Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1101 del 26 gennaio 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1101/XII - Intendimenti in ordine all'acquisizione delle Miniere di Cogne. (Interpellanza)

Interpellanza

Richiamato il contenuto della risoluzione che ha impegnato il Governo regionale a "verificare la possibilità di acquisire le miniere di Cogne, al fine di creare un percorso turistico-culturale della memoria sulla vita in miniera...", approvata in occasione del Consiglio regionale del 16/12/2004;

Appreso dagli organi di stampa che la società proprietaria delle miniere di Cogne non intenderebbe procedere al rinnovo della concessione per l'utilizzo delle miniere;

Temuto che la decisione della proprietà possa comportare gravi problemi in ordine al possibile iter di acquisizione delle miniere;

Ritenuto opportuno avere chiarimenti sullo stato della vicenda;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione per sapere:

1) quali passi sono stati fatti dal Governo regionale in adempimento della risoluzione citata in premessa;

2) se è confermata l'intenzione della società proprietaria delle miniere di Cogne di non chiedere il rinnovo annuale della concessione;

3) in ogni caso, cosa intende fare il Governo regionale in riferimento all'opportunità di acquisire le miniere di Cogne, per destinarle a scopi culturali, didattici e turistici.

F.to: Curtaz - Riccarand

Président - Pas d'illustration?

La parole au Président de la Région, Perrin.

Perrin (UV) - Suite à l'approbation par cette Assemblée, le 16 décembre dernier, de la résolution dont on fait mention dans l'interpellation, je suis revenu sur la question avec les assesseurs au budget et au territoire, ainsi que les assesseurs à l'éducation et à la culture et au tourisme, étant donné que la question est d'intérêt général, afin que nous puissions mettre cette résolution à exécution, en l'occurrence définir les conditions et les étapes nécessaires à l'acquisition des "Mines de Cogne". Je dis que nous y sommes revenus, car la question n'est pas nouvelle et car l'Administration régionale avait déjà manifesté son intérêt pour l'acquisition des "Mines de Cogne" dès 1999 et qu'on avait déjà réalisé des expertises techniques et économiques en l'an 2000, sur la base desquelles elle aurait pu mener à terme les procédures inhérentes à l'acquisition.

Il y a eu ce petit accident, si ainsi on peut l'appeler, qui avait mené à l'obligation de vérifier la pollution autour de la décharge de matériaux inertes du hameau de Cretaz, le long de l'Urthier. Du fait de cette situation, l'ARPA et les structures régionales compétentes de l'Assessorat de la santé et de celui du territoire durent procéder aux contrôles nécessaires, en considération également de la perte de valeur que cette pollution aurait pu entraîner pour tout le complexe en question. J'ai donc demandé aux Assesseurs concernés de mener à terme les procédures qui s'imposent afin que le Gouvernement puisse en analyser les résultats avant le mois d'avril, on s'est donné un délai précis, parallèlement aux propositions éventuelles quant à l'utilisation et à la valorisation des "Mines de Cogne". Il faut faire aussi une réflexion un peu précise sur l'utilisation et la valorisation.

Pour ce qui est de la deuxième question, je pense que la presse a diffusé une information inexacte car cette concession minière est, à ce jour, encore dans les mains de la société "Fintecna" et ne doit pas être renouvelée. Le renouvellement, ou plutôt la prorogation, concerne par contre la suspension de l'activité minière; cette prorogation a d'ailleurs été demandée tout à fait régulièrement. La situation est donc inchangée; la suspension de l'activité minière comporte pour la "Fintecna" l'obligation d'assurer l'entretien du site, alors que la déchéance de la suspension impliquerait la reprise de l'activité ou le renoncement à la concession.

Pour conclure, la volonté du Gouvernement est celle de définir les conditions et les étapes pour arriver au plus vite à conclure cette opération, tout en vérifiant les possibilités d'une utilisation profitable, surtout d'une utilisation au service pas seulement de la communauté de Cogne mais plutôt de l'intérêt général de la Vallée d'Aoste.

Président - La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Ringrazio il Presidente per la sua risposta all'interpellanza, che peraltro era stata occasionata proprio dalle informazioni di stampa, perché siamo tornati su questo tema dopo averne discusso lungamente in IV Commissione e poi in occasione del Consiglio del 16 dicembre 2004, in cui approvammo quella risoluzione. Forse sotto questo profilo è intempestiva la nostra iniziativa, perché capiamo che ci vuole un margine di tempo più lungo per condurre la trattativa. Mi sembra ragionevole l'indicazione di fine aprile per poter definire in modo positivo - come ci auguriamo tutti - o negativo la vicenda.

La preoccupazione nostra era stata determinata dagli articoli di stampa, che indicavano la circostanza che "Fintecna" non avrebbe rinnovato la concessione. Quello che emergeva da queste notizie, che oggi apprendiamo infondate, era un disimpegno di "Fintecna".

Per i non addetti ai lavori questo fatto potrebbe apparire irrilevante, invece per noi che abbiamo approfondito il problema in IV Commissione si tratta di un problema rilevantissimo, perché nel momento in cui la miniera non fosse più in esercizio - attualmente dal punto di vista formale lo è - ciò comporterebbe tutta una serie di problematiche tecniche, burocratiche etc. dure da superare. Quindi in un'ottica di acquisizione del bene da parte della Regione, è opportuno che la concessione mineraria rimanga formalmente in piedi, per poter agevolare il passaggio di proprietà e agevolare anche un inizio di attività di visita o didattica, perché leggevo sempre su questo tema una recente intervista al sindaco di Cogne, il quale opportunamente diceva che è una cosa che va fatta per gradi, perché se pretendiamo di avere tutto e subito, le risorse da impegnare sarebbero eccessive.

Sappiamo che già la miniera è in questo momento accessibile con minimi lavori di messa in sicurezza, ma direi soprattutto di adeguamento per una visita da parte di scolaresche e di turisti può essere utilizzata e si può avviare un primo percorso, ma questo è possibile solo se la miniera continua ad essere in esercizio. Da qui la nostra preoccupazione e il motivo principale di questa iniziativa.

Per quanto ci riguarda incoraggiamo la Giunta verso un progetto didattico-turistico della "via del ferro", un progetto che deve partire da Aosta, andare ad Acquefredde e poi a Cogne, seguendo il percorso del trenino. Sappiamo che il trenino di Cogne è facilmente collegabile con il villaggio minatori, dove già si stanno realizzando opere molto interessanti che vanno in una ottica di recupero a fini turistici e didattici di tutta la zona. Crediamo che lì ci sia un patrimonio da poter utilizzare a molti scopi e che, se esistono le condizioni - è chiaro che non bisogna accettare né ricatti né prezzi proibitivi -, una fetta dello sviluppo della nostra regione si giochi in quella partita. Una partita interessante anche sotto il profilo della memoria storica, perché una generazione di valdostani di origine e di adozione hanno lavorato in quella miniera, hanno lavorato alla Cogne, e penso che sia utile anche per le giovani generazioni un confronto con una realtà durissima di lavoro, che oggi si dimentica troppo facilmente.