Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1009 del 15 dicembre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 1009/XII - Contenimento del traffico pesante nel Traforo del Monte Bianco e nell'intera Valle d'Aosta. (Interrogazione)

Interrogazione

Richiamate le numerose Risoluzioni approvate dal Consiglio regionale al fine del contenimento del traffico pesante attraverso il Tunnel del Monte Bianco e l'intera Valle d'Aosta, ed in particolare la Risoluzione n. 2507/XI del 7 marzo 2002, approvata all'unanimità, con cui è stato ribadito "quale condizione fondamentale per la riapertura del traforo del Monte Bianco al traffico commerciale, una significativa riduzione, almeno il 50% del numero dei mezzi pesanti rispetto alla situazione antecedente il 24 marzo 1999", e la Risoluzione n. 2982/XI del 22 gennaio 2003, approvata all'unanimità, che riafferma la necessità di adottare "modalità di transito che garantiscano la riduzione del 50% del transito dei mezzi pesanti rispetto al 1998";

Evidenziato che le citate Risoluzioni del Consiglio regionale impongono la necessità di non oltrepassare la media giornaliera di 1.060 transiti di camion al Traforo del Monte Bianco;

Ricordato che il Consiglio regionale ha più volte indicato nei controlli capillari dei camion in transito lo strumento efficace per contenere i pericoli connessi al traffico pesante e per limitarne la crescita;

Evidenziato che, con i lavori di ricostruzione del Tunnel dopo il disastro del marzo 1999, è stata installata una sofisticata e costosa apparecchiatura che consente di verificare le distanze fra i veicoli e di sanzionare le infrazioni;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

Il Presidente della Regione per sapere:

1. i dati relativi ai mesi di ottobre e novembre, distinti per mese, relativi al numero transitati nel TMB; camion transitati nell'area di regolazione di Quart; camion controllati dalla polizia nell'area di Quart; camion sanzionati dalla Polizia nell'area di Quart; camion controllati dall'Arpa nell'area di Quart; camion sanzionati dalla Polizia al Tunnel Monte Bianco;

2. per quale motivo non è stata ancora attivata l'apparecchiatura che consente di verificare il rispetto delle distanze fra i veicoli all'interno del Tunnel del Monte Bianco e di sanzionare le infrazioni.

F.to: Riccarand

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Perrin.

Perrin (UV) - Je commencerai par fournir les données. Les poids lourds (PL) qui ont transité par le tunnel du Mont-Blanc ont été au nombre de 31.548 en octobre - pour une moyenne quotidienne de 1.018 camions -, dont 16.704 se rendaient en Italie et 14.840 en France; 31.350 en novembre - pour une moyenne de 1.045 camions par jour -, dont 16.305 circulaient dans le sens France-Italie et 15.045 dans la direction Italie-France. Parmi les poids lourds qui allaient en France, en octobre, 14.653 sont passés par l'aire de régulation de Quart; en novembre, ils ont été au nombre de 14.464, ce qui représente plus de 95% des véhicules en transit. En ce qui concerne les contrôles effectués sur l'aire de régulation de Quart par la police de la route, en octobre, ils ont été au nombre de 328, la police a constaté 74 infractions et a refusé l'accès du tunnel à 24 camions; en novembre, 140 véhicules ont été contrôlés, la police a constaté 26 infractions et a arrêté 19 camions. Pendant la même période, l'ARPA a effectué des contrôles sur l'opacité des gaz d'échappement de 60 PL au cours du mois d'octobre et de 38 du 1er au 12 novembre, date à laquelle elle a dû cesser cette activité, puisque la température a chuté en dessous des 5 degrés. Enfin, la police des frontières a sanctionné 9 infractions dans le tunnel du Mont-Blanc en octobre et 16 en novembre.

Après ces précisions, je voudrais vous présenter quelques considérations d'ordre général. Je tiens tout d'abord à souligner que, selon les chiffres du trafic 2004, du 1er janvier au 30 novembre, le flux des poids lourds au tunnel du Mont-Blanc répond, pour le moment, aux exigences de la population et des institutions valdôtaines. En effet, pour les 11 premiers mois de l'année, la moyenne quotidienne est de 970 PL par jour et le trafic total représente 45,51% du trafic de la même période en 1998, ce qui signifie que le nombre des PL a diminué de 389.086 unités. D'autre part, comme je l'ai déjà dit lors de la dernière séance du Conseil, le rapport sur l'évolution du trafic présenté par le "GEIE" du tunnel à la Commission intergouvernementale montre, d'une part, que le Mont-Blanc attire à ce jour plus de véhicules légers que le Fréjus et, d'autre part, que les chiffres du trafic des PL se sont globalement stabilisés, avec une répartition entre le Mont-Blanc et le Fréjus que l'on peut estimer à 25% et 75% et ce dans un contexte général de réduction des transits entre l'Italie et la France qui joue en faveur des autres passages transalpins. Cette situation correspond dans les grandes lignes aux requêtes formulées par cette Assemblée, entre autres. Ce qui ne nous dispense pas pour autant d'être toujours attentifs pour ce qui est du système général du Mont-Blanc. Nous réaffirmerons d'ailleurs cette attention vendredi prochain - le 17 décembre - lors de la nouvelle séance de la Commission intergouvernementale de contrôle du tunnel, y compris dans le domaine abordé par la deuxième question de cette interpellation.

