Oggetto del Consiglio n. 1280 del 20 aprile 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1280/XII - Incarico di collaborazione ad un professionista in materia sanitaria. (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso che:
- la Giunta regionale nel febbraio 2004 ha affidato un incarico di collaborazione - per una durata di undici mesi - in materia sanitaria al dott. Ferrero Paolo, recentemente pensionatosi dall'USL, in relazione all'emergenza sanitaria, all'organizzazione e valutazione delle attività dell'area territoriale e alla formazione professionale;
- nel marzo 2005 tale incarico è stato rinnovato alle medesime condizioni, aggiungendo peraltro anche una consulenza in materia sindacale;
- con deliberazione 789 del marzo 2005 la Giunta ha conferito incarico a Finaosta S.p.a., impegnando 100.000,00 euro, "per l'istituzione e per il finanziamento di un gruppo di lavoro per la redazione della proposta di Piano socio-sanitario regionale per il triennio 2006-2008"
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere:
1) quali sono i motivi che determinano l'esigenza di rinnovare tale prima consulenza e di demandare a Finaosta la proposta del nuovo Piano socio-sanitario;
2) qual è la situazione dell'organico dell'Assessorato alla sanità rispetto alle previsioni di pianta organica;
3) quante sono attualmente le consulenze conferite dall'Assessorato alla Sanità e qual è l'importo finanziario complessivamente impegnato;
4) se non ritenga che le questioni inerenti tale prima consulenza, essendo di tipo prevalentemente operativo-gestionale, non rientrino più propriamente tra le competenze dell'USL.
F.to: Frassy
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Con questa interpellanza poniamo una serie di questioni sulle modalità di gestire la programmazione della sanità regionale, nel senso che la sua gestione ha innovato nella programmazione sanitaria, delegando una materia molto tecnica a un soggetto che, se è vero che per l'Amministrazione regionale ha fatto spesso di tutto e di più, finora aveva fatto molto poco nell'ambito della programmazione sanitaria, tolte alcune riflessioni che erano legate soprattutto all'edilizia e all'urbanistica sanitaria che non alla programmazione sanitaria in senso stretto.
Abbiamo riscontrato che, con una deliberazione del marzo 2005, avete incaricato "Finaosta" di costituire un gruppo nel quale venga elaborata la proposta del nuovo Piano socio-sanitario per il triennio 2006-2008. Questo ci sembra curioso, infatti vorremmo capire quali sono i motivi che la portano ad affidarsi a una struttura atecnica e a non gestire con la responsabilità della guida politica che le compete un gruppo di lavoro, che possa fondarsi su valenze di campo sanitario espresse dai suoi uffici e dall'USL, che peraltro è vero vengono coinvolti da "Finaosta", o comunque su esperienze sanitarie attinte anche in altre realtà locali, cito non a caso la Regione Lombardia. Riteniamo sia curioso che "Finaosta" diventi il collettore di studi e istanze a prescindere dalle specificità con cui opera "Finaosta", che normalmente ha sempre operato in ambiti economico-finanziari e non in ambito socio-sanitari. Non sappiamo se tale situazione derivi da un problema di organico inerente il suo Assessorato, infatti questa è la seconda domanda su cui si incentra la nostra interpellanza, cioè per capire se la situazione attuale, rispetto alle previsioni di pianta organica, è soddisfacente o se vi sono una serie di vacanze nei ruoli, che comportano difficoltà operative da parte dell'Assessorato che lei dirige. Vorremmo sapere quali sono le consulenze e gli importi finanziari impegnati dal suo Assessorato per avere un quadro più completo rispetto al quadro dell'organico a cui prima facevo riferimento.
Al di là di questa consulenza, alcune perplessità ci sono sorte anche da un'altra consulenza: una consulenza diretta che lei ha conferito a un medico in pensione da qualche tempo dall'USL al rinnovo di una precedente consulenza. Le perplessità non sono nella consulenza e neppure nel soggetto che l'ha ottenuta, le perplessità sono nell'impostazione politica in senso positivo del termine.
Prima preoccupazione: nel 2004 viene data una consulenza di durata annuale per l'approfondimento di tematiche inerenti il settore dell'emergenza sanitaria; lei mi insegna che il settore dell'emergenza sanitaria è il primo settore sul quale bisogna porre attenzione, nell'ottica di una politica sanitaria che voglia dare risposte efficaci in tempi utili. La preoccupazione è che l'incarico che viene rinnovato nel 2005, a un anno di distanza, riporta la medesima problematica; delle due l'una: o il consulente non ha fatto gli approfondimenti, ma lo escluderei a priori per la stima che ho in quel consulente; oppure i problemi non sono stati risolti, nel senso che le situazioni individuate e i rimedi prospettati dal consulente permangono. In questo caso vuol dire che in un anno non si sono recuperate situazioni legate a questa importante "branchia" della sanità valdostana.
