Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1041 del 16 dicembre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 1041/XII - Situazione dei rapporti finanziari tra la Regione e il GEIE-TMB. (Interpellanza)

Interpellanza

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 2184 del 18 giugno 2001 con cui è stata approvata la Convenzione fra Regione e Geie-TMB relativa ai servizi antincendio all'interno del Traforo del Monte Bianco;

Ricordato che tale Convenzione prevede l'utilizzo, all'interno della galleria, di personale del Corpo valdostano dei vigili del fuoco, con oneri a carico del Geie-TMB;

Appreso che il Geie-TMB deve rimborsare alla Regione, per l'utilizzo di tale personale, spese relative al conguaglio 2002, al conguaglio 2003 nonché l'intero ammontare del 2004, per un ammontare di oltre due milioni di euro;

Evidenziato, inoltre, che è stata più volte prospettata, nel corso del 2004, la necessità di un accordo Regione-Geie-TMB al fine di agevolare, regolare e rinforzare i controlli presso l'area di regolazione di Quart, in particolare per quanto concerne i controlli con l'opacimetro delle emissioni inquinanti dei camion; controlli che potrebbero essere effettuati da personale incaricato dal Geie-TMB, sgravando in tal modo l'Arpa da tale servizio;

Richiamata la legge regionale n. 20 del 27 maggio 1994 che prevede la messa in atto di accurati sistemi di controllo delle emissioni inquinanti e del peso dei camion;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

1. per quale motivo la GeieTMB non ha finora versato alla Regione quanto dovuto in base alla Convenzione per i servizi antincendi;

2. che cosa si intende fare per recuperare le somme che ancora Geie-TMB deve versare;

3. a che punto sono le intese e le trattative con Geie-TMB per addivenire ad un accordo sui controlli nell'area di regolazione di Quart, in particolare per quanto riguarda un più sistematico controllo delle emissioni inquinanti tramite l'opacimetro;

4. in che modo si intende dare piena attuazione ai controlli sui camion in transito previsti dalla normativa regionale.

F.to: Squarzino Secondina - Riccarand

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Ogni tanto il nostro gruppo ritorna sul problema del traforo del Monte Bianco per quanto riguarda i vari aspetti: a volte è il numero dei TIR che transitano, a volte sono le questioni di sicurezza, già in passato avevamo trattato il problema delle norme di sicurezza per chi operava all'interno e via dicendo. Questa volta, proprio in ambito di dibattito del bilancio, è emerso un dato che ci ha incuriosito, ma ci preoccupa anche, su cui volevamo capire meglio come vengono posti i problemi e come si pensa di risolverli. Parliamo del fatto che dopo l'incendio all'interno del traforo si sono attivati tutta una serie di lavori della Commissione ministeriale italo-francese, Commissione intergovernativa di controllo, il GEIE e la Regione per definire quali sono le condizioni di sicurezza per poter di nuovo consentire il passaggio dei TIR. Una di queste era proprio il fatto che vi fossero all'interno del traforo una serie di vigili del fuoco che potessero garantire tale tipologia di servizio.

Nel momento in cui si è definito che tipo di personale fosse necessario si è anche convenuto - per questo facciamo riferimento alla deliberazione di Giunta n. 2184/2001 - di non ricorrere a personale ad hoc specializzato del GEIE e di utilizzare il personale che già svolge questo lavoro sia in Valle, sia in Alta Savoia. La deliberazione dice chiaramente che: "Pour améliorer l'efficacité de secours, le GEIE-TMB souhaite que les missions de première intervention soient assurées par les sapeurs-pompiers de la Région autonome Vallée d'Aoste et du Service départemental d'incendie et de secours de la Haute Savoie". Vi è quindi una volontà politica, sfociata poi in un accordo, per cui la Regione fornisce il personale e il GEIE lo paga in quanto fa un servizio che riguarda il GEIE, più che la Valle d'Aosta, ed è tanto vera questa affermazione che, anche nel contratto di lavoro che è stato siglato per quanto riguarda il Corpo valdostano dei vigili del fuoco operante all'interno del tunnel del Monte Bianco e che dovrebbe avere un'indennità di disagio riconosciuta, nell'accordo con la Regione si definisce che questa attribuzione dell'indennità sarà data a condizione che il GEIE provveda direttamente. Infatti - si dice - questa indennità produce i suoi effetti a condizione che la società di gestione del tunnel del Monte Bianco si impegni formalmente al rimborso degli oneri contrattuali derivanti dall'applicazione dell'articolo stesso e quindi dell'intero contratto; questa è la situazione che è stata definita fin dal 2001.

