Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1112 del 26 gennaio 2005 - Resoconto

OBJET N° 1112/XII - Prise d'acte de la pétition contre la fermeture définitive du siège permanent des services d'assistance de Cogne en utilisant le siège de Saint-Pierre. (Approbation de résolution)

Petizione contro la chiusura definitiva della sede permanente di Continuità Assistenziale di Cogne (Guardia medica) mediante l'utilizzo della sede di St-Pierre.

I sottoscritti cittadini di Cogne venuti a conoscenza della decisione intrapresa dall'Amministrazione regionale e dall'Azienda sanitaria locale (USL) di effettuare una variazione importante nell'assistenza sanitaria notturna, prefestiva e festiva della Valle di Cogne, espressa come chiusura definitiva della sede di continuità assistenziale di Cogne, mediante l'utilizzo della sede di St-Pierre e riapertura della sede di continuità assistenziale di Morgex presso il poliambulatorio di Morgex considerano indispensabile valutare:

- la disagiata posizione geografica in cui l'unica via attuale di comunicazione con il fondo Valle è la strada regionale n. 47 valutata dallo studio CREALP di Sion - incaricato dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta - come la strada con indice di pericolosità per caduta massi e valanghe tre volte superiore alle altre strade regionali. All'indice di pericolosità si affianca ovviamente l'essere strada di montagna che in inverno (ma anche nelle restanti stagioni per possibilità di frane, smottamenti e valanghe) presenta ben note difficoltà di percorrenza fino alla non infrequente possibilità di chiusura. È noto agli abitanti di Cogne come, in caso di urgenze sanitarie, anche in condizioni di strada chiusa, durante la notte si debba inderogabilmente transitare per giungere all'Ospedale di Aosta (quasi leggendario il caso di un abitante di Cogne che a causa di un incidente in cui riportava lo spappolamento di una mano ed essendo chiusa la strada regionale veniva accompagnato all'Ospedale di Aosta attraversando a piedi tutta la galleria del Drinc). Tale condizione è comunque nota anche all'Amministrazione regionale, tant'è vero che in tali situazioni il Presidente della Regione in qualità di Prefetto autorizza con un'ordinanza il transito ai mezzi di soccorso. In tale circostanza potrebbe tuttavia accadere la non irragionevole e comprensibile situazione in cui il medico di Continuità assistenziale dislocato a Saint-Pierre si rifiuti di percorrere la strada e così pure i Volontari del Soccorso di Cogne che non solo verrebbero fortemente esposti al rischio di affrontare situazioni drammatiche ma anche chiamati a far fronte a possibili gravità cliniche senza un medico presente poiché la partenza da Cogne ne sarebbe totalmente sguarnita;

- l'areale chilometrico coperto dal medico di Saint-Pierre comprende km 197 di strada di montagna, a fronte dell'areale di Morgex che comprende km 84 e quello di Brusson con km 29. È quindi palese che il medico di Saint-Pierre deve coprire maggiori distanze con strade tortuose e pericolose (ciò non renderà senz'altro ambito e gradito questo ambito territoriale ai medici di Continuità Assistenziale, pertanto è possibile, fin da ora, mettere in conto fastidiosi disservizi);

- il comprensorio di Saint-Pierre annovera circa 8.500 abitanti residenti che tuttavia non rappresentano numeri reali, in quanto a questi deve essere aggiunto un sensibile numero di persone che lavorano negli alberghi ed ancora quei turisti presenti in ogni stagione dell'anno con punte vertiginose in estate quando Cogne raggiunge 15.000 presenze. Ci vogliamo forse dimenticare delle festività natalizie e pasquali, delle settimane bianche e di tutte quelle realtà che pur non avendo un riscontro anagrafico comunale sono presenze vere e vive nel paese? Non riteniamo di distanziarci molto dalla realtà, ipotizzando nei periodi di maggiore afflusso una presenza di 30.000 persone insediate nel comprensorio servito dal medico di Continuità Assistenziale di Saint-Pierre. Inoltre Cogne, all'interno del suddetto areale, essendo il comune che conta il maggior numero di abitanti, sarà senz'altro quello da cui partiranno il maggior numero di chiamate di soccorso di primo intervento. A tale proposito ben si comprende la saggia preoccupazione del Sindaco di Saint-Pierre che, venendo a conoscenza di un'iniziale ipotesi di dislocazione del Servizio di Continuità Assistenziale a Cogne durante il fine settimana, si chiedeva come avrebbe mai potuto essere efficiente per il proprio comune una tale risoluzione e chiedeva pertanto un incontro con tutti i sindaci della Comunità Montana Gran Paradiso. A maggior ragione seguendo il principio dell'analogia aristotelica se ne evince che quando il medico di Continuità Assistenziale è a Saint-Pierre, Cogne ne rimane scoperta, pertanto di fatto Cogne viene privata con siffatta strategia del Servizio di Continuità Assistenziale. Noi tutti Cognein non possiamo che essere ragionevolmente preoccupati ed indignati.

- Il servizio di ambulanza in Cogne è esclusivamente sostenuto dal volontariato. Nel caso in cui il volontariato dimettesse il proprio generoso servizio, Cogne rimarrebbe assolutamente sguarnita, fatto salvo l'invio da Aosta di un'ambulanza. La corretta esigenza del 118, quale Servizio di Emergenza Territoriale, di fornire ai volontari un patentino che attesti l'acquisizione di nozioni basilari di primo soccorso tali da autorizzare gli atti e le manovre di primo intervento, ha già indotto alla rinuncia il 50% dei medesimi. Creare ancora una condizione in cui i volontari del soccorso debbano partire da Cogne senza alcun supporto e conforto medico significa veder ridurre drasticamente il numero delle persone disponibili fino a rendere insostenibile il servizio stesso.

- Notoriamente il servizio di guardia medica non ha solo la funzione di servire l'emergenza ma anche quella di essere complemento e continuazione dell'assistenza diurna. La recente dizione di Continuità Assistenziale sottolinea la intenzionalità della prosecuzione dell'assistenza diurna anche nelle ore notturne, prefestive e festive.

