Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1119 del 27 gennaio 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1119/XII - Impegno a soprassedere alla firma dell'accordo di programma per il rinnovo della stazione di partenza della nuova funivia del Monte Bianco in attesa dello studio sui rischi della località. (Rigetto di mozione)

Mozione

Richiamata la mozione approvata dal Consiglio regionale del 22 aprile 2004, che impegnava la Giunta regionale a condurre un'approfondita valutazione sulla localizzazione della stazione di partenza della nuova Funivia del Monte Bianco, soprattutto per quanto riguarda le questioni di sicurezza ed incolumità pubblica;

Ricordato che tale mozione impegnava la Giunta a giungere ad una formale decisione in materia prima della conclusione della procedura di approvazione dell'Accordo di programma relativo al rinnovo del complesso funiviario;

Ricordato altresì che, in occasione dell'audizione in III Commissione, il 4 giugno 2004, l'Assessore regionale al Territorio aveva comunicato che l'istituto delle valanghe di Davos (Svizzera) era stato incaricato di effettuare uno studio rispetto agli eventuali rischi della localizzazione ad Entrèves della stazione di partenza della nuova funivia;

Evidenziato inoltre che, sempre in occasione della citata audizione in III Commissione, il Direttore della Prevenzione dei rischi idrogeologici, geologo Massimo Pasqualotto, aveva comunicato che lo studio dell'istituto di Davos sarebbe stato realizzato nel corso del mese di giugno 2004;

Constatato che, in data 6 dicembre 2004, con deliberazione n. 4505, la Giunta regionale ha approvato l'Accordo di programma definitivo, senza aver prima provveduto ad acquisire la nuova documentazione richiesta in merito alla sicurezza della località di partenza e senza procedere alla specifica valutazione prevista dalla mozione del 22 aprile;

Evidenziato che, nel rispetto di quanto deliberato dal Consiglio regionale, non è possibile dare corso all'Accordo di programma prima dell'acquisizione della necessaria documentazione relativa alla stazione di partenza e prima della valutazione sul rischio da parte della Giunta regionale;

Il Consiglio regionale

Impegna

il Presidente della Regione a non dare corso alla firma dell'Accordo di Programma per il rinnovo del complesso funiviario citato in premessa ed all'emanazione del Decreto di adozione dell'Accordo fino a quando non sia stato definito lo studio relativo al rischio della località di partenza dell'impianto e finché la Giunta non avrà provveduto ad effettuare la valutazione prevista dalla mozione approvata dal Consiglio regionale il 22 aprile 2004.

F.to: Riccarand - Viérin Marco - Curtaz - Lanièce - Squarzino Secondina

Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Avevamo iniziato la discussione su questa mozione nello scorso Consiglio e l'avevamo sospesa perché l'Assessore Cerise aveva comunicato l'esistenza di un documento che abbiamo successivamente acquisito ed esaminato. Prima di tornare sui punti oggetto della mozione, vorrei fare una premessa.

Da parte del nostro gruppo - lo voglio dire chiaramente anche se non vedo presente l'Assessore Caveri, che è parte in causa in tutta la vicenda insieme all'Assessore Cerise - non vi è una posizione pregiudiziale rispetto alla localizzazione della stazione di partenza della funivia del Monte Bianco; abbiamo delle nostre valutazioni di opportunità, ma siamo interessati a valutare i pro e i contro di qualsiasi localizzazione. Qualcuno ci rimprovera di fare manovre ostruzionistiche, dilazioni, posizioni ideologiche, ma noi non abbiamo una posizione ideologica o precostituita, noi vogliamo che venga fatta una scelta meditata, razionale ed opportuna. Ora, è stato sollevato un problema rispetto alla localizzazione su cui la Giunta è orientata per la partenza della nuova funivia... la Giunta regionale e il Comune di Courmayeur e la società delle funivie... la località di Entrèves. Questo problema, insieme ad altri che sono stati sollevati, è un problema molto serio, che riguarda la sicurezza di quella zona, la presenza di soffi di valanga, la presenza di elementi di rischio. Ora, con una mozione presentata dalla "Stella Alpina" e votata all'unanimità dal Consiglio il 22 aprile, si è chiesto alla Giunta di fare una verifica approfondita rispetto a tale elemento di rischio, di dare una risposta che sia chiarificatrice e rassicurante.

Questa ulteriore mozione, che abbiamo presentato insieme dalla "Stella Alpina", è nata dal fatto che, passati 8 mesi dalla mozione approvata dal Consiglio, ci troviamo con in mano nulla, cioè quello che era stato richiesto con una mozione del 22 aprile 2004 alla Giunta non è stato fatto, anzi è stato fatto esattamente il contrario. Infatti la mozione impegnava la Giunta a valutare, prima della conclusione della procedura di approvazione dell'accordo di programma, se la scelta della localizzazione della stazione di partenza ad Entrèves rimanga la migliore, tenuto conto anche della sicurezza e dell'incolumità pubblica; invece per l'accordo di programma vi è stata l'approvazione preliminare, sulla quale non avevamo sollevato obiezioni, ma vi è stata anche l'approvazione definitiva e adesso siamo nella fase in cui si deve dare attuazione a questo accordo di programma.

Cos'è successo? Quali approfondimenti sono stati fatti dal 22 aprile 2004 ad oggi? A noi non risulta che sia stato fatto nessun approfondimento. L'Assessore ha consegnato alla Presidenza del Consiglio... e quest'ultima ha dato a tutti i consiglieri tale nota, che è un verbale di un incontro del 7 gennaio 2005; allora, 22 aprile 2004, verbale di un incontro del 7 gennaio 2005, cioè sono passati 8 mesi prima che vi fosse non dico un documento, ma il verbale di un incontro! All'interno di questo amplissimo periodo in cui si poteva approfondire, verificare tutto, studiare tutto, non abbiamo nulla! Abbiamo solo il verbale di un incontro in cui finalmente il 7 gennaio, dopo che noi avevamo presentato un'ulteriore mozione che oggi discutiamo, la quale è datata 20 dicembre... infine al centro di "Davos" in Svizzera si incontrano alcuni responsabili dell'"Institut fédéral pour l'étude de la neige et des avalanches" con un responsabile dell'Amministrazione regionale nel settore competente e qual è il contenuto di questo verbale? Il titolo è "Rapport préliminaire", ma non c'è neanche un "rapport préliminaire" in questo verbale, perché il contenuto dice semplicemente che sono stati esaminati i documenti e le cartografie che già si conoscevano, cioè quelle degli ambiti inedificabili del comune, le cartografie tecniche allegate al progetto preliminare della funivia del Monte Bianco che, alla luce di questa documentazione già nota, risulta che "La station de départ de la funiculaire du Mont Blanc est située partiellement dans une zone périphérique du secteur menacé par le souffle de l'avalanche n° 77 du Toula"; quindi vi è un pericolo comunque di un soffio di valanga. Più avanti si dice che: "Peut-être en raison du fait de la position latérale de la nouvelle station par rapport à la direction principale d'écoulement d'avalanche, les pressions dynamiques peuvent ressortir inférieures aux paramètres de loi". Forse, possono essere inferiori, ma non lo sappiamo. Dice ancora che, per un completamento della valutazione preliminare, quindi per arrivare a una valutazione preliminare - non ad una valutazione, ma ad una valutazione preliminare -, ci vogliono due fasi di studi, che comportano un'analisi quantitativa della dinamica del soffio, un'analisi dell'interazione fra valanga e stazione di partenza per una "appréciation préliminaire", per non parlare poi dell'analisi completa che è legata al progetto definitivo della stazione; quindi cosa abbiamo oggi in mano? Niente. Abbiamo il verbale di un incontro che si è svolto il 7 gennaio, che ci dice che, per fare una valutazione preliminare, occorrono due fasi di studio, che si potevano benissimo fare negli 8 mesi che sono trascorsi.

