Oggetto del Consiglio n. 1118 del 27 gennaio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1118/XII - Acquisizione della quota dell'ENEL nella Società DEVAL S.p.A.. (Interrogazione - Reiezione di mozione)
Interrogazione
Premesso
- che, rispondendo a una nostra recente interpellanza, l'assessore regionale del bilancio, finanze e programmazione economica ha confermato la valenza strategica dell'acquisizione del controllo di DEVAL s.p.a. da parte della Regione;
- che, nell'intento di migliorare l'efficacia della gestione della rete elettrica regionale, era stata altresì preannunciata la stipulazione di un accordo di programma tra GRTN e Regione;
tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'assessore delegato per sapere:
1. se i vertici ENEL hanno già manifestato una volontà esplicita in merito a un'eventuale cessione della quota di loro pertinenza in DEVAL: in caso affermativo, se esiste una proposta preliminare e quali sono i contenuti;
2. se alle dichiarazioni dell'assessore sta corrispondendo un'attività tangibile dell'esecutivo regionale in tal senso: in caso affermativo, quali sono i passi concreti finora compiuti;
3. se è stato definito l'accordo di programma tra GRTN e Regione e, in caso affermativo, quali sono i punti qualificanti.
F.to: Tibaldi - Lattanzi
Mozione
Premesso che il capitale sociale di CVA è posseduto per il 100% dalla Regione Valle d'Aosta per il tramite di Finaosta SPA e che la stessa produce la quasi totalità dell'energia idroelettrica consumata in Valle d'Aosta;
Premesso che la distribuzione dell'energia elettrica nella quasi totalità del territorio regionale è garantita dalla società DEVAL SPA, partecipata, per il tramite di Finaosta SPA, al 49% dalla Regione Valle d'Aosta e per il 51% dall'ENEL SPA;
Richiamato l'articolo 2 della Legge regionale n° 20 del 26 luglio 2000 che ha autorizzato la Regione ad acquisire quote di partecipazione, anche totalitaria, nelle società operanti nei settori della produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica con sede in Valle d'Aosta, di proprietà ENEL SPA o di società ad essa collegate o da essa controllate;
Ribadito l'indirizzo prioritario che la nostra regione si è data per lo sfruttamento delle fonti energetiche locali verso impieghi sul territorio regionale che determinino una migliore qualità della vita e agevolino lo sviluppo sociale ed economico per la Valle d'Aosta;
Richiamato il Piano energetico regionale;
Ritenuto strategico il poter gestire autonomamente la distribuzione e la vendita dell'energia elettrica in Valle d'Aosta con la prospettiva di far ricadere maggiori benefici sulla comunità valdostana;
Il Consiglio regionale
Impegna
la Giunta regionale ad intraprendere un'intesa con l'ENEL SPA al fine di addivenire, in tempi brevi, all'acquisizione della sua quota del 51% in capo alla società DEVAL SPA.
F.to: Viérin Marco - Stacchetti - Comé - Lanièce
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Credo che i colleghi abbiano potuto approfondire questa proposta che "Stella Alpina" ha fatto al Consiglio, anche perché è iscritta da circa 2 mesi; una volta è stata rinviata perché non abbiamo finito i lavori, un'altra volta perché il sottoscritto era assente per malattia. Quindi una proposta che certamente i colleghi hanno approfondito. Cercherò di ricapitolare solo i punti salienti e l'importanza che ha questa mozione, che vuole essere di indirizzo, e non vuole definire come camminare in questa materia. È una mozione che chiede al Governo se condivide questo indirizzo per il prossimo futuro.
La premessa è quella che tutti conosciamo, che "CVA" che è posseduta al 100% dalla Regione tramite la Finanziaria Finaosta, produce la quasi totalità di energia elettrica consumata in Valle, anche perché abbiamo purtroppo alcuni clienti valdostani che si forniscono da società di fuori Valle - vista la liberalizzazione del mercato -, soprattutto le banche e altre aziende che sono legate ad un discorso nazionale piuttosto che a quello territoriale valdostano.
La distribuzione dell'energia elettrica nella quasi totalità del territorio regionale è garantita dalla società "DEVAL S.p.a.", partecipata, per il tramite di "Finaosta S.p.a.", al 49% dalla Regione Valle d'Aosta e per il 51% da "ENEL", che ha voluto mantenere nelle sue mani l'azienda. Va ricordato che l'articolo 2 della legge regionale n. 20/2000 ha già autorizzato la Regione ad acquisire quote di partecipazione, anche totalitarie, nelle società operanti nei settori della produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica con sede in Valle d'Aosta, di proprietà "ENEL S.p.a." o di società ad essa collegate o da essa controllate; quindi, qui, vogliamo ribadire che la legge permette di fare questa operazione. Si ribadisce anche l'indirizzo prioritario che la nostra Regione si è data nello strumento delle fonti energetiche locali verso impieghi sul territorio regionale che determinino una migliore qualità della vita e agevolino lo sviluppo sociale ed economico per la Valle d'Aosta; una cosa che tutti condividiamo, anche la maggioranza nel suo documento del piano socio-economico, e soprattutto sulle fonti energetiche, quindi richiamiamo anche il Piano energetico regionale.
L'obiettivo che abbiamo con questa iniziativa è che si crei una strategia valdostana, per poter gestire autonomamente la distribuzione e la vendita dell'energia elettrica in Valle d'Aosta con la prospettiva di far ricadere maggiori benefici sulla comunità valdostana: si potrebbe, prima, fare questo passaggio e, successivamente, si potrebbe ragionare a 360 gradi per far ricadere anche direttamente questi benefici sulla comunità valdostana e non solo per far cassa alla Regione.
Chiediamo quindi l'impegno della Giunta regionale ad intraprendere un'intesa con "ENEL S.p.a." al fine di addivenire, in tempi brevi, all'acquisizione della sua quota del 51% in capo alla società "DEVAL S.p.a.". Non abbiamo potuto avere notizie in più, perché su questa "operazione ENEL" già in passato, il sottoscritto ed altri Consiglieri, chiesero della documentazione di "Finaosta" per capire bene l'operazione che veniva a crearsi nel 2000, ma quei documenti non li abbiamo mai ricevuti. Non abbiamo potuto capire se c'è già una prelazione, una clausola che ci possa permettere di porre in essere questo acquisto totalitario della Società di distribuzione. Per noi è importantissimo, perché abbiamo la produzione, ma dobbiamo avere in mano anche la distribuzione per essere autonomi, soprattutto poi dal luglio 2007 quando tutte le tariffe saranno liberalizzate.
