Oggetto del Consiglio n. 1135 del 9 febbraio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1135/XII - Esclusione di proposte importanti per l'integrazione sociale nell'ambito di progetti realizzati con il contributo del Fondo sociale europeo. (Interpellanza)
Interpellanza
Preso atto della D.G. n. 2364 del 12 luglio 2004 con cui viene approvato l'invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo (Annualità 2004-2005 - Obiettivo 3);
Preso atto della D.G. n. 4754 del 20 dicembre 2004 con cui - dopo ben 150 giorni - vengono approvati gli esiti della valutazione dei progetti presentati in seguito al suddetto invito;
Viste la forte selezione attuata e l'esclusione di alcune proposte considerate importanti per l'integrazione culturale e sociale delle fasce più deboli della popolazione, come, ad esempio, i corsi che avrebbero dovuto svolgersi presso la Casa Circondariale di Brissogne e viste le motivazioni, che a nostro avviso potevano essere superate con un invito all'integrazione e alla modifica di parti del progetto;
Ritenuto che una maggiore trasparenza nei criteri di valutazione e di rendicontazione dei progetti, come una tempistica più funzionale (rispetto ai tempi di presentazione dei bandi, di valutazione dei progetti e dell'erogazione dei contributi) faciliterebbe l'azione degli enti di formazione;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) i motivi del ritardo con cui sono stati banditi e definiti i progetti relativi all'Obiettivo 3;
2) le motivazioni per cui non si è ritenuto di approvare i corsi per detenuti e se si intende proporre iniziative che perseguano gli stessi obiettivi;
3) se, rispetto alle procedure attinenti la valutazione, la gestione, il finanziamento, la rendicontazione e il controllo dei corsi finanziati dal Fondo Sociale Europeo, siano state avanzate osservazioni da parte degli enti di formazione e se si intende tenerne conto e in che modo.
F.to: Squarzino Secondina
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Con questa interpellanza intendiamo affrontare alcuni problemi legati ai bandi e poi all'approvazione dei progetti relativi all'"Obiettivo 3" finanziati dal Fondo sociale europeo. Ci troviamo di fronte a questa situazione: il 12 luglio 2004 è stato emanato l'invito, quindi è stata approvata dalla Giunta una deliberazione in cui vengono indicati sia le tipologie di progetti che si intendono finanziare, sia i finanziamenti relativi ad ogni progetto sia le condizioni per poter presentare i progetti e i termini entro cui presentarli.
Con deliberazione del 20 dicembre 2004 vengono approvati gli esiti della valutazione delle proposte, quindi siamo di fronte a un primo elemento: una deliberazione di Giunta che il 12 luglio emana gli inviti a presentare i progetti e indica come termine il 6 settembre (da notare che questo significa che chi vuol presentare i progetti è costretto a lavorare nel mese di agosto, che non è il mese più adatto per trovare "partners", per costruire progettualità, comunque...).
Presidente - ... mi sembra che in questo momento ci sia una situazione di relativa tranquillità, comunque rispetto a quella che è la norma di questo Consiglio... invito ancora i colleghi che hanno probabilmente questioni più importanti da trattare, di farlo fuori dell'aula, che merita un rispetto diverso. Grazie.
Squarzino (Arc-VA) - Dicevo che i progetti vengono presentati puntualmente entro il 6 settembre 2004 e solo il 20 dicembre vengono comunicati gli esiti della valutazione delle proposte. Sono passati ben 150 giorni, diciamo nell'interpellanza, da quando è stato approvato l'invito a presentare i progetti, ma più di 100 giorni dal termine in cui si chiedeva di presentare i progetti, quindi c'è un problema di tempi.
Vorremmo capire come mai ci sono così tanti ritardi nel definire i progetti; da notare che sono progetti relativi alle annualità 2004-2005; allora qui è chiaro che il progetto che è stato approvato il 20 dicembre 2004 non potrà partire che nel 2005, quindi i 2 anni in realtà sono un anno solo.
Vorremmo anche capire i criteri con cui vengono esaminati e approvati i progetti. Se analizziamo i progetti che sono stati approvati, quelli invece dichiarati non idonei, dichiarati non ammissibili formalmente, dichiarati idonei, ma non finanziabili, scopriamo che ci sono delle iniziative rivolte alle fasce più deboli della popolazione, come ad esempio iniziative rivolte ai detenuti della Casa circondariale di Brissogne, iniziative che non sono state considerate, sono state scartate.