Tutto ciò pare essere chiaro e importante per i responsabili della sanità valdostana; la scelta dell'apertura di una sede di Continuità Assistenziale a Morgex si muove su questo pentagramma. Da alcuni anni Morgex, all'interno dei servizi forniti da 118, è solo sede di MET (Medicina di Emergenza Territoriale) pertanto fornita di un servizio sottoutilizzato o mai adeguatamente utilizzato per ciò che può essere considerata patologia minore: dalla banale tonsillite febbrile all'epistassi o altre svariate situazioni. Nei casi pertanto più semplici potrebbe essere necessaria l'assunzione di un antipiretico per una febbre elevata senza altri sintomi o di un antibiotico per un'otite acuta. Per un medico è noto che tali situazioni possono essere valutate clinicamente e terapeuticamente anche a distanza di ore e che i farmaci a ciò necessari non sono ascrivibili fra i farmaci d'urgenza, ma per i pazienti o i loro familiari ciò che vale è la visita rassicurante di un medico e la possibilità di intervenire al più presto.

Se il medico di Continuità Assistenziale dislocato a Saint-Pierre ha difficoltà ad eseguire la visita domiciliare sia perché impegnato in altra località oppure per difficoltà di percorrenza della strada potrà chiedere agli interessati di scendere a Saint-Pierre per la prescrizione di farmaci con ricetta urgente perché solo in tal modo il farmacista potrà dispensarli.

Tralasciando il malumore generato dalla suddetta proposta e la completa insoddisfazione per il servizio (ampia potrebbe essere l'aneddotica delle dottoresse farmaciste operanti in Cogne) si prospettano due possibilità: per avere a disposizione il farmaco è necessario un tempo variabile da un'ora e mezza a tre ore, oppure nel caso in cui sarà possibile il trasporto del paziente in Pronto Soccorso potrebbe essere intrapresa questa soluzione, che si rivelerebbe più rapida e rassicurante per il paziente ma con riflessi negativi sul pronto soccorso medesimo.

Inoltre Cogne verrà ad essere un paese turisticamente ed economicamente penalizzato, poiché non sarà certo gradito al turista apprendere che il Servizio Sanitario Pubblico notturno, prefestivo e festivo dista oltre venti km dal paese con una viabilità tre volte più pericolosa rispetto alle altre strade regionali. È necessario sapere che quando un turista giunge a Cogne fra le prime necessità c'è quella di apprendere l'organizzazione sanitaria del luogo, soprattutto in caso di presenze di bambini, anziani, nonni ai quali vengono affidati i nipoti, oppure malati che vengono a trascorrere a Cogne le proprie vacanze.

All'interno di una cornice di risparmio aziendale tutto ciò non sembra essere una manovra economicamente accorta di risanamento o per meglio dire di efficace ed efficiente ridistribuzione delle risorse umane ed economiche.

Siamo incredibili e sbigottiti come con disinvolta ed anestetizzante finzione di lungimiranza si parli di miglioramento dei servizi attraverso decentramenti e capillarizzazioni affinché "i servizi sanitari siano più vicini al cuore del cittadino", di come enfatici toni democratici ci vogliano "sensibilizzare" al diritto alla salute, di come colti professionisti e politici progressisti spieghino, raccontino e divulghino l'importanza della rapidità dell'intervento medico nell'urgenza per salvare la vita. Dall'iperbolico motto "non solo prevenzione ma rapidità di azione!" all'amara constatazione "l'elicottero di giorno ma di notte nei festivi e prefestivi in condizioni atmosferiche avverse... a piedi e supportati dalla Divina Provvidenza".

Coraggiosa e ardita questa Valle d'Aosta che si vuole proporre come Regione figlia di principi politici, ideologici e filosofici di federalismo e autonomia sostenenti la salvaguardia del territorio e che prevede fra le proprie massime espressioni la protezione e il mantenimento della stanzialità delle popolazioni nelle valli di montagna e poi disinvoltamente dimentica completamente le proprie radici, la propria realtà geografica e culturale soffocate dalla ostentata arroganza di voler essere un paese turisticamente moderno e all'avanguardia, riuscendo così ad essere svuotata di contenuti ma luccicante di ingannevoli e fatue paillettes.

In tutto questo profumo di diritto, di modernità, di servizi, di emancipazione, abbiamo la piena libertà di precipitare nel Medioevo sanitario che ci spalanca le porte ad una possibile morte per crisi asmatica, edema polmonare o quant'altro si possa prevedere in urgenza.

Da 80 anni a Cogne l'assistenza sanitaria primaria sul territorio è stata garantita in ore diurne, notturne, festive e prefestive. Tale pionieristica condizione non è stata un privilegio come si cerca di far credere, ma un continuum storico in cui il primo motore è lo stato di necessità dovuto all'insediamento minerario e poi immediatamente a seguire la nascita negli anni '80 del Servizio Sanitario Nazionale. Il Servizio Sanitario Nazionale ha voluto essere, sul modello inglese, l'espressione di consolidamento di un Paese Civile che dava indistintamente ad ogni cittadino la possibilità di fruire dell'assistenza sanitaria primaria rendendo accessibile tutti i servizi. "Avere" un servizio non è sinonimo di "dare" un servizio poiché l'uso o l'azione del dare implica inevitabilmente la possibilità di poterlo concretamente utilizzare.

Dove si è smarrito quello stato sociale che in una società degna dell'aggettivo civile garantisce ad ogni "civis" la salvaguardia dei diritti ritenuti di primaria ed irrinunciabile importanza quali l'assistenza sanitaria pubblica?

L'Amministrazione comunale di Cogne, attraverso il proprio consiglio comunale e la propria giunta, ha più volte espresso con atti amministrativi parere assolutamente contrario ad una decisione di tale gravità. Pertanto i cittadini di Cogne chiedono:

l'assoluto mantenimento della sede permanente di Cogne del Servizio di Continuità Assistenziale.

Seguono le firme di 1.040 cittadini.

Président - Le 20 octobre 2004, une pétition, signée par 1.040 citoyens de Cogne, contre la fermeture définitive du siège permanent des services d'assistance de Cogne en utilisant le siège de Saint-Pierre, a été déposée à la Présidence du Conseil, aux termes de l'article 36 du Règlement intérieur du Conseil.