Noi oggi viviamo già un momento di difficoltà con la liberalizzazione delle tariffe con partita IVA, perché in Valle non abbiamo un concorrente, quindi il popolo della partita IVA: gli agricoltori, i commercianti, gli albergatori, gli artigiani eccetera non possono beneficiare di questa liberalizzazione, anche perché una società che faccia concorrenza per abbassare le tariffe in Valle, dovrebbe avere un minimo di clienti per insediarsi, per avere una struttura che possa garantire le manutenzioni, i collegamenti e quindi la fornitura di energia idroelettrica ai Valdostani. Dobbiamo quindi cercare di andare in questa direzione perché è molto importante, anche per i problemi dell'industria, che abbiamo discusso nel Consiglio straordinario, problemi che iniziano ad avere anche gli artigiani ed altri settori. La riduzione del costo dell'energia è un volano che potrebbe dare un forte impulso all'economia verso la direzione che anche la Giunta si è prospettata di avere nei prossimi mesi.
Noi presentammo questa iniziativa ad inizio dicembre e il 22 dicembre è apparso un articolo su un giornale del Nord-Est: "Scaroni cede rete e immobili trentini per 198 milioni di euro", cioè un mese fa la provincia di Trento ha acquistato da "ENEL". Leggo testualmente: "Nuove dismissioni in casa "ENEL": il gruppo guidato da Paolo Scaroni ha venduto per 198 milioni di euro la rete di distribuzione di energia idroelettrica trentina. È di ieri infatti la firma dell'accordo con cui "ENEL" cederà i 6.700 km della rete ubicata nella provincia di Trento, che servono circa 225.000 clienti, all'assetto di distribuzione società di "Trentino Servizi"", che è la finanziaria del Trentino. L'operazione sarebbe da fare in modo similare; abbiamo già una via tracciata dai nostri cugini che sono i Trentini. Credo che l'Assessore ne sia a conoscenza, mentre credo che i colleghi non lo siano, quindi era importante questa precisazione perché la forza che può avere l'Esecutivo se vuole intraprendere questa strada, è anche quella di avere già qualcuno che l'ha percorsa cogliendo il proprio obiettivo.
Aspettiamo la risposta da parte della Giunta. Verificheremo gli interventi delle altre forze politiche e ne trarremo le conseguenze.
Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Tranquillizzo subito il Consigliere Viérin e, nel ringraziarlo dell'illustrazione fatta, vorrei ricordargli che, come gruppo consiliare, stiamo seguendo da tempo la questione energetica, tanto che lui avrà avuto occasione di verificare che già nella seduta di dicembre abbiamo presentato un'interrogazione sul medesimo argomento, alla quale l'Assessore Marguerettaz ha già dato una prima risposta. Questa mozione tratta un aspetto fondamentale per quanto riguarda la funzionalità, l'equilibrio e le prospettive di crescita di una comunità valdostana qual è la nostra. L'energia rappresenta una ricchezza che ci deriva dalle acque che possediamo in grande quantità e che possiamo utilizzare in maniera ottimale.
Nel corso dell'ultima seduta straordinaria sulla crisi industriale e sulle eventuali soluzioni che devono essere adottate in maniera tempestiva per porvi rimedio, abbiamo constatato che il fattore energetico assume una sua peculiare importanza, perché l'energia è quel servizio che può essere offerto dalla Regione agli imprenditori che insediano la loro attività nel nostro territorio le cui condizioni potrebbero essere più vantaggiose rispetto ad altre aree d'Italia. È in questa direzione che tendiamo ad andare, in forza anche di un provvedimento statale, la "Legge Marzano", approvata nell'agosto scorso e che, recependo una direttiva comunitaria, amplia le possibilità per gli utenti di acquistare energia a prezzi più convenienti sul mercato libero. Ecco perché chiediamo che l'Assessore e la Giunta facciano passi concreti in questa direzione, per far sì che quell'enorme investimento di 760 miliardi per l'acquisizione del comparto elettrico non riservi esclusivamente benefici alla "CVA", ma affinché questi benefici possano essere "spalmati" su tutta la comunità valdostana. Sappiamo che gli utenti finali, le famiglie, potranno beneficiarne solo dal luglio 2007, una data fissata convenzionalmente a livello di UE; sappiamo però che la "Legge Marzano" ha permesso di salire un altro scalino verso il traguardo della liberalizzazione e questo scalino amplia la platea dei beneficiari di energia a prezzi più convenienti in Valle d'Aosta a qualcosa come 22-24 mila partite IVA.
Abbiamo proposto un'interrogazione; non ne anticipo i contenuti - rispetto la procedura - e aspetto le risposte dell'Assessore nell'auspicio che qualche passo avanti in questa direzione sia stato fatto.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Esordisco ringraziando sia il Consigliere Tibaldi, sia il gruppo della "Stella Alpina" per aver posto in modo costruttivo questo tema così importante, senza cadere in eccessive posizioni comode ma, a volte, demagogiche.
Cercherò di dare una risposta articolata, in modo da chiarire qual è la linea che il Governo regionale sta seguendo. Ovviamente questo ragionamento si inserisce nell'accordo quadro, definito all'atto dell'acquisizione del ramo di azienda "ENEL" in Valle d'Aosta, che ha previsto degli accordi che, da un lato, prevedevano l'acquisizione totalitaria del ramo di azienda per quanto atteneva la produzione e una partecipazione, al contrario, minoritaria - nella misura del 49% - nella rete distributiva.
L'accordo quadro definito nell'aprile 2000 prevedeva una serie di condizioni ed allora, per svariati motivi, non fu possibile l'acquisizione totale del ramo di azienda per la distribuzione, prevedendo un'immediata partecipazione nella misura del 49% con una successiva opzione per l'acquisto. La formulazione dell'opzione nell'accordo quadro era un'opzione che permetteva non già alla Regione di decidere l'acquisto, ma era un'opzione che consentiva a "ENEL" di cedere. Capite che questo ragionamento pone la Regione in una situazione dal punto di vista giuridico totalmente diversa; è una condizione che, di fatto, imponeva un obbligo alla Regione: l'obbligo di acquistare qualora "ENEL" volesse vendere, situazione che giuridicamente abbiamo dovuto gestire.