Ora, esiste un protocollo ben chiaro fra Regione e ministero, in base al quale questo corso era stato inserito nella stessa proposta di bando. C'è un'attenzione verso le fasce più deboli che viene proclamato a ogni piè sospinto, poi nel momento in cui ci sono iniziative per queste fasce più deboli, queste iniziative non passano. Sì, ci sono delle osservazioni critiche, c'è qualcosa che non va - semmai lo vedremo dopo -, ma il 50% dei progetti che sono stati valutati idonei e finanziabili hanno delle osservazioni su aspetti molti più profondi rispetto a questo. Prendo l'esempio di questo corso per detenuti: è mancato il rispetto dell'obbligatorietà delle indennità di frequenza pari a euro 3,00 per ogni ora, nel progetto si proponevano 2,58 per ogni ora. Voi pensate che per questo elemento vada eliminato un progetto così importante? Non si poteva chiamare la persona e dire: "guardate che qui c'è questo da correggere"? Oppure dire: "il progetto va bene, ma dovete correggere questo particolare", come è successo in moltissimi altri casi, in cui è indicato chiaramente che va riformulata tutta la parte relativa ai crediti formativi, e non è poca cosa per un corso di professionalizzazione rivedere tutta la parte relativa ai crediti formativi, oppure che va rivisto tutto il piano finanziario.
Mi chiedo come mai vengono utilizzati 2 pesi e 2 misure: questa è la nostra preoccupazione, questo è il nostro dubbio. Ci siamo chiesti: perché, come mai capita questo e come mai questa eliminazione avviene nei confronti delle fasce più deboli? Poi fossero grandi cifre! Può darsi che siano chiari gli elementi di valutazione, ma la nostra impressione è che non ci sia sufficiente trasparenza nei criteri di valutazione, come pure nei criteri di rendicontazione. Ho sentito molti enti di formazione che hanno difficoltà ad avere i saldi di spese già fatte e notate, la cosa che mi ha molto dispiaciuta è che in molti casi ho sentito persone che hanno detto: "guarda, vorrei andare a chiedere spiegazioni, ma se tu vai a chiedere o a protestare, rischi di non essere preso in considerazione dopo"; quindi c'è addirittura un timore di eventuale ritorsione. Questo lo dico perché mi spiace.
Ci sono difficoltà per tempi lunghi nel pagamento, per mancanza di chiarezza di indicazione; chiediamo allora se effettivamente sono state fatte, da parte degli enti di formazione, delle osservazioni critiche, delle proposte, se queste sono state prese in considerazione per rendere più chiara questa procedura di bandi di concorso e di finanziamento di progetti.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - Innanzitutto sulla questione dei cosiddetti "ritardi", per quanto riguarda i bandi non abbiamo delle scadenze definite, per cui va fatto a giugno piuttosto che a settembre. Va detto che per quanto riguarda il 2004, quello è stato l'anno in cui c'è stata una riprogrammazione, perché era finita una prima fase di programmazione del Fondo sociale europeo "Obiettivo 3" e c'era la riprogrammazione per il triennio 2004-2005, la seconda parte di programmazione. Cosa è successo? Credo che questo sia condiviso dalla collega Squarzino: abbiamo cercato di effettuare la parte relativa alla definizione delle direttive, a tutta la fase di programmazione in uno stretto confronto con gli enti interessati, cosa che ha comportato dei tempi, perché i tempi del confronto hanno una loro durata, però credo che questi siano stati tempi utili, perché hanno consentito di affrontare e risolvere alcune questioni che erano state poste e si è cercato di rispondere positivamente alle richieste degli enti di formazione.
Per quanto riguarda lo specifico delle questioni poste, va detto che, dal mese di febbraio 2004 a tutto luglio 2004, si sono tenuti incontri con gli organismi di formazione per condividere le regole di gestione delle attività cofinanziate che hanno significato affrontare i temi relativi alle direttive per quanto riguarda la gestione dei fondi e la parte relativa alla convenzione.
