanto segue: telefono cellulare, ritiro nel caso non sussistano le motivazioni organizzative che avevano determinato la decisione aziendale della messa a disposizione per ragioni di reperibilità e richiamo ad un utilizzo solo per motivi di servizio per coloro ai quali ne è stato mantenuto l'uso; gli abiti, il costo sostenuto dall'azienda per l'acquisto di un abito, costituendo reddito di lavoro dipendente, sarà assoggettato in busta paga ai fini fiscali e contributivi per legge previsti; tessera autostradale o "telepass", utilizzo per chi ne è in possesso solo per il tragitto dal luogo di residenza/Saint-Vincent e ritorno, con assoggettamento dell'importo in busta paga ai fini fiscali e contributivi per legge previsti; pasti ad assistenti di Direzione giochi, concessione di un importo non superiore a 50 euro a pasto, assoggettabile in busta paga ai fini fiscali e contributivi per legge previsti, esclusivamente nei casi in cui non sia funzionante la mensa aziendale; pernottamenti e pasti ad alcuni dirigenti e quadri, sospensione dei pagamenti in attesa di definizione. Con l'occasione vi precisiamo che l'esame dei "benefits" di cui sopra costituisce la "coda" del complessivo lavoro di ricognizione sui "benefits" aziendali e gli unici per i quali sono emerse criticità da risolvere sono quelli indicati sopra, per gli altri compensi in natura: polizze assicurative, cassa assistenza, fondi di previdenza, servizio mensa, alloggio dipendenti, auto uso promiscuo, si è riscontrata una gestione conforme alle norme fiscali e contributive; restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

Questo mi pare sia un quadro abbastanza chiaro del disordine contabile e amministrativo che riguarda anche i vertici aziendali. Credo che in questi giorni sia stato molto positivo che anche la stampa intesa come "media" si sia occupata di Casinò e si sia occupata di fare delle analisi approfondite sui bilanci dello stesso, che saranno poi oggetto di una discussione in Consiglio. Ritengo sia necessario affrontare l'argomento evitando di essere "strabici", nel senso che sarebbe opportuno non ragionare sui conti esclusivamente, ma sulle motivazioni. Questa lucidità di analisi ad oggi non la vedo, perché le situazioni non sono mai un caso, sono il frutto di un percorso. Ora io trovo che abbiamo un consiglio di amministrazione che agisce con tante difficoltà e con tante persone che, più che occuparsi dell'azienda, si "occupano" di mantenere i loro benefici, si preoccupano di mantenere delle rendite di posizione, cosa a cui credo sia venuto il momento di dire basta, perché questa situazione è particolarmente scomoda e "mette in croce" gli amministratori che, in una logica di riorganizzazione, si trovano con i loro stretti collaboratori impegnati a difendere delle loro posizioni, piuttosto che a difendere l'azienda. Questo è il messaggio chiaro e forte che voglio dare da questi banchi con un invito a ragionare sul percorso che ha avuto il Casinò negli ultimi anni.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Abbiamo ascoltato con interesse la risposta che l'Assessore ha dato alla nostra seconda iniziativa sui benefici riconosciuti a certi dirigenti e funzionari della Casa da gioco di Saint-Vincent. Abbiamo avuto occasione in queste 2 settimane che sono intercorse rispetto all'ultima seduta consiliare, di leggere quella copiosa corrispondenza che è intercorsa fra lei, da una parte, e il liquidatore e gli attuali dirigenti e amministratori della S.p.a, dall'altra, e vi è da scandalizzarsi non solo per le parole che lui oggi ha pronunciato in aula, perché confermano quel disordine gestionale che è ormai slegato da qualsiasi logica economica: la casa da gioco - e noi lo denunciamo da tempo - non ha più alcun principio economico che la regge, ma si sono creati dei potentati in capo a certi personaggi che "fanno il bello e il cattivo tempo"!

Leggendo questi documenti, abbiamo scoperto che, al di là dei discutibili incrementi degli emolumenti che sono stati riconosciuti agli amministratori, sono emersesituazioni di privilegio che non hanno alcuna motivazione. Penso che la lettera che ha scritto il Rag. Bo in risposta a una sua richiesta sia alquanto illuminante, perché sottolinea come nulla sia stato indicato e sottoposto a fini fiscali e contributivi per quanto in realtà usufruito da parte di alcuni alti dirigenti ed oggi si riferisce in particolare all'ospitalità. Vi è stato un vero e proprio "saccheggio" degli accordi di ospitalità che sono stati stipulati nel sessennio 1996-2002 da parte di certe persone.

Assessore, ci limitiamo a fare un appello a lei, che rappresenta il 99% di questa società: non è ammissibile che la Casinò S.p.a. necessiti di tempi così lunghi per fare una semplice ricognizione della situazione in essere fino ad adesso. Non possiamo aspettare fino a settembre per sapere chi ha usufruito di quali privilegi e benefits. Assessore, lei è prigioniero di una situazione dalla quale deve svincolarsi, lei è il rappresentante qualificato di questa S.p.a. e deve avere il coraggio di dire basta, come ha detto oggi in aula "basta", questo termine deve essere ripetuto con vigore e coraggio anche nell'assemblea dei soci!

Il 30 giugno 2004 l'assemblea dei soci ha deciso qualcosa, leggo dal verbale: "invita il consiglio di amministrazione ad analizzare e rivedere l'intera politica dei "benefits" nei confronti dei dipendenti della casa da gioco", ma si tratta di un invito che, a distanza di un anno, non ha ancora avuto seguito, prima osservazione. Seconda osservazione: parallelamente a questo invito, vi è stata l'attribuzione di un maggior compenso annuo di 40 mila euro a ciascun consigliere titolare di delega. Questa azienda non sta producendo utili, non sta generando quella ricchezza attesa, ma sta collezionando gravi perdite - i primi mesi del 2005 sono esaustivi come dati, purtroppo - e sta registrando un calo di clienti vistoso. Ci sembra paradossale che, da una parte, vi sia un'azienda "in picchiata", quanto a risultati economici e gestionali, e, dall'altra, vi sia un aumento sconsiderato di emolumenti e un riconoscimento di "benefits" sulle basi di una semplice "pacca sulla spalla" da parte di un amministratore al suo amico dirigente o al suo amico funzionario. Lei deve avere il coraggio di dire basta a questo ginepraio di scorrettezze, noi lo diciamo a lei, pur apprezzando le sue affermazioni, ma a tali sue affermazioni deve far seguito una politica dei fatti, che finora non abbiamo visto. Assessore, se lei c'è, finalmente "batta un colpo", perché la situazione è veramente grave.