Gli intendimenti del Governo sono stati esplicitati da una serie di corrispondenze; se i Consiglieri vorranno, le fornirò in copia; il 27 maggio 2004, per il mio tramite, il Governo invitava "Finaosta" a verificare la possibilità dell'acquisto dell'intero capitale "DEVAL". Cito solo per condividere quello che è stato detto; in questa lettera si diceva che: "tale operazione riveste una notevole importanza, sia per la definizione e la comprensione delle strategie di "CVA idroenergia idroelettrica", sia per le forti aspettative che ha maturato la comunità valdostana circa la proprietà del sistema regionale di distribuzione di energia elettrica".
A fronte di questo tipo di sollecitazione, la "Finaosta" ha proceduto con una sua comunicazione del giugno 2004 ad invitare "ENEL distribuzione" alla dismissione della sua quota di partecipazione in "DEVAL". La risposta fu del 22 luglio 2004 ed è questa che ci chiarisce, ve la leggo: "Nel riscontrare la vostra comunicazione del 4 giugno 2004, rileviamo preliminarmente che l'articolo 15 dell'accordo quadro in oggetto da voi richiamato contempla un'opzione in capo a "ENEL", in virtù della quale, per un certo arco di tempo e a determinate condizioni, "ENEL" ha il diritto di vendere alla Regione Valle d'Aosta e a "Finaosta" che hanno l'obbligo di acquistare le proprie partecipazioni in "DEVAL S.p.a.". A tale riguardo vi confermiamo quanto già espresso nel corso dell'ultimo incontro tenutosi ad Aosta, ossia che, allo stato, "ENEL" non è intenzionata ad esercitare la predetta opzione. Ciò premesso, preso atto del permanere del vostro interesse all'acquisto della nostra partecipazione in "DEVAL S.p.a.", anche al di fuori di specifiche previsioni contrattuali, vi confermiamo altresì la nostra più ampia disponibilità a valutare con la massima attenzione termini e condizioni di ogni proposta che riterrete opportuno sottoporci. In tale prospettiva restiamo a vostra disposizione per concordare la data di un incontro, nel corso del quale il tema potrà essere affrontato e discusso".
Credo di avervi dato contezza dell'attività; per rifarmi all'interrogazione ho risposto al primo punto e alla prima parte del punto 2: "se alle dichiarazioni dell'assessore sta corrispondendo un'attività tangibile dell'Esecutivo". Per completare la parte seconda del punto 2, c'è una lettera del 13 luglio 2004, sempre a mia firma, in cui dicevo così: "Preso atto della corrispondenza intercorsa, dei pareri espressi con vostra nota protocollo..., ed esaminata la stessa da parte della Giunta regionale nella sua collegialità, sono a comunicarle..." - questa è una lettera che scrivo a Finaosta - "... che l'Esecutivo regionale concorda sull'esigenza di procedere a una nuova stima aggiornata del valore della società "DEVAL". L'obiettivo è valutare tutti gli elementi utili per addivenire al più presto alla stima del possibile prezzo di acquisto". Ecco che, da quel momento in avanti, c'è un'attività che viene effettuata al fine di procedere a delle valutazioni.
Il Consigliere Viérin ha citato un articolo relativo a un'operazione effettuata a Trento, con cui è stata acquisita parte della distribuzione. È chiaro che all'interno di questo quadro le valutazioni non possono disconoscere la tipologia del territorio e, dall'altro, le condizioni di tipo giuridico. Se il Consigliere Viérin fa un'analisi dell'operazione, riscontrerà che a Trento "ENEL" aveva anche degli obblighi nello specifico, quindi era nella condizione di avere elementi dal punto di vista giuridico che portavano alla cessione; al contrario, noi, da questo punto di vista, abbiamo degli strumenti giuridici diversi.
L'altro aspetto è quello economico ed è chiaro che dobbiamo fare delle valutazioni molto approfondite, perché la Valle d'Aosta, territorio molto bello, che ha delle componenti ambientali incomparabili, dall'altro ha delle proporzioni dal punto di vista delle utenze rapportate ai chilometri di linee, che dal punto di vista economico non sono comparabili sicuramente a realtà metropolitane, dove con delle strutture essenziali servo centinaia di migliaia piuttosto che milioni di persone con relativamente pochi chilometri di linea, ma non è neanche paragonabile a Trento, che ha similitudini con il nostro territorio, ma il rapporto fra contratti e chilometri è migliore rispetto al nostro. È chiaro che questo tipo di trattativa e di valutazione comportano un certo lasso di tempo.
Nell'apprezzare questo tipo di interessamento, credo che, da un punto di vista contrattuale, il Consiglio regionale debba permettere all'Esecutivo di proseguire questo tipo di negoziazione, evitando di porre dei vincoli alla trattativa, i quali, di fatto, potrebbero indebolire la trattativa. Questo è un obiettivo che, da un punto di vista strategico, credo sia condiviso all'interno dell'aula, anche per un altro aspetto, perché il settore dell'energia è un settore dove - il Consigliere Tibaldi per una questione di appartenenza, ovviamente cita Marzano, prima c'era Bersani, - c'è stata negli ultimi 10 anni un'evoluzione dal punto di vista normativo. All'interno di questo quadro, dove si passa da un regime monopolistico a un regime che nel tempo diventerà di libera concorrenza, in Valle d'Aosta credo siano state fatte grandi cose, ancora con una liberalizzazione in embrione sono stati costituiti dei consorzi, delle realtà che hanno permesso di offrire al settore produttivo locale delle condizioni migliori rispetto alle condizioni generalmente offerte dal mercato o dal vecchio monopolista.
Vi basti pensare che, oggi come oggi, "CVA" produce dell'energia che viene poi gestita dal punto di vista commerciale dai consorzi e che riesce a piazzare a livello nazionale senza alcuna difficoltà, concedendo delle riduzioni minori rispetto a quelle concesse alle aziende valdostane. Mi trovo quindi un po' a respingere certe accuse; dopodiché si può sempre fare meglio, e confrontiamo, lo abbiamo detto l'altro giorno dibattendo il tema dell'industria, facciamo questi confronti, ma la produzione di "CVA" viene venduta totalmente sul territorio nazionale senza alcun tipo di problema, con condizioni di sconto peggiori rispetto a quelle che vengono offerte al sistema produttivo valdostano. Se così non fosse, avremmo dell'energia che non viene venduta o che deve essere venduta al gestore della rete: così non è! Se mi dite che possiamo fare meglio, sono d'accordo: confrontiamoci, non c'è limite al meglio, ma, oggi come oggi, rifiuto il fatto che le condizioni offerte da "CVA" siano condizioni peggiori, non è così!