Le Bureau de la Présidence a décidé, en novembre 2004, sur la recevabilité et l'admissibilité de la pétition et a envoyé une requête d'informations au Président de la Région, à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, ainsi qu'à la Commission du Conseil chargée des services sociaux. L'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales nous a répondu par sa lettre du 16 décembre 2004, que vous trouvez dans les annexes, et pour compléter la documentation concernant la pétition, je vous ai transmis copie du document qui a été présenté à la Présidence du Conseil par le Président de la Ve Commission, M. Sandri, je crois un document approuvé à l'unanimité et sur lequel l'Assesseur à la santé a donné son avis favorable. La pétition aux termes de l'article 36 du Règlement intérieur est soumise à l'examen du Conseil.

La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Credo che la petizione oggi all'esame del Consiglio abbia avuto un merito: quello di suscitare con forza un dibattito politico che già si è sviluppato in quest'aula, ma anche all'esterno attraverso i "media", attraverso il confronto e il dibattito che c'è stato in più occasioni. Ha avuto il merito di riproporre, al di là del caso specifico, un tema importante: quello della fornitura di servizi primari a tutti i cittadini, in particolare della fornitura dei servizi più importanti ai cittadini che per ragioni geografiche, come in questo caso, sono disagiati. Penso quindi che possiamo, come prima osservazione, essere concordi nel ritenere che questo dibattito non sia stato inutile.

Sul merito della vicenda il nostro gruppo, anche attraverso il sottoscritto, ha avuto occasione di dialogare con l'Assessore, un dibattito sereno anche se su posizioni diverse, e un dibattito in riferimento al quale ricordo di aver invocato da parte del Governo regionale e dall'USL una minore rigidità.

Oggi, a qualche mese di distanza da quel confronto, devo dire di avere apprezzato una minore rigidità e una maggiore accettazione di confronto e di analisi di queste problematiche, che non vanno ricondotte al singolo caso specifico, ma vanno inquadrate in un ambito più generale, che è quello dei servizi a favore delle popolazioni di montagna. Certo, si tratta a volte di servizi, a volte di incentivi sotto varia forma che hanno un costo, ma sappiamo, per essere una scelta politica condivisa da tutte le forze politiche, come sia importante supportare gli insediamenti umani ad alta o media quota di risorse in termini di servizi utili a mantenere le popolazioni nelle loro vallate, perché sappiamo che questo mantenere l'insediamento umano e le attività economiche in certe vallate porta dei benefici indiretti all'ambiente, al turismo, all'economia generale della nostra regione. Mi sembra questo un passaggio acquisito per tutte le forze politiche della nostra regione. Il difficile diventa tradurre in atti concreti queste cose, perché c'è il rischio di creare delle zone di privilegio, delle difficoltà di ottimizzazione (termine caro all'Assessore). Credo che questa vicenda riporti la riflessione su questi temi e che ci debba far dire che determinati servizi essenziali come sono il Servizio sanitario, richiedono uno sforzo particolare all'Amministrazione.

Possiamo chiedere al Governo regionale qualche chilometro di strada in meno, ma non possiamo non chiedergli uno sforzo ulteriore per garantire i servizi primari in tutte le valli, tenendo conto certamente degli aspetti geografici, del numero degli abitanti e di tanti altri fattori; è bene contemperare le richieste che arrivano dalle valli della periferia, cercando di esaudirle nel miglior modo possibile. Queste sono osservazioni che peraltro avevo già fatto nella scorsa occasione, che richiamo e che noi intendiamo formalizzare in quest'aula, perché ci sembra giusto che una petizione che ha raccolto un consenso tanto vasto - parliamo di oltre 1.040 cittadini che l'hanno sottoscritta -, abbia un segno di attenzione in questo Consiglio. Per questo presentiamo una risoluzione che riteniamo possa essere condivisa da molti, è una risoluzione che affronta il problema sotto il profilo generale, è una risoluzione che può avere qualche precisazione tecnica, può essere suscettibile di emendamenti, di aggiunte che si rendessero necessarie qualora se ne condividesse lo spirito.

Presentiamo questo documento come segno di attenzione sulla tematica: è una risoluzione aperta, in ordine alla quale dichiariamo la nostra più ampia disponibilità al confronto.

Risoluzione

Preso atto della petizione sottoscritta da oltre 1000 cittadini di Cogne contro la prospettata chiusura della Sede di Continuità Assistenziale;

Tenuto conto delle osservazioni svolte dalla V Commissione consiliare permanente, contenute nel documento datato 20/01/2005, indirizzato alla Presidenza del Consiglio regionale;

Osservato che detta petizione pone un problema reale circa la necessità di fornire servizi primari adeguati anche alle Comunità di montagna geograficamente disagiate;

Ritenuto che la Regione Autonoma Valle d'Aosta debba adottare politiche per la tutela sociale e sanitaria delle comunità più svantaggiate e aventi lo scopo di favorire la presenza turistica nei Comuni montani;

Il Consiglio regionale

Ribadisce

la necessità dell'adozione di politiche regionali atte ad offrire, in un'ottica solidale, adeguati servizi primari a tutti i residenti e agli ospiti della nostra Regione;

Sottolinea

l'importanza di garantire servizi adeguati alle popolazioni di montagna, anche per favorire il permanere di insediamenti umani nelle zone più disagiate;

Chiede

alla Giunta regionale di assumere ogni provvedimento utile e di impegnare ogni ulteriore e necessaria risorsa per un capillare ed efficace servizio di "Guardia medica" nei Comuni della Valle, anche in considerazione della possibile riorganizzazione del servizio che dovrebbe essere disciplinato dalla nuova normativa in materia.

F.to: Curtaz - Riccarand - Squarzino Secondina

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - Vorrei subito essere un po' meno generale rispetto al collega Curtaz, che ha giustamente posto l'attenzione su una logica di visione più generale, nel senso che giustamente dice: "se si affronta questo problema con la logica dei servizi alla montagna, va aperto anche un ragionamento non solo sulla continuità assistenziale, ma su tutta una serie di altri servizi".