Proprio avendo verificato che vi erano delle quote messe in bilancio per pagare questa indennità di disagio ai vigili del fuoco che operavano all'interno del tunnel, ci siamo chiesti se questo rimborso avviene effettivamente sì o no. I dati che l'Assessore alle finanze ci ha fornito ci descrivono un quadro che non è molto edificante per certi aspetti, nel senso che vi è tutta una parte di denaro che il GEIE deve ancora dare. Vi è un conguaglio del 2002 che assomma a quasi 235.000 euro, vi è un conguaglio del 2003 che assomma a 757.250 euro, vi sono poi 1.290.596 euro del 2004, che non sono stati ancora riscossi; quindi è un debito che il GEIE ha nei confronti della Regione, è un credito che la Regione ha nei confronti del GEIE. La nostra domanda è come mai avviene tutto questo, cioè come mai il GEIE non ha finora versato alla Regione quanto dovuto proprio in base alla convenzione e cosa intende fare l'Amministrazione per recuperare le somme che il GEIE deve ancora versare.

Nell'affrontare il tema della convenzione fra GEIE e Regione, ci siamo chiesti se non sarebbe possibile anche qui addivenire ad una traduzione più esplicita di alcuni impegni che erano stati presi all'interno del regolamento di circolazione del traforo del Monte Bianco, quindi all'interno di un accordo fra Regione, GEIE e Alta Savoia. Nel regolamento si dice che i conducenti dei TIR che vogliono transitare nel Monte Bianco devono esibire all'entrata del traforo specifica autorizzazione rilasciata dall'ente gestore nelle aree di regolazione situate sul territorio di ognuno dei due Stati. Noi abbiamo sempre chiesto al Presidente di vigilare, perché nell'area di regolazione di Quart ci siano i controlli che dovrebbero poi tradursi nella specifica autorizzazione data al passaggio di quel determinato TIR... noi chiedevamo che tali controlli fossero capillari, fossero intensificati affinché vi fosse un controllo reale di queste aree di regolamentazione.

Non sto a sciorinare tutti i dati che il mio collega Riccarand ogni Consiglio ricorda al Presidente rispetto al numero esiguo di controlli che vengono verificati rispetto al passaggio dei TIR. Ci permettiamo quindi di chiedere se sono state attivate delle intese con il GEIE per addivenire ad un accordo sui controlli dell'area di regolamentazione di Quart, come si intende dare piena attuazione ai controlli sui camion in transito, previsti dalla normativa regionale -legge n. 20/1994 - che prevede la messa in atto di accurati sistemi di controllo delle emissioni inquinanti e del peso del camion. Aspettiamo le risposte che speriamo siano chiarificatrici della situazione.

Président - La parole au Président de la Région, Perrin.

Perrin (UV) - Conformément à la Convention adoptée en matière de services de lutte contre les incendies dans le tunnel du Mont-Blanc, le GEIE-TMB a régulièrement versé les sommes qu'il devait à l'Administration régionale jusqu'au 30 septembre 2003 inclus. Le problème du non remboursement des dépenses engagées par la Région se pose en réalité à partir du dernier trimestre 2003 et est dû essentiellement au fait que les dépenses soutenues ne correspondent pas au devis qui a été établi en 2002, en raison des augmentations contractuelles engendrées par la Convention collective régionale de travail signée en décembre de cette même année. Il faut ajouter à cela le fait que la convention décentralisée signée en avril 2004 prévoit le versement d'une indemnité de sujétion, au titre du service effectué dans le tunnel du Mont-Blanc et cela à effet rétroactif pour les années 2002 et 2003. Les nouveaux montants - budget prévisionnel 2004, bilan 2003 et arriéré 2002 - ont été communiqués au GEIE courant 2004, mais pas assez tôt pour permettre à ce dernier de les prendre en compte dans son budget 2004. Par conséquent, en octobre dernier, ces mêmes éléments ont été transmis au GEIE-TMB afin qu'il puisse les insérer dans son budget 2005; cela me permet de répondre à la deuxième question. En effet, des rencontres avec le GEIE-TMB sont bien en cours afin d'examiner la situation, en particulier pour ce qui est de l'indemnité de sujétion dont je parlais avant et qui est en fait la seule difficulté financière existant entre le GEIE et l'Administration régionale.