Tornando al discorso, credo che in una trattativa, se imponessimo all'Esecutivo l'obbligo di comprare o formule del genere, dal punto di vista contrattuale il nostro rapporto con "ENEL" sarebbe debole. Noi, all'interno della razionalizzazione, esprimiamo interesse, ma questo interesse deve poi conciliarsi su un criterio valutativo che non penalizzi l'acquisto, perché parliamoci chiaro, il gruppo "ENEL" è un gruppo quotato in Borsa che procede a delle ulteriori privatizzazioni, quindi le "performance" sono da azienda privata; pertanto la logica non è più la logica del servizio pubblico e una logica con cui si trattava in precedenza, oggi è diversa.
Nel dichiararmi disponibile ad un confronto in commissione, su tavoli specifici per dare l'informazione del caso, credo che in questo momento ci sia un'attività, effettuata oggi dall'Esecutivo, che è in completa sintonia con gli intendimenti espressi dai vostri gruppi e credo che possano essere ragionevolmente attesi risultati concreti; per cui, definire se le cose possono procedere o meno, tranquillamente nel primo semestre del 2005, in modo che se l'operazione è fattibile, si possa immaginare, previa autorizzazione del caso, di poter iniziare l'esercizio 2006 con una completa padronanza del sistema produttivo e distributivo.
Credo che questo tipo di discorso sia, da un lato, ambizioso, dall'altro, altrettanto necessario e ve lo dico anche rispetto alle proposte fatte da voi in tema di agevolazioni, tema poi richiamato anche dal Consigliere Curtaz in un altro intervento, dove la logica era finalizzata ad interventi più nell'ambito del sociale, cioè immaginare riduzioni su frange particolarmente bisognose. Lì, era un discorso generalizzato, qui c'era uno specifico, ma di fatto si immaginava di poter utilizzare lo strumento energetico per fare degli interventi, vuoi agevolativi nell'ambito della produzione, piuttosto che nel sociale, piuttosto che dell'attività in montagna, piuttosto che di lotta contro l'inquinamento... Per fare questo nell'ambito distributivo dobbiamo avere in mano le leve, perché immaginatevi cosa può accadere in una situazione del genere: vengono emesse 120.000 bollette-mese e creando dei doppi binari bisogna avere un supporto informatico normativo che non è da poco; se non ci sono le condizioni per poter intervenire direttamente, credete voi che il gruppo "ENEL" possa elaborare solo per la Valle d'Aosta un doppio binario, un sistema che - ribadisco - non è da poco? Infatti, se voi immaginate di gestire la bollettazione che supera le 100mila unità mese, il controllo dei pagamenti, il controllo delle garanzie richieste... capite che c'è un lavoro dietro che è notevole!
Occorrerà pure avere anche una sezione che controlli che i requisiti per avere diritto ad eventuali agevolazioni da noi messi in campo siano rispettati. A fronte di questo, se non abbiamo il controllo totale della distribuzione, rischiamo di trovarci a condividere degli obiettivi, a condividere la destinazione di determinate risorse, per poi impantanarci in una gestione amministrativa contabile: questo per dire che la penso esattamente come voi, dal punto di vista della valenza strategica di avere il controllo di "DEVAL"; oggi, però, siamo in una situazione dal punto di vista contrattuale che ci impone un po' di prudenza.
Concludo sempre nella logica di essere propositivo e costruttivo, facendo un minimo di ragionamento anche su alcuni continui richiami alla logica della condivisione di benefici e di risultati che, in questo momento, sono all'interno di una società partecipata totalmente dal pubblico. Senza voler fare dei ragionamenti pessimistici, da un punto di vista aziendale le aziende devono essere messe sempre nella condizione di avere quel giusto accantonamento che possa permettere gli investimenti nel futuro.
Nel momento in cui facciamo delle equazioni chiamiamole "semplicistiche", e diciamo "CVA" 40 milioni di utile, ma perché questi dividendi non li distribuiamo? Questo tipo di discorso ha un limite nel momento in cui, per evoluzioni di mercato, gli utili diminuiscono, gli utili diminuiscono non perché ci possono essere delle "mala gestio", ma perché il mercato dell'energia in una logica di distribuzione, se si dovesse riallineare con gli "standard" europei, vedrebbe il costo del kilowatt dimezzare. Se dimezzasse, la perpetuazione della società con gli investimenti della società sarebbe compatibile o no? Da questo punto di vista invito alla prudenza, anche perché, nel momento in cui si concedono certe agevolazioni, poi queste non si tolgono più! Non è che si possa dire: "cambia il sistema"... a quel punto io ritaro la mia politica! No, quelle diventano rigide! Si fa bella figura ed è facile concedere, ma quando bisogna restringere diventa pressoché impossibile!
Non ho l'esatto quadro di riferimento che avremo al termine della liberalizzazione; vi dico solo una cosa: che "CVA" nel suo insieme rappresenta l'1% della produzione nazionale, quindi rispetto a dei grossi competitori - "ENEL", "EDISON" - rischiamo di essere schiacciati, e se non abbiamo un minimo di robustezza finanziaria aziendale diventa difficile mettere insieme delle politiche che ci permettano di non essere particolarmente penalizzati. A fronte di questo ragionamento il fatto della redistribuzione, che dal punto di vista ideologico va benissimo, deve trovare una giusta contemperazione con questi altri criteri; non andiamo ad impoverire esageratamente un'azienda: ecco perché dobbiamo sempre introdurre delle attività che devono essere fatte dalla Regione e non dalla società, quindi sarà la Regione, in una logica di dividendi, a fare poi delle politiche di sostegno di vari settori!
Nel manifestare questa disponibilità, credo che si possa compiutamente, nei prossimi mesi, verificare l'iter dei lavori, per poi procedere congiuntamente con ordini del giorno e indirizzi. Ha ragione il Consigliere Tibaldi, nella terza questione: "è stato definito l'accordo di programma fra "GRTN" e Regione, e quali sono i punti qualificanti"? Ricordo tutta una serie di attività, perché nell'ambito del settore elettrico e della liberalizzazione del mercato di riferimento, avviati allora con il decreto legislativo del 1999, il Governo aveva individuato nel Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale - il "GRTN" - il soggetto incaricato dell'esercizio delle attività di trasmissione, quindi non stiamo parlando né di "DEVAL" né di "CVA", e di spacciamento dell'energia elettrica, ivi compreso la gestione unificata della rete di trasmissione nazionale. Con il decreto successivo del giugno aveva provveduto il ministero ad individuare le linee di alta tensione costituenti la rete di trasmissione. Nel 2000, sempre il ministero, aveva rilasciato al predetto "GRTN" la concessione esclusiva nell'esercizio delle attività di cui al precedente decreto legislativo. All'interno di questo servizio di trasmissione c'era un dettaglio specifico che era quello di concorrere a promuovere la tutela dell'ambiente e la sicurezza degli impianti. Nell'atto di concessione il ministero aveva stabilito che sempre "GRTN" predisponesse un programma triennale di sviluppo. Successivamente c'era stata una direttiva che aveva stabilito che il "GRTN" fosse responsabile anche della rete nazionale e che tale attività fosse finalizzata al conseguimento di obiettivi, fra i quali il rispetto dei vincoli ambientali.
