Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1102 del 26 gennaio 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1102/XII - Nomina del Presidente e del Direttivo del Parco nazionale del Gran Paradiso. (Interpellanza)

Interpellanza

Visti i Decreti del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio con cui sono stati nominati il Consiglio Direttivo dell'Ente Parco Nazionale Gran Paradiso ed il Presidente dell'Ente Parco;

Ricordato che il D.M. n. 436/1997, all'articolo 2, prevede espressamente che il Presidente dell'Ente Parco deve essere nominato "tra i componenti del Consiglio Direttivo";

Constatato che l'arch. Giovanni Picco è stato nominato Presidente dell'Ente Parco pur non facendo parte del Consiglio Direttivo;

Constatato altresì che fra i componenti del Consiglio Direttivo compare il signor Corrado Maria Daclon, già consulente della Regione Valle d'Aosta, il cui operato è stato più volte oggetto di rilievi critici anche in Consiglio regionale;

Ricordato che il D.M. n. 436/1997 prevede che la Regione Valle d'Aosta esprima il suo parere sulla nomina dei componenti il Consiglio Direttivo e concordi con il Ministero la nomina del Presidente dell'Ente;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale e l'Assessore competente per sapere:

1. quali pareri sono stati espressi dalla Regione Valle d'Aosta in merito alle proposte del Ministero dell'Ambiente per i componenti del Consiglio Direttivo, ed in particolare sul nominativo del signor Corrado Maria Daclon;

2. quali rilievi sono stati fatti dalla Regione Valle d'Aosta in merito alla designazione di un Presidente che, in contrasto con il DM 436/1997, non fa parte del Consiglio Direttivo dell'Ente Parco;

3. che cosa si intende fare di fronte a nomine in un caso in evidente contrasto con la vigente normativa e, almeno in un altro caso, del tutto inopportune.

F.to: Riccarand - Curtaz - Squarzino Secondina

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Recentemente, con 2 decreti del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, si è provveduto alla nomina del nuovo Consiglio direttivo e del nuovo Presidente dell'Ente Parco nazionale Gran Paradiso. Questi provvedimenti sono stati fatti in un modo che è molto discutibile sia per quanto riguarda la scelta di alcuni componenti del Consiglio direttivo, sia per quanto concerne le modalità con cui si è arrivati a queste designazioni, modalità che ci sembrano in contrasto con le norme che stanno alla base delle designazioni previste per tali organismi. Questo comportamento, che, a nostro avviso, è inaccettabile da parte del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, è stato avallato dalla Regione Valle d'Aosta e dalla Regione Piemonte, Regioni che devono esprimere, ai sensi del comma 3 dell'articolo 2 del regolamento, un parere sui nominativi dei componenti il Consiglio direttivo e devono, ai sensi dell'articolo 2, comma 2 del regolamento, raggiungere un'intesa per quanto riguarda il nominativo del Presidente. Sia la Regione Valle d'Aosta, sia la Regione Piemonte, quindi, hanno un ruolo attivo in queste designazioni. Cosa è successo? In primo luogo vi è stata una designazione che è stata ritardata nel tempo, quindi ha dato luogo alla necessità di arrivare a un commissariamento, non vi è stata continuità; vi è stata dunque una scelta negativa per quanto riguarda i tempi, con conseguenze negative sull'operatività dell'ente. Questo è il primo aspetto che va rimarcato.

Per quanto riguarda la designazione dei componenti del Consiglio direttivo, vi sono almeno due elementi che vanno individuati in base alle persone che conosciamo. Non vi è stato uno sforzo per scegliere persone adeguatamente rappresentative, questo lo diciamo a partire dalla designazione riguardante il rappresentante della Regione Valle d'Aosta - si tratta di un argomento che avevo affrontato in una precedente iniziativa -: non vi è stata la scelta di una persona con un'adeguata competenza, è stato scelto un consigliere di un Comune che parzialmente ricade all'interno del parco, ma la comunità del parco in quanto tale ha già 2 rappresentanti nel Consiglio direttivo, qui la Regione doveva scegliere una personalità più "robusta", portatrice di competenze scientifiche, di ruoli anche di carattere istituzionale molto più significativa. Questo non è stato fatto, quindi è stata effettuata una designazione da parte della Regione di basso profilo.