Io voglio essere più specifico sulla realtà di Cogne, in cui ho la fortuna di vivere per affetti familiari, per dire quello che condivido e quello che non condivido di quanto è successo. Ho avuto modo in commissione, quando abbiamo ricevuto il dott. Vettorato responsabile del "118", di esprimere la mia perplessità sul concetto di "razionalizzazione", che prevedrebbe la chiusura di un centro di continuità assistenziale, perché si evince che da un'altra parte della vallata ce n'è carenza. È una logica che mi spaventa, perché se la si persegue, ha ragione il Consigliere Curtaz, si entra in un meccanismo complesso e difficile.

Penso di poter dire in questa sede - mi riferisco, qui, alla petizione - che la fiducia dei "Cognein" è stata tradita, perché il tono di quella petizione è di chi ha comunicato alla comunità di Cogne che veniva tolta la guardia medica, guardia medica che - apro una parentesi - a detta del dott. Vettorato ha un livello assistenziale, da 1 a 3 pari a 3, infatti durante l'estate decine di persone si sono lamentate dello scarso servizio perché fatto da medici che vengono da fuori, che hanno poco interesse a dare attività professionale con una certa qualità. Quindi, per tanti motivi avevamo già vissuto la carenza di un servizio che a detta di tutti era un servizio da migliorare. Dico che la fiducia dei "Cognein" è stata tradita perché molti degli amici che hanno firmato quella petizione, l'hanno firmata alla luce di una comunicazione che è falsa e manipolata. La comunicazione era: "per aprire in Valdigne, chiudono Cogne e spostano a Saint-Pierre", e in parte è così, ma in realtà non è proprio così, perché alla comunicazione che si chiudeva il centro assistenziale di Cogne e si proponeva un centro di assistenza sanitario "MET Cogne", che era sperimentale, ma di livello qualitativo più alto di quello che si aveva in quel momento, questo si è stati ben attenti a non dirlo.

Non so qual è la logica di chi fomenta queste petizioni in negativo, la posso immaginare anche se poi vedo le smentite sui giornali, però so che ci sono le elezioni comunali e, in queste piccole realtà, le elezioni comunali sono un po' delle faide fra persone che poco hanno a che fare con l'interesse dei cittadini. Allora dico che la fiducia dei "Cognein" è stata tradita, perché i "Cognein" potevano avere in sostituzione di un servizio scadente un servizio di migliore qualità: questo è il fatto! Qualcuno a Cogne non ha permesso, magari anche in buona fede, perché non ci ha creduto, perché non ha avuto un dialogo di fiducia con l'Assessore, nonostante l'Assessore abbia avuto ripetute riunioni con la comunità di Cogne per spiegare che veniva chiuso un servizio scadente per aprirne uno di qualità migliore, fatto da medici di Cogne, che dormono a Cogne, che sono a Cogne il sabato e la domenica, che hanno interesse ad avere rapporti con gli ammalati ed eventualmente con chi ha bisogno di un servizio.

È stata talmente manipolata questa cosa, che so che se ne sono interessati anche i turisti eccellenti che a Cogne vengono, con telefonate di pressione per non togliere questo servizio. Io rifiuto la logica della manipolazione delle informazioni, per cui mi sento di dire che se alla comunità di Cogne fosse stata detta la verità - così come spero possa venire detta - quella comunità possa beneficiare di un servizio di continuità assistenziale migliore di quello che aveva fino a poche settimane fa e che tuttora abbiamo a Cogne: quello della guardia medica tradizionale che è - ripeto - su una scala da 1 a 3 a livello 3.

Assessore, mi permetto di chiudere con una piccola proposta che il Consigliere Curtaz ha valorizzato come un suo atteggiamento di maggiore flessibilità. Io non sono d'accordo che lei rimbalzi la palla al "CELVA", perché se lei è convinto che nella razionalizzazione la comunità di Cogne possa guadagnare in qualità, lei ha il dovere di andare fino in fondo, senza mandare "le patate" a qualcun altro, per dire che poi il "CELVA" si sbologna a chi deve avere la continuità assistenziale, se la Valdigne o Cogne, perché non è questo il modo di affrontare le problematiche!

Le suggerisco di riappropriarsi della competenza di Assessore alla sanità, di andare a Cogne e dire che lei ha la determinata volontà di sostituire un servizio scadente di continuità assistenziale con un servizio sperimentale che si chiama "MET Cogne", fatto dai medici di Cogne che sono venuti alle riunioni e hanno dato la loro disponibilità per offrire ai "Cognein" un servizio migliore. Se lei fa questo, va nella direzione che lei aveva auspicato, cioè non solo di razionalizzazione, ma anche di miglioramento della qualità, cosa che anche in tutta Italia si sta tentando di fare, come si legge in articoli che lei mi ha fatto pervenire e di cui la ringrazio. Cogne, più di qualunque altra situazione, proprio per la sua posizione particolare, di una strada difficile con molti turisti, così come Ayas, ha bisogno di un livello di qualità assistenziale migliore di quello della guardia medica.

Mi consenta di suggerirle di riappropriarsi di questa cosa, di non aspettare che il "CELVA" decida che non potrà decidere, e di andare a Cogne a dire la verità, stanando quelli che stanno strumentalizzando - certo non per il bene dei "Cognein" - questa situazione!

Presidente - La parola al Consigliere Cesal.

Cesal (UV) - Per ribadire la mia soddisfazione riguardo ai toni pacati di questo confronto, toni pacati che potevano sembrare all'inizio non poterci essere proprio perché la lettera che ci era stata inviata, la petizione conteneva termini duri, esasperati, termini che come commissione abbiamo discusso, termini che vanno rifiutati, perché il problema della continuità assistenziale in una comunità come quella di Cogne è molto importante, ma è un problema che non riguarda solo Cogne, ma tutta la comunità valdostana e va affrontato con i toni giusti.

Non condivido l'affermazione del collega Lattanzi quando dice che dietro ci possono essere delle motivazioni politiche. Queste sue illazioni si riferiscono ad una possibile candidatura o ricandidatura del sindaco storico di Cogne: lo conosco troppo e lo stimo troppo per pensare questo! Credo, invece, che il problema sia un problema che è nato ed è stato rappresentato in maniera non corretta da parte di qualcuno e poi ha assunto i contorni che conosciamo e che rifiutiamo.

