Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1092 del 26 gennaio 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1092/XII - Indicazione del prezzo nelle ricevute di prelievo di carburante con la "Carte Vallée". (Interrogazione)

Interrogazione

Osservato che, a partire dall'inizio del nuovo anno, le ricevute relative al prelievo di carburante con la "Carte Vallée" contengono opportunamente anche il prezzo del prodotto acquistato;

Appreso tuttavia che il sistema adottato determina dei piccoli errori, in riferimento al calcolo dei decimali e negli arrotondamenti, tanto che il prezzo indicato non coincide esattamente con quello dovuto;

Creduto che tali limiti del sistema finiranno, fra l'altro, con il creare problemi nei rapporti fra commercianti e consumatori;

Ritenuto necessario ed urgente un intervento risolutivo;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

l'Assessore competente per sapere:

1) da cosa sono determinati i problemi tecnici verificatisi nell'esatta indicazione del prezzo, relativamente alle ricevute di prelievo di carburante con la "Carte Vallée";

2) se l'Amministrazione si sta attivando per trovare una soluzione del problema evidenziato e con quali risultati.

F.to: Curtaz

Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) - Credo che alla risposta vada premesso come nel corso del secondo semestre 2004, sono stati sostituti i "POS" installati presso i distributori di carburanti della Regione con dei "POS" che sono migliorati dal punto di vista tecnico e qualitativo, cosa che ha consentito di fornire all'utente e agli esercenti maggiori dati a disposizione e soprattutto nei confronti degli utenti una maggiore trasparenza per quanto riguarda il prezzo del carburante venduto.

Le domande poste dal Consigliere riguardano da cosa sono determinati i problemi tecnici verificatisi nell'esatta indicazione del prezzo. Successivamente all'introduzione del nuovo sistema di "POS" che prevede un'indicazione dettagliata nella formazione del prezzo finale, che viene dato con uno scontrino-ricevuta all'utente, ad avviso dell'Assessorato non sono stati segnalati inconvenienti di carattere tecnico, né il problema evidenziato può essere considerato come determinato da piccoli errori nel calcolo dei decimali e degli arrotondamenti necessari per determinare il prezzo finale dovuto dal cliente.

Le differenze rilevate dagli esercenti derivano invece da un diverso metodo di applicazione dell'arrotondamento che i competenti uffici dell'Assessorato hanno ritenuto fosse il più congruo, sia nei confronti degli esercenti sia per gli utenti. Il prezzo del carburante così come viene praticato alla pompa, per disposizione di legge, deve essere esposto al pubblico ed impostato con tre decimali (ad esempio, euro 1,143) mentre il valore dell'accisa, ovvero dell'imposta gravante sui carburanti, è calcolato con un valore a sette decimali (attualmente pari ad euro 0,6703680 per la benzina e ad euro 0,4838567 per il gasolio). Nella determinazione del prezzo del prodotto in esenzione fiscale si procede sottraendo al prezzo del prodotto nazionale, l'importo dell'accisa ed aggiungendo l'importo dell'onere regionale; questi dati si trovano nello scontrino che è rilasciato al cliente. Il valore così ottenuto è calcolato al settimo decimale. È opportuno ricordare che, sottraendo da un numero intero un decimale, si ottiene sempre un numero decimale, da assoggettare ad arrotondamento.

L'Amministrazione regionale, in ottemperanza ad un criterio di maggiore equità e precisione, effettua l'arrotondamento solo alla fine delle operazioni di calcolo, ovvero dopo aver moltiplicato il prezzo al litro del prodotto in esenzione fiscale (come si è detto, a sette decimali), per il numero di litri acquistati; in tal modo, gli effetti dell'arrotondamento sono limitati all'importo totale della transazione.