L'altra riflessione, invece più politico-amministrativa, sempre su questa consulenza, è se non fosse una materia più operativo-gestionale, più che programmatoria, e dunque non fosse una competenza da gestirsi direttamente in seno all'USL e non in seno all'Assessorato che ha una funzione di maggior programmazione.
Queste sono le questioni che abbiamo posto nell'interpellanza, riteniamo in maniera puntuale, cercando di illustrarle in maniera precisa al fine di avere delle risposte puntuali.
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.
Fosson (UV) - Spero che le mie risposte siano puntuali. È chiaro che l'utilizzo delle consulenze è importante nel nostro tipo di organizzazione in questo momento, per una buona amministrazione. Forse non è furbo portare 2 consulenze nella stessa Giunta, ma questo può succedere anche a chi di consulenze non ne utilizza molte. Le condizioni per richiedere una consulenza sono due: la prima è un'assenza di una tale professionalità nel nostro Assessorato; la seconda è l'utilizzo di una professionalità valida, come citava lei nella risposta alla precedente interpellanza. Una professionalità che sia per noi come tecnici, indipendente dal colore politico, che sia valida come professionalità. Questo sistema delle consulenze è utilizzato in molte altre regioni, ha fatto l'esempio della Regione Lombardia, in cui la percentuale di consulenze utilizzate è più alta della nostra.
Per arrivare alla consulenza data al Dott. Ferrero e ancora al rinnovo di tale consulenza, è vero, nell'ambito dell'emergenza sanitaria, dopo l'abolizione della legge 70 non vi è una norma di riferimento per tutto quello che riguarda l'emergenza ospedaliera e l'emergenza territoriale, questo in un momento particolare, in cui il Piano sanitario che stiamo discutendo prevede una revisione di tutta l'importanza del territorio, e questo apparirà evidente quando presenteremo tale piano; per cui è vero la legge sull'emergenza sanitaria ha iniziato il suo cammino, la pregherei anche di guardare quante ore di consulenza aveva il Dott. Ferrero il primo anno, che erano davvero poche, di fronte alla complessità della materia, al fatto che dovesse essere concordata con altre realtà, con quelle di Châtillon ad esempio.
Domani sera abbiamo un grande incontro con tutte le associazioni di pronto soccorso, proprio per condividere questo cammino che è stato più lungo del previsto visti i temi in questione (elisoccorso, continuità assistenziale). Fra l'altro, tale legge si è intersecata con un nuovo contratto nazionale che era atteso per gennaio, che modifica la normativa contrattuale di certe figure, per cui tale provvedimento andava visto anche in funzione di questo; comunque siamo alle battute finali della legge, che verrà presentata sicuramente prima di giugno in Giunta e poi in Consiglio regionale. Mi permetto di aggiungere che, oltre a questa legge, è stata presentata in Giunta la legge sul volontariato a cui ha contribuito anche tale consulenza. Le dico questo perché, nell'ambito della legge del volontariato, sono previsti anche tutti i volontariati di emergenza.
Abbiamo rinnovato tale consulenza, primo, perché questo lavoro che avevamo fatto non è ancora stato ultimato, ma anche perché il nuovo contratto prevede nuove forme di organizzazione dei medici di continuità assistenziale e di emergenza. Lo stesso contratto prevede nuove forme di accordo per i medici di famiglia, una retribuzione obiettiva al risultato, non più solo una retribuzione a persona assistita. Per questo abbiamo riconfermato la consulenza al Dott. Ferrero, che ha nel suo curriculum due funzioni svolte in modo importante: quella di ideatore del "118" in Valle e quella di aver esercitato per lungo tempo la mansione di direttore di area territoriale e poi perché ha lavorato bene; quindi una professionalità che non era facile trovare in altri soggetti in Valle d'Aosta: quella sull'emergenza e quella di responsabile della medicina del territorio.
Vorrei sottolineare che nel nostro Assessorato hanno sempre lavorato dei medici fino a un anno fa, medici che in questo momento non vi sono più. Avevamo destinato dall'azienda in Assessorato il Dott. Allegri, che da un anno è rientrato in USL, e il Dott. Ponzetti, che lavorava in Assessorato proprio per contribuire alla formulazione del vecchio Piano sanitario, che ora ha una funzione in azienda. Attualmente quindi, al di fuori del Dott. Ferrero, non abbiamo nessun tecnico medico oltre a me, nell'ambito dell'Assessorato, per questi motivi la consulenza è diventata ancora più importante.