Per quanto riguarda i problemi della data di emissione dell'invito, questa è stata stabilita tenendo conto della programmazione dell'offerta formativa sul territorio, ed il tempo intercorso tra la data di scadenza - il 6 settembre come veniva ricordato - e la data di approvazione della deliberazione contenente gli esiti della valutazione - il 20 dicembre - sono stati 70 giorni lavorativi, il che corrisponde all'espletamento di tutte le fasi di valutazione, in particolare la verifica della completezza ed ammissibilità formale delle proposte, ed eventuali richieste di integrazioni alla documentazione di ammissibilità (quindi questa integrazione è prevista e se ci sono casi specifici, signora, li denunci in sede competente perché questi sono dei bandi a tutti gli effetti ed è chiaro che l'integrazione è fatta nel momento in cui questa è consentita, ma è chiaro che avendo schede di intervento molto dettagliate, se non si risponde alle schede di intervento non è l'esiguità o la particolarità del tipo di corso, rivolto a fasce deboli piuttosto che ad altre, che può essere dirimente rispetto a questo); la valutazione tecnica, comprendente anche la verifica dell'ammissibilità tecnico-formale; la verifica della coerenza con le politiche di settore, che è stata svolta in collaborazione con gli uffici competenti degli assessorati regionali interessati.
Sono state definite delle graduatorie generali e per misura, si sono verificati gli impegni di spesa, è stato predisposto l'atto amministrativo di approvazione degli esiti della valutazione e di impegno della spesa, con i relativi allegati. Fra questi allegati c'era la questione relativa alle convenzioni, rispetto alle quali abbiamo dovuto risolvere un problema giuridico collegato alle richieste degli enti rispetto alla caratteristica del tipo di intervento finanziario che viene fatto con il "FSE" cioè se fosse da considerarsi contributo o altro.
Per quanto riguarda ulteriori elementi, le commissioni di valutazione si sono insediate in data 8 ottobre 2004. La deliberazione di incarico dei componenti le Commissioni è stata effettuata in data 27 settembre, successivamente alla scadenza del bando, in quanto, anche a fini di economicità della spesa, il numero di giornate di impegno dei membri delle commissioni viene deciso sulla base del numero di progetti effettivamente pervenuti; questo era un bando consistente, più di 4 milioni di euro.
In data 5 ottobre 2004 gli uffici avevano già provveduto ad inviare agli assessorati competenti copia dei progetti afferenti alle politiche di settore di competenza di ciascuno, unitamente alla richiesta di formulare un parere di coerenza delle proposte progettuali con le politiche di settore. Il parere degli assessorati è stato acquisito nel corso di incontri che sono stati calendarizzati a partire dalla metà del mese di ottobre, anche al fine di fornire agli assessorati un tempo sufficiente per esaminare il progetto ed esprimere il proprio parere. Infine, si evidenzia che le Commissioni, in quanto composte da esperti esterni e personale interno, non hanno operato continuativamente ed a tempo pieno, per ovvie esigenze di continuità di servizio. Mi pare che, dal punto di vista dei tempi, l'agenzia si sia mossa in modo corretto, tenuto conto della complessità del bando.
Per quanto riguarda i corsi per detenuti, va detto che l'invito pubblico a presentare progetti prevedeva una specifica scheda intervento (la 41B115) avente ad oggetto interventi di formazione professionale e di alfabetizzazione linguistica rivolti alla popolazione detenuta presso la Casa circondariale di Aosta, con una disponibilità finanziaria significativa di euro 309.600,00.
Per quanto riguarda la seconda scadenza, sarà il 4 marzo 2005. In questo caso spero che non si dica che abbiamo fatto le cose in ritardo, per il semplice fatto che sarebbe stato possibile mettere a bando il tutto agli inizi del mese di febbraio di questo mese, ma, visto che nel periodo c'erano le vacanze di Natale, si è tenuto conto di un'obiezione che ci era pervenuta dalla collega Squarzino, quindi abbiamo scelto il periodo di marzo.
Rispetto alla prima scadenza sono stati presentati 6 progetti: un progetto, che è stato ritenuto idoneo, rivolto a 10 allievi per 500 ore, per operatore "PC" addetto alla grafica, per un importo complessivo di euro 79.310,00; un progetto risultato non ammissibile sul piano tecnico-formale in quanto non ha rispettato un requisito cogente previsto nella scheda intervento; 3 progetti valutati tecnicamente come non idonei in quanto hanno ottenuto un punteggio inferiore alla soglia di idoneità corrispondente a punti 500 su 1.000. Alla luce di quanto detto, rimane una disponibilità di euro 230.289,00 che verranno messi a bando nel mese prossimo.
Per quanto riguarda il caso specifico dei corsi per detenuti, ma in termini generali, l'Agenzia regionale del lavoro ha sempre svolto incontri con enti di formazione per approfondire le motivazioni della non idoneità delle loro proposte progettuali ed ha sempre manifestato la propria disponibilità a supportare gli enti nella riformulazione delle stesse proposte in vista del nuovo bando del marzo 2005, come aveva fatto nel passato. Da questo punto di vista si parlava di "ritorsione"... non è proprio questo lo spirito, se questa è la percezione, è assolutamente sbagliata, posso escludere che ci sia una volontà da parte degli uffici di avere atteggiamenti che non siano consoni a una correttezza professionale, anzi - come dirò dopo - l'atteggiamento dell'agenzia è un atteggiamento virtuoso.