Come gruppo dell'"Union" siamo molto sensibili a questo problema e intendiamo affrontare tali problematiche da un aspetto ideologico, non solo pratico; per questo abbiamo predisposto come gruppo di maggioranza una risoluzione, anche noi, per invitare la Giunta e il Consiglio a prendere una posizione chiara in ordine a queste problematiche, che non investono solo il Comune di Cogne, ma tanti altri Comuni valdostani che si trovano in una identica situazione, cioè che non hanno un servizio o hanno un servizio qualitativamente non all'altezza della situazione.

La domanda al dott. Vettorato - il collega Lattanzi potrà confermarlo - l'ho fatta io: "a che livello si pone da un punto di vista qualitativo il servizio di guardia medica"; ci è stato risposto davanti a tutti che si pone all'ultimo gradino della scala del livello qualitativo. Credo che Cogne meriti un servizio diverso, qualitativamente migliore, per cui inviterei la Giunta ad affrontare questo problema, così come dovrà affrontare - e io auspico che sia affrontato - anche il problema degli altri Comuni geograficamente decentrati di alta montagna, che hanno situazioni di questo genere e a cui dovremo cercare di dare una risposta.

Come maggioranza, e a nome anche del gruppo dei "DS", presento alla Presidenza questa risoluzione. Non so se le due risoluzioni potranno essere messe insieme per arrivare ad un percorso che sia condivisibile da parte di tutto il Consiglio.

Risoluzione

Premesso che:

l'U.B Soccorso Sanitario 118, cui compete fra l'altro, la pianificazione della continuità assistenziale a seguito del monitoraggio dell'organizzazione attuale, ha rilevato una serie di incongruenze che, di fatto, determinano disparità di trattamento fra diversi ambiti territoriali;

in particolare, l'analisi dei dati evidenzia la necessità di ridistribuire i carichi di lavoro, poiché le chiamate per il servizio di continuità assistenziale, nel territorio della Valdigne superano di gran lunga quelle degli altri ambiti e le distanze chilometriche dell'attuale sede di Saint-Pierre, oltre ad essere notevoli, comportano, nel periodo invernale, oggettivi rallentamenti e situazioni di rischio legati alla viabilità;

la sede del Poliambulatorio di Morgex avrebbe le caratteristiche necessarie ad ospitare la sede di continuità assistenziale, garantendo una migliore distribuzione territoriale, oltre che una maggiore integrazione con il servizio di emergenza;

la sede di Cogne evidenzia il minor carico di lavoro assoluto in tutto il territorio valdostano;

dai dati forniti dall'Azienda, la situazione delle due sedi di continuità assistenziale risulta essere, in sintesi, allo stato attuale, la seguente:

Sede di St. Pierre

con copertura di: St. Pierre - Valli di Rhêmes - Valgrisenche - Valsavarenche - Avise - Arvier - Morgex - La Salle - Pré-St-Didier - Courmayeur - La Thuile - Aymavilles - Introd -Villeneuve - Saint-Nicolas con 16.000 e più utenti.

Ha una media di "uscite" di 6-7 volte per notte con percorrenze anche lunghe (si pensi al tragitto St. Pierre-La Thuile = 36 Km).

I 16.000 utenti diventano in periodi di rilievo turistico molti di più (si pensi a Courmayeur e La Thuile)

(St. Pierre La Thuile = 36 Km)

(St. Pierre Entrèves = 36 Km)

Sede di Cogne

Serve 1.400 abitanti (saltuariamente serve anche Aymavilles).

Ha una media di "uscite" di 2-3 alla settimana (è la percentuale di utilizzo più bassa di tutte le altre postazioni di C.A.)

(St Pierre Cogne = 20 Km)

La proposta aziendale contempla, dunque, una revisione degli ambiti, che verrebbero così definiti:

Nuova sede di Morgex: La Thuile, Courmayeur, Pré-Saint-Didier, Morgex, La Salle, Avise, Arvier, Valgrisenche.

Sede di Saint-Pierre: Cogne, Aymavilles, Introd, Villeneuve, Valli di Rhêmes, Valsavarenche, Saint-Nicolas, Saint-Pierre.

Considerato che:

la proposta dell'Azienda USL è stata quindi quella di ottimizzare le risorse e soprattutto rendere il servizio più equo; con lo spostamento della sede di Cogne a St. Pierre e quella di St. Pierre a Morgex gli utenti diventano così ripartiti in modo quasi omogeneo in circa 8.500 utenti per postazione;

al riguardo sono stati effettuati più incontri con il Sindaco di Cogne e si era ipotizzato in prima battuta (come per Antey e Cervinia) lo spostamento della C.A. in giorni feriali a Saint-Pierre e nei prefestivi e festivi a Cogne, ma nel corso di un incontro presso la Comunità Montana a Villeneuve questa proposta non è stata accettata;

è stato, altresì, proposto un servizio sostitutivo nei giorni festivi invernali che prevedeva la presenza in COGNE di turni di medici che avrebbero non solo fatto il servizio di C.A., ma anche attività di ambulatorio e primo soccorso e che anche questo progetto non è stato accolto favorevolmente;

sono state presentate agli Organi istituzionali e, pertanto, anche al Consiglio regionale petizioni popolari contro la chiusura della sede di continuità assistenziale di Cogne.

Preso atto che:

al momento l'Azienda USL ha sospeso la chiusura della sede di Cogne e la conseguente apertura della sede di Morgex rinviando a data da destinarsi la riorganizzazione di cui trattasi e che della questione è stato interessato anche il CELVA;

è stata firmata a livello nazionale la nuova convenzione di medicina generale che regola i rapporti con i medici di medicina generale, ivi compresa la categoria della continuità assistenziale.

Ritenuto che:

la problematica debba avere ancora particolare attenzione, al fine di addivenire ad una soluzione ottimale che tenga conto delle esigenze e delle particolarità del nostro territorio, avuto riguardo al raggiungimento dell'obiettivo finale che è quello di assicurare un'assistenza sanitaria territoriale efficace ed efficiente a tutta la popolazione valdostana.