Fra l'altro, lo dico fra parentesi, noi non abbiamo mai detto, né noi, né la "Stella Alpina", che bisognava rivolgersi all'Istituto delle valanghe di "Davos" o qualunque altro esperto. Il mandato del Consiglio alla Giunta era di fare un approfondimento, dopodiché ci si poteva rivolgere a qualsiasi professionista - bene si è fatto a rivolgerci all'Istituto di "Davos" che è specializzato in questa materia -, ma non abbiamo ad oggi niente.

La mozione che abbiamo presentato e che pensavamo potesse essere superata dall'approfondimento fatto, quindi non è affatto superata, perché la richiesta contenuta nella mozione del 22 aprile non è stata soddisfatta e questo è un problema che riguarda nello specifico la questione della stazione di partenza della nuova funivia che si vuole localizzare ad Entrèves, ma è anche un problema di rapporti fra Consiglio e Giunta, perché non possiamo votare determinati provvedimenti e poi si va avanti come se niente fosse! Noi abbiamo già un precedente spiacevole a mio avviso, che più volte anche il Consigliere Frassy ha citato: la questione dell'aeroporto, in cui abbiamo fatto una legge dove si impegnava la Giunta, prima di assumere certi provvedimenti, a venire in Consiglio e a presentare il piano di sviluppo. Sono andati avanti società e tutto quanto, ma il piano di sviluppo in Consiglio non lo abbiamo mai discusso. Adesso qui la situazione è ancora più semplice: c'è un impegno formale da parte della Giunta, dato dal Consiglio, sono passati 8 mesi e non c'è stato questo approfondimento, non abbiamo nessun elemento serio, non c'è nessuna documentazione e nello stesso tempo la Giunta ha provveduto ad approvare il testo definitivo dell'accordo di programma. A noi sembra che si debba correggere questa situazione; ci sembra anche sbagliato dal punto di vista della validità del progetto, della rapidità di esecuzione di tale opera, cioè si dice che bisogna andare in fretta e poi passano i mesi e non si approfondisce la questione, non si danno risposte chiare. Qual è la difficoltà a dare una risposta chiara a questo problema? È quello che ci chiediamo. Manteniamo quindi la mozione e riteniamo che il problema che è stato posto rimane del tutto aperto e sul tappeto.

Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.

La parola al Vicepresidente Lanièce.

Lanièce (SA) - Il collega Riccarand ha già evidenziato le motivazioni che ci hanno portato a presentare questa mozione assieme al gruppo "Arcobaleno", che si ricollegavano a quella mozione che la "Stella Alpina" aveva presentato nell'aprile 2004 e che era stata poi, dopo una discussione, approvata dal Consiglio con 24 voti con l'astensione del gruppo di "Forza Italia" e che impegnava la Giunta ad approvare, prima della conclusione della procedura di approvazione dell'accordo di programma, se la scelta della localizzazione della stazione di partenza ad Entrèves rimanga la migliore, tenuto conto della sicurezza e dell'incolumità pubblica.

Oggi siamo qui a ribadire, come ieri ho fatto per quanto riguarda la mozione sul problema dell'autostrada, che o questo Consiglio quando approva le mozioni le approva perché ritiene che l'impegno sia da seguire, e allora ben venga continuare a presentare le mozioni, discuterle e votarle, ma se presentiamo le mozioni, si trova l'accordo e poi dopo qualche mese si verifica che questo impegno è completamente disatteso, allora evitiamo di perdere tempo a discutere dei problemi! Questo è un Consiglio regionale che, quando assume una determinazione, deve portarla fino in fondo e ci devono essere le risposte che abbiamo posto. Noi abbiamo chiesto di avere la sicurezza dell'incolumità della stazione di partenza. Non siamo entrati nel merito della scelta, perché quella spetta alla maggioranza, al di là del fatto che possiamo avere un'idea più o meno diversa, ma la maggioranza ha operato una scelta e noi ne prendiamo atto; vogliamo solo sapere se quella stazione di partenza è la migliore dal punto di vista della sicurezza e dell'incolumità pubblica. Questa è la nostra unica preoccupazione, adesso, e cioè di poter dire ai cittadini che in quella località scelta non vi sono problemi. Questo perché? Perché vi sono state delle lamentele, vi è stata la presentazione di documentazione fotografica e in commissione è stato dichiarato dal Governo regionale che si sarebbe richiesto un parere a "Davos".

Oggi il collega Riccarand lo ha ribadito, abbiamo un "rapport préliminaire" che non è un parere dell'Istituto, abbiamo un verbale di una riunione che è diverso da un parere, per di più questo "rapport préliminaire" prevede un'ulteriore fase di studio. L'impegno preso dal Consiglio dunque non è stato seguito e ci chiediamo anche se vale la pena discutere in continuazione se gli impegni vengono disattesi o decisi nelle "piccole stanze". Non so quale sia il ruolo dei consiglieri regionali: stiamo qui, facciamo le commemorazioni e basta. Sappiamo benissimo l'importanza della funivia del Monte Bianco, ovviamente la cosa importante è che un'opera del genere sia collocata in un'area dove vi sia la massima sicurezza, e su questo credo che tutti concordino. Durante la stessa discussione della mozione l'Assessore Caveri aveva detto: "mi sembra naturale che la Giunta si impegni su quello che è il proprio dovere istituzionale", facendo riferimento all'impegno di valutare con grande attenzione che quel sito sia immune da rischi. Penso sia un dovere quello di realizzare un'opera collocandola in un posto immune da rischi; abbiamo detto: "realizzatela dove volete, ma dateci la documentazione che attesta che quel sito è immune da rischi, perché noi vogliamo saperlo". Oggi non abbiamo ricevuto nessuna documentazione che ci garantisca che quel sito è immune da rischi, abbiamo solo un "rapport préliminaire" che dice e non dice e che presuppone ulteriori studi, ma questi studi quando saranno terminati? Mi sembra di rivedere la situazione del frana di Mont La Saxe del 2001: non posizioniamo più la stazione di partenza a la Palud perché c'è il problema della frana di Mont La Saxe e quindi fu fatta una riunione pubblica, fu chiesta un'indagine geognostica per verificare i danni, perché allora si pensava che una grossa frana avrebbe potuto travolgere tutto e che pertanto era meglio posizionare la stazione di partenza altrove. Siamo nel 2004 e a settembre veniamo a sapere che sono finalmente iniziate tali indagini geognostiche per individuare questo grandissimo pericolo che c'era nel 2001! Forse era per perdere tempo? Qualche dubbio ce l'ho anch'io, adesso, ed è più che lecito!