Rispetto alle procedure attinenti la valutazione, se siano state fatte osservazioni da parte degli enti di formazione e se si intende tenerne conto e in che modo, per quanto riguarda le osservazioni degli enti di formazione, ne abbiamo tenuto abbondantemente conto sia nella predisposizione degli atti amministrativi sia in un confronto che è continuamente aperto con gli enti stessi, tant'è vero che da febbraio a luglio, per quanto riguarda le deliberazioni n. 1643 e n. 2531, che sono le deliberazioni che hanno riguardato le direttive sui bandi, ci sono state le riunioni formali con gli enti di formazione e gli organismi del settore, proprio per ricevere tutti i contributi che potevano essere utili per una condivisione di un documento programmatico; oltretutto sappiamo come la formazione professionale abbia valore strategico per la nostra regione.
Per quanto riguarda gli enti i cui progetti non hanno trovato accoglimento positivo, c'è sempre stata la disponibilità da parte delle strutture di spiegare i motivi e di essere di supporto per le risposte che è necessario fornire agli interessati. Devo dire che non abbiamo ricevuto alcuna formale missiva che comporti lamentele scritte o altro dagli uffici dell'Agenzia del lavoro. Prendo atto delle dichiarazioni della Consigliera, ma non c'è nessun ente che abbia sollevato delle questioni rispetto al bando scorso.
Per quanto riguarda la trasparenza dei criteri di valutazione, questo è un tema al quale siamo particolarmente interessati, proprio perché si tratta di gestione dei fondi pubblici. È chiaro che la trasparenza significa individuare dei criteri di valutazione che sono validi per il bando nel suo complesso, non è che si cambiano in corso d'opera in relazione a chi può essere l'utilizzatore del corso piuttosto che l'ente che lo propone. Per quanto riguarda i criteri di valutazione e la trasparenza degli stessi, va detto che i criteri e le modalità di valutazione sono oggetto di approvazione da parte del Comitato di sorveglianza del "POR Obiettivo 3", nel quale sono rappresentate anche le parti sociali, e in questa sede non sono mai stati sollevati problemi; i criteri e le modalità di valutazione sono esplicitati nell'invito a presentare progetti; i criteri e le modalità di valutazione sono stati oggetto di presentazione ed esplicazione nel corso di uno specifico incontro pubblico, tenutosi in data 27 luglio 2004, nel quale hanno partecipato circa 50 persone, in rappresentanza degli organismi di formazione, delle istituzioni scolastiche e dei soggetti a diverso titolo interessati alla presentazione di proposte oggetto di cofinanziamento da parte del "FSE", quindi ci sono state anche delle sedi in cui era possibile sollevare problemi. Inoltre si sottolinea che la Regione Valle d'Aosta è l'unica che propone ai soggetti interessati degli incontri individuali in relazione alla restituzione degli esiti della valutazione dei progetti risultati non approvati, nel corso dei quali viene spiegato, sulla base di un principio di trasparenza e attraverso la documentazione che è stata presentata, la valutazione che è stata fatta dei progetti, allo scopo di consentire agli enti di formazione un eventuale ed auspicabile miglioramento della qualità delle proposte progettuali.
Si ricorda che questo tipo di attività, messa in atto dall'Agenzia del lavoro della Valle d'Aosta, è stata ascritta tra gli esempi di buone prassi dell'azione amministrativa di un'autorità di gestione della Commissione europea, che è un parere diverso da quello espresso dalla collega Squarzino ed è ovviamente l'autorità che ha funzioni di controllo sulla realizzazione dei corsi. Poi che le modalità di rendicontazione presentino degli elementi di complessità, questo è un dato che caratterizza l'utilizzo del Fondo sociale europeo in Valle d'Aosta e in tutto il resto del territorio europeo, quindi non facciamo altro che applicare delle norme che sono decise a livello comunitario. Di conseguenza direi che i requisiti di trasparenza e di ricerca di un confronto con gli enti sono uno degli obiettivi che questa Amministrazione intende realizzare.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Vorrei che fosse chiaro che il mio intervento sui corsi finanziati, sui corsi progettati non è un intervento contro chi programma o contro questo tipo di iniziative, ma il mio intervento era finalizzato a mettere in luce alcuni aspetti critici. Intanto l'aspetto critico dei tempi: l'Assessore ha chiarito i motivi per cui solo molto tardi si sono potuti avere tutti gli elementi per poter programmare in modo serio e completo, ne prendo atto. Prendo altresì atto del fatto che la data per il secondo invito è stata spostata dal 4 febbraio al 4 marzo, per consentire anche a quegli enti che hanno visto - a volte per motivi che lei ritiene formali - bocciata una propria proposta la possibilità di ripresentarla in termini formalmente più corretti.