Con il documento del 18 marzo 2004, la Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome ha approvato un accordo di programma con il "GRTN" in merito alla pianificazione elettrica; il DPCM dell'8 luglio 2004 ha stabilito i limiti di esposizione, i valori di attenzione, gli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dall'esposizione ai campi elettrici e magnetici. Abbiamo quindi una nuova disposizione che è stata approvata a livello ministeriale, di cui il "GRTN" deve tener conto, che è quella. Nel frattempo questi parametri si sono evoluti, quindi quello che nel passato non era tollerabile, oggi lo è diventato. Lo stesso decreto ha affidato all'APA - Agenzia della Protezione dell'Ambiente - il compito di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto con l'approvazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. Noi dobbiamo prendere atto di questo.
Un punto qualificante dell'accordo del 18 marzo è la previsione di collaborazione fra "GRTN" e Regione, nella definizione di corridoi atti ad ospitare elettrodotti e nella risoluzione di conflitti ambientali e legali nei campi elettromagnetici. Il Ministro dell'ambiente non ha ancora definito le fasce di rispetto per la popolazione dai campi elettrici e magnetici previsti dal DPCM dell'8 luglio. La definizione dei corridoi energetici deve rappresentare il giusto compromesso fra il non ostacolare i piani di sviluppo territoriali e il proteggere la popolazione da possibili effetti negativi. I due obiettivi appaiono contrastanti: il primo porta a definire corridoi di minore dimensione possibile, mentre il secondo, perseguendo il criterio della massima cautela, mira al risultato opposto.
Noi, in ambito regionale, abbiamo ritenuto opportuno subordinare l'accordo tra il "GRTN" e Regione all'avvenuta definizione delle fasce di rispetto, anche perché, se non sappiamo quali sono le fasce di rispetto, diventa difficile andare a definire un accordo, anche se il Presidente della Regione aveva lo scorso anno, in accordo con i vari assessorati competenti, promosso un incontro con il presidente del "GRTN", nel quale, oltre a questo, avevamo fatto dei ragionamenti che andavano addirittura sulla gestione in caso di "black out" e via dicendo, e avevamo avviato una proficua collaborazione affinché le strutture regionali e quelle delle società partecipate fra di loro collaborassero.
Tuttavia, poiché 6 regioni hanno già siglato un accordo con il "GRTN", in cui si definiscono, indipendentemente dalle fasce di rispetto obiettivi comuni di sviluppo sostenibile della rete elettrica, c'è la volontà di scambiarsi reciprocamente banche dati territoriali e basi cartografiche, l'impegno a insediare tavoli di confronto bilaterali su temi specifici, stiamo valutando l'opportunità di seguire anche noi questa strada e provare a mettere in piedi un primo protocollo, ma riteniamo in questo momento indispensabile avere il quadro di riferimento dal punto di vista delle fasce di rispetto, perché andiamo ad individuare dei corridoi e poi la Valle d'Aosta, con l'orografia che ha, rischia di avere dei corridoi che impattano notevolmente sui centri abitati. Guardo il Consigliere Stacchetti, perché le ultime riunioni che sono state fatte a Gressan danno la sensazione dell'incertezza e dell'attenzione che esiste in materia.
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Non chiedo la parola come proponente, ma come se fossimo ancora in discussione generale, perché non vorrei che si chiudesse la discussione generale...
Presidente - ... la discussione generale era stata chiusa prima dall'intervento dell'Assessore.
Viérin M. (SA) - Allora ne presenteremo un'altra al prossimo Consiglio! Ci sono delle cose esatte e inesatte e non del tutto confacenti alla situazione. Questo tema lo seguiamo da più di 5 anni, fin da quando si discusse l'acquisizione, che condividemmo, se non il fatto di avere un accordo sinergico con Trento e Bolzano per addivenire a un risultato migliore.
L'Assessore ha parlato di una clausola - onestamente, di questa ne vengo a conoscenza oggi - la possiamo chiamare "opzione", e qui mi allaccio ad alcune sue considerazioni. Capiamo bene che oggi si potrebbe indebolire la Regione su una presa di posizione di quest'aula in merito a detto argomento, fondamentale per tutti i settori della Valle d'Aosta. Dico questo perché non vorrei che, alla fine, non occupandosi il Consiglio di queste cose, rifacciamo l'errore di 5 anni fa, perché forse non voglio dire il sottoscritto piuttosto che il Consigliere Curtaz o qualche altro che era presente a quelle adunanze, avrebbero presentato un emendamento su una clausola d'opzione diversa. Probabilmente avremmo chiesto un'opzione diversa, perché oggi ho capito dall'Assessore la volontà di chiudere urgentemente questa cosa - ha trovato un ostacolo, in quanto "ENEL" ha scritto - riprendo le parole dell'Assessore - di non essere contraria, ma al tempo stesso ha precisato che la Regione ha solo il dovere di acquistare e non il diritto e solo "ENEL" il diritto di cedere. Pertanto una clausola che: "se io, "ENEL", voglio vendere, lo vendo e tu Regione devi comprare; se io, Regione, voglio comprare... eh no decido io "ENEL", e facciamo altri prezzi"! Forse allora avremmo rischiato di mettere la Regione in difficoltà nella trattativa, però avremmo potuto dare da parte nostra qualche idea in più. La nostra preoccupazione è che rischiamo di nuovo di fare questi passi!