Per quanto riguarda la seconda questione, mi permetto... ma lei lo ha detto correttamente nella sua replica, direi che a "Finaosta" è stato affidato il compito di sintetizzare tutto il lavoro che era stato fatto, di essere il collettore, che non prescinde dal lavoro fatto in questo periodo e che sta continuando in modo molto importante all'interno del nostro Assessorato. Pensavo all'inizio di non aver bisogno di una consulenza di questo tipo, perché pensavo di farlo "in casa", è chiaro che potevamo affidare queste consulenze a ditte a ciò dedicate, ma probabilmente non avrebbero collaborato i nostri dirigenti, il che mi sembrava determinante. Per la complessità del lavoro, però le faccio notare che il nostro Assessorato è ancora uno dei pochi in Italia che comprende sia le politiche sociali, sia la sanità, non solo, ma il nuovo Piano sanitario dovrà cercare di coordinare questi due aspetti in modo più realistico di quanto è adesso: dovrà ridefinire il territorio a livello di organico, dovrà rivedere il discorso dei piani di zona, cioè sarà un piano della salute di grossa importanza e di programmaticità notevole per la Valle d'Aosta. Di fronte a questo abbiamo avuto bisogno di qualcuno che ne facesse la sintesi; perché è stata scelta "Finaosta"? Intanto perché ha ben operato altre volte in materia di edilizia sanitaria, poi perché tale ente ha un'agilità che non abbiamo noi: pensi che nel costruire un piano sanitario di questo tipo bisogna avere una figura esperta in statistica sanitaria e il prossimo mese presenteremo 2 grandi rapporti che sono i primi della mortalità in 20 anni della nostra Regione e del piano di programmazione sociale sul territorio. Figure quindi come un esperto in statistica sanitaria, un antropologo che veda la rispondenza dell'utente rispetto al servizio offerto, ma anche - questo è il terzo motivo - sono andato a rivedere tutte le osservazioni che avevate fatto al precedente Piano sanitario, una delle vostre accuse era che questo è un "castello dei sogni" e che mancava di una programmazione economica. L'importo assegnato per tale studio probabilmente è ridondante, non sarà necessario spendere tutta quella cifra; come ha giustamente ricordato, vi sono dei nostri operatori non retribuiti all'interno di tale piano, penso che questo anche per abbreviare i tempi sia stato un passaggio necessario e questo anche perché nell'ambito del nostro Assessorato non esistono, oltre al Dott. Ferrero, alcune figure di medici o di tali figure che ho citato prima.
Sulla domanda che lei mi fa: "com'è la pianta organica del nostro Assessorato"... è sicuramente un trabocchetto che lei mi tendeva, nel senso che non esiste pianta organica, la legge n. 45 non prevede per un Assessorato una pianta organica, ma prevede un organico unico regionale da cui si pesca. Se poi in amicizia le devo rispondere per dire quali sono le criticità all'interno, già le ho citato che mancavano dei medici a ciò dedicati e in Lombardia lavora tutto uno "staff" in tal senso, ma abbiamo delle criticità notevoli: mancano 2 posti di capo servizio, mancano le assistenti sociali, anche perché quest'ultima figura è passata da 2 incarichi a molti incarichi. Ho accennato all'inizio al discorso dei carichi di lavoro; tale studio sui carichi di lavoro penso sarà molto importante per questo criterio e questa legge n. 45.
Sul punto n. 3: in questo momento abbiamo circa 25 consulenze, alcune sono storiche, cioè l'Istituto "Mario Negri" di Milano per la farmacovigilanza, l'analisi del prontuario, eccetera, le assicuro che, nonostante abbia cercato un farmacologo in Valle d'Aosta, non sono facilmente sostituibili, così altre consulenze come l'azienda "Careggi" di Firenze per controlli di qualità sui laboratori di analisi chimiche, eccetera. In tutto abbiamo queste 25 circa consulenze per un totale di 842 mila euro, di cui la maggior parte sono nelle politiche sociali, sono assistenti sociali. Di questi 842 mila euro 269 vengono da bilancio regionale, 70 mila da fondi erogati dal Ministero della salute per progetti specifici, sono soprattutto i progetti che riguardano le tossicodipendenze e l'alcolismo e 501 mila euro vengono dal Fondo nazionale per le politiche sociali.
Per rispondere all'ultima domanda: "se non ritenga che le questioni inerenti tale prima consulenza, essendo di tipo prevalentemente operativo-gestionale, non rientrino più propriamente tra le competenze dell'USL", questo è un trabocchetto doppio, nel senso che da una parte lei mi ha accusato di non avere una gestione politica... no, tali compiti sono proprio dell'organo politico: questa formulazione di leggi e il Piano socio-sanitario sono compiti chiaramente politici, l'USL è un organo esecutore delle progettualità politiche.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Voglio tranquillizzare l'Assessore che non era assolutamente mia intenzione fare trabocchetti, ma volevo avere delle risposte; fra l'altro, quello che lui ha definito come "ultimo trabocchetto" in realtà forse è stata una questione mal letta, perché si riferiva alla prima consulenza: quella del Dott. Ferrero, che noi ritenevamo dalla lettura della convenzione fosse un incarico di tipo operativo gestionale sull'emergenza...