Ma vede, Assessore, forse a lei è sembrata strana la mia osservazione, è vero, ho letto le schede forse non in modo così preciso sicuramente, quindi non ho tutti gli elementi in mano, ma a me sembra strano che su di un particolare di quel genere cui prima ho accennato, non si sia voluto fare una verifica da parte di chi valutava i progetti, e che a fronte di osservazioni di altri corsi, osservazioni molto pesanti perché incidono pesantemente nel tipo di corso, non si sia utilizzato lo stesso criterio di rigidità. È questo che mi rende... un po' perplessa. Può darsi che guardi in modo particolare i corsi per le fasce sociali più deboli, sarà che già 2 anni fa altre attività educative proposte per le carceri sono state anche queste bocciate per vari motivi, so che ci sono ancora dei tentativi di capire come mai, quindi sarà questo retroterra esperenziale che mi ha fatto mettere in luce la particolare attività che ho voluto sottolinearne.
Prendo atto che c'è la volontà di lavorare con gli enti gestori; prendo atto soprattutto della sua affermazione finale che continuerete a lavorare per chiarire meglio i vari aspetti, perché lei sicuramente ha presente tutta la serie di osservazioni che gli enti gestori hanno fatto, osservazioni a cui non si è data una risposta completa nelle nuove linee indicate. Qui si sconta in questo settore lo stesso limite che c'è in tutta l'Amministrazione, cioè il non dialogo fra i diversi settori dell'Amministrazione che si occupano dello stesso problema. Lei sa benissimo che le regole per la gestione di questi corsi, che sono suggeriti dagli assessorati, sono diverse da un assessorato all'altro, sono diverse fra assessorati e Agenzia del lavoro e servizio di assistenza tecnica. Qui, quello che gli operatori lamentano è che ci sono indirizzi diversi a seconda dell'assessorato a cui ci si rivolge, a seconda se ci si rivolge al servizio di assistenza tecnica che dovrebbe essere la guida per gli enti di formazione, a seconda se ci si rivolge ai responsabili dell'Agenzia del lavoro: sono proprio pareri contrastanti. Sono pareri che riguardano anche cose banali, ma che sono poi importantissime, cioè come valutare le spese, in quale categoria collocare una certa spesa rispetto ad un'altra, e sono particolari che, se non sono considerati giusti da quell'assessorato, inficiano tutta la rendicontazione.
Di fronte a queste continue difficoltà, dovute non a cose oggettive per cui non si può far niente, ma solo alla mancanza, qui, come altrove, di un coordinamento fra gli assessorati, quello che chiediamo è che questo coordinamento avvenga, che non ci sia una valutazione diversa da un assessorato e l'altro ma che con l'Agenzia del lavoro e il servizio di assistenza tecnica, si dica chiaramente quali sono le spese sostenibili e quelle non sostenibili. Prima si dice che sono ammissibili, poi quando uno le fa non sono più ammissibili e quindi uno si trova nei guai, ma in nome di che cosa? Che interesse abbiamo come Amministrazione a rendere difficile questo tipo di lavoro? Nessuno.
Le chiedo uno sforzo ulteriore perché questa attività, che è già così complessa, venga semplificata il più possibile e venga garantita una univocità di risposte, altrimenti ci si trova in una situazione di difficoltà, per cui, da un lato, l'ente Regione chiede agli enti di formazione di progettare per lei; dall'altro, non consente a questi enti di formazione, a cui affida un incarico, di farlo in modo sereno e soprattutto in modo tale che non debbano aspettare 2 anni per avere il saldo dei corsi fatti. Lei sa bene che progetti conclusi nel 2003, non hanno ancora avuto il saldo nel 2005; è mai pensabile che meccanismi di liquidazione siano così lunghi? Questo dobbiamo chiedercelo; piuttosto vediamo - come è successo in altre regioni - di prevedere un ente intermedio finanziario che anticipa quei soldi, che poi la Regione, con i suoi tempi, che sono tempi biblici legati a certe procedure, rimborserà successivamente.