Oggetto del Consiglio n. 1016 del 15 dicembre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 1016/XII - Costruzione da parte della società proprietaria del Grand Hôtel Billia di un edificio pluriuso in prossimità del Casinò. (Interrogazione)
Interrogazione
Premesso:
- che la società proprietaria del Grand Hôtel Billia ha manifestato l'intenzione di costruire un edificio pluriuso in prossimità della Casa da gioco di Saint-Vincent;
- che, parallelamente a questo investimento, la stessa società ha già annunciato l'avvio della mobilità per i dipendenti dell'albergo qualora non andasse a buon fine la trattativa di compravendita con la Regione;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore delegato per sapere:
1. se, nei diversi incontri con i vertici della società privata, è stato informato del progetto d'investimento di cui in premessa;
2. quali considerazioni esprime in merito e quale collocazione potrebbe avere questa iniziativa nel contesto della prevista (ma ancora incompiuta) "rottura dell'accerchiamento";
3. se ritiene che questo progetto possa utilmente integrarsi con l'attività della Casa da gioco e con l'offerta turistico-ricettiva di Saint-Vincent;
4. se ritiene che questo progetto possa costituire una risposta positiva all'incertezza occupazionale che riguarda attualmente i numerosi dipendenti del Grand Hôtel Billia.
F.to: Tibaldi
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Credo che questa interrogazione discenda da una serie di articoli di giornale, prendendo delle dichiarazioni non sempre l'attenzione si rivolge a cose che hanno una concretezza e quindi abbiamo modo di ragionare. Si chiede: "se, nei diversi incontri con i vertici della società privata, è stato informato del progetto d'investimento di cui in premessa"; io non sono mai stato informato assolutamente di questo tipo di discorso, quindi ne ho preso atto come lei dai giornali. Detto questo, mi sono premurato di chiedere all'amministrazione comunale se avesse ricevuto la presentazione di progetti: nulla; ad oggi non vi è nulla, quindi stiamo discutendo del nulla, perché non è stato presentato nulla! Se qualcuno ha fatto delle dichiarazioni, si cerca di immaginare degli scenari, quindi in questa attività di approfondimento, proprio per capire da subito, mi sono premurato di avere un approfondimento con il Comune di Saint-Vincent.
A dire la verità, vi sono mille dubbi sul fatto che vi sia addirittura la facoltà per la società proprietaria di presentare dei progetti, perché il Consigliere Tibaldi, essendo eletto dalla circoscrizione di Saint-Vincent, conoscerà bene il piano regolatore e saprà che nella zona cosiddetta "CT1" il soggetto che potrà presentare il cosiddetto "SUD" (studio urbanistico di dettaglio) è solo la Regione. Il SUD - e qui cito documenti ufficiali - è presentato al comune dalla Regione; ad esso devono conformarsi le domande di concessione, il comune approva detto studio se conforme alle norme di piano. Non solo discutiamo sul nulla quindi, ma discutiamo su una cosa che non può essere fatta se non dalla Regione; vero è che la proprietà, che non è della Regione, ha delle potenzialità edificatorie, ma è vero che sono condizionate - e la zona "CT1" è specifica - solo ed esclusivamente con un SUD. Tale discorso non è nuovo e il Consigliere Tibaldi, che è un "capitano di lungo corso", ha potuto sicuramente visionare anche il ricorso che fu presentato al TAR risalente al 1998, ricorso che contestò questo discorso relativamente al PRG di Saint-Vincent che poneva tali limiti.