Il Consiglio regionale

Impegna

L'Assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali e la Giunta regionale ad individuare possibili soluzioni al problema evidenziato che coniughino le esigenze del territorio valdostano con l'equità della distribuzione delle risorse, anche attraverso forme innovative per l'erogazione dell'assistenza sanitaria di base e della continuità delle cure, avvalendosi delle normative che attribuiscono particolari competenze in materia di organizzazione dei servizi alle Regioni ed in particolare alla Regione Autonoma Valle d'Aosta, in virtù della propria autonomia anche a carattere finanziario.

F.to: Cesal - Sandri

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Intanto rilevo anch'io come i toni moderati possono permettere il raggiungimento di una sensibilità comune su questo problema, che non riguarda solo Cogne, ma riguarda l'assistenza sanitaria in vari Comuni della Valle a cui siamo attenti tutti. Questo senso della misura, ricordato stamani come una qualità del compianto Consigliere Mafrica, direi che è stato assunto da noi, in quanto sembrava prevalere non questo senso di desiderio di soddisfare un bisogno sanitario, quanto una polemica. Questa moderazione è la strada che abbiamo preso, perché dietro a queste possibili polemiche c'è della gente che ha problemi sanitari da affrontare.

Ringrazio anche la V Commissione, che dopo varie udienze e in modo unanime ha fatto un documento che mi sembrava molto corretto e poteva già sancire un impegno della Giunta in tal senso e mio personale.

I toni della petizione non erano in questo tenore: si parla di "esplosione nucleare a catena", cioè si affronta il problema in modo non corretto, a mio avviso; si diceva anche nella petizione che questo servizio alternativo non era stato spiegato, un medico di questo futuro servizio, la dott.ssa Vidi, è stato ascoltato al lungo dal Consiglio comunale di Cogne, abbiamo avuto dei confronti in comunità montana, per cui il discorso è stato impostato correttamente, però abbiamo scelto una via di moderazione proprio per questo fatto qui, perché dietro a questa petizione c'era della gente che ha dei bisogni sanitari. È sicuramente un merito aver sollevato il problema, anche se vorrei dire che forse non è stato sollevato in un modo corretto; era stato sollevato e discusso in altri ambiti, forse in un confronto diverso.

Voglio ribadire solo alcune considerazioni. Intanto perché il desiderio di spostare questa guardia medica? Per una questione di equità: non è giusto che 1.600 abitanti abbiano un servizio e 16.000 abitanti dall'altra parte abbiano lo stesso servizio; non è giusto che degli utenti abbiano il medico dietro casa che non utilizzano e degli altri utenti debbano aspettare 2 o 3 ore! È una minore rigidità, questa, di questo periodo, però non dobbiamo escludere la giustizia nella ridistribuzione di detti servizi che purtroppo non possono essere ampliati. Durante le vacanze di Natale la continuità assistenziale di Gaby è rimasta senza 2 medici, perché da Palermo ci hanno detto che non potevano venire ed è stata 10 giorni senza un sostituto, perché questo non è possibile reperirlo.

Seconda osservazione: si difende "a spada tratta" un servizio che non è utilizzato, di base c'è il fatto che una continuità assistenziale a Cogne veniva utilizzata 2 volte la settimana, la maggior parte delle volte sabato e domenica. Si fa una battaglia per un servizio a cui non si credeva, come diceva ora il Consigliere Lattanzi, e in pratica non veniva utilizzato perché di qualità molto bassa. Quello che offrivamo noi non è stato capito, ma è un servizio di qualità decisamente superiore, che era anche un servizio esplorativo, perché ci permetteva di verificare la possibilità sul territorio di un servizio di ambulatorio anche specialistico.

Terzo punto: penso che stiamo andando verso un'altra organizzazione della sanità in montagna - questo lo avevamo già auspicato -, ma questo nuovo contratto sembra che vada in questa direzione. Qui voglio fare solo un'osservazione: avevamo, 10 anni fa, una classe di medici di famiglia sul territorio che era esemplare per tutta Italia, l'ordine dei medici su mia richiesta vuol fare un libro di questi grandi medici che facevano tutto. In questi ultimi 10 anni c'è stata una deresponsabilizzazione del medico di famiglia e una sua assenza dal territorio, cioè la non capacità di far fronte ad un'emergenza primaria che viene comunque retribuita...

Credo di potermi impegnare - questa è una prerogativa nostra, lei ha ragione - a verificare soluzioni diverse che migliorino sul territorio l'assistenza ai malati, dando di nuovo un rilievo al medico di base e questo nuovo contratto sembra che ci venga incontro, perché prevede per la continuità assistenziale un rapporto con il distretto e con il medico di famiglia, non una realtà assente dal resto dell'assistenza sanitaria.

La riflessione - ringrazio il Consigliere Curtaz di non aver parlato in particolare di "continuità assistenziale", anche la petizione poi cita solo questo termine - sull'assistenza sanitaria nei nostri paesi va fatta, stiamo preparando un piano sociosanitario che vedrà questa riorganizzazione che mette al centro il medico di famiglia. Non so se avete visto, la settimana scorsa è partita questa iniziativa che mette in rete tutti i medici di famiglia della Valle d'Aosta; per una iniziativa dell'USL ogni medico che lavora nell'ambulatorio di Cogne può avere gli stessi esami che il paziente ha fatto la sera prima in Pronto soccorso. Penso che questo vada nell'ottica di quello che diceva lei, cioè di una medicina più efficiente e vicina al malato, quindi non togliamo nulla, ma non possiamo finanziare servizi che non vengono utilizzati e di qualità molto bassa.

Termino dicendo che volevamo iniziare da Cogne non perché ce l'avessimo con Cogne, ma perché Cogne è la situazione più anomala della Valle, con una continuità assistenziale non utilizzata: andavano a Cogne per dormire, non prestavano un servizio ai malati. Non vogliamo fare un torto a nessuno, ma cercare di servire e curare meglio la gente, là dov'è! Non so se basta questo impegno, mio e della Giunta, pregando di ritirare la risoluzione; altrimenti, chiedo 5 minuti di sospensione per trovare una soluzione con le altre forze, che ci impegni in questo senso.