Non vorrei che la stessa cosa avvenisse qui, cioè aspettiamo, finiamo tutto, i pareri arriveranno anche dopo e, quando arrivano i pareri, cosa possono dire: "distruggiamo la stazione di partenza?". No. Ecco questo modo di procedere mi sembra contorto, piuttosto non votiamo più mozioni, non prendete più impegni se non riuscite poi a portarli a termine, anche perché, a fronte di un impegno preso ad aprile 2004, si viene con un primo verbale nel 2005, mi sembra che siano tempi lunghi per avere un parere sulla localizzazione della stazione su cui il Governo aveva sempre detto di avere indicazioni che escludevano qualsiasi rischio lì. Se avete queste indicazioni, allora fatecele vedere, almeno siamo tranquilli, rassicuriamo anche gli abitanti di Courmayeur. Chiediamo solo questo, non vogliamo farvi perdere tempo, perché sappiamo l'importanza strategica della funivia, ma siamo consiglieri regionali e ci interessa sapere se vi è la massima sicurezza nel sito individuato dalla maggioranza. È il minimo che possiamo chiedere, forniteci tale documentazione, ma che sia una documentazione completa, non questo foglietto firmato anche dalla Regione... questo lo mandiamo a "Striscia la notizia", ... così facciamo il "bis", visto che ultimamente siamo apparsi anche su "Striscia la notizia", approfittiamone!

Concludo ribadendo ancora che il gruppo della "Stella Alpina" vuole che venga portato a termine l'impegno assunto da questo Consiglio, votato da 24 consiglieri, e che chiedeva di avere la massima certezza sulla sicurezza del sito individuato. Speriamo pertanto di avere al più presto questa documentazione che certifichi la sicurezza di tale sito.

Presidente - La parola al Consigliere Cesal.

Cesal (UV) - Credo che la funivia del Monte Bianco rappresenti un progetto strategico per l'intera Valle d'Aosta, non solo per la zona di Courmayeur, infatti è inserito nel bilancio pluriennale della Regione con un finanziamento pari a circa 60 milioni di euro. Vi è l'assoluta necessità e urgenza di poter avviare i lavori nel più breve tempo possibile. La fase burocratica preliminare ha preso avvio con l'adozione di questo accordo di programma approvato una settimana fa anche dal Comune di Courmayeur, un accordo di programma che comprende la riqualificazione del villaggio di La Palud in modo da trasformarlo come l'effettiva porta di ingresso a quel paradiso naturale quale può essere considerata la Val Ferret.

È un progetto strategico che non può prescindere dalla sicurezza dei siti a cui si va ad attestare la funivia e del relativo percorso, perché anche il percorso della funivia può essere soggetto a rischio. Ritengo che l'aspetto della sicurezza non sia affatto secondario, vada valutato attentamente, ma credo che - ed è qui che non riesco ad afferrare i problemi - l'aspetto della valutazione del rischio sia stato considerato approfonditamente. Adesso si aspetta un parere di "Davos" come un parere definitivo, "tranciante", ma attenzione: in Valle d'Aosta abbiamo delle strutture regionali competenti, dei tecnici competenti e parlo anche per esperienza personale, perché ho avuto in qualità di amministratore un'esperienza tragica con una valanga. Ho potuto apprezzare la competenza, la professionalità, la disponibilità degli uffici regionali, che hanno redatto al di fuori di "Davos" i loro pareri, le cartografie degli ambiti inedificabili, cioè sono in grado di dire se un sito è più o meno pericoloso in funzione di quello che si vuol far diventare quel sito. Dal mio punto di vista, diventerebbe perfino pleonastico dover ricorrere a "Davos". Va bene, l'"Istituto federale per lo studio della neve e delle valanghe" è l'istituto più prestigioso in campo mondiale, è il primo organismo che si occupa dello studio delle valanghe ed è in grado, come sono in grado i nostri uffici, di dare una valutazione circa la compatibilità dell'impianto con il rischio del sito. Non ho la competenza tecnica per discutere, ho fatto una certa esperienza di valanghe, ho partecipato anche a dei corsi per lo studio delle valanghe dopo la tragica esperienza vissuta, non sono un tecnico, non sono in grado di dire se quanto accertato dai tecnici corrisponda a verità, ma credo che i nostri tecnici abbiano dato dei pareri certi sulla possibilità di realizzare nel sito indicato, e qui faccio un piccolo inciso: non si chiama Pontal il luogo di partenza della funivia, si chiama al massimo Ponteille che è qualcosa si diverso, Pontal era il nome di una segheria, è morto anche il buon Silvio Pontal che è stato il mio primo datore di lavoro nel 1968. Correggete questa definizione, perché a Courmayeur si offendono anche per queste cose, a Courmayeur sono molto suscettibili. Ripeto: non ho la competenza tecnica per andare a confutare i pareri espressi dai tecnici presenti in Valle d'Aosta che sono tanti, credetemi, e bravi. Vi sono a Courmayeur alcune resistenze, alcune sacche di resistenza mi verrebbe da definirle, anche forti resistenze, però sono resistenze che devono essere inquadrate per quelle che sono. Non voglio entrare nel merito di chi si oppone allo spostamento della funivia da La Palud alla zona Ponteille, ma credo che chi si oppone - poi sono rimasti pochi, ma sono molto combattivi - avrà dei motivi per sostenere questa tesi.

Dicevo prima, a Courmayeur sono molto suscettibili, però tutto quello che si fa a Courmayeur innesca sempre una serie di polemiche da cui diventa difficile uscire forse perché gli interessi in gioco sono diversi in rapporto agli interessi in gioco di un comune quale può essere Morgex, o Arvier, o Pontboset... perché il valore del terreno a Courmayeur è diverso e localizzare un impianto in un luogo o in un altro comporta delle variazioni del valore del beni immobili che sono in quella zona. Questa iniziativa invece deve andare avanti il più in fretta possibile, perché lo aspettano intanto i 30 lavoratori delle "Funivie Monte Bianco", che con la fine del 2006 si troveranno ad affrontare un periodo di transizione in attesa della realizzazione del nuovo impianto, quindi si tratterà anche lì ad andare a studiare dei sistemi, ammortizzatori sociali o altri tipi di lavorazioni per il periodo transitorio che va dalla scadenza tecnica dell'impianto alla realizzazione prevista per il 2009. Vi è la legge sulla cassa integrazione del "Governo Berlusconi", di cui prendiamo atto e ringraziamo il "Governo Berlusconi"...

(commento dei Consiglieri della "Casa delle Libertà", fuori microfono)

... certo. Credo che, in sede di progettazione esecutiva, debbano essere adottati tutti gli accorgimenti possibili, la localizzazione della struttura di partenza, il suo orientamento, la realizzazione di parcheggi interrati, però quello che non riesco a concepire è la perdita di tempo a discutere su delle questioni che hanno il solo scopo di dilazionare e dilatare i termini preliminari e impedire che si dia corso all'esecuzione dei lavori.