(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
... vada avanti, le questioni inerenti tale prima consulenza, perché vi sono quattro questioni che mettete nella prima consulenza! Gli uffici gliela hanno letta distrattamente l'interpellanza, comunque questa è la precisazione che è a supporto del fatto che di solito non facciamo i trabocchetti.
Sull'organico nemmeno, Assessore, perché è tutto vero quello che lei dice, ma poi lei mi insegna che, al di là di un'espressione da un punto di vista legislativo superata, poi ogni Assessorato ha i suoi servizi con le esigenze di farli funzionare; perciò chiamiamola pur in maniera diversa, ma in sostanza - e lei lo ha detto - manca personale e non solo, lei ha detto: "mancano professionalità specifiche". Dico solo questo: il suo Assessorato rispetto agli altri ha una responsabilità in più: quella della salute dei cittadini, perciò questi sono problemi che vanno risolti con priorità, priorità che lei deve far valere nell'ambito della Giunta e noi siamo disposti a sostenerla in questa battaglia. Lei capisce che, se mancano i capiservizio dell'industria... e va bene, Assessore Ferraris, qualche timbro in meno, qualche rallentamento in più, forse facciamo meno burocrazia, ma, se mancano quelle figure professionali che consentono una programmazione della sanità e un approfondimento delle tematiche sanitarie, Assessore, noi tardiamo nel dare le risposte e tardare nel dare le risposte vuol dire tardare nel rendere un servizio sanitario efficace ed efficiente, tempestivo e quant'altro. Ribadiamo perciò su questo aspetto la invitiamo a far valere non tanto il suo peso politico, ma il peso della responsabilità che lei si porta politicamente addosso, il peso di una situazione concreta che è la salute.
Sulle altre questioni sulle quali lei ha risposto, prendiamo atto di quanto lei ci ha detto. Non condividiamo tale filosofia, che questa Giunta peraltro ha sposato in pieno, di individuare in "Finaosta" il referente di tutte le problematiche che non riuscite a gestire a livello di struttura regionale. "Finaosta" è nata per fare certe cose e le fa anche male molte di queste cose, perché tutta la programmazione economica fatta da "Finaosta" è disastrosa; i risultati oggi con il senno del poi... nel senso che le selezioni che sono state fatte da "Finaosta" sull'affidabilità di certe aziende hanno dimostrato alla prova del tempo di essersi poggiate su qualcosa che non era così come appariva...
(interruzione dell'Assessore Ferraris, fuori microfono)
... qui non è il problema dell'infallibilità di "Finaosta", noi pretenderemmo semplicemente che "Finaosta" fosse più attenta e tecnica nel fare certe valutazioni e meno politica, perché il compito della politica è il compito della Giunta e del Consiglio regionale! Dicevamo che già sui settori economici "Finaosta" ha dato delle risposte non soddisfacenti, perché lo abbiamo riconosciuto con un Consiglio straordinario, motivando situazioni contingenti, ma evidenziando che vi è una crisi economica soprattutto nell'industria. Ora, questo è un problema grave, ma se questo problema grave lo dovessimo trasferire nella sanità, Assessore, sarebbe un problema drammatico! Avremmo una situazione in cui voi sareste i primi a patirne, perché diminuirebbero gli elettori! Se "Finaosta" dovesse gestire la politica sanitaria come ha gestito la politica economica industriale, penso che abbiamo motivo di che allarmarci. La conclusione è che "Finaosta" non può fare tutto, perché fa già difficoltà a fare bene ciò che per norma sua dovrebbe fare, perciò la invitiamo, Assessore, a "battere i pugni sui tavoli della Giunta", ad ottenere maggiori risorse se necessario, ad ottenere le professionalità che lei ha detto essere mancanti, al fine di poter impostare dei ragionamenti con gli attori giusti. Le conclusioni poi ci potranno vedere convergenti o divergenti rispetto alle vostre conclusioni, però è importante avere gli elementi per poter effettuare i ragionamenti. Con questa riflessione, che è anche un invito, esprimiamo una moderata soddisfazione sul fatto che la sanità valdostana possa riservarci un futuro migliore, anche perché il passato e il passato recente non ci hanno dato ampie soddisfazioni.
Presidente - Vista l'ora, dichiaro conclusi per questa mattina i lavori del Consiglio. I lavori riprenderanno alle ore 15,30.
La seduta è tolta.
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La séance se termine à 13 heures 5.