Président - Il n'y a pas de difficulté à accepter 10 minutes de suspension; le Conseil est suspendu pendant 10 minutes.

La séance est suspendue de 18 heures 30 jusqu'à 18 heures 43.

Président - Nous reprenons nos travaux.

Il y a une nouvelle formulation d'une résolution, qui porte la signature de tous les Chefs de groupe.

La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Mi sono iscritto a parlare, anche se sono stato preceduto dal Presidente. Ne approfitto per specificare meglio cosa è successo durante l'interruzione dei lavori. Tutti i gruppi hanno esaminato le due risoluzioni, è stato deciso di fare un lavoro di "collage", di sostituire le 2 risoluzioni (quella presentata dal nostro gruppo e quella presentata dalle forze di maggioranza) con una unica risoluzione che è stata sottoscritta da tutti i gruppi consiliari e che chiediamo a tutti di approvare.

Président - Je soumets au vote la nouvelle formulation de la résolution, dont je donne lecture:

Risoluzione

Preso atto della petizione sottoscritta da oltre 1000 cittadini di Cogne contro la prospettata chiusura della Sede di Continuità Assistenziale;

Tenuto conto delle osservazioni svolte dalla V Commissione consiliare permanente, contenute nel documento datato 20/01/2005, indirizzato alla Presidenza del Consiglio regionale;

Osservato che detta petizione pone un problema reale circa la necessità di fornire servizi primari adeguati anche alle Comunità di montagna geograficamente disagiate;

Ritenuto che la Regione Autonoma Valle d'Aosta debba adottare politiche per la tutela sociale e sanitaria delle comunità più svantaggiate e aventi lo scopo di favorire la presenza turistica nei Comuni montani;

Il Consiglio regionale

Ribadisce

la necessità dell'adozione di politiche regionali atte ad offrire, in un'ottica solidale, adeguati servizi primari a tutti i residenti e agli ospiti della nostra Regione;

Sottolinea

l'importanza di garantire servizi adeguati alle popolazioni di montagna, anche per favorire il permanere di insediamenti umani nelle zone più disagiate;

Impegna

l'Assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali e la Giunta regionale ad individuare soluzioni al problema evidenziato che coniughino le esigenze del territorio valdostano con l'equità della distribuzione delle risorse, anche attraverso forme innovative per l'erogazione dell'assistenza sanitaria di base e della continuità delle cure, avvalendosi delle normative che attribuiscono particolari competenze in materia di organizzazione dei servizi alle Regioni ed in particolare alla Regione Autonoma Valle d'Aosta, in virtù della propria autonomia anche a carattere finanziario.

Conseillers présents et votants: 26

Pour: 26

Le Conseil approuve à l'unanimité.

Le Conseil

Vu que:

"Le 20 octobre 2004, une pétition, signée par 1040 citoyens de Cogne, contre la fermeture définitive du siège permanent des services d'assistance de Cogne en utilisant le siège de Saint-Pierre, a été déposée à la Présidence du Conseil, aux termes de l'article 36 du Règlement intérieur du Conseil;

Conformément audit article, le Bureau de la Présidence, a statué, par sa délibération n° 210/2004 du 12 novembre 2004, sur la recevabilité et l'admissibilité de cette pétition et a envoyé une requête d'informations au Président de la Région, en tant que représentant légal de la Région, à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, compétent en matière de santé, ainsi qu'à la Commission du Conseil chargée des services sociaux;

Le 16 décembre 2004, l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales a fait parvenir à la Présidence du Conseil la lettre ci-dessous (réf. n° 42889/ass):

"OGGETTO: Petizione contro la chiusura definitiva della sede permanente di continuità assistenziale di Cogne mediante l'utilizzo della sede di St. Pierre.

In riferimento alla nota dell'Ufficio di Presidenza prot. n. 9411 in data 15 novembre 2004 avente pari oggetto si precisa quanto segue:

l'U.B Soccorso Sanitario 118, cui compete fra l'altro, la pianificazione della continuità assistenziale a seguito del monitoraggio dell'organizzazione attuale, ha rilevato una serie di incongruenze che, di fatto, determinano disparità di trattamento fra diversi ambiti territoriali.

In particolare, l'analisi dei dati evidenzia la necessità di ridistribuire i carichi di lavoro, poiché le chiamate per il servizio di continuità assistenziale, nel territorio della Valdigne superano di gran lunga quelle degli altri ambiti e le distanze chilometriche dell'attuale sede di Saint-Pierre, oltre ad essere notevoli, comportano, nel periodo invernale, oggettivi rallentamenti e situazioni di rischio legati alla viabilità.

La sede del Poliambulatorio di Morgex avrebbe le caratteristiche necessarie ad ospitare la sede di continuità assistenziale, garantendo una migliore distribuzione territoriale, oltre che una maggiore integrazione con il servizio di emergenza.

Per contro, la sede di Cogne evidenzia il minor carico di lavoro assoluto in tutto il territorio valdostano.

Ciò premesso, dai dati forniti dall'Azienda, la situazione delle due sedi di continuità assistenziale risulta essere, in sintesi, allo stato attuale, la seguente:

Sede di St. Pierre

con copertura di: St. Pierre - Valli di Rhêmes - Valgrisenche - Valsavarenche - Avise - Arvier - Morgex - La Salle - Pré-St-Didier - Courmayeur - La Thuile - Aymavilles - Introd -Villeneuve - Saint-Nicolas con 16.000 e più utenti.

Ha una media di "uscite" di 6-7 volte per notte con percorrenze anche lunghe (si pensi al tragitto St. Pierre-La Thuile = 36 Km).

I 16.000 utenti diventano in periodi di rilievo turistico molti di più (si pensi a Courmayeur e La Thuile)

(St. Pierre La Thuile = 36 Km)

(St. Pierre Entreves = 36 Km)

Sede di Cogne

Serve 1.400 abitanti (saltuariamente serve anche Aymavilles).

Ha una media di "uscite" di 2-3 alla settimana (è la percentuale di utilizzo più bassa di tutte le altre postazioni di C.A.)