Sul discorso dell'Assessore in merito ad una lettera inviata a "Finaosta" che ha espresso motivazioni similari alle nostre, siamo felici che su questo aspetto ci incontriamo; probabilmente siamo qui per indicare una strada un po' diversa ed anche un impegno verso questo Consiglio di sapere le cose, senza voler mettere in difficoltà nessuno, non vuole essere questo il nostro scopo, cioè il far spendere qualche soldo in più per dire: ""ENEL" sa che la Regione ha deciso di acquistare e quindi alza il prezzo"! L'Assessore dice che noi siamo diversi da Trento... quando io ho proposto di andare a verificare l'accordo di Trento, l'ho fatto per trarne eventualmente dei suggerimenti, perché le linee di Trento sono state cedute totalmente... quando parliamo di "diversità di utenza", a Trento si parla di 220.000 utenti, qui si parla di 120.000...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... ho capito, ma i chilometri non sono superiori a quelli di Trento, sono un po' inferiori, quindi bisognerebbe fare anche questi conti.
Il discorso delle linee che lei ha toccato alla fine - rispondendo all'interpellanza del Consigliere Tibaldi -, quello della rete di trasmissione, è fondamentale anche per noi, altrimenti non ci sarebbe il collegamento fra le centrali e la rete di distribuzione, a prescindere dall'aspetto ambientalistico. È vero, dobbiamo avere grande attenzione all'ambiente, ma anche lì è un rapporto che dobbiamo aprire con "Terna" e non con "ENEL", altrimenti rischieremmo di avere la distribuzione e la produzione, ma non le reti di "Terna" che collegano la nostra produzione alla nostra distribuzione: questo è il ragionamento che dobbiamo fare in più rispetto a quello che oggi abbiamo proposto al Consiglio, che riguarda espressamente "ENEL".
L'Assessore diceva: attenzione a non indebolire la trattativa; però, oltre al fatto di rischiare di non essere tutti informati...
(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... se lei mi dice che viene in commissione abbiamo migliorato rispetto al passato! Però c'è anche da considerare che "ENEL" non è fessa, sa bene che c'è una legge del 2000 sugli intenti che la Giunta deve avere! L'articolo 2 della legge regionale n. 20 è chiaro perché dice tutto, dalla produzione alla distribuzione, dice anche gli obiettivi. Pertanto questa nostra mozione è soprattutto un richiamo ad essere più veloci a far fronte a quella indicazione della legge.
Sui consorzi lei dice che oggi abbiamo già delle agevolazioni; credo che chi ci ascolta debba sapere anche questo fatto. I consorzi, oggi, danno un risparmio dal 15 al 18%, la convenienza di stare in un consorzio riguarda coloro che hanno un consumo di oltre 50 kw/h, altrimenti non c'è convenienza perché fino a quel livello di consumo lo sconto è zero, in quanto le aziende devono mettere dei soldi nel consorzio, giustamente. Per questa ragione abbiamo pochissimi utenti valdostani che, si sono consorziati, e chi lo ha fatto ha pochi benefici, perché chi consuma 60mila ha uno sconto del 3-4%, chi ne consuma 100mila arriva al 10%, e così via... sono pochi i consorzisti che beneficiano oggi di un vero sconto! E rilevante!
Abbiamo poi un altro problema: parecchie aziende che sono in Valle stanno comprando, ma non con "DEVAL". L'ho detto "en passant", sono alcune decine di aziende che sono collegate ad aziende nazionali, ad esempio, le banche. Se "Banca Intesa" lo fa a Roma o a Torino o a Novara, è chiaro che non le convengono le tariffe valdostane, perché se le convenissero le tariffe valdostane - come lei diceva prima - avrebbe fatto il contratto per tutte le sedi nazionali con "DEVAL".
C'è poi un altro aspetto da lei toccato, aspetto del quale discuteremo il prossimo Consiglio, perché abbiamo presentato una legge per l'abbattimento di circa il 50% dei costi della bolletta per le famiglie, solo per la prima casa che, se non altro, ha avuto il merito di far aprire un dibattito sul fatto che le ricadute comincino ad arrivare nelle tasche dei cittadini e non solo a fare cassa per la Regione. L'accusa della Giunta di far cassa è stata rivolta al Governo nazionale in merito alla legge sul condono; allora non posso condividere il suo ragionamento che dice: "dobbiamo fare attenzione a non indebolire troppo le aziende "DEVAL" e "CVA", dobbiamo fare cassa per il bilancio regionale anche per gli investimenti futuri. Avremmo gradito poter avere un piano di "Finaosta" - spero lo abbia fatto -, sulle acquisizioni per la produzione. Un piano che dovrebbe aver previsto sul medio e lungo termine le spese che la Regione, in qualità di acquirente, andrebbe a sostenere nel futuro per mantenere in funzione e in sicurezza gli impianti acquisiti, piano che però ripeto non abbiamo mai avuto. Se esiste vorremmo averlo, perché ci farebbe capire se c'è la necessità di futuri investimenti come diceva l'Assessore, perché solo se abbiamo comprato dei "buchi" dovremo prevedere di fare tanti investimenti per metterli a posto. Io non credo e non lo spero!
Dall'altra parte dico che a 40 milioni di euro - che è circa l'utile annuale - vanno aggiunti anche i ritorni fiscali e siccome lei ha accennato alla nostra legge, le ricordo che l'impegno di quella nostra proposta è 6 milioni di euro, ma non è neanche questo il reale costo per la Regione, ma sarà di 3 milioni e "rotti" di euro, perché se "CVA" andrà a pagare il 50% del consumo, quei proventi che "CVA" utilizzerà per pagare, cioè quei 6 milioni che vanno prelevati dai 40 di utile, andrebbero nelle casse di "DEVAL", ma il 49% ritornerebbe alla Regione, che è proprietaria del 49%! La spesa reale per la nostra legge sarebbe quindi solo di 3 milioni e "rotti".
La nostra legge - lo dimostreremo dati alla mano nel prossimo Consiglio - si propone non di dare contributi, ma di abbassare le tariffe, perché come ha detto correttamente l'Assessore la nostra proposta è stata fatta anche perché a livello europeo la media del costo dell'energia elettrica è del 49% in meno rispetto alle nostre tariffe; ma per fare la media ci sono Stati in cui i cittadini pagano ancora meno di quel -49%, ci sono Stati in cui si paga il 70% in meno rispetto alla nostra Regione! Allora i cittadini non capirebbero che abbiamo fatto questa operazione solo per far cassa; bisogna avere la capacità di dare direttamente alla gente qualcosa e voler fare meno utili. Se ci fosse un concorrente qui, se ci fosse veramente l'appetito di venire qui a fare concorrenza, saremmo comunque obbligati ad abbassare le tariffe. Infatti io condivido - lei lo ha detto fra le righe - che uno, per venire qui, deve avere un "tot" di clienti per ammortizzare la struttura; ora, "L'AM" di Torino (come tanti altri) potrebbero venire... perché non vengono? Perché devono avere un minimo di clienti per far sì che la struttura stia in piedi, ma questo ragionamento lo affronteremo fra 15 giorni, ho voluto solo accennarlo perché l'Assessore ha fatto riferimento alla nostra proposta di legge.