Par contre, pour ce qui est de la troisième question, j'ignore à quelles ententes ou à quelles transactions font référence les interpellants. J'ai vérifié de nouveau mes précédentes interventions sur ce sujet et je n'ai jamais fait référence à des accords avec le GEIE en matière de contrôles de l'opacité des émissions des poids-lourds. Cela pour deux raisons: d'une part, le GEIE procède, dans l'aire de régulation de Quart et sur les aires d'attente du Tunnel, à tous les contrôles qui sont de son ressort, en qualité de gestionnaire du tunnel, et qui sont visés par le règlement de la circulation et, d'autre part, c'est l'Administration régionale qui a voulu que soit effectué le contrôle de l'opacité des émissions des poids-lourds, afin de constituer un bagage de connaissances sur l'état des poids-lourds voyageant en direction du tunnel et, en particulier, sur la qualité de leurs émissions. A ce propos, le 9 décembre dernier, l'ARPA a présenté au Comité visé à la loi régionale de 1994 un rapport sur la campagne de prélèvements qui a été réalisée dans l'aire de régulation de Quart. Je profite aussi pour donner les résultats de cette campagne. Les résultats de février 2003 à novembre 2004 montrent que 98% des véhicules contrôlés sont classés "EURO 2" ou "EURO 3", c'est-à-dire qu'ils répondent à des paramètres encore plus restrictifs que ceux qui sont requis pour la circulation dans le tunnel du Mont-Blanc, rappelons-le, interdite aux véhicules "EURO 0"; par ailleurs, les chiffres relevés quant à l'opacité des gaz d'échappement sont, dans presque tous les cas, bien inférieurs aux limites fixées par les différentes réglementations.

L'ARPA a également souligné le fait que ces limites peuvent en effet être considérées comme très élevées; c'est pourquoi elle a suggéré la possibilité de réduire la limite maximum d'opacité des gaz visée par la loi et de prévoir, en cas de dépassement de cette limite, des sanctions, voire même l'interdiction d'emprunter le tunnel. Ce sont des propositions qui ont été faites l'autre jour, dignes d'intérêt et que nous étudierons sérieusement. Dans tous les cas, l'Administration régionale observe très attentivement la circulation des poids lourds, comme j'ai déjà affirmé. La situation est aujourd'hui nettement différente par rapport à celle qui a été, à juste titre, à la base de l'initiative politique qui déboucha en 1994 sur l'approbation de la loi n° 20. Les infrastructures routières ont changé, tout comme les caractéristiques des véhicules et les flux de circulation, qui sont aujourd'hui 50% moins importants qu'en 1999, à l'époque du terrible accident. Je vous assure que notre attention est grande à ce sujet et cela nous est d'autant plus facile que nous participons désormais à toutes les assemblées intergouvernementales de contrôle des deux tunnels. C'est d'ailleurs lors de ces assemblées que nous travaillons afin que, en sus des mesures que pouvons réaliser en tant qu'Administration régionale, tous les contrôles prévus par le dispositif général en vigueur pour le tunnel du Mont-Blanc soient maintenus, augmentés et appliqués de façon rigoureuse. Ces propositions je les ferai, j'avais déjà anticipé, aussi demain lors de la réunion qui se tiendra à Rome.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Abbiamo sentito alcuni dati interessanti. Rispetto alle prime due domande, mi sembra vi siano dei motivi oggettivi che spiegano perché non è stato ancora possibile avere il rimborso da parte del GEIE, perché non è stato presentato il nuovo calcolo dovuto all'aumento dell'indennità di disagio. Si è fatto adesso in modo che il GEIE possa provvedere nel 2005, quindi dovremmo trovare nel consuntivo 2005 o nel preventivo 2006 qualche traccia di questo credito della Regione che viene soddisfatto. È vero che non esiste una trattativa, una convenzione con il GEIE per quanto riguarda l'area di controllo; lei ha detto: "il GEIE fa i suoi controlli e la Valle d'Aosta fa i propri controlli" e su questo credo che anche il mio collega interverrà per precisare meglio alcune cose.