Per quel che riguarda il nostro gruppo, siamo contrari a questa mozione, preannuncio un voto contrario, rammentando che su tale progetto faremo, farò molta attenzione; qualcuno mi ha definito come consigliere di zona, certamente rappresento anche gli interessi di quella zona; faremo molta attenzione perché la sicurezza non è secondaria in questa vicenda, però credo che tutte le valutazioni sulla sicurezza siano state fatte e siano state effettuate correttamente. È chiaro poi che viviamo in una zona di montagna e non vorrei riprendere una battuta del mio amico Lorenzino Cosson quando afferma che l'unico posto in cui non cadono le valanghe è in pianura padana. Chiaramente siamo in una zona di montagna con dei rischi come su tutto il territorio regionale, basta prendere una cartografia degli ambiti inedificabili di un qualsiasi comune della Valle d'Aosta per rendersi conto che viviamo all'interno di una zona a rischio elevato. È un rischio però con il quale dobbiamo convivere e fare i conti per trovare delle soluzioni che permettano all'abitante della montagna di poter continuare a vivere, altrimenti ci dobbiamo trasferire in pianura padana, dove questi rischi non ci sono. Sollecito con l'occasione l'Amministrazione regionale a portare avanti al più presto questa iniziativa, perché è un'iniziativa che ha una valenza non solo per la nostra zona, ma che ha una ricaduta positiva su tutta la comunità valdostana.

Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Voglio intervenire brevemente con alcune osservazioni in ordine al dibattito che stiamo svolgendo. Un intervento ancora più doveroso per quanto mi riguarda dopo aver udito le parole del Consigliere Cesal, che questa mattina, dopo essersi un po' finto influenzato, ha "sfoderato" un intervento assai efficace, cercando - invero con difficoltà - di eludere i problemi che la questione pone.

Voglio solo ricordare due cose in riferimento a due dei tanti punti che ha toccato; intanto, quando parla del progetto di riqualificazione di La Palud, gli ricordo che in bilancio regionale triennale non vi è un euro rispetto a questa riqualificazione, il Consigliere Cesal nella sua posizione dovrebbe forse suggerire al Governo regionale di inserire in bilancio qualche decina di euro per fare qualcosa a La Palud, perché finora non si è visto un centesimo. Il Consigliere Cesal poi si è dilungato sulle competenze locali rispetto alla determinazione di pericolosità o meno del sito: osservazioni sensate che possiamo anche condividere, ma cosa c'entra questo con il dibattito in corso? Forse vi è qualcuno all'interno del gruppo "Arcobaleno" o della "Stella Alpina" che abbia suggerito di rivolgersi a "Davos"? Nessuno di noi lo ha fatto, è stata una decisione autonoma della Giunta di rivolgersi a "Davos" e riteniamo che bene abbia fatto, perché "Davos" è un centro di fama mondiale per queste tematiche. Ma il punto non è questo, caro amico Cesal! Noi abbiamo votato una mozione, anche tu hai votato questa mozione, tutti i consiglieri regionali hanno votato la mozione dell'aprile 2004. Voglio chiedere non solo al Consigliere Cesal, ma a tutti i consiglieri se si ritengono soddisfatti di qual è stato il comportamento della Giunta rispetto a questa presa di posizione del Consiglio. Ritenete che la Giunta abbia rispettato la volontà del Consiglio? E alla Giunta chiedo: reputate di aver rispettato la volontà del Consiglio oppure no? Ritenete di essere stati corretti nei confronti di ogni singolo Consigliere che votò quella mozione ed altre mozioni, che, come ricordava il collega Lanièce, in quest'aula rischiano di diventare carta straccia, perché non c'è neanche più da parte del Governo la responsabilità politica di riconoscere che un adempimento corretto vuole che le mozioni votate dal Consiglio siano prese in considerazione, seriamente, non prendendoci in giro, perché quello che oggi leggiamo è una presa in giro!

Se l'istituto di "Davos", contattato non si sa quando - si presume a fine anno o all'inizio del 2005 -, fa questo "rapport préliminaire", che è una constatazione di buone intenzioni di cose da fare e questo è ritenuto esaustivo rispetto a quella che era la volontà del Consiglio e l'esigenza di sicurezza... perché non so come la mettete rispetto a questo, perché questo "pezzo di carta" che arriva da "Davos" non vi dà alcun elemento di sicurezza in quanto dice che il lavoro è tutto da fare, voi vi prendete una responsabilità che non è solo politica oggi di votare contro questa mozione, ma vi prendete la responsabilità di non fare gli approfondimenti che da più parti vengono richiesti. In questo modo saremmo tutti più tranquilli, perché non abbiamo dei pregiudizi su una soluzione piuttosto che l'altra, ma vogliamo avere degli elementi di conoscenza che la Giunta si è rifiutata di mettere a disposizione.

Vorrei poi sapere a questo proposito chi è che ostacola e rallenta l'iter di questo progetto, quando dopo otto mesi non sappiamo ancora cosa dovrà fare l'organismo incaricato di fare gli approfondimenti. Non so se vi è una strategia di rallentamento, l'importante è che poi non si dia la responsabilità a qualcun altro, perché qui chi non rispetta i tempi, chi non si mette in condizioni di avere tutti gli elementi utili per poter procedere non è stato nessun altro che la Giunta regionale. Si sono persi otto mesi tentando di mandare comunque le cose senza fare gli approfondimenti richiesti e ponendo in questo già difficoltoso cammino tutta una serie di ostacoli, che in futuro potranno avere delle conseguenze... chi lo sa, perché, quando non si fanno le cose perbene, poi qualcosa torna sempre indietro. È pericoloso questo atteggiamento.

Ribadiamo quindi le critiche severe che facciamo nei confronti della Giunta nel suo complesso rispetto a questo mancato adempimento di un impegno politico che il Consiglio aveva assunto nei confronti dell'Esecutivo, di cui la Giunta aveva accettato di farsi carico, prendiamo atto che allo stato non c'è quel parere che era stato chiesto ad un istituto particolarmente qualificato in ordine alla sicurezza in quel sito; neanche il Consigliere Cesal, che pure ha dovuto fare la difesa di fiducia su questa materia, ha detto che quello era un parere definitivo, anche perché, da persona intelligente qual è, lo avesse detto avrebbe fatto una brutta figura. Penso che nessuno del Governo oserà dire che quello è il parere che il Consiglio aveva chiesto di acquisire, quello è un'altra cosa.

Riteniamo che questi approfondimenti si debbano fare, perché non è in ballo solo una decisione sul come fare o non fare una funivia, ma è in ballo la sicurezza di un impianto che avrà una grande rilevanza per la nostra economia e per il nostro territorio; quindi facciamo pure le cose in fretta, cominciate a farle voi bene in fretta, ma l'importante è che vi siano tutti gli elementi per chiedere delle garanzie rispetto alla stazione di partenza di questo impianto.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Credo che, se abbiamo peccato in qualcosa, abbiamo peccato in diligenza: siamo stati troppo diligenti, perché, se fossimo state delle persone poco serie, questa "cosa" l'avremmo liquidata con una "expertise" superficiale in cui si diceva: "prendiamo atto che vi è una situazione valanghiva, vi è una cartografia degli ambiti inedificabili, vi è una dichiarazione di compatibilità fra la stazione di partenza e un rischio marginale di soffio di valanga, previsto, documentato e cartografato". No, noi sulla base del sollecito venuto dal Consiglio regionale, siamo andati a "Davos" e abbiamo chiesto a "Davos" di farci una valutazione. Cosa è successo con "Davos"? Mi devo ripetere, spero, Consigliere Lanièce, di riuscire a dire una volta sola quello che lei mi ha chiesto 8 volte, a "Davos" abbiamo detto: "voi che conoscete molto bene la zona, che avete già fatto delle valutazioni, diteci come la pensate su questa questione". La prima risposta è stata di tipo interlocutorio, ha detto: "noi abbiamo la fotografia della situazione per cui confermiamo l'idoneità del sito ad ospitare la stazione di partenza".