(St Pierre Cogne = 20 Km)

La proposta aziendale contempla, dunque, una revisione degli ambiti, che verrebbero così definiti:

Nuova sede di Morgex: La Thuile, Courmayeur, Pré-Saint-Didier, Morgex, La Salle, Avise, Arvier, Valgrisenche.

Sede di Saint-Pierre: Cogne, Aymavilles, Introd, Villeneuve, Valli di Rhêmes, Valsavarenche, Saint-Nicolas, Saint-Pierre.

La proposta è stata quindi quella di ottimizzare le risorse e soprattutto rendere il servizio più equo; con lo spostamento della sede di Cogne a St. Pierre e quella di St. Pierre a Morgex gli utenti diventano così ripartiti in modo quasi omogeneo in circa 8.500 utenti per postazione.

Si precisa che al riguardo sono stati effettuati più incontri con il Sindaco di Cogne e si era ipotizzato in prima battuta (come per Antey e Cervinia) lo spostamento della C.A. in giorni feriali a Saint-Pierre e nei prefestivi e festivi a Cogne, ma nel corso di un incontro presso la Comunità montana a Villeneuve questa proposta non è stata accettata.

Si è allora proposto un servizio sostitutivo nei giorni festivi invernali - chiamato MEDICOGNE - che prevedeva la presenza in COGNE di turni di medici specializzandi valdostani che avrebbero non solo fatto il servizio di C.A., ma anche attività di ambulatorio e primo soccorso. Ma anche questo progetto non è stato accolto favorevolmente.

Al momento l'Azienda USL ha sospeso la chiusura della sede di Cogne e la conseguente apertura della sede di Morgex rinviando a data da destinarsi la riorganizzazione di cui trattasi.

Si rammenta, infine, che della questione è stato interessato anche il CELVA e che comunque la problematica avrà ancora tutta l'attenzione di questo Assessorato, al fine di addivenire ad una soluzione ottimale che tenga conto delle esigenze e delle particolarità del nostro territorio, avuto riguardo al raggiungimento dell'obiettivo finale che è quello di assicurare un'assistenza sanitaria territoriale efficace ed efficiente a tutta la popolazione valdostana.

Distinti saluti.

L'Assessore

F.to Antonio Fosson"

En date du 20 janvier 2005, le Président de la Ve Commission permanente du Conseil a fait parvenir à la Présidence du Conseil la lettre ci-dessous (réf. n° 621):

"OGGETTO: Petizione contro la chiusura definitiva della sede permanente di continuità assistenziale di Cogne mediante l'utilizzo della sede di Saint-Pierre.

Con la presente mi pregio informarLa che la V Commissione consiliare permanente, nella riunione in data 7 dicembre 2004, ha convocato l'Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Fosson, per avere delucidazioni in merito alla petizione in oggetto. L'Assessore ha riferito che, in previsione di una riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale, è stato effettuato un monitoraggio sulla situazione del servizio stesso, dal quale è emerso che vi sono delle incongruenze che determinano disparità di trattamento tra i diversi ambiti territoriali. In particolare, ha precisato che, dall'analisi dei dati, viene evidenziata l'esigenza di ridistribuire i carichi di lavoro, in quanto le chiamate per il servizio di continuità assistenziale nel territorio della Valdigne, superano molto quelle degli altri ambiti, e che le distanze chilometriche dall'attuale sede di Saint-Pierre comportano, nel periodo invernale, rallentamenti e rischi legati alla viabilità.

Precisamente, l'Assessore ha informato che la sede di Saint-Pierre che comprende il Comune medesimo, le Valli di Rhêmes, Valgrisenche, Avise, Arvier, Morgex, La Salle, Pré-Saint-Didier, Courmayeur, La Thuile, Introd, Villeneuve, Saint-Nicolas, con 16 mila utenti, che aumentano nel periodo turistico, ed una media di uscite di 6-7 volte per notte, mentre la sede di Cogne serve solo il Comune medesimo e, saltuariamente, il Comune di Aymavilles, con un'utenza di 1.400 persone ed una media di uscite di 2-3 volte alla settimana.

L'Assessore ha riferito che, alla luce di tali incongruenze, l'Azienda USL ha proposto di ridefinire gli ambiti territoriali in questione, prevedendo l'istituzione di una nuova sede nel Comune di Morgex che comprenda i Comuni di La Thuile, Courmayeur, Pré-Saint-Didier, Morgex, La Salle, Avise, Arvier, Valgrisenche, e lo spostamento della sede di Cogne a Saint-Pierre, che ricopra il servizio per i comuni medesimi, Aymavilles, Introd, Villeneuve, le Valli di Rhêmes, Valsavarenche e Saint-Nicolas con una distribuzione, in tal modo, più omogenea degli utenti di circa 8.500 per postazione. Ha comunicato che tale ipotesi non è però stata accettata dal Comune di Cogne, al quale era stato peraltro proposto un servizio sostitutivo nei giorni festivi invernali, denominato "MEDICOGNE", che prevedeva la presenza di turni di medici specializzandi valdostani che avrebbero fatto anche attività ambulatoriale e di primo soccorso.

L'Assessore ha informato che l'USL ha pertanto sospeso la chiusura della sede di continuità assistenziale di Cogne e la conseguente apertura di quella di Morgex a data da destinarsi, e che la questione è stata sottoposta all'attenzione del CELVA, il quale deve ancora esprimersi in merito.

La Commissione, nella riunione del 13 gennaio u.s., ha proceduto altresì all'audizione del dott. Vettorato, il quale ha riferito, sostanzialmente, le stesse informazioni fornite dall'Assessore in merito alla petizione in oggetto.

La Commissione, nella riunione in data 20 gennaio u.s., ha esaminato approfonditamente la petizione e, preso atto di quanto emerso dalle audizioni effettuate, condivide la speranza espressa dall'Assessore Fosson, che è quella di trovare una soluzione ottimale alla problematica in questione, che tenga conto delle esigenze e delle particolarità del nostro territorio, e che assicuri un'assistenza sanitaria territoriale efficace ed efficiente a tutta la popolazione valdostana."

Prend acte

de la pétition et de la documentation y afférente.

Président - Sur la pétition le Conseil prend acte.