Gli esercenti effettuano invece l'arrotondamento a livello di litro, e quindi considerano il prezzo del prodotto in esenzione fiscale a soli tre decimali; in tal modo gli effetti dell'arrotondamento vengono amplificati in quanto eseguiti su ogni litro di prodotto venduto in esenzione fiscale. Questa è la differenza fra i due sistemi. A titolo esemplificativo, prendiamo un rifornimento di benzina verde, pari a 43 litri, il prezzo al litro in esenzione fiscale è pari a 0,5036320, moltiplicato per 43 fa 21,6561760 che, arrotondato al secondo decimale, fornisce il prezzo finale ad euro 21,66. Con il sistema attuato dagli esercenti, il prezzo a litro è lo stesso, ma viene subito arrotondato ad euro 0,504, che moltiplicato per 43 fa 21,672, risultato finale c'è una differenza di un centesimo. Stessa cosa vale per quanto riguarda il gasolio.

Cosa fare per trovare soluzione a questo problema? Ci troviamo oggi in una situazione in cui l'arrotondamento è a sfavore dell'esercente, per cui si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di rivedere la metodologia di calcolo, passando dall'arrotondamento sul complessivo dei litri al singolo litro. C'è da considerare che l'effetto dello sfavore nei confronti dell'esercente di un centesimo dipende dal valore attuale dell'accisa, modificandosi l'accisa ci possiamo trovare in una situazione opposta, per cui il centesimo di differenza non è più a sfavore dell'esercente ma sarebbe a sfavore dell'utente.

Credo che il modello, così come è stato utilizzato dall'inizio dell'attivazione della "Carte Vallée", sia quello che risponde a degli obiettivi di trasparenza ma è anche quello più equo nel caso generale, nel senso che non si riferisce al singolo litro ma al complesso dei litri acquistati, quindi l'effetto dell'arrotondamento è più ridotto. Nel caso opposto ci troveremmo ad avere una amplificazione dell'effetto di arrotondamento.

Président - La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (Arc-VA) - Intanto per fare i complimenti all'Assessore perché è riuscito a capire bene una cosa abbastanza complessa più per ragioni matematiche che politico-amministrative. Mi sembra un ragionamento corretto, quindi mi dichiaro soddisfatto della risposta.

Anche se credo che a questo proposito andrebbe fatto uno sforzo per una migliore informazione, che deve riguardare sì gli utenti e i consumatori di carburante, ma credo soprattutto i gestori delle pompe, perché in base a quei diversi metodi di calcolo che l'Assessore ha indicato e ritengo anche io che sia più corretto quello che è stato adottato dall'Amministrazione per indicare sullo scontrino la cifra del dovuto, cosa che peraltro ha la nostra assoluta approvazione, perché si tratta di un elemento di ulteriore chiarezza che va nel senso di contribuire alla trasparenza dei prezzi, crediamo che vada meglio spiegato, in modo che non ci siano equivoci. Adesso racconto un aneddoto giusto per chiudere la discussione. Perché sono stato stimolato a presentare questa interrogazione, forse banale, me ne rendo conto? Perché ho assistito ad una curiosa discussione fra il mio benzinaio e un cliente. Il gestore della pompa chiedeva due centesimi in più al cliente, il quale riteneva di dover pagare solo il prezzo indicato sullo scontrino, e il gestore della pompa a suo modo, con le ragioni che oggi ho capito meglio dall'Assessore, diceva: "guardi, questo metodo che è stato adottato ci penalizza perché il calcolo corretto è quello che facciamo noi sulla base di quei diversi decimali" e poi per la legge dei grandi numeri, "se io tutto il giorno faccio uno, due, tre centesimi di sconto a chiunque, alla fine della giornata ci ho rimesso forse un bel po' di soldi". E forse ha ragione lui, perché anche la parte sul prezzo del carburante che va in tasca al benzinaio è relativamente bassa, quindi è chiaro che si tratta di un guadagno che si ottiene sulla quantità.

Direi che, chiarito questo problema, sarebbe il caso di fare una idonea campagna di informazione, anche relativamente ai gestori che in perfetta buona fede ritengono più corretto il metodo che finora hanno seguito piuttosto che il metodo che viene indicato dai "POS". Alla origine della loro convinzione c'è che il metodo utilizzato dall'Amministrazione regionale attraverso il "POS" non sia corretto per un errato calcolo dei decimali. Invece apprendiamo che non è un errato calcolo dei decimali, ma è un diverso metodo di calcolo, che secondo le argomentazioni dell'Assessore, che peraltro condivido, è anche più corretto dal punto di vista logico.