Consigliera Squarzino, rispondo ad un'interpellanza nei termini e nei modi senza avere questo brusio che mi disturba, perché non voglio parlare con lei altrimenti le registrazioni non sono corrette. Le risponderò, stia sicura.

Quando si leggono i documenti, o si leggono tutti e allora si capisce cosa è contenuto nel documento, oppure si leggono solo quelle cose che servono per non capire o per non dare al documento il contenuto fondamentale che il documento ha, perché il Consigliere Riccarand ha saltato un pezzo nel leggere il documento che non è del tutto marginale. Sul primo pezzo siamo tutti d'accordo: "si conferma che", et cetera, poi vi è un pezzo che dice:

"En particulier, reprenant les données déjà disponibles par SLF et déterminées dans une précédente expertise par la voisine autoroute du Mont Blanc, les indications techniques en matière de pression d'impact peuvent être considérées cohérentes avec la typologie du phénomène du souffle, qui caractérise le lieu en question, peut-être en raison du fait de la position latérale..." et cetera.

Qui vi è un richiamo ad une "expertise" già fatta che nessuno si è preoccupato di chiedere. Si vede che questo pezzo non è stato capito e allora andiamo a vedere quali sono le "expertises", perché ve ne sono due e vi dirò perché ve ne sono due. Vi ricordo, perché mi pare che geograficamente vi siano delle difficoltà a collocare il sito, che tra il punto di partenza e la zona di caduta della valanga più grave, quella ipotizzata più grave, che è la valanga del Toula, che va ad intersecare un'ipotesi di valanga della Brenva, vi sono delle infrastrutture come la strada nazionale e vi è anche l'arrivo di un'autostrada. Allora, che la Regione sia incosciente lo possiamo pure ammettere, perché noi siamo irresponsabili stando alle parole di qualcuno, ma che i responsabili della statale e dell'autostrada siano altrettanto irresponsabili... mi sembra che i livelli di irresponsabilità di questo Paese siano eccessivi, invece non è così, perché tutti si sono preoccupati di valutare l'esistenza del rischio, ma non solo, vi sono delle convergenze anche qui volutamente ignorate.

Quando si è fatta la compatibilità fra la stazione di partenza e il rischio, il nostro geologo aveva suggerito di annullare l'effetto del soffio della valanga facendo un terrapieno sull'imbocco della galleria d'Entrèves, perché così facendo il sito viene definitivamente messo al sicuro. Questa stessa valutazione la si ritrova qui: "En considérant la typologie dynamique du phénomène du souffle, la possibilité de mettre en place une protection en amont aussi de la route nationale et de l'autoroute peut permettre de réduire en manière importante les effets de la partie la plus dense du souffle". Peraltro soffio la cui densità non è dimostrato ancora che sia quella per la quale prevede la legge di fare certe verifiche; potrebbe addirittura, stante che si trova marginale rispetto alla direzione della valanga, non essere nemmeno da considerare. Qui la Giunta nella sua "insipienza" già a suo tempo, sulla base di quello che ci era stato detto dal geologo e di quello che era stato fatto, si è andata a rivedere le due "expertise", dico del 1993 e poi nel 1997 perché c'era stata la valanga appena prima. Qui si dicono esattamente le stesse cose e vi è una cartografia puntuale, dove vi sono le traiettorie delle valanghe e dove viene esclusa la località, qui devo dissentire dall'amico Cesal perché in cartografia la località è Pontal, adesso che vi sia un riporto dei tempi delle "camice nere" non lo so, ma la località è Pontal e la valanga che può insistere con il suo cadere attraverso un fenomeno di soffio è la n. 6, quella del Toula.

Nella "expertise" del 1993 si dice: "Avalanche n° 37 partie west, 5 et 6 selon le cadastre d'avalanches. L'avalanche 6 peut atteindre de très grandes dimensions, elle peut traverser le glacier de la Brenva et menacer toute la largeur de la vallée jusqu'à la rivière Doire du Val Veny..."; parla poi di "mesures de protection", che sono esattamente quelle che lo stesso Dott. Pasqualotto ha individuato: la costruzione di "une digue en terre" che va ad annullare definitivamente il soffio. Vogliamo andare a prendere la "expertise" del 1997, 4 anni dopo l'evento valanghivo che conosciamo tutti? Ancora una volta qui si parla delle valanghe; guardate che questo studio è stato molto puntuale, perché qui si trattava di mettere in sicurezza l'entrata della galleria, che è per rapporto alla partenza della funivia esattamente in direzione della valanga, non laterale, quindi questo sì che era un problema di sicurezza! Qui si ripete: "Avec ces mesures on évite qu'une part d'une avalanche... du secteur Brenva, Toula avec une périodicité de 50 ans peut remblayer le portail de la galerie ou l'autoroute...", et cetera.

Concludo. Compatibilità del sito con la stazione di partenza verificata con gli ambiti inedificabili in sede locale; "Davos", che prima dice: "abbiamo fatto le verifiche e non abbiamo niente da "rajouter" a quello che avete già detto voi" ma, proprio per venire incontro ad un'esigenza del Consiglio - e non della Giunta, perché la Giunta a questo punto l'assicurazione l'aveva avuta -, gli abbiamo domandato di farci avere tale documento e non è vero che quest'ultimo è stato chiesto all'inizio di quest'anno, esso è stato chiesto all'inizio dell'estate scorsa e l'esperto di "Davos" - però domanderei che questi approfondimenti si facessero in commissione, non in aula consiliare perché mancano degli attori fondamentali, tipo chi ha firmato tale lettera - è partito per fare una "expertise" per l'America dando per scontato che il suo compito era finito, perché, più che dirci che quello che avevamo fatto lo avevamo fatto bene, ma cosa doveva fare ancora? E lo ribadisce qui, non è vero che questo è un "rapport préliminaire": è un "rapport préliminaire", perché noi abbiamo chiesto... e poi su questo magari il collega Caveri potrà essere più preciso... perché cosa vorremmo avere noi da "Davos" oltre a questa sicurezza? Perché non è vero che questo è così, no, no, questo conferma la compatibilità della partenza con la possibilità di partire in quel punto ed eventualmente ancora con quelle misure di sicurezza che definitivamente estinguerebbero il pericolo. Cosa andremo a chiedere? Andremo a chiedere di farci, nell'ipotesi peggiore, l'individuazione attraverso la simulazione della possibile pressione sulle strutture, che non significa che le strutture non possono essere fatte; significa semplicemente che, di fronte a questo scenario, vanno costruite con degli accorgimenti strutturali tali da resistere a questo tipo di pressione, ma la sicurezza è già data per acquisita, come fuori discussione. Vi posso allora assicurare che il comportamento della Giunta è stato ineccepibile e, se mai un rimprovero deve essere fatto, è quello di aver voluto in maniera zelante chiedere anche questo parere, quando si poteva avere qualcosa di meno impegnativo e di più superficiale.

Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Ribadisco per l'ennesima volta: primo, né il nostro gruppo, né i colleghi della "Stella Alpina" sono contrari al progetto di rifacimento della funivia del Monte Bianco, siamo favorevoli e a farlo rapidamente prima che decada il vecchio impianto; secondo, ribadisco che non abbiamo una posizione pregiudizialmente ostile a qualsiasi tipo di localizzazione; terzo, ricordo che non 10 o 20 anni fa, ma nel marzo del 2004 è stato sollevato un problema che riguardava i rischi di soffio della valanga rispetto alla località in cui si vuole costruire la partenza della nuova funivia e che, sulla base di queste preoccupazioni, vi è stata una mozione presentata in Consiglio, vi è stato un dibattito, vi è stato un testo alla fine votato da tutto il Consiglio che impegnava la Giunta a fare determinate cose.

Ora, l'Assessore dice: "noi avevamo già tutto, avevamo già le perizie del 1993 e del 1997", ma allora, se avevate già tutto sotto controllo, non vi era bisogno di approfondimento, bastava respingere la mozione e dire "no"; non eravate obbligati ad approvare una mozione! Se avevate già tutti gli elementi di sicurezza, perché siete andati a votare una mozione in cui ci si è assunti l'impegno di un approfondimento? Il Consigliere Cesal dice: "noi ci fidiamo dei tecnici nostri, non è necessario andare a "Davos"". Ripeto: non abbiamo detto di andare a "Davos", non abbiamo detto che non bisognava fidarci dei tecnici della Regione. Abbiamo solo chiesto che la Giunta prendesse una posizione, assumesse una deliberazione in cui, sulla base dei tecnici di qualsiasi genere, che loro hanno deciso di consultare liberamente, dicesse: "abbiamo raggiunto la convinzione e abbiamo gli elementi per dire che lì si può tranquillamente costruire, che il rischio è contenuto e che si può tranquillamente fare". È questo che noi abbiamo chiesto e invece da aprile ad oggi a livello di Giunta non vi è stato nessun atto in questo senso, a livello di tecnici regionali non vi è stato nessun atto nuovo. Il Consigliere Cesal ci dovrebbe dire se vi è un documento nuovo prodotto da qualsiasi ufficio che dica: "alla luce della richiesta di approfondimento, siamo arrivati alla conclusione che" e invece non vi è nessun atto di questo genere, l'unico atto che abbiamo è questo verbale di tale incontro del 7 gennaio, 8 mesi dopo. Otto mesi dopo questo provvedimento votato in Consiglio regionale non abbiamo nessun atto della Giunta, non abbiamo nessun documento tecnico nuovo, ci si riferisce continuamente a documenti vecchi, ma che esistevano già prima del 22 aprile. Allora cosa abbiamo votato a che fare, se c'era già tutto? Evidentemente la situazione non era così chiara, perché un conto è l'autostrada, che ha certe esigenze di protezione, un conto è la partenza di una funivia, un conto è un parcheggio accanto a una partenza di una funivia, sono problematiche completamente diverse! Un conto è l'effetto di un soffio di valanga su una struttura come l'autostrada, un conto è su una stazione di partenza di una funivia, sulle cabinovie che viaggiano... sono completamente diverse le problematiche!

La realtà è che noi da allora non abbiamo nulla, se non questo processo verbale che non dice niente, anzi ci dice che non è stata fatta neanche una valutazione preliminare, perché per una valutazione preliminare sono necessari degli approfondimenti che non sono stati fatti. Questa è la realtà, quindi, a fronte delle affermazioni fatte dall'Assessore, che dice che il comportamento della Giunta è stato ineccepibile... il comportamento della Giunta assolutamente non è stato rispettoso di quello che ha deciso il Consiglio, è stato invece completamente irriguardoso e non favorisce un iter rapido di questa vicenda. Sappiamo tutti che adesso è chiuso l'accordo di programma, ma si apre un capitolo nuovo che è il VIA, questo progetto sarà sottoposto al VIA, ma allora è bene arrivare al VIA con dei dubbi sulla sicurezza o è bene arrivarci con un elemento sicuro sotto questo aspetto? A noi sembra che tutto questo favorirebbe un rapido svolgimento dell'iter e non un ritardo nell'iter. Ci sembra o che vi sia un atteggiamento di eccessiva superficialità da parte della Giunta, oppure vi è da parte di qualcuno una volontà di andare piano, di rallentare, un atteggiamento quasi ostruzionistico nei confronti di questo progetto, perché altrimenti non si spiega come su una domanda così semplice a cui la Giunta poteva dare risposta in un mese, dopo 8 mesi la risposta non sia venuta e siamo ancora in questa condizione.

Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Solo per precisare alcune cose dopo gli interventi dell'Assessore Cerise e del collega Riccarand. La nostra posizione su questo problema è nata da tempo ed è nata soprattutto sul discorso di dire La Palud o Entrèves, come mi sembra che anche il Consigliere Cesal abbia ricordato. Dopodiché, scelto Entrèves, come movimento abbiamo sempre detto: "la cosa più importante è che vi sia la sicurezza e che si faccia qualcosa anche per La Palud, per non lasciare la frazione completamente abbandonata a sé stessa. Avevamo presentato a questo riguardo una proposta a suo tempo che chiedeva che i due interventi andassero di pari passo nel bilancio della Regione; purtroppo devo prendere atto che non si sta camminando di pari passo e questa è una considerazione che vuol essere propositiva, ma che non riguarda l'iniziativa odierna.

Sull'iniziativa di oggi abbiamo sempre detto che al più presto bisogna fare la funivia, altrimenti scadono i tempi, però c'è un ragionamento da porre, e lo abbiamo posto con questa iniziativa, che lo avevamo già posto al momento in cui discutevamo fra La Palud o Entrèves, il ragionamento riguardava la sicurezza non perché noi pensiamo di conoscere la situazione locale o perché siamo lì per sponsorizzare - parlando chiaro - gli interessi economici di qualcuno che ha più interesse a farla da una parte anziché dall'altra, ma perché vogliamo avere a disposizione dei pareri che ci garantiscano anche da un punto di vista morale sulle scelte che andiamo a fare.

L'Assessore Cerise correttamente ha confermato che bisognerà ancora fare uno studio sulla struttura in merito al soffio, d'altronde è stato anche inserito in deliberazione di Giunta, quella del 2004 sull'accordo di programma, che la stazione di partenza dal punto di vista urbanistico può essere collocata nella posizione prevista a condizione che la sua struttura sia compatibile con le prescrizioni previste per le strutture situate in zone analoghe. Tali elementi saranno oggetto di valutazione ad avvenuta consegna della progettazione esecutiva e la loro presenza sarà elemento indispensabile all'approvazione della progettazione stessa. Questo conferma quello che ha detto l'Assessore, ma conferma anche che esiste il problema che noi abbiamo posto, cioè che la struttura deve essere realizzata a norma anche su questo aspetto. Mi ricollego quindi al discorso del Consigliere Riccarand e chiedo alla Giunta che faccia anche un ragionamento di questo tipo: se dovesse avvenire un fattaccio, cosa succederà a coloro che non saranno dentro la stazione di partenza e saranno lì a scaricare gli sci o saranno nel pullman appena arrivato? È questa la domanda che mi pongo da amministratore. Per quelli che sono in stazione, se il progetto dà queste garanzie, siamo d'accordo, ma per le altre persone dovremmo fare tutti parcheggi interrati vietando la presenza della gente all'esterni della struttura, perché per il discorso dell'autostrada è stata fatta una copertura in cemento armato con caratteristiche di un certo tipo. Io allora lancio questo messaggio: visto che tutti condividiamo il fatto che questa pratica debba passare dal VIA, non è possibile per maggiore tranquillità che ci prendiamo anche questi giorni da qui al parere per lavorare assiduamente ed avere qualche elemento in più? Anche perché concordo sul fatto che abbiamo delle strutture dirette che siano efficaci, ma se lei mi dice che vi sono i pareri della nostra struttura e poi però leggo le premesse di questo "rapport préliminaire", che è firmato dalla struttura che ha dato quei pareri favorevoli e dall'istituto di "Davos", quindi è firmato congiuntamente, credo che la struttura si smentisca da sola e che non sia l'Assessore, ma la struttura che deve darsi una strategia diversa.