Nei nominativi che sono stati proposti alla Regione per esprimere un parere e che poi abbiamo visto nel decreto del Ministro che nomina il Consiglio direttivo, vi è anche una personalità ben conosciuta dal Consiglio: il Sig. Corrado Maria Daclon, è una persona che intanto è stata designata in quanto rappresentante delle associazioni di protezione ambientale e che si sarebbe presentata come esponente di "Pro Natura Valle d'Aosta", un organismo che non esiste proprio... si tratta di un individuo che ben conosciamo perché è stato consulente della Regione in modo molto discutibile per un'attività nel campo delle produzioni televisive, che è stata oggetto di severe critiche in Consiglio regionale e anche di iniziative ispettive da parte dei gruppi consiliari. È una persona che conosciamo bene anche perché ha riempito i tribunali di mezza Italia con ricorsi in sede civile, con richiesta di danni di risarcimenti miliardari per chiunque facesse riferimento al suo nome in qualsiasi articolo o siti internet. Il nostro movimento stesso è stato oggetto di varie querele da parte di questo personaggio, che non è assolutamente qualificato nel rappresentare le associazioni di protezione dell'ambiente e, secondo noi, non è qualificato per far parte di tale Consiglio di amministrazione. Il rilievo che facciamo allora è: siccome la Regione Valle d'Aosta nella figura del suo Presidente aveva il potere di fare delle osservazioni sui nominativi proposti per il Consiglio direttivo, come mai non è stato fatto nessun rilievo rispetto a questo nominativo ben conosciuto e su cui più volte si è messo l'accento, cercando di evidenziare gli elementi di non positività di questo individuo?

Per quanto riguarda le procedure, la situazione è peggiore, nel senso che il Consiglio direttivo è stato nominato con decreto del Ministro del 14 dicembre. Il problema è che questo decreto del Ministro non contiene i 13 nominativi previsti dal regolamento, ma solo 12 nominativi, quindi non è un decreto completo, tant'è vero che alla fine di tale decreto si dice che con successivo decreto integrativo si provvederà alla nomina del rappresentante designato dal Ministro delle politiche agricole e forestali. Il regolamento prevede che il decreto sia unico, non è previsto lo "spezzatino dei decreti", cioè non è che il Ministro fa un decreto per le persone che sono designate dagli enti scientifici e poi ne fa uno per le persone che sono designate dalle regioni e via dicendo: il decreto è unico, tant'è vero che questo pacchetto di nomi viene preventivamente sottoposto per un parere alle Regioni Piemonte e Valle d'Aosta. Qui è stato fatto un decreto che è monco, perché non è indicato un componente e non si capisce per quale motivo; oltretutto questa nomina arriva con un ritardo di oltre un anno ed è ancora incompleta.

Il culmine si raggiunge con l'altro decreto dello stesso giorno riguardante la nomina del Presidente dell'Ente parco. Il regolamento, recante adeguamento della disciplina del Parco nazionale del Gran Paradiso e principi della legge quadro, approvato con decreto ministeriale n. 436/1997, al comma 2 dell'articolo 2 prevede: "Il Presidente dell'Ente parco è nominato dal Ministro dell'ambiente previa intesa con i Presidenti della Regione Piemonte e della Regione autonoma Valle d'Aosta fra i componenti del Consiglio direttivo". Il Sig. Picco non c'è fra i componenti del Consiglio direttivo, quindi non si capisce come la Regione abbia potuto dare il suo assenso alla designazione di un individuo che non è componente del Consiglio direttivo e come il Ministro abbia potuto nominare una persona non facente parte di tale organismo, in totale contrasto con il regolamento. Noi, quindi, abbiamo una situazione inaccettabile! Non so se vi è un ulteriore decreto - ma non mi risulta - che sia andato ad integrare la composizione: allo stato attuale quello che sappiamo è che vi sono 12 componenti del Consiglio direttivo e quindi quest'ultimo è incompleto; vi è la nomina di un presidente che non fa parte del Consiglio direttivo, cosa che è in contrasto con la normativa. Dopodiché questo Consiglio direttivo, che non è regolare, si è riunito, ha nominato una giunta esecutiva, ma non so che valore abbia questo atto, perché, di fronte ad un qualsiasi ricorso su questa designazione del Sig. Picco, viene annullato, perché illegittimo, in quanto lui non fa parte del Consiglio direttivo. Ci troviamo quindi di fronte a una designazione fortemente discutibile nelle scelte di alcuni componenti, e in un caso - quello del Sig. Daclon - fortemente censurabile, e ad una procedura che è stata tardiva, che non è conforme alle norme di legge. Ci stupiamo che la Regione non abbia contestato tutta questa procedura, anzi l'abbia avallata, con il rischio che adesso ci troviamo in una situazione di totale confusione e di totale illegittimità, per cui il decreto del Ministro può essere impugnato e verrebbe dichiarato nullo e atti effettuati dalla Giunta e dal Presidente potrebbero essere facilmente impugnati e dichiarati non validi perché l'organismo non è regolarmente costituito.

