Oggetto del Consiglio n. 1011 del 15 dicembre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 1011/XII - Interventi per il recupero dei beni monumentali nel Comune di Aosta. (Interrogazione)
Interrogazione
Preso atto della DG. n. 4147/2004, con cui viene affidato ad un architetto di Torino lo studio di fattibilità e il piano operativo per il recupero e la riqualificazione urbanistica della fascia nord-orientale della città di Aosta, zona in cui insistono importanti e prestigiosi monumenti, Porta Praetoria, Teatro e Anfiteatro romano, Torre dei Balivi, Tour Fromage, ecc...;
Preso atto che tale studio intende contribuire alla conoscenza approfondita dei beni monumentali, in modo da individuare le linee per progettare gli interventi di tutela, valorizzazione e destinazione funzionali più consone sia alle caratteristiche del singolo edificio sia al contesto in cui si inserisce;
Preso atto infine che "il documento finale dovrà essere costituito da un piano operativo di recupero, inteso come un vero e proprio strumento urbanistico per regolare e coordinare le future attività progettuali relative a questo importante settore della città";
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) se è stata fatta una ricognizione di studi analoghi finora predisposti dalla Regione e/o dal Comune di Aosta e quale ne è stato l'esito;
2) se lo studio di cui alla deliberazione è stato deciso con il Comune di Aosta;
3) per quale motivo è stato scelto lo stesso architetto cui si deve la progettazione della sistemazione, per lo meno discutibile, della zona forense, diventata piazza S. Caveri.
F.to: Squarzino Secondina - Riccarand
Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Charles Teresa.
Charles (UV) - Me référant à l'interrogation des Conseillers régionaux du groupe "Arcobaleno" sur le sujet cité, je précise ce qui suit. D'après les données qui sont en possession de cet Assessorat, il n'apparaît pas que la Région et/ou la Commune d'Aoste aient jusqu'à présent préparé des études analogues finalisées à la tutelle du patrimoine architectonique, archéologique, historique et artistique de la ville d'Aoste.
L'étude, dont il s'agit à la délibération du Gouvernement qui est citée dans votre question, a été confiée sur initiative et volonté de la Région, dans le but que la définition des lignes principales propédeutiques aux niveaux successifs de projets soit assumée de concert avec la Commune d'Aoste, donc c'est quelque chose de propédeutique et tout cela sera vu de concert après l'étude préliminaire.
Je fais remarquer que le mandat a été confié à l'Architecte Andrea Bruno de Turin qui présente un curriculum de grande importance, ayant à son actif des études spécifiques concernant l'argument dont il s'agit. Le projet concernant la Place Severino Caveri a eu un cheminement bureaucratique assez long et complexe, cela pour arriver à la troisième question. En particulier, je précise que la première solution présentée par l'Architecte Andrea Bruno de Turin a été attentivement évaluée par les membres de l'époque faisant partie de la Commission des biens culturels, ainsi que par les techniciens de la Région, qui ont retenu opportun de proposer quelques variantes au projet. Ce projet donc représente la médiation entre deux philosophies de projet qui, en définitive, ont donné naissance à une réalisation - je ne sais pas si je peux l'affirmer - hybride qui est définie aujourd'hui comme discutable. Je pense toutefois qu'une évaluation sur la fonctionnalité de la place ne pourra être correctement exprimée que lorsque cet espace sera concrètement utilisé comme lieu d'agrégation des habitants, qui seront stimulés par les pièces archéologiques encore présentes sur le site, et comme zone de relais entre la rue De Tillier et la Place Saint-Jean XXIII, telle qu'elle avait été projetée à l'origine, en accord avec les indications exprimées par le plan d'aménagement de la ville d'Aoste. La récupération et la refonctionnalisation de la place, qui se trouve à côté de la "Maison Lostan" actuellement en phase de projet, devrait contribuer justement à la revitalisation de tout cet espace urbain.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Non me ne voglia Assessore, ma noi non siamo soddisfatti della sua risposta e non lo siamo per diversi motivi: primo, lei afferma che non sono stati predisposti studi analoghi...
(interruzione dell'Assessore Charles Teresa, fuori microfono)
... "à votre connaissance", j'ai bien compris ma, quando un Assessorato decide di affidare uno studio per capire bene, per conoscere meglio un certo patrimonio, prima di affidare lo studio, dovrebbe fare una recensione di tutti gli studi che già sono stati fatti in questi anni. Mi sembra incredibile che all'interno del PTP, da una parte, del piano regolatore urbanistico, dall'altra, non si siano studiate tali caratteristiche della città; a nostra conoscenza, in questi anni sono stati affidati più studi su queste parti antiche di Aosta. Faccio un esempio: vi è uno studio... così, a memoria... per esempio, uno studio sulle mura romane predisposto dall'Arch. Maschio, questo è uno dei tanti studi ve ne sono altri, io speravo che vi fosse da parte del suo ufficio anche una recensione di questi studi.... Mi sembra incredibile inoltre che una Sovrintendenza agli studi non abbia le schede, un dossier su tutti questi edifici che sono i monumenti importanti di tale città. Questo come prima risposta alla prima domanda.
Nella deliberazione si parla di un accordo con il Comune di Aosta; per esempio, si prevede che il "masterplan" sia elaborato in accordo con il Comune di Aosta, completo delle relative indicazioni e che, oltre agli orientamenti dello sviluppo cittadino, fornisca prescrizioni utili e necessarie ai progettisti e all'Amministrazione comunale di Aosta, che ha il compito di pianificare le trasformazioni nel rispetto delle peculiarità contenute nel "tessuto" storico cittadino. Allora, come e quando si costruisce tale accordo? È adesso che va definito, non si può aspettare dopo... gli accordi con il Comune di Aosta... non è pensabile, tanto più che questo progetto, come dice la deliberazione, ha una funzione addirittura di strumento urbanistico, quindi diventa uno strumento urbanistico per regolare le future attività progettuali, così è scritto nella deliberazione: "il documento finale..." - cito - "... dovrà essere costituito da un piano operativo di recupero inteso come un vero e proprio strumento urbanistico". Come si colloca questo studio? Da una parte dovrebbe rifare un lavoro che già altri studi hanno fatto su dati che già la Sovrintendenza dovrebbe avere; secondo, afferma di voler fare un lavoro il cui risultato sarà uno strumento urbanistico che la città di Aosta dovrà applicare, ma rispetto a questo non si dice come. Si parla di un accordo che sarà fatto, ma non ha senso fare un accordo di programma dopo: è prima che vanno presi gli accordi, altrimenti qui si continua a potenziare l'azione della Regione, che prima studia, poi va dal comune, fa un accordo in base ai propri studi; lo abbiamo già visto per il progetto della "Finaosta" che sostituisce l'ex "Alpino", lo vedremo fra poco con l'Ospedale, lo vedremo anche qui in questa situazione.
Terza cosa altrettanto grave secondo noi è la scelta dell'architetto, dello studio e dell'esperto; lei stessa ha ammesso che il progetto di Piazza Caveri è una soluzione ibrida discutibile e adesso affidiamo alla stessa persona che ha redatto tale progetto l'organizzazione di una "parte" importante di Aosta! Secondo me, Assessore, questo è gravissimo per tale città!