Leggo infatti fra le premesse:

"Pour le complètement de l'appréciation préliminaire on prévoit deux phases d'étude qui comportent: une analyse quantitative de la dynamique du souffle, une analyse complète sur l'interaction avalanche et station de départ et détermination de la distribution des pressions d'avalanche. Pour l'analyse complète, en particulier pour évaluer les résistances de la station de départ aux pressions dynamiques, il sera nécessaire d'avoir le projet définitif avec le dessein architectural du bâtiment. La topographie finale du terrain est fondamentale pour la bonne appréciation de la dynamique de l'avalanche; avec les modifications du terrain le danger d'avalanche de la station de départ sera un peu réduit".

La struttura quindi dice che vi è un rischio...

(interruzione del Consigliere Cesal, fuori microfono)

... questo lo ha scritto la struttura che ha dato i pareri favorevoli, allora io dico che vi è qualcosa di strano che non è imputabile alla Giunta, né alla politica, ma vi è qualcosa di strano in chi deve lavorare su queste cose. Se tra 15-20 anni dovesse succedere qualcosa, credo che i presenti dovranno sentirsi un minimo responsabili. Qui vi è qualcosa che è sfuggito ai tecnici della Regione.

Vediamo allora se da qui all'approvazione del VIA - che sono tempi che perderemmo lo stesso - riusciamo a fare uno studio più approfondito che ci dia più tranquillità mentale, perché è difficile lavorare in questo ambito, ma qui vi sono delle cose che, scritte anche dalla stessa penna, concordate anche dalla stessa testa, non coincidono; è questo l'aspetto che volevo sollevare ai colleghi e soprattutto alla Giunta.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio, trasporti e affari europei, Caveri, per dichiarazione di voto.

Caveri (UV) - Quando discutemmo la mozione in Consiglio, eravamo ancora sotto la viva impressione di una serie di fotografie che venivano mostrate, come la "Madonna Pellegrina", in diverse sedi per dimostrare la grande pericolosità della zona. Eravamo rimasti tutti colpiti da queste foto e credo che legittimamente vi sia stato l'impegno anche da parte della maggioranza di un approfondimento che ci consentisse di capire se e come quelle foto rispondessero alla realtà. Avevamo preso l'impegno di farlo nel corso del procedimento che porta fino all'accordo di programma. Per il mio Assessorato un ingegnere di grande capacità è stato il responsabile del procedimento e in Giunta abbiamo più volte discusso dell'argomento: ci siamo convinti che quelle foto erano fallaci rispetto all'ipotesi del soffio di una delle valanghe interferenti la partenza dell'impianto e che si trattava invece di un avvenimento del tutto straordinario cagionato dalla celebre valanga della Brenva, che ha una sua storia completamente diversa dalle valanghe nn. 37, 5 e 6, cioè quelle che interessano quella zona.

L'approfondimento tecnico che è stato fatto e la firma apposta dal geologo Pasqualotto nelle procedure previste dalla legge che conducono all'accordo di programma ci pongono oggi in una situazione di assoluta tranquillità, confermata dalla vicenda di una "expertise" di "Davos". "Davos" che si è comportato onestamente: a fronte delle richieste di approfondimento, ha ricordato che su quel medesimo territorio, a vantaggio di una zona considerata sottoposta a degli approfondimenti, che è la zona autostradale con la costruzione di un vallo, esisteva già questo studio, quindi quella che viene considerata una sola paginetta in realtà nel penultimo capoverso ricorda e si rifà ad uno studio compiuto con tanto di cartografia e accertamenti. In che fase siamo ora? Una volta ritenuto da parte mia e dall'intero Governo regionale che noi abbiamo adempiuto all'approfondimento prima di firmare l'accordo di programma, nel senso che i responsabili che firmano non sono i Signori di "Davos", ma è il geologo Pasqualotto, che ha firmato le dichiarazioni che hanno consentito il proseguimento dell'iter che ha portato all'accordo di programma, se vi fosse stato qualche dubbio evidentemente si sarebbe arrestato l'iter che dalla Conferenza dei servizi porta all'accordo di programma. Così non è stato e, non essendo degli irresponsabili che immaginano di spendere 60 milioni di euro laddove esiste un pericolo che impedisca la realizzazione dell'impianto, ritengo che bene si sia fatto, ricordando che la scadenza tecnica degli impianti è l'estate 2007, a proseguire con l'iter. L'iter come proseguirà? Quali sono le garanzie che oggi possiamo offrire rispetto ad una sicurezza che possa togliere qualunque dubbio?

Presenteremo come Regione al VIA la documentazione a disposizione - circa 600 pagine -; naturalmente molti degli esperti del VIA facevano già parte della conferenza dei servizi, quindi si può ritenere che siano già state espresse in quella sede tutta una serie di questioni che torneranno al momento del VIA. In quella fase viene accolta dall'Amministrazione regionale l'idea che i parcheggi, 340 posti auto, saranno sotterranei e ce ne saranno 70 di superficie, dopodiché si andrà verso la progettazione definitiva ed esecutiva. In questa ultima fase, che riguarda sia le opere edilizie che le opere funiviarie, dovremmo rifarci alla normativa esistente; quindi è del tutto evidente che la normativa esistente è in fase di progettazione esecutiva... l'assoluta garanzia che si terrà conto - naturalmente se lo si riterrà, come dirò, ci potranno essere ulteriori approfondimenti - della normativa già esistente la quale prevede che in caso di soffio ci debbano essere determinate procedure. Determinate allerta invece derivano da una cosa che si chiama PIVAF (piano di intervento di distacco artificiale delle valanghe), che consente oggi in maniera attiva di poter avere delle procedure che garantiscano - è un decreto ministeriale del 2003 e su questo si potrà nuovamente esprimere "Davos" per le difese di tipo attivo - di avere la localizzazione in una zona, qui basta guardare la cartografia che vi ha mostrato poco fa il collega Cerise - cartografia che è frutto di approfondimenti tecnici seri e rigorosi - e non è che la cartografia individui in quella parte una sorta di isola immune da valanghe, solo a rischio di un residuo soffio sulla base di chissà cosa, ma è sulla base di una serie di accertamenti tecnici già significativi. Naturalmente - ripeto - "Davos" ha confermato che, se lo si riterrà, in futuro si faranno tutti gli accertamenti, ma personalmente ritengo che alla mozione si sia adempiuto.