Président - La parole au Président de la Région, Perrin.

Perrin (UV) - Avec la promulgation, le 14 décembre 2004, de deux décrets distincts, le Ministre de l'environnement et de la protection du territoire a nommé - et qu'il me soit aussi permis d'ajouter: finalement - les membres du Comité de direction et le Président du Parc national du Grand-Paradis. "Finalement" car, depuis septembre 2003, comme il a été rappelé, en accord avec la Région Piémont, j'avais fait part au Ministre de la nécessité - à l'approche de l'échéance du mandat quinquennal de la direction du Parc, fixée au 30 novembre 2003 - de garantir le bon fonctionnement des organes de gestion du Parc, afin d'assurer, d'une part, la continuité des activités concernant cette aire protégée et, d'autre part, celle des relations entre la direction du parc et les administrations locales. D'ailleurs, le Président Ghigo et moi-même nous avions déjà donné à l'époque les noms de 2 personnes qui nous semblaient à la fois compétentes et professionnelles pour occuper la charge de Président. A l'issue de l'année de "commissaire extraordinaire", le Ministre a donc nommé le Comité de direction et le Président du Parc; cependant, comme l'a soulevé M. Riccarand, certains problèmes demeurent. Ainsi, dans le préambule du décret du 14 décembre 2004, il est fait mention de la note du 22 décembre 2003 dans laquelle la Région autonome Vallée d'Aoste donnait son entente pour la nomination du Président du Parc, alors que le décret de nomination du commissaire extraordinaire promulgué le 8 janvier 2004 donnait comme l'une des motivations de cette décision du Ministre le fait que la Vallée d'Aoste n'avait pas formellement exprimé son accord. Il est évident donc que l'entente avait été exprimée et communiquée et que finalement a été retrouvée.

Cela mis à part, le décret de nomination du Président du Parc est l'objet d'un problème plus grave car, comme il a été souligné par l'interpellation, le décret du Ministre de l'environnement n° 436 prévoit clairement que le Président du Parc soit nommé par le Ministre, sur accord préalable avec les Présidents de la Vallée d'Aoste et du Piémont, parmi les membres du comité de direction; au contraire Monsieur Picco n'a pas été inscrit parmi les membres de ce comité qui ont été nommés par l'autre décret promulgué par le Ministre le 14 décembre dernier. Nous avons tout de suite remarqué la gravité de cette situation. J'en ai parlé avec l'Assesseur compétent de la Région Piémont et le Ministère de l'environnement, interpellé à cet égard, a manifesté son intention de remédier à cette situation qui est contraire aux dispositions en vigueur. Il faut en effet rappeler que le décret du Ministre de 1997 établit que le Comité de direction du Parc se compose de 13 membres, tandis que le décret du 14 décembre 2004 n'en a nommé que 12, étant donné que le Ministre des politiques agricoles et forestières n'avait - comme vous l'avez rappelé - pas encore désigné son représentant. Nous attendons donc que le Ministre adopte un décret d'intégration destiné à régulariser la situation et bien évidemment, le cas échéant, nous adopterons toutes les mesures nécessaires pour assurer le respect des principes établis par l'accord visé au décret que nous avons cité et passé entre les Régions et le Ministère.