Questa in sintesi è la nostra posizione, ma ribadiamo, come già fatto in altre situazioni, che questa è una delle 5 o 6 proposte con cui vogliamo essere propositivi a favore degli interessi della Valle. Mi sembra di aver percepito, Assessore, che questa sia anche la sua intenzione. Adesso è chiusa la discussione generale e non si possono più presentare emendamenti, quindi ripresenteremo questa iniziativa perché l'Assessore ci sta invitando, fra le righe, a ritirarla, ma una cosa che - potendo presentare un emendamento - avrei proposto all'Assessore sarebbe stata quella di togliere l'"Impegna" e di incaricare la commissione competente ad analizzare gli accordi che vanno a definirsi. Almeno questo, che non sarebbe un impegno alla Giunta, quindi non indebolirebbe la contrattazione; ma darebbe un minimo apporto a quello che si andrà a definire per il domani, se questa cosa approdasse in commissione come bozza di accordo avremo un po' più di forza, perché la Giunta potrebbe dire all'"ENEL": "noi proponiamo delle condizioni, voi potete accettarle, ma noi dobbiamo vagliarle in commissione se siamo tutti d'accordo". Tale percorso eviterebbe di fare delle cose che sappiamo oggi dopo 4 anni o che non sappiamo ancora oggi del tutto, perché sarebbe molto importante per avere una visione complessiva avere lo studio di "Finaosta" sulle spese di manutenzione obbligatoria straordinaria e ordinaria nei prossimi 30 anni, dal momento dell'acquisizione della proprietà "ENEL", e sugli investimenti da fare a medio e lungo termine.
Chiedo all'Assessore se può trovare un'intesa o concordare con noi - che abbiamo lanciato questa proposta - di discutere in commissione prima di andare a firmare l'eventuale acquisizione, anche per poter dare un nostro contributo; resto in attesa della risposta dell'Assessore per decidere se ritirare la mozione o porla ai voti.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Farò alcune considerazioni sulla risposta che l'Assessore ha fornito alla nostra interrogazione e poi anche in merito alla mozione presentata da "Stella Alpina".
L'Assessore, rispondendo alla nostra interrogazione, ha tracciato un quadro ampio e approfondito degli sviluppi in essere fra il Governo regionale e "ENEL distribuzione" per il tramite di "Finaosta". Cosa è emerso da queste sue comunicazioni? É emerso ancora una volta l'atteggiamento singolare che ha "ENEL" nei nostri confronti, perché se è vero - come è vero - che "ENEL" beneficia di questa opzione, ai sensi dell'accordo di programma stipulato nel 2000, di cedere eventualmente alla Regione la quota residua di capitale, è altrettanto vero che "ENEL", come abbiamo appreso, ha confermato la non intenzione di esercitare l'opzione. Perché? Perché non è conveniente esercitarla per "ENEL", perché da un punto di vista economico "ENEL" non ne ricaverebbe un'utilità in termini di prezzo di vendita allettante.
Allora cosa dice "ENEL"? "ENEL" dice: "no, "Finaosta", non esercito l'opzione" - perché non conviene -, "ma rimango disponibile a trattare in una formula che sia extra accordo, quindi sono aperta ad ogni proposta"; tanto che l'Assessore precipitosamente scrive a "Finaosta" il 13 luglio perché proceda ad una nuova stima aggiornata della "DEVAL", ovvero per vedere se e come si è rivalutato il patrimonio aziendale di questa società, per venire incontro alle richieste di "ENEL".
Torniamo indietro al 2000: ci è costato circa 760 miliardi il pacchetto energetico. "ENEL", ha incassato tutti quei soldi, mentre la Regione Valle d'Aosta ha fatto sì un investimento ma si è anche indebitata emettendo dei "BOR", dei buoni regionali collocati sui mercati finanziari.
Se Tatò con Viérin aveva fatto un grande affare sul comparto produttivo, oggi "ENEL" tenta di rifarlo con Perrin e con Marguerettaz sul comparto distributivo. Valutiamo bene queste offerte, cercando di ricavarne una convenienza anche per la Regione!
Assessore, formalmente la ringraziamo per la risposta che ci ha dato per quanto riguarda l'insieme dei rapporti che stanno intercorrendo, ma a noi non interessa una logica di regionalizzazione spinta a ogni costo nell'acquisizione dell'un comparto piuttosto che dell'altro, produttivo o distributivo, come magari interessa ai colleghi della "Stella Alpina"! Per noi l'obiettivo è quello della riduzione tariffaria per gli utenti finali valdostani, obiettivo che mi pare sia presente anche nella sua mente.
È un obiettivo che nella mozione di "Stella Alpina" compare marginalmente nelle premesse, mentre invece prevale l'impegnativa assoluta di addivenire ad un'acquisizione del restante 51% di "DEVAL".
Concordo parzialmente con la sua risposta: teniamoci le mani libere per capire qual è la strada più conveniente, perché se l'obiettivo è quello di far beneficiare "in primis" le imprese, che oggi nell'ambito di un mercato libero dal luglio 2004 possono cercare i migliori offerenti in termini energetici, un domani lo saranno anche le famiglie, a partire dal 1° luglio 2007. Se quello è il traguardo, il percorso per arrivarci valutiamolo bene; non necessariamente deve passare attraverso un'acquisizione del restante capitale azionario di "DEVAL" da parte della Regione, poiché il 51% potrebbe anche essere acquisito da imprenditori privati o da soggetti privati e potrebbe corrispondere, anziché alla solita logica della regionalizzazione che piace alla maggioranza degli esponenti politici qui presenti, a un nuovo corso di vera privatizzazione, che è mancato nel 2000 e che potrebbe vedere una riscossa nel 2005 o nel 2006.
Su questa mozione ci asterremo per le motivazioni dette e ringraziamo l'Assessore per le risposte fornite alla nostra interrogazione.
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz, per dichiarazione di voto.