La mozione impegnava a verificare nel procedimento in corso, prima dell'accordo di programma, se sussistano degli elementi oggettivi di rischio o di allarme che portino ad ulteriori grandi approfondimenti. Noi riteniamo che il geologo Pasqualotto ha sottoscritto, riferendosi alle ipotesi del piano di intervento di distacco... e, riferendosi alla normativa già esistente che prevede che una parte sola, molto marginale della stazione di partenza dovrebbe essere dimensionata rispetto ai rischi del soffio; ma, come si diceva, quel vallo che viene costruito per l'autostrada renderà inutile la predisposizione di determinate misure di sicurezza. Può darsi quindi che vi siano stati dei difetti di comunicazione, ma l'unica cosa certa è che, quando il Governo regionale, in particolare il Presidente della Regione, ha sottoscritto l'accordo di programma, lo ha fatto avendo la garanzia che tutta l'istruttoria precedente era fatta in maniera tale da poter lanciare la progettazione esecutiva e definitiva e lo ha fatto non in una logica di irresponsabilità, ma lo ha fatto tenendo conto dell'assunzione di responsabilità che si fanno i tecnici. A questo riguardo, vorrei dire al Consigliere Lanièce che non è la maggioranza che sceglie dove si fa la partenza di un impianto di risalita, ma "in primis" i tecnici, non è che la Giunta si riunisce e in una specie di seduta spiritica decide mettendo il punto su una carta della zona dove si fa l'impianto, bensì lo si è fatto sulla base degli accertamenti tecnici che hanno garantito - d'altra parte, guardando la zona, non vi era molto da sbizzarrirsi - che quella era l'area considerata sicura.

Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Per confermare il mantenimento della mozione e ovviamente il nostro voto favorevole perché a noi sembra questa vicenda una vicenda particolarmente grave, in quanto il comportamento della Giunta non solo non è stato ineccepibile, ma non è stato assolutamente serio. Non è stato un comportamento serio e responsabile nei confronti del Consiglio regionale e neppure nei confronti del problema: nei confronti del Consiglio, perché, quando si vota una mozione che impegna la Giunta a fare un approfondimento, questo significa che si conduce un'istruttoria e si fa un approfondimento su quel problema, si incarica qualcuno di esaminare, si acquisiscono dei pezzi di carta, delle relazioni, poi si fa un atto in cui si dice: "abbiamo valutato e siamo arrivati a queste conclusioni"; questo è un modo di procedere serio. Altrimenti non si vota la mozione e si dice: "abbiamo tutti gli elementi, i tecnici hanno già visto tutto, sono sicuri, quindi non abbiamo bisogno di approfondire", ma se si vota una mozione che dice che occorre fare un approfondimento, poi questo approfondimento bisogna farlo, non dire che non ce n'era più bisogno come è stato detto oggi.

Siete poi contraddittori al massimo, perché l'Assessore Caveri dice che il Dott. Pasqualotto ha certificato tutto quanto, ma il Dott. Pasqualotto intanto non ha firmato niente, egli nell'ambito dell'accordo di programma ha solo evidenziato che lì vi è un problema che potrà essere superato attraverso la costruzione di una montagnola, ma non è assolutamente entrato nel merito delle cose che sono state poste! Se poi la parola risolutiva era quella del Dott. Pasqualotto, ci dovete spiegare perché siete andati a cercare "Davos", visto che il 4 giugno 2004 l'Assessore Cerise è venuto in III Commissione a dirci che su questa questione era stato dato un incarico a "Davos" per un approfondimento e perché adesso, gennaio 2005, ci venite a dire che questo approfondimento non è stato fatto, perché tanto non era necessario perché "Davos" aveva fatto delle perizie nel 1993 e nel 1997! E poi l'Assessore ci viene a dire che il tecnico è andato in America per qualche mese, ma siamo nel campo della serietà? Scusate, ma "Davos" ha un solo tecnico? E per una cosa di questo genere avete passato 8 mesi per fare solo una riunione con il geologo Pasqualotto nel corso della quale si sono guardate quattro carte e firmato un verbale? Questo è un modo di procedere serio ed ineccepibile? È esattamente il contrario! Guardate che voi avete i voti, quindi voterete contro la mozione e andrete avanti, ma questo problema ve lo portate dietro perché, visto che non lo avete risolto adesso, lo dovete risolvere perché il problema resta lì sul tappeto! Allora che difficoltà c'era di risolverlo a maggio 2004 e non adesso, perché adesso lo dovrete comunque affrontare e lo affronterete un anno in ritardo. Per questo diciamo che voi siete responsabili dei ritardi che si stanno accumulando su questa vicenda, perché con questo modo di procedere non andrete sicuramente per passi spediti, ma andrete sempre più piano, accumulerete i problemi l'uno dopo l'altro, invece di risolverli con scelte chiare e responsabili e decisioni coerenti.

Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Per dire che su questo argomento il nostro movimento mantiene la mozione per alcune considerazioni che ha fatto il collega Riccarand, ma anche perché io posso capire, Assessore Caveri, che vi siano le strutture competenti per fare quello che è stato fatto, poi alla fine mi trovo lo stesso personaggio che ha firmato quei pareri a fare delle considerazioni diverse che non si capiscono bene, ve le ho lette prima. Se faccio leggere questa cosa a persone che non conoscono il problema, dicono: "ma questo Signore e "Davos" non sono d'accordo, rinviano a due progetti, rinviano ad uno studio, dicono che il rischio è un po' diminuito con il discorso dell'autostrada, ma che il rischio c'è"; per cui, di fronte a queste cose, non posso come Consigliere ritirare la mozione. Piuttosto si doveva dire a "Davos": la consulenza è urgente, mettiamo a disposizione ulteriori risorse finanziarie, non possiamo perdere l'appuntamento del 2007, su questo concordiamo in pieno, però dico che con questo metodo probabilmente rallentiamo ancora più l'iter. Qui vi è davvero un discorso di "palleggiarsi" le cose, perché se il Dott. Pasqualotto non avesse firmato questa lettera di intenti con "Davos", avrei pensato: la Giunta ha fatto una scelta, ha più fiducia in questo ragionamento, anziché sul discorso di "Davos", ma questa lettera di intenti è stata firmata congiuntamente e congiuntamente - non voglio dire parole pesanti - si sono un po' "lavati le mani". Hanno dichiarato ai consiglieri di essere a conoscenza che qualcosa di più approfondito va fatto... io lo ribadisco che il ragionamento della struttura va bene, i parcheggi lei mi dice che sono interrati, 70 macchine sono fuori, se calcoliamo 2 o 3 persone, sono 200 persone; quelle non hanno strutture protettive, sarebbero lasciate al destino...

(interruzione dell'Assessore Caveri, fuori microfono)

... lo dico solo perché quelle fotografie, se andate a cercare le testimonianze, molto più in alto il soffio ha portato via elementi di fabbricato e lì non sono solo le foto che lo testimoniano, ci sono anche le persone; dunque chiediamo, anche se la maggioranza non voterà questa nostra iniziativa, che, la stessa maggioranza, in questi mesi ci rassicuri maggiormente, perché si tratta un aspetto molto delicato.

Presidente - Pongo in votazione la mozione in oggetto:

Consiglieri presenti: 29

Votanti: 26

Favorevoli: 6

Contrari: 20

Astenuti: 3 (Frassy, Maquignaz, Tibaldi)

Il Consiglio non approva.