Quant à la nomination du comité de direction, nous avons exprimé notre avis favorable, comme la Région Piémont, quant aux propositions avancées par le Ministre et au sens desquelles M. Corrado Maria Daclon figure parmi les 2 membres désignés par les associations de protection de l'environnement visées à l'article 13 de la loi n° 349/1986. Comme dans le cas des autres personnes désignées, nous n'avons exprimé aucun avis sur l'opportunité des choix opérés par les sujets compétents; du reste, aussi la conformité desdits choix avec les conditions établies par les dispositions en vigueur est contrôlée par les bureaux du Ministère de l'environnement et de la protection du territoire. Cela nous ne revient pas en tant que compétence. La désignation du représentant de la Région représente un choix qui ne peut pas être définie de "basso profilo", c'est même offensif d'un point de vue personnel: il s'agit d'un administrateur d'une Commune, donc je crois que celui-ci a été un choix digne et à même de représenter dignement la Région dans le Conseil du Parc du Grand Paradis.

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Esprimiamo tutta la nostra insoddisfazione per il modo in cui è stata gestita questa vicenda molto delicata del Consiglio direttivo e della Presidenza del parco. L'Ente Parco Gran Paradiso è un organismo importante e delicato perché deve gestire una materia che è stata in passato oggetto di polemiche, di scontri, ha un ruolo difficile perché deve conciliare, da un lato, esigenze di protezione, dall'altro, esigenze di sviluppo locale. Secondo noi dovrebbe essere un organismo composto da gente di elevata capacità e designato in modo limpido e conforme alle normative. Se invece fin dalla designazione del Consiglio direttivo e del suo Presidente si operano scelte - ripetiamo - di "basso profilo" e si fanno delle forzature, si assumono comportamenti che sono in palese contrasto con il regolamento, questo non depone a favore di una gestione positiva da parte di questo organismo, con tutte le ricadute che tale atteggiamento comporta.

Il fatto che la Regione non abbia formalmente sollevato la questione di illegittimità della designazione del Presidente del parco, pur essendo evidente che questa persona non faceva parte del Consiglio direttivo, a noi sembra un'omissione dei compiti della Regione particolarmente evidente, foriera di tutta una serie di complicazioni, perché adesso cosa accadrà? Succederà che tali provvedimenti verranno impugnati da qualcuno, quindi decadranno queste "cose", anche la nomina della Giunta quindi non ha alcun effetto. Si è andati avanti pur vedendo che è un organismo incompleto: un Consiglio direttivo di 12 componenti e un presidente nominato che non fa parte di tale organismo, quindi il Consiglio direttivo non ha nessuna funzione e invece si è andati avanti nella nomina della Giunta, del vicepresidente come se tutto fosse regolare. Vi è un atteggiamento non adeguato da parte della Regione, ma ci chiediamo anche dove erano i Parlamentari della Valle d'Aosta: su una questione così importante, gli Onorevoli Collé e Rollandin hanno fatto interpellanze, hanno sollevato la questione? È una questione anche di carattere istituzionale molto rilevante, cioè si va a designare un presidente che non può essere designato.

Per quanto riguarda la questione del Sig. Daclon, è vero che la Regione non è tenuta a fare osservazioni sui singoli componenti, ma le può fare. Siccome il Sig. Daclon è conosciuto - fra l'altro, abbiamo avuto anche uno scontro rispetto al museo di Saint-Pierre, dove avete cercato di nominarlo anche quello in modo illegittimo... anche lì abbiamo avuto una vicenda... -, quindi questo individuo andava segnalato, poi magari non succedeva niente perché il potere era del Ministro, ma almeno una segnalazione da parte della Regione andava fatta.

Ci riserviamo di tornare a trattare della vicenda, perché così come è stata gestita non depone a favore di una buona amministrazione del parco e poi contiene dei forti e palesi contrasti con la normativa, che richiedono una correzione di rotta che deve essere fatta in modo rapido, urgente ed incisivo.