Mi fermo rispetto all'attività notarile, nel senso che riporto delle cose che non sono giudicabili, ma sono delle affermazioni... ed entro nel merito del suo ragionamento per dirle che sarei entusiasta del fatto di sapere che l'imprenditore che sta dietro la società "Grand Hôtel Billia" voglia fare degli investimenti, finalmente oserei dire sia come Assessore che come cittadino! Finalmente un imprenditore sul territorio di Saint-Vincent disponibile non a mettere in atto delle attività che chiamo di protezione - voglio essere gentile -, delle attività di difesa... dove vuole solo portare a casa dei risultati! Ben vengano degli investimenti, perché questo tipo di ragionamento creerebbe quello sviluppo e quel rapporto dinamico che all'interno di una società è corretto immaginare. Da quel punto di vista, se viene fatto qualcosa, si può immaginare che questo "qualcosa" possa essere integrato e che il ragionamento relativo alla rottura dell'accerchiamento diventa un problema nel momento in cui abbiamo delle situazioni di non gestione, a cui siamo abituati da anni; quindi, purtroppo, devo concludere che tali proclami hanno una certa inconsistenza e non credo che questo porti delle effettive modifiche. Se vi fosse tale piano di investimenti, anche le maestranze ne potrebbero avere un giovamento, ma tutta la premessa che ho effettuato non è stata fatta per stroncare la discussione, ma solo per circoscrivere un'iniziativa che, ad oggi, purtroppo, ha poco di credibile. Qualora vogliano fare il loro mestiere di imprenditori, ben vengano e possono dimostrare di farlo da subito, quindi in questi 10 anni in cui hanno beneficiato di contratti particolarmente importanti avrebbero potuto già dimostrare questa loro buona volontà e questa loro capacità imprenditoriale.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Due breve considerazioni. È ovvio che questa interrogazione mutua la sua esistenza da alcuni articoli di giornale pubblicati recentemente. Alla luce di tutte le vicissitudini che hanno contraddistinto il "Grand Hôtel Billia", era naturale avere una certezza o perlomeno chiedere chiarezza all'Assessore su tale vicenda. Lei ha voluto stroncare forse ironicamente la questione, però in tutta questa ironia, che peraltro condivido, bisogna fare alcune considerazioni che preannunciavo. È quanto meno strano che una società privata, che ha caratterizzato questi ultimi 10-12 anni della vita regionale, e in particolare del Casinò e dell'accerchiamento circostante... e in tutte le interlocuzioni fra tale soggetto privato e la Regione è strano che non sia mai emersa l'idea di questo progetto e che venga catapultato agli "onori della cronaca" con titoli a caratteri cubitali sulle prime pagine di alcuni organi di informazione poi ripresi da altri... fra l'altro, abbiamo notato che l'Assessore ha stroncato l'iniziativa, ma ha partecipato a tale scambio di battute che ci sono state sui giornali. La cosa strana è che in questa interlocuzione imponente sussistente da anni fra Lefebvre, da un lato, e Regione, dall'altro, non si sia mai parlato di un progetto del genere e che debba uscire dagli organi di informazione... ed è strano perché la Regione ha un apparato monumentale: addirittura è stato nominato un "advisor", si sta andando avanti a parlare, ma di cosa discutete nelle riunioni? La prima domanda che sorge spontanea è questa: ma di cosa parlano attorno ad un tavolo queste persone che si incontrano per concludere una trattativa del "Grand Hôtel Billia" se poi le notizie che appaiono sui giornali sono infondate! Ma si raccontano le barzellette? È anche presumibile, visto che i tempi stanno scorrendo infruttuosamente e non si addiviene ad alcuna conclusione, e non si è ancora capito qual è la vostra reale volontà politica sull'acquisizione o meno del "Grand Hôtel Billia".
La seconda cosa... "ben venga la volontà del privato di fare qualcosa, ben venga!". Peccato che il privato non possa neppure presentare un progetto, perché solo la Regione può farlo; allora, da un lato, lei si augura che vi sia la volontà del privato; dall'altro, lei dice che il privato non può far niente, che può fare solo la Regione. Come fa ad esserci un domani la volontà di un privato, se è inibito addirittura a presentare un progetto? Questa è la sintesi del suo ragionamento, Assessore. Lei dice: "stiamo discutendo del nulla, il privato non può presentare un progetto, ben venga la volontà del privato", ma su cosa può esserci la volontà del privato? Vede, Assessore, l'aspetto tragi-comico di questa vicenda è che da anni si sta portando avanti una discussione attorno a un tavolo di eminenti professionisti, consulenti, "advisor", come vuole definirli, ma alla fine della fiera nessuna "sostanza" ancora oggi. Naturalmente gli stessi dipendenti dell'"Hôtel Billia" si stanno chiedendo: "ma che fanno, che dicono, che si raccontano? È vero quello che viene pubblicato sui giornali?" Ce lo chiediamo anche noi. Lei sdrammatizza e fa bene ma, secondo lei, questo non meritava un'interrogazione? Dobbiamo credere a quello che scrivono certi giornali? No. Direi che è doveroso da parte di un gruppo consiliare di opposizione chiedere chiarezza su tale vicenda e, anche se in forma ironica, abbiamo appreso che tutto questo è finto. Al di là di tale aspetto virtuale, a noi piacerebbe che tutta questa parte incompiuta della storia del Casinò e del "Grand Hôtel Billia" avesse una definizione chiara: cosa ci volete fare su quelle aree, attorno a quella casa da gioco? Non è l'oggetto di questa interrogazione e tanto ci torneremo, ma sa benissimo che la sua risposta è stata simpatica, ma non esauriente.