Vede, è vero che lei non ha firmato con noi un impegno preciso, né lei ha firmato un impegno con il GEIE, ma vi è un impegno morale che il Presidente si è preso affinché questi controlli siano fatti nel modo migliore. Lo so che ha tante cose a cui pensare, Presidente, ma allora cerchi qualcuno a cui affidare in particolare questo compito. Non lascerei poi cadere l'idea di fare una trattativa con il GEIE, proprio per chiarire meglio le condizioni di sicurezza nel transito all'interno del tunnel, in modo che si ottemperi all'impegno preso circa il rispetto delle norme di accesso, per cui vi sono queste aree di regolazione situate sul territorio di ognuno dei due Stati che devono rilasciare specifica autorizzazione... credo che anche su questo vada fatta un po' di pressione e di chiarezza perché, se qualcosa non va, non è tanto il GEIE che ci rimette - lui ci rimetterà economicamente -, ma chi ci rimette dal punto di vista di perdita di persone, di economia, di perdita dell'importanza di tale traforo sono le due popolazioni che vivono accanto al traforo da una parte e dall'altra, per cui le chiediamo un impegno particolare rispetto a questo.

Président - La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Intervengo per integrare su un aspetto le considerazioni che ha già fatto la collega. Per quanto riguarda il terzo punto dell'interpellanza, sappiamo che l'ARPA ha evidenziato più volte - lo abbiamo sentito sia dai tecnici, sia dal direttore - le sue difficoltà a dare continuità a questi controlli con l'opacimetro, che derivano da due aspetti: in primo luogo il personale che viene impegnato, ma soprattutto vi è un aspetto prettamente tecnico, nel senso che il personale incaricato dall'ARPA che va sull'area non ha il potere di fermare il camion per sottoporlo al controllo, quindi cosa fa? Aspetta che la polizia stradale fermi il camion, lo faccia salire sul peso e poi fa il suo intervento. Per tale motivo nei colloqui che abbiamo avuto con i responsabili dell'ARPA più volte era stato prospettato questo tipo di soluzione: ma perché non si fa un accordo fra Regione e GEIE, in modo che lo stesso personale del GEIE che è presente sull'area non faccia alcuni controlli? Siccome il controllo con l'opacimetro dal punto di vista tecnico è molto semplice, perché non richiede una preparazione particolare, sarebbe possibile nell'ambito di un accordo formalizzato fra GEIE e Regione dire: "l'ARPA si impegna a fare un "tot" di controlli una volta la settimana, un tanto al giorno...", in modo da abbinare il controllo che viene fatto sulla documentazione con questo controllo. È un'ipotesi di lavoro, quindi noi pensavamo che vi fosse qualcosa più formale, ma ci sembra che sia un'ipotesi di lavoro da non lasciare cadere, perché d'altra parte il GEIE potrebbe vedere questo come un aggravio rispetto ai suoi compiti, ma in realtà è tutto interesse suo di verificare i livelli di emissione al di là del bollino, che attesta EURO... ma un conto è il bollino, un conto è la realtà pratica. Il ragionamento che facciamo quindi è un po' semplicistico in quanto diciamo: siccome la Regione con il GEIE per tutta una serie di questioni è su un piano di trattative, perché non trovare un modo per formalizzare alcuni controlli aggiuntivi, oltre quelli che autonomamente il GEIE ritiene di fare, che potrebbero essere fatti in modo tecnicamente più fattibile. È chiaro che questo richiede da parte del GEIE una volontà di fare queste cose. Pensiamo che potrebbe essere un'ipotesi da verificare, perché sicuramente questo permetterebbe di svolgere con più facilità una serie di controlli che oggi, proprio per una questione di carattere tecnico, sono resi più complessi; per tale motivo avevamo posto il problema all'interno dell'interpellanza.