Marguerettaz (UV) - Rispetto al ragionamento fatto dal Consigliere Viérin, credo di poter concordare con una sessione di lavoro in commissione, che permetta di condividere una serie di ragionamenti, sia quelli espressi dalla "Stella Alpina" sia quelli espressi da "La Casa delle Libertà", perché anche lì, condividendo la conoscenza di alcuni dati, si capiscono abbastanza bene gli scenari.
Il settore distributivo non permette un "business" particolare, perché ha dei vincoli a valle e a monte che difficilmente permettono alla forbice degli utili di espandersi in modo importante, in quanto vi sono degli obblighi rispetto agli acquisti e degli obblighi rispetto al vettoriamento e degli importanti investimenti per mantenere la qualità degli impianti. Occorre coniugare queste varie esigenze in tale settore, che ha un'importanza notevole per il cittadino e per il servizio, meno dal punto di vista reddituale perché tutte le cose devono essere gestite correttamente.
Concordo pienamente quindi sulla proposta fatta dal Consigliere Viérin e mi rendo disponibile, a fronte del ritiro della mozione, a calendarizzare una serie di incontri in commissione per meglio effettuare il lavoro; dopodiché, se sarà il caso, potremo proporre dei documenti comuni.
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco, per dichiarazione di voto.
Viérin M. (SA) - Credo che, come sempre, la "Stella Alpina" cerca di fare alcune cose che vanno in una certa ottica, cioè verso l'interesse dei Valdostani. Apprezzo la disponibilità manifestata dall'Assessore di discuterne, poi potremo fare degli errori lo stesso, ma se non altro ci sarà una partecipazione maggiore per dare suggerimenti e sensazioni sull'argomento. Condivido anche che questo aspetto è legato all'altra nostra proposta, che sarà discussa nel prossimo Consiglio.
Possiamo quindi accettare di ritirare la mozione, però diciamo fin d'ora che nell'ambito della discussione della legge che abbiamo presentato 3 giorni fa, sull'abbattimento del 50% alle famiglie, cercheremo di fare anche la stessa strada - lo anticipo già -, però a seguito di un impegno di questo Consiglio inerente a quanto ha dichiarato oggi l'Assessore.
Voglio però riprendere una cosa menzionata dal Consigliere Tibaldi nella sua dichiarazione di voto, sulla quale non sono d'accordo! Il Consigliere Tibaldi ha detto di non condividere la proposta di "Stella Alpina" perché va verso l'inserimento del pubblico a gestire la distribuzione. Non lo condivido per 2 o 3 ragioni che tutti possono capire, anche mia figlia, che ha 7 anni, e non voglio offendere il Consigliere Tibaldi come persona, ma è il principio che non condivido. L'argomento non deve essere finalizzato, siamo d'accordo, l'abbiamo detto che si è lavorato per dare alcune indicazioni per migliorare la crisi industriale, abbiamo preteso il passaggio nel documento approvato dal Consiglio di poter verificare fra 6 mesi se si è iniziato a lavorare per quegli obiettivi; d'altra parte, la maggioranza ha accettato alcune proposte di "Stella Alpina", quindi il tutto in senso propositivo e costruttivo.
Siamo perciò qui, a dire che anche i costi dell'energia vanno a difesa della classe produttiva per rilanciare il volano economico, lo abbiamo detto e scritto da più parti; però, da qui a far entrare gli imprenditori privati in questo settore, come proprietari, ci passa un mare, in primo luogo per le ragioni che ha detto l'Assessore e che condivido appieno. Intanto vorrei trovare un imprenditore che è d'accordo ad entrare nel settore della distribuzione dove non si dovrà fare degli utili, e infatti l'Assessore ha detto che si devono mettere gli utili nel fondo di riserva per far fronte alle spese future se vogliamo fare da volano, altrimenti se vogliamo che questa impresa di distribuzione faccia degli utili da distribuire ai proprietari, non potremo fare dei prezzi convenienti a chi consuma per vivere in Valle d'Aosta.
Quindi il Consigliere Tibaldi ha fatto un ragionamento completamente anacronistico, si è dato una risposta e una controrisposta da solo, e tale settore è strategico ma se alcuni imprenditori privati volessero entrare, avrebbero solo intenzione di fare utili! Lei, Consigliere Tibaldi, ha mai visto imprenditori che vanno in una società per non fare utili? Se ne fregano dei Valdostani, purtroppo, anche perché se andiamo a ricercare imprenditori, sicuramente dobbiamo andare ad imprenditori di fuori Valle, perché da noi c'è pochissima gente che ha disponibilità finanziarie per affrontare una spesa in conto capitale per l'acquisizione di una parte di questo settore! E faremmo la fine, caro Tibaldi, quello che lei contesta come noi da molto tempo, di chi ha venduto la società di Funivie del Monte Bianco ai Francesi, lei sta dicendo di fare la stessa cosa, e poi l'altro giorno ha criticato nuovamente e giustamente quell'operazione! Non si può dire quando conviene una cosa e poi dirne un'altra!
Noi siamo per dire che alcuni settori strategici devono essere dell'ente pubblico: l'acqua potabile, l'energia elettrica, le strade, la scuola eccetera; per quanto riguarda la scuola è giusto che ci sia un settore di scuola privata a far concorrenza, come c'è nel campo della produzione di energia idroelettrica, dove ci sono piccoli privati valdostani che hanno iniziato a fare delle convenzioni con i comuni, questo va bene, ma non si può fare un ragionamento diverso, altrimenti non ci troviamo o, perlomeno, "Stella Alpina" non è su quella strada, perché ci sono alcune cose che deve gestire l'ente pubblico! Altrimenti chi vive la povertà in casa, anche in Valle d'Aosta, è sempre più penalizzato e agli imprenditori, che dovessero essere nella società, interesserebbe solo far cassa mentre gli altri imprenditori che devono consumare l'energia per produrre non porterebbero a casa niente! Noi siamo per evitare situazioni come quella che si è creata con la vendita della società funiviaria del Monte Bianco, ed altre ancora, vogliamo dirlo fin da subito: la "Stella Alpina" ha una posizione ben chiara sui settori che toccano giornalmente la vita dei Valdostani! Avremo eventualmente occasione nel prossimo Consiglio di affrontare l'argomento in maniera più specifica.
Ribadiamo, dopo quanto ha dichiarato l'Assessore a nome della Giunta, di ritirare la nostra proposta e di riparlarne nel prossimo Consiglio.
Presidente - Prendiamo atto che la mozione è stata ritirata sulla base degli impegni assunti dall'Assessore Marguerettaz e che l'interrogazione è stata svolta.
Il Consiglio prende atto.