Comme le rappellent nos collègues, le tunnel est actuellement doté d'un appareil capable de vérifier la distance entre les véhicules et c'est d'ailleurs en raison de sa nature sophistiquée que cet appareil n'a pas encore été mis en service: il doit en effet tout d'abord être homologué, une procédure compliquée par le caractère binational du tunnel. A l'heure où je vous parle les Français sont en passe de conclure cette procédure, mais nous n'en sommes pas encore là du côté italien, car l'homologation ne suffit pas: il faut aussi que l'infraction et sa sanction soient prévues par le Code de la route de nos deux Pays, d'autant que toute infraction est liée au fait que le conducteur du véhicule est seul maître de son comportement. Je m'explique: le dépassement de la limite de vitesse implique qu'il existe une signalisation précisant ladite limite et que le conducteur dispose d'un instrument - le tachymètre - lui permettant de réguler sa vitesse. Vous comprenez que l'homologation de cet appareil de détection ne suffit pas pour que l'infraction puisse être sanctionnée: il faut aussi que la signalisation adéquate et les instruments d'autorégulation soient mis en place et homologués eux-aussi: double homologation. Quoi qu'il en soit, il me semble que le plus important est que je puisse vous assurer que l'Administration régionale n'entend pas relâcher sa vigilance, mais insister dans le cadre des différents organes compétents - la Commission intergouvernementale et le Comité de sécurité - afin que l'équipement en question soit mis en service au plus tôt, compte tenu du rôle qu'il est appelé à jouer dans le cadre du dispositif pour la sécurité de la circulation dans le tunnel. C'est d'ailleurs ce que j'ai l'intention de demander vendredi, lors de la réunion de la Commission intergouvernementale.

Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - Ringraziamo il Presidente per i dati che ci ha fornito, che sono dati interessanti, perché ormai abbiamo un panorama completo di 2 anni e questo ci permette di fare alcuni ragionamenti. È vero, come lei dice, Presidente, che negli ultimi mesi di quest'anno siamo rimasti all'interno del tetto massimo dei transiti indicati dal Consiglio regionale con la deliberazione (del 50%), siamo a una media appena sotto i mille... quindi siamo all'interno di quello che avevamo indicato come tetto da non superare. Il problema però c'è, perché basta guardare nel complesso i dati del 2003 e del 2004 per rendersi conto come quest'anno l'incremento di traffico pesante al tunnel del Monte Bianco sia stato significativo. Cito solo due dati: nel 2003 in nessun mese dell'anno si è superata la media dei 1.000 transiti giornalieri, nel 2004 tale superamento è avvenuto in ben 7 mesi e dal mese di marzo, se escludiamo il mese di agosto, siamo costantemente sopra i 1.000, mentre in queste prime settimane di dicembre siamo a 1.112 di media. Siamo quindi all'interno di un "trend" che non è di stabilizzazione, ma di crescita, seppure lenta, e questo è un "trend" preoccupante anche perché viceversa, se andiamo a vedere la tabella e i dati dei controlli, vediamo che questi non sono cresciuti, anzi i controlli della polizia si sono diradati perché nel mese di novembre ci ha detto sono stati effettuati 140 controlli e 140 sono pochissimi anche rispetto ai mesi precedenti; l'anno scorso, novembre 2003, avevamo avuto da parte della polizia stradale 381 controlli, adesso ne abbiamo avuti 140, quindi meno della metà. La stessa cosa si può dire anche rispetto alle sanzioni in galleria: novembre 2003, 22; novembre 2004, 16. In sostanza il fenomeno è questo: crescono, seppure lentamente, i passaggi; diminuisce - seppure in un numero limitato, perché erano comunque già limitati i controlli - il numero dei controlli. Questa, secondo noi, è una situazione che non va bene, bisogna riuscire ad arrivare a definire con la polizia stradale, con il "GEIE" un sistema che garantisca una percentuale di controlli che sia stabile, non sottoposta ad oscillazioni mensili, non estemporanea, in modo da garantire un maggiore livello di sicurezza.

Infine, l'apparecchiatura per il controllo delle distanze fra i veicoli all'interno della galleria e per il sanzionamento di eventuali irregolarità è stata pubblicizzata come una delle grandi tecnologie del tunnel del Monte Bianco, come un'apparecchiatura di avanguardia, come un elemento significativo della sicurezza e adesso, ad oltre 2 anni, apprendiamo che tale apparecchiatura non funziona e non solo non funziona, non sappiamo quando mai potrà essere messa in funzione, perché vi sono problemi di omologazione, di carattere giuridico, di sanzionamento. Noi anche su questo esprimiamo le nostre critiche, perché se si è scelto di introdurre un'apparecchiatura avanzata ed utile - oltretutto estremamente costosa -, è perché vi era l'intenzione di usarla; quindi ci sembra strano che dopo così tanto tempo non si siano ancora superate tali difficoltà. Riteniamo che da parte della Regione e da parte di tutti coloro che sono interessati ad un maggiore controllo del traffico ci debba essere un impegno affinché questa apparecchiatura venga messa in funzione.

Accogliamo quindi positivamente l'impegno del Presidente a porre il problema nella prossima riunione della Commissione intergovernativa che si terrà il 17 dicembre e chiediamo che su questo vengano coinvolti anche i Parlamentari valdostani, che si diano da fare anche loro affinché si vada avanti in tale direzione e, se vi sono modifiche normative da fare, che si facciano! Questo è un "terreno" su cui sarebbe opportuno vi fosse un'azione coordinata a tutti i livelli.